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Underworld – Bloog Wars

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Questa settimana i film sono così tanti che non vale nemmeno la pena soffermarsi troppo nell'introduzione. Vi dico solo che la rubrica è condotta da me insieme a Mr. James Ford, ma questo probabilmente già lo sapete, e quelle qui di seguito sono le (troppe) uscite cinematografiche del weekend.

Power Rangers
"Hey, ma dov'è andato Mr. Ford?"
"Quello ormai ci ha lasciati per entrare a far parte dei Walker Texas Rangers al fianco di Chuck Norris."

Cannibal dice: Mai stato un fan dei Power Rangers, nonostante avessero raggiunto la prima popolarità proprio quando io ero un fanciullo, mentre Ford era già un pensionato. Questa nuova versione stranamente però promette di essere teen a sufficienza per farmeli piacere. O quasi. Molto quasi.
Ford dice: i Power Rangers mi hanno sempre fatto cagare. Non penso che questo film possa risollevare le sorti del brand al Saloon.

Underworld – Blood Wars
"Va bene, la mia saga fa pena. Ma imprigionarmi per questo non vi sembra esagerato?"

Cannibal dice: Una saga davvero pessima che non capisco come sia arrivata al quinto capitolo, considerando come, oltre che qualitativamente una ciofeca, non è che abbia mai nemmeno fatto registrare incassi strepitosi al botteghino. Un non-successo inspiegabile, proprio come quello di White Russian.
Ford dice: una saga terribile che, come i Power Rangers, mi ha sempre fatto cagare. Unica nota "positiva"è che probabilmente potrebbe essere una visione buona per la classifica del peggio dell'anno e per incazzarmi un po' ora che con Cannibal si va fin troppo d'accordo.

Il segreto
Ah no, foto sbagliata. Ecco quella giusta...

"Quanto siamo teneri?"
"Quasi quanto Ford e Cannibal nell'ultimo periodo."

Cannibal dice: Film dell'irlandese e fordiano Jim Sheridan. Io lo potrei guardare giusto per la presenza di Rooney Mara, e questo non è un segreto.
Ford dice: Irlanda e Rooney Mara. Direi che per me si può guardare. E non penso sia un segreto.

I Puffi – Viaggio nella foresta segreta
"Fateci uscire da questo bloggaccio!"

Cannibal dice: Dovendo proprio fare un revival delle cose infantili, questa settimana meglio puntare sui Power Rangers, piuttosto che sugli ormai spuffati Puffi.
Ford dice: dei Puffi ho vecchi e cari ricordi d'infanzia del cartone animato. La saga cinematografica, invece, va dritta a braccetto con i Power Rangers e Underworld.

Piccoli crimini coniugali
"Margherita, dici che Ford e Cannibal sono ancora più radical-chic di noi?"
"Ford di sicuro!"

Cannibal dice: Il ritorno alla regia di Alex Infascelli, regista potenzialmente molto cannibale di cui però non ho visto alcun lungometraggio, solo alcuni videoclip. Questo film potrebbe essere l'occasione buona per rimediare, nonostante i protagonisti Castellitto & Buy mi convincano solo in alcune circostanze.
Ford dice: sulla carta forse troppo indie per me, ma di recente Infascelli ha scalato le classifiche di gradimento di questo vecchio cowboy grazie a S is for Stanley, quindi potrei rivedere le mie posizioni e concedere una visione.

Ovunque tu sarai
"Parla ancora bene di White Russian e ti spedisco al Creatore. Di Pensieri Cannibali."

Cannibal dice: Commedia italo-spagnola on the road che, in una settimana di cinema non certo eccezionale, potrebbe anche rivelarsi con una certa facilità una delle visioni più piacevoli.
Ford dice: nonostante detesti guidare, i film on the road mi piacciono parecchio, di norma. Riuscirà questo, che sulla carta non mi pare eccezionale, a rendere una settimana apparentemente terribile quantomeno digeribile?

The Startup – Accendi il tuo futuro
"Ma com'è che negli ultimi tempi Ford e Cannibal sono sempre d'accordo?"

Cannibal dice: Film italiano che parla di ggiovani e nuove tecnologie?
Per quanto sembri una cannibalata, non interessa per niente a me, figuriamoci al mio blogger rivale.
Ford dice: film italiano di quelli che preferisco non avvicinare neppure. Un po' come facevo un tempo con quelli consigliati da Cannibal.

La parrucchiera
"Per almeno un paio d'altri anni Ford non verrà più qui."
"Evvai, allora festeggiamo!"

Cannibal dice: Commedia pop napoletana?
Pare interessante quanto una playlist di cantanti neomelodici compilata da James Ford.
Ford dice: il parrucchiere lo vedo - malvolentieri - una volta ogni qualche anno. Questa parrucchiera la vedo - volentieri - anche mai.

La meccanica delle ombre
"Ormai a scrivere a macchina siamo rimasti in due: io e Ford."

Cannibal dice: Film francese dal cast internazionale in cui figura anche la nostra Alba Rohrwacher?
Potrebbe rivelarsi radical-chic quel che basta per far infuriare Ford, très bien!
Ford dice: francese, radical, con tanto di Rohrwacher. Che succede? Cannibal tenta di riaccendere la nostra rivalità?

Virgin Mountain
"Manco con 'sta roba addosso 'sto film consigliato da Ford pare decente."

Cannibal dice: Dall'Islanda spesso viene fuori della musica interessante. E il suo cinema?
Da guardare già più con sospetto, come si fa con un film consigliato da Mr. Ford.
Ford dice: più che la cannibalesca Francia, direi che la decisamente più fordiana islanda potrebbe rappresentare l'alternativa "straniera" della settimana.

L'altro volto della speranza
"E accelera un po'. Vai più lento di Ford."

Cannibal dice: Oltre all'Islanda, anche un film dalla Finlandia. Cos'è, la settimana del cineclub nordico pseudo autoriale proposta da Ford?
Ford dice: e subito dietro l'Islanda, la Finlandia. Giusto per far tremare un po' quel freddoloso di Cannibal.

Allied – Un omBrad nascosto

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Allied – Un'ombra nascosta
Regia: Robert Zemeckis
Cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Lizzy Caplan, Jared Harris, Matthew Goode


Quando Brad Pitt fa la spia significa solo una cosa.
Che non è figlio di Maria?

Sì, anche. Diciamo allora che significa due cose: la prima è che non è figlio di Maria, la seconda è che si sta per separare.

Era già successo ai tempi di Mr. & Mrs. Smith. Allora il Brad stava insieme a Jennifer Aniston e i due erano la coppia più bella del mondo. Non così solo per modo di dire come la canzone di Adriano Celentano & Claudia Mori anche perché, mi spiace per la Mori, ma una coppia in cui c'è Celentano non può manco lontanamente essere considerata la più bella del mondo.
Non contento di stare con Jennifer, Brad l'ha cornificata con Angelina Jolie, con una di quelle decisioni che io non comprenderò mai. Chi la fa l'aspetti e così ora è successa la stessa cosa anche ad Angelina.
Sul set di Allied – Un'ombra nascosta pare sia nata un'intesa particolare tra Brad e Marion Cotillard, che sembra possa aver contibuito al suo divorzio dalla Jolie. I due diretti interessati hanno smentito, in particolare la Cotillard che – in teoria – sta ancora felicemente insieme al collega Guillaume Canet, da cui tra l'altro sta aspettando il secondo figlio.
Se però nasce un bebé con la faccia di Brad, sappiamo che le voci di un amore sul set di Allied non erano solamente rumor di gossip...


La relazione clandestina Pitt/Cotillard c'è stata per davvero?
Questo è uno dei misteri del film. Probabilmente il più intrigante, visto che per il resto la pellicola non è che provochi tutto questo interesse. Anche la storia raccontata, così come quella presunta di gossip, si muove in bilico tra realtà e finzione. Brad e Marion hanno infatti la parte di due superspie internazionali e il lavoro delle superspie internazionali, oltre ad andare in giro con dei gadget cool e sorseggiare Martini come James Bond, è quello di fingersi qualcun altro.

ATTENZIONE SPOILER
Dopo una prima parte decisamente troppo allungata, che ci mostra il primo incontro tra Pitt e la Cotillard, arriva la svolta della pellicola: Marion in realtà non è una vera spia francese, bensì una spia nazi tedesca?!?
Questo è il secondo grande mistero del film e avrebbe potuto portare a un crescendo thriller dalla tensione insostenibile, e invece...

Invece niente. Il film parte glamour e patinato, e a dirla tutta è diretto da Robert Zemeckis con una certa classe fuori dal tempo, ma così prosegue anche dopo questa rivelazione. La pellicola non decolla mai e non riesce ad avvincere come vorrebbe fare, come se fosse un thriller hitchcockiano.
FINE SPOILER

A non convincere del tutto è poi l'alchimia tra i due protagonisti. Marion Cotillard che dà lezioni di accento parigino a Brad Pitt nei fatti è una cosa meno sexy di quanto possa suonare. Brad Pitt che guarda Marion Cotillard allo specchio mentre si spoglia è una cosa già più sexy. La tensione sessuale tra i due belloni esplode poi in una scenona di sesso vorticoso in auto nel bel mezzo di una tempesta di sabbia. Il risultato finisce però per essere più ridicolo che eccitante. I due insieme non funzionano. Per colpa di chi chi chi chi chichichirichi?


Ci sono attori che con il tempo diventano sempre più bravi, come Michael Keaton e Matthew McConaughey. Ecco, Brad Pitt non rientra in questa categoria. Lui più il tempo passa e più sembra diventare scarso. La Cotillard pure lei recita qui al suo minimo, che comunque vale più di quanto molte altre attrici al loro massimo. Più che singolarmente, comunque, sembrano proprio non essere in sintonia come coppia. E allora forse, se Angelina avesse prima visto il film, il divorzio non l'avrebbe chiesto. Magari nell'intimità Pitt e la Cotillard hanno fatto scintille, ma sul grande schermo proprio per niente.

