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Channel: pensieri cannibali
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Al cinema con mamma o papà?

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Per commentare i film in arrivo questa settimana nei cinema italiani, ho deciso di fare come il vincitore dell'ultimo Festival di Sanremo, Francesco Gabbani. Ho deciso di portare con me una scimmia, ovvero Mr. James Ford.
Il balletto però no, non lo facciamo. Anche se potrebbe uscirne qualcosa di davvero comico...

Mamma o papà?
"Tesoro, preferisci stare con mamma o papà?"
"Basta che non mi lasciate con Ford, che se no quello ha già pronti i documenti di adozione."


Cannibal dice: Mamma o papà?
Dovendo scegliere in casa Ford, direi di puntare su Julez. Credo che lo stesso James Ford sia d'accordo.
Vedere o non vedere questo film?
Il prevedibile Ford sarà di certo per il no, ma io credo che questa commediola famigliare potrebbe piacere più a lui che a me. Io comunque una possibilità credo gliela darò.
Ford dice: senza dubbio anch'io punterei su Julez, ma mi pare una scelta da sanità mentale, nonostante sia stata fatta anche dal Cannibale.
Rispetto al film, invece, non saprei bene: ennesima robetta italiana dimenticabile o intrattenimento come si deve? Alla visione la risposta.


Moonlight
"Vieni, piccolo. Ti porto in un posto lontano, dove Ford non proverà più ad adottarti."

Cannibal dice: Film che ha ottenuto 8 nomination ai prossimi premi Oscar. Meritate o meno?
La pellicola l'ho già vista e il mio parere arriverà credo a breve...
Ford dice: la marcia di avvicinamento agli Oscar si fa sentire, ed uno di quelli che potrebbero essere i protagonisti della Notte più Notte dell'anno per il Cinema bussa alla porta del Saloon come di quell'altro sito meno interessante che cura il mio antagonista. Quale responso daranno i due rivali per antonomasia della blogosfera? Saranno d'accordo come purtroppo è accaduto troppo spesso in questo inizio anno?


Manchester by the Sea
"Ford vuole adottare pure te, anche se ormai sei già cresciutello?"
"Proprio così."
"Ma che problema ha, quello? Non gli bastano i 12 figli che ha già?"

Cannibal dice: Tra i film candidati agli Oscar è uno dei pochi che ancora mancano alle mie visioni, ma sono molto molto curioso e spero di riuscire a recuperarlo prima della notte delle stelle e prima di Ford.
Ford dice: film che attendo da tempo e che non sono ancora riuscito a vedere, ma che spero possa dividere in particolare il sottoscritto e Cannibal, più che i giurati dell'Academy.


Resident Evil – The Final Chapter
"Tra zombie, cannibali e Ford, non so manco io da chi sto scappando più in fretta."

Cannibal dice: Ma ancora?
Come videogame avevo giocato a Resident Evil 2 e l'avevo trovato molto fico e molto spaventoso, sebbene troppo difficile per le mie limitate capacità videoludiche. Quanto alla saga cinematografica, mi sono fermato al primo che mi è bastato e avanzato: una tipica fordianata più action che horror che fa paura soltanto per la sua qualità infima e che non mi ha fatto venire la minima voglia di proseguire con i vari sequel.
Ford dice: saga che non ho mai particolarmente amato, sia rispetto ai videogames che al Cinema. Non credo di aver visto neppure tutti i capitoli, e quelli passati da queste parti non hanno fatto una gran figura.
Lascerò l'eventuale recupero per riempire la classifica del peggio dell'anno.


Autobahn – Fuori controllo
"Ma dov'è finito Ford???
Se avessi sfidato il Bradipo di Zootropolis sarebbe stata una gara più combattuta..."

Cannibal dice: Filmetto action che ho già visto, soprattutto per via della presenza dei due protagonisti Nicholas Hoult e ancor più soprattutto Felicity Jones. Una visione che passa via veloce, più guardabile rispetto a un tipico action fordiano e meno guardabile rispetto a un film normale, ma senza lasciare traccia. Così dimenticabile che non ho ancora preparato un post e non credo lo farò.
Ford dice: lo ammetto, avevo recuperato questo film. Poi ho visto il trailer, ho letto la trama e qualche opinione in rete, e ho deciso che, per una volta, mi sarei risparmiato un'ora e mezza di nulla.
E sono molto felice della scelta.


Ballerina

Cannibal dice: A meno che non si riveli Il cigno nero dell'animazione, e non credo, direi che posso fare a meno di questa bambinata. La lascio volentieri a un James Ford che per l'occasione tirerà fuori dall'armadio in gran segreto il tutù che nasconde in mezzo ai costumi da wrestler.
Ford dice: altro film che non ho alcun desiderio di recuperare, considerato che, in vista della Notte degli Oscar, vorrei concentrarmi sui titoli che si contenderanno i premi più ambiti.
Lascio il tutto al mio rivale, che sicuramente in tutù sta meglio di me.

"In tutù sto meglio io di Ford. E forse anche di Cannibal."


Absolutely Fabulous
"Noi sì che siamo trasgressive e ggiovani, altroché Ford e Cannibal!"
"Sì, però loro sono più fabulous."

Cannibal dice: Proseguimento cinematografico di una serie tv di cui nemmeno io avevo mai sentito parlare. E sì che le serie le guardo (o almeno le comincio) quasi tutte. In questo caso però si tratta di un telefilm trasmesso dalla BBC a partire dal 1992, quindi sul materiale vintage è meglio chiedere al vecchio Ford.
Ford dice: film ispirato da una serie tv della quale non conoscevo assolutamente nulla, che essendo figlia degli anni novanta probabilmente comunque da queste parti non sarebbe neppure passata.
E che di favoloso non pare abbia granchè, un po' come il mio rivale.


Moonlight, un film non facile

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Moonlight
Regia: Barry Jenkins
Cast: Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Naomie Harris, Janelle Monáe, Mahershala Ali, Jharrel Jerome, André Holland


Non è facile crescere quando sei nero.
Non è facile crescere quando sei gay.
Non è facile crescere quando sei povero.
Non è facile crescere quando non hai un padre e tua madre è una tossica che ti tratta di merda, roba che al confronto Annamaria Franzoni rischia di vincere il premio di Mother of the Year.
Non è facile crescere quando chi si avvicina di più a una figura paterna è lo spacciatore più quotato del quartiere.
Non è facile crescere, punto. Figuriamoci in tutte queste condizioni messe insieme.
Non è facile crescere in queste condizioni, trovare una tua identità, farti un tuo nome, se in più sei un tipo “little” e gracilino così...



...e riuscire a trasformarti in 50 Cent.


Non è facile fare un film che tratta di omosessualità.
Non è facile fare un film che tratta di tematica razziale.
Non è facile fare un film che tratta di droga.
Non è facile fare un film che tratta di bullismo.
Non è facile fare un film che tratta di crescita senza che sembri una serie teen stile The CW.
Non è facile fare un film, punto.
Non è facile fare un film che tratta tutte queste tematiche messe insieme senza risultare patetico o ruffiano o banale o una stronzata piena di buoni sentimenti, o al contrario una roba volutamente provocatoria e fine a se stessa.

Non è facile, ma Moonlight ce la fa, regalando momenti di grande cinema grazie a un regista come Barry Jenkins che da qui in poi è da tenere costantemente d'occhio, regalando squarci di poesia, regalando attimi di emozione che ti travolgono come una brezza estiva “ed è come se tutto si fermasse per un attimo. È come se si sentisse solo il proprio battito cardiaco. Cavolo, si sta talmente bene che viene voglia di piangere”.

Non è facile fare un film come Moonlight, capace di parlare a chiunque si sia mai sentito almeno una volta nella vita diverso, anche un bianco etero relativamente benestante cresciuto con l'amore di entrambi i genitori in un quartiere bene di una tranquilla cittadina italiana.

Dopo avervi detto tutte queste cose che non sono facili, ne volete invece sentire una che è facile?
Applaudire un film imperfetto, ma coraggioso e bello come Moonlight.
(voto 7,5/10)

Manchester by the Sea: non chiamatelo strappalacrime, chiamatelo strappacuore

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Manchester by the Sea
Regia: Kenneth Lonergan
Cast: Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams, Kyle Chandler, Gretchen Mol, Matthew Broderick, Kara Hayward, Anna Baryshnikov, Heather Burns, Missy Yager


Si fosse chiamato soltanto Manchester, si sarebbe potuto immaginare un film sugli Oasis. O almeno, per me cresciuto negli anni '90 con la musica Britpop, quella città inglese significa soprattutto loro: i fratelli Gallagher. Per qualcuno cresciuto una manciata di anni prima, Manchester invece significherà magari Madchester, la scena musicale cittadina sviluppatasi negli anni '80 guidata da band come Stone Roses, Happy Mondays, Black Grape, Inspiral Carpets e Charlatans.
I patiti di calcio avranno invece immaginato, o sperato in un film sul Manchester United. O magari sul Manchester City.

Manchester by the Sea non ha però nulla a che vedere con la città inglese. Come riporta Wikipedia: Manchester-by-the-Sea, spesso semplicemente Manchester, è un comune degli Stati Uniti d'America facente parte della contea di Essex nello stato del Massachusetts.
È in questa cittadina marittima statunitense di appena 5mila anime che è per lo più ambientato il film Manchester by the Sea. Un luogo tranquillo e sereno, dove puoi uscire in barca per una gita in mare e trovare persone come Michelle Williams. Sembra quasi di stare nella Capeside di Dawson's Creek. Un posto bello in cui vivere, almeno se non ci sono rompiscatole aspiranti Spielberg come Dawson Leery che ti vogliono coinvolgere nei loro filmucoli.


"Hey Jen, sei già andata a trovare Dawson?"
"Ma col cavolo! Ora che sono diventata un'attrice di successo, figurati se non prova a scritturarmi in un suo film...
Non per dire, però il mio nome comunque è Michelle non Jen, caro Pacey."
"E il mio è Casey, non Pacey!"

Può però rivelarsi anche un posto difficile in cui vivere. Non che dietro la sua facciata quieta capitino omicidi misteriosi come in Twin Peaks, Pretty Little Liars o nella nuova Riverdale. Questa è una storia differente. Una storia piena di tristezza. Così triste che non è che faccia piangere. Fa più che altro venire un groppo allo stomaco. Manchester by the Sea è un film duro, una visione sofferta, eppure non è disperato. Riesce a mantenere intatta un po' di speranza, a far intravedere la luce alla fine del tunnel, sebbene sia solo una lucina flebile. Più che uno strappalacrime in senso classico, è uno strappacuore. Una pellicola che ti scava un buco dentro e lì rimane.


Non so nemmeno dire cosa mi abbia colpito tanto. È difficile spiegare cosa renda questo film un'esperienza profonda, paragonabile a poche altre pellicole recenti o meno. C'è qualcosa di stranamente familiare nei suoi personaggi. Si prova una notevole empatia, nonostante il protagonista non sia certo Mr. Simpatia. Eppure la recitazione di Casey Affleck è così non-recitata che non sembra nemmeno di stare a vedere un film. Sembra di essere al suo fianco e riuscire a vivere quanto gli capita come se si fosse lì con lui.
Bravissimi anche gli altri attori ad apparire come dei non-attori. Non che siano incapaci, sia chiaro. Tutt'altro. Anche loro è come se non recitassero. Lucas Hedges, Michelle Williams, Kyle Chandler, Gretchen Mol e Kara Hayward (la ragazzina di Moonrise Kingdom – Una fuga d'amore) sembra che in quei panni ci siano nati. Niente voci sospirate come nelle fiction Mediaset. Niente scene forzate. Niente sforzi. La forza di Manchester by the Sea sta nella sua naturalezza. Nel suo neo neorealismo che puzza di vita vera. Nel suo essere straordinario nel suo essere ordinario. Nel suo dolore sommesso che ti accompagna lungo tutta la sua durata e che poi ti resta dentro pure alla fine. Lo puoi sentire anche adesso, a qualche giorno di distanza dalla visione.
Hey, mi vuoi lasciare un po' solo, ora?
(voto 8,5/10)

Scottish Pastoral

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American Pastoral
Regia: Ewan McGregor
Cast: Ewan McGregor, Dakota Fanning, Jennifer Connelly, David Strathairn, Valorie Curry, Uzo Aduba, Hannah Nordberg


Lui è il tipo che tutti ammirano. Quello che tutti i ragazzi sognano di essere e tutte le ragazze (e anche alcuni ragazzi) sognano di farsi. È quello che sai già avrà un futuro brillante davanti a sé, qualunque cosa farà nella vita.

Di chi sto parlando?
Di Seymour Levov, un ragazzo soprannominato “Lo svedese” che è l'atleta scolastico migliore del New Jersey, un campione sia nel football che nel baseball, ed è pure bello, brillante e persino gentile e simpatico. Un tipo perfetto che si sposa con la fregna perfetta, Jennifer Connelly.


Una così bella da aver incantato più e più generazioni di spettatori, fin dal suo indimenticabile esordio in C'era una volta in America, e raggiungendo il vertice della sua figosità nella commedia scritta da John Hughes Tutto può accadere, il film del 1991 in cui un povero fortunato si ritrova una sera tutto solo con lei all'interno di un supermercato.




Dall'unione tra un tipo così che si sposa con una tipa così non potrà che uscirne una creatura meravigliosa, giusto?

Ehm, non proprio.
Se pensate che la loro vita insieme sarebbe stata perfetta avevate ragione, ma solo fino a che non gli è nata una figlia. Da lì tutto è cambiato...



Lui è il tipo che tutti ammirano. Quello che tutti i ragazzi sognano di essere e tutte le ragazze (e anche alcuni ragazzi) sognano di farsi. È quello che sai già avrà un futuro brillante davanti a sé, qualunque cosa farà nella vita.

Di chi sto parlando?
Non solo di Seymour Levov, ma anche di Ewan McGregor, l'attore che lo interpreta in American Pastoral. Io l'ho sempre adorato, persino venerato, e ho sempre desiderato essere come lui. Persino (e forse soprattutto) in versione tossica alla Mark Renton. Dal folgorante Trainspotting in poi, Ewan non tutte le volte ha azzeccato i film giusti, però ha infilato una numerosa serie di filmoni come Moulin Rouge! e Big Fish, più alcuni miei cult personali come Velvet Goldmine, Una vita esagerata, Abbasso l'amore e Beginners.


