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Le mille e una pellicola della settimana

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Questo weekend c'è davvero qualunque roba, nei cinema italiani.
Il film d'animazione... c'è.
Il film candidato agli Oscar... c'è.
Il film religioso... c'è.
La trashata italiana... c'è, ed è pure doppia.
Il film bulgaro... c'è persino il film bulgaro.
I commenti del mio blogger-nemesi Ford che accompagnano i miei... ci sono anche quelli. Purtroppo.

Kung Fu Panda 3
"Ma mannaggia! Ormai ho quasi più figli di Ford..."


Cannibal dice: Se c'è un motivo per cui sono contento di non essere padre è che non sono costretto a sorbirmi questi film da bimbi. Il primo Kung Fu Panda non era nemmeno terribile, ma non mi aveva certo fatto venir voglia di vedere il sequel, figuriamoci il sequel del sequel. Ford invece se lo guarderà con grande gioia in attesa di beccarsi, quando gli arriva la figlia femmina, pure i cartoni delle Winx. Cosa che farà con ancora maggiore gioia!
Ford dice: oltre ad essere uno dei personaggi preferiti del Fordino, Po è uno dei personaggi meglio riusciti della scuderia Dreamworks, protagonista di un primo film molto carino, di un sequel ancora migliore e di un terzo film del quale parlerò lunedì, anche perchè al centro di un avvenimento fondamentale per il più piccolo del Saloon: la prima volta in sala.
Alla facciazza di quel pusillanime per nulla kung fu del mio antagonista.

Brooklyn
"Quel Ford è peggio di Trump: m'ha cacciata dagli Stati Uniti a calci in culo."

Cannibal dice: Film carino con la splendida Saoirse Ronan, checché ne dica quel cieco di Ford, che avevo già recensito qui. La nomination agli Oscar 2016 come miglior film è stata esagerata, però una visione se la merita tutta.
Ford dice: film che ho visionato prima della Notte degli Oscar e che attendevo a postare per essere pronto rispetto all'uscita italiana. Prodotto piacevole, lontano dall'essere considerato un candidato alla statuetta per il miglior film almeno quanto Saoirse Ronan è lontana dal poter essere considerata una figa, a meno che non si abbiano fette di prosciutto sugli occhi come nel caso di Ray Charles Kid qui presente.
A brevissimo la mia recensione.

Truth - Il prezzo della verità
"Mmm... chissà di cosa o di chi parlerà il post di Pensieri Cannibali sul nostro film..."

Cannibal dice: Anche questo film l'ho già visto, ma la sua recensione deve ancora uscire. E consiglio soprattutto a Ford di non perdersela. ;)
Ford dice: altro film pronto a passare sugli schermi del Saloon a brevissimo, in modo da essere pronto a controbattere a qualsiasi post privo di senso del mio antagonista.

Risorto
"MA VAAAI!
Se hanno nominato Stallone agli Oscar, ce la posso fare anch'io!"

Cannibal dice: Questo film molto pasquale racconta cos'è successo dopo la risurrezione e si preannuncia quindi quasi come una specie di sequel de La passione di Cristo, uno dei film preferiti di Ford. Considerando che il pessimo cast della pellicola è capitanato da uno dei peggiori attori di sempre, Stallone a parte, ovvero Joseph Fiennes, le premesse per avere un film da Flop 10 dell'anno ci sono tutte.
Ford dice: se c'è una cosa dalla quale mi tengo volentieri alla larga anche più che dai titoli che Cannibal esalta come Capolavori sono le pellicole a tematica pseudo religiosa come questa, tanto più se interpretati da cani maledetti come Joseph Fiennes, uno degli attori più inutili del pianeta.

Frankenstein
"Con tutte le lampade che mi sono fatto, potevo anche finire peggio di così...
Potevo somigliare a Carlo Conti, ad esempio."

Cannibal dice: Ancora un film su Frankenstein? Ma non ce n'è già in arrivo anche uno con Harry Porcher? Certo che a Hollywood e dintorni le idee ormai sono più riciclate che su Pensieri Cannibali.
Ford dice: il personaggio di Frankenstein al Cinema è ormai inflazionato neanche fosse l'ultimo dei vampiri, e questo film mi pare una rilettura inutile almeno quanto quella dei più deliranti post di quello scienziato pazzo di Victor Kid. Fordestein, dunque, se ne tiene felicemente alla larga.

La corte
"Condanno Ford alla visione di altri 10 film adolescenziali cannibali e...
a vestirsi come me per un anno."

Cannibal dice: Commedia francese radical-chic con Fabrice Luchini che non mi attira particolarmente, ma che una visione potrebbe anche meriterarsela. Non so. La corte cannibale non si è ancora espressa in proposito, ma ha già deliberato riguardo a Ford: per lui c'è una pena di un anno di prigione per ogni film penoso che ha esaltato sul suo blog. E quindi ne ha di anni da scontare...
Ford dice: pellicola francese potenzialmente radical? Roba buona giusto per quell'aristocratico con la puzza sotto il naso di Peppa.
Io mi tengo volentieri il caro, vecchio pane e salame.

The Lesson - Scuola di vita
"La prossima ora arriva il nuovo maestro di Cinema, un certo Prof. Ford."
"NOOO! Rimanga lei a insegnarci Latino, per favore!"

Cannibal dice: Ci sono delle lezioni che non ci tengo proprio a seguire. Come quelle dei film bulgari che sembrano usciti da un cineforum organizzato dal professorone di cinema James Ford.
Ford dice: ci sono lezioni che non ci tengo proprio, a seguire. Come quelle del professorino Radical Kid e dei finti intenditori di Cinema come lui.

Le mille e una notte - Arabian Nights
"Meglio una sola notte con Cannibal, che mille insieme a Ford, AHAHAH!"

Cannibal dice: Rilettura originale de Le mille e una notte formata dal regista portoghese Miguel Gomes divisa in tre volumi e della durata complessiva superiore alle 6 ore. Potrebbe rivelarsi una visione geniale, oppure un'esperienza più terrificante di una maratona wrestling a casa di Ford.
Ford dice: esperimento molto interessante, questo de Le mille e una notte, che potrebbe rivelarsi una sorpresa clamorosa oppure una delle schifezze più atomiche del secolo. Io attenderei la recensione di Cannibal per decidere se approcciarla con curiosità o senza speranza.

Bianco di Babbudoiu
"Qui non servono il WhiteRussian..."
"Ma dove siamo finiti?"
"In un locale furbo, finalmente!"

Cannibal dice: No, ma cos'è 'sta roba?
È un film vero, o è un pesce d'aprile fordiano anticipato?
Ford dice: non so se questo sia uno scherzo organizzato da Cannibal o dai distributori, ma evito di dire altro.

Vita cuore battito
"Ford e Cannibal non sanno chi siamo."
"Che tragedia! Però scusa, ma chi sono Ford e Cannibal?"

Cannibal dice: Far uscire nella stessa settimana un film più amatoriale e trash di Bianco di Babbudoiu non era semplice. La distribuzione italiana però sembra avercela fatta. E pure alla grande.
Ford dice: certo che in Italia, quando si tratta di propinare schifezze al pubblico, siamo i migliori del mondo. Quando, invece, c'è da distribuire roba figa nei tempi giusti, lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.

Un momento di follia e la festa al papà (degli altri)

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Un momento di follia

(Francia, Belgio 2015)
Titolo originale: Un moment d'égarement
Regia: Jean-François Richet
Cast: Vincent Cassel, François Cluzet, Lola Le Lann, Isaaz, Annelise Hesme, Noémie Merlant
Genere: paterno
Se ti piace guarda anche: Giovane e bella, A mia sorella!, L'ultimo bacio, Lolita, Swimming Pool

Ma voi vi trombereste la figlia del vostro migliore amico?
Dite di no? Dite che è una cosa disgustosa, che proprio non si fa?
E se la figlia del vostro migliore amico fosse così?


Domanda alternativa: voi fareste la festa al padre della vostra migliore amica?
Credete proprio di no?
Anche nel caso fosse come Vincent Cassel?


Da questi due dubbi amletici prende le mosse Un momento di follia, una commedia sexy. Non una commedia sexy all'italiana, di quelle alla Lino Banfi & Edwige Fenech con cui Quentin Tarantino si faceva le pippe da giovane e forse ancora adesso. È un tipo di commedia sexy alla francese, cosa che significa che tutto è più radical-chic, ricercato e raffinato, pure le scene di nudo, che non mancano e sono fornite dalla giovane rivelazione assoluta della pellicola: Lola Le Lann, che sembra una Emily Ratajkowski in versione più Lolita e meno tettuta.


Un momento di follia, remake di una pellicola del 1977 di Claude Berri che non so se sia mai arrivata in Italia e non so se l'abbia mai vista nemmeno lo stesso Claude Berri, segue una tendenza che negli ultimi tempi va piuttosto forte: quella dell'amore genitoriale. Dopo la vittoria degli Stadio (BUUU!) al Festival di Sanremo con una canzone in cui un padre si rivolge alla figlia e dopo pellicole acclamate come Room e Revenant - Redivivo, anche questo film affronta lo stesso tema. Solo che in questo caso si parla più che altro dell'amore di un padre non tanto verso la propria figlia, ma verso la figlia di un altro.

La trama molto semplice del film, che per vostra informazione esce in Italia il 24 marzo, propone due papà che vanno in vacanza in Corsica insieme alle due figlie adolescenti. Le due figlie fighe adolescenti, meglio specificare. La mora è Lola Le Lann, già presentata sopra, ma di cui ci vediamo volentieri un'altra diapositiva.


La bionda è Alice Isaaz, molto carina anche lei, peccato che venga un po' oscurata da una Lola Le Lann qui davvero scatenata.


I due padri invece sono Vincent Cassel, che non ha bisogno di grosse presentazioni, e François Cluzet, quello di Quasi amici che qui è il suo quasi amico, anzi è proprio il suo BFF. Uno è il daddy cool, l'altro è il papà vecchio rompipalle. Provate a indovinare chi è l'uno e chi è l'altro.

"Mi spalmi la crema?"
"Hey, se vuoi io posso spalmarla a te."
"Ah vecchio, ma che vuoi? Guarda che chiamo il Telefono Azzurro!"

Il film si sviluppa in maniera piuttosto tesa, carica di tensione sessuale, quasi come se ci trovassimo di fronte a un thrillerino stalkerino soft-pornino, più che a una commedia. Per essere una commedia a dirla tutta non è che si rida moltissimo. D'altra parte, per quanto adori il cinema francese, devo ammettere che far ridere non è esattamente il punto forte dei cugini d'Oltralpe. Nonostante ciò, Un momento di follia è una pellicola d'intrattenimento perfetta per l'estate, ma va benissimo anche in primavera. Da una parte è un coming of age su una ragazzina che si prende la sua prima cotta importante e dall'altra è un film che affronta il tema della crisi di mezza età. Niente di rivoluzionario, eppure la pellicola è davvero intrigante ed è capace di catturare dall'inizio alla fine. Merito pure della francesonità del tutto, colonna sonora compresa. Al di là della presenza di un pezzo come il classico “La mer” di Charles Trenet sui titoli di testa, c'è una soundtrack molto international, con vari pezzi electro fichi, ma l'uso delle canzoni pop straniere qui è molto francese, visto che ci sono brani usati in altre pellicole transalpine come “Diamonds” di Rihanna (già in Diamante nero) e l'immancabile “I Follow Rivers” di Lykke Li (già in La vita di Adele e Un sapore di ruggine e ossa).

Se amate Vincent Cassel e Lola Le Lann, e se ancora non l'amate è solo perché ancora non l'avete vista in azione, e se amate il cinema francese e la francesonità in generale, insomma, questo rischia di essere il vostro film dell'estate, o anche della primavera. E pure la visione ideale per la Festa del papà. Il papà degli altri.
(voto 7/10)

Truth - Lo scoop esclusivo di Pensieri Cannibali

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Buongiorno cari telespettatori e care telespettatrici,
benvenuti a una nuova puntata di “60 Seconds”, la rubrica di investigazione giornalistica di Pensieri Cannibali che si segue in appena 60 secondi, o poco più.
Quest'oggi vi sveleremo uno scoop in esclusiva che riguarda il noto blogger Mr. James W. Ford, l'autore del sito di cinema, wrestling, consigli paterni e stile di vita repubblicano WhiteRussian.


La verità che vi stiamo per rivelare non vi farà più dormire la notte e vi farà mettere in dubbio ogni cosa in cui credevate.
Nonostante si vanti di essere un duro e puro e di amare la cultura americana, Mr. James W. Ford non è mai stato arruolato nell'esercito statunitense!
Non ha mai fatto il Vietnam!
In Vietnam non c'è nemmeno mai stato in vacanza!

Ebbene sì. Mr. James W. Ford, l'uomo che esalta American Sniper e tutti gli action heroes vari non è mai stato un militare. Non è finita qui. Siete pronti per la parte davvero shockante?
Rinnegando la sua militanza repubblicana, come un qualunque no global comunista hippie liberal sinistrorso ha fatto l'obiettore di coscienza, cosa da lui stesso testimoniata in più di un'occasione.



E non basta. Non ha svolto il servizio civile negli USA, bensì in un esotico e poco conosciuto paese dell'Europa meridionale chiamato Italia.


Proprio il paese da cui provengono quei tre pericolosi attentatori al buon gusto musicale armati di voci mortali che rispondono al nome de Il Volo.


Per confermare la teoria della nostra indagine, siamo andati a sentire due valorosi uomini dell'esercito che hanno prestato servizio militare, loro sì, alla patria americana.

Il tenente colonnello William “Bill” Kilgore ai nostri reporter ha dichiarato: “Mi piace l'odore del napalm al mattino e non mi piace WhiteRussian. Conosco bene Mr. James W. Ford e faccio attenzione a non seguire mai i suoi consigli cinematografici, e posso affermare con certezza di non averlo visto in Vietnam in nessuna occasione”.


Abbiamo quindi raggiunto telefonicamente il Sergente Maggiore Hartman, che ha affermato: “Luridissimi vermi, io questo Mr. James W. Ford non l'ho mai visto in vita mia. Una simile palla di lardo me la ricorderei di certo, signor sì signorine”.


La verità quindi è che Ford non è mai stato in Vietnam. Una vicenda sconcertante simile a quella raccontata dal film Truth - Il prezzo della verità, incentrato su un gruppo di giornalisti capitanato da Mary Mapes, interpretata da una brava bravissima Cate Blanchett, che nel 2004 hanno cercato di fare luce sul misterioso servizio militare prestato negli anni '70 dall'allora presidente George W. Bush.

Truth - Il prezzo della verità
(USA, Australia 2015)
Titolo originale: Truth
Regia: James Vanderbilt
Sceneggiatura: James Vanderbilt
Tratto dal libro: Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power di Mary Mapes
Cast: Cate Blanchett, Robert Redford, Topher Grace, Dennis Quaid, Elisabeth Moss, Bruce Greenwood, Dermot Mulroney, David Lyons
Genere: giornalistico
Se ti piace guarda anche: Il caso Spotlight, The Newsroom, Tutti gli uomini del presidente

La pellicola Truth, in una maniera non troppo distante dal recente Il caso Spotlight, segue il filone del cinema sul giornalismo investigativo di stampo 70s alla Tutti gli uomini del presidente. Lo stile registico si fa quindi da parte, così come i personaggi. Al di là di Mary Mapes/Cate Blanchett, che comunque ci viene presentata a una certa distanza e con cui non si riesce a empatizzare fino in fondo, gli altri sono delle semplici macchiette: c'è la figura paterna e rassicurante rappresentata dal mezzobusto Robert Redford, c'è il classico marine Dennis Quaid, c'è il tipico giovane giornalista amante delle teorie cospirazioniste Topher Grace e poi c'è Elisabeth Moss, l'ottima Elisabeth Moss di Mad Men, nella parte di... boh, di lei si sa davvero poco ed è un peccato perché prendere un'attrice come Elisabeth Moss e poi farle dire sì e no due battute in croce è come avere a disposizione Antonino Cannavacciuolo e poi andare fuori a mangiare al McDonald's. Cosa che io, per carità, sarei benissimo capace di fare, però sarebbe uno spreco.


In una maniera analoga a Il caso Spotlight, regista e personaggi lasciano spazio alla storia. Solo che, se Spotllight racconta una vicenda molto forte e appassionante, la stessa cosa non la si può dire di Truth. Per quanto sia interessato alla Storia e ai Presidenti americani, di un'indagine del 2004 che riguarda l'esperienza militare di George W. Bush nei primi anni '70 mi frega ben poco. E posso solo immaginare quanto poco possa interessare a chi dei Presidenti Usa non gliene frega proprio una cippa.
Sul fatto poi che questa sia un'indagine da prendere come modello ci sarebbe da discutere. Non metto in dubbio che Mary Mapes sia stata una grande reporter però, in questo preciso caso, almeno da quanto emerge dal film, non è che abbia seguito alla perfezione le regole del giornalismo, avendo presentato una notizia senza aver verificato le fonti in maniera accurata, cosa che ahi ahi ahi non si fa, no no no, nemmeno quando il bersaglio è un jackass come l'ex presidente degli Usa. E lo dice uno del tutto anti Bush come me. E inoltre, a dirla tutta, per smerdare Bush Mary Mapes avrebbe anche potuto indagare sulla sua discutibile amministrazione, e di cose ne avrebbe trovate parecchie, anziché andare a cercare scheletri nell'armadio risalenti a 30 anni prima.

"Signor Presidente, è venuto fuori che il suo braccio destro
James Ford è un obiettore di coscienza."
"Oh mio Dio, e ora che faccio?"