"Hey tu, hai mai visto questa donna?"
"Sì, in un sacco di film come Inception, Assassin's Creed e quello su Batman."

Se chiedete a me, la risposta al vero grande mistero della pellicola è allora un no. Secondo me non è successo un granché tra Brad e Marion sul set di Allied. Le ragioni del divorzio dalla Jolie sono da ricercare altrove. Nella decisione di lei di farsi asportare le tette, per esempio. Oppure chissà?

Qualunque cosa sia capitata durante le riprese di Allied, quello che ne è venuto fuori a livello artistico è un filmetto non terribile quanto fatto credere dalla critica Usa, ma comunque di livello medio/scarso, privo di ritmo e in cui a prevalere sulla tensione è la noia. E qualunque sia il ruolo giocato dalla Cotillard nella fine dell'amore tra Pitt e la Jolie, credo che Jennifer Aniston le sarà comunque eternamente grata. Vendetta è stata fatta!
(voto 6-/10)

Films & Furious 8

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Il nuovo capitolo di una delle saghe di maggior successo degli ultimi anni, un paio di pellicole italiane dal sorprendente buon potenziale, alcuni lavori autoriali con attrici di serie A...
Eh insomma, il programma di questa settimana dei film in uscita nei cinema nazionali non sembra niente male e ve lo proponiamo come al solito accompagnato dai commenti miei e di quel lento & furioso di Ford.

Fast & Furious 8
"Ford al volante?"
"Pericolo costante!"


Cannibal dice: Saga automobilistica iniziata come cannibale e poi diventata sempre più una fordianata action trash, ma avendo già visto tutti gli altri episodi non mi perderò nemmeno questo. Sebbene le quasi 3 ore di durata mi sembrino un pochino esagerate. Soprattutto per un film che dovrebbe essere fast...
Ford dice: curioso quanto una saga nata sotto una cattivissima stella molto cannibalesca sia divenuta, capitolo dopo capitolo, il volto dell'action trash più figo del Nuovo Millennio fordiano, complici inserimenti di lusso - Statham e The Rock - ed un livello di tamarraggine elevatissimo.
Inutile dire che dalla visione del trailer sono esaltatissimo, e l'hype è a mille. Speriamo bene.

Moglie e marito
"Stasera cuciniamo Cannibal o Ford?"
"Bella scelta: sono tutti e due bolliti."

Cannibal dice: Commedia italiana sullo scambio di corpi che fa molto commedia americana alla Freaky Friday/Tale padre tale figlio, con in più due validi protagonisti come Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak: direi che una visione ci sta tutta. Sperando che non mi capiti mai di scambiare il corpo con Mr. Ford.
Ford dice: le commedie sullo scambio di corpo sono da sempre piuttosto divertenti. Riuscirà ad esserlo anche un prodotto italiano, almeno per gli occupanti del Saloon? Sinceramente, spero di sì. Anche se non ho troppa fiducia.

Lasciati andare
"Toni, hai appena detto che White Russian è un sito di cinema autorevole?"
"Sì. Si vede che mi sono dato alla commedia?"

Cannibal dice: Toni Servillo in un film non diretto da Paolo Sorrentino e che per di più è una commedia? Questa sì che è una cosa inaspettata. Quasi come se Ford si perdesse un Wrestlemania.
Ford dice: Servillo senza Sorrentino ed impegnato in una commedia? Questa storia pare più strana di Cannibal che si guarda Wrestlemania.

Personal Shopper
"Che bei vestitini che ha Cannibal nel suo armadio!"

Cannibal dice: La nuova collaborazione di Olivier Assayas con l'ormai sempre più indie Kristen Stewart promette assai bene, dopo il notevole Sils Maria. Sembra inoltre uno di quei film senza senso e sperimentali che Ford non capirà mai...
Ford dice: Assayas è un regista molto interessante, e che mi è sempre piaciuto, nonostante mi sia perso - almeno per il momento - Sils Maria. Che sia giunto il tempo del recupero per veicolare questa nuova visione e scoprirmi purtroppo di nuovo d'accordo con il mio rivale?

Planetarium
"Natalie, sai che Cannibal guarderà questo film soltanto per vedere questa scena di noi nella vasca?"
"Certo che sì, e non solo lui..."

Cannibal dice: Singolare pellicola su due (finte?) spiritiste interpretate da Natalie Portman e Lily-Rose Depp, a Venezia non è che avesse scatenato particolari entusiasmi. Però le sue due protagoniste e il suo alone radical-chic capace di tenere lontano Ford lo rendono comunque una visione da affrontare.
Ford dice: cannibalata selvaggia che, nonostante il periodo di incredibile non belligeranza tra noi non me la sento proprio di affrontare. Anche perché, dovesse piacermi questo, la situazione prenderebbe una piega ancora più brutta di quanto già non abbia fatto in questi mesi.

Mal di pietre
"Questo libro è quasi più interessante di Pensieri Cannibali!"

Cannibal dice: Altro film promettente più che altro per la sua protagonista femminile, la (quasi) sempre ottima Marion Cotillard. Peccato che l'ambientazione agricolo/fordiana non mi esalti molto...
Ford dice: film incognita della settimana. Fordianata d'autore o cannibalata da evitare? Sperando che non combacino, inizia la caccia per sperare di recuperarlo.

Mothers
"Remo, ma chi l'ha scelto il cast di questo film?"
"Mr. Ford, senza dubbio."

Cannibal dice: Film con Remo Girone e... Christopher Lambert?!? Ma questo giusto Ford se lo può guardare.
Ford dice: Remo Girone e Christopher Lambert. E purtroppo non siamo più negli anni ottanta. E non si tratta di un action.

Rogue One: A Brodo Star Wars Story

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Rogue One: A Star Wars Story
Regia: Gareth Edwards
Cast: Felicity Jones, Diego Luna, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed, Donnie Yen, Ben Mendelsohn, Forest Whitaker, Jimmy Smits, Ben Daniels


Star Wars: Il risveglio della Forza aveva risvegliato non solo la Forza ma pure l'interesse del mondo nei confronti della saga fantascientifica più popolare della galassia. E che i trekkies non se la prendano, perché tanto pure loro sanno che è così. Era riuscito a risvegliare persino il mio, di interesse, che pure non ero mai stato un fan della serie creata da George Lucas. Anzi, ero stato tra i pochi a criticarla apertamente, rischiando per altro il pubblico martirio.


Era quindi salita una certa curiosità nei confronti del primo spin-off della saga, Rogue One: A Star Wars Story, che narrativamente si va a collocare tra gli eventi della seconda trilogia, quella schifosa, e quella originale, ovvero a metà strada tra Episodio III ed Episodio IV.
Una storia indipendente e anche piuttosto semplice, persino per chi ha qualche problema a comprendere tutti i passaggi della serie. La vicenda racconta della giovane e bella Jyn Erso e del gruppetto dell'Alleanza Ribelle e del loro tentativo di distruggere la Morte Nera, seguendo il piano architettato dal padre di Jyn Erso, Galen Erso.


È nel rapporto tra padre e figlia che la pellicola vive i suoi momenti più toccanti, in particolare nella scena del discorso fatto da Galen, con il solito video messaggio sullo stile di quello di Leia che chiedeva aiuto a Obi-Wan Kenobi. Ed è anche nei rimandi alla saga originale che Rogue One offre le altre sequenze più emozionanti. Come le apparizioni di Darth Vader, brevi ma intense, o come il finale, che non svelo. Sì, vabbé, poi c'è anche una fugace comparsata da parte di R2-D2 e C-3PO che a dirla tutta la si poteva anche evitare, la si poteva, però Rogue One funziona soprattutto quando fa scattare l'operazione nostalgia.

Qualcuno a questo punto dirà che anche Star Wars: Il risveglio della Forza aveva come Forza principale proprio i suoi rimandi alla trilogia originale, ed è vero, ma c'è un ma.
Ne Il risveglio della Forza funzionavano, e alla grande, pure i nuovi personaggi, su tutti Rey, Finn e Poe Dameron, ma a me personalmente aveva gasato parecchio anche il villain Kylo Ren. La stessa cosa non si può dire invece di Rogue One. Per quanto io possa voler bene a Felicity Jones, e cioè parecchio, la sua interpretazione sembrava essere fenomenale nel trailer, ma nella pellicola completa non è che faccia tutta questa grande impressione. Dopo la sua fenomenale performance in La teoria del tutto, mi sembra che abbia subito un notevole calo nelle sue prestazioni sul grande schermo, si vedano (o meglio non si vedano) i ben poco eccezionali Inferno e Autobahn – Fuori controllo. Che poi non è nemmeno troppo colpa sua. È proprio il personaggio di Jyn Erso a non essere sviluppato in pieno, rapporto con il padre a parte, e nel complesso non riesce a esaltare e a trascinare con sé dentro la storia come riusciva invece a fare Rey (Daisy Ridley) nel più volte citato Il risveglio della Forza.


Ben poco convincenti anche gli altri nuovi personaggi, come Cassian interpretato da uno spento Diego Luna, o Bodhi (il sempre valido Riz Ahmed) che avrebbe meritato maggiore spazio. Il nuovo droide K-2SO sembra poi una copia non troppo memorabile di R2-D2 e C-3PO fusi in uno, Forest Whitaker pare parecchio spaesato e fuori parte, e l'unico che fa un'ottima figura è allora Mads Mikkelsen.


