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Gomorra – La serie, 'sta senza pensier (ma non senza Pensieri Cannibali)

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Dopo la recensione in napoletano della prima stagione, ecco in arrivo per la seconda tre pareri internazionali da tutto il mondo.

Gomorra – La serie
(stagione 2)
Rete: Sky Atlantic
Creata da: Roberto Saviano, Leonardo Fasoli, Stefano Bises, Giovanni Bianconi, Ludovica Rampoldi
Cast: Marco D'Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Cristina Donadio, Cristiana Dell'Anna, Marco Palvetti, Fabio De Caro, Carmine Monaco, Lino Musella, Antonio Folletto, Ivana Lotito, Denise Capezza, Vincenzo Pirozzi
Genere: napoletano
Se ti piace guarda anche: Narcos, City of God, Game of Thrones

La recensione pugliese

E che chezzo. Continuano a girare film sulla mafia siciliena, adesso va un casino 'sta checchio di serie sulla camorra campena, hanno fatto pure un'acclamata pellicola sulla 'ndrangheta calabrese, Anime nere, c'è stato spazio anche per Mafia Capitale in Suburra, e della Sacra Corona Unita pugliese non vuole parlere nessuno?
Questo sì che è un crimine!
La seconda stagione di Gomorra – La serie comunque mi è piaciuta, non è una strunzeta. M'è piaciuta magheri leggerissimamente meno della prima, d'altra parte l'effetto sorpresa se n'è andato un po' come negli ultimi film di Checco Zalone rispetto ai primi, giusto per citere un pugliese doc che ha fatto “poco” successo in tutta Italia, però non è niente mele. Vogliamo poi citare un altro pugliese doc che sta trascinendo l'Italia verso la cima del mondo o se non altro dell'Europa?
Antonio Conte.
La vogliamo dedicare allora una serie tv alla criminelità pugliese, o cosa?

In Gomorra – La serie numero 2 una bomba in particolere è stata l'episodio del tanto atteso incontro-scontro tra Gennarì e Cirò. Che tensione! E poi ci stanno più morti qui che in Game of Thrones – Il trono di spede.
Quella novità, quella Cristiana Dell'Anna, inoltre, è una vera rivelazione. Non solo è brava a recitare, ma è pure una bella femmena. Madonna benedetta dell'incoroneta, speriamo che quest'estate venga in vacanza nel nostro Salento!


E pure Cristina Donadio nei panni di Scianel è un'idola. Quasi meglio del commissario Lo Ghetto. A dirla tutta, dopo aver visto la scena in cui canta usando un vibratore come microfono oserei dire che è pure meglio.


E a proposito di Lino Benfi...
Porca puttena, io una guest star a un certo punto gliel'avrei fatta fare, ma sarà per la prossima stagione. Anzi, io propongo a Saviano di fare uno spin-off sulla Sacra Corona Unita con protagonista Lino Benfi, e che chezzo!
(voto 8/10)

La lecensione cinese

Bella selie, Gomolla. A me piaciuta palecchio. La colonna sonola della stagione 2 è davvelo fica. Quasi meglio di calne di cane. E quasi meglio anche di musica cinese che io fale sentile nel mio listolante, così la gente clitica la musica e non il cibo.
Io amato molto soplattutto “O' Plimmo Ammole” di Luchè.



Niente male anche “Uommene” di Flanco Liccialdi. E chi l'avlebbe detto che la musica napoletana spaccava così tanto, e non solo i maloni?



Io pelò avlei voluto meno spalatolie e più combattimenti di kung fu e inoltle ola volele anche selie tv tutta su mafia cinese. Come plotagonisti plopongo Jackie Chan e Jet Li, okay Lobelto Saviano?
(voto 8/10)

La recensione sarda

Ajò, porca di quella troia!
Saviano, 'sta seconda stagione di Gomorra è stata molto patagarrosa, ma a quando una serie tv sull'Anonima Sequestri sarda?
Guarda che se non la fai ti faccio rapire e ti faccio sentire i Tazenda per tutto il giorno. Poi vedi se i Savastano ti fanno ancora paura, ajo!
(voto 8/10)


The Conjuring – Il caso dei film della settimana

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Questa settimana escono talmente tanti film che ci va più tempo a commentarli, che a guardarne uno. Non perdiamo ulteriore tempo allora a insultare il mio blogger rivale James Ford, che sarebbe come infierire su un cadavere, e passiamo invece a vedere le pellicole in uscita nei cinemini e nelle multisale del nostro paese.

The Conjuring – Il caso Enfield
"Complimenti!
Questo ritratto di Ford è più preciso di qualunque foto."

Cannibal dice: Proseguono le indagini dei due esperti del paranormale interpretati da Vera Farmiga e Patrick Wilson. Il primo episodio non era male però, soprattutto dopo il pessimo spinoff Annabelle, avrei anche fatto a meno di un sequel. Comunque lo vedrò, in attesa del terzo capitolo: The Conjuring – Il caso Ford, in cui cercheranno di capire quale diavolo di demone abbia fatto l'errore di impossessarsi di una mente di suo già malata come quella del mio blogger rivale.
Ford dice: il primo capitolo di questa nuova saga horror non era davvero niente male, mentre lo spin off Annabelle era qualcosa di veramente vomitevole. Un po' come White Russian e Pensieri Cannibali, rispettivamente.
Questo secondo capitolo sarà all'altezza del primo o si rivelerà un buco nell'acqua?
Spero vivamente nella prima ipotesi, e nel fatto che James Wan non si sia fatto possedere dal demone dei radical-teen.

Jem e le Holograms
"Siamo più rock noi di Ford che va al concerto dei Lukas Graham!"
"Hell yeah!!!"

Cannibal dice: Attesa (?) versione live-action del (più o meno) celebre cartone degli anni '80 che io guardavo da bambino e un già anziano Ford seguiva insieme ai suoi nipotini. Devo ammettere che l'ho già visto e presto ve ne parlerò...
Ford dice: versione live action del più o meno famoso cartone che potrei seguire giusto per amarcord, memore dei tempi in cui Cannibal sognava di essere la front-woman delle Holograms e che ora spaccia per il periodo in cui era bambino.

Mother's Day
"Per girare questo film mi hanno pagata 3 milioni di dollari per 4 giorni di lavoro.
Dopo averlo visto, sono convinta che mi hanno pagata davvero troppo poco."

Cannibal dice: La distribuzione italiana non ne azzecca una. Il giorno della mamma c'è stato da un pezzo, come la neo mamma Ford sa bene, però 'sta pellicola corale arriva soltanto ora. E, nonostante il cast notevole, pare davvero una schifezza.
Ford dice: in questo periodo di parziale lontananza dai film - ma spero di tornare a regime entro la fine degli Europei di calcio - Mother's Day, uscito clamorosamente in ritardo rispetto alle tempistiche della festività in questione, non è certo tra i titoli che attendo con più ansia di vedere. Vorrei però fare un applauso alla mamma di Peppa, che per convivere per trent'anni con questo soggetto poco raccomandabile deve aver avuto una pazienza da santa.

Un mercoledì di maggio
"Mi vuoi portare a una rassegna di film iraniani organizzata da Ford?
Guarda, resto volentieri qua dentro."

Cannibal dice: Altro errore delle distribuzione italiana. Perché far uscire un film che si intitola Un mercoledì di maggio un giovedì di giugno?
Ford dice: sono confuso da questo titolo almeno quanto dalla nuova tendenza di Cannibal di suggerire di pubblicare il post dedicato alle uscite in sala di mercoledì. Ad ogni modo, altro film che non sarà in cima alla mia lista.

Kiki & i segreti del sesso
"Era dai tempi della recensione di Nymphomaniac su Pensieri Cannibali che non provavo un orgasmo del genere."
"Azz, ma con che uomini sei stata?"

Cannibal dice: Finalmente una pellicola spagnola che mi ispira! Sarà per caso per via della tematica sessuale? O sarà perché il puritano Ford potrebbe rimanerne scandalizzato come con Nymphomaniac?
Ford dice: pellicola spagnola che, dato l'argomento trattato, potrebbe essere perfino interessante.
Nella speranza che non si riveli un delirio pseudo autoriale come quello del pazzoide Von Trier.

Segreti di famiglia
"Questo gruppo che mi ha consigliato Ford fa più cagare di Jem e le Holograms!"

Cannibal dice: Il segreto della famiglia Ford è la capacità di riprodursi più di un virus mortale. Quello della famiglia Goi invece è...
E che ve lo dico a voi?
Quanto al film Segreti di famiglia, sembra un drammone di livello medio evitabile però, complice il buon cast capitanato da Jesse Eisenberg, potrei anche decidere di vederlo.
Ford dice: siamo in estate, penso già alle ferie e al mare. Dunque il numero di drammoni sarà ridotto ai minimi termini. Un po' come il Cannibale quando finalmente riuscirò a trascinarlo su un ring per un incontro di wrestling. E questo non è certo un segreto.

I miei giorni più belli
"I miei giorni più belli li ho vissuti prima che venissi a conoscenza di un bloggaccio chiamato WhiteRussian."
"Hey, anch'io!"

Cannibal dice: Film francese che puzza di radical-chicchismo e che quindi puzza di cannibalata. Non sarà Chanel n°5 o Scianel di Gomorra – La serie, ma sempre meglio del fetore fordiano!
Ford dice: Francia e potenziale radicalchicchismo? Me ne tengo bene alla larga, se voglio che i miei giorni belli proseguano!

Passo falso
"Mi sono liberato di Ford, evvai!"

Cannibal dice: Pellicola francese che parla di un tizio che rimane in mezzo al deserto con un piede su una mina e non sa cosa fare. All'incirca la stessa situazione in cui mi trovo io quando leggo un post di WhiteRussian.
Ford dice: ancora Francia, meno radical. Non so se sarà abbastanza per guardarlo, a meno di scoprire che il protagonista di chiama Marco Goi ed il finale sia ovviamente tragico.

La canzone del mare
"Siamo quasi più cucciolosi del Cucciolo Eroico!"

Cannibal dice: Solita pellicola d'animazione per bambinetti che lascio a Ford e ai suoi tentativi di convincere il Fordino a guardarlo, quando lui preferirebbe già godersi qualche bel film adolescenziale consigliato da Pensieri Cannibali.
Ford dice: film d'animazione per i piccoli dal quale cercherò di tenere lontano anche il Fordino, magari ripescando dall'immenso bacino della videoteca di famiglia costruita pazientemente negli anni dal suo vecchio.

Cinque tequila
"Ma Ford oggi non viene?"
"No, per fortuna. Questa mattina la sua schiena ha ceduto."

Cannibal dice: Un film su un gruppo di vecchietti che si ritrovano tutti i giorni in un bar per giocare a domino?
Se lo intitolavano Cinque WhiteRussian sarebbe stata la fordianata del secolo!
Ford dice: alcool, vecchi e bar. Mi pare proprio materia giusta per White Russian!

Güeros
"Hey, davvero niente male questo gruppo che ho scoperto su Pensieri Cannibali!"

Cannibal dice: Non solo Cinque tequila. L'altro film messicano in uscita è Güeros, che pare decisamente più adolescenziale e radical-chic e quindi lo vedo bene come mio film rivelazione della settimana.
Ford dice: Gueros pare la versione made in Cannibaland di Cinque tequila. Lo vedrò sperando di poterlo massacrare.

Lo scambio
"Volete davvero scambiare un Cannibal con un Ford???
Sono senza parole."

Cannibal dice: Film italiano a tematica mafiosa. Lo cedo a Ford, scambiandolo volentieri con un film teen.
Ford dice: il Cinema italiano, come molti sanno, è ancora "rivedibile" dalle mie parti. Quindi scambio volentieri Lo scambio con un bell'action a neuroni zero, così come Cannibal con Jennifer Lawrence co-conduttrice di questa rubrica.

Afterhours, Red Hot Chili Peppers, Garbage, etc. - La musica di giugno 2016

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La rubrica sulle uscite musicali mensili questo mese sembra uscita dritta dagli anni '90.
E invece no. Sfregatevi gli occhi finché volete, ma si parla del mese di giugno del 2016 e non del 1996, nonostante siano presenti un sacco di gruppi e artisti che da quel decennio sono usciti vivi, oppure altri che riprendono il suono di quel periodo.

