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Channel: pensieri cannibali
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La musica di marzo 2020: un mese normale, sì, insomma, più o meno

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Ciao a tutti, come state?
Non è una domanda retorica. Vi chiedo sul serio come state, in questa nuova "normalità" in cui siamo stati tutti scaraventati.
‘Ndo state, che fate, ‘ndo annate?
Spero innanzitutto siate a casa e non stiate andando da nessuna parte, ma come passate il tempo?
Io mi sto affidando soprattutto alla musica. Ammetto invece di fare una certa fatica in questo periodo a riuscire a guardare un film per intero. Concentrarmi per leggere un libro, figuriamoci. Con le serie le cose vanno un po' meglio, almeno quelle con episodi non troppo lunghi. Là fuori stanno succedendo talmente tante cose incredibili che mi è difficile provare interesse per molti prodotti di fiction. E quando uno pensa che non possa succedere niente di più assurdo, ecco che in onda va il fuorionda di Mattarella. Ma è mai successa una cosa del genere, in tutta la storia della Rai?

La migliore distrazione allora per quanto mi riguarda arriva dai social, dai meme ironici fino alle dirette su Instagram, anche se tutte queste dirette stanno cominciando a rompere il cazzo a essere esagerate, e come dicevo arriva dalla musica. Ecco alcune cose che sto sentendo. E questo mese mi sento buono e quindi niente Flop del mese.




Top del mese

#6 Pearl Jam

Album numero 11 per i Pearl Jam, il primo da 7 anni a questa parte. "Gigaton" non aggiunge niente di troppo nuovo alla loro carriera, né al panorama musicale in generale. Riesce comunque a suonare come un disco rock genuino, cosa oggi rara quanto un'uscita di casa, e recupera un po' di quella carica e quelle sonorità presenti in "Yield", il loro lavoro che più ho amato. Non so voi, ma ce n'è abbastanza per ritenermi soddisfatto di questo ritorno di Eddie Vedder col suo inconfondibile vocione e dei suoi fidati compari.




#5 Porridge Radio

Segnalazione indie rock del mese. I Porridge Radio sono un gruppo di Brighton, una delle mie città preferite nel mondo, e il loro nuovo disco "Every Bad"è davvero good. Non cercateli in radio. Cercate su Spotify i Porridge Radio.




#4 Coma_Cose

Dopo avermi folgorato con il loro album d'esordio Hype Aura pubblicato l'anno scorso, i Coma_Cose se ne sono usciti non di casa, che non si può, ma sono usciti con un paio di canzoni nuove. La rappeggiante La rabbia, bella, e la ballatona urban Guerre fredde, bellissima.




#3 The Weeknd

In un mondo in cui il weekend è sparito ed è diventato uguale a tutti gli altri giorni, se non altro esiste ancora The Weeknd. Il cantante che di nome vero e proprio fa Abel Makkonen Tesfaye ha tirato fuori con "After Hours" il suo album forse più completo, maturo, variegato, in cui ormai è andato del tutto oltre i confini della musica R&B e ha raggiunto un suono che può essere definito semplicemente pop. Un pop che sfiora - rigorosamente ad almeno un metro di distanza - i suoi vertici quando rilegge in maniera splendida gli anni '80, come nella hit Blinding Lights e nelle potenziali future hit In Your Eyes e Hardest to Love. Michael, e se il nuovo Re del Pop fosse lui?




#2 Colombre

Colombre è il nome d'arte di Giovanni Imparato, cantautore indie marchigiano classe 1982 (grande anno in cui nascere) che ha un passato nella band Chewingum e che ora con l'album "Corallo" ha deciso di fare in proprio. Qualcuno storcerà il naso di fronte a un altro cantautore indie, reso ancora più indie dal fatto di essere fidanzato con la cantautrice indie Maria Antonietta, ma dategli almeno una possibilità. Scoprirete un artista di gran classe, che a me ricorda più gli Air che non i suoi colleghi nostrani.




#1 Francesca Michielin

Il nuovo album di Francesca Michielin si chiama FEAT (Stato di natura) e guarda caso è pieno di... feat, di featuring, in altre parole: di ospiti. E' un disco fatto di collaborazioni variegate e anche sorprendenti. L'attacco (in tutti i sensi) insieme ai Måneskin è in stile Rage Against the Machine/Red Hot Chili Peppers e ribalta l'immagine della dolce innocente Michielin che molti avevano. Il resto dell'album prende invece altre direzioni ancora. A tratti ha sonorità R&B e hip-hop che rimandano ai primi anni zero, qualcosa tipo Destiny's Child e Alicia Keys degli esordi (Monolocale con Fabri Fibra, Riserva naturale con i Coma_Cose e la meravigliosa Gange con Shiva), dando spazio pure a un leggero profumo reggae (Sposerò un albero feat. Gemitaiz), e proponendo anche la latinata per l'estate che suona come una versione riveduta e corretta di Baby K (Yo No Tengo Nada con Dardust ed Elisa), la francesata (La vie ensemble con Max Gazzè), più qualche bella ballatona pop. Più che un semplice disco, un'intera multiforme playlist con cui passare le proprie giornate senza annoiarsi.




Guilty Pleasure del mese
Anna

Menomale che c'è una canzone come Bando della 16enne Anna, la più giovane artista ad aver raggiunto il primo posto nella classifica italiana dei singoli. Un pezzo che possiamo incasellare nella categoria rap/trap, ma che chiunque può trovare esaltante, anche il più insospettabile dei metallari o l'indie kid che ascolta solo musica alternativa. Anche se la canzone è in italiano, il suo testo è in pratica incomprensibile. Per poterci capire qualcosa serve la parafrasi, tipo La Divina Commedia: “Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per un bando oscuro, ché il retto booster era smarrito”.
Non credo sia una questione anagrafica. Nemmeno un 16enne penso che capisca il significato di questa canzone. Peggio di tha Supreme. Soltanto Anna lo sa. Il bello di 'sto pezzo è anche questo. Non importa cosa dice. Per tre minuti scarsi ci porta via con sé nel bando, sopra il booster e ci fa dimenticare il presente.




Cotta del mese
Dua Lipa

#iorestoacasa ad allenarmi con il video work out di Physical di Dua Lipa...

...ok, non è vero. #iorestoacasa a guardare Dua Lipa che si allena sulle note di Physical.




Non solo un video di allenamento degno di Jane Fonda. Dua Lipa ha anche tirato fuori dal cilindro, o meglio dalla coda di cavallo, il suo nuovo album "Future Nostalgia", un disco discopop perfetto. La cosa migliore che il genere dance abbia prodotto dai tempi di "Random Access Memories" dei Daft Punk. Al proposito la cantante ha dichiarato: "Anche se è spaventoso pubblicare un album ora mi sento come se, forse, la musica sia davvero quello di cui abbiamo bisogno ed è una bella cosa far ballare e divertire le persone. Spero che vi distragga da quello che sta succedendo e che vi dia un momento di felicità". Ed è proprio l'effetto che fa. Grazie Dua.







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