L'altro problema del film è che va tutto in maniera parecchio prevedibile per chi ha già visto gli altri episodi della saga, persino per chi non li conosce a memoria come me. Rogue One è un brodo riscaldato, che ricicla idee, situazioni, trama e personaggi e cerca di riformularli in maniera più matura del solito, mancando però di intrattanere a dovere e di esaltare, come invece riusciva a fare Star Wars: Il risveglio della Forza, con cui a mio parere perde nettamente il confronto. Anche perché a questo Rogue One c'è un'altra cosa, leggermente fondamentale in una saga come questa, che manca: la Forza.
(voto 6/10)

I film che verranno

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Settimana non particolarmente esaltante nei cinema italiani...

Avete già abbandonato la lettura del post?
In effetti con un'apertura del genere non è che si possa essere molto invogliati a proseguire. Se non altro però apprezzate la sincerità. Avrei potuto dire che è in arrivo una marea di titoli esaltanti, ma sarebbe stata una bugia bella e buona.
E allora, in tutta onestà, beccatevi le scarse pellicole in arrivo questo weekend insieme ai miei scarsi commenti e a quelli ancora più scarsi del mio blogger rivale Mr. James Ford.

Baby Boss
"Ford mi ha preparato la pappina con le sue manine?
Non possiamo andare al McDonald's con Cannibal?"

Cannibal dice: Tipica bambinata esaltata da Ford, oppure simpatica robetta DreamWorks che potrebbe convincere un anti-Pixar come me?
Mi sa più la prima...
Ford dice: ennesima produzione scommessa Dreamworks che potrebbe rivelarsi una vera schifezza in stile Trolls o una cosa carina come i due Cattivissimo Me. Spero nella seconda, più probabilmente sarà come la prima.

Boston – Caccia all'uomo
"Ma non potevano mandarmi a controllare la Stracasale, la corsa cittadina di Casale Monferrato?"

Cannibal dice: La ricostruzione degli attentati della maratona di Boston con Mark Wahlberg?
Potrebbe essere un vero attentato al cinema.
Ford dice: quando, nel trailer visto in sala prima di Fast and Furious 8, ho sentito Mark Wahlberg dire "Hanno scherzato con la città sbagliata" questo Boston era già balzato in vetta alla classifica dei potenziali guilty pleasures dell'anno.
Speriamo possa essere così.

The Bye Bye Man
"Questo sarebbe il disco preferito di Ford?
Ma è inascoltabile!"

Cannibal dice: Un horrorino che non mi attira particolarmente. Sono io a dirgli bye bye!
Ford dice: un horroretto di quelli buoni giusto a spaventare Cannibal. Bye bye, e a mai rivederci!

Le cose che verranno – L'avenir
"Siamo in mezzo al nulla. Dove mi stai portando?"
"A casa di Ford."

Cannibal dice: Film francese con Isabelle Huppert. A me è piaciucchiato abbastanza, ma l'ho trovato troppo super radical-chic persino per i miei standard. Tra le cose che verranno posso solo immaginare la reazione sconcertata di Mr. Ford di fronte a una visione del genere.
Ford dice: film radical chic che da tempo attende di passare attraverso le fauci del Saloon. Ora che l'uscita incombe mi dedicherò con grande piacere a massacrarlo. Almeno spero.

Famiglia all'improvviso – Istruzioni non incluse
"Oh no, sta piangendo. Ora mi tocca chiedere aiuto al padre migliore, nonché blogger peggiore, del mondo: Mr. James Ford."

Cannibal dice: Altra francesata della settimana. Omar Sy mi pare sia un po' intrappolato in queste commedie drammatiche, ma se il film vale anche solo la metà di Quasi amici una chance se la merita lo stesso.
Ford dice: Omar Sy ormai pare uno di quegli attorni navigati e con una carriera consolidata che da un certo punto in avanti continuano a riproporre lo stesso personaggio in salse diverse. E questa non è una cosa buona. A meno che non si decida di puntare su altro.

Acqua di marzo
"Che tempo di merda!"
"Dove siamo finiti, a Lodi?"

Cannibal dice: Classica pellicola italiana poco promettente della settimana, ma poteva anche andarci peggio. Se non altro questo weekend non mi sembra siano in arrivo porcate action fordiane.
Ford dice: tipica schifezzina italiana che Cannibal non vedrà l'ora di esaltare come se fosse un nuovo cult. Lascio volentieri a lui l'incombenza.

L'accabadora
"Ma che diavolo vuol dire accabadora?"

Cannibal dice: Co-produzione italo-irlandese ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Mi attira quasi quanto un film che si prende 4 bicchieri su White Russian.
Ford dice: il binomio Italia/Irlanda sfonda una porta aperta, qui al Saloon, ma sinceramente non so quanto potrebbe fare questo film. Per il momento attendo tempi migliori, e mi consolo brindando con un Jameson.

Lasciami per sempre
"Ho preparato la torta per il compleanno di Ford."
"Va bene, però hai dimenticato 90 candeline."

Cannibal dice: Se questa settimana devo proprio puntare su un film italiano, andrei con questa commedia potenzialmente piacevole, che ha anche un titolo che suona come un mio invito a Ford: lasciami per sempre.
Ford dice: lasciami per sempre, Cannibal. Fammi contento. E fai contenti anche tutti gli appassionati di Cinema della blogosfera e non.

Tredici ragioni per non perdere 13 Reasons Why

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Tredici
(stagione 1)

Titolo originale: TH1RTEEN R3ASONS WHY
Rete: Netflix
Serie creata da: Brian Yorkey
Tratta dal romanzo: 13 di Jay Asher
Cast: Dylan Minnette, Kathleen Langford, Miles Heizer, Alisha Boe, Christian Navarro, Brandon Flynn, Justin Prentice, Ross Butler, Devin Druid, Amy Hargraves, Derek Luke, Kate Walsh, Brian d'Arcy James, Michele Selene Ang, Ajiona Alexus, Josh Hamilton


1
È una serie teen, ma non è una serie scema. E trovare serie teen non sceme non è roba da tutti i giorni. Ve lo dice uno che di serie teen sceme se ne intende e gli piacciono pure, quindi credeteci. Era forse dai tempi della storica My So-Called Life che non vedevo una serie adolescenziale così profonda e matura e così poco teen e scema. Che poi questo se andiamo a vedere è anche il suo difetto principale, per fortuna uno dei pochi.



2
Bullizza il tema del bullismo, offrendo una rappresentazione della vita liceale dura e spietata, come un Mean Girls molto meno comedy. A tratti esagerando, forse, ma riuscendo comunque a risultare parecchio realistica. Non capita così spesso di trovare prodotti del genere. Mi vengono in mente giusto il film Elephant di Gus Van Sant e la seconda ottima e sottovalutata stagione di American Crime. Solo che qui in 13 Reasons Why il coinvolgimento è ancora più alto e la tensione thriller cresce episodio dopo episodio.



3
Non ci sono vampiri, licantropi, zombie, maghi e supereroi.
No, nemmeno uno tra questi.

"In compenso ci sono le musicassette...
Hey, un momento: cosa sono le musicassette?"


4
Ha una colonna sonora cool che alterna bene brani di oggi a cult del passato. Non un cool fighetto, o troppo studiato da risultare hipster. Ogni canzone suona solo semplicemente perfetta per quella determinata scena.

"Oh mio Dio, le musicassette! Ma dove siamo finiti, nel Medioevo?"


5
Ha un'atmosfera da Le regole dell'attrazione remixato con Il giardino delle vergini suicide con l'aggiunta di una spruzzatina di Donnie Darko che – non so voi – ma a me me gusta. Un sacco.



6
È una serie prodotta da Selena Gomez. E Selena Gomez va amata incondizionatamente per tutto ciò che fa di buono per il mondo. Peccato solo che non compaia nemmeno in un episodio.



7
Il protagonista maschile principale è il figlio di Jack di Lost e tutto ciò che riguarda Lost, ora che la serie è finita da diversi anni, fa venire un certo senso di nostalgia che si va ad aggiungere al senso di inquietudine che provoca la vicenda narrata, e così è davvero difficile restare indifferenti a 13 Reasons Why. Può provocare sensazioni anche poco piacevoli, ma se non altro non può lasciare indifferenti.



8
A livello narrativo è raccontata attraverso due piani temporali differenti ed è vero che, da Lost in poi, circa il 50% delle serie tv in circolazione ha compiuto la stessa scelta narrativa, solo che qui l'alternarsi tra presente e passato è sviluppato particolarmente bene.



9
È una serie incentrata su una ragazza scomparsa ma, a differenza di Twin Peaks e di tutti i prodotti che ha ispirato, qui la domanda non riguarda chi l'ha uccisa, bensì il motivo per cui lei ha deciso di togliersi la vita. Il motivo, o meglio i 13 motivi che è intrigante (oltre che inquietante) scoprire.



10
Kate Walsh è fenomenale. Chi l'avrebbe detto, ai tempi di Grey's Anatomy? Sarà che all'epoca per recitare al fianco di Ellen Pompeo e Patrick Dempsey ha probabilmente dovuto abbassare i suoi livelli. Lo spin-off incentrato sul suo personaggio, Private Practice, si era poi rivelato il peggior prodotto con lo zampino della grande Shonda Rhimes mai realizzato. Ed è vero che già nella prima stagione di Fargo la Walsh si era fatta notare, però qui è davvero inaspettatamente grandiosa.



11
È una serie cui affezionarsi piano piano. I primi due episodi ad esempio non è che mi avessero convinto più di tanto. Dal terzo in poi invece ho cominciato a essere risucchiato dall'angosciante storia e dai tormentati personaggi, e con la quinta puntata (quella del ballo studentesco) me ne sono innamorato totalmente. Questo è ciò che succede solo con le serie davvero valide, non come quelle che si bruciano tutte le idee col pilot e poi non hanno più niente da dire.



12
Se vi state chiedendo: “Ok, ma c'è figa?”.
La risposta è: “Non è la serie più piena di figa della Storia, non è Baywatch, però sì, un po' di figa c'è. E c'è pure un bacio lesbo!”.