Afterhours “Folfiri o folfox”

Avevo paura di ascoltare il nuovo disco degli Afterhours. A lungo sono stati uno dei miei gruppi italiani preferiti. Poi nel 2012 era uscito “Padania”, un album che non avevo sopportato fin dal titolo e che avevo trovato inascoltabile. A quel punto pensavo che ormai non sarei più riuscito ad amare la loro musica.
Qualche giorno fa poi è arrivato l'annuncio shock: Manuel Agnelli sarà uno dei giudici/vocal coach della prossima edizione di X Factor. Il popolo indie si è ovviamente sbizzarrito in rete con commenti a metà strada tra l'ironico e lo scandalizzato. Personalmente la cosa non mi ha sorpreso più di tanto. In fondo, Morgan arriva dalla stessa scena alternative anni '90, sebbene lui sia sempre stato più pop. Manuel Agnelli a X Factor credo possa essere una bella bomba per la tv italiana, ma comunque non ho ancora parlato del nuovo disco degli Afterhours che con X Factor – per fortuna – non ha nulla a che fare.
“Folfiri o folfox” è un album che tratta il tema ostico del cancro ma – per fortuna parte seconda – non lo fa affatto in maniera scontata o palese. La malattia e la morte sono più che altro dei fantasmi che infestano i vari brani di un disco che – per fortuna parte terza – non suona deprimente o moribondo, ma è semmai il lavoro più vitale che il gruppo sforna dall'ottima tripletta “Hai paura del buio?”/”Non è per sempre”/”Quello che non c'è”, e a tratti è persino visionario e sorprendente, come nella folle “San Miguel”, preghiera dedicata forse alla birra spagnola, per non parlare dell'inquietante title-track.
After “Padania”, gli After sono tornati a sfornare un nuovo grande lavoro. Un disco che c'ha l'X Factor.
(voto 8/10)



Red Hot Chili Peppers “The Getaway”
Che lagna, il nuovo disco dei Red Hot Chili Peppers!
Sì, per quanto possa suonare strano, il gruppo di “Give It Away”, quei cazzari che se ne andavano sempre in giro nudi con il pistolino duro di fuori, se ne sono tornati con un lavoro clamorosamente moscio. Il primo singolo “Dark Necessities” con la sua vena malinconica mi aveva fatto ben sperare in un ritorno alle atmosfere di “Californication”. Peccato che la gran parte del resto del programma non suoni malinconico, bensì solo deprimente e svogliato e a tratti eccessivamente radiofonico e commerciale, come l'evitabile "Go Robot" e l'orecchiabile ma troppo ruffiana "Sick Love".
Resta apprezzabile il tentativo da parte di Anthony Kiedis e compagnucci di una fuga, la getaway annunciata dal titolo, rispetto al loro sound del passato, cercando di suonare più morbidi, soft, raffinati, anche grazie alla produzione di Danger Mouse e al mix di Nigel Godrich (il producer dei Radiohead). Cosa che però non sembra essere granché nelle loro corde. Anzi, proprio per niente.
E allora, tutti a cantare: give it away, give it away, give it away now!
Questo album, intendo: datelo via!
(voto 5/10)



Garbage “Strange Little Birds”
Sono uno che tende all'esagerazione. Ad esempio quando ho paragonato Terrence Malick, Kanye West e Quentin Tarantino a Dio. Avrò esagerato? Forse. Di certo non esagero però quando dico che i Garbage sono uno dei gruppi che più mi hanno cambiato la vita. Pochi altri dischi hanno segnato il mio immaginario musicale, culturale ed esistenziale come i loro primi due lavori “Garbage” e “Version 2.0”. Grazie a quell'unione perfetta tra ritornelli pop e chitarre grunge con l'aggiunta di una spruzzata di elettronica, il tutto impreziosito dalla voce sexy e disperata allo stesso tempo della cantante rossa di capelli Shirley Manson e da testi e sul pessimista andante, dico solo: “Only Happy When It Rains”. Cosa volere di più da un gruppo solo?
Dopo quei due primi folgoranti album, i Garbage non hanno mai più saputo replicarsi a quei livelli, se non per un singolo brano, “Tell Me Where It Hurts”, a parere di chi scrive (cioè io), una delle canzoni più belle del nuovo millennio. Il loro ultimo “Strange Little Birds” vorrebbe segnare proprio un ritorno alle origini. Peccato che manchi della stessa carica rock degli esordi, se non per qualche momento come il singolo “Empty”. Per il resto si tratta più che altro di una raccolta di ballate, lente e avvolgenti e che a tratti si accendono in maniera spettacolare, come nel finale di “Even Though Our Love Is Doomed”, o come la bondiana e sognante “Night Drive Loneliness”, o ancora l'ottima “We Never Tell”. Nel complesso si tratta di un buon lavoro, forse il loro più riuscito da parecchio tempo a questa parte eppure, ascoltandolo, la sensazione che i livelli degli esordi da loro non verranno mai più raggiunti si trasforma in certezza. Ed è una cosa che fa male.
Shirley, hai detto: tell me where it hurts? E io te l'ho detto.
(voto 6,5/10)



The Kills “Ash and Ice”
I The Kills mi sono sembrati fin dagli esordi gli eredi ideali dei Garbage. Non che i Garbage abbiano bisogno di eredi, visto che come detto sopra sono ancora in giro e sono pure in discreta forma, quindi non portiamogli sfiga che non stanno per schiattare. Seppure meno orientati verso l'elettronica e più verso un sound rock'n'roll/blues di matrice old school, i The Kills mi sono comunque sempre parsi affini ai Garbage, soprattutto per il modo di cantare languido eppure cazzuto di Alison "VV" Mosshart, simile a quello di Shirley Manson.
Pure il loro “Ash and Ice” sembra seguire la stessa direzione dell'ultimo dei Garbage. Non che i due dischi suonino simili. Simile è però il risultato. Anche in questo caso i The Kills tirano fuori una manciata di pezzi ottimi, come il primo singolo “Doing It to Death”, però nel complesso si ha l'impressione che non siano al loro massimo, e forse non lo saranno mai più. Detto questo, di fronte abbiamo un buon disco rock'n'roll senza fronzoli che fila via che è un piacere. Checché ne dica Ligabue: chi si accontenta, gode.
(voto 6,5/10)



DMA's “Hills End”
Revival del Britpop – Vol. 1
Se eravate, o siete ancora, fan degli Oasis, date un ascolto a questo gruppo australiano. È vero che al momento non possiedono la capacità di scrivere canzoni del livello di “Wonderwall” e “Don't Look Back in Anger”, assolutamente no, però se siete cresciuti a pane e “(What's the Story) Morning Glory?” come me, e come loro, ascoltando il loro disco “Hills End”, per quanto derivativo, tornerete subito teenagers.
(voto 7/10)



Oscar “Cut and Paste”
Revival del Britpop – Vol. 2
Se agli Oasis preferivate, o preferite ancora, i Blur, ecco che Pensieri Cannibali ha il dischetto giusto pure per voi. “Cut and Paste” è un omaggio da Oscar di un tizio che si chiama Oscar al primo periodo del gruppo di Damon Albarn. Un gioiellino irresistibile che sembra uscito dritto per dritto dagli anni '90.
(voto 7+/10)



Canzone del mese
Stone Roses “Beautiful Thing”
Agli Stone Roses è bastato un solo disco, l'omonimo esordio del 1989, ben entrare nella storia della musica inglese, lanciando il Britpop e la scena di Madchester, per poi pubblicare un secondo album nel 1994 che non si è filato nessuno e sparire nel nulla. Dopo 20 anni e passa di assenza dalle scene, ora sono tornati con due singoli, che non si sa ancora se possano anticipare un nuovo album o meno: “All For One”, che fa molto Alexandre Dumas, e “Beautiful Thing”, che come dice il titolo è davvero una beautiful thing. Ma tanto.



Il peggio del mese
Jennifer Lopez “Ain't Your Mama”
J. Lo se ha ancora una carriera è solo perché è considerata una bella MILF, come dimostra il suo ultimo thrillerino guilty-pleasure Il ragazzo della porta accanto. E lei che fa? Tira fuori un pezzo in cui se la prende con gli uomini mammoni/bamboccioni/toy boy, rinnega il suo essere MILF e canta: “I ain't your mama”, “Non sono tua mamma”. Questo io lo chiamo sputare nel piatto in cui si mangia, cara la mia MILF.

La chiamavano Jem Robot

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Jem e le Holograms
(USA 2015)
Titolo originale: Jem and the Holograms
Regia: Jon M. Chu
Sceneggiatura: Ryan Landels
Cast: Aubrey Peeples, Stefanie Scott, Aurora Perrineau, Hayley Kiyoko, Juliette Lewis, Ryan Guzman, Molly Ringwald, Katie Findlay
Genere: bimbominkioso
Se ti piace guarda anche: Josie and the Pussycats

Il mio nome è Jem
sono una poppante...
intendevo dire una cantante, o meglio una popstar...
nah, sono proprio una bimbominkia. La regina delle bimbeminkia. E contenta di esserlo. Cioè, mi pagano per farlo, che cacchio volete?


Comunque stavo cantando:

Il mio nome è Jem
sono una poppante
bella e stravagante
ballo il rock'n'roll,
vesto assai elegante...

Ok, me ne rendo conto. Questa è davvero una marea di stronzate una dietro l'altra.
Non è che sono proprio bella, diciamo che sono un tipo.
O più che altro un caso umano.


Stravagante, insomma... mica tanto. A parte i capelli rosa, senza il trucco da brutta copia di David Bowie in faccia, sono la classica ragazza della porta accanto.


Il rock'n'roll poi non so manco cos'è. Nella mia nuova pellicola la colonna sonora è composta unicamente da pop che fa molto 2015 ed è quindi già strapassato di moda.
Quanto al vestire assai elegante, no ma dico, giusto in un manicomio potrei essere considerata assai elegante. E poi ancora.

"Sono già passati 10 secondi dal mio ultimo selfie.
Sto andando in crisi d'astinenza!"

Il mio nome è Jem
e sono sempre un po' frizzante...
Ehm, non proprio frizzante. Con la storia del papà morto, questo film mette più che altro una gran depressione addosso.

Il mio nome è Jem ma, come forse avrete capito, con Jem, la vera Jem del cartone animato degli anni '80, non ho poi molto in comune. Il film di cui sono protagonista la prende giusto come vago spunto di partenza, per poi stravolgerla del tutto. Nel cartone, Jerrica Benton era una tipa che ereditava la disastrata casa discografica dal padre e poi, grazie a un computer, si trasformava nella popstar Jem e suonava insieme alla sorella e a due amichette. Qui nella pellicola sono una tipa che ha sì perso il padre, però per il resto è la classica storia di un'aspirante cantante debuttante che si fa strada nel music business, aggiornata all'epoca di Internet. E così divento famosa grazie a YouTube, proprio come Justin Bieber.
Una cosa che non si capisce di quest'operazione è perché abbiano dovuto ripescare un brand anni '80 che è piuttosto sconosciuto ai ggiovani d'oggi, quando avrebbero potuto fare semplicemente una (pessima) pellicola di ascesa alla fama. Invece no, hanno voluto andare a riprendere un nome (più o meno) storico degli 80s e quando si prende un franchise, una serie, un personaggio del passato, l'errore più grande che si può fare è quello di non rispettare il prodotto e i suoi vecchi fan. Per quanto del cartone originale abbia giusto un vago ricordo, del suo spirito qua c'è poco o nulla. Questa sembra più che altro la versione di Jem e le Holograms per la Winx Generation.

A tratti si cerca qualche soluzione di regia pseudo innovativa, come il montaggio di video presi da YouTube piazzati in mezzo al film e che qua e là fanno persino da colonna sonora alla pellicola. Un'idea che nelle pretese degli autori vorrebbe essere geniale, invece è uno dei più grandi epic fail cinematografici da generazioni.

E chi c'è a interpretare la nuova Jem?
Ci sono io, Aubrey Peeples, proveniente dritta da Nashville, intendo la serie tv non la città vera e propria. Una serie piena di personaggi sgradevoli in cui io riesco a essere uno dei più sgradevoli in assoluto: Layla Grant.


E nel cast c'è anche il figo di turno, Ryan Guzman, proveniente dalla serie regina di tutte le serie bimbominkiose di ultima (anche se ormai sarebbe meglio dire di penultima) generazione, ovvero Pretty Little Liars.


Le vera idola della pellicola è però la cattivona interpretata da Juliette Lewis, anche se non dovrei dirlo visto che nel film non mi tratta proprio benissimo...


Ciliegina sulla torta: il finale dopo i titoli di coda con l'apparizione della cantante Ke$ha lascia aperta la possibilità a un sequel. Un'ipotesi davvero inquietante. Fortuna che gli incassi della pellicola sono stati talmente ridicoli ma talmente ridicoli da lasciare chiusa la porta a qualunque chance di seguito immediato o anche nei prossimi tre miliardi di anni.


Questo film insomma vi farà venire una gran nostalgia non solo del cartone animato, che già di suo non è che fosse tutto 'sto capolavoro, ma anche di Josie and the Pussycats, sottovalutato film del 2001 anch'esso tratto da una serie a cartoni musicale che non era un cazzo male, soprattutto se paragonato a questo, e si era anzi rivelata un'ottima visione guilty pleasure.

Il mio nome comunque è Jem
sono una pseudo cantante
e il mio film è tutto fuorchè strabiliante

Jem, proverete sempre un'emozione
Jem, sì di odio per questa visione
Oh... oh, oh
Oh... oh, oh
(voto 3/10)

Tutti vogliono qualcosa, io ad esempio voglio più film così!!

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Tutti vogliono qualcosa
(USA 2016)
Titolo originale: Everybody Wants Some!!
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater
Cast: Blake Jenner, Zoey Deutch, Glen Powell, Tyler Hoechlin, Ryan Guzman, J. Quinton Johnson, Wyatt Russell, Temple Baker, Juston Street, Will Brittain, Tanner Kalina, Austin Amelio, Dora Madison, Sophia Taylor Ali, Tory Taranova
Genere: cazzaro universitario
Se ti piace guarda anche: La vita è un sogno, Red Oaks, Wet Hot American Summer: First Day of Camp, Animal House, Porky's, American Pie, Le regole dell'attrazione


Tutti vogliono qualcosa. Tutti hanno una passione che li accende. Tutti hanno un talento che cercano di mettere a frutto al meglio...
No, non è vero. Certe persone non sono capaci a fare un cazzo e basta.

Tutti comunque vogliono qualcosa. Richard Linklater ad esempio voleva essere un grande regista, fare dei film particolari e, beh, c'è riuscito. Vedendo la sua variegata filmografia non è subito facile scorgere un filo comune tra le sue differenti pellicole, eppure uno forse c'è, ed è la tematica del tempo, del passare del tempo: Boyhood e la trilogia del “Prima del” ne sono tra le rappresentazioni cinematografiche più efficaci di sempre. Oltre al tempo, a fare da filo comune a molti suoi lavori c'è la passione per il rock'n'roll, come ben testimoniano School of Rock, forse il suo film più “commerciale”, e l'adolescenziale La vita è un sogno, pellicola del 1993 che ci riportava indietro nel tempo fino agli anni '70.