Quando ho sentito che esordiva alla regia, ho subito immaginato che l'avrebbe fatto con un film che avrei adorato. Non importava che le prime critiche arrivate al suo American Pastoral non fossero proprio gentili. Io ci credevo ancora. Ewan McGregor è uno dei miei miti, uno dei miei modelli esistenziali, uno dei miei attori preferiti. Ha tutto il potenziale per diventare anche uno dei miei registi preferiti. Io ci volevo credere. Io ci ho voluto credere anche nei primi minuti di visione, quando sembra avere inizio una di quelle storione avvincenti un po' alla Big Fish...

L'illusione purtroppo dura appena una manciata di minuti. Dopodiché ci si aspetta che la pellicola entri nel vivo, che la storia esploda con tutto il suo coinvolgimento emotivo e invece... niente. Si resta all'asciutto. American Pastoral è un film freddo e impersonale. Da un'opera prima ci si aspetterebbe passione. Ci si aspetterebbe un'opera con dentro magari qualche perdonabile sbavatura, ma anche con un fuoco che arde. Questa pellicola girata in maniera molto classica e per carità impeccabile non sembra invece per niente un'opera prima. E lo dico in senso negativo.

Ewan McGregor sembra girare un piatto adattamento di un romanzo che gli è piaciuto, ma il fatto che gli sia piaciuto non emerge. L'attore pare dirigere una storia non sua, che non gli appartiene per niente e infatti è proprio così. Cosa c'entra uno scozzese cresciuto tra gli anni '70 e gli '80 con un romanzo americanissimo ambientato per lo più nei 60s e con protagonista un uomo ebreo del New Jersey soprannominato “Lo Svedese”?

Niente, ma proprio zero. E infatti il film è girato (ma pure recitato) senza il minimo trasporto, quindi figuriamoci il coinvolgimento che può provocare nello spettatore. Se a ciò aggiungiamo che il personaggio della figlia di Ewan McGregor, una ragazzina balbuziente malamente interpretata da Dakota Fanning, è un'attivista radicale in favore dei movimenti di protesta giovanili talmente insopportabile che renderebbe anti-hippie persino il più fervido tra gli hippie, il patatràc è bell'e che servito.


American Pastoral più che un film brutto è un film del tutto anonimo e questa è una cosa che da un tizio qualunque l'avrei anche più o meno accettata. Ma da uno dei miei idoli personali al suo esordio dietro la macchina da presa proprio no, non ci riesco. Ora non mi resta che sperare che, abbandonate le velleità registiche e tornato a indossare i panni di Mark Renton in atmosfere Scottish Pastoral a lui più familiari, Ewan McGregor ritrovi la passione di un tempo, quella in grado di fargli tirare fuori facce come questa...


L'unica faccia che invece ho fatto io dopo aver visto American Pastoral è stata questa...

(voto 5/10)

La marcia dei film

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Questa settimana nei cinema arrivano diversi film, soprattutto un paio, che promettono molto bene.
Riusciranno a rivelarsi all'altezza delle altissime aspettative?
Cerchiamo di cominciare a scoprirlo, in questa nostra solita rubrica delle uscite cinematografiche nelle sale italiane con i commenti di Cannibal Kid, cioè io, e di Mr. White Russian, cioè quel losco figuro che scrive sul blog James Ford...
Mmm no, forse ho sbagliato: è Mr. James Ford del blog White Russian, credo.

T2 Trainspotting
"A che ora passa il treno per Lodi?"
"Perché, vuoi andare a trovare Ford? Ma ti droghi ancora pesante?"


Cannibal dice: Attesa alle stelle per il sequel di Trainspotting, uno dei sommi cult degli anni '90, il decennio più amato su Pensieri Cannibali e più detestato su White Russian. A smorzare l'entusiasmo c'è la consapevolezza che potrebbe essere un diludendo clamoroso. Questo rischioso seguito allora creerà dipendenza come il primo film, oppure manderà in overdose come una brutta scorpacciata di filmacci consigliati da Ford?
Ford dice: ai tempi della sua uscita e dell'ascesa a cult generazionale, avevo snobbato Trainspotting, visto come una specie di Graal da molti miei amici finti o veri alternativi che fossero allora, ma lo apprezzai parecchio qualche anno dopo, quando riuscii a vederlo con gli occhi di chi è più cresciuto, paradossalmente.
Il rischio di questo sequel è che sputtani proprio quel ricordo. Quello che spero, è che non lo faccia, e sia cresciuto insieme a chi lo ricorda come me. O perfino come Cannibal.

Jackie
"Sono io la sola e unica First Lady del web, altroché Mrs. Ford!"

Cannibal dice: E dopo il sequel di Trainspotting, ecco il nuovo film con protagonista Natalie Portman. Che questa sia la settimana cinematografica più cannibale dell'anno, e forse del decennio, per la gioia mia e la disperazione di Ford?
Ford dice: Pablo Larraìn è un regista che ha saputo, dopo un inizio pessimo almeno agli occhi del sottoscritto - il sopravvalutatissimo Tony Manero -, guadagnarsi uno spazio di tutto rispetto al Saloon.
Riuscirà a confermare tutto il buono con questa sua prima produzione "all-american"? Stando alle recensioni, potrebbe essere.
Io spero solo di non essere ancora una volta d'accordo con Cannibal in questo inizio anno.

The Great Wall
"Hey Matt, dove stiamo andando conciati così?"
"A un incontro di wrestling con Ford, mi pare evidente."

Cannibal dice: Kolossal storico-action cinese che sembra costruito apposta per far felice Ford e per abbattersi (im)pietosamente contro il mio muro. Anche se lui probabilmente avrebbe ingaggiato Stallone, ma gli toccherà accontentarsi di Matt Damon. Io invece mi sa che passo... alla grande.
Ford dice: film che ho già visto e che sulla carta potrebbe rappresentare una fordianata spaziale, considerate l'action medievaleggiante e Zhang Yimou in regia.
Sarà andata davvero così? A breve la risposta.

Barriere
"Visita ancora una volta WhiteRussian, figlio mio, e ti sbatto subito fuori di casa!"

Cannibal dice: Tra le barriere di Matt Damon e quelle di Denzel Washington, direi che preferisco queste ultime. Tra i film nominati all'Oscar 2017 di miglior film è uno dei pochi che mi mancano, ma vedrò di rimediare entro la notte delle stelle e bagnare così il naso a Mr. James Ford.
Ford dice: tra i nominati per il miglior film di quest'anno, Barriere è uno dei due che ancora mancano al mio appello.
Viaggiando però nel tempo tra quando scrivo queste righe e quando saranno pubblicate, dovrei averlo già visto in tempo per affrontare preparato almeno rispetto alle categorie principali la Notte degli Oscar.
A Cannibal Kid, invece, auguro una lunga notte senza Cinema. Per una decina d'anni almeno.

Beata ignoranza
"Quest'oggi studieremo WhiteRussian...
per capire come NON si deve tenere un blog."

Cannibal dice: Dall'alto della sua beata ignoranza, Ford bollerà facilmente questa come l'ennesima commediola italiana da evitare come la peste. Io che sono molto più illuminato e di larghe vedute, so invece che Massimiliano Bruno è uno che sa girare film non male e poi c'è Marco Giallini, dopo Perfetti sconosciuti e Rocco Schiavone idolo totale di Pensieri Cannibali, quindi la visione scatta quasi obbligatoria.
Ford dice: il Cinema italiano recente, per non so neppure io bene quale motivo, pare cominciare ad essere fin troppo sopravvalutato. Nonostante Marco Giallini, dunque, uno dei pochi nostrani in grado di mettere d'accordo il sottoscritto ed il Cucciolo Eroico, penso che salterò in attesa, chissà, di un recupero tappabuchi.

La marcia dei pinguini – Il richiamo
"Ma quanto siamo numerosi?"
"Mi sa che siamo quasi più dei Ford."
"Impossibile."

Cannibal dice: Anche i documentari possono essere vittime della mania di fare sequel a tutti i costi? A quanto pare sì e così ecco che arriva il secondo episodio de La marcia dei pinguini, osannato docu premio Oscar da cui io ho sempre marciato alla larga, così come è bene fare ogni volta che nell'aria si sente puzza di fordianata.
Ford dice: ai tempi della sua uscita in sala, nonostante le strizzate d'occhio al grande pubblico grandi come un iceberg, trovai molto ben realizzato La marcia dei pinguini.
Inutile dire che un sequel, se non per raschiare il fondo del barile, non pareva proprio necessario.
Così come non pare necessaria la presenza di Cannibal in rete.

Bandidos e balentes – Il codice non scritto
Uno scatto recente di Mr. James Ford insieme al suo gruppo preferito, i Tazenda.

Cannibal dice: Thriller ambientato nella Sardegna degli anni '50 che lascio volentieri a Ford, ajò!
Ford dice: quando si parla di banditi, io sono sempre in prima fila. Questa volta, però, complice la Notte degli Oscar imminente ed il bisogno di contraddire sempre e comunque il mio rivale, credo rinfodererò le pistole e mi dedicherò ad altro.

Oscar 2017 tonight: previsioni poco attendibili e preferiti

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Cosa succede stasera?

Andate in pizzeria?
E chissenefrega!
La mia era solo una domanda retorica. Non mi interessa sapere per davvero che cosa combinate questa sera. Quelli sono solo affari vostri. Quello che mi interessa è che stasera saranno consegnati gli Oscar 2017, anche noti come i premi più ambiti dagli ambienti cinematografici mondiali giusto dopo i Pensieri Cannibali Awards.

Chi vincerà stasera, nella cerimonia condotta per la prima volta dall'esordiente Jimmy Kimmel?
Questa non è una domanda retorica. Questa è una cosa che vi dirò io. Fatemi indossare i panni demodé di Nostradamus e lasciatemi fare le previsioni di quelli che tra poche ore potrebbero essere i vincitori, accompagnati dalle indicazioni dei miei preferiti in ogni categoria.

Giusto per fare un'altra domanda: si tratta di previsioni attendibili?
Questo non posso assicurarlo, però se non altro ho visto tutti e 9 i candidati al premio di miglior film dell'anno, quindi se non altro ho presente ciò di cui parlo.


Oscar 2017: nomination, previsioni e preferiti


Miglior film

Arrival, prodotto da Shawn Levy, Dan Levine, Aaron Ryder e David Linde
Barriere (Fences), prodotto da Scott Rudin, Denzel Washington e Todd Black
La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge), prodotto da Bill Mechanic e David Permut
Hell or High Water, prodotto da Carla Hacken e Julie Yorn
Il diritto di contare (Hidden Figures), prodotto da Donna Gigliotti, Peter Chernin, Jenno Topping, Pharrell Williams e Theodore Melfi
La La Land, prodotto da Fred Berger, Jordan Horowitz e Marc Platt
Lion - La strada verso casa (Lion) , prodotto da Emile Sherman, Iain Canning e Angie Fielder
Manchester by the Sea, prodotto da Matt Damon, Kimberly Steward, Chris Moore, Lauren Beck e Kevin J. Walsh
Moonlight, prodotto da Adele Romanski, Dede Gardner e Jeremy Kleiner

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Basta che non vinca: La battaglia di Hacksaw Ridge


Miglior regia

Damien Chazelle - La La Land
Barry Jenkins - Moonlight
Kenneth Lonergan - Manchester by the Sea
Denis Villeneuve - Arrival
Mel Gibson - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Damien Chazelle
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Damien Chazelle
Basta che non vinca: Mel Gibson


Miglior attore protagonista

Casey Affleck - Manchester by the Sea
Andrew Garfield - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Ryan Gosling - La La Land
Viggo Mortensen - Captain Fantastic
Denzel Washington - Barriere (Fences)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Casey Affleck
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Casey Affleck
Basta che non vinca: Andrew Garfield


Miglior attrice protagonista

Isabelle Huppert - Elle
Ruth Negga - Loving
Natalie Portman - Jackie
Emma Stone - La La Land
Meryl Streep - Florence (Florence Foster Jenkins)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Emma Stone
La preferita di Pensieri Cannibali è: Emma Stone
Basta che non vinca: Meryl Streep


Miglior attore non protagonista

Mahershala Ali - Moonlight
Jeff Bridges - Hell or High Water
Lucas Hedges - Manchester by the Sea
Dev Patel - Lion - La strada verso casa (Lion)
Michael Shannon - Animali notturni (Nocturnal Animals)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Mahershala Ali
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Mahershala Ali

Miglior attrice non protagonista

Viola Davis - Barriere (Fences)
Naomie Harris - Moonlight
Nicole Kidman - Lion - La strada verso casa (Lion)
Octavia Spencer - Il diritto di contare (Hidden Figures)
Michelle Williams - Manchester by the Sea

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Viola Davis
La preferita di Pensieri Cannibali è: Michelle Williams

Migliore sceneggiatura originale

Damien Chazelle - La La Land
Kenneth Lonergan - Manchester by the Sea
Taylor Sheridan - Hell or High Water
Efthymis Filippou e Yorgos Lanthimos - The Lobster
Mike Mills - 20th Century Women

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Manchester by the Sea
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Manchester by the Sea

Migliore sceneggiatura non originale

Barry Jenkins e Tarell McCraney - Moonlight
Eric Heisserer - Arrival
Luke Davies - Lion - La strada verso casa (Lion)
August Wilson - Barriere (Fences)
Allison Schroeder e Theodore Melfi - Il diritto di contare (Hidden Figures)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Moonlight
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Arrival

Miglior film straniero

Land of Mine - Sotto la sabbia (Under sandet), regia di Martin Zandvliet (Danimarca)
En man som heter Ove, regia di Hannes Holm (Svezia)
Il cliente (Forushandeh), regia di Asghar Farhadi (Iran)
Tanna, regia di Martin Butler e Bentley Dean (Australia)
Vi presento Toni Erdmann (Toni Erdmann), regia di Maren Ade (Germania)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Il cliente
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so, non ne ho visto nessuno

Miglior film d'animazione

Zootropolis (Zootopia), regia di Rich Moore e Byron Howard
Oceania (Moana), regia di John Musker e Ron Clements
Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings), regia di Travis Knight
La tartaruga rossa (La Tortue Rouge), regia di Michaël Dudok de Wit
La mia vita da Zucchina (Ma vie de Courgette), regia di Claude Barras

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Kubo e la spada magica
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Zootropolis (ma non ho ancora visto La mia vita da Zucchina e La tartaruga rossa)