13
13 Reasons Why è così bella che fa star male.
Decidete voi se questa è una ragione valida per iniziare a vederla, oppure per decidere di non guardarla mai.
(voto 13/10)


Guardoni della Galassia Cinematografica Vol. 2

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Qualità o quantità?
Questa settimana (ma anche le scorse) i cinema italiani sembrano puntare più sulla quantità, però in mezzo al mucchio di roba in uscita qualcosina di interessante (forse forse) la si può trovare.
Cosa?
Scopritelo leggendo i commenti qui sotto, gentilmente offerti da me e maleducatamente offerti dal mio nemico Ford.

Guardiani della Galassia Vol. 2
"Cos'è quel coso gigantesco che ci sta per cadere addosso?"
"Non riesco a capire se è l'ego di Ford o quello di Cannibal..."

Cannibal dice: Il primo Guardiani della Galassia a sorpresa mi aveva divertito e gasato parecchio (o diciamo abbastanza), cosa assai rara per un film Marvel, capitata poi solo con l'ancor più spettacolare Deadpool. Di un secondo episodio a così breve distanza non è però che avessi tutta questa necessità, quindi mi sa che rimanderò la visione in attesa che l'esaltazione fanciullesca di Ford si esaurisca.
Ford dice: il primo Guardiani della Galassia, nonostante non portasse sullo schermo supereroi tra i più famosi della Marvel - o forse proprio per questo - era risultato davvero una discreta ficata.
Nonostante questo secondo giunga forse un po' troppo presto in sala, sono davvero molto curioso e molto gasato. Speriamo che non deluda le aspettative.

The Circle
"Cannibal mi ha inviato una foto del suo pene ma, anche zoomando al massimo, non si vede un bel niente..."

Cannibal dice: Un film con Emma Watson lo si vede e basta, anche se non è certo sempre sinonimo di qualità, ma solo di fregnaggine. Questo film sembra inoltre un thrillerino sui pericoli di Internet di quelli che, pur nella loro banalità, sanno come conquistare l'attenzione, quindi io The Circle lo cerco e lo cerchio. Mentre Ford prevedibilmente ci tirerà una riga sopra.
Ford dice: Emma Watson non è mai stata tra le mie preferite, così come i thrillerini con risvolti pseudo sociali. Dunque direi che il cerchio, questa settimana, lo farò su altri titoli più interessanti.

L'amore criminale
"Rosario, arrenditi: Pensieri Cannibali è molto meglio di White Russian."
"Giammai, Katherine. Ford forever!"

Cannibal dice: La fordiana Rosario Dawson contro la cannibalesca Katherine Heigl. Si tratta per caso della rilettura al femminile di una Blog War tra Ford e me?
Ford dice: secondo thrillerino della settimana, che potrebbe risultare più interessante del precedente per due ragioni: la prima è che sia Rosario Dawson che Katherine Heigl sono molto più interessanti di Emma Watson, e la seconda è che potrebbe avere qualche risvolto vagamente erotico. Almeno spero.

La tenerezza
"Un tenero saluto al nostro coetaneo James Ford."

Cannibal dice: Non sono un grande conoscitore del cinema di Gianni Amelio. A dirla tutta, veramente, non credo di aver mai visto un film di questo regista che mi sa di molto fordiano. Il suo nuovo teneroso lavoro riuscirà per la prima volta a sverginare il mio cuoricino, complice anche un buon cast capitanato da Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno e Micaela Ramazzotti?
Ford dice: Gianni Amelio è un signor regista, che soprattutto negli anni novanta produsse titoli davvero pazzeschi - Lamerica o Come eravamo, giusto per citarne due - e che negli ultimi anni ha più che altro vivacchiato.
Questo nuovo film dal cast decisamente interessante, però, potrebbe rilanciarlo: anche in questo caso, speriamo bene.

La ragazza dei miei sogni
"Nicolas, ma non ti eri ritirato dalla recitazione?"
"E dare una così grande soddisfazione a Cannibal e Ford? Non ci penso neanche."

Cannibal dice: Ci mancava solo il ritorno di Nicolas Vaporidis...
Ford dice: Ci mancava solo il ritorno di Nicolas Vaporidis..

La guerra dei cafoni
"Cosa state guardando, una Blog War tra Ford e Cannibal?"
"No, è la guerra dei cafoni."
"Ma non è la stessa cosa?"

Cannibal dice: Commedia italiana ambientata negli anni '70, si rivelerà cafona abbastanza da piacermi e da inorridire lo snob e anti-italico Ford?
Ford dice: operazione nostalgia che non mi ispira granchè, e che pare più un'hipsterata di quelle che piacciono a Cannibal. Per il momento, rimando. Poi si vedrà.

Altin in città
"Pronto? Come, se passo a Vodafone ho telefonate illimitate gratis verso Ford?
Ma allora col cavolo che lo faccio!"

Cannibal dice: La storia di un ragazzo albanese sbarcato in Italia. Troverà l'America, o finirà a Lodi insieme a Ford?
Ford dice: la storia di un ragazzo albanese sbarcato in Italia. Realizzerà i suoi sogni, o finirà a Casale insieme a Cannibal?

Le verità
Cannibal dice: Altro film italiano della settimana. Volete la mia verità? Mi sembra meno intrigante di un nuovo post di White Russian.
Ford dice: di recente ho recuperato ed in alcuni casi parlato anche bene di alcune produzioni italiane. Ora, però, non vorrei esagerare.

Tanna
Uno scatto esclusivo di Ford durante le sue ultime avventurose vacanze estive.

Cannibal dice: Pellicola australiana nominata agli ultimi Oscar ambientata tra le tribù degli indigeni. Potrebbe essere un sorprendente gioiellino, così come una noiosa fordianata pseudo autoriale. Chissà?
Ford dice: potenziale sorpresa fordiana della settimana, tra Australia e wilderness. Sarà come promette, o si rivelerà una pippa d'autore in pieno stile cannibalesco?

Le donne e il desiderio
"Il desiderio di tutte le donne? Ma è l'eliminazione del blog di quel macho tutto cinema action di Ford, naturalmente."

Cannibal dice: Un mattonazzo polacco firmato da Tomasz Wasilewski che persino Ford nel suo periodo più radical-chic avrebbe evitato come la peste.
Ford dice: questo film una quindicina d'anni fa avrebbe rappresentato il titolo radical da recuperare della settimana. Fortunatamente, ora mi sono scrollato di dosso certe usanze e con la primavera che esplode non ho davvero voglia di imbarcarmi in visioni troppo pesanti.

A casa nostra
"Facciamo un selfie da mandare a Ford."
"Guarda che non so se il suo telegrafo è abilitato per ricevere immagini..."

Cannibal dice: Una produzione franco-belga che potrebbe suonare come una cosa cannibale e invece no, pare essere una lagna neorealista bella (ma magari nemmeno bella) e buona. Cos'è questa, la settimana dell'orgoglio fordiano?
Ford dice: seconda potenziale sorpresa della settimana, malgrado la provenienza transalpina solitamente più cannibalesca. Posso solo sperare in un ritorno non solo delle fordianate al cento per cento, ma anche della rivalità dei bei tempi con Cannibal.

La musica di marzo e aprile 2017 – Top e flop cannibali

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Procede in maniera discontinua, ma se non altro procede, la rubrica musicale di Pensieri Cannibali.
Gli ultimi due mesi sono stati per me piuttosto difficili, adesso non so bene spiegare razionalmente nemmeno il perché, fatto sta che sono entrato un po' in crisi a livello personale e creativo. Capita. Purtroppo capita. E ancora più purtroppo ora è capitato a me.
A provare a farmi tornare il buon umore ci sta pensando naturalmente anche la musica. Ecco un riassuntino delle canzoni che mi hanno tenuto compagnia nell'ultimo periodo, insieme a qualcosa che mi è piaciuta un po' meno e a qualche mini-rubrichetta.


Top


7. Chainsmokers e Coldplay

I Coldplay alle prese con la musica dance, di nuovo. Ci avevano già provato con Avicii e non mi avevano certo entusiasmato, così ero già pronto a massacrarli per via di questa nuova collaborazione con i ruffianissimi e commercialissimi Chainsmokers, e invece...
A sorpresa quando sento questa canzone in radio mi viene voglia di alzare il volume. E pure di fare “fist pump” come i tamarri di Jersey Shore.




6. Harry Styles

Sorpresa numero 2 del periodo. Il singolo di debutto di Harry Styles dei bimbominkiosi One Direction non è affatto una merda come ci si poteva aspettare. È anzi una bella ballatona a metà strada tra Robbie Williams e addirittura David Bowie che suona persino epica. Chi se lo sarebbe immaginato, bimbeminkia a parte?




5. Brunori Sas

Sorpresa numero 3 della rubrica. Lo sapevo che prima o poi avrei rivalutato Brunori Sas. Solo non immaginavo sarebbe successo così presto. La sua La verità a dire la verità mi ha accompagnato parecchio negli ultimi giorni e il testo è poesia pura.




4. Lorde

Lorde is back e il suo ritorno non delude. Nonostante sia appena 20enne, il suo nuovo singolo suona coraggioso e maturo. La curiosità per il nuovo pare imminente album non può che crescere...




3. Thegiornalisti

Il loro ultimo album è già un cult dalle parti di Pensieri Cannibali da qualche mese, ma nelle ultime settimane il nuovo singolo Sold Out si è trasformato in un vero e proprio inno. Da cantare a squarciagola (anche se, se siete stonati come me, è meglio non farlo).




2. Kendrick Lamar

Forse non avrà realizzato un altro capolavoro totale come il precedente To Pimp a Butterfly, però anche con il nuovo album DAMN. il fenomeno del rap (altroché Fabri Fibra) Kendrick Lamar ha tirato fuori un lavoro notevole, mooolto notevole, e il singolo HUMBLE. è una bomba che fa proprio esclamare: “DAMN!”.