Tutti vogliono qualcosa è stato definito il “sequel spirituale” di quel lavoro. Non da me. Anche se può sembrare una di quelle definizioni assurde e (apparentemente) senza senso che tanto piacciono a me, non sono stato io a coniarla. La pellicola è ambientata qualche anno dopo rispetto alla precedente. Siamo nel 1980, ma il nuovo reaganiano decennio non è ancora entrato nel vivo e Tutti vogliono qualcosa sembra più che altro un omaggio definitivo agli anni '70, nei vestiti e nelle pettinature per lo più inguardabili del periodo, così come nella musica, capace di spaziare dalla disco al punk, dal rockone da stadio a cose più alternative e ricercate. Può sembrare un miscuglio confuso come quello del precedente non malaccio ma nemmeno del tutto riuscito La vita è un sogno (il cui titolo originale non a caso era Dazed and Confused, da una canzone dei Led Zeppelin, mentre il titolo italiano era molto marzulliano) e invece questa volta Richard Linklater è riuscito a dare un senso al tutto. È riuscito a chiudere il cerchio, sebbene a uno sguardo superficiale potrebbe non sembrare una cosa così evidente.


Everybody Wants Some!!, che questa volta “ruba” il titolo a una canzone dei Van Halen, in apparenza è una pellicola cazzara. Un puro guilty-pleasure con cui Richard Linklater sembra essersi voluto rilassare dopo l'impegno mica da poco di Boyhood, le cui riprese sono durate qualcosa come appena un 12 anni. Il regista ha così deciso di ritornare sul luogo del delitto, o meglio nel periodo del delitto, ai tempi del suo terzo film La vita è un sogno, riprendendone le atmosfere e cambiando però storia, personaggi e attori. Se il precedente raccontava l'ultimo giorno di liceo di un gruppo di ragazzi, questa volta le vicende mostrano il weekend prima dell'inizio del college. Tre giorni così densi che si può solo immaginare come potrebbe essere il resto dell'anno scolastico.

"Wow!! Meglio che in Mamma ho perso l'aereo!!"

Tutti nuovi i personaggi, di cui diversi stralunati ed esilaranti, e pure gli attori. Se il precedente La vita è un sogno ha lanciato nomi oggi importanti a Hollywood come quelli di tali Matthew McConaughey e Ben Affleck, chissà che questo Tutti vogliono qualcosa non faccia altrettanto con i suoi giovani poco conosciuti e perlopiù promettenti interpreti. Io punterei i miei soldi non tanto sul protagonista principale, Blake Jenner, giovincello con la faccia da bravo ragazzo lanciato da Glee e ancor prima dal reality The Glee Project, quanto sugli altri.


Il vero idolo del film, che qui con i capelli lunghi sembra un Pavel Nedved coi baffi, è Glen Powell, già idolo della prima stagione di Scream Queens.

Pavel Nedved Glen Powell

Occhio poi a Ryan Guzman, attore già visto in Pretty Little Liars – e va beh – e nel thrillerino con J.Lo Il ragazzo della porta accanto– e va beh di nuovo – e persino in Jem e le Holograms– e va beh una terza volta –.
Sorprende pure Tyler Hoechlin, finora impegnato giusto in seriette terribili come Settimo cielo, Teen Wolf e Supergirl ma che, diretto da un regista come si deve, dimostra di avere del potenziale.


Altro nome proveniente dal piccolo schermo è quello di Zoey Deutch, la figlia di Lea Thompson, l'attrice di Ritorno al futuro cui assomiglia parecchio. La prima volta che l'ho vista è stata nella serie Ringer in cui aveva la parte della figliastra di Sarah Michelle Gellar. Serie pessima in cui mi sembrava un'attrice pessima (no, non ho detto cagna, ma forse l'ho pensato). A partire da Vampire Academy mi sono però dovuto ricredere parecchio sul suo conto: il film era anch'esso modesto, ma lei spiccava alla grande e Richard Linklater prendendola qui come interprete femminile principale sembra averci visto lungo.

"Tua mamma ha girato Ritorno al futuro nel 1985. Qui siamo nel 1980, quindi era troppo giovane per avere già una figlia della tua età..."
"Sì, ma lei in realtà era giovane negli anni '50 e ha avuto me insieme a Marty McFly..."

"Oddio! Con tutti questi salti nel tempo non ci capisco più niente..."
"Nemmeno io!!"

Un cast di giovani molto promettenti che si muovono sulle note di una colonna sonora di vecchi classici che parte da “My Sharona” degli Knack e poi viaggia dagli Chic ai Foreigner, dai Blondie ai Pink Floyd, dalla Sugarhill Gang ai Cars, senza farsi mancare ovviamente i Van Halen. Tutti vogliono qualcosa, ma cosa volere di più da una soundtrack sola?


Nella confusione di questo post siamo ritornati lì, alla confusione, almeno apparente, del film. Una confusione dopata come un trip, ma che in realtà ha una sua lucidità. Tutti vogliono qualcosa è una specie di Alice nel paese delle meraviglie (non a caso esplicitamente citato all'interno della pellicola) live-action ambientato in un college. Un live-action fico, non merdoso come l'Alice in Wonderland di Tim Burton e (forse) il sequel che non ho ancora avuto la voglia (e il coraggio) di vedere.


Un viaggio in stile I guerrieri della notte che però dura non una notte, bensì tre giorni (e tre notti). I protagonisti fanno parte della squadra di baseball del campus, sono gli atleti senza cervello di turno, eppure nel weekend che precede l'inizio dell'anno scolastico provano tutti i vari lati del college, andando per discoteche, ma senza snobbare anche un salto al locale punk e una tappa al party degli artistoidi. Dimostrando che non sono semplici personaggi monodimensionali, come spesso accade in questo genere di pellicole.

Tutti vogliono qualcosa è un film cazzaro, un po' Animal House, un po' Porky's e un po' American Pie. Una pellicola perfetta per l'estate, leggera, eppure... Eppure ha una sua profondità. Senza pretendere di averla a tutti i costi, a modo suo ce l'ha. E, nella loro ricerca confusa di una propria identità, i protagonisti di Tutti vogliono qualcosa sono una rappresentazione perfetta della confusione adolescenziale. A qualunque epoca storica si appartenga, non solo se si è cresciuti tra gli anni '70 e gli '80.
Se proprio vogliamo trovare un difetto al film non è allora la sua apparente mancanza di spessore, quanto il fatto che si parla troppo di baseball ma – hey!! – nessuna pellicola è perfetta.


Tutti vogliono qualcosa. Io ad esempio avrei voluto scrivere un post su Tutti vogliono qualcosa capace di renderne la sua confusione, la sua cazzonaggine e pure quel suo spessore che alla fine in qualche modo emerge. Non credo di esserci riuscito, ma così lascio anche voi lettori liberi di voler qualcosa. Qualcosa tipo un blogger che sa scrivere delle recensioni decenti.
(voto 8/10)

Cinemaexit

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Dopo la Brexit e in attesa della Fordexit, l'uscita del mio rivale James Ford dalla blogosfera, è il turno delle Cinemaexit, le uscite cinematografiche settimanali non dall'Unione Europea, ma nelle sale italiane.

Cattivi vicini 2
"Perché vi siete svestiti da Mister Ford?"
"E perché tu ti sei vestita da Cannibaleader?"

Cannibal dice: Odio i sequel quasi quanto odio Ford, però questo me lo sparo più che volentieri. Il primo Cattivi vicini era una pellicola divertente molto apprezzata negli Usa e molto disprezzata in Italia, tranne che da due cattivi vicini come me e Ford. Il capitolo numero 2 impreziosito dalle presenze di Chloë Grace Moretz e Selena Gomez riuscirà a metterci d'accordo anche questa volta?
Ford dice: Cattivi vicini è stato uno dei pochi film - soprattutto tra quelli privi di alcuno spessore - a mettere d'accordo due nemici acerrimi come il sottoscritto e Cannibal Kid. Riuscirà questo sequel neppure troppo atteso a replicare l'impresa?

La grande bellezza – Versione integrale
"Padre, crede che pregare possa servire per migliorare i gusti di Ford?"
"Naaah, con quello anche il Padreterno ormai ha perso ogni speranza!"

Cannibal dice: Il 27, 28 e 29 giugno è possibile vedere La grande bellezza nella grande versione con mezz'ora in più. La versione originale non deluxe mi era piaciuta, però non so se mi vedrò quella allungata. Ho di meglio da fare. Ad esempio insultare Ford per i suoi gusti che stanno diventando sempre più agghiaccianti ogni giorno che passa.
Ford dice: non ho mai fatto mistero della mia passione per Sorrentino e del mio sostegno per l'ottimo La grande bellezza, ma al momento mi ritrovo davvero troppo preso dai recuperi per pensare di correre in sala soltanto per rivedermi questo film in una versione di mezzora più lunga.
Ad ogni modo, se qualcuno di voi dovesse sperimentarlo, sarò ben lieto di offrire un'ospitata con recensione al Saloon.

A Girl Walks Home Alone at Night
"Vuoi far  guidare Ford? Guarda che scendo e me ne vado a piedi home alone at night."

Cannibal dice: In questo inizio d'estate, nel mezzo degli Europei, ecco che la distribuzione italiana a sorpresa decide per una volta di fare una mossa intelligente – a differenza di Ford – e distribuire una singolare pellicola sul tema dei vampiri. Non un capolavoro come qualcuno l'ha definito, però a livello visivo è davvero notevole e una visione se la merita. Se vi interessa – ma non credo – ecco la mia recensione.
Ford dice: film che conferma la vena di recuperi fuori tempo massimo della distribuzione italiana di recente rispolverata non si sa neppure bene per quale motivo.
Questo film, visivamente interessantissimo ma ben lontano dall'essere un cult come molti radical avrebbero voluto, rappresenta comunque un'occasione di gustarsi un Cinema autoriale e lontano come raramente ce ne sono.
Qui trovate anche la mia recensione, decisamente migliore di quella del mio rivale.

American Ultra
"Kristen, vero che sono meglio io di quel vampiro vegano di Edward Cullen?"
"Ma che ne so? Io preferisco le donne."
"Come darti torto?"

Cannibal dice: Commedia spionistica con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart che vorrebbe essere brillante e originale, ma finisce per essere giusto una robetta dimenticabile. Così inutile che non ho manco avuto la forza di scriverne la recensione, manco fosse un film consigliato da Ford.
Ford dice: commedia sciapa che potrebbe venire buona solo per i finti palati fini come Cannibal.
Non la rimanderei neppure a settembre.

Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini
"Facciamo un selfie da mandare a Ford."
"E dove? Sul suo Alcatel anni '90?"

Cannibal dice: Commedia dal super cast che comprende Greta Gerwig, Ethan Hawke e Julianne Moore, potrebbe essere la visione indie della settimana. Anche perché non è che ci sia molta altra scelta...
Ford dice: altra commedia, questa volta dal sapore autoriale. Potrebbe rivelarsi una delusione tipica da cannibalismo o una lieta sorpresa fordiana. Allo spettatore l'ardua sentenza.

My Bakery in Brooklyn – Un pasticcio in cucina
"Se entra Ford, so già cosa servirgli."
"Veleno?"
"Pensavo più a una torta in stile The Help, però anche quello può andare."

Cannibal dice: Di solito i film che parlano di cucina mi provocano conati di vomito, come la visione di un nuovo post scritto da Ford con le sue brutte manine. Considerando però che siamo in estate e questa sembra una pellicoletta leggera leggera perfetta per la stagione e che la protagonista è Aimee Teegarden, ex Julie Taylor della serie Friday Night Lights che cresceva molto bene, quasi quasi lo potrei anche inserire sul menù dei film da gustare.
Ford dice: nonostante la presenza dell'ex Julie Taylor della splendida Friday Night Lights, questa robetta da palati delicati come quello del mio rivale finisce dritta nel dimenticatoio delle uscite estive inutili.

Ratchet & Clank
"Ho appena visto un film consigliato da Ford e mi sento molto male."
"Hey, ma era proprio il nostro film!"

Cannibal dice: Pellicoletta d'animazione tratta da un videogame già floppone colossale al botteghino americano che proverà a fare ancora peggio qui da noi. Dove, presumibilmente, giusto Ford potrebbe essere tentato di andare a vederlo. O forse manco lui.
Ford dice: film d'animazione pronto a raschiare il fondo del barile neanche fosse Cannibal in un salotto di super radical finti intenditori di Cinema ispirato ad un brand videoludico che, a mio parere, finirà per fare flop ancora più del mio rivale. Ed ho detto tutto.

Tokyo Love Hotel
"Ci vediamo un bel film consigliato da Pensieri Cannibali?"
"Ma uffa, pensavo ci saremmo potuti guardare un porno insieme..."
"Eh, appunto!"

Cannibal dice: Film giapponese ambientato nel distretto a luci rosse di Tokyo. Potrebbe rivelarsi una visione più istruttiva e utile di qualunque guida turistica ufficiale.
Ford dice: l'argomento potrebbe essere interessante, anche se in questo momento un viaggio in Giappone risulterebbe proibitivo per una serie di motivi piuttosto lunga, che non comprende l'idea di portare Cannibal come bagaglio a mano.

La battaglia degli imperi – Dragon Blade
Cannibal dice: Porcheria action made in China con Jackie Chan, John Cusack e Adrien Brody. Abbiamo trovato il film dell'estate (e forse dell'anno) di WhiteRussian!
Ford dice: questa è la tipica porcheria finto action con attori finto action - Jackie Chan a parte - che purtroppo porta i radical come Cannibal contro l'action.
Dunque, a suon di calci rotanti e per l'action tutta, sarà snobbata.

"Ford, questo è il tuo vero sangue. Ti sembro ancora un attore finto action?"