Miglior fotografia

Linus Sandgren - La La Land
Bradford Young - Arrival
Greig Fraser - Lion - La strada verso casa (Lion)
James Laxton - Moonlight
Rodrigo Prieto - Silence

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Miglior scenografia

Patrice Vermette e Paul Hotte - Arrival
Stuart Craig e Anna Pinnock - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them)
Jess Gonchor e Nancy Haigh - Ave, Cesare! (Hail, Ceaser!)
Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco - La La Land
Guy Hendrix Dyas e Gene Serdena - Passengers

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Miglior montaggio

Tom Cross - La La Land
Joi McMillon e Nat Sanders - Moonlight
John Gilbert - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Joe Walker - Arrival
Jake Roberts - Hell or High Water

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Miglior colonna sonora

Mica Levi - Jackie
Justin Hurwitz - La La Land
Dustin O'Halloran e Hauschka - Lion - La strada verso casa (Lion)
Nicholas Britell - Moonlight
Thomas Newman - Passengers

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Miglior canzone

Audition (The Fools Who Dream) (Justin Hurwitz, Benj Pasek e Justin Paul) - La La Land
Can't Stop the Feeling! (Justin Timberlake, Max Martin e Karl Johan Schuster) - Trolls
City of Stars (Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul) - La La Land
The Empty Chair (J. Ralph e Sting) - Jim: The James Foley Story
How Far I'll Go (Lin-Manuel Miranda) - Oceania (Moana)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: City of Stars
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Audition (The Fools Who Dream)

Migliori effetti speciali

Deepwater - Inferno sull'oceano (Deepwater Horizon)
Doctor Strange
Il libro della giungla (The Jungle Book)
Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings)
Rogue One: A Star Wars Story

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Il libro della giungla
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Doctor Strange (ma non ho ancora visto Rogue One)

Miglior sonoro

Andy Nelson, Ai-Ling Lee e Steve A. Morrow - La La Land
David Parker, Christopher Scarabosio e Stuart Wilson - Rogue One: A Star Wars Story
Kevin O'Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Bernard Gariépy Strobl e Claude La Haye - Arrival
Greg P. Russell, Gary Summers, Jeffrey J. Haboush e Mac Ruth - 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Miglior montaggio sonoro

Sylvain Bellemare - Arrival
Wylie Stateman, Renée Tondelli - Deepwater - Inferno sull'oceano (Deepwater Horizon)
Robert Mackenzie, Andy Wright - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Ai-Ling Lee, Mildred Iatrou Morgan - La La Land
Alan Robert Murray, Bub Asman - Sully

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land

Migliori costumi

Joanna Johnston - Allied - Un'ombra nascosta (Allied)
Colleen Atwood - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them)
Consolata Boyle - Florence (Florence Foster Jenkins)
Madeline Funtaine - Jackie
Mary Zophers - La La Land

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Jackie

Miglior trucco e acconciatura

Eva Von Bahr e Love Larson - En man som heter Ove
Joel Harlow e Richard Alonzo - Star Trek Beyond
Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson - Suicide Squad

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: En man som heter Ove
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Suicide Squad (ma più che altro il trucco e l'acconciatura di Margot Robbie)

Miglior documentario

XIII emendamento (13th), regia di Ava DuVernay
Fuocoammare, regia di Gianfranco Rosi
I Am Not Your Negro, regia di Raoul Peck
Life, Animated, regia di Roger Ross Williams
O.J.: Made in America, regia di Ezra Edelman

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: O.J.: Made in America
Il preferito di Pensieri Cannibali è: ho visto solo Fuocoammare ma, perdonatemi per l'antipatriottismo, spero non vinca

Miglior cortometraggio documentario

4.1 Miles, regia di Daphne Matziaraki
Extremis, regia di Dan Krauss
Joe's Violin, regia di Kahane Cooperman
Watani: My Homeland, regia di Marcel Mettelsiefen
The White Helmets, regia di Orlando von Einsiedel

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so

Miglior cortometraggio

Ennemis intérieurs, regia di Sélim Azzazi
La Femme et la TGV, regia di Timo von Gunten
Silent Nights, regia di Aske Bang
Sing, regia di Kristóf Deák
Timecode, regia di Juanjo Giménez Peña

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so

Miglior cortometraggio d'animazione

Blind Vaysha, regia di Theodore Ushev
Borrowed Time, regia di Andrew Coats e Lou Hamou-Lhadj
Pear and Cider Cigarettes, regia di Robert Valley
Pearl, regia di Patrick Osborne
Piper, regia di Alan Barillaro

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Borrowed Time (l'unico che ho visto)


Stasera scopriremo se c'avrò preso con le mie previsioni, ma soprattutto scopriremo se sarà la grande notte di La La Land, oppure a ballare di gioia sarà qualche altro film.

Oscar 2017: and the Oscar goes to... Moon La La Light

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Se non altro questa volta nessuno si può lamentare che sia andato tutto come previsto.
Gli Oscar 2017 sono stati l'edizione più sorprendente, o se non altro quella più all'insegna della gaffe, nella storia del cinema.
Ormai lo sapete tutti: Warren Beatty e Faye Dunaway sono saliti sul palco per annunciare il premio più importante, quello al miglior film dell'anno.
And the Oscar goes to...

La La Land

Tutto nella norma. Tutto ovvio. Tutto prevedibile.

È a questo punto però che si è notato lo zampino d'autore dello sceneggiatore di quest'edizione degli Academy Awards: M. Night Shymalan.


Con un plot twist clamoroso e, diciamolo pure, assurdo, ecco che c'è il colpo di scena più inatteso. Arriva il produttore degli Oscar e stoppa la gioia della crew di La La Land. Il vero vincitore è un altro. Il vero vincitore è...

Francesco Gabbani

Ok, questo forse sarebbe stato un colpo di scena ancora più clamoroso. Il vero vincitore del premio Oscar 2017 è...

Moonlight



Questa volta siamo sicuri?
A quanto pare sì.

Moonlight è un ottimo film e mi è piaciuto decisamente, però il migliore in assoluto dell'anno?
Eh no, dai. Un capolavoro totale come lo splendido La La Land doveva vincere.
O se non altro non si meritava un colpo basso, oltre che colpo di scena, del genere. Una roba del genere non se la meritava manco La battaglia di Hacksaw Ridge...
oddio, forse La battaglia di Hacksaw Ridge sì.

E il premio Oscar per la più grande bastardata dell'anno va ai...

Premi Oscar 2017


Qui di seguito potete trovare tutti i premi. Al di là della sorpresa finale, i miei pronostici della vigilia sono comunque stati rispettati abbastanza: ne ho presi 14 su 21.

Miglior film

Arrival, prodotto da Shawn Levy, Dan Levine, Aaron Ryder e David Linde
Barriere (Fences), prodotto da Scott Rudin, Denzel Washington e Todd Black
La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge), prodotto da Bill Mechanic e David Permut
Hell or High Water, prodotto da Carla Hacken e Julie Yorn
Il diritto di contare (Hidden Figures), prodotto da Donna Gigliotti, Peter Chernin, Jenno Topping, Pharrell Williams e Theodore Melfi
La La Land, prodotto da Fred Berger, Jordan Horowitz e Marc Platt
Lion - La strada verso casa (Lion) , prodotto da Emile Sherman, Iain Canning e Angie Fielder
Manchester by the Sea, prodotto da Matt Damon, Kimberly Steward, Chris Moore, Lauren Beck e Kevin J. Walsh
Moonlight, prodotto da Adele Romanski, Dede Gardner e Jeremy Kleiner

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a:La La Land Moonlight


Miglior regia

Damien Chazelle - La La Land
Barry Jenkins - Moonlight
Kenneth Lonergan - Manchester by the Sea
Denis Villeneuve - Arrival
Mel Gibson - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Damien Chazelle
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Damien Chazelle
Alla fine l'Oscar è andato a: Damien Chazelle


Miglior attore protagonista

Casey Affleck - Manchester by the Sea
Andrew Garfield - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Ryan Gosling - La La Land
Viggo Mortensen - Captain Fantastic
Denzel Washington - Barriere (Fences)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Casey Affleck
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Casey Affleck
Alla fine l'Oscar è andato a: Casey Affleck


Miglior attrice protagonista

Isabelle Huppert - Elle
Ruth Negga - Loving
Natalie Portman - Jackie
Emma Stone - La La Land
Meryl Streep - Florence (Florence Foster Jenkins)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Emma Stone
La preferita di Pensieri Cannibali è: Emma Stone
Alla fine l'Oscar è andato a: Emma Stone


Miglior attore non protagonista

Mahershala Ali - Moonlight
Jeff Bridges - Hell or High Water
Lucas Hedges - Manchester by the Sea
Dev Patel - Lion - La strada verso casa (Lion)
Michael Shannon - Animali notturni (Nocturnal Animals)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Mahershala Ali
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Mahershala Ali
Alla fine l'Oscar è andato a: Mahershala Ali


Miglior attrice non protagonista

Viola Davis - Barriere (Fences)
Naomie Harris - Moonlight
Nicole Kidman - Lion - La strada verso casa (Lion)
Octavia Spencer - Il diritto di contare (Hidden Figures)
Michelle Williams - Manchester by the Sea

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Viola Davis
La preferita di Pensieri Cannibali è: Michelle Williams
Alla fine l'Oscar è andato a: Viola Davis


Migliore sceneggiatura originale

Damien Chazelle - La La Land
Kenneth Lonergan - Manchester by the Sea
Taylor Sheridan - Hell or High Water
Efthymis Filippou e Yorgos Lanthimos - The Lobster
Mike Mills - 20th Century Women

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Manchester by the Sea
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Manchester by the Sea
Alla fine l'Oscar è andato a: Manchester by the Sea


Migliore sceneggiatura non originale

Barry Jenkins e Tarell McCraney - Moonlight
Eric Heisserer - Arrival
Luke Davies - Lion - La strada verso casa (Lion)
August Wilson - Barriere (Fences)
Allison Schroeder e Theodore Melfi - Il diritto di contare (Hidden Figures)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Moonlight
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Arrival
Alla fine l'Oscar è andato a: Moonlight


Miglior film straniero

Land of Mine - Sotto la sabbia (Under sandet), regia di Martin Zandvliet (Danimarca)
En man som heter Ove, regia di Hannes Holm (Svezia)
Il cliente (Forushandeh), regia di Asghar Farhadi (Iran)
Tanna, regia di Martin Butler e Bentley Dean (Australia)
Vi presento Toni Erdmann (Toni Erdmann), regia di Maren Ade (Germania)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Il cliente
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so, non ne ho visto nessuno
Alla fine l'Oscar è andato a: Il cliente


Miglior film d'animazione

Zootropolis (Zootopia), regia di Rich Moore e Byron Howard
Oceania (Moana), regia di John Musker e Ron Clements
Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings), regia di Travis Knight
La tartaruga rossa (La Tortue Rouge), regia di Michaël Dudok de Wit
La mia vita da Zucchina (Ma vie de Courgette), regia di Claude Barras

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Kubo e la spada magica
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Zootropolis (ma non ho ancora visto La mia vita da Zucchina e La tartaruga rossa)
Alla fine l'Oscar è andato a: Zootropolis


Miglior fotografia

Linus Sandgren - La La Land
Bradford Young - Arrival
Greig Fraser - Lion - La strada verso casa (Lion)
James Laxton - Moonlight
Rodrigo Prieto - Silence

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: La La Land


Miglior scenografia

Patrice Vermette e Paul Hotte - Arrival
Stuart Craig e Anna Pinnock - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them)
Jess Gonchor e Nancy Haigh - Ave, Cesare! (Hail, Ceaser!)
Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco - La La Land
Guy Hendrix Dyas e Gene Serdena - Passengers

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: La La Land


Miglior montaggio

Tom Cross - La La Land
Joi McMillon e Nat Sanders - Moonlight
John Gilbert - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Joe Walker - Arrival
Jake Roberts - Hell or High Water

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: La battaglia di Hacksaw Ridge


Miglior colonna sonora

Mica Levi - Jackie
Justin Hurwitz - La La Land
Dustin O'Halloran e Hauschka - Lion - La strada verso casa (Lion)
Nicholas Britell - Moonlight
Thomas Newman - Passengers

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: La La Land


Miglior canzone

Audition (The Fools Who Dream) (Justin Hurwitz, Benj Pasek e Justin Paul) - La La Land
Can't Stop the Feeling! (Justin Timberlake, Max Martin e Karl Johan Schuster) - Trolls
City of Stars (Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul) - La La Land
The Empty Chair (J. Ralph e Sting) - Jim: The James Foley Story
How Far I'll Go (Lin-Manuel Miranda) - Oceania (Moana)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: City of Stars
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Audition (The Fools Who Dream)
Alla fine l'Oscar è andato a: City of Stars


Migliori effetti speciali

Deepwater - Inferno sull'oceano (Deepwater Horizon)
Doctor Strange
Il libro della giungla (The Jungle Book)
Kubo e la spada magica (Kubo and the Two Strings)
Rogue One: A Star Wars Story

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Il libro della giungla
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Doctor Strange (ma non ho ancora visto Rogue One)
Alla fine l'Oscar è andato a: Il libro della giungla


Miglior sonoro

Andy Nelson, Ai-Ling Lee e Steve A. Morrow - La La Land
David Parker, Christopher Scarabosio e Stuart Wilson - Rogue One: A Star Wars Story
Kevin O'Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Bernard Gariépy Strobl e Claude La Haye - Arrival
Greg P. Russell, Gary Summers, Jeffrey J. Haboush e Mac Ruth - 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: La battaglia di Hacksaw Ridge


Miglior montaggio sonoro

Sylvain Bellemare - Arrival
Wylie Stateman, Renée Tondelli - Deepwater - Inferno sull'oceano (Deepwater Horizon)
Robert Mackenzie, Andy Wright - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Ai-Ling Lee, Mildred Iatrou Morgan - La La Land
Alan Robert Murray, Bub Asman - Sully

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: La La Land
Alla fine l'Oscar è andato a: Arrival


Migliori costumi

Joanna Johnston - Allied - Un'ombra nascosta (Allied)
Colleen Atwood - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them)
Consolata Boyle - Florence (Florence Foster Jenkins)
Madeline Funtaine - Jackie
Mary Zophers - La La Land

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La La Land
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Jackie
Alla fine l'Oscar è andato a: Animali fantastici e dove trovarli


Miglior trucco e acconciatura

Eva Von Bahr e Love Larson - En man som heter Ove
Joel Harlow e Richard Alonzo - Star Trek Beyond
Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson - Suicide Squad

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: En man som heter Ove
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Suicide Squad (ma più che altro il trucco e l'acconciatura di Margot Robbie)
Alla fine l'Oscar è andato a: Suicide Squad


Miglior documentario

XIII emendamento (13th), regia di Ava DuVernay
Fuocoammare, regia di Gianfranco Rosi
I Am Not Your Negro, regia di Raoul Peck
Life, Animated, regia di Roger Ross Williams
O.J.: Made in America, regia di Ezra Edelman

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: O.J.: Made in America
Il preferito di Pensieri Cannibali è: ho visto solo Fuocoammare ma, perdonatemi per l'antipatriottismo, spero non vinca
Alla fine l'Oscar è andato a: O.J.: Made in America


Miglior cortometraggio documentario

4.1 Miles, regia di Daphne Matziaraki
Extremis, regia di Dan Krauss
Joe's Violin, regia di Kahane Cooperman
Watani: My Homeland, regia di Marcel Mettelsiefen
The White Helmets, regia di Orlando von Einsiedel

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so
Alla fine l'Oscar è andato a: The White Helmets


Miglior cortometraggio

Ennemis intérieurs, regia di Sélim Azzazi
La Femme et la TGV, regia di Timo von Gunten
Silent Nights, regia di Aske Bang
Sing, regia di Kristóf Deák
Timecode, regia di Juanjo Giménez Peña

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: non so
Alla fine l'Oscar è andato a: Sing


Miglior cortometraggio d'animazione

Blind Vaysha, regia di Theodore Ushev
Borrowed Time, regia di Andrew Coats e Lou Hamou-Lhadj
Pear and Cider Cigarettes, regia di Robert Valley
Pearl, regia di Patrick Osborne
Piper, regia di Alan Barillaro

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non so
Il preferito di Pensieri Cannibali è: Borrowed Time (l'unico che ho visto)
Alla fine l'Oscar è andato a: Piper


E ora, spazio al red carpet...