1. Kasabian

In attesa del nuovo album, il primo contagioso singolo dei Kasabian You're in Love with a Psycho mi sta facendo uscire di testa perché non vuole saperne di uscire dalla mia testa.

P.S. Pure il video non scherza, in quanto a follia.




Flop

2. Fabri Fibra

Fenomeno si è trasformato rapidamente in un tormentone e la si canticchia che è un piacere. Ma, c'è un ma...
Fabri Fibra da anni ormai tira fuori sempre lo stesso singolo e questo suo nuovo pezzo sembra un suo vecchio pezzo che a sua volta sembrava un altro suo vecchio pezzo che alla fine suona come una versione di serie B di Phenomenon di LL Cool J che a sua volta campionava White Lines di Grandmaster Melle Mel che a sua volta campionava la linea di basso degli Sugar Hill che facevano la cover di Cavern dei Liquid Liquid.
Quindi non è proprio il massimo dell'originalità...




1. Vasco Rossi

L'ultimo singolo di Vasco Rossi si chiama Come nelle favole.
Io odio Vasco Rossi e odio le favole, quindi potete immaginare cosa ne penso di questa canzone, senza farmi scomodare imprecazioni o bestemmie.




Guilty Pleasure
Luis Fonsi feat. Daddy Yankee

Io odio Vasco Rossi, le favole e la musica latino-americana, però...
Sorpresa della rubrica numero 4: la tamarrata latino-americana più clamorosa dell'anno e forse del secolo, il tormentone di questa primavera nonché sicuro tormentone anche della prossima estate, ovvero Despacito di Luis Fonsi con Daddy Yankee non solo me gusta, ma riesce persino a mettermi di buon umore!
Sto proprio affrontando un periodo complicato, lo so, lo so.




Revival Song
T-Rex “Children of the Revolution”

Canzone revival del momento: l'esaltante Children of the Revolution rispolverata nel finale della prima stagione della serie Legion. Una figata glam-rock anni '70 che suona alla grande ancora oggi.




Movie Soundtrack
Moonlight

Che vi sia piaciuto o meno il film da Oscar Moonlight, sì proprio quel cattivone che ha fregato la statuetta più ambita al capolavoro La La Land, al suo interno potete trovare un'autentica chicca musicale d'altri tempi, dritta dritta dal 1963: la splendida Hello Stranger cantata da Barbara Lewis.




Serial Music
Tredici – 13 Reasons Why

Del mio innamoramento per la serie tv Tredici – 13 Reasons Whyvi ho già parlato. Elencandovi le 13 ragioni per guardarla, c'ho messo dentro anche la sua colonna sonora. Al suo interno ci potete trovare pezzi anni '80 di band come Joy Division e The Cure, cover di canzoni anni '80, le musiche originali del produttore elettronico Eskmo, più una serie di brani di moderno indie-pop-rock che spaziano dagli M83 a Woodkid, St. Vincent, Beach House, Car Seat Headrest, Sleigh Bells e Kills, fino ad arrivare all'incantata Skeletons degli sconosciuti JR JR (precedentemente noti – noti si fa per dire – come Dale Earnhardt Jr. Jr.) e al pezzo da brividi che accompagna la scena di ballo di Clay e Hannah: The Night We Met dei pure loro ben poco famosi Lord Huron. Una collezione di grandi pezzi che meriterebbe di essere incisa con una playlist non su Spotify, bensì su una musicassetta.


Split, un film ricco di personalità. Pure troppe

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Split

Regia: M. Night Shyamalan
Cast: James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, James McAvoy, Anya Taylor-Joy, Haley Lu Richardson, Jessica Sula, Betty Buckley, Izzie Coffey, Sebastian Arcelus, Brad William Henke




Io James McAvoy lo rapirei. Lo rapirei e poi lo terrei in uno scantinato per farlo recitare solo per me. 23 personaggi differenti messi in scena solo per me. O forse sono 24?
Non lo so. Non l'ho capito. Credo non l'abbia capito nemmeno M. Night Shyamalan, che il film Split l'ha scritto e diretto. Solo che ha creato un personaggio con 23 o 24 personalità, e poi ne ha messe in scena giusto 7 o 8. E allora perché non dire che James McAvoy ha 7 o 8 personalità, invece di 23 o 24? Perché? Solo per fare il solito esagerato, M. Night?
(voto 4/10)





James McAvoy è troppo figo. E poi è pure stylish, persino quando è vestito da donna. Anzi, soprattutto quando è vestito da donna. Ha un'eleganza innata, quest'uomo. O questa donna? O questo mutante?
Ma certo: fa parte degli X-Men. Per quello che ha così tante personalità multiple. Tutte (o quasi) molto stilose.
(voto 7+/10)




James McAvoy in questo film mi ha spaventato. Insomma, di solito lo trovo un tipo affascinante. Un tipo charming. Io che sono una lady di classe lo trovo il classico attore britannico con il suo non so perché, o don't-know-why, come dicono in inglese, maybe. Qui invece più che altro fa spavento. In alcuni momenti – a dirla tutta – è persino comico. Soprattutto quando fa il bimbominkia che balla come un tarantolato. O quando si trasforma nella Bestia. A un certo punto mi sono chiesta: ma sto guardando Split o La Bella e la Bestia remixato con Psyco?
(voto 3/10)




Io volevo vedere il film dei Puffi, ma purtroppo i miei mi hanno portato a vedere Split ueeeeeeeh
è un film che mi ha spaventato un sacco ueeeeeeeeeeh
ho avuto tanta paura, anche se mai quanto con un altro film di quello Scemolan, Il sesto senso, se ci ripenso ho ancora i brividi ueeeeeeeeeeeeeeh
(voto 0/10)




Voglio vedere le fighette danzare!
Haley Lu Richardson ammirata anche in 17 anni (e come uscirne vivi), Jessica Sula della serie Recovery Road e pure quella darkona di Anya Taylor-Joy, l'attrice rivelazione di The Witch. Le voglio vedere danzare!
E comunque United States of Tara gli fa una sega a James McAvoy in Split. Intendo che tutte le personalità di Tara gli fanno una sega a tutte le personalità di James McAvoy in Split. Tranne quando James McAvoy in Split diventa una donna. In quel caso gli fanno un ditalino.
(voto 8/10)




Ponderando in maniera accurata, oserei dire che Split è una mezza porcata. Attenzione: non una porcata totale. A tratti è intrigante. Insomma, un film su un tizio che ha 23 o 24 personalità non può che essere – almeno in parte – intrigante. Peccato che in alcuni punti finisca per risultare quasi ridicolo. Questo è un rischio che si corre spesso con i lavori di M. Night Shymalan. Il confine tra sublime e ridicolo è molto sottile nelle sue pellicole e in questo caso pende più dalla parte del ridicolo.
E poi le storie claustrofobiche di rapimenti negli ultimi tempi sono troppo abusate e sono state rappresentate altrove (i film Room e 13 Cloverfield Lane, o la miniserie inglese Thirteen) in maniera decisamente migliore.
In pratica, Shyamalan a questo giro non mi ha convinto in pieno. Non siamo dalle parti di schifezze assolute come L'ultimo dominatore dell'aria o After Earth, ma nemmeno di grandi film come The Village, Unbreakable – Il predestinato e Il sesto senso. Pure la brillantezza del recente The Visit qui non viene eguagliata. E questa volta non è nemmeno riuscito a piazzare un colpo di scena clamoroso in tipico stile shyamalaniano. A meno che non vogliate considerare tale la sequenza finale. ATTENZIONE SPOILER Era proprio necessaria, solo per giustificare l'arrivo imminente del sequel crossover tra Unbreakable e Split? FINE SPOILER
(voto 5,5/10)




Non me ne frega niente del film Split!
Che me ne faccio?
Datemi da mangiare.
Io ho fame.
Io sono labbestia!
Datemi un essere umano da mangiare.
O se no portatemi al McDonald's, che sono contento lo stesso.
(voto? cosa sono i voti?)


Insospettabili filmetti

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Uscite minori, sorprese maggiori?
Questa settimana nei cinema non escono film di enorme richiamo destinati a conquistare milioni di miliardi di dollari ai botteghini italiani (forse anche perché nei cinema italiani non si paga in dollari), però in compenso ci sono varie pellicole “medie” che potrebbero stupire in positivo. Proprio come i miei commenti.
O che invece potrebbero rivelarsi davvero “medie”. Come le parole del mio blogger nemico Mr. James Ford...

Ah no, quelle sono proprio pessime.

Insospettabili sospetti
"Ancora una lettera di quello stalker di Ford???"
"Persino noi ormai abbiamo imparato a mandare le e-mail."
"Già!"

Cannibal dice: Morgan Freeman, Michael Caine e Alan Arkin. Tre attori premi Oscar non più troppo giovani per un film su tre vecchini che si improvvisano criminali per derubare la banca che li ha derubati. Una vicenda molto fordiana, tanto che ci si stupisce che non abbiano chiamato anche lui nella gang, ma che è girata da un regista giovane e indie e serialtelevisivo come Zach Braff, quindi insospettabilmente potrebbe piacere pure a me.
Ford dice: questo film, considerata l'inflazione che ormai i film sui vecchietti alla riscossa stanno vivendo, mi ispira incredibilmente molto poco. L'unica possibilità di salvezza pare venire dal regista, uno Zach Braff giovane e indie, neanche stessi diventando quasi un po' più Cannibal. Staremo a vedere.

Gold – La grande truffa
"Bere troppi White Russian, e leggere troppi post di WhiteRussian, mi sa che mi hanno fatto proprio male."

Cannibal dice: Sarà solo uno di quei film con cui Matthew McConaughey cerca di mettere in mostra le sue sorprendenti doti recitative, che gli sono saltate fuori dal nulla negli ultimi anni, oppure un vero e proprio filmone appassionante?
In entrambi i casi la visione ci sta, sperando sia una pellicola più Gold che Ford.
Ford dice: McConaughey è un fordiano ad honorem da tempo, ormai, e dunque i film che lo vedono protagonista finiscono comunque per valere una visione, da queste parti. Ma ne varrà la pena, o tutto si tramuterà in una copia sbiadita del mitico Wolf di Scorsese?