In più, a voler proprio fare i pignoli, non è ben spiegato il contesto del periodo. Solo perché racconta una vicenda piuttosto recente, Truth dà per scontato che tutti conoscano la sfida elettorale del 2004 per il secondo mandato di George W. Bush contro John Kerry. Io però mi chiedo cosa possa capire ad esempio un ragazzo di 16 anni, che nel 2004 di anni ne aveva 4, a cui magari fanno vedere questo film a scuola. Credo che Truth abbia molto da imparare da una serie tv come American Crime Story, la nuova produzione di Ryan Murphy che racconta il caso di O.J. Simpson e che sviluppa molto bene anche tutto il contesto socio-culturale dell'epoca, i primi anni '90. Credo che avrebbe da imparare molto pure da The Newsroom, una serie capace di parlare del mondo del giornalismo in una maniera coinvolgente, con il giusto mix tra personaggi che danno le news, e news date. Film come Il caso Spotlight e questo Truth - Il prezzo della verità sono invece ancorati a un modello di cinema anni '70 ormai superato alla grande dal piccolo schermo. La verità, almeno per me, è questa.
(voto 6-/10)


Daddys' Home, una famiglia con due padri. Ma non ditelo ad Adinolfi!

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Daddy's Home
(USA 2015)
Regia: Sean Anders
Sceneggiatura: Sean Anders, John Morris, Brian Burns
Cast: Will Ferrell, Mark Wahlberg, Linda Cardellini, Owen Vaccaro, Scarlett Estevez, Hannibal Buress, Thomas Haden Church, Bobby Cannavale, Bill Burr
Genere: paternalistico
Se ti piace guarda anche: Terapia d'urto, Duri si diventa, I poliziotti di riserva

Ho visto Daddy's Home il giorno della Festa del Papà ed è stato un po' come vedere Miracolo nella 34ª strada il giorno della vigilia di Natale. O qualcosa del genere. Io non credo in tante cose, non credo ad esempio in Babbo Natale anche se - chi lo sa? - magari esiste veramente, però credo che i film vadano visti nel momento giusto. Credo nella “stagionalità” del cinema.
In questi giorni ad esempio si trova in rete il comedy-horror Krampus - Natale non è sempre Natale e io sono pure curioso di guardarlo, ma mi sa che un film del genere fino alle prossime festività invernali non me lo sparerò. Non posso mica tradire la stagionalità del cinema.
Così come i film della serie di Vacanze di Natale. Quelli non possono essere visti in primavera oppure in estate. A dirla tutta, quelli non dovrebbero essere visti mai.
Ci sono poi pellicole che sono buone per un paio di occasioni, ma sono casi rari, come Nightmare Before Christmas, che va benissimo ad Halloween, così come pure before Christmas.
Volete un film ideale per la stagione primaverile appena cominciata?
Beh, è ovvio: Spring Breakers forever, bitches!

Un film come Daddy's Home è invece perfetto per la Festa della Papà e quindi ormai, se non l'avete visto, io vi consiglierei di aspettare fino a quella dell'anno prossimo. Anche perché comunque non è che vi perdete tutto questo capolavoro imprescindibile.

"E invece sì che Daddy's Home è un capolavoro!"
"Già, ma d'altra parte Pensieri Cannibali che ne capisce?"

Detto ciò, Daddy's Home è un film carinissimo. Il suo problema è anche quello. Io da una commedia con Will Ferrell mi aspetto un bel po' di umorismo bastardo in più e di politically correct in meno, mentre qui siamo troppo dalle parti della comedy buona per tutta la famiglia. Il personaggio che interpreta tra l'altro è l'esatto opposto del suo solito american idiot stronzetto ed egocentrico di pellicole come Ricky Bobby, Anchorman o Blades of Glory. Will Ferrell in questo film è il padre perfetto. O meglio il patrigno perfetto.


Dimenticate la matrigna di Cenerentola. Non è il suo caso. I piccoletti che tanto adora e con cui si comporta da mamma chioccia non sono i suoi figli biologici, bensì quelli che la sua neo mogliettina Linda Cardellini ha avuto con il precedente compagno, che è quel rockettaro tamarro agente segreto di Mark Wahlberg: un padre assente, ma un padre fico.


Quando, come anticipa il titolo spoileroso del film, il loro paparino torna a casa, nascerà ovviamente un confronto/scontro tra i due che si contenderanno l'amore dei bambini. Avete capito bene: questa è una pellicola che parla di una famiglia con due padri, ma che nessuno vada a dirlo a Mario Adinolfi, per favore, che se no non ne usciamo più.

"Uff, eppure io avrei qualcosa da dire..."

A questo punto mi aspettavo che la commedia prendesse una direzione più cattivella, alla Terapia d'urto (Anger Management), il film con Adam Sandler e Jack Nicholson, e il modello di riferimento in effetti pare quello. Solo che qui è tutto più edulcorato, famigliare e, sì, anche paternalistico. Qualche scena da slapstick comedy, come quella dell'incidente in moto, la si poteva poi anche evitare, mentre il finale, che non spoilero, farà andare in brodo di giuggiole soprattutto il mio blogger rivale Mr. James Ford. Le dosi di buonismo inoltre sono eccessive, almeno per i miei livelli di tolleranza. Daddy's Home comunque fa ridere, cosa che per una commedia non è nemmeno così scontata, e la sua visione scorre via piacevole, altra cosa non così scontata. Potrei quindi fare uno strappo alla regola e dire che, se proprio ci tenete, potete dargli un'occhiata disimpegnata anche non nel giorno della Festa del Papà.
I film di Natale adesso però non vanno visti. Quelli proprio no. Va bene violare la sacra stagionalità del cinema, ma solo entro certi limiti. Per una volta datemi ascolto. Come se fossi vostro padre.
(voto 6-/10)


Emma Watson e il topless poco top e molto less di Regression

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Regression
(Spagna, Canada 2015)
Regia: Alejandro Amenábar
Sceneggiatura: Alejandro Amenábar
Cast: Ethan Hawke, Emma Watson, Aaron Ashmore, David Thewlis, Dale Dickey, David Dencik
Genere: satanico
Se ti piace guarda anche: Devil's Knot - Fino a prova contraria, Dark Places, Premonitions


Detective Ethan Hawke
Lo confessi, signor Cannibal:
lei ha stuprato Emma Watson!



Cannibal Kid
No...
cioè sì... ma che mi fa dire?
Intendevo no...
Ammetto che rinuncerei a un mio braccio pur di farmi Emma Watson, ma a lei non farei mai del male.

Detective Ethan Hawke
Quindi ha appena confessato di aver stuprato Emma Watson!



Cannibal Kid
Non è per niente ciò che ho detto, detective.
Ho solo detto che me la farei volentieri, nella remota possibilità che fosse consenziente, oppure ubriaca abbastanza da sembrarlo, altrimenti non la toccherei con un dito.

Detective Ethan Hawke
Lei sta mentendo!
Le ricordo che ha giurato sulla Bibbia di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità.


Cannibal Kid
Punto primo: non ho mai giurato sulla Bibbia.
Punto secondo: se anche l'avessi fatto con conterebbe molto, visto che non credo nella Bibbia.
Così come non credo in nessun libro.
Le sembra una cosa sensata credere in un libro di fiction?

Detective Ethan Hawke
Lei parla proprio come un satanista!
Lei è un satanista e ha stuprato Emma Watson durante uno dei suoi riti satanici!


Cannibal Kid
Satanista io?
Ma se dormo ancora con l'orsetto Yoghi.


Detective Ethan Hawke
Non le credo.
Mi è giunta voce che lei ascolta un sacco di musica metallara satanica.


Cannibal Kid
Veramente io sono cresciuto sentendo le Spice Girls e Britney Spears.
Le sembrano artiste sataniche?


Detective Ethan Hawke
Abbastanza.
In ogni caso, so per certo che a lei piacciono i gatti e i gatti sono comunemente associati ai riti satanici.


Cannibal Kid
I gatti mi piacciono, questo è vero.
Mi dichiaro colpevole, Detective.
Più che altro però sono affezionato alla mia gatta Birba e per il resto mi stanno simpatici, ma adesso non è che sono un gattaro che vive circondato dai felini.
Di sicuro inoltre non li userei per compiere dei riti satanici.

Detective Ethan Hawke
Lei è un bugiardo!
Per farle sputare fuori la verità, ricorrerò ora a una tecnica di interrogatorio molto in voga negli anni '90, quella della regressione.
La ipnotizzerò per farle tornare la memoria.

Cannibal Kid
Mi sembra un po' una stronzata.
Se però proprio ci tiene, detective, facciamo 'sta cosa.



Detective Ethan Hawke
Guardi attentamente questa immagine, signor Cannibal.




Cannibal Kid
Oh, cazzo!
Mi ha mandato in botta totale!


Detective Ethan Hawke
Lei ora è sotto ipnosi.
Mi racconti dell'ultima volta che ha visto Emma Watson.



Cannibal Kid
L'ultima volta...
L'ultima...
Sì, faceva la parte della maghetta Hermione. Non sono mai stato un fan della saga di Harry Potter, ma lei è sempre stata la mia preferita. Un po' stronzetta e secchioncella, ma a Hogwarts era l'unica presenza davvero magica, e diciamolo.

Detective Ethan Hawke
Non l'ha vista altrove, più di recente?




Cannibal Kid
Beh, dopo la saga di Harry Potter non è che abbia fatto tutti 'sti film.
Ne ricordo però uno in cui era in auto con gli amici e poi sentiva una canzone alla radio e si alzava in piedi con le braccia spalancate come se volasse.
Noi siamo infinito, mi pare si chiamasse...

Detective Ethan Hawke
Ah, sì.
La "bellissima canzone" di Alessio Bernabei, l'ex cantante dei Dear Jack!



Cannibal Kid
No, veramente intendevo il titolo del film.
La canzone invece era "Heroes" di David Bowie.


Detective Ethan Hawke
David Bowie?
Quello sì che faceva musica satanica.
Tutta la musica rock è satanica!

Cannibal Kid
Comunque mi pare di ricordarla in un'altra pellicola più recente ancora. Era una fighetta stronzetta che andava in giro a rubare nelle ville tenute aperte da celebrità stupide come Paris Hilton con un gruppo chiamato Bling Ring.


Detective Ethan Hawke
Sta quindi confessando, oltre allo stupro, anche di far parte di una baby gang criminale?




Cannibal Kid
Ho semplicemente detto che Emma ne faceva parte, e comunque era solo un film. Anche se era tratto da una storia vera, era solo un film. E, sempre parlando di film, l'ho vista inoltre in Noah, però quello è meglio lasciarlo perdere. Davvero pessimo.


Detective Ethan Hawke
Figuriamoci se a un satanista come lei poteva piacere una pellicola tratta dalla Bibbia.




Cannibal Kid
Sfido Papa Francesco ad apprezzare una merdata come Noah.



Detective Ethan Hawke
Com'è blasfemo!
Non osi mai più pronunciare una bestemmia del genere!
Quanto a Emma Watson, non l'ha poi più vista?


Cannibal Kid
Aspetti che mi sta tornando in mente qualcos'altro...
Ah, sì!
L'ultima volta che l'ho vista è stata in un thriller a tematica satanista, mi pare si chiamasse Regression.

Detective Ethan Hawke
Lei l'ha guardato per la tematica satanista, vero?




Cannibal Kid
No, sinceramente no.
A incuriosirmi c'era più che altro la presenza dietro la macchina da presa dello spagnolo Alejandro Amenábar, un regista che ho sempre apprezzato e che ho sempre trovato sottovalutato. Ha fatto il valido thriller Apri gli occhi, che ha poi ispirato lo spettacolare Vanilla Sky, ha realizzato una delle pellicole gotiche più affascinanti mai girate, The Others, e più di recente ha diretto Agora, che io ho trovato parecchio valido, ma che è stato parecchio massacrato dalla critica, un po' come questo Regression. Ero quindi curioso di vedere se anche in questo caso le critiche non fossero ingiustificate...

Detective Ethan Hawke
E lo erano?




Cannibal Kid
In parte sì e in parte no.
Come thriller sul satanismo, non è certo tra i peggiori che abbia mai visto. Presenta anzi qualche spunto di riflessione interessante e ci sono una manciata di scene visionarie ben girate e inquietanti. Alejandro Amenábar sa ancora come costruire un'atmosfera bella tesa e la sua regia è la cosa migliore della pellicola. Nel complesso però l'argomento è di quelli davvero troppo abusati.

Detective Ethan Hawke
Sessualmente abusati?




Cannibal Kid
No, cinematograficamente abusati. Inoltre, se la prima parte coinvolge abbastanza, nella seconda il film si sgonfia e procede verso un finale che era già ampiamente prevedibile fin dall'inizio. E poi, a dirla tutta, se il detective protagonista è piuttosto convinto e convincente, la stessa cosa non la si può dire di Emma Watson. Appare spaesata e fuori parte. Non è certo una delle sue interpretazioni migliori... anzi, diciamo che fa proprio pena!

"Certo che se persino Cannibal parla male di me, devo essere stata davvero agghiacciande."

Detective Ethan Hawke
Quindi non ha visto Regression per Emma Watson?




Cannibal Kid
Beh, devo dire che il motivo principale per cui l'ho guardato è che si vociferava che Emma Watson qui compariva in topless.



Detective Ethan Hawke
E mi dica: era vero?




Cannibal Kid
No!
Il topless di Emma Watson in Regression è una delle più grandi bufale dell'epoca moderna. C'è una scena onirica in Regression in cui compare una figura femminile nuda. Si tratta però quasi certamente di una controfigura, anche perché è inquadrata di spalle e non si vedono né il volto, né mezzo capezzolo. Se anche fosse Emma Watson, e non credo lo sia, di topless non c'è manco l'ombra.
Quindi io non ho mai visto Emma Watson nuda e non l'ho mai stuprata!


Detective Ethan Hawke
Lei mente, Cannibal.
Dio buono, lei mente/
e lo fa spudoratamente/
io le ho fatto pure la rima/
quindi se ne vada in galera con Totò Riina/
per aver stuprato Emma Watson la condanno all'ergastolo/
ringrazi il cielo che non la mando al patibolo!

Cannibal Kid
Sono sotto ipnosi regressiva, non posso mentire. Lei comunque è un detective, non un giudice. Non mi può condannare. Comincio anche a dubitare che lei sia un vero detective. Mi pare piuttosto satanista e pure assatanato!


Detective Ethan Hawke
È vero, lo ammetto.
Mi piacciono i Black Sabbath!
E pure Marilyn Manson.
E qualche rito satanico in gioventù l'ho fatto.

Cannibal Kid
Non è allora che Emma Watson l'ha stuprata lei, durante uno dei suoi giochetti da satanista?



Detective Ethan Hawke
Quello no!
Ho sempre odiato quella zoccola!
Non ho mai capito come Ron Weasley potesse stare insieme a una simile sciacquetta.

Cannibal Kid
Quindi lei sta dicendo che ha stuprato... Ron Weasley?!?



Detective Ethan Hawke
Ebbene sì!
Ma solo perché Ron Weasley è troppo un figo.
Troppo!


Cannibal Kid
Se lo dice lei, detective. Se lo dice lei...



(voto 5,5/10)


Batkid v Superford: Dawn of Justice

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Natale con i tuoi, Pasqua...
al cinema!
Questa settimana escono un sacco, ma proprio un sacco, di film e alcuni potrebbero anche essere delle piacevoli rivelazioni. Più che dentro l'uovo, le sorprese questa Pasqua sembrano quindi poter arrivare dentro le sale cinematografiche.
Per sapere su quali pellicole puntare e su quali no, il metodo ormai collaudato di questa rubrica è: seguire i consigli cannibali ed evitare quelli fordiani.

Batman v Superman: Dawn of Justice
"Hey, ma perché combattiamo tra di noi,
quando sarebbe molto più divertente unire le forze per menare Ford?"


Cannibal dice: Quanto mi hanno rotto le balle i film sui supereroi? E quanto mi hanno rotto quelli che ne ammucchiano più di uno, convinti del fatto che più supereroi ci sono e più il risultato sia figo?
Mi hanno rotto ancora più di Ford, ecco quanto mi hanno rotto!
Ford dice: di norma mi piace l'idea di affrontare un film di supereroi. In fondo, fanno parte del mio passato e li ho sempre amati. Questa volta, però, proprio no. Sarà che è Snyder, sarà che Superman non è mai rientrato tra i miei preferiti, sarà che Affleck dopo Bale come Batman mi lascia perplesso, ma la voglia di affrontare la visione è quasi meno che leggere le prossime, assurde recensioni di Cannibal Kid.

Un momento di follia
"Vincent, mi spalmi la crema?"
"No, che schifo! Io la metto solo al mio amato Forduccio."

Cannibal dice: Ottima commedia sexy francese su una coppia di padri che vanno in vacanza con le figlie teenager di cui ho parlato nel giorno del papà. Posso inoltre già prevedere anche la recensione di WhiteRussian, nel caso per una volta faccia una cosa furba e decida di guardarlo, che ci “delizierà” con il suo punto di vista paterno.
E comunque lasciatemi dire che un momento di follia è sempre meglio di un momento di Ford.
Ford dice: negli ultimi anni cerco di selezionare le pellicole autoriali o presunte tali giunte soprattutto dall'Europa e sponsorizzate dal mio rivale. A questo punto, avendo lui già provveduto, mi toccherà cimentarmi nella visione se non altro con la speranza di essere completamente in disaccordo.