No, ho fatto una gaffe anche io. Spazio al... red porchet!


Il Red Porchet degli Oscar 2017


La più agli Oscar con il nonno...
no, con il papà...
no, con il fidanzato?!?
Rosalind Ross con Mel Gibson


La più cresciuta meglio
Hailee Steinfeld


La più di un taglio di capelli avrebbe bisogno di una potatura
Halle Berry


 La più GILF
Isabelle Huppert


Il più... ma perché è andato agli Oscar con dei pupazzi?
Jackie Chan


La più ti adoro sia come cantante che come attrice, però vedi di cambiare stilista, oppure occhiali
Janelle Monáe


Il più ma che c'entra questo con gli Oscar?
Jerry O'Connell, anche noto come Jerry O'Chiii?


La più non è importante cosa indossa, tanto me la farei comunque
Priyanka Chopra


La più mi sa che dovevo pensarci meglio prima di scegliere il look per gli Oscar
Ruth Negga


Il più sono figo e so di esserlo
Ryan Gosling


La più è sempre figa comunque, ma così si è proprio impegnata per cercare di non esserlo
Scarlett Johansson


La più bella
e non solo perché è Belle de La Bella e la Bestia
Emma Watson

La più OscarsSoWhite
Felicity Jones

La più bona, pure più bona del brie
Brie Larson


Il più barbone
Casey Affleck


La più fikander
Alicia Vikander


La più meglio
Emma Stone 


La più porcona
Taraji P. Henson


La Cannibal Music di Febbraio 2017 – Top e Flop del mese

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Prosegue la rubrica musicale di Pensieri Cannibali e, dopo un ottimo gennaio, devo dire che a febbraio la situazione personalmente mi sembra un po' peggiorata. Tutta colpa di Sanremo?
Andiamo a vedere i Top e i Flop del mese a mio modesto giudizio, seguiti da qualche rubrichetta.



Top del mese

8. Katy Perry

Il nuovo pezzo di Katy Perry è molto 80s e caruccio.
Non è il singolo più memorabile della sua carriera, però ascolto dopo ascolto diventa contagioso, mette di buon umore e quindi per me è tra i top del mese.




7. Goldfrapp

I Goldfrapp in genere hanno due anime musicali: una più folk e intimista e una più electro.
A questo giro, con "Anymore", il primo singolo dal nuovo album “Silver Eye” in uscita il 31 marzo, sembrano orientati più verso il lato electro e, per quanto mi piacciano anche i loro pezzi più quieti e acustici, io non posso che godere.




6. Jamiroquai

La svolta robotica dei Jamiroquai capitanati da Jay Kay.
Tra atmosfere disco anni '70/'80 e citazioni di Billy Idol (“Eyes without a face”) sembra di sentire i Daft Punk, quindi bene così.




5. Marianne Mirage

Alla fine della fiera, la mia canzone preferita del Festival di Sanremo 2017 si sta rivelando...
“Le canzoni fanno male” di Marianne Mirage, scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle. Una delle Nuove Proposte che ovviamente è stata subito eliminata, ma che, per quel che può valere, si può consolare con il titolo di brano sanremese attualmente più suonato qui su Pensieri Cannibali.




4. Levante

Ecco una tipa che al Festival di Sanremo avrebbe fatto un'ottima figura.
O forse l'avrebbero mandata subito a casa?
Non me ne frega niente, tranne che questa canzone l'avrei potuta scrivere io stesso, se solo fossi una cantautrice indie pop italiana.




3. Lana del Rey

All you need is...
Lana.




2. Le luci della centrale elettrica

Vasco Brondi alias Le luci della centrale elettrica è sempre stato il mio solo e unico Vasco.
E questo suo nuovo singolo ipnotico con il ritornello che fa “Ho sentito la tua voce in una conchiglia” mi è entrato in testa fin dal primo ascolto ed è il mio personale tormentone del momento, la mia personale “Occidentali's Karma”.




1. London Grammar

Che classe, i London Grammar.
Che splendore, il loro nuovo singolo “Big Picture”.
E che magia immagino potrà essere il loro nuovo album in arrivo prossimamente.




Flop del mese

4. Depeche Mode

Where's the Revolution, si chiedono i Depeche Mode nel loro nuovo singolo, ed è la stessa cosa che mi chiedo io: dov'è la rivoluzione, in un pezzo che sembra giusto una copia spenta dei loro grandi brani del passato?




3. J-Ax e Fedez

Due tra i nomi più celebri della scena rap italiana hanno deciso di unire le loro forze con un album combo, un po' come fatto dall'altra parte dell'Oceano da Jay-Z e Kanye West. Diciamo però che il risultato non è proprio uguale...
Il frutto dell'unione civile tra J-Ax e Fedez è un bambino simpatico ma anche un po' scemo. Quando i due fanno per conto loro, le cose non vanno nemmeno troppo male, si senta il pop-punk di "È solo musica del c***o", che rimanda ai tempi degli Articolo 31 di "Domani smetto".
I problemi veri arrivano quando decidono di diventare una specie di product placement musicale per gli Amici di Maria de Filippi che affollanno il disco: Alessandra Amoroso, Stash dei The Kolors e Sergio Sylvestre. Talent a parte, va detto che le cose non vanno meglio nemmeno con le altre collaborazioni, come quelle con Nek, Arisa, Giusy Ferreri e Loredana Bertè. Ognuno recita la sua parte in maniera confusa e disomogenea rispetto agli altri e quello che ne esce fuori è un calderone pop-rap pasticciato e il più delle volte ben poco riuscito.
Per dirla con le loro stesse parole: è solo musica del c***o.




2. Linkin Park

Il problema del nuovo già contestatissimo e criticatissimo singolo dei Linkin Park non è che non suona per niente come un pezzo dei Linkin Park, ma più come uno dei Chainsmokers. Cambiare e proporre sonorità differenti rispetto a quanto fatto in passato in genere è una buona cosa, un segnale di evoluzione.
Il problema non è che si tratta di una canzone spudoratamente commerciale. I Linkin Park sono stati accusati di essere commerciali fin dal primo esaltante album “Hybrid Theory”.
Il problema non è che non si tratta di un brano electro-pop senza chitarre e per niente “Heavy” come il titolo lascerebbe immaginare.
Il problema è che si tratta di una canzone electro-pop davvero mediocre.




1. Francesco Gabbani

Ha vinto il Festival di Sanremo 2017. È in testa a tutte le classifiche italiane di vendita, download, streaming e passaggi radiofonici. È amato sia dall'italiano medio che dall'intellettuale più radical-chic e snob. È esaltato da tutti come la cosa nuova delle musica italiana, quando in realtà non ha fatto altro che prendere il suo singolo dell'anno scorso “Amen” e riproporlo con un balletto accompagnato da una scimmia.
Per molti “Occidentali's Karma” è un pezzo pop geniale, in grado di catturare al primo ascolto, far ballare e avere pure un testo che è una acuta e profonda riflessione sull'uomo di oggi.
Sarà anche tutto vero, ma a me comunque questa canzone continua a sembrare solo una supercazzola prematurata come se fosse antani.




Pezzo vintage del mese
The Clash “(White Man) in Hammersmith Palais”

Per il pezzo “storico” del mese, tiro fuori un pezzo dei Clash.
Il motivo?
È sempre l'ora per riascoltarli, è vero, ma anche perché di recente ho visto il film London Town (potete trovare i sottotitoli italiani QUI) in cui Jonathan Rhys Meyers ha la parte di Joe Strummer. Non è proprio una pellicola sui Clash, è più che altro una pellicola su un ragazzino che cresce nell'epoca d'oro del punk e si trova ad avere a che fare in qualche modo con loro e la loro musica.
Tra le scene che rimangono più impresse del film c'è quella accompagnata da “(White Man) in Hammersmith Palais”, brano che tra l'altro si trova pure nella colonna sonora di T2 Trainspotting.
Vi bastano come motivi?




Colonna sonora del mese
La La Land

La soundtrack del mese non poteva che essere quella da Oscar del povero beffato La La Land.
Io non sono un fan dei musical, né sono un patito di jazz, ma questi brani me li porterò dietro per tutta la vita.
Il mio preferito?
“City of Stars” è un capolavoro, il “Mia and Sebastian's Theme” è da brividi a ogni ascolto, “Another Day of Sun” e “Someone in the Crowd” sono irresistibili, ma la mia preferenza assoluta va ad “Audition (The Fools Who Dream)” cantata da Emmina Stone.




Musica telefilmica del mese
Tal Bachman “She's So High” (da Girls)

Tremate tremate, le Girls son tornate.
La stagione conclusiva della serie indie cult più indie cult degli ultimi anni è iniziata alla grande anche a livello musicale, con Lena Dunham che ha tirato fuori un'autentica perla della fine degli anni '90: “She's So High” di Tal Bachman.




Vi presento i film della settimana

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Vi presento Toni Erdmann e pure gli altri film in uscita nelle sale cinematografiche in questa settimana post-Oscar.
Purtroppo, oltre a me, ve le presenta anche il co-conduttore di questa rubrica, ovvero Mr. James Ford.


Logan – The Wolverine
"Questo l'ho trovato in casa di Ford.
Nella cameretta di Cannibal Kid invece ho trovato solo dei gran Playboy."


Cannibal dice: La critica sta già esaltando questo nuovo capitolo della saga di Wolverine, che però ancora deve scontrarsi contro un critico davvero severo. Sto parlando di me Cannibal Kid, non certo del buonista Mr. James Ford. C'è comunque da dire che questo nuovo Logan, almeno dai trailer, appare più maturo e meno cinecomics rispetto al solito, e quindi a sorpresa potrebbe addirittura piaciucchiarmi. Non ho detto piacermi completamente.
Ford dice: Wolverine è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti e cool non solo della brigata degli X-Men, ma della Marvel tutta. Purtroppo, cinematograficamente parlando, non sempre è stato trattato come si sarebbe dovuto: che sia la volta buona per vedere il mutante artigliato protagonista di un bel film?
Se le premesse sono quelle del trailer - musicato, tra l'altro, da Hurt suonata da Cash -, direi che siamo messi bene.

La legge della notte
"Ben, mi vuoi davvero offrire da bere un White Russian?"
"Esatto."
"Certo che come rimorchiatore sei ancora peggio che come attore."

Cannibal dice: Ben Affleck come attore non mi piace un granché, e c'è da dire che negli ultimi tempi sta persino peggiorando, al contrario del fratellino neo premio Oscar Casey. Come regista invece Ben mi ha sempre convinto e quindi, anche se questo noir retrò a prima vista non mi attira per niente, potrei comunque dargli una chance. Tanto, peggio di un film consigliato da Ford non può essere.
Ford dice: Bisteccone Ben torna in sala per cercare - invano, almeno davanti alla macchina da presa - di pareggiare i conti con il fratellino fresco fresco di Oscar, un po' come Cannibal cerca disperatamente di stare al passo con me.
Riuscirà nell'impresa? Io dico di no.

Vi presento Toni Erdmann
"Toni Fordmann, non ti sopporto piùùùùù!"

Cannibal dice: Film tedesco osannato dalla critica, nominato a Golden Globe e Oscar e vincitore del premio di miglior film agli European Film Award 2016, si presenta come una commedia grottesca da non perdere. La sua durata di quasi 3 ore però mi spaventa quasi come un mattonazzo pseudo autoriale fordiano.
Ford dice: probabilmente la scommessa della settimana. Con il grottesco, le critiche esaltanti e l'autorialità ci siamo, ma il timore - almeno da parte mia - di trovarmi di fronte ad un altro Un piccione seduto su una grondaia riflette sull'esistenza è piuttosto consistente.
Posso solo sperare non sia così, perché in quel caso potrebbe perfino essere peggio rispetto ad una visione consigliata da Cannibal.

Omicidio all'italiana
"Herbert, sul serio hai ordinato un White Russian in un fast food?"
"Sarò scemo, Maccio, ma non ai livelli di un James Ford."

Cannibal dice: Il nuovo film di e con Maccio Capatonda. Anche se il suo esordio nel cinema Italiano medio si era rivelato leggermente deludente, si tratta comunque di un evento da non mancare. Alla faccia degli snob come il mio blogger rivale.
Ford dice: Maccio Capatonda non mi ha mai fatto ridere, neppure per sbaglio. Italiano medio, poi, mi aveva lasciato totalmente indifferente. E come se non bastasse, il “comico” mi pare pure clamorosamente antipatico. Passo, e senza rimpianti. Un po' come quando un film è consigliato da Pensieri Cannibali.

