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T2: Trainspotting, il nuovo manifesto (de)generazionale

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T2: Trainspotting
Regia: Danny Boyle
Cast: Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Robert Carlyle, Ewen Bremner, Anjela Nedyalkova, Kelly Macdonald, Shirley Henderson, Irvine Welsh


Choose death. Scegli la morte. Scegli Trainspotting. Scegli Pensieri Cannibali. Scegli di avere un lavoro precario. Scegli l'incertezza perenne. Scegli di non avere un televisore ultrapiatto in full HD con il 3D incorporato, tanto tutti i programmi che passano in tv sono merda allo stato puro e, se ti vuoi guardare qualcosa di decente, devi scegliere lo streaming o il computer. Scegli Netflix. Scegli la pirateria. Scegli la pornografia. Scegli di non avere una famiglia. Scegli di essere solo, ché tanto ti senti solo anche quando sei in mezzo agli altri. Alone with Everybody, come diceva il titolo del primo disco solista di Richard Ashcroft. Scegli di non essere contro il sistema, ma proprio fuori dal sistema. Scegli di non scegliere nessuno alle urne, non tanto perché tutti i politici sono uguali e fanno schifo, ma perché tutte le persone in generale sono uguali e fanno schifo. Nessuno la pensa come te. Nessuno vuole le tue stesse cose. Nessuno farà mai niente per migliorare la tua vita e non la sua.


Se proprio scegli la vita, scegli di vivere come nessun altro e, se proprio devi scegliere un modello esistenziale, scegli Mark Renton o Sick Boy o Spud o Begbie, oppure scegli di essere un po' come ognuno di loro. Scegli T2: Trainspotting. Scegli un sequel che non è perfetto ma chissenefrega delle cose perfette. Scegli le cose imperfette. Scegli le cose che fanno male che sono le migliori. Scegli una droga, la droga che preferisci: eroina, cocaina, marijuana, MDMA, crystal meth, LSD, il Viagra, il cofveve o la Nutella. Scegli un film che ti darà delle soddisfazioni e delle delusioni. Soddisfazioni perché Danny Boyle non fa come David Lynch nella terza stagione di Twin Peaks in cui passa più che altro il tempo lontano da Twin Peaks. Scegli Danny Boyle che ti dà proprio ciò che volevi, ciò che ti aspettavi, anche perché avevi già letto Porno di Irvine Welsh da cui la sceneggiatura prende spunto, pur con delle varianti notevoli e dei fisiologici adattamenti temporali, visto che il romanzo è stato pubblicato nel 2002. Scegli un ritorno a Edimburgo che ti mette di fronte alla vita di adesso dei protagonisti della prima storica pellicola.

"Che cosa siamo diventati, degli sportivi salutisti?"
"Torniamo subito a drogarci, ti prego!"

Scegli un film che però ti darà anche delle delusioni, perché T2 è persino fin troppo come te lo aspettavi, sarà che gran parte della pellicola l'hanno messa nel trailer, così come la nuova canzone più bella della soundtrack se la sono già sparata lì, la splendida “Silk” dei Wolf Alice, uno dei gruppi emergenti più cool in circolazione nel Regno Unito e non solo.



Scegli T2 anche se non sorprende, non stupisce, non fa l'effetto di una siringa in vena o al cuore come il film del 1996. Scegli un film differente dal primo Trainspotting, che era a suo modo un ritratto generazionale, il ritratto di una generazione che non prometteva niente di buono e sembrava destinata a degenerare e infatti T2: Trainspotting può essere considerato come un manifesto degenerazionale.


Scegli un film che si autocita, si remixa e suona giusto come un eco del passato, di quegli anni '90 che all'epoca ti sembravano tanto spettacolari ma, forse, guardati con gli occhi di oggi, non lo erano così tanto, non che il presente sia meglio, eh, però quei due, Mark Renton e Sick Boy, che allora credevi tanto fighi, oggi li vedi per quello che sono in realtà: due stronzi, due perdenti, due “sfigati”, come li chiama il boss locale nella pellicola. Scegli che la maggiore empatia arrivi allora a sorpresa con Begbie, che almeno a tratti riesce a uscire dalla macchietta di uomo violento per lasciare intravedere qualche lampo di disperata folle umanità, e soprattutto con Spud che, senza spoilerare troppo, è il vero protagonista del film, è lui il vero cuore matto che batte di T2.


Scegli una pellicola che è una visione che scivola a metà strada tra piacevolezza e malinconia, girata alla grande da Danny Boyle e con una nuova colonna sonora da sballo, senza però essere iconica come quella della pellicola originale e il problema è proprio quello, il confronto con il film originale, anch'esso imperfetto, ma che irrompeva sulla scena cinematografica con uno spirito punk-rock che shockava ed esaltava, con un'irruenza paragonabile ai tempi solo con quella di Pulp Fiction di Quentin Tarantino e, se Trainspotting 1 era un cult, T2 è, mi spiace molto dirlo, un lavoro sostanzialmente inutile, un divertissement, una rimpatriata nostalgica a ricordare un passato tutt'altro che roseo riflesso in un presente anch'esso tutt'altro che esaltante, e laddove T1 era più esaltante di un orgasmo moltiplicato per mille, e neanche allora c'eravamo vicini, questo T2 è solo una gradevole scopata con una vecchia fiamma.


Scegli allora un film che sceglie di non essere un nuovo cult, che sceglie di non dire fondamentalmente niente di nuovo, che sceglie di non dire niente e basta. Scegli di non scegliere di fare la cosa giusta. Scegli sempre la scelta sbagliata. Scegli una pellicola sbagliata, perché un lavoro entrato nel mito come Trainspotting non andava toccato, anche se il risultato non è una porcheria come Zoolander 2 o il reboot di Ghostbusters, anzi, T2 è persino troppo raffinato, troppo maturo, troppo adulto, troppo ripulito, è come la reunion di una punk band che oggi si mette a suonare un classic rock ascoltabile e tutto, ma privo di quell'irruenza di chi voleva spaccare tutto, mentre adesso il premio Oscar Danny Boyle e i suoi interpreti ormai affermati sia sul piccolo che sul grande schermo, sia in Gran Bretagna che a Hollywood, non hanno più niente da dimostrare.


Scegli comunque T2: Trainspotting. Sceglilo perché forse ti farà capire che forse è finalmente ora di crescere, forse eh, è ora di lasciarti gli anni '90 alle spalle e diventare un uomo adulto, se non vuoi fare la fine di Mark Renton o Sick Boy o Begbie o Spud, che poi la fine che fa Spud non è poi così male. Scegli di guardare un sequel, un sequel per certi versi riuscito e migliore di molti altri seguiti, ma pur sempre un sequel e che quindi non s'aveva da fare, e poi scegli di voltare pagina. Scegli di iniziare un nuovo capitolo, anzi no, scegli un nuovo libro. Scegli un nuovo film. Scegli una nuova storia. Scegli la vita. Scegli una nuova vita.
(voto 7-/10)


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