Un paese quasi perfetto
"Via via, scappiamo via lontani prima che Ford ci faccia vedere un altro film
con il non premio Oscar Sylvester Stallone!"

Cannibal dice: Lodi sarebbe un paese perfetto, non fosse per la presenza di un certo noto, ma più che altro famigerato, blogger. Il cinema italiano sarebbe anch'esso perfetto, se non ci fossero in giro un mucchio di commediole dal basso potenziale come questa. Le presenze dell'affascinante Miriam Leone e di Fabio Volo, che a me checché se ne dica continua a stare simpatico, comunque potrebbero anche convincermi a gettargli un'occhiata dall'alto del mio sguardo perfetto.
Ford dice: la blogosfera è un posto quasi perfetto, non fosse per la presenza di Cannibal Kid. Per quanto riguarda il film, facilmente passerò oltre nonostante la presenza di Fabio Volo, che probabilmente, casalinghe disperate a parte, continua ad essere simpatico soltanto ai due rivali per antonomasia della blogosfera.

La macchinazione
"Massimo, me la canti una canzone?"
"Certo, ti posso fare: Perdereeee James Foooord, quando si fa sera."

Cannibal dice: Attenzione alla macchinazione! Questo film con un Massimo Ranieri, almeno fisicamente, parecchio simile a Pier Paolo Pasolini dedicata al mistero della sua morte potrebbe rivelarsi un'altra bella sorpresa di un cinema italiano che secondo me sta attraversando un buon periodo di forma. Al contrario di Ford.
Ford dice: il mio periodo di dubbi rispetto al Cinema italiano prosegue nonostante alcune sorprese positive di quest'ultimo periodo - qualcuno ha detto Perfetti sconosciuti!? -. Per il momento, attendo. Dovesse poi essere bocciato da Peppa, correrò al recupero.

Sp1ral
"Perdereeee James Foooord, quando si fa sera...
Sì, suona davvero bene!"

Cannibal dice: Pellicola che sa un po' di prova amatoriale e low-cost, ma anche in questo caso mi sembra un lavoro italiano che potrebbe non essere del tutto malvagio. Sempre al contrario di Ford che è il Male puro.
Ford dice: è incredibile quanti prodotti italiani - spesso non troppo degni di nota - vengano distribuiti ogni settimana. In questo caso lascio correre e spero di gettare presto il Cannibale in una spirale di disperazione con altre recensioni stalloniane qui su White Russian.

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2
"Perdereeee James Foooord, quando si fa sera."
"E basta con 'sta canzone di merda!"

Cannibal dice: A me le commedie romantiche piacciono abbastanza, a differenza di quello stereotipo vivente di Mr. Ford tutto action e zero romcom. Il mio grosso grasso matrimonio greco l'ho però trovato irritante e banale e la protagonista insopportabile. Sorprendente successo all'epoca dell'uscita, nel 2002, credo o almeno spero che oggi nessuno sentisse il bisogno di un suo sequel e la mia voglia di guardarlo potrebbe risultare persino inferiore a quella del mio blogger rivale.
Ford dice: le romcom non sono certo la mia prima scelta, quando decido di vedere un film, e anche all'epoca dell'uscita e del successo, snobbai clamorosamente Il mio grosso grasso matrimonio greco.
Inutile dire che farò lo stesso di questo sequel non richiesto neanche fosse un film spacciato per Capolavoro dal mio antagonista.

Heidi
"Preferisco parlare di cinema con te, che con quel caprone di Ford!"

Cannibal dice: Già annunciata qualche settimana fa, la nuova Heidi è stata posticipata al weekend pasquale. A qualcuno gliene frega qualcosa?
Ford dice: neanche se l'alternativa è passare un weekend intero a guardare film teen suggeriti da Cannibal Creed.

Il condominio dei cuori infranti
"Ma perché siamo tutti qui riuniti?"
"Perché Ford ci sta per far vedere un film."
"Oh mio Dio, mettiamoci subito in salvo, prima che sia troppo tardi!"

Cannibal dice: Film co-prodotto da Francia e Gran Bretagna che sembra grottesco e strambo abbastanza da meritarsi una visione. Altra possibile rivelazione di una settimana ricca di sorprese e con un'unica certezza: Ford è sempre lo stesso. E ciò non è un bene.
Ford dice: potenziale sorpresa, ma anche potenziale film da bottigliate della settimana. Personalmente, propendo più per la seconda soluzione, ma resto sempre lieto all'idea di essere sorpreso in positivo. Un po' come all'idea di infrangere qualche osso di Cannibal.

Land of Mine - Sotto la sabbia
"Coraggio!
Ancora qualche passo e poi saremo in salvo da Ford e dai suoi film in VHS."

Cannibal dice: Pellicola bellica danese che mi sa di visione pesantuccia, soprattutto ora che nell'aria c'è voglia di leggerezza primaverile. E poi a me l'unica guerra che interessa è quella a Mr. James Ford.
Ford dice: nonostante una pesantezza di fondo che non sa neanche per sbaglio di primavera, sono curioso di scoprire se si rivelerà un mattonazzo da scagliare in fronte a Peppa oppure uno di quei titoli in grado di ribaltare le sorti di una settimana. Staremo a vedere.

La canzone perduta
"Perdereeee James Foooord, quando si fa sera."
"Oh no! Adesso la passano pure in radio!"

Cannibal dice: A dispetto del titolo, non si tratta di una canzone, bensì una pellicola franco-turca che affronta la questione curda, tema più che mai attuale. Pure questo film si preannuncia tosto e pesantuccio, ma non del tutto da escludere.
Ford dice: potrebbe valere lo stesso discorso di Land of mine, mi rallegro quantomeno che un paio di titoli interessanti arrivino - forse - in qualche sala, considerato che nel post-Oscar la penuria è pari a quella offerta dai consigli cannibali.

Point Bleah

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Point Break
(USA, Germania, Cina 2015)
Regia: Ericson Core
Sceneggiatura: Kurt Wimmer
Cast: Luke Bracey, Edgar Ramirez, Teresa Palmer, Delroy Lindo, Ray Winstone, Clemens Schick, Matias Varela, Max Thieriot, Nikolai Kinski
Genere: rifatto
Se ti è piaciuto questo: con il Prison Break originale ti farai una sega

Ci sono 8 prove per dimostrare il proprio coraggio e raggiungere l'illuminazione. Questo almeno secondo il remake di Point Break. Si chiamano le 8 prove di Ozaki e consistono in 7 sfide ai limiti dell'impossibile, come gettarsi con uno snowboard da una discesa di montagna ripidissima, o cavalcare un'onda che farebbe cagare nelle mutande, anzi nel costume persino Kelly Slater. L'ottava sfida invece nessuno sa in cosa consista...
Nessuno tranne me. Io l'ho scoperto.
L'ottava prova di coraggio di Ozaki consiste proprio nel guardare il remake di Point Break.

È vero. Partivo prevenuto. Nei confronti di remake, sequel, prequel, reboot, spinoff, sticazz etc. lo sono sempre. Quando però sono validi, sono felice di ricredermi. I nuovi capitoli delle saghe di Mad Max e Star Wars li ho trovato persino superiori agli originali, ma quelli sono un po' casi a parte.
Prendiamo allora un filmetto più modesto: The Karate Kid - La leggenda continua del 2010 ad esempio l'ho trovato non valido quanto il primo original anni '80, però a sorpresa mi è sembrato un rifacimento dignitoso, e questo nonostante avesse come protagonisti due attori che certo non mi fanno impazzire come Jaden “figlio di Will” Smith e Jackie “figlio di buona donna” Chan.

Il remake di Point Break speravo si potesse rivelare qualcosa del genere. Andare a toccare un film cult come quello diretto nel 1991 da Kathryn Bigelow è una cosa che non s'aveva da fare, però, visto che l'hanno fatto, magari ne poteva uscire qualcosa di vagamente decente. Magari poteva venirne fuori qualcosa di simile a Fast and Furious. Il primo Fast and Furious – e diciamolo – altro non era che un remake non ufficiale di Point Break, solo ambientato nel mondo delle auto tamarre, anziché tra i surfisti tamarri. Peccato che, nonostante sia diretto dal direttore della fotografia proprio di F&F Ericson Core, questo rifacimento non sia manco lontanamente fico quanto le avventure di Dom Toretto e muscolosi compagni. E non è manco ai livelli dell'ultimo Karate Kid. E se già l'idea di riprendere una pellicola tanto leggendaria era sbagliata in partenza, il risultato è ancora peggiore di quanto mi potessi immaginare.

Il remake di Point Break è il contrario del maiale. Di quello non si butta via niente. Di questo si butta via tutto. Al termine della visione sono stato un po' a pensarci su, ma non sono riuscito a trovare nemmeno un elemento uno che si salva.

Il cast è pessimo. Il nuovo Johnny Utah è davvero atroce. Keanu Reeves non è mai stato un attore fenomenale, però ha un suo perché, ha un suo notevole carisma. Ancor prima di diventare l'eletto Neo di Matrix. In Point Break era semplicemente perfetto come recluta dell'FBI che entrava di soppiatto in una gang di surfisti e poco a poco ne veniva conquistato.
Il nuovo protagonista è invece Luke Bracey, giovane attore australiano di bruttissime speranze che, oltre a essere del tutto inespressivo, è del tutto inverosimile come action hero e, soprattutto, è del tutto privo di carisma. Che poi definire esattamente cosa sia il carisma è una cosa complicata, ma se dovessi farlo direi che è l'esatto opposto di Luke Bracey.


"Mi sa che mi somigli più tu di Luke Bracey."

Le cose vanno leggermente meglio con l'altro interprete. Edgar Ramírez, visto anche in Domino, Zero Dark Thirty, nella serie Carlos e nel recente Joy, di carisma ce n'ha. Non quanto Patrick Swayze, cui fisicamente tra l'altro non assomiglia per nulla, però ne ha.

"Abbiamo cercato in tutto il mondo un attore che somigliasse a Patrick Swayze,
e questo è il meglio che siamo riusciti a trovare..."

"Siamo due gocce d'acqua!"

A mancare è il personaggio. L'originale Bodhi era quel tipo di surfista hippie new-age che, benché io sia tutto il contrario di un surfista hippie new-age, faceva venire voglia di diventare un cazzo di surfista hippie new-age persino a me.
Il nuovo Bodhi è uno spericolato fissato con le 8 prove di tale Ozaki, un eco guerriero che prende come modello esistenziale assoluto. Completare 'ste prove diventa la sua unica missione di vita. Trovarsi un lavoro, no eh?
Questo Bodhi 2.0 più che un tipo dallo stile di vita estremo, sembra però semplicemente un cretino e basta. Non possiede quell'aura mistica & mitica che aveva il personaggio di Patrick Swayze.

I due protagonisti erano il grande punto di forza della pellicola originale, con la loro amicizia virile da buddy movie, e pure con una leggera tensione omoerotica tra loro, ammettiamolo. Qui invece sono il grande punto di debolezza. Uno dei grandi punti di debolezza perché, come ho detto, da qualunque parte lo si giri, da questo film è difficile cavare fuori qualcosa di salvabile. Non sto parlando solo a livello di remake. Dal confronto con l'originale non esce sconfitto. Esce asfaltato come il Brasile contro la Germania ai Mondiali del 2014. Prendendolo però anche come film singolo, al di là di qualunque paragone con il passato, è una vera schifezza.

La trama è la versione ridicola di Point Break. Tutti i peggiori stereotipi dei filmacci polizieschi sono presenti. Le scene d'azione sono inverosimili, ma non un inverosimile divertente e spettacolare come può essere quello della citata saga di Fast & Furious. Un inverosimile terribile e noioso. I dialoghi sono atroci, infarciti di banalità e spiritualismo a buon mercato. Persino la figa di turno, Teresa Palmer, in versione mora rende mooolto meno che da bionda e poi il suo personaggio è troppo misero e inconsistente per essere vero.


Persino la colonna sonora fa pena e non concede manco 'na gioia, ricca com'è di pezzi electro finto cool che sono già passati di moda. Inoltre Ericson Core si vede che è un direttore della fotografia e non un vero regista e il suo sguardo rimane sempre superficiale, vuoto, senz'anima. E manco bello senz'anima.

"Per arrivare alla fine della visione ho davvero bisogno di un caffè."

A pensarci e a ripensarci, comunque, alla fine ho trovato un merito a questa pellicola: ho finalmente scovato il primo serio candidato alla Top 10 del peggio dell'anno che, pur non avendo regalato capolavori assoluti, non mi aveva regalato manco schifezze assolute. Fino ad ora. Questo remake mi ha fatto raggiungere il mio point break. Il mio punto di rottura. Di palle.
(voto 2/10)

"Il caffè non basta. Mi butto!"

Bacato dal sole

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Baciato dal sole
(serie tv, Italia 2016)

Parte la scritta “Rai Fiction” e tutto il mio corpo viene percorso da un brivido, un brivido di terrore. Non è per la paura di trovarmi di fronte a qualcosa di terribile. Quello è praticamente certo. A spaventarmi è il fatto di trovarmi di fronte a qualcosa di terribile che però mi piacerà. Sarà andata così?

La domanda da cui partire a rigor di logica sarebbe però un'altra: perché ho guardato una Fiction Rai, anzi una Rai Fiction?
È come chiedere a un drogato perché si droga. Lo sa che fa male, ma lo fa lo stesso. Io ogni tanto sento il bisogno di una Rai Fiction. Mica di solo HBO si vive. Cerco di guardare tv di qualità, così come cerco di mangiare sano, solo che ogni tanto ho bisogno di un Big Tasty al McDonald's, così come ho bisogno di una serie trash. Gli scorsi due anni mi sono sparato Braccialetti rossi, e ovviamente mi guarderò pure la terza stagione in arrivo però soltanto a partire dal 16 ottobre 2016, e, visto che ero finito in crisi d'astinenza, ho cercato un'altra Rai Fiction da spararmi in vena e mi sono imbattuto in Baciato dal sole, complici le pubblicità che la preannunciavano nel corso del Festival di Sanremo, l'unico altro programma Rai che ogni tanto mi concedo. Sempre per rimanere in tema di cose che fanno male.

Altra domanda: di cosa parla, questa serie, pardon questa fiction?
Baciato dal sole ha come protagonista Elio Sorrentino, un giovane entertainer a 360°: fa il comico, ma canta anche. Non balla e non fa pompini, almeno non credo, ma per il resto offre il servizio completo. Uno show-man in stile Rosario Fiorello, cosa che ci porta a un'altra domanda. Chi avrà interpretato un personaggio del genere? Avranno preso il reuccio delle Rai Fiction, ovvero suo fratello Beppe Fiorelllo aka Fiorellino ma non chiametelo così perché non vuole più essere chiamato così solo che io me ne sbatto e per me sarà sempre e soltanto Fiorellino?
No. Non hanno ingaggiato Fiorellino, forse perché 'sto Elio Sorrentino non è un personaggio realmente esistito e Fiorellino interpreta solo personaggi realmente esistiti. Preferibilmente morti, così non possono fargli causa e al massimo si possono solo rivoltare nella tomba in silenzio.

Il protagonista di Baciato dal sole è invece Guglielmo Scilla. A questo punto molti di voi si chiederanno: è chi caaazzo è Guglielmo Scilla?
Al che io vi rispondo che è più noto con il suo nome d'arte: willwoosh.
E adesso vi starete chiedendo: è chi caaaaaaaaaaaaaaaazzo è willwoosh?


Willwoosh è diventato celebre in rete come uno dei più popolari youtubers nazionali. Proprio così. È uno di quelli che, se oggi hanno un lavoro, è grazie al web. Come se io grazie a Pensieri Cannibali fossi riuscito a ottenere dei lavori...
Hey, un attimo: è successo per davvero?

Tornando a willwoosh, oltre che con il suo seguitissimo canale YouTube, si è segnalato tra gli autori e gli attori di una mini-serie web, Freaks!, una specie di versione nostrana di Misfits che per un breve periodo di tempo si è trasformata in un piccolo caso e ha fatto pensare che il futuro della tv passasse da Internet. Le cose non sono andate proprio così, però se non altro willwoosh ha potuto lanciare la sua carriera e si è messo pure a fare radio. Su Radio Deejay, mica su Radio Mondo che trasmette da Casale Monferrato. Dopodiché si è messo pure a fare cinema. Filmoni come Matrimonio a Parigi con Massimo Boldi, Massimo Ceccherini, Rocco Siffredi e Raffaella Fico o come Fuga di cervelli con Paolo Ruffini e Frank Matano, però oh, da qualche parte bisogna pur cominciare.
Ero quindi curioso di scoprire cosa un personaggio del genere, di cui non sono fan totale ma che comunque mi sta simpatico, potesse combinare. Uno youtuber alle prese con una Rai Fiction non è una cosa che si vede tutti i giorni. E come se la cava, se se la cava?


Se la cava abbastanza. Non che sia un attore della Madonna, ma il punto è proprio quello. Ve lo immaginate un Al Pacino dentro una Rai Fiction?
Non funzionerebbe. In una Rai Fiction bisogna recitare male, è richiesto da contratto. Bisogna parlare con tono sospirato. Bisogna caricare ogni parola come se fosse l'ultima prima di morire. Bisogna dimenticare il realismo e abbracciare lo stile soap. Guglielmo Scilla aka willwoosh puntata dopo puntata lo fa sempre meglio. Nel suo recitare male, recita bene una parte tipica da Rai Fiction.
Stesso discorso per la protagonista femminile, la bella & brava Nina Torresi, giovane rivelazione de La bellezza del somaro di Sergio Castellitto. Lì recitava da cinema in un film per il cinema, qui invece si adatta e recita con stile fiction in una Rai Fiction, dimostrando doti di versatilità che non sono da tutti. Meryl Streep, te l'hai mai fatta una Rai Fiction?
No, eh?
Sarai anche un'attrice da Oscar multipli, ma in una Rai Fiction magari non sapresti da che parte girarti.


