Per presentare i film preferiti da Pensieri Cannibali, quest'anno ci sono due ospiti d'eccezione.
Direttamente dall'ultima notte degli Oscar, e forse pure dall'Oltretomba, signori e signore tutti in piedi per...
Faye Dunaway e Warren Beatty!
Buonasera a tutti e a tutte.
Ecco a voi la lista dei 20 migliori film del 2017 secondo l'illustre – ma ne siamo sicuri? – blog Pensieri Cannibali.”
20. Wonder Woman
19. La luce sugli oceani
18. The Founder
17. Detroit
16. L'inganno
15. T2: Trainspotting
14. Mudbound
13. Baby Driver – Il genio della fuga
12. The Place
11. A Ciambra
10. Star Wars: Gli ultimi Jedi
9. It
8. Manchester by the Sea
7. Arrival
6. Scappa – Get Out
5. Blade Runner 2049
4. Coco
3. Dunkirk
2. La La Land
1. Moonlight
Congratulazioni!”
Fermi tutti! Non andatevene!
Warren Beatty e Faye Dunaway hanno combinato il loro solito casino. Questa non è assolutamente la mia lista. Questa dev'essere la loro lista. D'altra parte, cosa mi aspettavo da quei due?
Warren Beatty e Faye Dunaway hanno combinato il loro solito casino. Questa non è assolutamente la mia lista. Questa dev'essere la loro lista. D'altra parte, cosa mi aspettavo da quei due?
Qui di seguito, ecco a voi la vera classifica ufficiale dei 20 film preferiti da Pensieri Cannibali nel corso del 2017. E non dite che vi piace di più il loro elenco, che mi inca**o!
Prima il consueto ripasso dei vincitori degli scorsi anni.
2009 - (500) giorni insieme
2010 - Amabili resti
2011 - Il cigno nero
2012 - Un sapore di ruggine e ossa
2013 - Spring Breakers
2014 - The Wolf of Wall Street
2015 - Mommy2016 - Perfetti sconosciuti
Top 20 2017 - Quella vera
20. Il padre d'Italia
Dopo i bagordi dell'anno scorso e il trionfo di Perfetti sconosciuti, il cinema italiano esce parecchio ridimensionato dalla classifica di quest'anno. L'unico film presente che fa capolino in 20esima posizione è l'intenso Il padre d'Italia con Luca Marinelli e Isabella Ragonese, uscito per altro in sordina e passato molto inosservato, ma che io ho preferito nettamente ad esempio al candidato nazionale agli Oscar A Ciambra. Per il nostro cinema resta un anno più no che sì, però qualche chicca spersa e sparsa qua e là la si può trovare.
19. Okja
Okja è un film su una maiala, ma non è quello che credete voi, cari i miei maliziosi lettori. Okja non è una maiala qualunque, fa parte di una razza di supermaiali destinata a risolvere il problema della fame nel mondo. La sua vicenda è così straziante da far passare del tutto la fame di carne. Pensate che dopo aver guardato questa pellicola sono stato mesi... ehm, settimane... ok, un paio di giorni senza andare da McDonald's.
18. A Ghost Story
Decine di film hanno provato a raccontare la vita dopo la morte, con tanti effetti speciali assortiti. Con “spirito” indie, ovvero pochi soldi e tante idee, A Ghost Story ci mostra invece che è come immaginavamo da piccoli: ci si trasforma in degli spiriti sotto a un lenzuolo. La pellicola ha dalla sua un grande cuore e una notevole originalità, peccato solo che abbia anche troppi tempi “morti”. Ironia della sorte.
17. Borg McEnroe
Pensavo di essere un McEnroe. Dopo aver visto il film, mi sa invece che sono più un Borg. O forse sono un po' un mix tra tutti e due, visto che so essere polemico e fuori di testa come McEnroe, ma anche determinato e in apparenza distaccato come Borg. Inoltre, come quest'ultimo non si accontentava mai e puntava a essere il tennista migliore del mondo, io punto a essere il blogger migliore del mondo.
Okay, ora che la mia ca**ata quotidiana l'ho sparata, posso considerare questa una giornata proficua.
Riguardo alla pellicola aggiungo solo una cosa: certo, come molti hanno detto, ricorda Rush, ma a me ha fatto tornare alla mente soprattutto le sfide infinite e (quasi) alla pari tra Oliver Hutton e Mark Lenders in Holly e Benji, la miglior serie sportiva di sempre.
16. Moonlight
Moonlight è un ottimo film. È coraggioso, intenso, originale, ed è una pellicola oggi più che mai importante e necessaria. Come Forrest Gump che nel 1995 ha “soffiato” l'Oscar a Pulp Fiction, rischia però di essere ricordato più che altro per una delle ingiustizie più clamorose nella Storia degli Oscar (e dell'umanità): aver portato via, letteralmente, la statuetta dorata a un filmone come La La Land.
Comunque bello, eh.
15. Thelma
Un po' thriller psicologico, un po' horror, un po' teen-drama, un po' love story lesbo, un po' paranormale, un po' normale. Il norvegese Thelma è uno degli oggetti cinematografici più difficili da incasellare dell'anno. E anche uno dei più difficili da dimenticare.
14. Jackie
Jackie non è facile da amare. Sia lei, che nonostante l'apparenza perfetta non è che fosse proprio così adorabile, e inoltre aveva una parlata assurda. Sia il film, dall'incedere tanto lento e glaciale, quanto inesorabile, con un crescendo finale in grado di buttare giù ogni riserva.