Miss Sloane – Giochi di potere
"Sia messo agli atti che non ho mai letto WhiteRussian in vita mia. Mai."

Cannibal dice: Miss Sloane è interpretata da Miss Chastain. Devo aggiungere altro?
Ford dice: la Chastain potrebbe valere da sola la visione, eppure questa sorta di legal thriller mi ispira davvero poco. Sarà la settimana delle scommesse?

Adorabile nemica
"Shirley, lo sai che Ford pensa di essere più giovane di te?"
"Sul serio? Ha davvero senso dell'umorismo da vendere quello, ahahahah!"

Cannibal dice: L'anziana Shirley MacLaine a confronto con la ggiovane Amanda Seyfried, in un film che potrebbe rivelarsi quasi come una versione al femminile di questa rubrica.
Ford dice: ho sempre amato i confronti tra donne, dunque chissà che anche questo insolito faccia a faccia tra giovani e vecchi non possa in qualche modo sorprendermi, quantomeno ricordando i bei tempi in cui con Peppa Kid era davvero una battaglia.

Monster Trucks
Il protagonista di Monster Trucks fa un selfie con Ford (che ancora non sa cos'è un selfie)

Cannibal dice: Un film sui monster trucks, i camioni giganti?
Sembrerebbe un action tamarro tutto effetti speciali molto whiterussiano, ma possiede anche un tocco teen che a sorpresa potrebbe renderlo piuttosto cannibale. Potrebbe insomma essere la porcata dell'anno, così come un piacevole e spensierato guilty pleasure.
Ford dice: film action apparentemente fordiano che mi pare invece una robetta degna del Cannibale dei bei tempi. Cercherò di evitarlo per evitare di ritrovarmi con un altro potenziale peggior film dell'anno tra le mani.

Codice Unlocked – Londra sotto attacco
"Orlando, ma davvero sei tu che hai mollato Katy Perry e non il contrario?"
"Sì."
"Certo che di stronzate ne spari più di Ford."
"Ok Noomi, basta solo che a sparare non sia tu."

Cannibal dice: Film dalla tematica terroristica più attuale che mai. Si rivelerà una figata come le prime stagioni di 24 e Homeland, oppure una delusione come le ultime stagioni di 24 e Homeland o ancora, peggio ancora, un incrocio tra un servizio di telegiornale misto e un action consigliato da Ford?
Ford dice: film action dal sapore di attualità - purtroppo - che, in realtà, in barba al potenziale fordianesimo non mi ispira neanche per sbaglio. Ma cosa sta succedendo? Mi sto forse trasformando in Cannibal, e Cannibal in me!?

Sole cuore amore
La faccia di Isabella Ragonese quando ha letto il titolo del copione del film.

Cannibal dice: Il titolo non inganni chi, come Ford, è solito fermarsi alle apparenze. Questo film italiano con Isabella Ragonese dovrebbe essere tutto il contrario di una visione allegra ed estiva. Cosa che potrebbe renderlo una bella sorpresa, così come un mattonazzo bello pesante...
E comunque i diritti per il titolo li hanno pagati a Valeria Rossi, che è dal 2001 che non mangia?
Ford dice: il Cinema italiano per quanto mi riguarda è sempre una scommessa, e in questo caso più che mai, dato che il confine tra sorpresa e mattonazzo autoriale è molto labile. Potrei, in via del tutto eccezionale, concedere una visione.

Il mondo di mezzo
"Sul serio hai ordinato un White Russian? Ma vuoi proprio farti arrestare?"

Cannibal dice: Film su Mafia Capitale con Matteo Branciamore... sì, quello de I Cesaroni, fiction da cui proviene anche Alessandra Mastronardi, che per anni ho criticato prima di ricredermi e innamorarmi di lei. Succederà la stessa con Branciamore? Ne dubito fortemente. Così come dubito fordemente che mi ricrederò e soprattutto mi innamorerò mai del mio blogger nemico.
Ford dice: il fatto che decida di concedere un'eventuale possibilità ad un film italiano, non significa che debba farlo con tutti i film italiani. Un po' come per le proposte del mio quasi ex blogger rivale e quasi ex blogger Cannibal.

Una gita a Roma
"Come mai ti copri gli occhi, Fordina?"
"Mio papà cercava di farmi vedere uno dei suoi film preferiti: inguardabile!"

Cannibal dice: L'attrice Karin Proia alla prova con il suo primo film anche dietro la macchina da presa. Non l'ho mai vista in azione come attrice, ma come regista, con questo lavoro fanciullesco-romanesco, un pochino devo dire che mi incuriosce. Ho detto un pochino.
Ford dice: non c'è due, senza tre. E direi che anche in questo caso, mi risparmio la gita, a meno che non mi chiamino per fare il professore della classe di Cannibal.

The Space Between
"Pure tu hai ordinato un White Russian? Ma che c'avete tutti oggi, la fordite acuta???"

Cannibal dice: Un film italo-australiano e no, incredibilmente non l'ha scritto, diretto e interpretato Ford. Quindi magari vale la pena dargli un'occhiata...
Ford dice: a prescindere dalla sua provenienza e dalla presenza del mitico Michael Ironside, direi che questo potrebbe essere il titolo sul quale puntare questa settimana. A meno che non ci si metta Cannibal a rovinare le attese.

Sasha e il Polo Nord
"Che fatica arrivare fino a casa di Ford!"

Cannibal dice: Solita pellicoletta d'animazione della settimana, giusto per far contento quell'eterno bambinone di Ford.
Ford dice: perfino un bambinone come me, di vedere questa roba ha voglia zero.

Cinquanta sfumature di nerd

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Cinquanta sfumature di nero

Regia: James Foley
Cast: Dakota Johnson, Jamie Dornan, Kim Basinger, Bella Heathcote, Eric Johnson, Rita Ora, Eloise Mumford, Victor Rasuk, Luke Grimes, Marcia Gay Harden


Volete sapere cosa sogna di notte Christian Grey?
Inutile che fingete di fregarvene o addirittura di non sapere chi è Christian Grey, tanto non ci crede nessuno. Immaginate che sogni chissà quali giochini erotici sadomaso, vero?
E invece no. Sogna di quando era un bambino traumatizzato. Niente fantasie erotiche, insomma. Quelle le mette già in atto quando è sveglio con qualche porcona di turno tipo Anastasia Steele, la finta santarellina. La finta nerd.


Anastasia, anche soprannominata Ana (sul serio), è una finta sfigata. In apparenza sembra tutta dolce, innocente e timidina, in realtà è un'assatanata. Basta che arrivi un riccone figaccione, e subito si scioglie e si trasforma in una zoccola da competizione, pronta a farsi frustare e sculacciare. O a farsi infilare della palline d'argento nella patatina d'oro.


Tutti gli uomini lo sanno che la sua è solo una facciata e così, intravedendo il suo potenziale, le sbavano dietro. Christian Grey per primo, certo, ma non solo lui. In questo secondo capitolo delle avventure S&M uscite dalla mente malata e malvagia di E. L. James liberamente (e follemente) ispirata alla saga di Twilight, Anastasia Steele ha un nuovo spasimante: Eric Johnson, biondino già visto in Smallville, nei panni del suo capo al lavoro. Situazione classica di sottomissione.


Poi c'è il fotografo, che le dedica un enorme spazio nella sua collezione, manco fosse Natalie Portman in Closer. C'è però da dire che, a differenza di New Moon, il secondo capitolo della serie di Twilight, qui non si materializza un vero e proprio triangolo sentimentale (e nemmeno sessuale), come quello tra Bella presa a sandwich dal vampiro Edward e dal licantropo Caleb.


Cinquanta sfumature di nero è quasi tutto incentrato sul rapporto esclusivo tra Anastasia e Christian, che diventa sempre più geloso e possessivo nei suoi confronti. Più che un sadico dominatore, un padre padrone.
Al ristorante lui ordina per lei, ma lei non ci sta e così, con l'ultima briciola di femminismo che le è rimasta in corpo, ordina una porcheria soltanto per metterlo in difficoltà. Christian però non si arrende. Arriva al pub e marchia il territorio, non mettendosi a pisciare, ma facendo di peggio: vuole comprare la casa editrice per cui lei lavora, diventando così il capo del suo capo. O anche il capo dei capi.


Tutto procede bene, e in maniera noiosa, nell'idillio da romcom perfetta in cui vivono Ana & Chris all'inizio del film. A interromperlo, per fortuna, irrompono una Bella Heathcote in versione Brutta, una ex “sottomessa” di Grey, e una Kim Basinger in versione Mrs. Robinson, non più MILF ma ormai da catalogare all'interno della categoria GILF. Irrompono comunque è una parola grossa. Purtroppo le due hanno infatti uno spazio molto ridotto e non riescono a sconvolgere più di tanto le acque. Acque torbide piene di scene di sesso questa volta un pochino più sexy rispetto al capitolo numero 1 e non solo. Ci sono anche tante parole. Se siete alla ricerca di una pellicola disimpegnata, state attenti, perché sono presenti dialoghi altamente intellettuali del tipo:
La signorina Austen approverebbe questo?
Io faccio la romantica e tu continui a distrarmi con le tue scoperie perverse?
Scoperie perverse? Non so cosa siano, ma mi piace come suonano.


