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The OA, una preghiera a Brit Marling e una riflessione sul finale

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The OA
(serie tv, stagione 1)
Creata da: Brit Marling e Zal Batmanglij
Cast: Brit Marling, Emory Cohen, Jason Isaacs, Phyllis Smith, Patrick Gibson, Brendan Meyer, Brandon Perea, Ian Alexander, Scott Wilson, Alice Krige, Sharon Van Etten, Riz Ahmed, Paz Vega



Ave, o mia Brit, piena di grazia nel recitare ma pure nello scrivere
Netflix è con te.
Tu sei benedetta tra le attrici
e benedetto è il frutto del tuo seno a dire il vero non troppo rigoglioso, The OA.

Santa Brit, Madre di questa divina serie,
fai i tuoi movimenti senza senso che sembrano usciti da un balletto di psicopatici spastici per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte e si spera della nostra risurrezione.
Amen.

"Ma come? Aspetto il post di Pensieri Cannibali su The OA da un mese ed è tutto qua???"



P.S. Dopo questa mia preghiera rivolta alla madre della serie Brit Marling (il padre invece non è lo Spirito Santo, San Giuseppe o Dio, bensì il regista e sceneggiatore Zal Batmanglij), vorrei aggiungere qualche mio pensiero riguardo al finale di stagione o a quello che, visto che al momento non si sa ancora se The OA avrà una seconda stagione o meno, potrebbe essere il finale di serie. Essendo un mio punto di vista personale, non pretende di essere una spiegazione definitiva o la Verità Assoluta.


ATTENZIONE SPOILER

Riguardo a The OA, in molti hanno sottolineato come vari passaggi appaiano assurdi, inverosimili, senza senso. Può darsi sia così. Non intendo sostenere che questa serie sia perfetta o che tutto abbia una spiegazione precisa al 100%. Occorre però tenere presente che i momenti meno sensati sono presenti all'interno del racconto di Prairie, la protagonista interpretata da Brit Marling. Quelli che possono sembrare buchi nella sceneggiatura della serie, in realtà sono buchi sì, ma nella storia di Prairie, che penso siano stati volontariamente inseriti per rendere la sua narrazione ancora più difficile da credere. Uno dei punti centrali di The OA è proprio questo: Credere o meno.

Nell'ultimo episodio della stagione, noi spettatori così come i tizi che fino a quel momento hanno ascoltato e sempre più creduto alla sua storia, veniamo messi di fronte al fatto che Prairie è una narratrice inaffidabile. Tutto quello che ci ha raccontato potrebbe essere falso. Oppure potrebbe essere vero solo in parte. Ci potrebbe essere un fondo di verità, attorno alla quale lei ha romanzato alla grande, prendendo ispirazione da altre storie che ha letto nei libri ordinati su Amazon. Cosa è successo per davvero e cosa no? Prairie è soltanto un'imbonitrice peggio di Wanna Marchi?


Nella scena del finale ambientata nella mensa della scuola, quando i ragazzi si alzano in piedi per effettuare i “movimenti”, per un attimo siamo portati a pensare che stanno per compiere un miracolo e che tutto quello che ci ha raccontato Prairie possa essere effettivamente vero. Qualche istante più tardi ci rendiamo conto che non è proprio così. I movimenti non hanno portato a un miracolo paranormale o, se non altro, non hanno fatto in tempo. Sono però serviti per distrarre l'attentatore e in qualche modo hanno contribuito a fermare i suoi intenti malefici. Cosa che, considerato il clima terroristico attuale, potrebbe tornare utile anche nella vita di tutti i giorni.
Il miracolo insomma non c'è stato, quindi i dubbi sul racconto di Prairie rimangono, ma quello che c'è stato è il risultato finale: aver fermato l'attentatore dal compiere una strage.

È come quando sei malato e preghi Dio per farti guarire e poi guarisci. A questo punto puoi stare a domandarti se il merito sia di Dio che ti ha concesso la grazia. Oppure puoi credere che le tue preghiere abbiano avuto un effetto positivo a livello psicologico ma anche fisico su di te ed è grazie a quelle se stai meglio. O ancora puoi pensare che sei guarito perché a volte semplicemente si guarisce, senza per forza che sia un miracolo.

Nel caso di The OA, più il racconto di Prairie si fa folle e più la Fede dev'essere forte per credere alle stronzate cose che dice.
La serie ci mostra inoltre come questa storia inverosimile possa portare persone che più differenti non le si potrebbe immaginare a unire le forze. La Fede, una volta tanto, serve a unire, non a dividere.


Si potrebbe allora pensare che The OA proponga un ritratto della Fede tutto rose e fiori, ma così non è. Alla fine vediamo come l'unica vittima dell'attentato sia proprio la povera Prairie, che tra l'altro non faceva parte della scuola ma era accorsa sul posto per dare il suo aiuto. Cosa succederà adesso, nel caso venga realizzata una seconda stagione?
Prairie potrebbe essere morta. Oppure potrebbe essere salvata dai paramedici. O magari potrebbe ritornare in vita ancora una volta.
In quest'ultimo caso, supererebbe di gran lunga quanto compiuto da Jon Snow in Game of Thrones e da Gesù Cristo nel Nuovo Testamento. Così come The OA con tutta la sua follia, originalità e imprevedibilità supera di gran lunga quanto proposto finora dalle altre serie tv e persino dalle grandi religioni monoteiste. Vero, verosimile, inverosimile o del tutto falso che sia ciò che ci ha raccontato. Questo non è qualcosa a cui si assiste tutti i giorni. Questo io lo chiamo un miracolo.
(voto 9/10)


E ora: musica!



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