Una cosa non proprio da Rai Fiction di tutti i giorni, almeno in base alle mie conoscenze di Rai Fiction, è la presenza di sesso, droga & rock'n'roll.
Ok, di rock'n'roll in realtà non ce n'è, a meno che non si voglia considerare rock'n'roll un pezzo di Vasco Rossi cantato in autoradio. Pessime poi, e inspiegabili, le interpretazioni vocali di Guglielmo Scilla all'interno della serie. Inspiegabili perché non ci capisce perché abbiano deciso di farlo cantare. Tutti i brani da lui proposti, si va da “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli a “Don't Stop Me Now” dei Queen, finiscono per suonare come un unico indistinguibile lamento alla Marco Masini.


Di sesso e droga invece a sorpresa ce ne sono. Le scenone di sesso sono molto patinate e pure un po' ridicole, però se non altro si intravede qualche mezza tetta di Nina Torresi e pure delle altre gradevoli presenze femminili Lorena Cacciatore e Barbora Bobulova, cosa che per gli standard del prime time Rai è piuttosto inaspettata. Le dosi di cocaina presenti in questa serie sono poi da far quasi invidia a quelle di Vinyl. Chi l'avrebbe detto? Almeno sotto questo aspetto, la Rai si avvicina a HBO. E lo so, bisogna essere drogati anche per fare un paragone del genere.


A parte ciò, Baciato dal sole è recitato in maniera discutibile, per non dire di peggio. È girato in maniera piatta. È trash. Ha sceneggiature che presentano svolte assurde da soap-opera e colpi di scena parecchio prevedibili. È costantemente sopra le righe. Ha momenti drammatici che finiscono per risultare tragicomici. Sembra una versione seriosa di Boris o di Mario di Maccio Capatonda, nel suo voler essere una specie di critica al sistema televisivo senza riuscirci. Baciato dal sole insomma fa schifo, e mentre lo guardavo me ne rendevo benissimo conto, e nonostante questo me le sono comunque goduto alla grande, dal primo all'ultimo minuto.
L'ultima domanda quindi è: cosa chiedere di più a una Rai Fiction?
(voto 6+/10)



Elisa, Jeff Buckley etc. - La musica di marzo 2016

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Volete sapere quali dischi sono passati su Radio Pensieri Cannibali nelle ultime settimane?
Lo so che la risposta è no, però io ve lo dico lo stesso, perché non ho altro di meglio da fare e perché la rubrica dei dischi del mese è ormai un appuntamento fisso di questo blog, che vi piaccia o meno.
E in questo inizio d'anno va notato come a sorpresa da queste parti continui a passare un sacco di musica italiana. Solo un caso, o è una tendenza destinata a durare per tutto il 2016?

Elisa “On”


Elisa chi?
Elisa l'insegnante/vocal-coach di Amici di Maria de Filippi?
Alle nuove generazioni sarà meglio nota così, ma noi della vecchia guardia – adesso comunque non così vecchia – la seguiamo già dai tempi di “Sleeping in Your Head”, il suo primo singolo della fine degli anni '90 quando si proponeva come una specie di Bjork de' noantri. Sì, ancor prima che avvenisse la sua svolta italiana e cantasse nella lingua di Dante, Petrarca e Federico Moccia. Adesso questa “sbandata” è alle spalle e il suo nuovo album “On” è quasi tutto in inglese, a parte i due brani finali invero piuttosto evitabili, soprattutto “Sorrido già” che vede la partecipazione di Emma Marrone e dell'onnipresente Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
La nota positiva è che il disco fila via piacevole e compete tranquillamente con i lavori delle altre popstar internazionali in circolazione della scena indie-pop, più pop che indie a dirla tutta. La nota negativa è la stessa. “On” non si segnala per una particolare originalità o personalità e rientra nella categoria di un carino generico, che si fa ascoltare ma non lascia troppo il segno.
Il primo singolo “No Hero” a me personalmente ha fatto venire in mente i pezzoni prodotti da Giorgio Moroder negli anni '80 tipo “Flashdance... What a Feeling”, ma magari è solo una mia impressione malata, e mi aveva fatto sperare in qualcosa di più energico. Il resto dell'album, per quanto tutto sia international e cool, procede invece in maniera più piatta. Menzione d'onore comunque per il mio brano preferito del disco, che si intitola “Peter Pan” e già dal titolo mi ha conquistato con facilità.
(voto 6/10)

P.S. La copertina del disco è tenerissima, ma che ruffianata è?



Tre allegri ragazzi morti “Inumani”

I Tre allegri ragazzi morti sono morti?
Ma come, di nuovo?
I vecchi Tre allegri ragazzi morti sono morti nel senso che hanno lasciato spazio a una loro versione più “commerciale”. Sì, ho usato quella brutta parola che nessuna indie band vorrebbe mai sentirsi rivolgere. “Merito” di questa definizione va a Jovanotti che, dopo aver scritto la hit “L'estate addosso” insieme a Le luci della centrale elettrica, ha collaborato al nuovo disco dei 3 allegri ragazzi zombie. Dopo aver aperto alcuni suoi concerti, si sono messi a fare musica insieme. Il risultato?
I fan della band si tranquillizzino e non mi muoiano sul colpo. Il loro sound non è stato stravolto del tutto, ma semplicemente ha guadagnato qualche sfumatura differente, come nel singolo dub meticcio alla Gorillaz “In questa grande città”, dedicata a Milano, la cosiddetta “capital ben vestida”. Per quanto meno punk-rock rispetto agli esordi, i Tre allegri ragazzi morti hanno così rinnovato il loro spettro sonoro, ma fondamentalmente restano sempre gli stessi di una volta. Nonostante siano morti, sono uno dei gruppi più vivi in circolazione in Italia.
(voto 6,5/10)



Daniele Silvestri “Acrobati”

Niente male, il nuovo singolo di Daniele Silvestri, “Quali alibi”. Per forza, in pratica è la cover italiana di “Feel Good Inc.” dei Gorillaz!
Come un acrobata, il cantautore romano ha fatto un “revisione” del pezzo del gruppo di Damon Albarn, ma l'ha cambiata abbastanza da non dovergli pagare i diritti. O forse confida nel fatto che i cartoni animati non abbiano un avvocato...
Quanto al resto dell'album, devo dire che il lavoro di acrobata spetta più che altro a me. Non essendo un grande fan di Daniele Silvestri un suo intero disco con 18 canzoni 18 devo ammettere che si è rivelato un ascolto difficoltoso, quasi quanto camminare in equilibrio su una fune tra le Torri Gemelle. Cosa che ormai non si può più fare, altrimenti mi dicono che l'avrei fatta. Qualche pezzo valido qua e là c'è, però in brave tempo la noia prevale. Non c'è niente da fare. Per quanto si sforzi di essere cool, copiando i Gorillaz (che vanno proprio forte in questo periodo tra gli artisti italiani, si veda anche i Tre Allegri Ragazzi Morti qui sopra) oppure ospitando Caparezza o facendo un pezzo funky come “Bio-Boogie”, Daniele Silvestri resta sempre vittima della stessa sindrome che ha colpito i Coldplay e Fabio Fazio: sono noiosi e possono provarle tutte ma restano sempre noiosi. Arrivare alla fine dell'ascolto del suo album si è quindi rivelato parecchio difficoltoso, Dio buono! [Federica Sciarelli cit.]
(voto 5/10)



Ermal Meta “Umano”

Con Ermal Meta è andata un po' come va di solito tra i protagonisti delle romcom. Come nel dannato C'è posta per te. All'inizio l'ho detestato, quando è comparso all'ultimo Festival di Sanremo nella sezione Giovani con quella sua voce particolare che lì per lì mi ha infastidito, e poi l'ho amato...
Amato adesso è una parola grossa e allora è meglio dirla alla sua maniera, gli ho voluto bene “e forse anche di più”.
Il suo pezzo sanremese “Odio le favole” è cresciuto parecchio con gli ascolti e poi ha un titolo che sottoscrivo in pieno. Anche il resto dell'album “Umano” è però decisamente valido e pieno di pezzi piacevoli, cui volere bene “e forse anche di più”.
(voto 6,5/10)



Lorenzo Fragola “Zero Gravity”

Più che zero gravity, direi zero idee, zero canzoni decenti, zero momenti che non siano lagnosi, banali, sanremesi e soprattutto zero personality.
Non ha una brutta voce, non è antipatico e non è particolarmente fastidioso, però di sicuro questo qua l'X Factor non ce l'ha.
(voto 4/10)



Salmo “Hellvisback”

Chi è il miglior rapper italiano su piazza?
Fabri Fibra? Marracash? Guè Pequeno? Fedez? Emis Killa? Clementino? Rocco Hunt?
No, no, no, no, no, no e ancora no.
Moreno?
Ma non scherziamo!
Caparezza?
Lui è un po' limitativo definirlo unicamente un rapper.
Mondo Marcio?
No, però il suo nuovo album “La freschezza del marcio” (voto 6+/10) non è niente male.
J-Ax?
Forse un tempo. Oggi il numero 1 è Salmo. Ha delle basi che spaccano, ha delle parole affilate, delle rime taglienti e il suo ultimo album ha pure una copertina fighissima. Abbastanza roba giusta da renderlo l'MC da superare, almeno nello Stivale.
(voto 7/10)



Kendrick Lamar “untitled unmastered.”

Kendrick Lamar ha già fatto un disco nuovo?
Sì e no.
Dopo l'acclamato, plurinominato, pluripremiato, e pluritelegattato “To Pimp a Butterfly” che ha ottenuto vari Grammy ed è finito in cima a un sacco di prestigiose classifiche come uno dei migliori album del 2015, compreso un secondo posto nella chart annuale di Pensieri Cannibali, il rapper più jazz in circolazione ha tirato fuori un nuovo “progetto”, più che un album vero e proprio, composto da pezzi che non ce l'hanno fatta a entrare in “To Pimp a Butterfly”. In pratica degli “scarti”. Solo che, per essere degli scarti non sono niente male, e danno anzi parecchie piste ai brani di prima scelta di molti suoi colleghi. Per ingannare l'attesa di un disco nuovo di pacca, un mezzo disco nuovo più che valido.
(voto 7/10)

Underworld “Barbara Barbara, We Face a Shining Future”

Gli Underworld non sono solo quelli di “Born Slippy”, il mitico pezzone techno lager lager lager shouting mega mega white thing mega mega white thing mega mega white thing mega mega shouting lager lager lager lager di Trainspotting. Certo, un brano come “Born Slippy” ti esce una volta nella vita, se ti va ancora di culo, ma al di là di quel pezzo da 90 degli anni '90 hanno fatto anche degli album e delle altre canzoni che spaccano. A quasi 30 anni dal loro primo lavoro "Underneath the Radar" del 1988, gli Underworld sono meno trance-house-techno rispetto al passato, ma sanno ancora come si fa delle musica elettronica ipnotica che ti manda in botta. L'album giusto aspettando il film Trainspotting 2, in arrivo nel 2017. Chissà se contribuiranno alla colonna sonora anche questa volta?
(voto 6,5/10)



Jeff Buckley “You and I”

Si continua a raschiare il fondo del barile. Dopo il discreto disco postumo della povera Amy Winehouse e dopo la pessima riproposizione delle registrazioni casalinghe del povero Kurt Cobain, tocca anche al povero Jeff Buckley. C'era già stato il doppio album “Sketches for My Sweetheart the Drunk” e ora è arrivato “You and I”, una raccolta di cover interpretate dal compianto cantautore. L'occasione è ghiotta più che altro per scoprire alcuni suoi riferimenti musicali. Alcuni li si poteva immaginare, come Bob Dylan ripreso con “Just Like a Woman”, altri magari meno, come gli Sly and the Family Stone di "Everyday People". Alcune cover sono più riuscite, soprattutto i due pezzi degli Smiths, altre meno. Per arrivare a quota 10 tracce hanno messo dentro anche un abbozzo di inedito non proprio imperdibile e una registrazione demo della sua “Grace” che però appare piuttosto superflua, come in generale tutta questa operazione. Il disco si fa pure ascoltare bene, solo che la sensazione di un'operazione di marketing fatta giusto per raggranellare qualche soldo sul cadavere di Jeff Buckley non se ne va via.
Un bel fondo del barile, ma pur sempre un fondo del barile.
(voto 6/10)



Gwen Stefani “This Is What the Truth Feels Like”

Che tristezza vedere Gwen Stefani, protagonista di tante ottime cose sia con i No Doubt che da solista, ridotta a uscirsene con un disco di puttanpop generico e privo di identità, non troppo distante da quello di tante altre giovani stelline oggi in circolazione. È brutto dirlo, ma this is what the truth feels like.
Da quando hai mollato la star del grunge anni '90 Gavin Rossdale dei Bush per la star del country Blake Shelton, proprio non ci siamo. Gwen, eri meglio una volta, no doubt!
(voto 5/10)



Primal Scream “Chaosmosis”

Primal Scream, ma che mi combinate?
Il nuovo disco “Chaosmosis” non è brutto. Nient'affatto. È un lavoro electro-pop che si lascia ascoltare che è un piacere. Il problema è che non c'è la cattiveria di un tempo. Non c'è la singolarità di una band che, con il suo sound a metà strada tra Rolling Stones e Chemical Brothers, era sempre apparsa come un oggetto alieno all'interno della scena musicale.
Il nuovo disco “Chaosmosis” non è brutto. Nient'affatto. È solo... ordinario. Cosa che per un gruppo normale si può anche accettare, ma per un gruppo abituato a stare fuori dall'ordinario come loro è semplicemente inaccettabile.
(voto 6/10)



TEEN “Love Yes”

Un gruppo che si chiama “TEEN” vuoi che non lo ascolti?
E vuoi che non lo adori, soprattutto considerando che sono pure quattro fanciulle piuttosto carucce che fanno un pop frizzante e accattivante molto anni '80?
Certo che no. Sarebbe una cosa innaturale come Donald Trump che propone di abbattere un muro anziché costruirne uno. E allora questo disco intitolato “Love Yes” è ovvio che lo lovvo, oh yes.
(voto 7+/10)



Canzone del mese
Dua Lipa “Be the One”

È una gran figa. Ha una voce stupenda. Canta la canzone pop perfetta per l'anno 2016: romantica ma non smielata, orecchiabile ma non paracula, moderna ma con un tocco retrò malinconico.
Dua Lipa, che voler di più da una tipa?



Peggio del mese
Dj Katch feat. Greg Nice, Dj Kool and Deborah Lee “The Horns”

Sono troppo vecchio per queste stronzate!
Naah, non è vero. La verità è che una porcheria house commerciale come questa mi avrebbe fatto cagare anche, e pure di più, se avessi ancora 16 anni e dovessi sentirmela in discoteca il sabato sera.

L'ultima pellicola (sì, magari...)

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Ogni settimana escono una marea di pellicole, questo weekend ancora più del solito. Quello che mi chiedo è: ma chi li guarda tutti, questi film?
Se persino due blogger affermati (???) come il sottoscritto Cannibal Kid e il tizio che mi ritrovo come rivale Mr. James Ford ne guardano solo una minima parte, ma chi ca**o è che riesce a vederli tutti?
Per scoprire cosa potrebbe valere la pena scegliere di visionare e cosa no, allora, ecco i nostri commenti.

AVVERTENZE: non è detto che i nostri consigli possano servirvi a scegliere per bene.

L'ultima tempesta
"Non pensavamo l'avremmo mai detto, ma a questo punto rimpiangiamo di non aver preso una nave guidata da Schettino...
O anche il Titanic!"

Cannibal dice: Prima fordianata della settimana. Un'avventura marittima di cui faccio volentieri a meno e che lascio a quel vecchio lupo di mare che mi ritrovo per blogger rivale.
Ford dice: fordianata o no, ciofeca o no, questo film potrebbe essere un discreto intrattenimento da serata popcorn, considerate le tematiche ed il regista, che qualche anno fa mi aveva sorpreso in positivo con Lars e una ragazza tutta sua.
Staremo a vedere. Intanto, progetto di lasciare il Cannibale al largo, senza alcun salvagente o bracciolo.

13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi
"Ford, smettila di ingravidare donne a caso e arrenditi!"

Cannibal dice: Seconda fordianata della settimana. Pellicola a tematica bellica/terroristica che puzza di americanataputtanata lontana un miglio. Non a caso è firmata da Michael Bay.
Ford dice: nonostante il cast e la durata - due ore e mezza! - non mi attirino neanche per sbaglio, il buon Michael Bay, dopo Pain&Gain, ha riguadagnato punti, da queste parti, quindi chissà che non possa pensare ad una seconda visione da serata popcorn in una settimana very, very easy.

Love and Mercy
"Ero un tipo allegro. Ero persino il leader dei frizzanti Beach Boys. Poi ho visto un film consigliato da WhiteRussian...
ed eccomi qua oggi."