E allora il film è tutto così: un insieme di scoperie perverse, più comiche che arrapanti. Tra una trombata e l'altra c'è spazio pure per un'apparizione breve e sostanzialmente inutile della popstar Rita Ora e per un ballo in maschera stile Eyes Wide Shut, con la “leggera” differenza che, anziché da Stanley Kubrick, sembra diretto dai fratelli Vanzina. Invece no, il regista di Cinquanta sfumature di nero è James Foley, mestierante dalla lunga carriera che negli 80s ha diretto alcuni video di Madonna più il film Who's That Girl e nei 90s si è segnalato con Americani, il thrillerino stalkerino Paura con Mark Wahlberg e Reese Witherspoon e ha persino girato un episodio di Twin Peaks! E adesso ha realizzato Cinquanta sfumature di nero e presto sarà nei cinema anche con il terzo attesissimo (?) capitolo: Cinquanta sfumature di rosso?!?
Esatto: ha fatto proprio una brutta fine.


Così come ATTENZIONE SPOILER rischia di fare una brutta fine Christian Grey. Non a causa di qualche perverso giochino erotico o qualche “scoperia”, bensì per un incidente aereo. È qui che il film tenta la svolta drammatica. Christian Grey sopravviverà e tornerà ad amare e a ciulare Anastasia Steele forever and ever?
Lascio a voi il piacere, o il dispiacere, di scoprirlo guardando Cinquanta sfumature di nero. FINE SPOILER

Un film che rappresenta un guilty pleasure immancabile per chi si era in qualche modo divertito con il precedente episodio (forse solamente io) e che invece sarà una tortura ancora più devastante per chi aveva già detestato il primo (ovvero tutto il resto del mondo a parte me). Affrontare questa visione è insomma un atto di vero e proprio masochismo. A voi decidere se farvi del male vi piace o meno.
(voto 6/10)

Il potere del cinema

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La sfida si sta per riaccendere. Lo sento.
Dopo settimane e diciamo pure mesi di calma apparente, il contrasto tra me, Cannibal Kid, e il mio blogger rivale, quel coso di Mr. James Ford, potrebbe tornare a infiammarsi come ai cari bei vecchi tempi.
Nel corso del weekend sono infatti in arrivo due film fortemente fordiani come King Arthur – Il potere della spada e Alien: Covenant, contro un film fortemente cannibale come Song to Song. Chi avrà la meglio?
Scopritelo leggendo i commenti a queste due e pure alle altre uscite cinematografiche della settimana.

King Arthur – Il potere della spada
"Estrarre questa spada dalla roccia è un'impresa più difficile che trovare una recensione fordiana sensata."

Cannibal dice: Mai stato appassionato delle vicende di Re Artù, o delle pellicole su Re Artù, o delle pellicole di Guy Ritchie, quindi questa fordianata suprema mi sa che potrebbe non fare al caso mio. La presenza degli ottimi Charlie Hunnam e Jude Law però potrebbe farmi cambiare idea... forse.
Ford dice: non mi sono mai strappato i capelli, per quanto interessante possa essere, per Guy Ritchie, ma ho sempre adorato il ciclo della Tavola Rotonda sui libri così come al Cinema fin dai tempi di Excalibur. Se a questo si aggiungono Charlie Hunnam e Jude Law, direi che questa bella tamarrata medievaleggiante ci sta tutta.

Alien: Covenant
"E così è questo l'effetto che fa un'intera saga consigliata da Ford?"

Cannibal dice: Mai stato appassionato nemmeno della saga di Alien, al contrario di Ford. Eppure il precedente prequel, Prometheus, anche se mi era sembrato parecchio mediocre, mi aveva schifato meno rispetto a diversi fan storici della serie. Questo sequel del prequel Alien: Covenant potrebbe quindi riuscire nella stessa impresa, cioè non schifarmi troppo. Se proprio va bene.
Ford dice: finalmente, dopo settimane di desolazione, un pò di movimento in sala. Ho sempre amato la saga di Alien, anche se i primi due film - in particolare quello meraviglioso di Scott - restano sempre decisamente al di sopra di tutti gli altri, e non vedo l'ora di scoprire se il ritorno dei terribili predatori spaziali sarà all'altezza degli antichi fasti o un'operazione riuscita solo in parte come il recente Prometheus.
Di sicuro, mi godrò il fatto che andrà di traverso a Cannibal.

Song to Song
"Iggy, questo film è troppo rock per uno come Ford."
"Quello ascolta solo Despacito. Ormai è peggio pure di Cannibal."

Cannibal dice: Terrence Malick è tornato... di nuovo! Per la gioia mia e per la disperazione di Ford. Per tutta onestà, c'è però da dire che con Knight of Cups era riuscito a far storcere il naso persino a me, quindi questo Song to Song un pochino mi preoccupa. Ambientazione musicale e cast più che all-star lo rendono comunque un potenziale nuovo cult cannibal-malickiano.
Ford dice: il movimento in sala di cui scrivevo sopra continua, nella speranza che la nuova fatica del bollitissimo Malick un tempo grande regista ed ora solo grande fuffa possa far tornare la lotta tra me ed il mio antagonista qui presente ai livelli dei tempi di Tree of life, quando l'ascia di guerra era decisamente sporca di sangue.

On the Milky Road – Sulla Via Lattea
"Aiutatemi, sto affogando nel mare di stronzate tirate fuori da Ford!"

Cannibal dice: Il fordiano Emir Kusturica alle prese con un film autorialissimo e visionario, che ha già scatenato reazioni tra le più variegate all'ultimo Festival di Venezia. Il tutto impreziosito da un'interpretazione di una Monica Bellucci che pare tra le migliori della sua carriera. Non che ci volesse molto... Nella battaglia tra film pretenziosi e probabilmente senza senso della settimana, io punto decisamente su Malick.
Ford dice: ho sempre amato Kusturica, soprattutto quello della prima parte della sua carriera, mentre ammetto di averlo perso per strada tra escursioni in ambito musicale, documentari e libri degli ultimi anni.
Che questo film apparentemente molto radical possa essere un risveglio di una delle passioni cinematografiche che ricordo con maggiore affetto dei tempi in cui iniziai il mio viaggio attraverso la settima arte "d'autore"?

Qualcosa di troppo
"Oddio, che ci fa Ford nel mio letto???
Ieri sera devo aver bevuto davvero troppi White Russian!"

Cannibal dice: Possibile sorpresa settimanale numero 1. Una francesata con i fiocchi, leggera e allo stesso tempo chic, diretta e interpretata dalla promettente Audrey Dana. Diventerà la mia nuova idola, nonché la nuova nemica radical di Ford?
Ford dice: film francese che fino a poche settimane fa avrei evitato come la peste temendo una radicalchiccata con i fiocchi. Il recente successo al Saloon de L'avenir, però, ha cambiato le carte in tavola, tanto da mettermi la pulce nell'orecchio anche rispetto a questo Qualcosa di troppo. Sperando che questo qualcosa non si riveli una terrificante cannibalata.

This Beautiful Fantastic
"Ma qui piove più che a Casale Monferrato!"
"Mi sa che This Beautiful Fantastic non si riferisce esattamente al tempo..."

Cannibal dice: Possibile sorpresa settimanale numero 2. Film britannico con protagonista Jessica Brown Findlay, attrice da me vista in un episodio di Black Mirror e non vista in Downton Abbey. Si preannuncia come una romcom fiabesca potenzialmente molto gradevole (come un post di Pensieri Cannibali) o molto fastidiosa (come un post di White Russian).
Ford dice: essendomi giocato tutti i bonus della settimana rispetto alle potenziali cannibalate, direi che questa rom com finisce dritta in fondo alla lista delle mie priorità, insieme al decisamente non beautiful ed ancor meno fantastic Cannibal Kid.

Tutto quello che vuoi
"Scusi signore, lei lo conosce un certo Mister Ford?"
"Certo, quando ero un ragazzo della tua età mi faceva da mentore."

Cannibal dice: Commedia italiana diretta da Francesco Bruni, già regista del valido Scialla! (Stai sereno). Potrebbe sembrare il film giusto per me, ma potrei anche passare il compito della visione a Ford, che ultimamente nel tentativo di imitarmi si è incredibilmente avvicinato al magico mondo del cinema nostrano recente.
Ford dice: di recente ho mostrato un'apertura inaspettata anche per me verso il Cinema italiano e le sue proposte più o meno alternative. Potrebbe essere la volta buona per un altro recupero a sorpresa con potenziale promozione? Solo il tempo lo dirà.
Intanto, tutto quello che voglio è un Cannibal che finalmente cominci a capirne qualcosa di Cinema.

E se mi comprassi una sedia?
"E se ci comprassimo un divano?"

Cannibal dice: E compratela, ma non farci su un film, per favore!
Ford dice: per me non c'è problema. Puoi tranquillamente comprarla. Se poi ti serve per fracassarla nella schiena di Cannibal, ancora meglio!

Una settimana e un giorno
"Naaah, anche fumando questo film consigliato da Ford non diventa più interessante..."

Cannibal dice: Commedia drammatica from Israele che potrebbe essere una radical-fordianata clamorosa. Ma togliamo anche il “potrebbe essere” e mettiamo al suo posto un “sarà sicuramente”.
Ford dice: film d'autore proveniente da Israele che ai tempi sarebbe stato in cima alla lista dei miei ripescaggi improbabili.
Dubito che questo accadrà oggi.

Richard – Missione Africa
"Sapete che Ford ha organizzato una rassegna cinematografica?"
"Buono a sapersi. Migriamo il più lontano possibile!"

Cannibal dice: Possibile che tutte le settimane debba per forza uscire (almeno) un filmino d'animazione? Ford, tu per caso c'entri qualcosa?
Ford dice: è curioso che ogni settimana venga buttato in sala un film d'animazione indipendentemente dal suo valore, un po' come accade per il Cinema italiano. Ma dato che so che questa cosa disturba il mio rivale, non mi lamento.