Rosso Istanbul

Cannibal dice: Il mio rapporto con Ferzan Özpetek è simile a quello con Pedro Almodóvar. Così come il loro cinema è simile. Non sono un loro fan accanito e diversi dei loro film non li ho visti, però alcuni di quelli che ho avuto modo di guardare non mi sono spiaciuti. Inoltre sono stato tra i pochi al mondo ad aver apprezzato l'ultima sbeffeggiata pellicola del regista turco, Allacciate le cinture, quindi questo suo nuovo lavoro, al contrario di quanto si possa immaginare, potrebbe addirittura rivelarsi più cannibale che non fordiano.
Ford dice: ho sempre considerato Ozpetek una specie di copia sbiadita di Almodòvar, nonostante un paio di suoi film non mi siano neppure dispiaciuti. Dopo la scorpacciata di film legata agli Oscar, andrò in decompressione per almeno una settimana, e di buttarmi in esperimenti di questo tipo non ho davvero voglia.

"Davvero Ford mi ha definito una copia sbiadita di Almodovar?
Ma lui non è la copia sbiadita di Cannibal Kid?"

God's not Dead 2
"Domande?"
"Ma com'è possibile che abbiano fatto un sequel di God's not Dead?"
"Altre domande? No? Nessuna?"

Cannibal dice: Hanno davvero fatto un God's not Dead 2, come se il primo l'avesse visto qualcuno? A questo punto cosa ci dobbiamo aspettare, persino un WhiteRussian 2?
Ford dice: perché, esisteva anche un numero uno!?

Falchi
"Oooh, finalmente hanno girato un biopic su di me!"

Cannibal dice: Una versione partenopea del cinema di Hong Kong tanto amato da Ford. Ammè me pare 'na strunzat'!
Ford dice: mancava la ciliegina italiana sulla torta delle uscite della settimana. Per non sbagliare, la sparo dritta in faccia a Cannibal.

Jackie (non Chan)

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C'era una volta un Presidente. Il suo regno era paragonato alla Camelot di Re Artù e al suo fianco aveva la sua Ginevra. Anche se in questo caso il traditore sembrava più lui che lei. Era un presidente ricco di fascino e carisma. Uno che ammaliava le folle. Uno che con le sue parole sapeva illuminare e ispirare le persone. Un leader nato. Uno che era impegnato a difendere i diritti civili di tutti, non solo dei ricchi e privilegiati come lui. Era un Presidente che pure le sue cappelle e i suoi errori li avevi fatti. Un Presidente che avrebbe anche potuto fare di più, soltanto che non ha avuto tempo e modo di realizzare tutto quello che era nelle sue possibilità.

Di chi sto parlando?
Di Donald Trump?

No, dico. A parte il fatto che sia Presidente, ora e purtroppo non nel passato, c'è qualcosa in questa descrizione che coincide con lui e con il suo regno del terrore?

Mi sto allora riferendo a Barack Obama?

Fuochino, però no. A lui è dedicato un ottimo film Netflix, Barry(voto 7+/10). Da non confondere con la romcom Ti amo Presidente. In Barry ci viene presentato un Barack Obama giovane, ai tempi del college negli anni '80. Il ritratto di un ragazzo che era già un uomo maturo, non privo però di difetti o lati oscuri. Un biopic piuttosto originale e molto intrigante, ben interpretato dall'attore rivelazione Devon Terrell e dalla sempre più sorprendente e versatile Anya Taylor-Joy, la giovincella di The Witch, Morgan e Split che dimostra di saperci fare non solo con le pellicole a tinte thriller-horror. Una visione consigliata anche non solo ai fan accaniti (come me) di Barack "Barry" Obama.

Come al solito comunque sto divagando.
In apertura di post mi riferivo a JFK, John Fitzgerald Kennedy, cui sono state dedicate numerose pellicole, molte di esse incentrate sul suo omicidio. Una triste e misteriosa storia ampiamente nota, che però ora ci viene proposta in una versione inedita, attraverso un punto di vista differente, che non mi pare fosse stato ancora raccontato. Quello di Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis, anche nota semplicemente come...

Jackie
Regia: Pablo Larraín
Cast: Jackie Chan, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, Caspar Phillipson, John Hurt, John Carroll Lynch

Oops...
poster sbagliato.
Tranquilli, adesso metto quello giusto.

Jackie
Regia: Pablo Larraín
Cast: Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, Caspar Phillipson, John Hurt, John Carroll Lynch


Jacqueline Kennedy non è che fosse la persona più simpatica del mondo. Almeno, questo è quanto emerge da questo singolare biopic. E sì che pure qui ha le sembianze di Natalie Portman, ovvero una delle attrici che più adoro in questo mondo. La Jacqueline Kennedy che viene fuori da questa pellicola è decisamente snob, egocentrica, apparentemente superficiale. Una donna tutta immagine di cui però, poco a poco, scopriamo anche un lato più umano, più vero.
L'intera pellicola si muove come fosse un equilibrista funambolo sul confine, mai così tanto sottile, tra realtà e finzione. Tra il mito dei Kennedy come entità quasi divina, o se non altro leggendaria, e una famiglia in fin dei conti normale, che si trova a dover fare i conti con un lutto devastante.


Un confine sul quale si muove anche la protagonista Natalie Portman, alle prese con un'interpretazione epica. Le sue prove migliori per quanto mi riguarda restano quelle ne Il cigno nero e Closer, però anche qui offre una performance devastante e pazzesca, dotata di un potenziale emotivo notevole, sempre lì lì sul punto di esplodere, e che invece viene tenuto a bada. Lo stesso film riesce a essere emotivamente contenuto, ma nel finale ha un crescendo notevole che spazza via la freddezza dell'elegante, impeccabile messa in scena di Pablo Larraín, per diventare toccante. Con Jack & Jackie che smettono di essere personaggi leggendari e diventano persone vere. Persone qualunque. O quasi.
(voto 8+/10)

E ora, spazio alla musica, con il disco preferito di JFK.



Ah no, mi sono confuso di nuovo!
Il disco preferito di John Fitzgerald Kennedy era la colonna sonora del musical Camelot e questa è la canzone che continuava a risuonare nella testa di Jackie dopo la morte del marito.

La luce sui cinema

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Michael Fassbender, Alicia Vikander, Brie Larson, Tom Hiddleston, King Kong, Mr. James Ford e soprattutto Cannibal Kid.
Nella rubrica dedicata alle uscite cinematografiche di questa settimana, i nomi forti certo non mancano.
Vuoi saperne di più?
Scopri nel dettaglio qui sotto quello che ti aspetta se andrai al cinema nei prossimi giorni!

La luce sugli oceani
"Alicia, sai che una volta anche Cannibal Kid ha tagliato la barba a Ford?"
"Ma no, Michael, ti sbagli. Lui voleva solo tagliargli la testa!"


Cannibal dice: Sono la coppia più bella del mondo. Mr. James Ford e Cannibal Kid?
Fuochino. Mi riferisco invece a Michael Fassbender e Alicia Vikander, i protagonisti di questo melodrammone di cui a breve vi riferirò. Certo che se i protagonisti fossero stati Ford e Cannibal la situazione sarebbe stata ancora più melodrammatica. Molto più melodrammatica...
Ford dice: Fassbender e la Vikander tentano, attraverso questo film, di insidiare il trono di miglior coppia del gossip mondiale occupato attualmente da Ford e Cannibal. Ci riusciranno?
La risposta a breve qui al Saloon.

Kong: Skull Island
"Non chiamatemi Kong, il mio nome è Fooord!"

Cannibal dice: Il gorillone è tornato e no, non mi riferisco a James Ford o allo scimmione che ha co-vinto l'ultimo Festival di Sanremo insieme a Francesco Gabbani. King Kong è di nuovo tra noi e sinceramente io non è che ne sentissi un gran bisogno. Complice la presenza della mia favorita Brie Larson e un trailer che preannuncia una pellicolona “ignorante” ma potenzialmente divertente, questo film comunque non mi spaventa troppo. Non quanto Ford: Skull Island.
Ford dice: gorilla giganti, esplosioni, atmosfera da filmaccio trash ignorante.
Non posso che esserne già esaltato.
Senza contare che il Fordino non vede l'ora e che ho visto il trailer con Dembo dalla prima fila della Sala Energia di Melzo. Una roba da vomitare le budella.

Il diritto di contare
"Secondo voi Ford sa cos'è Il diritto di contare?"
"Mah! Secondo me quello non sa nemmeno contare..."

Cannibal dice: Una gran bella storia non sempre basta per fare un gran bel film. In questo caso, una gran bella storia ha portato a un film caruccio, la cui visione è assolutamente consigliata e che presenta un cast in gran forma, soprattutto Taraji P. Henson e la cantantattrice Janelle Monáe. Certo però che la nomination all'Oscar di miglior film dell'anno è stata esagerata. Ma mai quanto quella di un Ford-favorite come La battaglia di Hacksaw Ridge.
Ford dice: film che era candidato agli Oscar e che con Julez ci siamo gustati come quelle pellicole che non saranno Capolavori ma che ci si ferma sempre a guardare quando si trovano in tv, una specie di The Help versione duemiladiciassette.
Ad ogni modo, a breve avrete la recensione fordiana, sperando che, per una volta in questo stranissimo periodo, si discosti da quella cannibalesca.

Il padre d'Italia
"Ford non è mio padre, evviva!!!"

Cannibal dice: Luca Marinelli e Isabella Ragonese, ovvero due tra i migliori giovani interpreti del nostro cinema in gran forma, insieme?
Mi rifiuto di credere che possa esserne uscito un film meno che delizioso. Poi certo, nella vita ci si può sempre sbagliare. Come quando io ho accettato di realizzare questa rubrica in co-conduzione con Mr. Ford, anche noto come l'uomo che si crede Il padre migliore d'Italia.
Ford dice: ma come, un film italiano intitolato Il padre d'Italia che non mi abbia come protagonista? Sarà sicuramente una cannibalata da bottigliare!

Questione di karma
"Volevo ordinare un White Russian come il mio idolo Ford, ma qui non lo sanno fare..."
"Elio, ma che credevi? Questo è un posto di classe, certe porcherie non le fanno."

Cannibal dice: Commedia con l'inedita accoppiata formata da Fabio De Luigi, comico un tempo divertente in tv ma che al cinema risulta parecchio meno simpatico, e da un Elio Germano per una volta alle prese con la commedia. Coppia tutta da verificare, al contrario di quella ormai rodata composta da Ford and me, e inoltre a prima vista mi pare un po' una versione cinematografica di Occidentali's Karma. E non lo dico come complimento.
Ford dice: di questo film ho già visto il trailer. E mi pare abbastanza.
Penso che io e Cannibal potremmo portare sugli schermi una commedia decisamente più divertente.

Bleed – Più forte del destino
"Coraggio Miles, che Ford lo metti KO come niente: basta che gli dici che Stallone fa schifo."

Cannibal dice: Raramente le pellicole pugilistiche mi entusiasmano. Sono troppo fordiane per me. Questo nuovo Bleed sembra inserirsi all'interno del genere senza avere il fisico per assestare un colpo da KO, un po' come Ford contro di me, però non sembra nemmeno così terribile da essere lasciato steso al tappeto.
Ford dice: film tratto dalla storia vera di Vinnie Pazienza, un pugile dato per spacciato dopo un incidente mortale tornato sul ring da miracolato, che pare essere fordiano al mille per mille.
Non sarà un nuovo Rocky, ma una visione la varrà senza dubbio.

Autopsy
"Emile, non osare dire a nessuno che ho visitato White Russian, altrimenti la prossima autopsia che faccio sarà la tua!"

Cannibal dice: Horror con Brian Cox ed Emile Hirsch dal discreto potenziale, ma che non mi ispira particolarmente. Sarà che mi pare ancora più inquietante e claustrofobico di una nuova recensione fordiana.
Ford dice: horror dell'autore dell'ottimo Troll Hunter che ho già visto e che farà capolino la settimana prossima qui su White Russian. E spero possa far cagare sotto quella mammoletta di Peppa Kid.

Phantom Boy
"Smettila di dire che Ford è meglio di Cannibal, smettila!"

Cannibal dice: Pellicola d'animazione co-prodotta da Belgio e Francia che appare piuttosto “adulta”. Che non sia la solita bambinata fordianata animata?
Ford dice: pellicola d'animazione alternativa di matrice supereroica che non mi ispira particolarmente. Sarà che in settimana escono diversi film potenzialmente, per me, più interessanti.

Gomorroide
"Lo sai che guidi peggio di Ford?
"Lo sai che nessuno mi aveva mai insultato in una maniera tanto pesante?"

Cannibal dice: Una parodia di Gomorra che pare simpatica quanto un'emorroide. O un fordoide.
Ford dice: una parodia di Gomorra che pare simpatica quanto una recensione di Cannibal. O peggio, di un suo parere cinematografico.
Che, e qui mi devo preoccupare, ultimamente potrebbe essere fin troppo simile ad uno mio.

La Alicia sugli oceani

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La luce sugli oceani
Regia: Derek Cianfrance
Cast: Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz


RECENSIONE SENZA SPOILER

Michael Fassbender e Alicia Vikander sono bellissimi. Il film La luce sugli oceani un po' meno.
Non si tratta però nemmeno della schifezzona di cui hanno parlato alcuni critici dopo la presentazione all'ultimo Festival di Venezia. È una pellicola dai ritmi lenti, anche mooolto lenti se vogliamo proprio essere sinceri, eppure devo dire che non mi ha annoiato particolarmente. E sì che io soffro la noia come poche altre cose al mondo. Sarà che loro due sono così belli già singolarmente e insieme lo sono ancora di più, che comunque stare a guardarli è un piacevole passatempo. Non che nel film facciano chissà cosa. Di scene di sesso ce n'è a malapena una e non è nemmeno una cosa troppo arrapante. Lo so che vi sto dando una brutta notizia, ma è così.