13. Wind River
Per alcuni è un film western. Per altri un semplice thriller. Per me Wind River è più che altro una storia sull'essere genitori in un mondo in cui fa una gran paura mettere figli al mondo. Soprattutto in un posto di merda come quello in cui è ambientata la pellicola.
12. It
Mi aspettavo brividi di paura e invece i brividi sono arrivati sì, ma d'emozione, per una storia che, più che spaventare, provoca tenerezza. Visto a un'altra età avrebbe fatto tutto un altro effetto. Visto con gli occhi da (relativamente) adulto, è "solo" un film paurosamente bello.
11. Manchester by the Sea
Tra i 20 della mia lista è forse quello che consiglierei di meno, almeno a un amico. Manchester by the Sea è un ottimo film, però è anche troppo devastante. Non è che sia tanto commovente, fa proprio male. A livello fisico. Da vedere, assolutamente da vedere, ma da maneggiare con cura.
10. Raw – Una cruda verità
Un film teen-horror di una regista francese esordiente con una protagonista che sviluppa una passione per la carne... umana. È proprio il caso di dirlo: che cannibalata pazzesca! Potevo forse non adorarla?
9. Billy Lynn – Un giorno da eroe
Uno dei temi più abusati degli ultimi anni, sia da registoni come Steven Spielberg e Clint Eastwood che dal cinema commerciale di Marvel e DC, è quello dell'eroismo. Eppure c'è ancora qualcuno che riesce a trattarlo in una maniera un minimo personale e originale: il taiwanese Ang Lee. Tanto (ingiustamente) sopravvalutato con il precedente Vita di Pi, quanto (altrettanto ingiustamente) ignorato con il suo ultimo Billy Lynn. Un gioiellino che abbiamo visto e amato credo in quattro: io, il mio blogger rivale Mr. James Ford, la redazione di Cahiers du Cinéma che l'ha inserito tra i top 10 film dell'anno, e la popstar Taylor Swift che si è fidanzata con il protagonista Joe Alwyn, il quale nella pellicola si fa una cheerleader sosia proprio della Swift. Per la serie: what goes around, comes around.
8. The Killing of a Sacred Deer
La sacra triade della bastardaggine cinematografica è composta dal Padre, Michael Haneke, dallo Spirito Santo, Lars Von Trier, e dal figlio, Yorgos Lanthimos, il più giovane dei tre che però non ha nulla da invidiare ai colleghi in quanto a perfidia. Dopo Kynodontas e The Lobster, il regista cucina un horror morale ispirato a un mito greco, che non punta ai facili brividi, ma a un'angoscia crescente. Più che un film di paura, un film girato da paura.
7. Blade Runner 2049
Blade Runner è un grande film?
Beh, Blade Runner 2049 è ancora meglio, sotto quasi tutti i punti di vista. Colonna sonora a parte, che fa il suo dovere, ma non è mitica quanto quella dei Vangelis. E infatti ATTENZIONE SPOILER nel finale non a caso torna proprio il mitico tema originale. FINE SPOILER
Per il resto la vicenda è meglio architettata, sebbene con qualche lungaggine evitabile, e pure a livello visivo, il grande punto di forza del primo film, è un incanto per gli occhi ancora superiore. Per Ana de Armas, e non solo. Denis Villeneuve batte Ridley Scott 2 – 1.
6. Columbus
Ci si può innamorare di un film, per di più un film che parla di architettura?
A Columbus, tutto è possibile.
5. American Honey
Non è facile fare un film generazionale, in grado di fotografare i ggiovani d'oggggi in fissa con la musica trap. Ragazzi e ragazze precari senza futuro e a malapena con un presente, che sognano e vivono un American Dream sbiadito. La britannica Andrea Arnold ce l'ha fatta e da una situazione di shit ha tirato fuori dell'honey. Miracolo!
4. Madre!
Darren Aronofsky è il regista con più palle dell'anno. Non solo per averci provato con Jennifer Lawrence, che chiaramente sembrava fuori dalla sua portata e invece no. Anche per aver tirato fuori un film in apparenza horror, che in realtà è una commedia satirica capace di stravolgere la Bibbia e l'intera Storia dell'umanità a suo piacimento. Poco importa che con Jennifer Lawrence sia già finita, che la pellicola sia stata massacrata da pubblico e critica, e che persino io debba ammettere che nel complesso non è riuscita al 100%. Dio, se a questo mondo c'è bisogno di opere d'arte coraggiose come madre!.
3. Baby Driver – Il genio della fuga
Come Drive, un protagonista autista quasi autistico in un film criminale sui generis con venature romantiche accompagnato da una colonna sonora da favola. Come Drive, un cult istantaneo dei nostri giorni.
2. Arrival
Un film fantascientifico più affetti che effetti speciali. La versione bella di tutti gli Independence Day di questo mondo. E non solo di questo mondo.
1. La La Land
Per quanto mi riguarda non solo di gran lunga il miglior film dell'anno, ma anche il migliore degli ultimi anni. Da un punto di vista musicale e cinematografico, registico e recitativo, è strabiliante. La cosa più importante, sempre per quanto mi riguarda, comunque è che, a un livello puramente soggettivo, è la pellicola che più mi ha emozionato, fatto piangere, ridere, cantare, ballare, innamorare e sognare. Capola la lavoro.
E questi conteranno giusto un filo meno degli Oscar, ma la vendetta, cari sognatori, almeno agli Awards di Pensieri Cannibali è finalmente stata servita.