Please Don't Stop the Music - La musica di Settembre 2023, da Olivia Rodrigo a Elodie

Da fanGoi fanboy di Olivia Rodrigo quale sono, mi è difficile dare un parere obiettivo sul suo secondo album. Provandoci, posso dire che per metà segue la direzione del suo esordio, soprattutto nella parte della ballatone, mentre per metà è una bomba rock in stile riot grrrl anni '90. Sì, è un disco molto anni '90, anche se la 20enne Rodrigo all'epoca manco era nata. Sarà un'impressione mia, ma "GUTS"è un po' il suo "Celebrity Skin". Diciamo che se è possibile immaginare un punto di congiunzione tra Taylor Swift e Courtney Love, ecco, è Olivia Rodrigo. Con una personalità e un suono, comunque, tutti suoi.

Volendo invece dare un semplice giudizio da fanboy: OMG, questo disco è bellissimo! 😀😊

L'hip hop quest'anno ha compiuto 50 anni e negli ultimi tempi non è che se la stia passando poi così bene. A risollevare il genere ci prova ora Doja Cat, con un disco rap duro e puro, senza featuring, con poche concessioni al pop e lontano pure dalle tendenze trap in cui è intrappolata la scena negli ultimi tempi. Tra raffinate atmosfere jazzate, come nel singolo "Paint the Town Red", e un generale mood dark e onirico, "Scarlet" dimostra che l'hip hop oggi può ancora essere un affascinante cinquantenne.

Per chi non lo sapesse, Romy è la voce femminile dei The xx. Dopo gli amichetti Jamie xx e Oliver Sim, è arrivato il suo turno di debuttare da solista e lo fa con un album che è una delizia dance pop da fare invidia a molte popstar di oggi, e pure di ieri. Musica per il dancefloor con un cuore che batte. Rigorosamente a tempo.

Nemmeno il decreto rave può fermare questo nuovo disco da sballo dei fratelloni chimici. Inarrestabile l'album, inarrivabili loro.

Se si vuole proseguire per bene nel trip electro cominciato con Romy e Chemical Brothers, il nuovo  album di James Blake è perfetto. Si balla non solo con le gambe, ma anche con il cervello. Ammesso e non concesso che una cosa del genere sia realmente possibile.

Mi spiace parlare male di Jared Leto, perché gli voglio bene, perché è un idolo e perché spesso fa cose fighe, sia su schermo che in musica. E pure sui red carpet (ricordate l'ultimo Met Gala?). Insomma, TVB Jared!

Ogni tanto però anche lui ahinoi si rende artefice di cose alquanto discutibili. La sua interpretazione in House of Gucci ad esempio la ricordo come una delle più ridicole nella Storia del Cinema.

Purtroppo anche il nuovo album dei suoi Thirty Seconds to Mars è destinato a finire nel cassetto da tenere nascosto tra quelli della sua carriera. Peccato, perché il pezzo d'apertura nonché primo singolo "Stuck"è tamarro al punto giusto da gasare. Il resto della tracklist è invece da dimenticare e suona (quasi) tutto troppo di plastica e finto. Come se fosse stato concepito da un'intelligenza artificiale. Ci sta che la band abbia voglia di fare cose diverse e abbia ormai accantonato il suo lato più rock ben presente nei primi lavori, però diventare la brutta copia degli Imagine Dragons anche no, grazie.

Qualcuno in rete ha definito questo album come l'equivalente musicale di Morbius, recente criticatissimo film con Jared Leto. Non l'ho visto, ma mi sa che c'hanno preso in pieno.

Come ritrovare dei vecchi amici che non vedi e non senti da un po', ma che con il passare degli anni sono sempre gli stessi. Dagli anni '90 a oggi gli Ash sono inevitabilmente un po' invecchiati nell'aspetto, per niente nella musica. Niente di nuovo sotto il sole, quindi, ma per me è sempre un piacere ripassare a trovarli dalle loro parti di tanto in tanto.

Uno dei dischi più sorprendenti, imprevisti e imprevedibili dell'anno. Corinne Bailey Rae è conosciuta principalmente per la hit "Put Your Records On" e per il suo omonimo album d'esordio del 2006 dalle piacevoli sonorità pop soul. Di quel suono nel suo nuovo album non c'è praticamente traccia. "Black Rainbows" alterna pezzi punk-rock a sperimentazione jazz, momenti più elettronici e altri più riflessivi. Manca forse un po' di coesione, ma chi cerca qualche colpo di scena, sempre più raro nella scena attuale, troverà pane per i suoi denti. Corinne Bailey Rae è diventata la M. Night Shyamalan della musica, chi l'avrebbe mai detto?

Se cercate un disco divertente, fresco, leggero ma non scemo, con il nuovo delle giapponesi CHAI andate sul sicuro. Yatta!

È scoppiata la The Bear mania, che non è la mania degli orsi, né la mania della caccia agli orsi, nonostante purtroppo in Italia di recente stia prendendo anche quella. Mi riferisco invece alla serie TV intitolata The Bear (vedi l'attuale header di codesto blog). Tra le varie prelibatezze servite nella sua colonna sonora, una delle più appetitose sono i R.E.M. con la loro "Strange Currencies".

Una hit "minore" nel repertorio della band di Michael Stipe e compagni, che sta conoscendo ora una seconda vita come tema d'amore alla coppia formata da Carmy e Claire, e fa venire voglia di riscoprire di nuovo (qualche anno fa ci aveva già pensato il film Under the Silver Lake) l'album in cui è contenuta: "Monster". Un lavoro che poco a poco continua a scalare posizioni nella mia personale classifica dei dischi dei R.E.M. preferiti, e al momento si piazza dietro soltanto a "New Adventures in Hi-Fi". Però è una classifica in costante evoluzione, anche perché quanti album belli hanno fatto durante la loro avventura, quanti?