Pi greco – L'ospitata del delirio

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Per darvi un'idea di quanto sia disperata oggi la situazione lavorativa, soprattutto tra i giovani, vi posso dire che persino un sitarello piccoletto come Pensieri Cannibali riceve – non dico ogni giorno, ma comunque piuttosto spesso – richieste per poter collaborare o proprio lavorare.
In genere io rifiuto gentilmente. Pensieri Cannibali non è un sito collettivo. Nonostante in qualche occasione eccezionale abbia ospitato gli interventi di colleghi blogger come AlmaCattleya o Lisa Costa, e la rubrica sulle uscite cinematografiche della settimana sia scritta insieme al mio rivale Mr. James Ford, Pensieri Cannibali è una pura espressione del mio ego e del mio punto di vista personale.
Questa volta però ho voluto fare un'eccezione. Tra i vari curriculum vitae ricevuti, ce n'è uno che mi ha colpito in maniera particolare. Era di una ragazza. Specifico subito che non era accompagnato da una foto, quindi non so se sia carina o meno e quindi il mio giudizio non è stato influenzato da fattori estetici.
Il curriculum di questa ragazza di appena 15 anni di suo è già impressionante. Ad esempio ha pubblicato un libro, girato video e cortometraggi, scritto sceneggiature, registrato canzoni... Insomma, in pratica ha fatto più lei a 15 anni che io a 34. Al di là di ciò, la cosa che più mi ha sorpreso è stata la forma scelta: un curriculum scritto a mano (va beh, col font di Word che simula la scrittura a mano) su un foglio a protocollo, come se fosse un temino delle elementari.
È il curriculum più geniale che io abbia mai visto e così ho deciso di dare una possibilità a questa giovane promessa della creatività italiana. Qui di seguito vi propongo una sua particolare recensione rimata e ritmata del (gran) film di Darren Aronofsky π – Il teorema del delirio.
Per la serie: piccole cannibali crescono, ecco a voi Lucrezia Romussi.
Se volete, potete contattarla all'indirizzo  lucreziaromussi@yahoo.com, ma non fate i soliti stalker, mi raccomando!

π – Il teorema del delirio


Pi greco il teorema del delirio,
un film che racconta il martirio
di un matematico all’apparenza antipatico
ma in realtà speciale e geniale.
Il protagonista accademista è Maximilian Cohen
interpretato dall’amato Sean Gullette e amico del regista altruista
Darren Aronofsy di religione e devozione ebraica.
Il matematico e come dice lui non numerologo
e nemmeno tuttologo
ha tre teorie che confessa tra le vie della città:

1 - la natura
(anche se questo può far paura)
parla attraverso la matematica.

2 - Tutto ciò che ci circonda
si può rappresentare (e spiegare) attraverso i numeri.

3 - Tracciando il grafico (mitico) di qualunque sistema numerico
consegue un sistema (senza nessun problema)
quindi ovunque in natura ci sono schemi
anche nell’unica borsa economica.

Successivamente e intelligentemente Maximilian Cohen
sostiene e non teme
che ovunque ci siano spirali reali.
Il protagonista a 6 anni, senza inganni,
guardò il sole e per un momento restò senza parole.
Riuscì innanzitutto a comprendere il tutto,
però, per aver fissato e guardato quella luce
abbagliante e strabiliante
ha sovente, anche tra la gente, forti emicranie.
Il suo obbiettivo primitivo è quello di trovare e apprezzare
il sistema di predire le azioni della borsa che va di corsa.
Il maestro onesto
gli dice di non provare a cercare
perché sarebbe stato inutile e impossibile
ma lui continua e insinua una nuova teoria.
Quando tutto sembra a portata di mano sfugge lontano
perché il computer con gli amati dati
si guasta e stampa una serie numerica di 216 cifre.
Il protagonista, allo stesso tempo ogni momento,
è cercato attentamente e insistentemente
da un'azienda apprezzata nonché quotata a Wall Street.
Incontra poi un ebreo studioso e affannoso
che analizza e teorizza leggi di numeri sulla Torah.
Lui cerca di ingaggiare e incoraggiare il matematico
a lavorare alle sue idee
esposte al meglio con orgoglio come azalee
in un giardino botanico.
Cohen dopo farneticazioni e dubitazioni accetta senza fretta.
Il vero scopo però sia dell’importante
sicuramente non un'azienda fra tante
sia del rabbino che si dimostrerà non tanto carino
per scoprire il vero e non austero nome di Dio
che pare essere formato e inventato da 216 cifre
è avere in loro potere la sequenza stampata in precedenza.
Nel finale sicuramente speciale
Cohen non rivelerà a nessuno taluno numero
e smetterà di pensare che la matematica sia l’unica essenza di vita
ma diventerà più irrazionale e meno razionale.
Il capolavoro, a mio parere più prezioso dell’oro,
è stato realizzato e pubblicato nel 1998,
anche se può sembrare non vero, è in bianco e nero.

A Bigger Splash, un'estate troooppo da radical-chic

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A Bigger Splash
(Italia, Francia 2015)
Regia: Luca Guadagnino
Sceneggiatura: David Kajganich
Cast: Tilda Swinton, Matthias Schoenaerts, Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Corrado Guzzanti
Genere: estivo
Se ti piace guarda anche: Io ballo da sola, Swimming Pool, Un momento di follia, Un'estate in Provenza, This Must Be the Place

Figa, dove andate in vacanza quest'estate?
A Borghetto Santo Spirito?
Ma siete proprio dei barboni!
Figa, io invece sono appena tornato da Pantelleria con i miei amici: il Matthias Schoenaerts – uno troooppo figo! – il Ralph Fiennes – uno troooppo scemo! – e la Dakota Johnson, una che in Cinquanta sfumature di grigio sembra una troooppo figa di legno e poi si trasforma in una troooppo porca senza limiti, e qua uguale.
E poi c'era lei, la padrona di casa, la rockstar: la Tilda Swinton. Cioè, io lei non me la farei mai e poi mai, ché la trovo sexy quanto il Signor Burns nudo, ma tanto sono cavolacci del Matthias Schoenaerts che se la deve ciulare e credo che per farlo prima si riempia di Viagra, però comunque lei è troppo una rockstar. Solo che quest'estate era senza voce e una rockstar senza voce è come un pornodivo senza cazzo: inutile.

Figa, io non ci sono nelle foto perché le han fatte scattare tutte a me, anzichè farsi dei selfie come le persone civili.

Figa, a dirla tutta io sono appena tornato da Pantelleria, ma non posso dire la stessa cosa di tutti gli altri. Uno tra i miei nuovi amichetti troooppo cool tra il Matthias, il Ralph, la Dakota e la Tilda infatti non ce l'ha fatta a rientrare. Non con le sue gambe, almeno. Non sto però a dirvi chi, perché se no vi rovino la sorpresa e non voglio spoilerarvi come va a finire il video delle nostre vacanze che ha girato per noi il Luca Guadagnino, quello che aveva già diretto il troooppo interessante e troooppo radical-chic Io sono l'amore sempre con la Tilda Swinton e con quell'altra tipa inchiavabile dell'Alba Rohrwacher. Quella non se la ciulerebbe manco il Matthias Schoenaerts in overdose da Viagra. Anche se, dopo averla vista in Perfetti sconosciuti, due colpi glieli darei pure a lei!


A dirla tutta, ma proprio tutta, all'inizio avevamo contattato prima il Paolo Sorrentino, che lui ha vinto l'Oscar e quindi sarebbe stato troooppo figo avere un filmino delle vacanze diretto da un premio Oscar, però era già impegnato a girare quello delle vacanze del terone Gigi D'Alessio e della terona figa Anna Tatangelo, quindi abbiamo dovuto fare i barboni e ci siamo accontentati del Guadagnino che comunque, dai, è bravo e qui dà davvero del suo meglio. Cioè, è proprio forte. Rispetto a Io sono l'amore ha uno stile meno radical-chic e più rock. Sempre raffinato, comunque. Sembra quasi un regista francese. Non a caso il film è liberamente ispirato alla pellicola del 1969 ambientata in Costa Azzurra La piscina con l'Alain Delon, la Romy Schneider e la Jane Birkin. E sti cazzi! Il Guadagnino sembra quasi un François Ozon terone. E lo dico in senso buono. Minchia, pure la Sicilia non è niente male, anche se è piena di teroni. Mai visti così tanti tutti insieme, manco a Borghetto Santo Spirito.


Figa, comunque il nostro filmino è venuto troooppo bello. Il Ralph Fiennes non è mi è mai garbato più di tanto, però qui è davvero un grande. Cioè, guardatevi la scena in cui balla sulle note della fighissima “Emotional Rescue” dei Rolling Stones. Sembra proprio strafatto di coca, e non escludo non lo fosse per davvero, visto che al momento non ricordo. Ero strafatto anch'io.


Chi invece per tutta la vacanza non ha toccato droga e manco un goccio d'alcol è il Matthias Schoenaerts. Capisco arrivasse da un periodo di rehab e avesse anche tentato il suicidio, però è stata davvero una palla al piede. Cioè, per venire in vacanza così stattene pure a casa. Sarai anche figo, ma Dio buono che lagna che sei!

"Ma che scrive, 'sto barbone?"

Promossa invece la Dakota Johnson. Nella parte della ragazzetta americana in vacanza in Italia a smignotteggiare alla grande in stile Liv Tyler in Io ballo da sola se l'è cavata molto bene. Sarà un caso?


Sono stato bene a stare insieme anche alla Tilda Swinton. Non ha aperto bocca quasi per l'intero soggiorno, d'altra parte l'avevano operata da poco alle corde vocali, ma a me sta bene così. Ok avere qualcuno che fa il mattatore come il Ralph Fiennes, però all'interno del gruppo per bilanciare serve anche quello che se ne sta più quieto. E la Tilda Swinton è stata proprio una tomba.


Figa, mentre noi ce la spassavamo alla grande nella nostra villa di super lusso con tutti i comfort e facevamo la nostra vita da rockstar milionarie troooppo fighe, in quel di Pantelleria intanto capitava qualcos'altro. Capitava e capita ancora oggi. Mi riferisco al dramma dei migranti, se non si era capito. Ma che non li guardate i telegiornali?
Cioè, la Sicilia è un posto talmente cool dove trascorrere le vacanze, che c'è gente che pur di venire rischia la vita con delle traversate più pericolose di un viaggio sulla Costa Crociere. Questo per dire quanto è figo passare l'estate a Pantelleria. Così com'è troooppo figo il filmino delle nostre vacanze, che il Guadagnino ha voluto chiamare A Bigger Splash. Non so se vi piacerà. Se non vi trovate nel nostro stile di vita troooppo radical-chic e troooppo cool potreste anche annoiarvi. In tal caso, io ve lo ripeto: figa, siete proprio dei barboni!
(voto 8/10)


Altruisti si diventa, basta seguire il mio esempio

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Altruisti si diventa
(USA 2016)
Titolo originale: The Fundamentals of Caring
Regia: Rob Burnett
Sceneggiatura: Rob Burnett
Tratto dal romanzo: The Revised Fundamentals of Caregiving di Jonathan Evison
Cast: Paul Rudd, Craig Roberts, Selena Gomez, Megan Ferguson, Jennifer Ehle, Bobby Cannavale
Genere: on the road
Se ti piace guarda anche: Quasi amici, Qualcosa di buono, Parto con mamma, Dutch è molto meglio di papà


Se non fossi altruista, non vi parlarei di questo film e farei finta di non averlo visto. Se non fossi altruista, direi semplicemente: “Altruisti si diventa? E cos'è? Uno di quei corsi per freakettoni new-age che vogliono migliorare il mondo non sapendo che tanto non può essere migliorato? No, sul serio, è un film? Hanno davvero intitolato un film Altruisti si diventa? Questo è troppo persino per i titolisti italiani e pure l'originale The Fundamentals of Caring non è che invogli più di tanto alla visione. Questa sera ci vediamo un film che si chiama The Fundamentals of Caring o uno che si chiama Eiaculazione da Tiffany? Non so voi, ma io non avrei molti dubbi. E invece ho finito per vedere una roba che si chiama The Fundamentals of Caring, ovvero qualcosa di traducibile con “I fondamenti del prendersi cura degli altri”, oppure com'è uscito in Italia – anche se non nei cinema ma solo su Netflix – “Altruisti si diventa”, che come titolo a pensarci non è poi nemmeno così merdoso come “I fondamenti del prendersi cura degli altri” e quindi forse i titolisti italiani questa volta hanno fatto meno schifo al cazzo del solito e io comunque se fossi un titolista ne sarei piuttosto contento. Insomma, quando una tipa ti chiede: "Che lavoro fai?" tu non rispondi con il solito mestiere tipo “Il dottore”, o “Il muratore”, o “Il gigolò”. Tu rispondi: “Faccio il titolista dei film stranieri”. Non è una roba da tutti. A questo punto le tue possibilità sono 3:

1) Se stai parlando con una tipa che di cinema se ne intende parecchio, ti risponderà: “Quindi è per colpa di gente come te se in Italia ci ritroviamo con film che si chiamano Se mi lasci ti cancello?” e avrà soltanto voglia di cancellarti dalla faccia della Terra e non te la limonerai mai.

2) Se stai parlando con una tipa che al cinema piace andare ogni tanto, più che altro per limonare, ti risponderà: “Il titolista? Fico!” e a questo punto potrai invitarla al cinema dove limonerete. Garantito.

3) Se stai parlando con una tipa a cui il cinema fa schifo e guarda solo Uomini e donne, ti risponderà: “Minchia, ma che lavoro è? Non potevi avere un mestiere rispettabile, chessò, tipo il tronista?”. Anche in questo caso non te la limonerai mai.

Se non fossi altruista, vi direi semplicemente questo e inoltre vi augurerei che vi capitino la possibilità 1 o la 3.
Visto però che sono altruista, vi auguro che vi capiti la possibilità 2 e vi dico quest'altro: “Perché ho visto il film Altruisti si diventa? Perché una persona altruista come me potrebbe essere interessata a un film intitolato “Altruisti si diventa”, quando è chiaro che, se sono già altruista, che cazzo me ne frega di vedere una roba del genere? So già come si diventa altruista e, anziché perdere tempo con questa pellicola, posso impiegarlo aiutando per davvero chi ne ha bisogno. Ed è proprio per questo che l'ho visto: per Selena Gomez...



