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Ain't no mountain high enough, ma forse l'Everest è alto abbastanza

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Everest
(USA, UK, Islanda)
Regia: Baltasar Kormákur
Sceneggiatura: William Nicholson, Simon Beaufoy
Cast: Jason Clarke, Keira Knightley, Josh Brolin, John Hawkes, Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Emily Watson, Sam Worthington, Elizabeth Debicki, Martin Henderson, Naoki Mori, Ingvar Eggert Sigurðsson, Chris Reilly, Robin Wright, Mia Goth, Vanessa Kirby
Genere: montanaro
Se ti piace guarda anche: 127 ore, Wild, Into the Wild - Nelle terre selvagge


Una gita in montagna può essere un'esperienza distruttiva, almeno per il sottoscritto.
Una gita in montagna può però anche rivelarsi un'esperienza istruttiva. Ecco ad esempio le numerose cose imparate dalla visione di Everest:

Salire in cima al monte Everest è una passeggiata. O quasi.
È scendere la parte dura.

La stessa cosa vale per il film.
La prima parte di Everest procede in maniera piuttosto piacevole e la presentazione dei personaggi risulta abbastanza interessante.
È la seconda parte che è dura. Il secondo tempo della pellicola procede in una maniera estenuante, eccessivamente allungata e a un certo punto fa mancare il fiato. Va bene voler ricreare la stessa esperienza dei protagonisti, però se volevo provare qualcosa del genere andavo per davvero a scalare una montagna, non al cinema.

Il film Everest è del tutto privo di senso dell'umorismo.
A un certo punto, per stemperare la drammaticità della vicenda, qualche personaggio si sarebbe potuto mettere a canticchiare ad esempio “Everest breath you take” dei Police. O magari “Sul cucuzzolo della montagna” di Edoardo Vianello. O se non altro “Ain't No Mountain High Enough” di Marvin Gaye & Tammi Terrell.



Jake Gyllenhaal è un grande scalattore.
Per quanto in Everest abbia un ruolo minore, e non sia per altro certo una delle parti migliori che gli siano state affidate nel corso della sua carriera, riesce e essere il più convincente del cast, calandosi alla perfezione nella parte dello scalatore estremo. E pure parecchio fuori di testa, come lo sono di solito i suoi personaggi.


Keira Knightley è spaventosa.
Se vedendola nei suoi film precedenti ero indeciso se considerarla una figa da paura o uno scheletrino da paura, qui in Everest propenderei più per la seconda ipotesi. E ciò nonostante sia incinta.
In ogni caso è spaventosa.


Sam Worthington è un attore inutile, ma già si sapeva, e qui completa l'opera interpretando il personaggio più inutile della storia di questo film, e forse della Storia del Cinema intero.


Il cast di Everest è ricco di volti noti, o più o meno noti.
Oltre ai citati Jake Gyllenhaal, Keira Knightley e Sam Worthington, ci sono anche un non eccezionale Jason Clarke, convincente ne Il grande Gatsby e Zero Dark Thirty e ridicolo in Terminator Genisys, Elizabeth Debicki già vista pure lei ne Il grande Gatsby oltre che in Operazione U.N.C.L.E., l'attore rivelazione della serie House of Cards Michael Kelly, Robin Wright pure lei da House of Cards, John Hawkes di La fuga di Martha e The Sessions - Gli incontri, Josh Brolin che direi che ormai non ha più bisogno di presentazioni ed Emily Watson che no, non è la mamma, né tanto meno la nonna di Emma Watson.
A sorpresa non compare invece Rupert Everest.

"Devo trattenermi dal ridere."

I giochi di parole con la parola Everest fanno pena.


Il regista del film si chiama Baltasar Kormákur, e non Baltasar Courmayeur, come la mia mente si immaginava.


Non solo i giochi di parole con la parola Everest fanno pena.


Se già non ero un patito di montagna, dopo aver visto Everest non ho intenzione di avvicinarmi più manco a una collina. Non senza una bombola d'ossigeno.

Ci sono modi più economici per morire che spendere 75 mila dollari per lasciare le penne sull'Everest.


Raggiungere la cima dell'Everest dev'essere una gran bella soddisfazione.
Non raggiungere la cima dell'Everest, ma continuare a vivere è una soddisfazione ancora più grande.

ATTENZIONE SPOILER
La figlia di Keira Knightley e dello scalatore interpretato da Jason Clarke è oggi diventata una bella fighetta.

FINE SPOILER

Lo scrittore e giornalista Jon Krakauer, interpretato da Michael Kelly, alla fine sopravvive.
Andiamo, questo non era uno spoiler. Pensateci, se moriva poi chi lo scriveva Into the Wild - Nelle terre estreme?


Everest non è un neanche un brutto film.
Solo, è un film incapace di segnalarsi in alcun modo. E soprattutto è privo di grosse emozioni. È una vera e propria visione fredda. Davvero glaciale. Una scelta voluta?

Sul monte Everest fa un freddo porco bastardo.
Ma questo potevo immaginarlo anche senza vedere il film.

Il concetto di divertimento è davvero relativo.
Voi andate pure in vacanza sull'Everest, se volete. Io intanto vi aspetto su una spiaggia spaparanzato al sole, mentre mi ascolto “Ain't No Moutain High Enough” e come massimo del pericolo gioco a Candy Crush.
(voto 5,5/10)


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