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La musica di ottobre 2020: top, flop e così così del mese

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Pronti per fare un po' di casino?
Ho detto: "Pronti per fare un po' di casino?"

No, eh? Non siete dell'umore?

Ok, capisco. Allora sentiamo un po' di musica uscita nelle ultime settimane in silenzio e discrezione. Se poi durante la lettura del post vi viene voglia di alzare il volume delle vostre casse, fate pure.


Flop del mese

5. Fleet Foxes

I Fleet Foxes sono un gruppo che fa parte di quell'ondata di indie folk che qualche anno fa era di moda e io non ho mai capito il perché. Adesso quella moda, per fortuna, è scemata, però c'è ancora chi come Pitchfork grida al capolavoro ogni volta che i Fleet Foxes pubblicano un nuovo disco, come il loro ultimo "Shore". Un giorno magari riuscirò a entrare nel loro mondo sonoro e mi conquisteranno. Per ora continuano soltanto a farmi sbadigliare.

 

4. Shawn Mendes

Shawn Mendes sarebbe anche un cantautore di discreto talento. Se solo non cantasse ogni parola dei suoi brani come se avesse un orgasmo.

 


3. Francesco Bianconi

Io adoro i Baustelle. O almeno adoro il loro lato più pop, lo ammetto. Francesco Bianconi alle prese con il suo esordio solista super cantautorale e super elitario invece non riesco proprio a sentirlo. Noia a pacchi. Interessanti i testi, buone le intenzioni, ma come imitatore di Fabrizio De André basta e avanza il figlio Cristiano, grazie.

 


2. Sfera Ebbasta

Qualcuno l'ha già definito il pezzo che segna la morte della musica trap. Cosa che sempre per qualcuno potrebbe non rappresentare nemmeno una brutta notizia. Il nuovo singolo di Sfera Ebbasta "Bottiglie privè"è una sanremata pseudo strappalacrime fatta con l'auto-tune. Va bene voler fare il salto definitivo nel mainstream e diventare ancora più Famoso di quanto non sia già, ma questa come commercialata è persino troppo spudorata, beccati 'sta rima baciata, mentre la tua canzone è bocciata!

 

1. Laura Pausini

Ho sentito che con il suo ultimo singolo "Io sì (Seen)", contenuto nella colonna sonora del nuovo film con Sophia Loren, La vita davanti a sé, Laura Pausini punta a vincere l'Oscar. Tremo al solo pensiero. Se ciò dovesse accadere, sarebbe la decisione più scandalosa nella storia dell'Academy. Ancora peggio di Forrest Gump che batte Pulp Fiction, o Edward Norton sconfitto da Roberto Benigni.

 



Così così del mese

2. Gorillaz

Avete già gustato la nuova stagione dei Gorillaz?
No, non ho sbagliato a scrivere. Più che un album vero e proprio, i Gorillaz hanno pubblicato la prima stagione di una serie divisa in episodi, che infatti è intitolata "Song Machine, Season One: Strange Timez". Idea figa e sempre avanti, com'è nel loro stile, dove in ogni puntata compaiono delle guest star diverse. L'unico problema è che come lavoro preso nel suo complesso appare troppo discontinuo e quindi è una playlist che si finisce per "skippare" tra un pezzo e l'altro. Per quanto mi riguarda, promossi gli episodi con St. Vincent, Beck, Peter Hook dei New Order, ScHoolboy Q, Fatoumata Diawara, Kano e Roxani Arias, slowthai e Slaves ("Momentary Bliss"è il mio preferito), bocciati quelli con Robert Smith dei Cure, Leee John, Octavian, EARTHGANG, Joan As Police Woman e quello con Elton John, che all'interno dell'ultimo album di Lady Gaga faceva un figurone, mentre qua dentro, pur nella varietà della proposta, c'entra quanto i cavoli a merenda.

 


1. Ariana Grande

Ariana Grande è stata presa dalla sindrome di Woody Allen. No, non la passione per le ragazze giovani. Mi riferisco all'obbligo di dover far uscire per forza un suo lavoro ogni anno, almeno prima che il movimento Me Too non lo travolgesse. "Positions"è il terzo album di Ariana Grande in tre anni e sinceramente non appare così necessario. Forse era meglio se ci pensava ancora su un po' prima di dare alle stampe un nuovo disco. Per quanto deludente e ricco di riempitivi, il disco non è comunque del tutto da buttare e rivela alcuni, seppure pochi, highlights. Come la title track. "Positions"è una canzone di puttanpop impeccabile, giocata su doppisensi sessuali e con arrangiamenti che ricordano il migliore Justin Timberlake. In più nel video della canzone Ariana Grande in tre minuti si dimostra una Presidente degli Stati Uniti più credibile di Donald Trump in quattro anni alla Casa Bianca.