Volevo dire: per aiutare Selena Gomez. Sul fatto che sia una bella fregna non ci sono troppi dubbi. Sul fatto che sia una grande attrice, oltre che una grande cantante, non tutti invece sono d'accordo. Come cantante non sarà Mariah Carey... perché è meglio di Mariah Carey. Sul serio, c'è gente che ascolta ancora Mariah Carey? Vi do un consiglio altruistico: smettetela subito, prima di danneggiare irreparabilmente le vostre orecchie!
Pure come attrice Selena Gomez non sarà un fenomeno paranormale, però spesso gira delle pellicole interessanti. Tralasciando Getaway – Via di fuga che era una cagata colossale, sta facendo delle scelte artistiche niente male, tra un capolavoro assoluto e nessuno osi dire il contrario come Spring Breakers, un cameo geniale in La grande scommessa e lavori indie degni di nota come Rudderless. O come Altruisti si diventa che sì, avrà anche un titolo di merda e non voglio negarlo, ma è pure una piacevole sorpresa. Non che sia poi niente di così nuovo od originale o mai visto prima. In fondo, per riassumerlo, mi basterebbe dire: “Quasi amici on the road” e avrei reso bene l'idea e credo sarebbe anche un titolo migliore rispetto ad Altruisti si diventa. Questa è infatti la storia di un tizio, Paul Rudd, che viene assunto come “badante” per un ragazzo, Craig Roberts, con la distrofia muscolare e quindi costretto su una sedia a rotelle. Non esattamente come in Quasi amici, se proprio volete fare i rompipalle precisetti, però qualcosa di vagamente simile. E perché la definizione “Quasi amici on the road”?
Sul serio una domanda del genere?
Allora anche voi avete bisogno di un badante. Visto che io come è noto sono molto altruista, vi faccio da badante e vi dico che sì, questo è un film on the road che racconta di un viaggio. Quanti film on the road ci sono?



Un sacco, quasi più di gente che vive effettivamente delle avventure on the road del genere. Altruisti si diventa non sarà quindi niente di nuovo, okay, però è un niente di nuovo che funziona maledettamente bene. È una pellicola che ha diversi momenti divertenti e a tratti emoziona e mi ha persino commosso. È vero che una persona altruista ed empatica come me si commuove facilmente, l'ultima volta ad esempio è capitato quando sono risalite le quotazioni del petrolio e io avendoci investito sopra un'ingente quantità di danaro mi sono giustamente commosso, però è sempre bello trovare un film che fa questo effetto. Il merito?
Dell'alchimia che si crea tra i due protagonisti Paul Rudd + Craig Roberts together forever, e alla partecipazione di Selena Gomez che qui è davvero un'idola. E come vi dicevo è lei il motivo per cui ho visto questo film. Per aiutare la sua carriera. Per supportare la sua partecipazione a queste piccole pellicole indie prodotte da Netflix (che per altro non sbaglia più un colpo), anziché farla tornare ai tempi delle origini in cui era la protagonista di una serie bimbominkiosa della Disney e stava insieme al re dei bimbiminkia Justin Bieber. Io sono una persona altruista e voglio fare del bene a Selena Gomez. Voglio fare del bene a tutte le Selene Gomez là fuori. Ecco perché ho visto questo film.
Aaah, certo che compiere un gesto così altruista fa davvero sentire alla grande. E Altruisti si diventa è uno di quei film che lo guardi e ti fa ritrovare fiducia nell'umanità.

"Sono su una sedia a rotelle. Per te Selena è un problema?"
"Sono stata insieme a Justin Bieber: per me ormai niente è un problema."

Da persona altruista, vi direi questo. Anche se forse, se fossi davvero altruista, dovrei consigliarvi di non guardare un film come Altruisti si diventa. Dopo averlo visto, infatti, accenderete la tv, oppure uscirete di casa, e vi renderete conto che quella è solo un'illusione cinematografica. A dispetto di pellicole come Altruisti si diventa e dei suoi personaggi, il mondo vero, là fuori, fa invece sempre più schifo e l'umanità resta spacciata.
(voto 7/10)

I film solo per il weekend (non è vero, li danno anche gli altri giorni)

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Tempo di recuperi, nei cinema italiani. Questa settimana infatti, più che un weekend del 2016, sembra uno del 2014 o del 2015, ma tant'è. Ben venga l'estate, se questa porta finalmente in sala delle pellicole intriganti tenute in panchina per lasciare spazio a blockbusteroni titolari inutili, che pure questa settimana non mancano.
Vediamo allora le pellicole in uscita nelle sale nostrane questa settimana, graziate dai miei commenti e demolite da quelli del mio blogger nemico Mister James Fuckin' Ford.

It Follows
"Ma questa organizzata da Ford non è una rassegna di film horror...
è solo una rassegna di orrori cinematografici!"

Cannibal dice: Uno degli horror più affascinanti degli ultimi anni, checché ne dica quel fifone di Mr. Ford, arriva finalmente nei cinema italiani. Se ancora non l'avete visto, fatelo! E intanto followate pure la mia recensione, vecchia ma non ancora andata in malora come quella del mio rivale.
Ford dice: uno degli horror più sopravvalutati degli ultimi anni, tecnicamente ineccepibile ma freddo ed assolutamente lontano dal fare qualsiasi paura.
Dunque, prima di followare esaltati radical come Cannibal, leggete pure la mia recensione decisamente più equilibrata.

Tom à la ferme
"Bevo per dimenticare ciò che scrive Ford.
E naturalmente non bevo un WhiteRussian!"

Cannibal dice: E a proposito di filmoni che nelle nostre sale arrivano con un “leggero” ritardo, e che difficilmente Ford può capire, ecco un nuovo lavoro del giovane fenomeno Xavier Dolan. Non il suo top, però una pellicola singolare e da non perdere. Spazio alla rece.
Ford dice: colpevolmente, e per timore di incontrare delusioni terribili, non ho ancora visto alcun film del giovane fenomeno Dolan. Senza dubbio presto rimedierò, nel frattempo vado con i piedi di piombo considerata l'esaltazione del mio rivale per il buon Xavier.

The Zero Theorem
"Che freddo che fa!
Devo smetterla di seguire i consigli di Ford su dove passare le vacanze estive."

Cannibal dice: Non c'è due senza tre. Così come non c'è post riuscito di Ford senza il contributo di Cannibal. Oltre a It Follows e a Tom à la ferme arriva un'altra pellicola originale, in uscita in Italia in clamoroso ritardo e poco adatta ai Ford: The Zero Theorem di Terry Gilliam. Pure questa già recensita da Pensieri Cannibali, che d'altra parte è troppo più avanti di WhiteRussian.
Ford dice: io adoro Terry Gilliam. Dai tempi dei Monty Python. Quando ebbi oltretutto l'occasione di stringergli la mano fu davvero easy e pane e salame. Eppure la delusione per quella schifezza abominevole di Tideland è ancora una ferita aperta.
Per questo ho titubato all'idea di guardare The Zero Theorem, che però a questo punto mi toccherà recuperare per dovere di cronaca.

Tartarughe Ninja – Fuori dall'ombra
"A Ford fanno schifo i miei pollici?
E a me invece lui fa schifo dalla testa ai piedi."

Cannibal dice:Il precedente film sui Turtles a sorpresa non mi era spiaciuto. Considerata la presenza di Megan Fox, nemmeno troppo a sorpresa...
Nonostante ciò, la voglia di vedere un suo sequel è estremamente bassa ma, per Megan e i suoi folgoranti pollici, uno sforzo lo potrei anche fare.
Ford dice: il primo reboot dedicato alla nuova versione delle Tartarughe Ninja non mi parve affatto male, ed in pieno spirito estivo spero presto di schiaffarmi questo sequel che mi pare sia abbastanza tamarro e sopra le righe da piacermi. Del resto, nel cast figura anche il wrestler WWE Sheamus.

Press – Storie di false verità
"Oggi ho in programma un'intervista con James Ford."
"E perché mai? Tutte le persone famose sono improvvisamente scomparse dalla faccia della Terra?"

Cannibal dice: Pellicola italiana ambientata nel mondo dei media con protagonisti un giornalista e un cameraman. L'avrei vista, se solo avesse parlato di due blogger...
Ford dice: la falsa verità è che Cannibal sia un kid. Svelata questa, non mi pare ci sia altra materia per film di questo tipo.

Solo per il weekend
"WOW!"
"Che meraviglia!"
"Ma cos'è?"
"E' un sito: si chiama Pensieri Cannibali."

Cannibal dice: Uno di quei film amatorialeggianti che cercano di far credere che il cinema italiano se la passa male. Per fortuna, se ci si concentra sui titoli che meritano, il suo stato di salute è più che buono. Al contrario di quello di Ford, ormai sempre più perso nella sua demenza senile.
Ford dice: il Cinema italiano mi lascia quasi più dubbi di Cannibal Kid, dunque questo film verrà rimandato a quando sarò libero da impegni, lavoro e vacanze anche solo per un weekend. Cosa abbastanza improbabile, considerato tutto.

Toxic Jungle
"Ah, che belli i tempi in cui Ford si faceva insieme a noi."
"Adesso invece si fa solo di vita: che noia!!!"

Cannibal dice: Film argentino che sembra abbastanza rock'n'roll da meritarsi una visione. Alla faccia di Ford, un tempo tossico metallaro e groupie degli Iron Maiden che oggi invece considera un concerto dei noiosi Lukas Graham il massimo della trasgressione.
Ford dice: film che parrebbe interessante - come spesso accade con il Cinema argentino - ma che attenderò a vedere fino alla recensione del mio rivale, che potrebbe decidere le sorti dello stesso.
In caso di esaltazione da groupie di Peppa Kid, finirei per essere indeciso rispetto al vederlo per stroncarlo o fuggire a gambe levate.

Macchianera Internet Awards 2016, tempo di votare

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Popolo della rete, è ora di votare. Di esprimere le vostre preferenze.

Brexit?

Referendum costituzionale?

Elezioni presidenziali?

No, no e ancora no!!!
Qui c'è in ballo qualcosa di ben più importante: i Macchianera Internet Awards 2016, i premi della Festa della Rete.

Io umilmente vi chiedo in ginocchio di votare per Pensieri Cannibali, indicando l'indirizzo completo http://www.pensiericannibali.com/ nella categoria 21 per il Miglior sito cinematografico e nella categoria 14 per il Miglior sito televisivo.
Vi invito inoltre a votare la mia recensione multipla del film Inside Out nella categoria 4 per il Miglior articolo, indicando http://www.pensiericannibali.com/2015/10/inside-out-gioia.html


Ecco inoltre qualche altro suggerimento di voto:

1. Miglior sito
http://www.pensiericannibali.com/

2. Miglior personaggio
Luigi Toto

3. Miglior rivelazione
http://labaravolante.blogspot.it/

4. Miglior articolo
http://www.pensiericannibali.com/2015/10/inside-out-gioia.html

5. Miglior community
http://www.lolingtonpost.it/

7. Miglior Tweeter
@Comeprincipe

12. Miglior canale tv
Paramount Channel

14. Miglior sito televisivo
http://www.pensiericannibali.com/

16. Migliore radio o podcast online
http://www.radiopanesalame.it/

18. Miglior testata giornalistica online
http://www.leonardo.it/

19. Miglior sito di satira
http://www.lercio.it/

21. Miglior sito cinematografico
http://www.pensiericannibali.com/

22. Miglior sito musicale
http://www.sorrisi.com/

23. Miglior sito letterario
http://diariodiunadipendenza.blogspot.it/
oppure http://www.ciclofrenia.it/

24. Miglior sito fashion & beauty
http://unamelaalgustopesce.blogspot.it/
oppure http://www.waitmag.com/waitmag/

25. Miglior sito food
http://www.cookingmovies.it/
oppure http://www.nonsolopizzaecinema.com/

26. Miglior foodblogger
Elisa Pavan

29. Miglior sito per genitori e bambini
http://stratobabbo.blogspot.it/
oppure http://whiterussiancinema.blogspot.it/

30. Miglior sito educational-tecnico-divulgativo
http://www.ferrucciogianola.com/

31. Miglior sito politico-d’opinione
http://andreainforma.blogspot.it/

32. Miglior sito LGBT
http://www.zuccherosintattico.it/

33. Miglior sito di viaggi
http://viaggiandomeno.blogspot.it/

37. Miglior disegnatore-vignettista
http://lafirmacangiante.blogspot.it/

40. Peggior cattivo online
http://whiterussiancinema.blogspot.it/

Potete segnalare i vostri blog e siti preferiti nella scheda qui sotto o sul sito di Macchianera.
Affinché il vostro voto venga considerato valido, dovete segnalare una preferenza in almeno 8 categorie. Inoltre, non è possibile votare lo stesso sito in più di 4 categorie diverse.

E ora, a voi la scheda.

Cannibal v Batman & Superman

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Oggi qui su Pensieri Cannibali potrete assistere al confronto tra tre grandi supereroi...
Va beh, se proprio vogliamo dirla tutta, tra due grandi supereroi, più Superman.

Batman

Vero nome: Bruce Wayne
Soprannomi: Il cavaliere oscuro, Il giustiziere
Luogo di nascita: Gotham City
Prima apparizione: Nel 1939 nel numero 27 della rivista Detective Comics
Ultimo interprete: Ben Affleck
Il suo nemico numero 1: Joker
Il suo grande amore: Robin
Superpotere: nessuno. Che sfigato!
Punto debole: non riesce a vivere con meno di 8 mila euro al mese. Come Emilio Fede.
Segni particolari:è un miliardario






Il suo fumetto:


La sua prova di forza contro Superman: nel film Batman v Superman: Dawn of Justice dà qualche buffetto in amicizia a Superman. Salvo poi fermarsi quando quest'ultimo chiama la mamma.


Superman

Vero nome: Clark Kent, perché a dire Kal-El si vergogna.
Soprannomi: l'uomo d'acciaio, Mr. Perfettino
Luogo di nascita: Krypton
Prima apparizione: nel 1938 sul n. 1 di Action Comics
Ultimo interprete: Henry Cavill
Il suo nemico numero 1: Lex Luthor
Il suo grande amore: Lois Lane. O forse Lana Lang? O forse se stesso?
Superpoteri: superforza, supervista, superudito. Insomma supertutto, anche un superpistolino.
Punto debole: la kryptonite
Segni particolari:è un alieno. E pure un rompipalle.