Il fatto che Michael e Alicia siano bellissimi insieme è anche il problema del film. Vederli così splendidi e affiatati nella prima parte della pellicola rende difficile provare poi una vera pena per quanto capita loro in seguito, sebbene non sia proprio positivo. Sono così belli da far schifo che è difficile considerarli “sfigati” e commuoversi per loro. Per la lacrimuccia, o se non altro per i brividini sulla pelle, bisogna aspettare fino al finale. Per il resto invece è un po' freddo emotivamente, per essere un potenziale melò strappalacrime.

"Ma quanto siamo cucciolosi insieme?"

L'altro problemino del film è che è privo di ritmo, di un vero crescendo, di una reale tensione. E sì che a un certo punto si potrebbe anche innestare una vicenda thriller, ma l'occasione non viene colta dal regista Derek Cianfrance, già autore dei validi Blue Valentine e Come un tuono, che qui dirige in maniera piatta ed eccessivamente classica. Ne è venuto quindi fuori un grande film mancato, ma che allo stesso tempo non è affatto una porcheria assoluta e che anzi ha qualche buon momento, soprattutto grazie all'alchimia che si è creata tra Fassbender, qui magari un po' più spento rispetto al suo solito, e una Vikander che tira fuori un'altra performance di notevole livello.
Pur con tutti i suoi limiti e difetti, il naufragar m'è comunque dolce in questo oceano.
(voto 6,5/10)


RECENSIONE PIENA DI SPOILER

Michael Fassbender accetta un lavoro da custode del faro. Deve restare su un'isola deserta, a 160km di distanza dal più vicino luogo abitato. Siamo nel 1918, ma evidentemente già allora la gente per arrangiarsi e sconfiggere la crisi doveva comunque accettare qualunque tipo di lavoro.

"Michael, ma sei sicuro che lavorare in un call center sia peggio?"

Come passa il tempo Michael Fassbender tutto solo soletto?
Prega, segna gli orari di accensione e spegnimento del faro e usa una sega... e che nessuno osi fare battute su quest'ultima cosa.


Un giorno esce con Alicia Vikander per un'esterna in stile Uomini e donne e decide che stare su un'isola deserta da solo non gli pare più una trovata così brillante. L'idea di stare su un'isola deserta insieme alla Vikander gli sembra leggermente più stuzzicante.

Lei non sembra certo contraria all'idea di andare a stare con il Fassbenderone su un'isola isolata. Anzi, è proprio lei a chiedere a lui di sposarla. Al primo appuntamento. E poi dicono che sono le ragazze di oggi che corrono...
O forse queste cose capitano solo se sei Michael Fassbender?


Senza nemmeno essersi prima dati un bacio, o aver fatto sesso orale, Michael e Alicia convolano a nozze e vanno a vivere insieme su un'isola australiana sperduta, dove finalmente consumano il loro amore. A questo punto Fassbender smette di usare la sega e si mette di impegno per mettere incinta la Vikander, fino a che – circa cinque minuti dopo – ci riesce.
Dopo un po' però lei ha un aborto spontaneo e perde il nascituro.


Una notizia che li getta nello sconforto. Passa qualche altro tempo e i due ricominciano a ridarci dentro come conigli. Fino a che lei non rimane incinta di nuovo.
Solo che, un'altra volta, lo perde. Lo so, la sceneggiatura è un po' ripetitiva. Inoltre la loro sembra una maledizione. È un Dio crudele, quello che non vuole che Michael Fassbender e Alicia Vikander si riproducano con successo. Sarà forse perché, se ci riuscissero, darebbero vita a un bambino o a una bambina troppo belli per questo mondo?

Passa altro tempo, a Dio spiace per aver dato ai due un destino tanto gramo e così decide di farsi perdonare, mandandogli una bimba dall'oceano. Una bimba su una barchetta in mezzo all'oceano, da sola insieme al cadavere di un uomo. Non poteva mandargliela con una cicogna come avviene di solito? O magari usando Amazon Prime, che tanto c'è la consegna garantita in 1 giorno solo persino lì in mezzo al nulla?
Fatto sta che a questo punto nasce un enorme dilemma morale: cosa fare con la bambina immigrata?

Alicia chiede a Michael di tenere la bambina, ma lui non è tanto convinto e suggerisce di aiutarla sì, ma a casa sua. Alicia la prende bene...


E a questo punto Fassbender fa l'uomo zerbino della situazione e non può fare altro che acconsentire al volere di lei e a tenere la bambina.
Cosa succede dopo?

Adesso vi ho raccontato già mezzo film e direi che può bastare così. Il resto scopritelo da voi. Anche perché La luce sugli oceani non sarà un capolavoro o nemmeno un lavoro del tutto riuscito, ma Michael Fassbender e Alicia Vikander sono sempre un bel vedere, ancora di più insieme, e poi questa pellicola ci ricorda una lezione importante: anche ai belli belli in modo assurdo possono succedere cose brutte brutte in modo assurdo.
(voto 6,5/10)

Il diritto di contare. Letteralmente

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Il diritto di contare
Regia: Theodore Melfi
Cast: Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kirsten Dunst, Kevin Costner, Aldis Hodge, Jim Parsons, Mahershala Ali, Glen Powell




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6,5/10

Questo è Il diritto di contare secondo Pensieri Cannibali


Le belle e le bestiali uscite della settimana

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Tra remake con attori in carne e ossa di pellicole animate e sequel, c'è ancora spazio per le idee originali nel cinema di oggi?
Oggi, o se non altro questa settimana a quanto pare no e, se ci sono, sono davvero pochine.
Vediamo comunque quali sono le belle (difficile) e le bestiali (già più probabile) uscite dei prossimi giorni, in compagnia dei miei bei commenti e di quelli bestiali del mio blogger rivale Ford.


La Bella e la Bestia
"Per essere una Bestia, balli molto meglio di Ford!"

Cannibal dice: Non sono mai stato un grande fan della versione animata Disney de La Bella e la Bestia. Sarà che l'avevo visto quando ero troppo piccolo per apprezzarlo, o sarà che già allora era troppo una bambinata per me. Sono però pronto ad amare questa versione live-action, o se non altro sono pronto ad amare Emma Watson. Del resto non è che me ne freghi più di tanto. A partire dalla Bestia, in cui invece Ford immagino si ritroverà alla perfezione.
Ford dice: La bella e la bestia targato Disney è uno dei primi film d'animazione moderni ad aver portato un'idea di Cinema che andasse oltre il concetto di "cartoni animati" per bambini, nonostante l'approccio ancora molto musical tipico dei Classici della grande D.
Sinceramente, non sentivo alcun bisogno della versione live action, che penso si rivelerà solo una porcata buona per fare soldi al botteghino, o per rappresentare la storia del (non) bel Cannibal e del bestiale Ford.

John Wick – Capitolo 2
"Calmi, Ford & friends. Non dirò mai più che recito meglio di Stallone."

Cannibal dice: Il primo John Wick è uno dei film più inspiegabilmente sopravvalutati degli ultimi anni. Tutti a esaltarlo per quanto è tamarro e spettacolare, Ford in primis, io invece l'ho trovato parecchio noioso e serioso. Questo sequel almeno dai trailer mi pare più ironico e divertente, ma dubito comunque che correrò a guardarlo.
Ford dice: il primo John Wick è uno dei film più simili nello spirito e nella resa alle tamarrate action anni ottanta che ricordi, e da tempo attendevo questo sequel che arriva sugli schermi del Saloon con un hype pazzesco.
Riuscirà a far fronte a queste aspettative? Presto su White Russian la risposta.

The Ring 3
"Questa cosa è davvero spaventosa."
"Cosa, Samara?"
"No, White Russian!"

Cannibal dice: Ecco un sequel che immagino possa essere una mezza cacchiata, e forse non solo mezza, ma che non vedo l'ora di vedere. Ho adorato il primo The Ring e moderatamente apprezzato pure il secondo e Samara è uno dei miei mostri horror preferiti. Dopo Ford.
Ford dice: il primo The Ring - sia americano che jappo - non mi sono affatto dispiaciuti, e nonostante mi sia poi perso per strada tra sequel, remake e via discorrendo, potrei tentare un doppio recupero nella speranza che Samara, un giorno o l'altro, passi da Casale a prendersi Cannibal Kid per renderlo antifordiano come un tempo.

Loving
"Il nostro è un amore proibito."
"Proprio come quello tra Ford e Cannibal."

Cannibal dice: Una storia e un film che sembravano perfetti per gli Oscar, poi però gli Oscar hanno abbastanza snobbato questo nuovo lavoro del fordiano (forse pure troppo) Jeff Nichols, meritata nomination a Ruth Negga a parte. Avranno fatto bene o male?
Ford dice: Jeff Nichols è uno dei registi americani più fordiani che siano attualmente in attività, eppure in genere finisce per piacere anche e perfino a Cannibal. Con questo Loving si prolungherà il periodo di pace armata tra i due quasi ex nemici più acerrimi della blogosfera o finalmente avremo materiale per una nuova Blog War? Tra qualche giorno la risposta.

Un tirchio quasi perfetto
"Per essere recensito su Pensieri Cannibali devo pagare? Ma non ci penso neanche!"

Cannibal dice: Una commedia francese ogni tanto ci sta bene, anche se Dany Boon non è che mi faccia proprio impazzire. Una chance in ogni caso potrei dargliela, visto che il tema della tirchieria fa (quasi) sempre ridere. Come gli sfottò a Ford.
Ford dice: non ho mai sopportato Dany Boon. E considerato che ultimamente con Cannibal le cose funzionano fin troppo, direi che il “comico” francese potrebbe diventare il mio nuovo nemico numero uno.

Chi salverà la rose?
"Aah, che buon profumo. Mica come i piedi puzzoni di Ford..."

Cannibal dice: Pellicola con protagonista un vecchietto che sembra perfetta per esaltare Ford. Non so chi salverà le rose, ma io di certo non salverò codesto filmetto.
Ford dice: il mio pollice, più che verde, è nero. Dunque, non sarò io a salvare le rose. Questo è sicuro. E neppure Cannibal.

Æffetto domino
"Che bella lettera!"
"Mai quanto una recensione cannibale."

Cannibal dice: Pellicola italiana impegnata che come effetto domino credo provocherà la repulsione sia da parte mia che da parte di Ford.
Ford dice: l'effetto domino di questa robetta pseudo autoriale italiana potrà solo essere quello di essere massacrata in stereo su White Russian come su Pensieri Cannibali.

Collateral Beauty and the Beast

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Collateral Beauty
Regia: David Frankel
Cast: Will Smith, Kate Winslet, Edward Norton, Michael Peña, Naomie Harris, Keira Knightley, Helen Mirren, Jacob Latimore, Ann Dowd


Quando un'opinione comincia a diffondersi, non c'è più niente da fare. È come un virus che ha iniziato il suo contagio. È davvero difficile da fermare.
È una cosa che succede spesso anche con i film. Quando qualche critico comincia a dire che una pellicola è una schifezza, poi tutti gli altri si mettono a seguirlo e così quell'opera è spacciata. Bollata definitivamente come una ciofeca.

É quanto capitato ad esempio a Cinquanta sfumature di grigio...
Oddio, forse in quel caso non è che i critici avessero tutti così torto, però secondo me non sono riusciti a cogliere la collateral beauty di quel lavoro, una grande e incompresa epopea comica che rilegge in chiave ironica le storione romantiche alla Twilight, così come i thrilleroni soft-erotici in voga soprattutto a cavallo tra gli anni '80 e i '90.


È quanto capitato pure a Suicide Squad...
Ok, forse non è un film perfetto. Anzi, sicuramente non lo è. È pasticciato e confuso, pieno di personaggi poco messi a fuoco, con un montaggio apparentemente (o magari non solo apparentemente) casuale di scene in stile videoclip. Ma questa non è forse una cosa che si può dire anche di tutti i tanto incensati film sugli Avengers e Marvel in generale? Con la differenza che in questo caso i personaggi dei super cattivoni sono molto più fichi dei super eroi buonisti.


È quanto capitato ora anche a Collateral Beauty...
Così come Suicide Squad, pure questo un film con Willy Smith. Che ci sia un gomblotto in atto contro l'ex principe di Bel-Air?
Insomma, io non sono mai stato un suo grosso fan, e anzi mi sono abbattuto senza pietà contro alcune sue pellicole come La ricerca della felicità o After Earth, però negli ultimi tempi non è che la critica se la stia prendendo un po' troppo con i suoi film?

Collateral Beauty sarà anche un lavoro che punta in maniera eccessiva sul patetico. Sarà anche un film che gioca facile sulla commozione dello spettatore e che quindi può essere facilmente considerato come una ruffianata colossale. Sarà anche una specie di Canto di Natale in versione melodrammatica, con una serie di tematiche esistenziali profonde trattate con superficialità e schematismo. Sarà anche recitato senza troppa convinzione dal suo cast all-star in cui le garanzie Edward Norton, Kate Winslet ed Helen Mirren e la discontinua Keira Knightley non offrono certo il loro massimo. Sarà che Will Smith con la sua espressione perenne da cane bastonato non riesce a dare lo spessore necessario a un personaggio cui la vita ha regalato la peggiore delle bastonate possibili.


Sarà che l'unica davvero convincente del cast all-star è quella per ora meno famosa, ma destinata presto a far le scarpe a tutti: Naomie Harris, già ammirata per la sua notevole performance nel film premio Oscar Moonlight.


Collateral Beauty avrà anche tutti questi difetti, e probabilmente ne ho dimenticati parecchi altri. Eppure la sua visione scivola bene e sui titoli di coda lascia con un maggiore senso di fiducia nella vita rispetto all'inizio. Non è una cosa da poco.
Certo, i film pieni di beauty sono un'altra cosa, ma anche questo una sua dignitosa collateral beauty la possiede, seppure più a un livello umano che cinematografico. La valanga di nomination ottenute ai Razzie Awards, al fianco di autentiche porcate come Batman v Superman: Dawn of Justice, sembra quindi un'ingiustizia dovuta più che altro al fatto che le prime recensioni si sono rivelate molto negative e da lì in poi tutti si sono sentiti in dovere, si sono sentiti obbligati a massacrarlo. Certo che la critica a volte sa proprio rivelarsi una brutta bestia.
(voto 6+/10)


Loving: più che un amore, una corsa a ostacoli

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Loving
Regia: Jeff Nichols
Cast: Ruth Negga, Joel Edgerton, Alano Miller, Will Dalton, Marton Csokas, Michael Shannon


Ci sono grandi amori che vengono ostacolati. Pensate al caso forse più celebre, quello di Romeo & Giulietta. Le loro famiglie sono storicamente rivali. Perché lo sono?
Non ho idea del perché Montecchi e Capuleti si odiano. È un po' come la rivalità tra Roma e Lazio, o tra Coca-Cola e Pepsi, o tra Tom & Jerry, o tra il sottoscritto Cannibal Kid e Mr. James Ford. Non c'è una vera spiegazione. È così e basta.