 

Top del mese

7. Bruce Springsteen

No, ma a me Bruce Springsteen non piace. Non è proprio il mio genere. Vade retro. Poi metto su il suo nuovo disco, "Letter to You", e dopo 30 secondi di ascolto della traccia d'apertura, la straziante "One Minute You're Here", finisco in lacrime o quasi e tutte le mie certezze vacillano. L'album non è che mi faccia questo effetto dall'inizio alla fine, ma nel complesso non è niente male, supera le aspettative e vince i miei pregiudizi. Bravo Boss, questa volta m'hai fregato, però non farci l'abitudine.

 


6. Lana Del Rey

Lana Del Rey ormai è una garanzia. Può anche mettersi a cantare l'elenco telefonico, con me ha vinto già in partenza. Il nuovo singolo "Let Me Love You Like a Woman"è un pezzo del tutto nel suo stile, senza shock o innovazioni, ma per ingannare l'attesa in attesa del suo prossimo album, in arrivo prossimamente, è perfetto così.

 


5. Black Foxxes

Se cercate un disco rock avvolgente, potente, psichedelico e fuori moda, con il nuovo omonimo album degli inglesi Black Foxxes potete andare sul sicuro. Cercatelo.

 


4. Nothing but Thieves

Se avete tra i 14 e i 20 anni, i Nothing but Thieves potrebbero cambiarvi la vita. Così come i Muse, i Killers, o gli U2 dei primi tempi se siete cresciuti in epoche precedenti. Hanno un cantante che c'ha una voce che a tratti ricorda Jeff Buckley e un suono rock epico da cui è difficile non restare travolti, in particolare dai singoli "Real Love Song" e "Impossible". Un giorno probabilmente saranno loro a venire travolti dalla "megalomania" come i Muse. Per adesso possiedono ancora un'invidiabile innocenza e purezza, tipica di quei gruppi che sono sul punto di sfondare ma ancora non l'hanno fatto.

 


3. Sunflower Bean

Brutta giornata?
Brutto mese?
Brutto anno?
Questa canzone luminosa come un raggio di sole vi farà tornare la speranza e forse anche il sorriso.



2. Beabadoobee

Ve lo avevo anticipato lo scorso mese. Beabadoobee è l'artista che negli anni '90 manco era nata che dovete assolutamente ascoltare se rimpiangete le sonorità alternative rock degli anni '90. Questo mese è uscito il suo album d'esordio "Fake It Flowers" e non ha deluso le aspettative. Suona più 90s degli Smashing Pumpkins che fanno all'amore con i Garbage e a un certo punto arriva pure Courtney Love.

 


1. Royal Blood

La bomba rock del mese, forse dell'anno: "Trouble's Coming" dei Royal Blood. Boom.

 



Guilty Pleasure del mese
Emma

Emma Marrone ha una bella voce e tutto, però le sue canzoni non mi hanno mai convinto. La colpa non era sua. Era di chi le scriveva. Adesso che sembra aver smesso, almeno per il momento, di rivolgersi a professionisti in urla e versi come Kekko dei Modà e Vasco Rossi e si è affidata a Calcutta e Dardust, con "Latina" Emma è finalmente l'interprete di una hit radiofonica piacevole. "Sono solo una canzone", niente di più, niente di meno, e questa volta per fortuna nemmeno niente urla.

 

Cotta del mese
Katie Melua

Nel 2005 Katie Melua conquistava le classifiche con la canzone "Nine Million Bicycles" e le sue sonorità pop-jazz vicine a quella di Norah Jones. Quindici anni dopo i riflettori su di lei si sono abbassati, ma lei continua ad affascinare. Con il suo nuovo raffinato ottavo album, intitolato proprio "Album no. 8", e con il suo bel faccino.

 


Serial Music
We Are Who We Are

Se avete visto la serie di Luca Guadagnino We Are Who We Are, e se non l'avete fatto vi consiglio di recuperare, non vi sarà sfuggita la presenza di Dev Hynes. E' il cantante che si esibisce in concerto a Bologna nell'ottavo e ultimo episodio. Ha iniziato la sua carriera con lo pseudonimo di Lightspeed Champion, dietro al quale ha pubblicato un paio di indie dischi niente male, e ora è meglio conosciuto come Blood Orange, nome con cui ha realizzato diversi validi dischi di personale R&B alternativo. Si sta inoltre specializzando sempre più in colonne sonore. Di recente ha firmato le musiche originali dei film Queen & Slim e Mainstream e appunto di We Are Who We Are. Se ancora non lo conoscete, potrebbe diventare il vostro nuovo artista preferito. Proprio come per i due protagonisti della serie.

 





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