Il suo fumetto:

La sua prova di forza contro Batman: Superman è troppo superbuono. Credete davvero che si possa mettere a combattere contro il “collega” Batman?


Cannibal Kid

Vero nome: Marco Goi
Soprannomi: Cucciolo eroico, Peppa Kid
Luogo di nascita: Casale Monferrato City (CMC)
Prima apparizione: nel 2006 su Myspace, dove si spaccia per artista di musica elettronica
Ultimo interprete: Marco Goi
Il suo nemico numero 1: il perfido blogger Mister James Ford
Il suo grande amore: Natalie Portman, e che si fotta Thor!
Superpotere: la capacità di stroncare il film su due supereroi in un colpo solo
Punto debole: la sua kryptonite sono le pellicole dedicate a Superman
Segni particolari: è uno scemo






Il suo fumetto:

La sua prova di forza contro Batman & Superman: dopo aver visto Batman v Superman: Dawn of Justice ha scritto la seguente superecensione. O meglio superstroncatura.


Batman v Superman: Dawn of Justice
(USA 2016)
Regia: Zack Snyder
Sceneggiatura: Chris Terrio, David S. Goyer
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Gal Gadot, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Laurence Fishburne, Jeremy Irons, Holly Hunter, Diane Lane, Scoot McNairy, Michael Shannon, Lauren Cohan, Michael Cassidy, Kevin Costner, Doomsday, Jena Malone, Jason Momoa, Ezra Miller
Genere: supernoioso
Se ti piace guarda anche: L'uomo d'acciaio, Smallville, Supergirl, The Avengers

Che film di merda!
È un giudizio troppo super-ficiale? Sarà, ma d'altra parte pure la pellicola, più che un film sui supereroi, è una robetta super superficiale. La cosa peggiore è che vorrebbe essere chissà quanto profonda, inserendo al suo interno varie riflessioni sul ruolo di Superman, giungendo addirittura a paragonarlo a Dio. Manco io ero arrivato a tanto parlando di Terrence Malick o Kanye West.

In ogni caso ho sbagliato. La cosa peggiore è un'altra: è un film supernoioso. Non credo di essermi mai abbioccato tante volte quante durante la visione di Batman v Superman e, se l'ho finito, è solo per dovere di cronaca, o più che altro per dovere di stroncatura. Non è tanto il fatto che dura 2 ore e mezzo. È che dura 2 ore e 20 di troppo. Avrei tenuto giusto le parti con Gal Gadot, che però c'è da dire l'hanno inserita nel film giusto per lanciare il suo spin-off tutto incentrato su Wonder Woman e che si preannuncia anch'esso una super-porcata non da poco.


Pochissimo spazio anche per Amy Adams/Lois Lane. Persino il supercattivone di turno, Lex Luthor in versione Mark Zuckerberg interpretato da Jesse Eisenberg, finisce per risultare giusto un personaggio di contorno, monodimensionale, privo di spessore ed eccessivamente macchiettistico. Troppo persino per un cinecomics.


La pellicola è allora praticamente tutta incentrata su loro due: Batman & Superman. D'altra parte, essendo intitolata Batman v Superman: Dawn of Justice, ci può stare. Soltanto che qui assistiamo alla solita rappresentazione di Superman priva di alcun interesse. Io non sono un grande fan dei supereroi in generale, è vero, però se ce n'è uno in particolare che non sopporto è proprio quell'odioso di Clark Kent. L'ultima versione interpretata dal superinespressivo Henry Cavill non mi ha certo fatto cambiare idea.

Al contrario, Batman è invece sempre stato il mio supereroe preferito di tutti i tempi. Almeno fino all'arrivo di quell'idolo di Deadpool. Quello qui presente è però il peggior Bruce Wayne nella storia del cinema. Ben Affleck è stato tanto criticato per la parte di Daredevil – che sì, faceva abbastanza pena – ma qui è ancora peggio. E fa peggio pure di tutti i suoi predecessori. Se Michael Keaton e Christian Bale rimangono irraggiungibili, i confronti vanno fatti con Val Kilmer e George Clooney dei due super kitsch (soprattutto il secondo) Batman Forever e Batman & Robin. Soltanto che Ben Affleck non possiede lo sguardo ambiguo da Iceman pazzo del primo.


E Ben Affleck non ha nemmeno la presenza glamour del secondo.


L'attore che ormai dovrebbe fare solo il regista e smetterla con la recitazione si limita ad aggirarsi per tutto il tempo del film (e sono due ore e mezza che sembrano il doppio) con la faccia da Sad Affleck.


Come mai un Ben Affleck così attapirato?
Sarà che al suo fianco non poteva contare sulla sua spalla ideale: Matt Damon in versione Robin.


Ben Affleck è un Bruce Wayne stereotipato, privo di spessore e carisma. Sempre più carismatico di Superman, però non è che ci vada tanto. Il loro tanto strombazzato, fin dal titolo, confronto si risolve poi, com'era prevedibile, in una farsa totale. I due superfinti nemici naturalmente si coalizzano per combattere contro il male. Contro Lex Luthor/Jesse Eisenberg e contro un supermostro, Doomsday, che è il villain più superschifoso nella storia dei cinecomics.


#mainagioia, or dunque?
No, una gioia alla fine arriva, almeno per me.

ATTENZIONE SPOILER
Tralasciando che Batman v Superman: Dawn of Justice ha almeno 10 finali di troppo, in uno di questi finali succede una cosa molto interessante e inaspettata: Superman muore!
Per un attimo ho davvero goduto. Poi mi sono reso conto che in qualche modo l'avrebbero fatto tornare in vita. Com'è successo con Jon Snow. O con Gesù Cristo. Altrimenti il Nuovo Testamento, il sequel di maggior successo nella storia dell'umanità, persino più de Il padrino – Parte II, di chi parlava? Di Noé?
FINE SPOILER

Batman v Superman: Dawn of Justice è considerato un filmone d'intrattenimento. Per me è molto più divertente vedere ad esempio un film autoriale presunto mattonazzo di Terrence Malick che non due pirla mascherati far finta di menarsi per due interminabili ore e mezza. Ma sarò superstrano io.

Batman v Superman, and the winner is...
la noia.
(voto 3/10)

The Blogger Experience

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The Girlfriend Experience
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: Starz
Rete italiana: Infinity TV
Creata da: Lodge Kerrigan, Amy Seimetz
Cast: Riley Keogh, Paul Sparks, Mary Lynn Rajskub, Amy Seimetz, Kate Lyn Sheil, Alexandra Castillo
Genere: alla puttanesca
Se ti piace guarda anche: The Girlfriend Experience (il film), Diario di una squillo per bene, Shame, Flesh and Bone, Brazzers

In occasione dell'arrivo della serie tv The Girlfriend Experience, trasmessa negli Usa da Starz e in Italia da Infinity TV, sono stato contattato dalla prestigiosa rivista per soli uomini Playgoi per realizzare un servizio-inchiesta sul mondo raccontato dalla serie, quello delle escort di lusso. Incuriosito da questo ambiente che prima non conoscevo assolutamente e non avevo mai nemmeno sentito nominare, ho scoperto che non si tratta soltanto di ragazze che in cambio di denaro vendono il proprio corpo per prestazioni sessuali. Sì, anche quello, ma non solo. La Girlfriend Experience consiste appunto nel fare da accompagnatrici ai propri clienti recitando in tutto e per tutto la parte della fidanzata.

Ho così cominciato a condurre le mie indagini e mi sono recato sul sito nonchiamatecimignottemagirlfriends.org e sono andato a caccia della mia zoccol... ehm, della mia girlfriend ideale.
Mi sono imbattuto in una Melissa P e sono stato tentato da una Scarlett J e da una Jennifer L.


Non so se le foto fossero proprio le loro o le avessero rubate a qualcun'altra. Chissà?
Comunque, procedendo nell'elenco, quella che più ha colpito la mia attenzione è stata una certa Riley K. Una gran bella fig...liola. Ad attirarmi è stato il suo aspetto differente da quello delle solite altre tettone mignottone. Lei si è distinta per le sue immagini di classe, raffinate, da segretaria porca, ma con stile.


L'ho così contattata al telefono e ci siamo accordati per un rendez-vous, qualunque cosa questa misteriosa parola significhi.
Una volta che ci siamo incontrati, in una costosissima camera d'hotel sponsorizzata dalla rivista Playgoi, sono rimasto colpito dal fatto che lei fosse effettivamente come nelle foto. Non era un fake. Per rompere l'imbarazzo che si era creato tra noi, lei con fare esperto mi ha chiesto che cosa volessi fare. Io, dopo aver vagliato attentamente le varie possibilità a mia disposizione, le ho risposto: “Guarda, mi andrebbe proprio di fare una bella... partita al Monopoli. È da un sacco che ci voglio rigiocare e non gli va mai a nessuno e così ora che pago una bella ragazza che farle fare tutto ciò che voglio, posso finalmente avere qualcuno con cui giocare a Monopoli. Cos'altro volere?

Abbiamo giocato a Monopoli e a tante altre cose divertenti, come Hotel, Scarabeo e pure a dama. Non a scacchi che è una roba troppo complicata da intellettuali, ma a dama, la versione nazional-popolare degli scacchi. Insieme abbiamo così passato una giornata magnifica.
Dopo esserci salutati, sono tornato a casa felice e, per via di tutta la fatica fatta con i vari giochi, ho cercato un po' di relax e mi sono messo comodo a guardare una serie tv a caso: The Girlfriend Experience.


Si tratta di una visione molto intrigante e sexy. Un'incursione nella vita di una ragazza che ha un doppio lavoro: stagista presso un gruppo di avvocati come professione ufficiale e poi nel tempo libero escort di lusso. Potrebbe apparire come un legal-porno, però il tutto possiede anche qualche venatura thriller e viene affrontato il tema del mobbing. Soprattutto, di legal c'è davvero ben poco e di porno parecchio. Raccontata così potrebbe sembrare la serie dell'anno e purtroppo va detto che non lo è. Sarà per via di sceneggiature che definire esili è un eufemismo e che paiono meno elaborate appunto di molti pornazzi. Non che in genere guardi dei pornazzi, sia chiaro. No, no.


Oppure sarà anche per via di episodi che per lo più si concludono in maniera sospesa e danno un senso di incompiutezza. Magari è un problema mio, visto che le serie che hanno puntate della durata di 25/30 minuti, a metà strada tra una sitcom di 20 e una serie “normale” che in genere dura tra i 40 minuti e l'oretta, mi offrono spesso questa sensazione. Anche nei casi migliori, come ad esempio Girls: accanto ad episodi magnifici, altri danno l'impressione di essere troppo brevi e manca loro qualcosa.

Prese singolarmente, le varie puntate di The Girlfriend Experience quindi non è che convincano più di tanto. Se devo essere sincero, la prima parte della stagione mi era parsa un po' una puttanata, è proprio il caso di dirlo. Nella seconda parte però a suo modo sa crescere parecchio e, vista nel complesso, la stagione ha un suo perché. Il suo perché si chiama soprattutto Riley Keough, calatissima nella parte, sia recitativamente che fisicamente. E che fisico! Il suo è un tour de force interpretativo e pure sessuale. In The Girlfriend Experience infatti, non so se l'avreste mai detto, ci sono un sacco di scene di sesso. Davvero tante. Alcune ricordano Shame, solo che qui non c'è Michael Fassbender con il maxi bigolo di fuori. Altre ricordano lo stile indie glaciale di Steven Soderbergh, non a caso la serie è ispirata proprio all'omonima pellicola diretta dal regista statunitense e con protagonista la (ex?) pornostar Sasha Grey.


Oltre a Riley Keough, anche il crescendo della serie è notevole e alla fine, pur con tutti i suoi limiti e difetti, è una delle visioni che più mi hanno colpito in quest'annata, sia sul piccolo che sul grande schermo. Anche se a tratti può apparire un po' ripetitiva, come serie. Chissà perché, infatti, ma in quasi tutti gli episodi gli uomini che usufruiscono dei servizi della protagonista le richiedono sempre di fare sesso...


Hey, un momento: ecco cosa mi sono scordato io di chiedere a Riley. Non mi era venuto in mente. Ma porca puttana!

Scusate, sono stato volgare. Non si dice: ma porca puttana, si dice: ma porca escort!
(voto 7-/10)

Minimal Cult in mostra

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Questo weekend va in scena una mostra dedicata ai Minimal Cult.
Cosa sono i Minimal Cult?
Sono un progetto nato da una geniale intuizione di Giancarlo Pasquali, anche noto come C(H)erotto, grafico di talento che si occupa degli splendidi header che vedete usati qui sopra su Pensieri Cannibali. Nella vita fa anche altro, ad esempio è pure un deejay di Radio PaneSalame, però tra le tante cose che fa ci sono pure gli header del blog che state visualizzando in questo momento.
Il buon Giancarlo ha avuto l'idea di realizzare delle locandine con un stile artistico molto minimal e altrettanto cool, a partire dalle mie recensioni di film e serie tv. A dirla tutta potrebbe realizzarle anche senza il mio aiuto, però io lo ringrazio e sono onorato che mi abbia coinvolto in questo progetto.

Ai Minimal Cult è dedicato un blog tutto nuovo e tutto da seguire che si chiama...
Minimal Cult, indovinato, dove potete leggere alcune delle mie migliori (o peggiori, a seconda dei punti di vista) recensioni, accompagnate dalle meravigliose immagini realizzate appositamente da Giancarlo.

Queste affascinanti locandine, insieme a quelle realizzate per alcuni celebri libri, saranno inoltre protagoniste di una mostra, sabato 16 luglio 2016 a partire dalle ore 21:30 a Vigevano, comune lombardo in provincia di Pavia, presso la libreria Le notti bianche in Via del Popolo n. 8. Per tutti quelli interessati e che sabato capiteranno da quelle parti, il consiglio è quindi di farci un salto.
Per ulteriori info, date un'occhiata al sito Minimal Cult.