Un altro grande amore ostacolato è quello tra me e Jennifer Lawrence...


Come? Dite che non è ostacolato proprio da nessuno?
E allora perché Jennifer non stai con me? Peeeeeeeeerché?

Un motivo di ostacolo a volte può essere quello razziale. Avete presente quel capolavorone di Save the Last Dance?
Cazzo ridete? Dico sul serio. È uno dei miei guilty pleasure preferiti, e inoltre è una delle pellicole più scopiazzate degli ultimi due decenni, si vedano tutti i vari Step Up e i numerosi film musicali e/o sulla danza che in qualche modo gli sono debitori.

In quella pellicola i due protagonisti sono una ragazza bianca (Julia Stiles) e un ragazzo di colore (Sean Patrick Thomas, che fine avrà fatto?) che hanno una storia che non è vista di buon occhio da tutti. E questo nonostante il film sia del 2001. D'altra parte ancora oggi le tensioni razziali, negli Usa ma certo non solo, non sono ancora state superate. Tutt'altro.


In Loving succede qualcosa del genere. Soltanto che la vicenda è ambientata nel 1958. Un uomo bianco (Joel Edgerton) decide di sposare la sua compagna, una donna di colore (Ruth Negga). Sembra l'inizio di una simpatica commediola a suon di rock'n'roll anni '50, con tanto di corse in auto che fanno tanto American Graffiti, solo che ben presto entra in scena il... drama!


Nello stato della Virginia all'epoca i matrimoni interrazziali erano considerati illegali. Quindi potete immaginare che le cose per i due protagonisti del film non si mettono troppo bene. A questo punto, vista la drammatica situazione, vi immaginate una pellicolona strappalacrime?


Eh, insomma. Loving da questo punto di vista delude un pochino. Senza stare a spoilerare troppo, la commozione alla fine arriva anche, peccato che prima ci siano due ore piuttosto noiosette. Il regista Jeff Nichols, quello dello splendido Take Shelter, dell'ottimo Mud e dei meno riusciti Shotgun Stories e Midnight Special, non è certo uno noto per i ritmi frenetici o per le pellicole adrenaliniche. Con questo Loving si prende tutto il tempo per raccontare la vicenda con un ritmo da ballata country. Solo che, rispetto a un Take Shelter, non c'è un vero crescendo.

La storia presentata in Loving è forte, ma a livello cinematografico non è altrettanto forte. Si può apprezzare il fatto che Jeff Nichols non voglia affondare il colpo al cuore con qualche scena da lacrima facile, in linea con il carattere schivo dei due protagonisti, però allo stesso tempo una vicenda del genere meritava comunque una visione più sentita e più sofferta. Meno fredda di così.
Più drama, e che cavolo!


Loving non è un film ruffiano. Non è Save the Last Dance e non è nemmeno Colpa delle stelle o Io prima di te. Però per una pellicola di questo tipo qualche ruffianata in più non avrebbe guastato. Resta invece un lavoro con pochi momenti, personaggi o brividi da consegnare alla memoria.

Più convincente del solito, ma pur sempre all'interno dei limiti della sua inespressività cronica, è la performance del protagonista maschile, Joel Edgerton in versione quasi albina. A restare è però soprattutto l'interpretazione della protagonista femminile Ruth Negga. Non ha vinto l'Oscar, visto che manca il momento da standing ovation della folla, la scena clou che fa esclamare: “Sì, la statuetta deve essere tua!”. Anche senza statuetta, comunque, è nel suo sguardo, sofferto ma mai rassegnato, che sta tutta la bellezza di un film che poteva regalare fiumi di lacrime e invece si limita appena a qualche occhio lucido.
(voto 6/10)

Non è un cinema per giovani

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Ci sarà un film in grado di spodestare La Bella e la Bestia dalla cima del botteghino italiano?
Le uscite della settimana non sembrano essere commercialmente abbastanza forti per un'impresa del genere, però chissà che tra loro non si nasconda qualche chicca da non perdere. O magari no.
Proviamo a prevederlo attraverso i commenti miei e del mio (ormai quasi ex) rivale Mr. James Ford.

Life – Non oltrepassare il limite
"Lì fuori c'è un Ford alieno... col cavolo che esco."


Cannibal dice: Un film con Jake Gyllenhaal lo si guarda a prescindere. L'ambientazione claustrofobica su una stazione spaziale e la possibilità di trovarsi di fronte a un potenziale nuovo Gravity invece mi preoccupano un po' e mi sanno di solita fordianata a livelli stellari, però prevale comunque la fiducia in Jake.
Ford dice: Gyllenhaal è uno dei pochissimi attori a trovare grande sostegno su Pensieri Cannibali così come su White Russian. Questo film, però, non pare ispirare granchè nessuno dei due ormai spenti rivali numeri uno della blogosfera. Si rivelerà una sorpresa, o la conferma di una schifezzina inutile?

La cura del benessere
"Ma questa è una tortura peggiore di una maratona fordiana di cinema action anni '80!"

Cannibal dice: Ritorno all'horror per Gore Verbinski, il regista del primo terrificante (dico in senso positivo) The Ring a stelle e strisce, poi passato alla noiosa saga dei Pirati Fordiani dei Caraibi. La speranza di un lavoro che possa curare dal malessere del cinema dell'orrore degli ultimi tempi c'è.
Ford dice: Verbinski non mi dispiace, l'ho sempre sostenuto sia nella sua versione horror che family-friendly, ho adorato Rango e anche The Lone Ranger. Questo ritorno alle origini sarà convincente e spaventoso abbastanza per me? La risposta spero presto, nel frattempo correrò a comprare dei pannolini per il Cucciolo Eroico, notoriamente un cagasotto quando si tratta di film di paura.

Elle
"Sto visitando White Russian e devo dire che fa davvero... schifo!"

Cannibal dice: Un'ottima Isabelle Huppert in un film francese molto radical-chic che quindi ho apprezzato parecchio. A Ford invece credo abbia fatto storcere di più il naso, ma d'altra parte si sa che in realtà tra noi due quello davvero con la puzza sotto il naso sempre pronto a criticare è lui.
Ford dice: ho visto Elle, incensato dalla critica in lungo e in largo, ormai lo scorso novembre, ed ho tenuto in serbo il post per quando sarebbe uscito - forse - in Italia. Ora ci siamo, e finalmente posso sperare in uno dei titoli che potrebbe ridare linfa alla mia rivalità con Cannibal. Almeno spero.

Victoria
"Non hai ancora visto il film Victoria?"
"Ehm, no."
"Ma sei peggio di Ford!"

Cannibal dice: Esce finalmente nei cinema italiani questo strepitoso film tedesco ambientato tutto in una notte e tutto girato con un unico piano sequenza. Qui potete recuperare il mio post su questo gioiello, che Ford colpevolmente (e prevedibilmente) penso si sia perso.
Ford dice: mentre su Elle ho giocato d'anticipo, con Victoria sono clamorosamente in ritardo. Questo titolo che ha colpito molti dei miei colleghi della blogosfera, infatti, giace nell'hard disk del Saloon da almeno un anno, in attesa di tempi migliori.
Direi che quei tempi sono arrivati.

Non è un paese per giovani
"Facciamoci un selfie."
"Ma perché?"
"Perché se no che ggiovani siamo?"

Cannibal dice: Che l'Italia non sia un paese per giovani non è certo una novità. Basta solo dire che Ford e Cannibal sono ancora considerati dei giovani blogger in erba... Oddio, forse Ford no.
La pellicola comunque è teen abbastanza per piacermi e per tenere alla larga il mio blogger rivale.
Ford dice: di questa pellicola ho visto il trailer per caso in tv qualche giorno fa, e mi sono detto “ecco qui la classica cannibalata italiana”. Inutile dire che non correrò alla ricerca di una sala che lo inserisca in programmazione.

Slam – Tutto per una ragazza
"Guarda qua, quelli di Non è un paese per giovani ci hanno mandato un selfie."
"E chi li conosce?"

Cannibal dice: Un film italiano tratto da un libro di Nick Hornby. Può suonare come una cosa strana, ma in realtà era già successa con È nata una star? con Luciana Littizzetto. Oltre all'ispirazione hornbyiana, in questo caso ci troviamo pure di fronte a una pellicola adolescenziale, quindi il sapore di cannibalata è molto forte. Si prega ai gentili Ford di girare al largo.
Ford dice: seconda cannibalata italiana della settimana. Che sia l'inizio di un nuovo, proficuo periodo di insulti e colpi bassi all'indirizzo del mio rivale e dei suoi gusti?

In viaggio con Jacqueline
"Porca vacca, viaggiare con una mucca è più faticoso che viaggiare con Ford!"

Cannibal dice: Ambientazione campagnola per una di quelle pellicole francesi che non sanno tanto di radical-chicchismo cannibale, quanto piuttosto di roba indigesta pane & salame buona giusto per gli stomaci più fordiani. Io in questo viaggio con Jacqueline e con Ford non ci parto.
Ford dice: e dopo due cannibalate italiani, eccone servita una francese. Quasi quasi rimpiango perfino la delusione cocente di John Wick 2.

Moda mia
"Visita ancora su quel sito fashionista Pensieri Cannibali e ti caccio di casa!"

Cannibal dice: La storia di un ragazzino sardo che vuole diventare uno stilista e nel cast c'è pure Melissa Satta! Si tratta di un piccolo film italiano in cui il cannibalismo fashion incontra il panesalamesimo fordiano, o solo di una boiata?
Ford dice: non mi sono mai preoccupato della moda, da buon tamarro. Lascio volentieri il campo a quel fighetto senza quartiere di Cannibal, che si potrà sbizzarrire a sfilare in passerella come un novello Zoolander.

Sfashion
"Ma quanto siamo sfashion?"
"Quasi quanto Ford."

Cannibal dice: Altra pellicola italiana in uscita questa settimana a tematica fashion, o meglio sfashion. Adesso basta!
Ford dice: comincio a pensare che questa sia una settimana horror allo stato puro. Speriamo in un ritorno del caro, vecchio, sano panesalamismo fordiano la prossima settimana.

Serie tv – I Top e i Flop di febbraio e marzo 2017

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Ta-dan!
La rubrica dedicata alle serie tv iniziata a gennaio prosegue. Non in maniera proprio regolare, visto che non sono riuscito a rispettare la scadenza del mese di febbraio, e così ho messo dentro anche un po' di roba di marzo.
Quali saranno le serie top e quelle flop delle ultime settimane, secondo il mio modesto ma non troppo modesto parere?

Top del mese

7. Star

Stufi di Empire?
Volete una serie ambientata nel mondo della musica hip-hop, solo che sia ancora più trash, goduriosa e fresca?
Dico solo una parola: Star.
Ne aggiungo un'altra: libidine.


6. The Arrangement

Volete un'altra serie guilty pleasure?
E io ve la concedo. Oltre a Star c'è The Arrangement, nuovo telefilm in onda negli Usa su E! che fa il paio con The Royals. Anche in questo caso i protagonisti sono belli belli in modo assurdo e hanno delle vite fantastiche. A cambiare è lo scenario: dalla monarchia britannica alla vita dei giovani divi di Hollywood. Tranquilli però che la quantità di splendido trash resta invariata.


5. C'era una volta Studio Uno

Pensieri Cannibali e le fiction Rai: la storia prosegue, tra alti e bassi.
Il mio rapporto con le produzioni televisive nostrane resta complicato, ma questa volta mi ritrovo a spendere delle parole positive per C'era una volta Studio Uno, miniserie di appena due puntate che ricostruisce la produzione di Studio Uno, uno dei programmi più celebri e innovativi nella storia della Rai.
La Rai che parla della Rai?
Poteva uscirne un vero e proprio atto di onanismo, invece sono presenti luci e ombre, personaggi positivi e altri negativi. Certo, non si può considerare un atto di accusa nei confronti di mamma Rai, però non si limita nemmeno a essere un'autocelebrazione assoluta.
Merito della riuscita di questa fiction, pur non priva dei soliti difetti da prodotto Rai, è quella di avere un tocco per lo più molto leggero, che soltanto nella parte finale scivola nel drama, senza per altro esagerare. Una leggerenza che fa molto da-da-un-pa, da-da-un-pa. Niente male anche la sua atmosfera retrò da The Hour (la serie BBC) de 'noantri. Ciliegina sulla torta, tre protagoniste niente male: Diana Del Bufalo, sciroccata nella vita reale, come dimostrato con la sua ospitata sanremese, ma più contenuta a livello recitativo, Giusy Buscemi, notevole bionda che può essere considerata la Margot Robbie di casa nostra, e poi soprattutto l'adorabile Alessandra Mastronardi, che una volta non sopportavo e di cui invece ora non riesco più fare a meno.


4. Legion

Il pilot di Legion è pazzesco. Letteralmente.
È una figata allucinante. In tutti i sensi possibili e immaginabili.
È una follia. Ma è una follia maggiore perderselo.

Se qualcuno mi avesse detto che il primo episodio di una serie della Marvel sarebbe stata una delle cose migliori viste sul piccolo schermo (e non solo) di quest'anno, gli avrei dato del matto. E invece la puntata pilota di Legion, scritta e diretta da Noah Hawley, già creatore della serie Fargo, è qualcosa di così incredibile che non vi resta far altro che guardarla a bocca aperta. Senza cercare per forza di capire tutto quello che sta succedendo, ma semplicemente restando ammaliati di fronte alla potenza visiva e poetica di un episodio molto lontano dalle solite vicende supereroistiche e fumettose cui siamo abituati, e più dalle parti di un Qualcuno volò sul nido del cuculo che incontra L'esercito delle 12 scimmie, con l'aggiunta di una storia d'amore “impossibile” tra il protagonista Dan Stevens (che in questi giorni nei cinema con La Bella e la Bestia ha a che fare con un'altra relazione tormentata) e la bionda Rachel Keller (rivelazione della seconda stagione di Fargo).