Cannibal dice: Bel film dedicato alla complessa figura di Brian Wilson dei Beach Boys già recensito su Pensieri Cannibali. Non un capolavoro totale come "Pet Sounds", ma una visione decisamente consigliata agli amanti di bella musica & buon cinema. Quindi non a Ford.
Ford dice: pellicola giunta in ritardo clamoroso in Italia - come al solito - che ero davvero curioso di vedere fino a quando il mio antagonista Cannibal Kid non ha deciso di semi promuoverla.
A questo punto non so se sperare di essere per una volta d'accordo con lui, o in completo disaccordo: una visione, comunque, ci sta, considerati il cast e tutta la buona musica che i Beach Boys hanno regalato al mondo.

La comune
"Alzi la mano chi vota per l'espulsione di Ford da questa comune."
"Hey, ma non eravamo a favore della libertà e contro le espulsioni?"
"Sì, ma questo è un caso limite!"

Cannibal dice: Nuovo film diretto da Thomas Vinterberg, regista danese non interessante quanto il grande Lars Von Trier, ma comunque da tenere sempre d'occhio. Anche se questo suo nuovo lavoro mi sa di roba un po' troppo hippie retrò alla James Ford per convincermi in pieno.
Ford dice: Vinterberg, regista appartenente al movimento che negli anni novanta portò alla ribalta il Cinema danese decollato poi con l'ormai bollito Von Trier, nel tempo ha recuperato terreno rispetto al conterraneo e sfoderato un filmone clamoroso come Il sospetto. Per quanto, dunque, non ne sia particolarmente attratto, penso che una visione a questo La comune la concederò, non fosse altro che per la speranza di vedere il buon Thomas segnare ormai il definitivo sorpasso rispetto al folle Lars.

Desconocido - Resa dei conti
"Papà, ma come guidi?"
"Tranquilla! Ho preso lezioni da James Ford."

Cannibal dice: Negli ultimi tempi il cinema spagnolo mi ha regalato più che altro delle delusioni. Questo thriller con il sempre valido Luis Tosar di Cella 211 e Bed Time però mi ispira parecchio e sento che potrà invertire la tendenza. Vamos!
Ford dice: passata la sua stagione migliore qualche anno fa, il Cinema spagnolo sembra rientrato nei ranghi quasi più di Cannibal dopo una sconfitta in una Blog War. Questo thriller, però, complice la presenza del sempre ottimo Luis Tosar, potrebbe essere una piacevole eccezione. Staremo a vedere.

Race - Il colore della vittoria
"Chissà se riuscirò a superare Cannibal Kid?
Il suo tempo record sui 100 metri è di un'ora e un quarto..."

Cannibal dice: Pellicola che sembra correre a metà strada tra sport e tematica razziale. La vicenda che racconta sembra piuttosto interessante, la qualità cinematografica invece è tutta da verificare. Al contrario dei film sponsorizzati da WhiteRussian: quelli la qualità non sanno manco cos'è.
Ford dice: pellicola che testimonia una vicenda fondamentale per lo Sport e la Civiltà in genere che pare, però, raccontata come la più classica delle spielbergate da Oscar. Speriamo solo di sbagliarci, e che possa sorprendere in positivo.
Cannibal, invece, non sorprende mai: è sempre una pessima conferma.

Un bacio
"Sembriamo i protagonisti di Jules e Jim di François Truffaut."
"Sì, più che altro la loro versione bimbominkia!"

Cannibal dice: Una pellicola teen che sembra proprio una gran cannibalata coi fiocchi. In una settimana per il resto fin troppo fordiana, ci voleva!
Ford dice: cannibalata teen? No fordianata? Ahi ahi ahi ahi ahi ahi!

Wax - We Are the X
"AHAHAH, troppo divertente questo film suggerito da Pensieri Cannibali."
"Però non doveva essere una pellicola drammatica?"

Cannibal dice: Film on the road italiano che non mi sento di escludere del tutto, come invece farei con Ford dalla blogosfera.
Ford dice: credo che tutta la blogosfera ormai sappia della riluttanza con la quale mi approccio alle nuove proposte italiane. Quasi più di quella che riservo ai film consigliati da Pensieri Cannibali.

On Air - Storia di un successo
"Scusami cara, ma dopo aver letto WhiteRussian m'è passata la voglia di fare all'amore.
Tipo per sempre."

Cannibal dice: Pellicola dedicata a Marco Mazzoli, dj e autore del programma Lo zoo di 105, che ogni tanto ascolto, anche se non ne sono un fan devoto. Come film sembra una gran baggianata, però sempre meglio On Air - Storia di un successo di WhiteRussian - Storia di un insuccesso uahahah!
Ford dice: davvero era necessario un film che raccontasse le gesta di un dj ed autore di Radio 105!? Credo di no.
Ma del resto, neppure il Cannibale è necessario alla blogosfera.

Come saltano i pesci
"Secondo te come saltano i pesci?"
"Ma che minchia vuoi dalla mia vita???"

Cannibal dice: Negli ultimi tempi ho parlato in maniera positiva e fiduciosa del cinema italiano già troppo spesso. Con questo film però non ho proprio intenzione di farlo. Saltato!
Ford dice: dalle mie parti, i pesci saltano in padella.
Questo film, invece, finisce dritto nell'umido.

Ustica
"Non ho idea di come si giri un film, ma questo saprei proprio dove infilarlo..."

Cannibal dice: Il regista preferito di Mr. James Ford, Renzo Martinelli, torna a colpire e questa volta ci racconta la verità, o almeno la sua verità, su Ustica. Io preferisco non saperla.
Ford dice: se Come saltano i pesci salta direttamente nell'umido, Ustica, firmato da uno dei peggiori registi di sempre, Renzo Martinelli, finisce direttamente spedito nelle discariche spaziali.

Billy il Koala
"Io me ne torno in Australia.
Qui in Italia ormai ci sono troppi Ford in circolazione."

Cannibal dice: In una settimana all'insegna del fordismo più sfrenato, poteva mancare una bambinata, e per giunta un'australianata?
Certo, poteva mancare. In un mondo ideale dove Ford non esiste proprio. O al massimo vive in Australia.
Ford dice: ho visto il trailer di questo film prima di Kung Fu Panda 3. E nonostante l'ambientazione australiana, non mi è parso nulla per il quale correre a fare il biglietto.
Per stare abbastanza lontano da Peppa Kid, invece, tornerei ben volentieri nella Terra dei canguri. A sue spese, ovviamente.

Mark Rylance è una vera spia! Oscar assegnato a Stallone

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Clamoroso a Hollywood!
L'Academy ha deciso di revocare l'Oscar per il miglior attore non protagonista di quest'anno assegnato a Mark Rylance e di consegnarlo a Sylvester Stallone.


Il motivo?
A quanto pare, Mark Rylance nel film Il ponte delle spie non ha interpretato la parte di una spia russa. Si è scoperto che lui è davvero una spia russa. La sua quindi non può essere considerata una performance recitativa. A questo punto l'Oscar sarebbe dovuto andare a Christian Bale, Tom Hardy o Mark Ruffalo. Tutti e tre hanno però misteriosamente rifiutato la statuetta dorata. Tutti e tre hanno rilasciato lo stesso identico comunicato stampa, in cui affermano: “Io non voglio il premio Oscar. L'unico che lo merita è il solo e grande Sylvester Stallone. È il migliore attore del mondo e di tutti i tempi. Non sto dicendo questo perché c'è qui Adonis Creed che mi sta minacciando di morte. No no no.

L'Oscar di miglior attore non protagonista del 2016 è stato così assegnato a Sylvester Stallone. Scene di pazza festa si sono segnalate tra i suoi numerosi fan...
Ok, il suo unico fan, l'impopolare blogger Mr. James Ford, ha festeggiato andando in giro nudo per la sua città, gridando “Adrianaaaaaaa!”.
Mr. James Ford è stato prontamente arrestato dalle forze dell'ordine. Il noto – più che altro alle autorità – blogger verrà ora processato per disturbo alla quiete, per atti osceni in luogo pubblico e per pessimo gusto cinematografico. Rischia una pena compresa tra i 20 e i 30 anni di reclusione da scontare nella Tomba, la prigione in cui Stallone ha girato Escape Plan - Fuga dall'inferno insieme ad Arnold Schwarzenegger.

I soliti complottisti ipotizzano però che dietro a questa clamorosa nuova assegnazione dell'Oscar ci possa essere lo zampino dello stesso Sylvester Stallone. Secondo queste teorie, Sly avrebbe ingaggiato l'ex rivale Ivan Drago per far sembrare che Mark Rylance faccia davvero parte del KGB. Intervistato al proposito, Ivan Drago ha risposto al giornalista che ha avanzato tale ipotesi dicendogli: “Io ti spiezzo in due”. Del giornalista si è poi persa ogni traccia.

Nell'immagine sotto, un altro scoop esclusivo dell'ultima ora: Stallone sta cercando di sgraffignar... ehm, chiedere in prestito anche l'Oscar di migliore attore protagonista conquistato con tanta fatica da Leonardo DiCaprio.


In attesa di ulteriori sviluppi, per il momento su questa incredibile vicenda è tutto.
Un saluto dalla redazione di Non è Lercio e non è nemmeno Ah ma non è Lercio.

I personaggi a cui più assomiglio

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Oggi Pensieri Cannibali festeggia il suo ottavo bloggheanno.
Otto anni di 'sto Pensieri Cannibali del cavolo e ancora non sapete nulla o quasi del suo autore alias Marco Goi alias Cannibal Kid?
Quest'oggi ho allora deciso di rivelarvi qualcosa in più su di me. Non troppo, comunque, che se no il fascino del mistero (ma quale?) saluta con la manina “Adios!” e se ne va, però qualcosina. Per farlo ho scelto di descrivere me stesso attraverso una serie di personaggi, di finzione ma anche uno realmente esistente. Non significa che io mi riconosca in tutto e per tutto in ciascuno di essi, però ognuno di loro va a comporre un pezzo di quel (folle) puzzle che si chiama Cannibal Kid aka Marco Goi aka l'autore di Pensieri Cannibali aka basta.

Rob Gordon (Alta fedeltà)
"Personalmente l'unica lista in cui metterei Cannibal Kid è...
quella dei peggiori blogger del mondo."

Pensieri Cannibali generalmente viene considerato un blog di cinema. Non si sa bene perché. All'inizio era nato più che altro come un posto dove buttare giù i miei pensieri. Più in là i post che parlavano di film sono stati quelli più apprezzati e diciamo quindi che il pubblico, il potere della democrazia, ha trasformato questo in un sito di cinema. E pensare che il cinema, per quanto lo ami, non è nemmeno la mia passione numero 1. Al primo posto c'è sempre la musica. Da questo mio parlare di posizioni, potete immaginare che ho una passione anche per le classifiche. Uno dei personaggi di fiction a cui mi sento più vicino è quindi di certo Rob Gordon, il protagonista del libro di Nick Hornby, nonché poi del film girato da Stephen Frears con John Cusack, Alta fedeltà.
Da ragazzo il mio sogno era proprio quello di diventare non un musicista, bensì il proprietario di un negozio di dischi come lui. Nella mia adolescenza uno dei luoghi in cui mi piaceva di più passare il tempo, e in cui a volte andavo pure quando facevo chiodo a scuola, era dal Gigi, il mio “spacciatore” di dischi preferito. Per fortuna o purtroppo poi sono arrivati Internet, Napster, gli mp3 e la maggior parte dei record store hanno chiuso bottega. Quello del Gigi compreso. Volete sapere che fa adesso?
Lavora in un'impresa di pompe funebri. Credo che ciò la dica lunga sullo stato attuale della vendita dei dischi. Meno male che non ho scelto di mettermi in quel business, l'ho scampata bella.

Will Freeman (About a Boy)

Oltre a Rob Gordon, c'è un altro personaggio uscito dalla penna di Nick Hornby cui mi sento molto affine: Will Freeman di About a Boy - Un ragazzo, poi diventato anche un buon film con Hugh Grant e più di recente pure una piuttosto trascurabile serie tv. Anche lui come me è un single impenitente, fissato con la pop culture e le tendenze giovanili, piuttosto superficiale ma non del tutto, ed è fondamentalmente un eterno Peter Pan.

Peter Pan

Il personaggio creato da James Matthew Barrie non poteva mancare. Il simbolo dell'incapacità di crescere, di diventare adulti, è lui. E al secondo posto viene Cannibal Kid.

Bridget Jones

Non ho mai letto il libro di Helen Fielding, non amo particolarmente i film della sua serie, però diciamo che a volte mi sento un po' un Bridget Jones al maschile. Anche se io, specifico, sono fisicamente più in forma e odio la canzone “All by Myself”.

Edward Furlong

L'attore cui assomiglio di più fisicamente?
Purtroppo non è Brad Pitt e non è nemmeno il Johnny Depp dei tempi migliori.
Per fortuna non è nemmeno il Johnny Depp attuale.
Un attore a cui sono stato paragonato, soprattutto da ragazzino, anche perché poi è abbastanza sparito dalla circolazione, è Edward Furlong. Quello di Terminator 2.
No, non Arnold Schwarzenegger. L'altro.

Crudelia De Mon (La carica dei 101)

Se c'è qualcuno con cui non riesco proprio ad andare d'accordo sono i cani.
Non è che li odio e li userei per farmi una pelliccia, però diciamo che non mi piacciono. O più che altro sono io che non piaccio a loro. Appena mi vedono, mi abbaiano dietro.
Il motivo di questo mio rapporto conflittuale?
Mia mamma quando era incinta di me di otto mesi andava ancora al lavoro. Nella mia famiglia abbiamo un forte senso del lavoro. Sì, anche io. Uno dei giorni subito precedenti al parto, mentre tornava a casa dalla ditta in cui era impiegata, mia madre venne inseguita da un branco di cani inferociti. Riuscì a scappare via veloce per miracolo con il motorino, con una fuga da dar merda a Valentino Rossi. Per fortuna lei rimase illesa, ma quel trauma io me lo porto dietro da tutta la vita. Anzi, da prima ancora che venissi al mondo.

Il pilota (Drive)

Un personaggio taciturno, solitario, con la passione per le Carey Mulligan e per la guida. Non sono un meccanico né tanto meno uno stuntman però, a parte questi piccoli dettagli, mi ritrovo parecchio nel protagonista del film Drive interpretato da Ryan Gosling.

Ghost Dog

Per un ragazzetto bianco piuttosto magrolino e che pure non regge i cani come me, quello di Ghost Dog non è certo il primo nome a cui si pensa. Eppure questo omaccione di colore con uno pseudonimo canino che si affida da una parte alla cultura hip-hop di strada e dall'altra al codice del samurai dell'Hagakure di Yamamoto Tsunetomo è una delle mie fonti d'ispirazione esistenziali supreme. C'è chi come modello ha Gesù o Gandhi. Io invece ho Ghost Dog.

Dan Woolf (Closer)

Come blogger/giornalista/pseudo-scribacchino non mi sento tanto vicino ai protagonisti de Il caso Spotlight o di Tutti gli uomini del presidente. Diciamo che sono più vicino al timido appassionato di musica alla William Miller (Patrick Fugit), il giovane protagonista di Quasi famosi - Almost Famous, alla stagista sfruttata Andy Sachs (Anne Hathaway) de Il diavolo veste Prada, o all'autore di necrologi aspirante scrittore fallito Dan Woolf (Jude Law) di Closer. Anche perché, come lui, ho la tendenza a innamorarmi con facilità di ragazze intraviste per strada. Soprattutto se sono come Natalie Portman.

Bart (Santa Maradona)
"Non pensavo sarei finito in lista anch'io...
Ma allora questo blog non fa poi così schifo come ho sempre pensato!"

No, non Bart Simpson.
Bart il personaggio interpretato da Libero De Rienzo nel film Santa Maradona. Appassionato di cinema, ironico, ha sempre qualcosa contro tutto e tutti, fancazzista a livelli professionali. Il prodotto, nonché lo specchio, della “Scienze della Comunicazione Mtv Generation” in cui mi ritrovo alla perfezione.


E voi?
A quali persone e personaggi vi sentite di assomigliare di più?
Partecipate a questo giochino sui blog o sui social network o sui vostri diari personali, se esistono ancora. Oppure siete liberi di non partecipare. Sappiate però che in tal caso potrei venirvi a cercare per trasformarvi in pellicce come farebbe Crudelia De Mon.


Deadpool, il primo supereroe gay (Robin escluso)

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Deadpool
(USA, Canada 2016)
Regia: Tim Miller
Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick
Cast: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, Ed Skrein, T.J. Miller, Gina Carano, Brianna Hildebrand, Karan Soni, Style Dayne, Taylor Hickson, Jed Rees, Stan Lee
Genere: superparodistico
Se ti piace guarda anche: Crank, Slevin, Scary Movie, Misfits


Deadpool è gay?


Sull'argomento si è discusso parecchio in tutto il mondo, soprattutto in Italia, dove d'altra parte si fa polemica su di tutto. Persino Kung Fu Panda da noi è diventata una pellicola controversa, a causa di gente come Mario Adinolfi. Visto che lì il protagonista ha due padri, secondo Adinolfi il film fa “il lavaggio del cervello gender ai bambini”. Ci sarebbe da chiedersi chi l'ha fatto a lui, il lavaggio del cervello, ma meglio lasciare perdere.
Riguardo a Deadpool, ha fatto discutere l'articolo di Piero Degli Antoni pubblicato su La Nazione e Il Resto del Carlino intitolato “Gay Power”. Nel pezzo sostiene che il nuovo film della Marvel rappresenta: “Il punto di arrivo di un'onda montante dell'orgoglio gay, ormai pienamente sdoganato, ma anche ufficializzato come simpatica medaglia di spigliata emancipazione sociale”.