The Legend of Cinema

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Tra pellicole avventurose su Tarzan, thriller-horrorini, action-comedy con attori-wrestler, action puri e bambinate assortite questa, più che una settimana di uscite cinematografiche, sembra una settimana di uscite da incubo. Almeno per me. Il mio blogger rivale Mr. James Ford invece in questo mare di pellicole porcatone ci sguazzerà alla grande come un tamarro nel mare di Rimini.

The Legend of Tarzan
"Ford, ti ammazzooo-aaooaaooaa-ooo!

Cannibal dice: Il biopic più o meno autorizzato sulla vita di Ford, uomo che ha lasciato la giungla per dedicarsi a una brillante (?) carriera di blogger in una moderna società a cui non appartiene. Ce la farà ad ambientarsi allo spietato mondo della blogosfera, in mezzo a gentaccia ipertecnologizzata come Cannibal Kid, o sarà costretto ad abbandonare il suo sempre più desolato WhiteRussian per sempre?
Per quanto la storia di Ford mi possa interessare (come no?), io comunque lo guarderò unicamente per Margot Robbie.
Ford dice: la storia di un selvaggio giunto a confronto con la pessima realtà apparentemente avanzata dell'umanità. Un po' il confronto tra Ford e Cannibal Kid e tra White Russian e Pensieri Cannibali.

Cell
"Perché ci siamo vestiti così in piena estate?"
"Abbiamo seguito le previsioni di Ford..."
"Vedete? Questa è una cosa da non fare MAI!"

Cannibal dice: Filmetto molto modesto che ho già visto e che è talmente modesto da non avermi manco ispirato una recensione. Devo però dire che, per quanto brutto, mi aspettavo persino di peggio e invece, al confronto di alcune puntate di The Walking Dead cui finisce per somigliare, non è nemmeno troppo terribile. Sarà che avevo delle aspettative bassissime, come quando mi appresto a leggere un nuovo, e ormai per fortuna sempre più raro, post fordiano.
Ford dice: film che tutti hanno massacrato e che ancora devo guardare, probabilmente spinto proprio dalla sua uscita italiana.
Certo, considerato il nuovo format del blog, finirò per parlarne tra qualche settimana, ma poco importa. Ormai l'approccio lebowskiano regna sovrano al Saloon.

Una spia e mezzo
"Dwayne, c'è un blogger che ucciderebbe per essere al mio posto ora. E non mi riferisco a Cannibal..."

Cannibal dice: Da una parte un film action con Dwayne “The Rock” Johnson, l'uomo per cui Ford non esiterebbe a mollare la moglie su due piedi oggi stesso. Dall'altra una commedia cazzara cannibale con Kevin Hart, una specie di nuovo Eddie Murphy. L'unione di questi due universi potrebbe portare a una cazzatona gigantesca, in grado però di divertire entrambi i peggiori blogger che Internet abbia mai conosciuto.
Ford dice: nonostante Kevin Hart mi ispiri quanto una maratona di film radical suggeriti e sponsorizzati dal mio rivale Cannibal, la presenza di The Rock vale da sola la visione, in rigorosa tenuta - anche mentale - estiva.

Sneezing Baby Panda
Hai capito il panda? Mica scemo!

Cannibal dice: MA CHE CA**O E''STA MER*ATA CLAMOROSA?
Un film ispirato a un video di un panda che starnutisce diventato virale su YouTube?
Non so, vogliamo fare anche un film dedicato a Ford che fa la cacca la mattina?
Ford dice: non posso credere che qualcuno possa aver prodotto un film di questo genere.
Penso che potrei addirittura preferire un documentario sulle illusioni di giovinezza di Cannibal. Ed è tutto dire.

Bastille Day – Il colpo del secolo
"Lo sai che guidi peggio di Ford?"
"COOOSA? Mai nessuno  mi aveva insultato così pesantemente. E sì che sono cresciuto a Fermo."

Cannibal dice: Altra fordianata di una settimana ahinoi troppo fordiana per essere vera e invece è drammaticamente vera. Il mio blogger magari dirà che non è un vero action, solo perché non ci sono i suoi amorucci Stallone, Schwarzy e quegli altri attori incapaci di cui ora non ricordo manco più il nome, ma alla fine zitto zitto se lo guarderà lo stesso. D'altra parte lui è il pollo del secolo.
Ford dice: fordianata clamorosa che, per quanto non all'altezza degli action che mi hanno cresciuto, sono sicuro regalerà più soddisfazione di tutti i Cannibal-teen movies che usciranno nel corso dell'estate.
Appena possibile, me lo schiafferò con piacere.

D.A.D.
"Dannato Ford, questa è davvero l'ultima volta che organizzi tu le vacanze estive!"

Cannibal dice: A dispetto del titolo non è un film dedicato all'uomo che si crede il miglior padre del mondo, ovvero Puff Daddy Fordy, ma la storia di 19 persone che si nascondono in un buco in fuga da un nemico sconosciuto. Uno spunto inquietante, certo, ma credo sarebbe stato più inquietante un film dedicato a F.O.R.D.A.D..
Ford dice: film dallo spunto inquietante che, però, non mi attrae particolarmente. Sarà che avrei preferito un documentario sulle imprese che deve compiere un padre per fare il pendolare e riuscire a vedere i figli al mare nonostante le difficoltà imposte dal posto di lavoro.
O un altro con protagonista Cannibal, sepolto da qualche parte insieme ad un gruppo di wrestlers inferociti dal sottoscritto.

Tormentoni estivi 2016 – Il meglio e il peggio

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Tutti a criticare Baby K e Giusy Ferreri l'anno scorso, ma un tormentone “Roma-Bangkok” quest'estate ce lo sogniamo...

No, eh?

Era così per dire, però a livello di tormentoni musicali questo 2016 mi sembra un anno un po' strano. Qualcuno è arrivato, persino troppo in anticipo, ma chissà che il vero tormentone di quest'estate non debba ancora uscire.
In attesa che arrivi e, se poi non arriva forse è solo meglio, andiamo a vedere i tormentoni preferiti e dopo anche quelli “spreferiti” di Pensieri Cannibali tra le canzoni di quest'estate.
Ci sarebbero anche i pezzi di Sia e Strumbellas, però li considero più dei tormentoni primaverili e quindi ciaone, sono rimasti fuori.


Top 10 – I migliori (secondo Pensieri Cannibali) tormentoni dell'estate 2016

10. J-Ax e Fedez “Vorrei ma non posto”

Vorrei (che non mi piacesse) ma la posto.



9. David Guetta feat. Zara Larsson “This One's For You”

Il pezzo realizzato da David Guetta per Euro 2016 è una specie di “Who Wants to Live Forever” per la tamarro generation.
E a me gasa.



8. Annalisa “Se avessi un cuore”

Una canzone che sentirei molto vicina al mio cuore.
Se solo ne avessi uno.



7. Bastille “Good Grief”

Non proprio una canzone estiva-estiva e non proprio il classico tormentone.
Dall'unione di questi due elementi ne è venuto fuori comunque il potenziale tormentone indie dell'estate 2016.



6. Dua Lipa “Hotter Than Hell”

Che tipa che è, Dua Lipa. È davvero hotter than hell.



5. Selton “Voglia di infinito”

Un gruppo brasiliano che vive a Milano?
Poteva uscirne una latinata bausciata della peggior specie, e invece è il suono più fresco dell'estate.



4. Kungs vs Cookin' on 3 Burners “This Girl”

Tamarrata dance sì, però con stile.
A realizzarla è Kungs, un dj francese giovanissimo, credo sia appena uscito dall'asilo, che con il suo french touch ha reso cool un brano del gruppo jazz Cookin' On 3 Burners pubblicato nel 2009. All'epoca non se l'era filato nessuno, adesso è un tormentone.



3. Cosmo “L'ultima festa”

L'estate sta finendo dell'anno 2016.
Anche se, più che da estate sta finendo, va bene anche da serata qualunque sta finendo.



2. Justin Timberlake “Can't Stop the Feeling”

Giustino giustamente non sbaglia un colpo e questo pezzo fa ballare pure i trolls.



1. Calcutta feat. Takagi & Ketra “Oroscopo”

La danza kuduro del popolo indie.




Flop 5 – I peggiori (secondo Pensieri Cannibali) tormentoni dell'estate 2016

5. Álvaro Soler "Sofia"

Un pezzo meno rompipalle del tormentone dello scorso anno El mismo sol, ma comunque rompipalle abbastanza da meritarsi un posto nella Flop 5 dell'estate 2016, anche se soltanto come quinto.
Álvaro, se ti impegni puoi fare di meglio. Cioè di peggio.



4. Il pagante “Bomber”

Figa, spiaggia, calcio... Questi qua hanno capito tutto della vita.
Peccato solo che la canzone faccia cagare.



3. Jennifer Lopez “Ain't Your Mama”

I aint' your mama...
E meno male, J. Lo. Sarebbe piuttosto imbarazzante avere una mignotton... volevo dire una MILFona come te per mamma.



2. Fabio Rovazzi “Andiamo a comandare”

Non so se son pazzo, o sono un genio” canta (canta si fa per dire) Fabio Rovazzi in quello che è forse il vero tormentone dell'estate 2016.
Per adesso direi che sei più un pazzo, caro ragazzo, ma non è detto che in futuro non cambi idea.

Col trattore in tangenziale?
Per fare il vecchio della situazione, io grido: ma andate a lavorare!



1. Benji & Fede + Xriz “Eres mía”

C'è qualcosa di peggio d'estate, ma anche non solo d'estate, di una latinata?
Sì, una latinata + una bimbominkiata allo stesso tempo e Benji & Fede l'hanno fatta.
Aridatece Holly & Benji!

Mr Ford e la sala cinematografica magica

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In genere d'estate le sale cinematografiche italiane si svuotano, escono pellicole di scarso interesse e fondi di magazzino. Quest'anno invece...

No, niente. Anche quest'anno è così. A meno che non siate trekkies e in tal caso avrete già prenotato il vostro posto per vedere il nuovo episodio della saga più nerd nella Storia dell'umanità. E pure nella Storia dei vulcaniani come il mio blogger rivale Mr James Spock.

Star Trek Beyond
"Io pensavo di essere mostruoso, ma in confronto a Mr Ford sembro un modello di Abercrombie!"

Cannibal dice: Nerdata sci-fi senza speranze per tutti i Ford là fuori nello spazio. Io mi sono visto giusto il primo capitolo del reboot di J.J. Abrams, che non era nemmeno malaccio, però poi non ce l'ho fatta ad andare beyond.
James Ford, tu comunque mi fai schi-fi, mi fai! :)
Ford dice: ficata spaziale tamarra e rispettosa della grande tradizione seventies ed eighties che prosegue il reboot avviato dai due ottimi episodi firmati J. J. Abrams e che, già lo so, sarà detestata da tutti i radical come Cannibal. Ovviamente cercherò di vederlo il prima possibile, nella speranza che possa, chissà, inaugurare il ritorno, alla fine dell'estate, ad un eventuale White Russian di nuovo quotidiano.

Mr Cobbler e la bottega magica
"Fare il calzolaio è un lavoro che riserva più sorprese di quanto ci si potrebbe immaginare.
Chi l'avrebbe detto ad esempio che Ford la sera usciva con queste scarpe?"

Cannibal dice: Lo spernacchiatissimo Adam Sandler a me sta simpatico e i suoi film, belli o spesso brutti che siano, me li sparo sempre volentieri. Questo non mi ispira troppo, però sempre meglio che vedere l'imminente film “Mr. Ford e la bottega che sta per chiudere”, la storia del suo ormai quasi pensionato saloon WhiteRussian.
Ford dice: Sandler mi sta simpatico, nonostante tutto, eppure la mia voglia di vedere questo film è la stessa che di dare ascolto ai consigli cinematografici del mio rivale, che ad ogni anno che passa si fanno sempre più assurdi.

Quel venerdì 30 dicembre
"Allora?! Arriva quel WhiteRussian che ho ordinato 2 ore fa, o devo aspettare fino al 30 dicembre?"

Cannibal dice: Che succede venerdì 30 dicembre?
Non mi interessa scoprirlo mai, e di sicuro non in pieno luglio.
Ford dice: il titolo perfetto per un'uscita in piena estate.
Ne riparliamo in inverno.

Top Cat e i gatti combinaguai
"Ho trovato il DVD di un film esaltato da Ford."
"Mi sa proprio che siamo finiti nella spazzatura di Cannibal Kid..."

Cannibal dice: Il sequel, o forse il prequel di Top Cat.
E che catzo è Top Cat?
Ford dice: un film che mi dice ancora meno di quello del trenta dicembre. O di uno qualsiasi tra quelli osannati da Cannibal.

The Nice Guys, il Buddy Spencer movie

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The Nice Guys
(USA 2016)
Regia: Shane Black
Sceneggiatura: Shane Black, Anthony Bagarozzi
Cast: Ryan Gosling, Russell Crowe, Angourie Rice, Margaret Qualley, Kim Basinger, Matt Bomer, Yaya DaCosta, Keith David, Beau Knapp, Murielle Telio, Ty Simpkins, Jack Kilmer, Hannibal Buress, Karrueche Tran
Genere: funky
Se ti piace guarda anche: Kiss Kiss Bang Bang, Tango & Cash

The Nice Guys è troppo un buddy movie. Cosa sono i buddy movie?
Sono quei film che raccontano del rapporto di amicizia ai limiti del bromantico tra due persone dello stesso sesso. Due persone che sono qualcosa in più di due semplici amici, ma qualcosa meno di due innamorati. In pratica possono essere definiti scopamici, solo che non scopano. Non tra di loro, almeno. Anzi, in questo film i due scopamici protagonisti Ryan Gosling e Russell Crowe non scopano proprio. Questo nonostante i due siano dei sex symbol e nonostante la pellicola sia parecchio sexy, grazie alle sue atmosfere anni '70 immerse nella Los Angeles del porno e alla partecipazione di alcune fanciulle avvenenti e poco vestite. È un film sexy ed è un film cool, con un bel groove funky. Però non si scopa. No no.