Ci troviamo quindi di fronte alla serie tv dell'anno?
Sembrerebbe di sì, però a calmare gli entusiasmi ci pensano le puntate successive. Non brutte, ma inferiori rispetto alla prima e a un certo punto ho cominciato a non capirci più nulla.
Legion rischia allora di essere una serie molto discontinua e di perdersi per strada, come successo a uno show per livelli di follia piuttosto simile come Mr. Robot, ma in ogni caso almeno il pilot è una delle esperienze telefilmiche da non farsi mancare quest'anno. Vi piaccia la Marvel o meno.


3. Imposters

La protagonista di Imposters è un'impostrice... si dice impostrice? Suona un po' male, però penso di sì. Oltre che un'impostrice, è anche un gran bel pezzo di f...emmina. L'affascinante Inbar Lavi in questa serie fa innamorare di sé tutti, uomini e donne in maniera indifferente. Li fa innamorare, li convince a sposarla in appena una manciata di settimane, dopodiché porta via loro tutti i soldi e sparisce, facendo così a pezzi la loro vita non solo da un punto di vista economico, ma pure sentimentale. Oltre che un'impostrice, è una stronza. Solo che è impossibile non innamorarsi di lei, anche per noi spettatori.


2. Z: The Beginning of Everything

Z non sta per Zorro. Per fortuna. È un personaggio che non sopporto e non mi guardarei mai una serie dedicata a lui.
Z in questo caso è una lei: Zelda Sayre, la donna che sposerà lo scrittore F. Scott Fitzgerald e sarà poi meglio conosciuta come Zelda Fitzgerald. Un personaggio molto ma molto intrigante e avanti con i tempi. Una ragazza cresciuta negli anni '20 del 1900, ma che appare mentalmente più aperta di molta gente di oggi, cento anni dopo.
Lei, interpretata da una Christina Ricci mia ex cotta adolescenziale in splendida forma fisica e recitativa, e lui, interpretato da David Hoflin, attore rivelazione svedese naturalizzato australiano che sembra un nuovo Michael Pitt, sono due idoli totali. Niente di più e niente di meno della storia dell'incontro tra uno scrittore, e che scrittore, e la sua musa, e che musa. Il tutto impreziosito dall'aggiunta di atmosfere glamour retrò in stile grande Gatsby.
Una grande serie?
Questo non lo so. Un gioiellino tutto da gustare, questo di certo sì.

1. Big Little Lies

Se definisco Big Little Liars la versione HBO di Pretty Little Liars qualcuno si offende?
La nuova serie creata da David E. Kelley, quello di Ally McBeal, e diretta dall'idolo Jean Marc Vallee, il regista di film uno più bello dell'altro come C.R.A.Z.Y., Dallas Buyers Club, Wild e Demolition, è un po' un thriller e un po' una serie che gratta sotto la superficie di (apparentemente) perfette vite borghesi.
I paragoni che sono venuti fuori più spesso tra chi ha parlato di questa serie sono stati con Desperate Housewives e The Affair, ma per me Reese Witherspoon, Nicole Kidman, la teen mom leggermente cresciuta Shailene Woodley e Laura Dern sono più che altro una versione più adulta delle Pretty Little Liars. Sarà mica un caso d'altra parte che i titoli delle due serie siano così simili?
Il pilot della serie è parecchio accattivante e, come tutti i riferimenti fatti possono lasciare intuire, non si tratta di un prodotto che spicca per originalità. Molto ben girato, interpretato e realizzato, ma manca di un pizzico di personalità in più. Quella arriva con gli episodi successivi, capaci di trasformarla in una big little series.


Flop del mese

5. Feud

Le serie in cui c'è lo zampino di Ryan Murphy io in genere le adoro incondizionatamente: Nip/Tuck, American Horror Story, Scream Queens e American Crime Story, pur tra alti e bassi, sono degli autentici gioielli della serialità tv moderna.
Questo nuovo Feud invece per ora non mi ha convinto. Tutto ben realizzato, con una grande sigla che omaggia lo stile di Saul Bass per i titoli di testa delle pellicole hitchcockiane, recitato splendidamente dalle due protagoniste Jessica Lange e Susan Sarandon, con una storia di rivalità potenzialmente esplosiva...
Eppure al momento la scintilla non è scattata e anzi mi sono abbastanza annoiato. Di solito le serie di Ryan Murphy partono alla grande per poi frenare. Questa farà l'opposto?


4. Santa Clarita Diet

Può una serie cannibale non piacere su Pensieri Cannibali?
Ebbene sì. Santa Clarita Diet vede Drew Barrymore nei panni di un'agente immobiliare qualunque che, da un giorno all'altro, si trasforma inspiegabilmente in una zombie affamata di carne umana. Non una zombie stile The Walking Dead. Il suo aspetto resta normale. A cambiare sono i suoi gusti in fatto di cibo. Come fare però per procurarsi della carne umana?
Lei e il marito cercheranno una soluzione Dexter-style a questo problema, attraverso una decina di episodi che ho iniziato con entusiasmo e divertimento, e poi proseguito con una certa stanchezza. La serie è anche carina e a tratti fa ridere, però ben presto mi ha stufato.
Sarà che io dai cannibali pretendo sempre di più.


3. 24: Legacy

24 può esistere senza Jack Bauer?
Diciamo che è un po' come un film di James Bond senza... James Bond.
Il reboot della storica serie che nei primi anni zero ha cambiato il concetto di action, così come il mondo delle serie tv in genere, non funziona. Sarà perché 24 senza Jack Bauer non ha granché senso di esistere, o sarà che un prodotto dallo stile così definito replicato oggi, a 16 anni di distanza dalla prima stagione, appare inevitabilmente vecchio. Ai tempi degli esordi 24 sembrava una rivoluzione assoluta per la serialità, un po' come il Grande Fratello lo è stato per i reality-show. Ora però basta.


2. Powerless

Un'altra serie sui supereroi?
No. Questa è una serie che parla di persone comuni che vivono in un mondo dove i supereroi sono all'ordine del giorno. Uno spunto più o meno simpatico, per una serie comedy che però purtroppo non è che faccia granché ridere. A renderla guardabile ci pensa la presenza di Vanessa Hudgens come protagonista, ma come suggerisce il titolo questa serie non ha il potere, il potere di stregare.


1. The Affair

Le prime due stagioni di The Affair erano belle. Belle davvero. Oltre alle ottime interpretazioni di tutti i componenti del cast, a colpire era soprattutto la qualità della scrittura. Bene, cos'è che non funziona nella terza stagione?
La scrittura. Proprio quello che era il punto di forza della serie. Con i nuovi episodi, è come se gli sceneggiatori fossero diventati improvvisamente degli incapaci. O come se avessero affidato la scrittura a dei ghostwriters. Dei ghostwriters incapaci. Gente che al confronto Federico Moccia è un fuoriclasse.
Tra risvolti thriller inverosimili, un Brendan Fraser nella parte del villain inquietante che inquieta più che altro per la sua limitatezza recitativa, l'aggiunta di un personaggio francese che pare la brutta copia di un personaggio uscito da un film con Isabelle Huppert, a discapito di alcuni volti storici della serie come Alison e Cole, più un season finale ambientato a Parigi del tutto inutile e senza senso, c'è davvero poco da salvare in questa stagione.
Una volta era un affare vedere The Affair, adesso forse sarebbe il caso di pensare di cambiare il nome della serie. The Disaster ad esempio sarebbe un titolo più azzeccato.

La verità, vi spiego, sui film della settimana

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Ci sono state settimane migliori.
Ma ci sono pure state settimane peggiori. Nei cinema qualcosina di interessante questa settimana arriva, quindi non lamentiamoci più di tanto, anche se le sale sembrano affollarsi anche di qualche uscita inutile di troppo. E non lamentiamoci troppo anche del fatto che questa rubrica la co-conduco con Mr. James Ford, visto che negli ultimi tempi tanto stiamo andando d'accordo.

Ghost in the Shell

Cannibal dice: Una serie cult anime-manga-action-sci-fi che pare una fordianata totale, che però in questa versione live-action trova come protagonista una paladina di Pensieri Cannibali: Scarlett Johansson. Un adattamento rischioso, ma la sua presenza la rende una visione obbligatoria.
Ford dice: il Ghost in the shell originale fu un vero fulmine a ciel sereno, esempio di animazione con i controcazzi che prima si era vista, forse, solo con Akira. Sinceramente ho diversi dubbi rispetto a questa versione live action con la Johansson che non c'entra una favazza, ma una visione la tenterò comunque.
"Ford dice che non c'entro una favazza con questo film?
Ma chi è Ford???"


17 anni (e come uscirne vivi)
"In banco con Ford?
Prof, non le sembra una punizione eccessiva soltanto per aver copiato?"

Cannibal dice: Teen movie. Una definizione che basta per far scappare Ford a gambe levate e per tenere me incollato davanti allo schermo. Io infatti questo film l'ho già visto e, anche se forse non è del tutto un nuovo cult del genere, ne consiglio decisamente la visione.
Ford dice: non ho ancora visto questo film, che penso il mio quasi ex rivale sarà corso a vedere, ma in una primavera per ora abbastanza tranquilla potrei anche pensare di recuperarlo. Staremo a vedere.

La verità, vi spiego, sull'amore
"Chissà se, conciata così, sarà adottata da Ford?"

Cannibal dice: Negli anni '90 avevo una cotta pre-adolescenziale per Ambra. Da quando si è messa a recitare invece l'ho sempre guardata più con diffidenza. O meglio non l'ho guardata, dato che non è che abbia visto molti dei suoi film. Questo credo non farà eccezione.
Ford dice: la verità, vi spiego, è che non vedrò questo film.

Il permesso – 48 ore fuori
"Mi alleno per battere Ford, presto carcerato con me per crimini contro il cinema."

Cannibal dice: Secondo film da regista di Claudio Amendola, che figura pure come co- protagonista insieme a Luca Argentero. L'impressione è quella di una versione de 'noantri di un thriller-noir carcerario internazionale. Un po' come il saloon di Ford, la versione de 'noantri di un vero saloon western.
Ford dice: sull'onda di un certo tipo di Cinema e serie all'italiana versione americana come Suburra, Romanzo Criminale e Gomorra, ecco questo Il permesso, che spero sinceramente non sia la classica italianata che Cannibal sarà pronto ad esaltare ed io a massacrare.
Piuttosto, sono disposto ad essere d'accordo.

Classe Z
"In mezzo a noi finti ggiovani manca praticamente solo Cannibal Kid."

Cannibal dice: Film italiano di ambientazione liceale?
Sembrerebbe una gran cannibalata, e invece la presenza di un cast discutibile che annovera le presenze di Andrea Pisani, amichetto di Paolo Ruffini, e della star di YouTube di recente anche discussa giurata al Festival di Sanremo Greta Menchi, non lascino molto ben sperare. Se non altro di sicuro c'è qualcuno che potrebbe odiare questo film più di me: James Ford.
Ford dice: robetta italiana che non prendo neppure in considerazione, e che penso non sarà in cima alla lista neppure del mio campanilista compare di rubrica Cannibal.

La mia famiglia a soqquadro
"Pure io in banco con Ford per punizione? Ma c'è già Hailee."

Cannibal dice: La storia di un bambino che è l'unico della sua classe e non avere i genitori separati. Che sia per caso il film biopic sul Fordino?
Ford dice: provocherei volentieri un soqquadro a casa Goi, o all'interno di Pensieri Cannibali. Ma dato che in questi mesi ci troviamo fin troppo d'accordo, per questa volta soprassiedo.

La vendetta di un uomo tranquillo
"Come puoi preferire White Russian a Pensieri Cannibali? Come?"

Cannibal dice: Thriller spagnolo che pare sia stato osannato in patria, ma degli spagnoli non c'è mai da fidarsi troppo. Come del parere di Ford.
Ford dice: il Cinema spagnolo, come quello francese ed italiano, neanche fossimo all'interno di una barzelletta, potrebbe sorprendere come rivelarsi un buco nell'acqua. Chiederemo il parere definitivo al Cannibale Formaggino.

Il viaggio (The Journey)
"Qui dietro si sta comodi."
"Speriamo solo che al volante non si metta Mr. Ford."

Cannibal dice: Pellicola storica britannica che mi sa di noia incredibile. Non credo mi metterò mai in viaggio insieme a questo film, o insieme a Ford.
Ford dice: piuttosto che imbarcarmi in questo viaggio, affronterò un documentario on the road che testimoni una traversata d'Italia mia e del Cannibale.

The Most Beautiful Day – Il giorno più bello
"Vuoi fare l'autostop? E se poi ci tira su James Ford?"

Cannibal dice: Film on the road tedesco. Potrebbe essere la potenziale sorpresa della settimana, ma nemmeno in questo caso la voglia di mettersi in viaggio è alta.
Ford dice: potrei citare, fresca fresca, la risposta che trovate poco sopra.

Dall'altra parte
"Pronto, Ford? No, non ci vengo con te a vedere un film croato-serbo-russo-austro-ungarico!"

Cannibal dice: Film croato-serbo che sprizza di fordianità pseudo impegnata da tutti i pori. Io vado dall'altra parte.
Ford dice: la primavera è esplosa. Il Cinema troppo autoriale comincia ad essere troppo dall'altra parte.

Pensieri Cannibali Day: i miei 20 film preferiti di sempre

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9 anni di Pensieri Cannibali?
Cominciano a essere un po' tanti. Questo blog ggiovane sta diventando alquanto vecchiotto, anche perché, per un sito Internet, 9 anni corrispondono all'incirca a 90 anni di vita umana.
Come celebrare questa ricorrenza speciale, ma non troppo, visto che comunque fa 9 anni, mica 10?
Per l'occasione, e più che altro in mancanza di idee migliori, ho deciso di svelare la Top 20 dei miei film preferiti di tutti i tempi.
Curiosi di scoprire quali titoli sono riusciti a entrare nella lista?
No?
Va beh, eccoli comunque.


20. Scarface


19. The Wolf of Wall Street


18. Almost Famous – Quasi famosi


17. Magnolia


16. I Goonies


15. Spring Breakers


14. Ghost Dog – Il codice del samurai


13. Amabili resti


12. Mulholland Drive


11. The Tree of Life


10. La dolce vita


9. Fino all’ultimo respiro


8. Arancia meccanica


7. Ritorno al futuro


6. Il cigno nero


5. La La Land


4. American Beauty


3. Donnie Darko


2. Il giardino delle vergini suicide


1. Pulp Fiction

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