Che Deadpool sia effettivamente gay è però una cosa ancora da stabilire. Magari sarebbe più appropriato definirlo bisessuale, o ancora meglio pansessuale. Se anche fosse, comunque, che male ci sarebbe?
Sarebbe finalmente ora di avere un supereroe gay. È vero che c'è già stato Robin, però non è che sia proprio un supereroe, è più che altro un inutile aiutante innamorato di Batman. L'ambiente supereroistico è quindi supermisogino e se le cose con Deadpool stanno cambiando è solo un bene. Sarebbe anche ora di avere un presidente apertamente gay. C'è stato il primo presidente Usa di colore, presto potrebbe esserci o la prima presidentessa donna o il primo presidente con dei ritardi mentali - ah no, c'è già stato George W. Bush - a quando un presidente omosessuale?

Tornando alla domanda iniziale, in ogni caso, Deadpool è gay?

Elementi che suggeriscono che Deadpool potrebbe non essere gay:

  • Si fa Morena Baccarin.
  • Basta così.



Elementi che suggeriscono che Deadpool potrebbe essere gay:

  • Morena Baccarin se la farebbe anche un gay.
  • Oltre a farsi Morena Baccarin, è lei che si fa lui con uno strap-on.
  • Deadpool parla sempre di fare pompini (non farseli fare) e di prenderselo in quel posto (non di metterlo in quel posto).
  • Al suo amico taxista indiano dice che secondo lui è molto carino.
  • Ha uno zainetto di Hello Kitty e un ridicolo orologio rosa, cose che non lo fanno sembrare un bambino, ma una bambina.
  • Tra le riviste che usa per masturbarsi non c'è Playboy, bensì People con in copertina Hugh Jackman.
  • Critica i Limp Bizkit e poi si esalta con i Wham!


Ok, Deadpool è ufficialmente gay.

Una volta chiarito questo mistero, passiamo a parlare del film, che è molto... gaio.
Oh, non è colpa mia se questo è davvero un film gaio, inteso nel senso di divertente, allegro, gioioso, una vera goduria. Intendo anche in senso sessuale, perché questa è una pellicola che te lo fa venire duro. E io non sono uno di quelli che dicono: “Noi della Lega ce l'abbiamo duro”, per due motivi:

1) Non sono della Lega e, se lo fossi, mi autocaccerei da questo paese.

2) Non ce l'ho sempre duro, anche perché sarebbe un po' imbarazzante andare in giro l'intero giorno con il cazzo duro e comunque tutto questo discorso era solo per dire che non tutti i film me lo fanno venire duro, solo quelli davvero davvero fighi come Deadpool. Ma di cosa cazzo sto parlando?
Sto sul serio parlando di cazzi duri in prime time?

Scusatemi, questo post può essere letto soltanto dopo le ore 22:30.

Deadpool è figo. Lo ammetto. Ho detto che Ryan Reynolds è figo?
No, anche se sì è figo, e lo dico in una maniera non gay. Nel senso che è un bell'uomo. Lo riconosco.


Scusate, ho sbagliato foto!
Eccone una più adatta...

Che c'è? Non ci può essere un uomo eterosessuale che dice di un altro uomo che è figo? Se una donna dice la stessa cosa di un'altra donna è arrapante, se lo fa un uomo invece viene bollato subito come una checca isterica? Vi sembra giusto? Parità tra i sessi, my ass!

Io comunque non parlavo di Ryan Reynolds, che pure è figo e qui recita persino meglio del solito. Sarà perché per quasi tutto il tempo sta con il volto mascherato e/o deturpato. Io mi riferivo a Deadpool il personaggio, che è proprio figo, è cazzuto ma allo stesso tempo fa ridere dall'inizio alla fine senza soste...
Tranne per un momento, ATTENZIONE SPOILER! in cui scopre una cosa non proprio piacevole, vi dico solo che lo spunto da cui parte la trasformazione del protagonista in Deadpool fa molto Breaking Bad più che Spider-Man e inoltre per trasformarsi in un supereroe mutante viene sottoposto a un trattamento simpatico quanto un interrogatorio dei servizi segreti egiziani, e poi mi cucio la bocca, che ho già spoilerato troppo. FINE SPOILER!

Non ce l'avevo allora con Ryan Reynolds. Mi riferivo a Deadpool il film, che è davvero una figata allucinante ed è una commedia esilarante. Sembra la versione parodia in stile Scary Movie dei primi bei tempi di una pellicola sui supereroi. Il tutto girato con uno stile action adrenalinico che mi ha riportato alla mente Crank con Jason Statham che è tipo il mio film d'azione preferito di tutti i tempi o qualcosa del genere. Con Crank ha in comune, oltre a un ritmo indiavolato, pure un senso dell'umorismo folle presente dai titoli di testa fino a quelli di coda e l'ottimo uso di una colonna sonora estremamente variegata, capace di passare dal romanticismo di Juice Newton, Neil Sedaka e Wham! all'hip-hop di Salt-N-Pepa e DMX, senza dimenticare l'esilarante “Deadpool Rap”.



Deadpool insomma è di gran lunga il miglior film Marvel di sempre e anche uno dei migliori film sui supereroi degli ultimi anni. Anche perché, più che un film sui supereroi, sembra un film antisupereroi. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, la vicenda raccontata non è proprio originalissima o imprevedibile, però nel suo giocare con ironia con i cliché tipici del genere riesce a trasformare una debolezza in un punto di forza. Come fanno... i veri supereroi, esatto.


Deadpool: il film più gaio dell'anno... ehm, volevo dire il film più figo dell'anno.
E comunque, oltre al film, anche Ryan Reynolds è proprio figo. Quando non ha la faccia deturpata più di un teenager alle prese con l'acne, almeno. Quest'affermazione mi rende gay, o bisessuale, o pansessuale, o semplicemente Deadpool?
(voto 8/10)


Desconocido - Una telefonata più fastidiosa di quelle dei call center

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Desconocido - Resa dei conti
(Spagna 2015)
Titolo originale: El desconocido
Regia: Dani de la Torre
Sceneggiatura: Alberto Marini
Cast: Luis Tosar, Paula del Río, Marco Sanz, Goya Toledo, Elvira Mínguez, Javier Gutiérrez
Genere: telefonico ma non telefonato
Se ti piace guarda anche: Speed, Getaway, The Call, Phone Booth - In linea con l'assassino


DRIN

DRIIIN

DRIIIIIIN

DRIIIIIIIIIIIIIIN

E RISPONDI, CAZZO!

Cannibal Kid
“Pronto?
Chi è?”


Desconocido
“Yo soy desconocido.”



Cannibal Kid
“Eeeeeeeeeeeeeh?
Ma che lingua parli?
Translation, please.”

Desconocido
“Ho detto che sono uno sconosciuto, pezzo di ignorante.
Non lo sai lo spagnolo?”


Cannibal Kid
“All'università avevo frequentato un corso di spagnolo ma, come forse avrai intuito, non è che andassi molto bene.”


Desconocido
“Sei proprio un cabrón!”



Cannibal Kid
“Io sarò anche un cabrón, e su questo pochi dubbi, però non ho capito chi sei tu.”



Desconocido
“Sono uno che ti farà saltare per aria, se non dai ascolto a quello che ti chiedo.”



Cannibal Kid
“Certo, certo.
Non pensavo di essere diventato così famoso da meritare di finire su Scherzi a parte...”


Desconocido
“Non è uno scherzo.
Ho messo una bomba dietro al tuo computer portatile.
Prova a controllare, se non ci credi.”


Cannibal Kid
“Hey, è vero!
Ma come hai fatto?”


Desconocido
“Non è importante come ho fatto.
Ciò che importa è che devi fare quello che voglio da te.”


Cannibal Kid
“E cosa vuoi da me?
Sesso?
Potevi anche chiederlo a qualcuno più affascinante di me.
Chessò? Zac Efron o Zayn Malik o Ryan Reynolds.”

Desconocido
“Da te non voglio sesso.
E comunque in quel caso l'avrei chiesto a Brad Pitt.
Mi piacciono quelli maturi, a me.”


Cannibal Kid
“Buono a sapersi.
E allora da me che diavolo vuoi?”


Desconocido
“Voglio che sul tuo blog Pensieri Cannibali parli bene del film spagnolo Desconocido - Resa dei conti.”


Cannibal Kid
“Tutto qui?
Guarda che non era necessario che mi mettessi una bomba.
Bastava che mi offrissi 10 euro o anche solo una pinta di birra.”

Desconocido
“Sei così facile da corrompere?”



Cannibal Kid
“In realtà no.
Qui su Pensieri Cannibali credo fortemente nei valori, nell'etica, nell'onestà.
Non potrei mai esprimere un'opinione che non considero vera.
Non potrei mai parlare bene di un film che mi ha fatto schifo.”

Desconocido
“Guarda che ti faccio esplodere, se non parli bene di El desconocido!”



Cannibal Kid
“Prima almeno posso vederlo, questo benedetto film?”



Desconocido
“Bueno, questo te lo concedo.
Ma stai attento che ti tengo d'occhio”.



1 ora e 42 minuti più tardi...

Desconocido
“Allora?
Visto?”


Cannibal Kid
“Sì e devo dire che non è niente male! È un thriller davvero avvincente e adrenalinico. Mi ha tenuto incollato allo schermo dall'inizio alla fine. Ti fa domandare come ti comporteresti te se ti trovassi in una situazione del genere, con un pazzo che minaccia di farti saltare per aria se non segui le sue istruzioni. Non ho proprio idea di come ci si possa sentire. Certo, l'espediente non è dei più nuovi. Qualcosa del genere succedeva ad esempio nell'action anni '90 Speed, o in Phone Booth - In linea con l'assassino, Buried - Sepolto, Il ricatto, e pure nel pessimo Getaway con Ethan Hawke e Selena Gomez, però la realizzazione è talmente intensa e coinvolgente che il film cattura, cattura eccome. Complice anche un'ottima interpretazione da parte del protagonista, Luis Tosar, quello di Cella 211 e Bed Time, ormai una vera e propria garanzia del cinema spagnolo. In più, c'è pure una forte componente di attualità che offre spunti di riflessione sul presente, persino sull'economia e sugli hijos de puta che rovinano l'economia e pure la vita delle persone. Insomma, un thriller molto valido.”

Desconocido
“Mi stai quindi dicendo che ti è piaciuto?”



Cannibal Kid
“Ehm, sì.
È proprio ciò che ho detto.
Comprende?”


Desconocido
“Mi stai quindi dicendo che ne avresti parlato bene comunque, anche se non ti avessiminacciato di morte?”


Cannibal Kid
“Proprio così, signor bombarolo dei miei stivali. Proprio così.
Hai fatto tutto inutilmente.”


Desconocido
“Ma lo sai che sei proprio un antipaticone?
Quasi quasi ti faccio saltare per aria comunque.”


Cannibal Kid
“No, dai.
Sarebbe più un film da 6+ o da 6,5, ma giusto per te sono disposto a dargli un votone: un bel 7-/10”.


Desconocido
“7 meno?
E perché quel meno?”


Cannibal Kid
“Beh, perché il finale non è malaccio, però sarebbe potuto essere anche un po' più cattivello.”



Desconocido
“Te lo do io il finale cattivello, stronzetto!”




BOOOOOOOOOOM!!!

Il cineamatore e la regina del filmaccio

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Altra settimana in cui veniamo sommersi dalle uscite cinematografiche.
Sono talmente tante che, nella confusione, si rischia di non notare alcune piccole perle che si possono trovare nascoste. Per farvele notare, gli unici modi sono o infilarsi un bel paio di occhiali, o seguire le preziose indicazioni di Pensieri Cannibali.
E ovviamente ignorare quelle del mio blogger quasi amico Mr. James Ford.

Il cacciatore e la regina di ghiaccio
"Certo che manco Ford e Cannibal avrebbero il coraggio di uscire vestiti così..."


Cannibal dice: Un prequel dell'inutile Biancaneve e il cacciatore?
Darei la caccia a chi ha avuto questa malsana idea e pure chi ha scelto di metterci dentro Jessica Chastain, cosa che mi costringerà a dare un'occhiata a 'sta robaccia più maleficent di Mr. Ford.
Ford dice: a me Biancaneve e il cacciatore, in termini di schifezzuole, non è dispiaciuto come avrei pensato e forse sperato.
Questo sequel, però, mi pare totalmente inutile se non per questioni estetiche del cast, unica valida ragione per recuperarlo.
Quello che è sicuro, è che quella regina di ghiaccio di Katniss Kid è uno dei nemici più acerrimi non solo del sottoscritto, ma del Cinema.

Veloce come il vento
"Ho battuto Ford, sono proprio un campione!"
"Va beh, ma quello lo supera persino una lumaca in sella a una tartaruga, AHAHAH."

Cannibal dice: Descritto come una specie di Rush all'italiana, così come Ford è un po' un Donald Trump all'italiana, questo Veloce come il vento potrebbe confermare lo sfrecciare veloce dell'attuale cinema italiano. Oppure schiantarsi brutalmente come chi si affida a WhiteRussian per scegliere di vedere un bel film.
Ford dice: ho visto la locandina di questa roba quando ho portato con Julez il Fordino a vedere Kung Fu Panda 3, e sono stato assalito dai dubbi. Considerato che il mio rapporto con il Cinema italiano è ormai incrinato, direi che per il momento posso anche correre veloce come il vento via.

Victor - La storia segreta del Dottor Frankenstein
"Oh mio Dio, ho creato un mostro: Harry Potter!"

Cannibal dice: Certo che le idee originali questa settimana proprio si sprecano. Nel giro di pochi giorni, esce il secondo film dedicato a quel mostro di Fordenstein... volevo dire Frankenstein. Considerando che qui c'è pure l'insopportabile maghetto Daniel Radcliffe, direi che è il secondo film dedicato a Frankenstein che mi evito alla grande nel giro di pochi giorni. È un record. Quasi quanto quello di Ford che è il primo uomo al mondo ad aver dato personalmente alla luce due figli, stracciando così il precedente primato di Arnold Schwarzenegger in Junior.
Ford dice: così come ho evitato il Frankenstein della scorsa settimana, eviterò accuratamente anche questo come e più che se fosse un radical finto Capolavoro consegnato da quello scienziato pazzo di Victor Kid.

Grimsby - Attenti a quell'altro
"Dannato Ford, somiglio a Liam Gallagher, non a Checco Zalone!"

Cannibal dice: Sacha Baron Cohen non mi sta particolarmente simpatico e questo film negli Usa si è rivelato un megaflop. Ciò nonostante, sono piuttosto curioso di assistere a questo Grimsby, più che altro per vedere Sacha Baron Cohen alle prese con un personaggio che ricorda parecchio Liam Gallagher degli Oasis. Non ho mica detto James Ford dei WhiteRussian.
Ford dice: archiviate un paio di buone idee agli esordi, Sacha Baron Cohen è scivolato nello zalonismo più totale. Direi che eviterò anche questo, e piuttosto punterò su qualche filmetto teen made in Cannibalandia da stroncare come si deve.

Microbo & Gasolina
"Ford, la smetti di cercare di copiare? Se non sai niente di Storia del Cinema, cazzi tuoi!"

Cannibal dice: Michel Gondry ha fatto un nuovo film ed esce pure in Italia e io non ne sapevo niente?
L'influenza funesta di Mr. Ford purtroppo si sta cominciando a far sentire. Per rimediare è necessaria una bella dose di cinema francese radical-chic e questa pellicola sembra davvero l'ideale. Il mio ideale.
Ford dice: ho l'impressione che Michel Gondry, archiviati i successi di una decina di anni or sono, si sia fossilizzato su se stesso neanche fosse un Tim Burton o un Cannibal Kid qualsiasi.
Quest'ultimo Microbo & Gasolina mi pare destinato a rafforzare ancora di più quest'ipotesi. Peccato.

Mister Chocolat
"Meno male che mi chiamano Mister Chocolat.
Sai che sfiga se mi chiamavano Mister Ford?"

Cannibal dice: Altra pellicola francese. Cosa che significa che oui, me la gusterò più che volentieri. In più il protagonista è il simpatico Omar Sy di Quasi amici, film che avrà presto un remake/sequel/spinoff italiano: Per niente amici, interpretato dal sottoscritto Cannibal Kid e da Mr. James Ford.
Ford dice: credo che l'ottimo Quasi amici sia stato una vera e propria maledizione, per Omar Sy. Non in termini di carriera o economici, questo è sicuro, quanto di standardizzazione: ormai il buon attore francese è diventato solo un nome sulla locandina, un po' come il Cannibal Kid delle recenti puntate di questa rubrica rispetto a quello delle prime Blog Wars.

Una notte con la regina
"Vestite così siamo agghindate meglio di Katniss Kid."
"Vestiti così siamo agghindati meglio del soldato Ford."

Cannibal dice: Questa sembra un'inglesata regale perfetta per la blogger Alessia Carmicino. Non essendoci attori muscolosi o storie strappalacrime sulla maternità, la di nuovo neo mamma Ford invece girerà al largo alla grande, mentre io potrei farci anche un pensierino a passare una notte insieme alla regina. Sperando sia più come Elizabeth Hurley nella serie The Royals che non Elisabetta II.
Ford dice: preferirei passare una notte con Dua Lipa - una delle poche donne in grado di convincere sia me che il Cannibale - che non accanto a Peppa a guardare una roba da salotto come questa, ennesima conferma di una settimana funesta, almeno in sala.

Banat - Il viaggio
"Hai davvero fatto migliaia di chilometri per venire in 'sto posto più desolato del Monferrato?"