Da buon buddy movie che si rispetti, anche in questo caso i due protagonisti all'inizio non sono amici. Tutt'altro. Russell Crowe fa il culo a Ryan Gosling. E non intendo che gli prende il culo. Ho detto che in questo film non si scopa. Intendo che gli da una bella ripassata di botte.


D'altra parte Russell Crowe qui sembra quasi Bud Spencer e non si tira certo indietro quando c'è da menare le mani. Ryan Gosling allora è il Terence Hill della situazione? Da quel poco che so degli spaghetti western e dei film girati dalla coppia di italiani, Terence era quello sveglio e astuto dei due. In questo caso non è così. Nessuno dei due è quello sveglio.

"Cannibal Kid che ci dice che non siamo svegli? Non lo trovi ironico, Russell?"
"Immagino di sì, se solo sapessi chi o cosa è un Cannibal Kid."

Ryan Gosling qui ha anzi la parte del detective parecchio sfigato. L'unico problema è che Ryan Gosling è troppo figo per fare la parte del detective sfigato e quindi, per quanto si sforzi, non sembra la scelta più azzeccata per la parte.
Il ruolo del bruto ma non troppo calza invece alla perfezione a Russell Crowe, che però è un attore che continua a non convincermi molto e anzi lo prenderei volentieri a botte se solo avessi la stazza di un Bud Spencer. E a proposito di Carlo Pedersoli, questo post oggi partecipa a modo tutto suo alle celebrazioni in sua memoria, insieme ai seguenti blog.


WhiteRussian - Bomber
Combinazione Casuale - Lo chiamavano Buldozer
Cuore di celluloide - Lo chiamavano Trinità 
GiocoMagazzino - Il soldato di ventura
In Central Perk - Cantando dietro i paraventi
Il Bollalmanacco - Non c'è due senza quattro



Tornando ai poco nice guys, dalla loro unione ne nasce una coppia che in qualche modo funziona. Presi singolarmente fanno storcere il naso, Gosling per il personaggio non troppo nelle sue corde e Crowe perché mi sta sulle balls, e invece quando sono insieme il film offre il suo meglio. Se no che buddy movie sarebbe?

Oltre a questa bella coppia bromantica, ci sono anche delle belle presenze femminili. Non mi riferisco tanto a Kim Basinger che, complice un personaggio stereotipato e banale, è qui ai suoi minimi storici. Parlo piuttosto di Margaret Qualley, giovincella rivelazione della serie The Leftovers qui alle prese con un personaggio fuori di testa particolarmente spassoso.


E parlo di Yaya DaCosta, già vista ne I ragazzi stanno bene, che con quella sua capigliatura afro anni '70 non poteva mancare in questo film troppo anni '70.


La vera rivelazione del film è però un'altra: Angourie Rice, giovanissima attrice australiana classe 2001 che ha la parte della figlia idola di Ryan Gosling. Segnatevi il suo nome perché:

1) Angourie è un nome che rinfresca subito e con questo caldo ci sta.
2) Questa qua mi sa che farà strada, non a caso è già stata ingaggiata nel cast del futuro blockbuster Spider-Man: Homecoming.


Un buddy movie dominato da una ragazzina?
Dev'esserci qualcosa che non va e in effetti The Nice Guys non è un film perfetto. Intendiamoci, è una delle visioni più divertenti dell'anno. Scivola via che è un piacere e inoltre riesce a essere un bel tributo agli anni '70. Se però un Tutti vogliono qualcosa di Richard Linklater, anch'esso omaggio leggero a quel decennio, dietro alla sua apparente superficialità possiede una sua profondità, questo The Nice Guys non riesce ad andare oltre al puro divertissement. Quei pochi momenti in cui si fa più serioso appaiono forzati. Nella parte finale poi la pellicola si spegne, finendo in banali territori action e con uno sviluppo della trama, o meglio della trametta, esile e piuttosto prevedibile.

Però va bene così. Anche se la storia raccontata di per sé non è un granché e sembra più che altro un pretesto, è bello il modo in cui è narrata. Shane Black fa dimenticare di essere il regista di Iron Merd 3 e torna quasi ai livelli di Kiss Kiss Bang Bang, altro buddy movie cui questo film assomiglia inevitabilmente.
La cosa che convince di più comunque sono i personaggi. Russell Crowe, Ryan Gosling e la sua figlioletta potrebbero essere i protagonisti di una serie tv in cui i vari casi settimanali non interesserebbero granché quasi nessuno, ma la si guarderebbe comunque e unicamente per loro. Ho già anche pronto il titolo per la serie, da realizzare magari sotto forma di sitcom: due detective e mezzo.
(voto 7-/10)


Strangers Things: basta Pokémon e basta figa, tutti a caccia del... demogorgone

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Stranger Things
(serie tv, stagione 1)
Rete tv Servizio di streaming: Netflix
Creata dai: Duffer Brothers
Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Noah Schnapp, Matthew Modine, Cara Buono, Shannon Purser
Genere: tantottanta
Se ti piace guarda anche: E.T. - l'extra-terrestre, D.A.R.Y.L., Poltergeist, I Goonies, Stand By Me, Donnie Darko

Era da tanto che non vedevo qualcosa di così bello quanto Stranger Things. Dai tempi di Donnie Darko. O forse dagli anni 80. Sì. Allora era facile entusiasmarsi e stupirsi. Sarà perchè allora avevo da 0 a 8 anni. O sarà perché oggi capita talmente di tutto, che niente sorprende più. C'è una strage al giorno e per quale motivo? Una volta c'era chi sognava di diventare una rockstar, oggi c'è chi dice: “Mamma, voglio diventare un terrorista!”. C'è chi pensa che l'unico modo per lasciare un segno nel mondo sia distruggerlo. I 15 minuti di fama di warholiana memoria si sono trasformati in 15 minuti di morte e distruzione. Anders Breivik is the new Elvis Presley e gli autori della strage di Columbine sono i nuovi Beatles...
Viviamo proprio in un mondo di merda, esatto!

Su un fronte più leggero, molto più leggero, oggi è comune anche andare in giro a caccia di Pokémon. Ti sembra normale? chiederebbe Max Gazzé. A quanto pare, nel mondo attuale se non hai mai catturato un Pokémon in vita tua sei tu il diverso. Sei tu lo sfigato.

Negli anni '80 le cose erano diverse, erano più semplici. La serie Stranger Things ci ricorda però che di cose strane ne succedevano pure in quel decennio. Eccome. Allora i ragazzini non giocavano a Pokémon Go, ma a Dungeons & Dragons e davano la caccia ai demogorgoni. Non avevano gli smart phone, bensì parlavano con i walkie-talkie.


E c'erano persino persone, persone strane, che utilizzavano telefoni con i fili e con la rotella per comporre il numero!

"No, grazie. Non lo vogliamo il wi-fi. Stiamo bene così!"

La cosa che facevano più spesso i ragazzini di allora comunque era un'altra: andare in giro sulle BMX. Le fichissime BMX. E qui arriviamo a E.T. l'extra-terrestre, uno dei film che Stranger Things omaggia. Uno dei tanti. A questo punto si può pensare alla serie come a una mera copia degli 80s movies, ma così non è. Stephen King ha affermato che guardare Stranger Things è come assistere a un greatest hits dei suoi libri e la stessa cosa si può dire delle pellicole che in qualche modo cita. Quella fatta dai Duffer Brothers, i creatori della serie, è una rielaborazione di tipo tarantiniano. Omaggiare, ma non scopiazzare. Prendere il buono da ogni influenza e fonderlo insieme in qualcosa di nuovo e di unico.


Stranger Things riesce ad andare oltre la pur divertente parodia kitsch del decennio fatta ad esempio dal cortometraggio Kung Fury. In una maniera analoga a quanto compiuto nel 2001 da Donnie Darko, la serie tira fuori il meglio di quel decennio e lo rielabora con personaggi che ti entrano nel cuore, ti lasciano un segno e ti fanno sbirciare nel loro mondo.

Il gruppetto di ragazzini protagonisti è il degno erede delle gang dei Goonies, Explorers, It e Stand By Me.


Il simpatico sdentato Dustin in particolare è il nuovo Chunk dei Goonies.


La bambina che sembra un bambino in cui si imbattono, Eleven detta Elle, è un mix tra D.A.R.Y.L., Carrie sguardo di Satana e Drew Barrymore in Fenomeni paranormali incontrollabili.


La creatura contro cui si battono sembra La cosa o Alien o un qualche mostriciattolo letteralmente fuoriuscito da un film di David Cronenberg, che vive in una dimensione parallela cui si può accedere tramite un portale stile Poltergeist ed è pericolosa quanto un Freddy Krueger.


In parallelo ai giovanissimi protagonisti si muovono anche alcuni personaggi teen, che sembrano provenire da un film a caso di John Hughes. Scegliete voi tra Breakfast Club, Sixteen Candles, Bella in rosa e Una pazza giornata di vacanza, o tutti quanti messi insieme.


La giovane Natalia Dyer poi sembra una Emmy Rossum in miniatura.


Mi rendo conto che questa non è una citazione anni '80, ma d'altra parte Stranger Things omaggia persino pellicole non anni '80, in particolare Under the Skin, il sottovalutato film con Scarlett Johansson, qui richiamato esplicitamente nell'oscuro mondo sottosopra.


A parte questo dettaglio, tutto il resto è tanto ottanta. Così come anche gli attori adulti presenti, in particolare i due volti noti della serie: Winona Ryder, una delle icone teen di quel decennio, e Matthew Modine (qui con un'inquietante capigliatura bianca alla Leland Palmer di Twin Peaks), interprete che ha dato il suo meglio negli 80s, in particolare in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick.


E poi ancora i titoli di testa, i font utilizzati, la colonna sonora originale ricca di synth, alternata a brani storici come “Atmosphere” dei Joy Division, “Africa” dei Toto o il leitmotiv “Should I Stay or Should I Go” dei Clash.
C'è tutto un decennio frullato qui dentro. Non so l'impressione che possa fare sulla Pokémon generation e sui ggiovani d'oggi ma, per chi in quegli anni c'è cresciuto, è come fare un viaggio indietro nel tempo a bordo di una DeLorean. È come rivedere I Goonies per la prima volta, solo con ormai tutti i propri 30/40 anni di esperienza sul groppone. Stranger Things è la serie tv migliore degli anni '80, se solo negli anni '80 ci fosse stato Netflix.


Should I stay or should I go now?
Penso che ora me ne andrò e lo stesso dovreste fare anche voi. Dovreste andare subito a guardare questa serie, se ancora non l'avete fatto. Gli amici non mentono e io, che sono vostro amico, vi dico che Stranger Things è un'autentica figata. Mollate quindi Pokémon Go, almeno per qualche ora, lasciate perdere le ragazze, che tanto non ve la danno, e andate a caccia del demogorgone!
(voto 9+/10)

Blockbusters

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In piena estate, ecco che arriva una delle pellicole più attese, o più che altro temute, dell'intera annata. Il nuovo episodio reboot dei Ghostbusters. O meglio delle Ghostbusters.
Vediamo allora i commenti alle poche ma potenzialmente quasi interessanti uscite di questo weekend estivo, insieme ai miei commenti e a quelli del sempre più fantasma James Ford, ormai quasi del tutto sparito dalla blogosfera. Non che me ne lamenti, per carità.

Ghostbusters 3D
"La presenza di Ford sul web è sempre più impalpabile. Ormai è più difficile da catturare di un fantasma. O di un Pokémon!"

Cannibal dice: Questo nuovo Ghostbusters è stato talmente massacrato in maniera preventiva da quegli spettatori critici a priori che vivono nell'esaltazione del passato come il mio blogger rivale, che mi viene quasi voglia di volergli bene. Poi, per carità, magari si rivelerà una porcatona comunque, però non saltiamo subito alle conclusioni come farebbe un Ford qualunque.
Ford dice: film che ho detestato fin dalla sua genesi anche se rigorosamente a priori, e che rischia di macchiare un brand che tanto ha significato nel corso degli anni ottanta per i ragazzi della mia generazione.
Spero solo sia meno peggio di quanto non sembri.

La notte del giudizio – Election Year
"Ciao Ford, kiss me che sono il tuo tipo!"

Cannibal dice: Il primo film di questa saga horror-fantascientifico-apocalittica mi era piaciuto parecchio. Il secondo decisamente meno. Questo terzo mi intriga abbastanza. In attesa che anche a Lodi venga proclamato il giorno delllo “sfogo annuale”, a cui non vedo l'ora di partecipare.
Ford dice: i primi due film di questo brand, pur non esaltandomi, si sono rivelati prodotti d'intrattenimento non male, anche se il gap tra il primo ed il secondo era piuttosto marcato. Speriamo che con il terzo alzi un po' l'asticella, anche se considerati i recenti avvenimenti, in questo momento ho poca voglia di violenza, anche solo al Cinema.

Goodnight Mommy
"Ma che m'è venuto in mente quando ho detto a Ford che il wrestling è uno sport per femminucce?"

Cannibal dice: Horror austriaco che giace abbandonato da tempo nel mio hard-disk, come il sempre più desolato WhiteRussian nella blogosfera. Ce la farò a recuperarlo, “invogliato” dalla distribuzione italiana? E ce la farà Ford a riprendersi dalla sua crisi esistenziale?
Ford dice: nonostante l'estate sia sinonimo di horror, questa produzione austriaca mi ispira poco, anche se non è detto che possa ripescarla nel caso in cui il mio blogger rivale dovesse parlarne male. Quella, ormai, è garanzia di qualità.

Skiptrace - Missione Hong Kong
"Jackie, sai che secondo Mr Ford sei un grandissimo attore?"
"Ahahah, questa fa ridere pure me!"

Cannibal dice: Uh, Madonna! Un'altra porcheria con Jackie Chan? Ma non ne era uscita una appena pochi giorni fa? Chan non potrebbe seguire l'esempio, per una volta saggio, di Ford e diminuire la sua presenza per il bene del mondo?
Ford dice: Jackie Chan mi sta simpatico, ma i film in cui compare sono quasi sempre delle porcate. Salterò, nonostante tutto, con piacere.
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