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Miss Peregrine – La poco speciale casa dei ragazzi speciali

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Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali
(USA, UK, Belgio 2016)
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Jane Goldman
Ispirato al romanzo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs
Cast: Asa Butterfield, Eva Green, Ella Purnell, Terence Stamp, Chris O'Dowd, Samuel L. Jackson, Rupert Everett, Judi Dench, Allison Janney, Finlay MacMillan, Lauren McCrostie
Genere: burtonesco
Se ti piace guarda anche: la saga di Harry Potter, la saga degli X-Men


Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali vede come protagonista un ragazzino che, dopo la morte dell'amato nonnino, anziché fare come un ragazzino in lutto qualunque, ovvero piangere oppure sperperare l'eredità, decide di andare a riscoprire il suo misterioso passato. Dopotutto si tratta pur sempre di un film di Tim Burton e quindi il protagonista non può comportarsi in maniera troppo normale. L'oscuro passato lo porta fino in Galles, dove riesce a trovare La casa dei ragazzi speciali in cui il nonno è cresciuto, ed è ancora tutto com'era ai suoi tempi. Com'è possibile?
Miss Peregrine, la babysitter-tutrice dei ragazzi speciali, ha creato un loop.
Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale EBBASTA ADESSO!

"Se non la smetti, ti meno!
Se non la smetti, ti meno!
Se non la smetti, ti meno!
Se non la smetto, mi meno!"

In pratica, Miss Peregrine e i suoi ragazzi speciali rivivono sempre la stessa giornata del 1943, un po' come succede a Bill Murray in uno dei film più scopiazzati... volevo dire che più hanno dato ispirazione ad altri film nella storia della cinema: Ricomincio da capo.
Ripetere sempre la stessa giornata?
E che due coglioni!
E che due coglioni!
E che due coglioni!
E che due coglioni!
E che due coglioni!

"Sto davvero perdendo la pazienza!"

A essere finiti in un loop non sono però soltanto il protagonista del film e gli altri ragazzi speciali. Anche lo stesso Tim Burton ormai è entrato in un loop. Questa pellicola è una riproposizione di tutto quanto ha fatto in passato. Ci sono un sacco di freak come in Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, Frankenweenie etc., ci sono i rapporti conflittuali con il padre e la fotografia meno dark e più solare del solito di Big Fish, ci sono i toni da fiaba come in Beetlejuice – Spiritello porcello, Edward mani di forbice e Il mistero di Sleepy Hollow, c'è una narrazione che strizza l'occhio al pubblico dei più piccoli come in La fabbrica di cioccolato e Alice in Wonderland, ci sono i personaggi dagli occhioni grossi grossi come in Big Eyes, c'è un tocco quasi supereroistico alla Batman, anche se qua i toni sono più da versione harrypotteresca degli X-Men, e c'è persino una scena con gli scheletri che sembra un omaggio al video da lui girato per Bones dei Killers.



Insomma, Miss Peregrine potrebbe quasi sembrare un greatest hits dell'opera di Tim Burton. Peccato che invece suoni più come una raccolta di B-side e scarti delle sue opere migliori. Il problema è che, benché tutto sia burtonesco al 100%, manca un elemento fondamentale: l'anima. I personaggi del film sono clamorosamente piatti. Non vengono portati in vita. La Miss Peregrine del titolo interpretata da una sprecata Eva Green compare come se fosse una Willy Wonka al femminile, ma la sua presenza si limita a poche e poco incisive scene. Di lei cosa sappiamo, di lei cosa scopriamo nel corso della visione?
Quasi niente.


Il protagonista poi è l'anonimo Asa Butterfield che, proprio come nell'Ugo Capretto di Martin Scorsese, continua a non convincermi o coinvolgermi minimamente.

"Che fai, Eva, mi vuoi strozzare?"
"Ma no, tranquillo Asa, volevo solo darti un amichevole abbraccio della morte."

I ragazzi speciali del titolo inoltre si limitano giusto a una serie di macchiette in stile La famiglia Addams dei poveri, ovvero Dark Shadows. E difatti il film finisce per somigliare proprio a quest'ultimo. Non una cosa terribile come Alice in Wonderland, ma allo stesso tempo niente di anche solo lontanamente memorabile. Peccato soprattutto per il personaggio di Emma Bloom che avrebbe meritato uno spazio maggiore, ma se non altro c'è da segnarsi il nome della sua interprete: la 20enne Ella Purnell che sembra una giovane Vanessa Paradis, solo con dei denti normali.


Per niente convincenti invece Rupert Everett e un Samuel L. Jackson che conferma come il suo potenziale sia ridotto (almeno) del 90% quando non lavora con Quentin Tarantino e nelle vesti del super cattivone appare super ridicolo proprio come in Kingsman.


Detto tutto questo, il film si lascia vedere, soprattutto nella prima parte. È una favoletta che scivola via che è un piacere, annoiando giusto negli scontri finali, e che magari, vista con gli occhi, anzi gli occhioni di un ragazzino, potrebbe apparire persino magica e incantata. Per chi invece conosce bene i precedenti lavori di Tim Burton, Miss Peregrine può apparire giusto come una versione spenta del suo cinema. È tutto troppo ordinario. Tutto troppo poco speciale.

Tim Burton ormai è entrato in un loop e forse pure io. Mi riesce sempre più difficile sorprendermi per qualcosa. Mi sembra che la Storia si ripeta sempre uguale. L'elezione di Donald Trump ad esempio per certi versi è stata uno shock, è vero, ma alla fine nemmeno troppo. Sapevo che sarebbe andata a finire così. Si tratta di un film noto. È il remake americano di una produzione italiana di oltre 20 anni fa chiamata Forza Italia. Certo, alcune cose sono cambiate nell'adattamento a stelle e strisce, ma la sostanza non è variata di molto. Il popolo, credendo di rompere con la politica tradizionale, ha eletto un vecchio imprenditore miliardario maniaco sessuale sessista con manie di onnipotenza parrucchinato e con la faccia di plastica, al cui confronto i protagonisti dei film di Tim Burton è difficile considerarli dei freak.


Ho il sospetto che anche molti miei post ormai siano entrati in un loop. Riciclo idee usate in passato in una maniera leggermente differente e ripeto sempre le stesse cose. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzando. Mi sto timburtizzandooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
(voto 6/10)


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