Cannibal dice: Film che parla dell'immigrazione, ma con un punto di vista opposto rispetto a quello cui siamo abituati di solito, quello di un italiano in Romania. Verrà trattato come le rumene qui da noi, ovvero sarà costretto a prostituirsi? Lo scopriremo guardando questa istruttiva pellicola e sperando che presto anche Ford emigri. Verso la Romania, o possibilmente anche verso la Luna.
Ford dice: altro titolo italiano, altri dubbi. Ormai, quando si parla di Cinema nostrano, sono più scettico addirittura di quando leggo un post su Pensieri Cannibali.

Che cos'è un manrico
"Guarda! Hanno preso sotto un Ford."
"Eh, pazienza. Tanto quelli si moltiplicano più dei Gremlins quando vengono bagnati."

Cannibal dice: Mentre io ancora devo scoprire cos'è un Ford, questo film ci spiega cos'è un manrico, o meglio chi è. Manrico è un trentenne distrofico e questa pellicola italiana rischia di essere o una ruffianata pazzesca o un potenziale Quasi amici nostrano.
Ford dice: questo titolo, a prescindere da come si rivelerà, avrà quantomeno il merito di aver ispirato il mio primo documentario, chiamato Che cos'è un Cannibal.

L'età d'oro
"Con una macchina da presa in mano sono più pericolosa di Ford con un telecomando in mano."

Cannibal dice: Ma basta! Quanti film escono? E quanti film italiani escono? E soprattutto: quanti film fanno fare a Laura Morante e chi diavolo li va a vedere?
Ford dice: probabilmente, il mio nuovo acerrimo nemico è il responsabile della distribuzione italiana. E dei titoli italiani. Altro che Cannibal Kid.

Troppo napoletano
"Vedi Napoli e poi muori."
"Dopo questo film, mi sa che cambieranno il detto in: Vedi Troppo napoletano e poi muori."

Cannibal dice: Più che troppo napoletano, sembra troppo una porcheria!
Ford dice: troppo una schifezza, vorranno dire!

La quinta onda. Ma scusate, e le prime quattro?

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Gli alieni hanno architettato un piano diabolico per conquistare le giovani menti più impressionabili. Il loro piano non consiste in un'invasione bellica, con armi, bombe e distruzione. Hanno deciso di giocarla in maniera differente, scegliendo di entrare dentro i cervelli dei nostri ragazzi e ragazze con alcune serie young adult, sia letterarie che cinematografiche. Un piano che consiste, almeno al momento, di cinque fasi, o meglio cinque onde. Eccole.

La prima onda
I maghetti

Tutto ha avuto inizio con Harry Potter, la saga letteraria attribuita a tale J. K. Rowling, in realtà concepita e scritta dagli alieni. Attraverso le avventure di un maghetto quattrocchi sfigatello in cui tutti gli umani più nerd possono riconoscersi, gli extraterrestri hanno cominciato a infiltrarsi all'interno dei crani più intelligenti (o se non altro più secchioni) delle nuove generazioni, con la complicità di altre inverosimili saghe fantasy simili come quella di Percy Jackson. Un primo passo, una prima onda necessaria per rendere verosimile l'inverosimile, compresa l'esistenza di forme di vita aliena.
Qualcosa di buono da queste serie comunque è uscita: mi riferisco più che altro esclusivamente a Emma Watson e ad Alexandra Daddario.

La seconda onda
I vampirelli

Dopo i maghetti di Harry Potter e i figli delle divinità greche di Percy Jackson, gli alieni hanno deciso di prendere alcune inquietanti figure dell'immaginario terrestre e trasformarle in innocui prodotti perfetti per i bimbiminkia: vampiri, licantropi, mutaforme e compagnia brutta. Ne sono così venute fuori alcune serie come The Vampire Diaries, Shadowhunters e Teen Wolf, capitanate dal mostruoso Twilight. Una seconda onda con cui gli alieni hanno ribaltato le tradizionali concezioni umane di Bene e di Male.

La terza onda
I distopici

Il passo successivo degli alieni è stato quello di alzare ulteriormente l'asticella, introducendo all'interno delle saghe young adult dei vaghi elementi politici. Ne sono venute fuori serie come quelle di Hunger Games e Divergent che propongono degli universi distopici, in cui i giovani possono immaginare un mondo differente dalla solita vecchia noiosa Terra. Questo con lo scopo di abituarli a una vita diversa, a una vita aliena.

La quarta onda
I malati

Una volta proposte tutte queste saghe giocate sul tema fantasy, gli alieni hanno pensato: “Ma questi umani sono così scemi che possiamo vendergli qualunque cosa, persino rendere cool le peggiori malattie!”. E così gli alieni hanno messo a punto delle storie young adult triiisti come quelle di Colpa delle stelle e Braccialetti rossi per indebolire i nostri giovani. Per far desiderar loro di essere malati, possibilmente terminali.

La quinta onda
Gli sfigati

Siamo così giunti alla quinta e attuale onda del piano alieno, nonché delle saghe young adult di nuova generazione. Quei libri e quelle pellicole che sono partite come eredi di Hunger Games e hanno proposto un futuro distopico ancora più angosciante. Libri, film e serie tv come La quinta onda, Maze Runner e The 100 presentano dei giovani personaggi immersi in un'apocalisse perenne. Il mondo così come lo conoscevamo è sparito e c'è spazio solo per morte, tristezza e miseria. Uno scenario privo di speranza con cui gli alieni hanno completato il loro progetto di sottomissione dei giovani esseri umani sfigati che, a forza di vedere queste saghe via via sempre più deprimenti, non sognano più il successo, la ricchezza e il potere. Sono menti annichilite, pronte per essere dominate dagli invasori alieni senza opporvi alcuna resistenza.

Simbolo perfetto di tutto questo è La quinta onda, pellicola che parla proprio di un'invasione aliena che prevede la decimazione della razza umana attraverso cinque fasi.

La quinta onda
(USA 2016)
Titolo originale: The 5th Wave
Regia: J Blakeson
Sceneggiatura: Susannah Grant, Akiva Goldsman, Jeff Pinkner
Tratto dal romanzo: La quinta onda di Rick Yancey
Cast: Chloë Grace Moretz, Nick Robinson, Alex Roe, Liev Schreiber, Maria Bello, Ron Livingston, Maggie Siff, Zachary Arthur, Maika Monroe
Genere: post-post-post-post-post-apocalittico
Se ti piace guarda anche: La guerra dei mondi, Il villaggio dei dannati, Hunger Games, The Giver

La quinta onda è in pratica la versione young adult de La guerra dei mondi, con l'aggiunta come protagonista una giovane ragazza che raccoglie il testimone delle varie Katniss di Hunger Games e Tris di Divergent, più un pizzico de L'invasione degli ultracorpi e soprattutto de Il villaggio dei dannati, visto che la quinta onda del loro piano di conquista della Terra vede giocare i ragazzini un ruolo determinante.

"Che fai, approfitti dell'invasione aliena per toccarmi le tette?"
"Lo so che è la scusa più vecchia del mondo, però sì!"

La quinta onda è insomma il solito mischione di idee del passato mixate insieme alla buona e proposte come qualcosa di nuovo e di futuristico. Si può dire la stessa cosa di Hunger Games, una specie di incrocio tra Battle Royale e l'Isola dei Famosi, ma se non altro là almeno c'era un minimo di discorso politico. Qui non c'è manco quello e in più siamo ormai giunti al riciclo del riciclo sempre delle stesse tematiche. Se lo spunto fantascientifico iniziale, per quanto già sentito e strasentito, ha comunque sempre un suo certo fascino, lo sviluppo risulta parecchio banale e noiosetto, tra soliti scenari post-apocalittici e molto soporiferi alla The Walking Dead e alcuni improbabili momenti più action e persino bellicosi. Il tutto senza dimenticarsi di mettere dentro un immancabile triangolo amoroso, in cui a contendersi le attenzioni di una Chloë Grace Moretz che sta crescendo davvero bene sono i due potenziali nuovi idoli delle teenagers Alex Roe e Nick Robinson, quello con la faccia da scemo imbambolato già visto in Jurassic World.

"Con dei militari come noi, pure quelli dell'ISIS se la staranno facendo sotto dalla paura."

La quinta onda rappresenta la pietra tombale sul genere young adult. Un genere che pure non ho mai disdegnato, ma che ormai sembra proprio alla frutta. Se non altro, il fatto che sia stato un discreto flop commerciale dovrebbe risparmiarci dal rischio di eventuali sequel tratti dagli altri romanzi della saga letteraria scritta da tale Rick Yancey...
Questo almeno secondo la versione ufficiale. La verità è che, come vi ho detto, anche questa saga così come le altre è stata ideata dagli alieni per conquistare la Terra. Mi sa però che, considerando il successo sempre più calante delle nuove serie young adult, dovranno inventarsi una ulteriore nuova fase dei loro diabolici piani.
A questo punto ho paura a domandare: quale sarà la sesta onda?
(voto 5/10)


Una notte con la Regina Elisabetta non è così un pain in the ass come si può pensare

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Bu...bu...bu...buongiorno ca...ca...cari radiohead...radiologi...radioascoltatori...
O forse si dice solo ascoltatori e basta?
Diciamo buongiorno a tutti e a tutte, che così va meglio.
Sono il vostro caro Re Gio...gion...Jon Bon Jovi...no, ho sbagliato. Volevo dire Gio...Gio...Giorgio. Re Giorgio. Sì, quello famoso per Il discorso del re. Que...que...quello che ogni tanto si impomp...si impappina un po'. Però adesso sono migliorato. Sono stato in cura da un logopedof...ehm, un logopediat...intendevo dire un logopedista e ora la mia dizione come potete sentire è una bomba!

No, non intendevo una bomba vera! Sono qui per il motivo opposto. Sono qui oggi a fare questa fa...fa...fa...fuckin' trasmissione radio, anche se io odio parlare in pubblico, perché ho un importante annuncio da fare. O meglio, un doppio importante annuncio.
Il primo annuncio è: la guerra è finita.




No, deejay! Non intendevo lanciare la canzone dei Pandistell...Bustarell...Basta...Baustelle, peraltro very beautiful. Intendevo proprio che la guerra guerra è finita. Questa volta non è una ripetizione per la balbuzie. Parlo della Seconda Guerra Mondiale. È finita. E noi abbiamo vi...vi...vi...yeah, vinto! Con noi intendo noi inglesi, non voi stupidi italiani che ancora una volta vi siete ritrovati dalla parte sbagliata della Storia. Abbiamo sconfitto il nazismo, l'ISIS e pure Adinolfi!

La guerra è finita, ma il mio discorso, pooh...pooh...purtroppo per voi non ancora. Ho un altro annuncio da fare, persino più importante. Ecco a voi il vero momento che stavate tutti aspettando: la radiorecensione del film Una notte con la Regina fatta da Can...Can...Can...everybody, Can-Can...Cannibal Kid.
E con Regina sì, intendo proprio quell'antipaticona viziata e altezzosa di mia figlia Elisabetta. Non Can...Can...Canalis, ma la futura Elisabetta II del Regno Unito.

Una notte con la Regina
(UK 2015)
Titolo originale: A Royal Night Out
Regia: Julian Jarrold
Sceneggiatura: Trevor De Silva, Kevin Hood
Cast: Sarah Gadon, Bel Powley, Jack Reynor, Rupert Everett, Emily Watson, Jack Gordon, Jack Laskey
Genere: regale ma non troppo
Se ti piace guarda anche: Brooklyn, Generazione perduta, Suite francese, Suffragette

Sì, grazie King Giorgio per avermi passato la linea. Ti ringrazio anche per la tua splendida introduzione, che è stata più logorroica... volevo dire più logopedista de Il discorso del re, il film più sopravvalutato nella Storia del Regno Unito e forse anche del Regno Animale.
Sono qui oggi cari ascoltatori di BBC Radio One Nation One Station per parlarvi di una pellicola molto carina caruccia: Una notte con la Regina. Con un titolo del genere, ci si potrebbe aspettare una di quelle commedie goliardiche ed eccessive in stile Una notte da leoni e invece no. Discorso simile a Orgoglio e pregiudizio e zombie: se l'avessero girato a Hollywood, ne sarebbe venuta fuori un'americanata assurda. In questo caso ne sarebbe uscito una specie di The Royals in versione cinematografica, molto soap e ancora più trash. Invece l'hanno fatto gli inglesi e ne è uscita una... inglesata assurda. Ciò sia inteso sia nel bene, che nel male. Nel bene perché c'è la solita impeccabile confezione delle produzioni made in Britain, con un'ottima cura per la ricostruzione di ambienti, costumi e atmosfere degli anni '40, sebbene la colonna sonora jazzeggiante in stile alleniano sia più fastidiosa che altro, e il livello recitativo è mostruosamente alto. Da parte dei genitori delle protagoniste, Emily Watson e Rupert Everett che subentra a Colin Firth nel ruolo di Re Giorgio, e soprattutto delle due reginette della serata.

"Cioè, per la stessa parte hanno dato l'Oscar a Colin Firth, e a me niente?"

Le due principesse Elizabeth e Margaret per una volta, la prima e forse anche l'ultima nella loro vita, hanno il permesso di uscire la sera, come due ragazze normali, e andare in giro per Londra a festeggiare insieme al popolo, insieme alla “plebaglia”, la vittoria della Seconda Guerra Mondiale, che dev'essere una goduria ancora più del festeggiare una vittoria dei Mondiali.
Nella parte di Margaret c'è Bel Powley, la rivelazione del deludente indie teen movie The Diary of a Teenage Girl, qui in versione più simpatica.

"Elisabetta, questo è davvero il vestito più sexy del tuo guardaroba?"
"Ehm... sì."
"Se rimani vestita così, i bookmakers non danno molto probabile che tu faccia sesso questa sera."
"E loro che ne sanno? Tagliategli la testa!"

Soprattutto, a illuminare la scena è Sarah Gadon, chiamata nel non semplice compito di fare Elizabeth, la futura Elisabetta II, da giovane.

Ma voi vi siete mai immaginati Elisabetta II da giovane?


Io no. Da che ho ricordi, Elisabetta II è sempre stata vecchia, molto vecchia. È sempre apparsa ancora più vecchia di quanto fosse in realtà e, ora che è vecchia vecchia per davvero, sembra sempre uguale. E io mi sa che sto diventando più noioso di Re Giorgio.
Grazie a Una notte con la Regina, non dovrete comunque fare lo sforzo di immaginarlo, perché il film ci mostra com'era Elisabetta da giovane. Che poi è proprio come la si poteva aspettare: seriosa, supponente, rigida. Insomma, per dirla con termini regali: un vero pain in the ass. A renderla più gradevole e umana di quanto probabilmente non sia in realtà è l'interpretazione di Sarah Gadon.

"L'ultima di Rihanna non ce la faccio proprio a non ballarla. Mi fa pure venire voglia di twerkare!"

Al di là del fatto che è molto più figa della vera Elisabetta, intendo anche da giovane e non solo da vecchia, è curioso che nella parte della futura Regina del Regno Unito abbiano preso un'attrice canadese. Avessero fatto una cosa del genere in Italia, le polemiche non sarebbero finite più. In Gran Bretagna invece può darsi che nessuno abbia detto niente. La cronenberghiana Sarah Gadon qui gioca un po' a fare la Carey Mulligan della situazione: ha il potere di trasformare un personaggio che non è esattamente Miss Simpatia in una figura sfaccettata e per cui quasi simpatizzare. Ho detto quasi. Elisabetta qui figura sì come una stronzetta viziata, ma è anche una giovane donna come tutte le altre, che come tutte vuole fondamentalmente solo una cosa. Un bel ca...ca...ca...cavaliere.
Un cavaliere che la porti in salvo dalle insidie di una notte di bagordi a Londra. Che già una notte normale nella capitale inglese è un delirio totale, figuriamoci cosa poteva essere la notte dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. A interpretare questa specie di cavaliere/Principe Azzurro senza titolo nobiliare c'è Jack Reynor, giovane attore irlandese già visto in Transformers 4 e di cui credo sentiremo ancora parlare.


Tra Elisabetta e la sua specie di cavaliere ci sarà del tenero? E soprattutto, quello che tutto il mondo si starà chiedendo è: sarà lui a passare una notte non solo con la Regina, ma dentro la Regina?

La risposta, miei cari sudditi di sua maestà Re Giorgio, l'avrete guardando questo film molto piacevole, seppure con qualche limite. La regia infatti è quello che è, di stampo televisivo e non intendo in senso buono. E poi perché, come dicevo circa mezz'ora fa, prima di divagare come faccio di solito, questa è un'inglesata in tutto e per tutto, anche in negativo. Ci sono infatti alcune evitabili scenette da slapstick comedy in stile Mr. Bean o Stanlio e Ollio, che non fanno più ridere appunto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e c'è persino un eccessivo senso di rispetto nei confronti dell'istituzione regale e della figura di Elisabetta. È vero che qui è ritratta in maniera inedita: balla, si prende una cottarella da adolescente in calore manco fosse Bella di Twilight alle prese con un vampirello, e si beve persino una pinta di birra quasi alla goccia. Eppure si sarebbe potuto osare un po' di più nel raffigurarla, così come la sceneggiatura in generale avrebbe potuto dimostrare più coraggio e originalità. Invece alla fin fine fila via tutto liscio come l'olio, persino troppo, ma forse è andata meglio così. Piuttosto che ritrovarsi con un'americanata assurda, è un bene aver avuto un'inglesata assurda.

