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Bliss: la droga fa male, almeno a questo film

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Bliss
(USA, 2019)
Regia: Joe Begos
Cast: Dora Madison, Rhys Wakefield, Tru Collins, Jeremy Gardner, Graham Skipper

Va bene. Aveva tremila film osannati in lungo e in largo da recuperare, ma mi sono detto: "Perché  guardare qualcosa di probabilmente bellissimo, quando posso puntare su questo horrorino sfigato che non s'è filato nessuno? Magari scopro una chicca nascosta della cinematografia contemporanea". Il film in questione si chiama Bliss e le cose non sono andate esattamente come speravo. D'altra parte, quando mai le cose vanno come speriamo, specie nell'ultimo periodo?


La trama sembra promettente. La pellicola parla di una pittrice in crisi, sia creativa che economica. Non riesce a concludere un lavoro che le è stato commissionato e non riesce manco a pagare l'affitto di casa. Fino a che un suo trombamico non trova il modo di svoltarle la serata, e la vita. Le offre una droga che si chiama Bliss che è una vera e propria bomba allucinogena. Presente la citazione "Prendete l'orgasmo più forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci siete vicini"? Ecco, l'effetto di questa droga magari è simile, non lo so non l'ho provata, ma il film non è certo Trainspotting, diciamolo subito. Non è neanche tanto un film sulla droga, per la gioia di Giovanardi. E' più che altro un trip psichedelico in stile vorrei essere Gaspar Noé, ma non posso.


Il regista e sceneggiatore del lavoro Joe Begos a livello visivo non se la caverebbe nemmeno male. Solo che tende a esagerare con inquadrature sovraimpresse che ricreano i viaggi mentali della protagonista in maniera persino troppo immersiva. Ora, o il film viene distribuito con una dose di Bliss omaggio, oppure visto così, da "sobri", provoca solo un gran mal di testa e un gran male agli occhi.


Al di là di questo problemino, il problema maggiore della pellicola è la sceneggiatura. Sceneggiatura, perché è stata per davvero scritta una sceneggiatura? Oltre alle poche righe di trama che vi ho riportato sopra, il film non è che abbia molto altro da donare. Se altri horror degli ultimi anni che hanno proposto vicende vagamente simili, come l'ottima cannibalata Raw - Una cruda verità, offrivano un certo livello di introspezione, in cui la vicenda horror si accompagnava a un cambiamento non solo fisico ma anche psicologico della protagonista, qui non c'è niente di tutto ciò. Nessuna profondità. Ci si potrebbe comunque accontentare, se la pellicola spingesse di più sul pedale dell'umorismo, cosa che invece fa giusto in minima parte. Quando va bene, Bliss riesce allora a strappare il sorriso più che altro in una maniera involontaria.


Le buone intenzioni ci sarebbero anche. Si veda il trailer che alla fin fine si è rivelato essere la cosa migliore dell'intero progetto.



Tra scenone di sesso da soft-porno anni '90, momenti splatter talmente esagerati da risultare quasi comici, una colonna sonora rockettara nemmeno malvagia, una discreta protagonista come Dora Madison già vista nella serie TV Friday Night Lights, non tutto è da buttere. Peccato che le buone intenzioni finiscano per trasformarsi in quelle che Morgan bollerebbe come "le brutte intenzioni" e il risultato finale, se non pessimo, è quantomeno bruttarello. Chi è alla ricerca di un horrorino cult o perlomeno vagamente divertente è quindi meglio se si rivolge altrove. Persino per chi è in quarantena senza niente da fare, Bliss è una gran perdita di tempo. Non escludo comunque la possibilità che, sotto l'effetto di droghe pesanti, la visione non si possa rivelare un'autentica figata.
(voto 4,5/10)





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