Pieces of a Woman
Vanessa Kirby, che bello, stai per avere un figlio da un momento all'altro!
Un maschietto o una femminuccia?
Ancora non lo sai?
Spingi, Vanessa, spingi, così lo scopriamo!
Comincio a vedere la testa.
Non ha capelli.
Vedo anche il corpicino.
Ha un colore strano. Cos'è? Un Baby Trump?
Ah no, non è arancione. È giallo.
Sarà allora un Simpson?
Spingi, Vanessa, un ultimo sforzo, spingi!
Eccolo!
È nato. È dorato, ma non è un Simpson. È... una statuetta.
Vanessa, congratulazioni! Come vuoi chiamarlo?
Oscar?
Splendido nome, ottima scelta e ottima interpretazione in un film girato alla grande da Kornél Mundruczó, una specie di Lars von Trier dotato di un cuore. La mezz'ora iniziale è diretta in maniera potentissima, ma anche gli altri pezzi di questo puzzle, di questa donna, di questo film, per quanto discontinui, sono notevoli.
Un applauso pure a Ellen Burstyn, con cui tu e lei potreste fare doppietta ai prossimi Academy Awards.
Posso dire che se la cava bene anche Shia LaBeouf?
Ah, non posso?
Solo perché come persona probabilmente fa schifo non posso dire che come attore è sempre più bravo?
E fammelo dire, visto che ho l'impressione che per un po' di tempo non lo rivedremo più. A meno che non lo ingaggino in un film diretto da Roman Polanski, sceneggiato da Woody Allen e interpretato insieme a Kevin Spacey. Con la produzione di Harvey Weinstein, ovviamente.
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Consigliato: a chi non sta per avere un figlio
Sconsigliato: a chi sta per avere un figlio
(voto 7,5/10)