E per la radiorecensione di Una notte con la Regina è tutto, ripasso la linea a Re Giorgio...
Anzi no, please, fate che mandare la pubblicità che è più interessante.
(voto 6+/10)

Mon roi - Il mio re: Emanuele Filiberto, non ce l'ho con te

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Mon roi - Il mio re
(Francia 2015)
Titolo originale: Mon roi
Regia: Maïwenn
Sceneggiatura: Maïwenn, Etienne Comar
Cast: Emmanuelle Bercot, Vincent Cassel, Louis Garrel, Isild Le Besco, Chrystèle Saint Louis Augustin
Genere: coppie francesi
Se ti piace guarda anche: Un sapore di ruggine e ossa, La guerra è dichiarata, Travolti dalla cicogna

In un'altra vita devo essere stato francese. C'è qualcosa nei film, nella musica, nella cultura francese che mi fa sentire a casa. C'è qualcosa nell'essere dei super cazzari allegri e poi nel farsi improvvisamente seri dei francesi. C'è qualcosa nel loro avere aperture clamorosamente pop e quindi dopo trasformarsi nei peggiori dei radical-chic. C'è qualcosa nel loro avere un'apertura mentale pazzesca per poi chiudersi a riccio. Certe volte più che italiano mi sento francese. Per carità, quelle volte che sono stato in Francia all'inizio mi sentivo a casa, come se fosse la mia vera patria, però dopo un po' mi rendevo conto che in realtà ero, anzi sono, profondamente italiano. È una sensazione simile a quella della protagonista de Il fascino indiscreto dell'amore, con la differenza che lei è una belga che si sente giapponese, mentre io sono un italiano che si sente francese.

In un'altra vita devo essere stato francese. Magari un re francese. Uno di quelli con quelle cazzo di parrucche in testa.


O magari anche non un re. Magari era uno sguattero francese, che comunque un francese, persino uno sguattero, ha pur sempre una sua classe innata.

Vincent Cassel in questo film è un re. Non un re con quelle cazzo di parrucche in testa. È il re degli stronzi. Non datemi del solito volgare. È lui che si definisce così, porca troia!
Che poi non è che sia così stronzo. È solo un uomo. Un uomo dallo spirito libero che un giorno si ritrova con una moglie, una moglie incinta, e poi con un figlio...
Se fosse visto da un punto di vista maschile, questo in pratica sarebbe un film dell'orrore. Non è così. Il punto di vista è femminile. La regista è Maïwenn, quella del folgorante Polisse. Con questo nuovo lavoro, per quanto meno potente e dirompente a livello di tematica, conferma tutte le buone impressioni del precedente, con uno stile registico delicato e realistico, ma capace di qualche improvviso lampo di grandezza. Maïwenn conferma inoltre di saperci fare con gli attori. Non è da tutti. Ci sono registi grandi a livello visivo, ma non sempre sono dei grandi registi d'attori. Maïwenn riesce invece a combinare le due doti con disinvoltura. Qui spreme i suoi due protagonisti e fa dar loro il meglio. Vincent Cassel negli ultimi tempi mi convince sempre di più e qui nella parte del re degli stronzi ci sguazza alla grande. Che comunque non è poi così stronzo, lo ribadisco. È solo un uomo. Ed è pure francese!
L'unica cosa che lo rende davvero stronzo non è il fatto che si droghi, o menta e tradisca la moglie, o che riesce sempre a rigirare la situazione a suo favore, ma è il fatto che decida di chiamare suo figlio... Simbad. Manco er pupone Totti oserebbe tanto.

"Hey, ma tu non eri già sposato con Monica Bellucci?"
"Sì, ma preferisco stare con te perché sei più figa."

"Non ci vedi molto bene, vero Vincent?"

La pellicola comunque è incentrata soprattutto sulla protagonista femminile. Adesso non pensate subito che la esalto come al solito perché ne sono rimasto innamorato. Non è così. Emmanuelle Bercot fisicamente non mi piace per niente. Zero. Anzi, meno uno. Posso quindi dire con una certa ragionevole obiettività che è brava. Offre davvero un'ottima prova recitativa e una volta tanto posso giudicare una performance femminile a prescindere dalle doti estetiche. E se ancora non mi credete, credete almeno alla giuria del Festival di Cannes 2015 che l'ha premiata come miglior attrice della kermesse.
E se nemmeno dopo questo mi credete, guardate questa immagine in cui è senza veli. Vi sembra anche solo lontanamente sexy?
No, però è davvero brava.


Di cosa parla comunque un film che si intitola Mon Roi - Il mio re?
Del re degli stronzi, forse, o più semplicemente di una semplice – ma mica tanto semplice – storia d'amore. Un boy meets girl alla francese con lui e lei che si incontrano, si sposano, fanno un bambino e poi...
E poi lo scoprite da soli, guardando questa pellicola che ricorda altri lavori transalpini recenti come La guerra è dichiarata e Un sapore di ruggine e ossa e Travolti dalla cicogna e allo stesso tempo è molto personale e sentito. Si viene proprio trascinati dentro la storia dei due protagonisti, stiano simpatici (difficile) o antipatici (probabile). L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è il finale. Mi ha lasciato un po' così...


Se non ricordo male, pure il suo lavoro precedente Polisse presentava una conclusione che faceva rimanere piuttosto interdetti. Allora forse non è tanto Vincent Cassel che è il re degli stronzi. È la regista Maïwenn che è la regina delle stronze.
(voto 7,5/10)


99 Homes - Non dire sfratto se non ce l'hai nel sacco

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99 Homes
(USA 2014)
Regia: Ramin Bahrani
Sceneggiatura: Ramin Bahrani, Amir Naderi
Cast: Andrew Garfield, Michael Shannon, Laura Dern, Noah Lomax, J.D. Evermore, Randy Austin, Clancy Brown
Genere: attuale
Se ti piace guarda anche: Wall Street, La grande scommessa, Margin Call

Prima o poi doveva succedere. Lo sapevo che prima o poi sarebbe capitato, eppure speravo che quel giorno non sarebbe mai arrivato.
Sono stato sfrattato.
Via. Devo andare via. Blogger mi aveva dato l'avviso, ma io l'avevo ignorato. Pensavo stessero bluffando. Invece no. Invece è tutto vero. Via, via. Devo andare via. Via da casa mia. Dal mio blog che per me rappresenta una seconda casa e a volte pure una prima. Posso dare dei “Maledetti bastardi!” a quelli di Blogger, però non sarebbe del tutto giusto. In fondo mi hanno ospitato per 8 lunghi anni, senza pretendere nulla in cambio. Se ora vogliono cacciarmi, ne hanno tutto il diritto. O no?

La questione è complicata. Mettiamo che uno fa un mutuo e cerca di pagare tutte le rate e si impegna e lavora e si impegna e lavora e ci sono le tasse da pagare, la spesa da fare all'Esselunga per poter completare la collezione di Star Wars Rollinz, e l'abbonamento a Sky da pagare perché vuoi mica stare senza Sky?, ci sono i figli da mandare a scuola, che poi quelli sono dei somari e non c'hanno voglia di andarci e fanno chiodo tutti i giorni ma quella è un'altra storia, e poi ci sono gli abiti e le scarpe da comprare alla moglie, che poi quella è una gran zoccola e se la fa con mezzo vicinato, ma pure quella è un'altra storia. Arriva così il giorno in cui cominci a saltare una rata del mutuo, e poi un'altra e poi un'altra ancora e a un certo punto se avessi chiesto un prestito alla Mafia ti avrebbero già gambizzato, invece hai fatto il mutuo con la banca, loro gentili te l'hanno concesso anche se non è che magari avessi proprio tutte le credenziali a posto al 100% e dopo vari avvisi e possibilità di saldare le rate tu non sei ancora riuscito a pagare e così è arrivato l'ordine di sfratto e tu sei costretto a smammare.

C'è qualcosa peggiore dell'essere sfrattati dalla propria casa?
Forse sì. Forse fare lo “sfrattatore” è persino peggio. Chi lo sa?
C'è qualcuno a cui poter rivolgere questo quesito e si tratta del protagonista di 99 Homes interpretato dal come sempre valido Andrew Garfield.

"Lo ammetto: The Amazing Spider-Man non è che fosse letteralmente amazing.
Però spararmi non vi sembra una reazione un tantino esagerata?"

Lui la situazione la vive da tutti e due i lati: prima come sfrattato e poi da sfrattatore, quando passa al “lato oscuro” insieme al Darth Vader, o se preferite al Gordon Gekko, di turno, che qui è rappresentato da Michael Shannon, pure lui come sempre grandioso. In entrambi i casi la situazione non è semplice. In entrambi i casi non ci sono un giusto e uno sbagliato, un Bene e un Male assoluti. Questo non è un film di fantascienza. Questo è un film di realtà. Questa è una storia che potrebbe essere reale, anche se non mi risulta sia ispirata in maniera diretta a una storia vera, come va di moda in molte pellicole d'oggi.


99 Homes non sarà un lavoro strepitoso a livello cinematografico e ha una sceneggiatura dall'andamento abbastanza prevedibile, eppure vince e convince perché si regge alla grande sulle performance dei due ottimi protagonisti e soprattutto sulla forza della vicenda di strettissima attualità che racconta, e la racconta pure senza troppi facili moralismi. 99 Homes fa riflettere e soprattutto riesce a far vedere il mondo da due prospettive differenti. In un mondo pieno di giornali, programmi tv e film che ti vogliono imporre un pensiero unico, il loro pensiero, quello che loro ritengono giusto e se non la pensi così guai a te, è bello trovare una pellicola che invece ti lascia libero di farti un'idea tua.
Ora vi devo dire adios, goodbye, sayonara, a mai più rivederci, perché mi è stato imposto lo sfratto. È ora di trovare un nuovo posto. Basta Blogger. Adesso vado a vedere se WordPress mi concede un mutuo e mi lascia stare a casa sua.
(voto 7/10)

Cinema scatenato (e scontato)

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Oggi è l'ultimo giorno dei Cinemadays, il periodo in cui si può andare al cinema a prezzo scontato. Sarà per questo che tra le nuove uscite prosegue il clima da saldi di fine stagione?
In ogni caso la primavera è ormai arrivata da un po', ma il grande cinema continua a restare in letargo. Un po' come il mio blogger rivale Mr. James Ford tutto l'anno.
Per scoprire quel poco di interessante che si cela tra le mooolte pellicole in arrivo, ecco le previsioni settimanali.

Nonno scatenato
"Ford, che fai? Copriti!"

Cannibal dice: Nonno scatenato è la storia del vecchio e tamarro Nonno Ford che va in giro con il giovane e posato Cannibal Kid, interpretati per l'occasione da Robert De Niro e Zac Efron. Per quanto minkiatona possa essere questo film, una visione ignorante perfetta per la nuova collezione primavera estate 2016 per me ci sta tutta. E non date ascolto a quegli snob come il mio blogger nemico che proveranno a convincervi del contrario.
Ford dice: che De Niro ormai sia bollito è cosa risaputa. Questa commediola con il suddetto e Zach Efron potrebbe dunque rivelarsi l'ennesima stronzata con protagonista il vecchio Bob oppure una cosa divertente come Cattivi vicini.
Spero nella seconda, anche perchè non ho voglia di sparare sulla croce rossa più di quanto già non faccia ogni settimana con il Cannibale.

Il libro della giungla
"Beh, credete davvero di farmi paura?
Leggo WhiteRussian tutti i giorni, sono abituato a ben di peggio..."

Cannibal dice: La storia dell'infanzia di James Ford, sballottolato dalla giungla a Lodi. Un libro che io chiudo subito volentieri.
Ford dice: la storia del Cucciolo Eroico accompagnato nel suo viaggio nella giungla dall'orso Ford, pronto a salvargli il culo ad ogni piè sospinto.
Potrebbe essere molto divertente.

Mistress America
"Letta ad alta voce, questa recensione di Ford sembra ancora più assurda."

Cannibal dice: Pellicola vista un po' di tempo fa, ma di cui ancora non ho avuto tempo, modo e ispirazione di scrivere un post. Ce la farò adesso?
La risposta, forse, nei prossimi pezzi di me... di Pensieri Cannibali.
Ford dice: pellicola già vista, recensita e pubblicata giunta con il consueto ritardo nelle sale italiane. Non il meglio di Baumbach, ma comunque una visione interessante.

Hardcore!
"Fermo, non spararmi! Sono la sosia di Jennifer Lawrence e sono l'unico motivo per cui questo film merita di essere visto."

Cannibal dice: Hardcore! è un film-videogame che rischia in maniera hard di essere una delle più grandi stronzatone dell'anno. C'è anche una possibilità, piuttosto piccola quasi quanto quella che Ford in realtà sia un genio incompreso, che possa trattarsi di una delle figatone dell'anno. Staremo a vedere...
Ford dice: film che promette di essere una delle stronzate più grosse mai portate in sala, già pubblicizzato a manetta online e non solo. Probabilmente, peggio si potrà trovare soltanto andando a vedere i film con i voti più alti su Pensieri Cannibali.

Criminal

Cannibal dice: Il fordiano e ormai in età da pensione Kevin Costner qui su Pensieri Cannibali non è mai stato troppo ben voluto. Anzi, proprio per niente. Questo Criminal dal trailer mi è sembrato però uno di quei thrillerini innocui che, per quanto già visti e stravisti, per una serata disimpegnata potrebbero rivelarsi una visione nemmeno troppo criminale.

"Chi sarebbe in età da pensione, stupido Cannibale?"

Ford dice: il buon Kevinone Costner è un fordiano ad honorem, ma in un periodo sciapo come questo non ho certo bisogno dell'ennesimo film dal sapore di già visto. Piuttosto, posso sempre sfoderare un recupero di una delle sue pellicole migliori, come Un mondo perfetto, tanto per citarne una. Staremo a vedere.

Nemiche per la pelle
"Fordino, tuo papà ormai ha così tanti figli che non si ricorda manco come ti chiami?
Però stai sereno: ti adotto io."

Cannibal dice: La versione al femminile della storia di Cannibal Kid e James Ford, nemici per la pelle che ora potrebbero unire le forze per fare causa agli sceneggiatori di questa pellicola per essersi ispirati a loro senza il loro permesso.
Ford dice: come si sono permessi gli autori di questa pellicola di plagiare le vicende che hanno visto, negli ultimi anni, il sottoscritto e Cannibal darsele in continuazione di santa ragione!?
Solo per questo meriterebbero il boicottaggio ed un risarcimento milionario ai due bloggers cui si sono ispirati.

Un'estate in Provenza
"Mio papà è quel mostro là!"
"Pure tu sei figlio di Ford? Ma quanti siete?"

Cannibal dice: Sembra la versione più famigliare, e quindi più fordiana, del recente molto chic Un momento di follia. Per quanto Jean Reno e Anna Galiena non mi ispirino molta fiducia, io a un film francese bello estivo come questo difficilmente riesco a dire di no.
Ford dice: già fatico con i film francesi in generale - tranne selezionate eccezioni -, se poi parliamo di qualcosa di leggerino e poco consistente, con un altro re dei bolliti come Jean Reno, impiego poco a dire di no. Preferisco farmi una bella estate in Australia. Più wild e più pane e salame.

Les souvenirs
"Nonna, ho un tuo coetaneo da farti conoscere, si chiama James Ford. Attenta però, che quello mette incinta pure te."

Cannibal dice: Film sul rapporto tra un ragazzo e la nonna che sembra quasi la versione francese, quindi meno cazzara, di Nonno scatenato. Anche in questo caso difficilmente riuscirò a dire di no, cosa che invece faccio con disinvoltura ogni volta che Ford scrive.
Ford dice: settimana che pare segnata dall'invasione francese. Dunque altra settimana pessima per il sottoscritto.

The Idol
"Adesso vi canto una canzone del gruppo preferito di Ford: i fuori Modà."

Cannibal dice: The Idol? Oh, vedo che finalmente hanno girato un film su di me. Bene così!
Ford dice: film palestinese che ricorda The Millionaire di qualche anno fa, ma che, sarà l'effetto deja-vù, non mi attira per nulla. L'unica speranza è che possa essere smentito, ed avere almeno una soddisfazione da queste ultime settimane di magra.

Senza lasciare traccia
"Hey, visto così questo film consigliato da WhiteRussian non è poi così male!"

Cannibal dice: Senza lasciare traccia? Oh no, vedo che alla fine hanno girato un film su James Ford. Male così!
Ford dice: questo film è l'emblema del Cinema italiano attuale. Che di norma passa senza lasciare traccia.

Il bambino di vetro
"Indovinate un po' chi è mio padre?"

Cannibal dice: Ford ha sfornato un altro bambino?
E questa volta pure di vetro?
Ford dice: film ispirato all'infanzia di Peppa Kid, ripetutamente bulleggiato dai suoi compagni di scuola pronti a romperlo come una bella statuina di vetro nel nome di Ford.

L'universale
"Raga, ma ascoltate ancora i dischi in vinile?"
"Embé? Ford sente ancora le musicassette sul Walkman!"

Cannibal dice: Va bene che durante i Cinemadays i biglietti del cinema costano meno, ma questo manco se mi pagano lo vedo.
Ford dice: io non capisco per quale motivo occorre fare uscire undicimila titoli la settimana, se i titoli sono questi.

Fiore del deserto
"Vuoi farmi vedere un altro film esaltato da WhiteRussian? Ma che ti ho fatto di male?"

Cannibal dice: Pellicola del 2009 che esce nei cinema adesso, quando ormai sarebbe considerato un film vecchio persino per Rai Movie.
Quando sarebbe considerato vecchio persino per Mr. James Ford!
Ford dice: come sopra. Ma dopo la Notte degli Oscar la distribuzione è forse entrata in sciopero!?
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