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Channel: pensieri cannibali
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Vaiana Pozzi

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Oceania
Titolo originale: Moana
Regia: Ron Clements, John Musker
Cast:Moana Vaiana, Maui, Nonna Tala, Tamatoa


Oceania ha fatto parlare molto di sé. Per quale motivo?
Per la storia femminista che racconta?
Per le accuse di aver usato in maniera massiccia stereotipi sul popolo polinesiano?
Sì anche, ma in Italia ha fatto discutere soprattutto per un'altra vicenda: il titolo.

Nella maggior parte dei paesi del mondo, Moana, film che vede come protagonista una ragazzina chiamata Moana, è uscito con il titolo di... Moana, ovvio.
In Spagna e qualche altro paese europeo il suo nome è stato invece cambiato in Vaiana, perché Moana è già un marchio registrato nella penisola iberica e in altre zone.
Anche in Italia il nome della protagonista, così come dell'intera pellicola, è stato cambiato. Il motivo però è un altro. Da noi infatti Moana non è un marchio registrato, bensì il nome della pornostar nazionale più celebre di tutti i tempi: Moana Pozzi.



Io non ho mai visto un film con Moana Pozzi.
Non ci credete?
Dico sul serio. Quando ho scoperto la masturbazione, la compianta Moana Pozzi era già morta, sebbene da poco, e io, non avendo tendenze necrofile, non sono mai riuscito a eccitarmi al pensiero di una morta. Per quanto fosse una sexy pornostar. Anzi, la Pornostar per eccellenza del nostro paese. Il più grande vanto cinematografico nazionale dai tempi di Federico Fellini.

Non ho mai visto dei film con Moana Pozzi, dicevo, ma ho il forte sospetto che avessero delle trame ben più elaborate e sorprendenti di quella di Moana... pardon, Oceania. L'ultimo film della Disney è dal primo all'ultimo istante un concentrato di prevedibilità. Fin dall'inizio si sa non solo come andrà a finire, ma si possono intuire pure tutti i passaggi della sua scontata sceneggiatura. Ad “arricchire” il tutto ci pensano una serie di personaggi che vorrebbero essere simpa e strambi, dal semidio Maui/The Rock al galletto scemo passando per la nonna di Moana/Vaiana. Peccato che di personaggi del genere, solo ben più divertenti, ne siano già apparsi a decine – ma che dico? a migliaia – in tutte le altre varie pellicole Disney e ormai non più solo Disney degli ultimi decenni.

"Maui, smettila di guardarmi con quella faccia da arrapato e di chiamarmi Moana: mi chiamo Vaiana e sono molto minorenne."

A ciò possiamo aggiungere un livello di buonismo che fa apparire Fabio Fazio un rebel rebel al confronto e soprattutto un altro elemento, quello che mi ha più destabilizzato: le canzoni.
Le canzoni presenti in Oceania sono un mix tra streotipate musiche etniche con sonorità vagamente dell'Oceania e una brutta copia di “Let it go, let it gooooo” di Frozen (quella sì una disneyata musical riuscita), e questo quando va ancora bene.
Quando va male sembra di essersi sintonizzati su una puntata di Amici di Maria de Filippi. Non a caso il doppiaggio vocale delle parti canore di Moana/Vaiana è stato relizzato da Chiara Grispo, giovane cantante che ha aperto i concerti dei Modà, e ho detto tutto...
Anzi no, ho tralasciato che è stata lanciata proprio dal talent di Canale 5, che per altro non ha nemmeno vinto, ma è stata eliminata in una sfida contro Elodie. E ho detto Elodie, mica Adele.


Tra gli altri contributi della colonna sonora italiana del film ci sono poi anche quelli di Sergio Sylvestre, pure lui proveniente dalla scuola di Amici, ma lui almeno ha vinto l'ultima edizione, più Raphael Gualazzi, Rocco Hunt e Angela Finocchiaro. Roba da fare invidia al Festival di Sanremo 2017.


Sapevo che sarebbe stato meglio vedere la pellicola in lingua originale – anche se The Rock in versione cantante non so se avrà fatto molto meglio – però non mi aspettavo un risultato tanto disastroso.
In pratica, tra canzoni inascoltabili e una trama che più telefonata non si potrebbe, oltre all'aggiunta di una serie infinita di bambinate e di trovate troppo disneyane per essere vere come la battaglia contro le teste di cocco o l'insopportabile granchio Tamatoa, ho patito questo Oceania tantissimo. Era forse dai tempi di Mary Poppins che non venivo infastidito tanto da una produzione Disney, considerando che di recente avevo invece trovato più che gradevoli film come Zootropolis e il citato Frozen. Persino lo spento Alla ricerca di Dory al confronto si è rivelata una visione quasi entusiasmante.


Io soffro parecchio il mal di mare, ma nemmeno quando sono andato fino in Sardegna in nave ho patito come con questo viaggio fatto insieme a Vaiana Pozzi.

Per il futuro allora un paio di avvertimenti. Il primo a me. Se mi devo vedere un'altra pellicola musicale Disney, con cui un musical capolavoro come La La Land grazie a Dio e pure al semidio Maui non ha nulla a che vedere, meglio aspettare di poterla guardare in lingua originale.

Il secondo avvertimento lo lancio alla Disney. Prima di scegliere come chiamare la protagonista di un vostro film, accertatevi per bene che non ci sia qualche nota pornodiva internazionale con quello stesso nome. Ecco, se per caso avete intenzione di intitolare il vostro prossimo film Cicciolina e inserire tra i personaggi magari anche un cavallo, prima forse vi conviene pensarci su un attimo.
(voto 5-/10)


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