Doctor Strange: un film supereroistico strange, ma non troppo

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Doctor Strange
Regia: Scott Derrickson
Cast: Benedict Cumberbatch, Rachel McAdams, Tilda Swinton, Mads Mikkelsen, Chiwetel Ejiofor, Michael Stuhlbarg, Benjamin Bratt, Benedict Wong


Ogni volta che vedo un film della Marvel mi sento strange. Molto strange.
Mi sento anche un pochino sporco. Come se la mia anima di amante del cinema più indie, alternativo e autoriale fosse macchiata. Mi sento come si deve sentire un cristiano praticante quando tira un bestemmione, o come quando il mio blogger nemico Mr. James Ford vede un film teen e in gran segreto gli piace, o come Valentino Rossi quando paga le tasse.

Dite che le battute su Valentino Rossi e le tasse ormai suonano più vecchie di quelle sui carabinieri?
Avete ragione, però guardando questo film mi è tornato in mente, visto che il protagonista si fa chiamare The Doctor, pure lui è uno che non ci sta mai a perdere e ha un livello di egocentrismo fuori dal comune, quindi 'sta battutaccia passetemela, eddai!



È proprio l'egocentrismo una delle caratteristiche in cui sono riuscito a ritrovarmi, almeno parzialmente, nel personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch. Io di solito non mi ritrovo per niente nei supereroi protagonisti dei film Marvel, così come in quelli della DC Comics, giusto per non fare un torto a nessuno. In genere mi identifico di più con i cattivoni di turno. In questo caso invece sono riuscito a identificarmi in Doctor Strange, anche per via della sua maniacale passione nei confronti della musica pop.


Questa può essere considerata una considerazione del ca**o, ed è probabile lo sia, però nel valutare un film si può essere tanto oggettivi e imparziali fin che si vuole, ma se una pellicola ci piace o meno, al di là di quanto pazzesche possano essere le inquadrature o la bellezza della fotografia, molto dipende dal riuscire a entrare in empatia con il protagonista. In questo caso ci sono riuscito. Doctor Strange soprattutto all'inizio è uno stronzone egomaniaco ed è proprio uno di quei personaggi così antipatici da risultare paradossalmente simpatici che piacciono a me, come il Dr. House o Mourinho. Quelli forzatamente simpatici, quelli che hanno sempre la battuta pronta o il sorriso sulla faccia, quelli alla Valentino Rossi, tanto per ritornare ancora su di lui, ecco, quelli invece proprio non li sopporto.


Ho finito con questa digressione personale?
Sì, per vostra fortuna ho finito. Almeno per il momento.
Passiamo allora a una valutazione più oggettiva della pellicola. Doctor Strange è un film con Rachel McAdams, e questa è una cosa buona e ancor di più bona, ma è un film con troppo poca Rachel McAdams, e questa è una cosa negativa. Obiettivamente è una cosa MOLTO negativa.

Rachel McAdams tra l'altro ormai può essere considerata una Jake Gyllenhaal al femminile, visto che ancora una volta si ritrova dentro un film che in qualche modo affronta la tematica dei viaggi nel tempo, così come Questione di tempo, Un amore all'improvviso e Midnight in Paris. A questo punto chiedo, anzi pretendo, un Ritorno al futuro – Parte IV che abbia come protagonisti Jake Gyllenhaal e Rachel McAdams.

"Benedict, non stai bene? Che hai?"
"Sento una forte carenza di Rachel McAdams, ecco cos'ho."

Sono ancora finito dentro folli digressioni personali?
È vero. Torno allora obiettivo, dicendo che Doctor Strange è un film stranamente ben girato, per essere un film della Marvel e per essere un film di Scott Derrickson, regista di lavori che fino ad ora non avevo certo amato come Ultimatum alla Terra, Sinister e Liberaci dal male. Certo, i momenti migliori sono degli scopiazzamenti belli e buoni di Christopher Nolan e del suo Inception, però nel complesso questo Doctor Strange a livello visivo riesce a fare la sua porca figura. E questo è un dato di fatto.

Così come è un dato di fatto la buona interpretazione di Benedict Cumberbatch, che riesce a dare una certa profondità a questa figura di supereroe molto sui generis e riesce nell'impresa di non risultare (troppo) ridicolo, nonostante il suo personaggio se ne vada in giro per New York così...


Non male anche la sceneggiatura. Nella prima parte non sembra nemmeno troppo di essere in un film supereroistico. Sembra quasi di essere in un film normale. Quindi Doctor Strange è strana come pellicola supereroistica, salvo poi nella seconda parte rientrare un po' più dentro i ranghi della Marvel, che se no se mancava qualche scena di combattimento e qualche inseguimento il pubblico di bambini e ragazzini si metteva a piangere e a chiedere indietro i soldi del biglietto. Quindi è una pellicola strana, ma solo fino a un certo punto.

"Uniti siamo più forti dei Power Rangers!"

Non male pure la trovata ATTENZIONE SPOILER del combattimento contro il mostro finale, il ridicolo Dormammu, con Doctor Strange che evita lo scontro fisico per giocare astutamente la mossa del paradosso temporale. FINE SPOILER


Doctor Strange riesce così nell'impresa, a dire il vero non troppo proibitiva, di risultare il mio secondo supereroe Marvel preferito, dopo l'insuperabile Deadpool. Se poi non fosse un supereroe Marvel sarebbe proprio perfetto, ma non si può avere tutto dalla vita e di certo non si può avere tutto da un film Marvel. Magari però la prossima volta si può avere un po' più di Rachel McAdams, o è chiedere troppo?
(voto 6+/10)

Scappa (dai film di questa settimana)

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Lo so che il titolo del post non è molto invitante, però cercate di non prendere mai troppo alla lettera i miei titoli.
Così come cercate di non dare troppo retta ai consigli del mio blogger rivale Mr. Ford e ascoltare unicamente le mie parole come fossero Vangelo.
Ora che sapete cosa fare, potete immergervi nei commenti alle uscite cinematografiche di questa settimana che (forse) non sono così male come il titolo del post lascerebbe immaginare.

P.S. Il titolo alternativo del post era "I peggiori (film della settimana)", quindi mi sa che non sarebbe stato molto più incoraggiante...


Scappa – Get Out
"Sto vedendo un bel film consigliato da Ford?
Sono commosso, è la prima volta che succede."

Cannibal dice: L'horror-comedy low-budget che a sorpresa ha conquistato il pubblico americano si confermerà la rivelazione dell'anno anche dalle nostre parti? Oppure sarà una roba da cui scappare, manco si trattasse di Mr. James Ford in persona?
La risposta nei prossimi giorni solo su Pensieri Cannibali®.
Ford dice: thriller che ha letteralmente spopolato negli States e che potrebbe rivelarsi una delle sorprese di questa spenta primavera. Ne varrà la pena, o sarà una pena?
A brevissimo la risposta, ovviamente su White Russian.

I peggiori
"Te l'avevo detto che non eravamo pronti per scontrarci con Mr. Ford."
"Avevi ragione, dovevamo prima sfidare quel pusillanime di Cannibal Kid."

Cannibal dice: Dopo l'ottimo Lo chiamavano Jeeg Robot, film di cui tutti hanno giustamente parlato benissimo tranne il solito scettico bastian-bastard contrario Ford, un nuovo cinecomic italiano, anzi romanesco che promette bene. Riuscirà a convincere i due peggiori blogger dell'Internet?
Ford dice: l'entusiasmo eccessivo per i film italiani discreti usciti in questi ultimi anni da parte di critici radical come Cannibal ha ulteriormente alzato le mie difese rispetto ai prodotti nostrani. Riuscirà questo I peggiori a rivelarsi, al contrario, uno dei migliori del genere, almeno qui da noi? Sinceramente, spero proprio di sì. E spero che la risposta divida me e Peppa Kid come ai bei tempi.

Fortunata

Cannibal dice: Altro film italiano promettente della settimana. Il nuovo di Sergio Castellitto, regista che nonostante la mia diffidenza iniziale mi ha convinto con diverse pellicole, con un cast che vanta Jasmine Trinca, Stefano Accorsi e Alessandro Borghi. Sarà in pratica l'unico rappresentante del nostro cinema al Festival di Cannes appena partito, sebbene non nel Concorso principale bensì nella sezione Un Certain Regard, e sono convinto saprà farsi valere. E forse potrebbe piacere pure a Ford che ormai, oltre che mio ex nemico, sta diventando anche ex nemico del cinema nazionale.
Ford dice: Castellitto mi è sempre piaciuto, e ho letto discretamente bene di quella che potrebbe essere la fortunata pellicola italiana da consigliare della settimana, dunque, dovendo scegliere qualcosa di proveniente dalla Terra dei cachi, vado con questo.
Sperando di essere fortunato e non trovarmi di fronte alla solita cannibalata.

7 minuti dopo la mezzanotte

Cannibal dice: Nuovo film di Juan Antonio Bayona, di ritorno ad atmosfere fanciullesche/fantasy/inquietanti alla The Orphanage dopo il deludente (almeno per me) The Impossible. Mi sembra un possibile incrocio tra Tim Burton, Steven Spielberg e Guillermo del Toro, ma riuscirà a trovare la sua identità, così come Ford lontano dalla mia ingombrante ombra?
Ford dice: altro film del quale in giro ho letto molto, e spesso bene. Devo ammettere che non vado pazzo per Bayona - sopravvalutato The Orphanage, bruttino The impossible -, eppure la curiosità è riuscita comunque a salire.
Salirà di nuovo anche l'odio tra il sottoscritto ed il Cucciolo Eroico?

The Dinner
"Richard, sul serio hai ordinato un White Russian? Guarda che siamo in un ristorante di classe, mica in una bettola."
"Lo so, però oggi mi sentivo in vena di trasgressione, mi sentivo."

Cannibal dice: Richard Gere continua a girare film che non si fila nessuno e per lui i tempi d'oro sembrano parecchio lontani. Anche questa sua nuova pellicola, un dramma da camera a tematica politica, non sembra avere un forte appeal, però il regista è il valido Oren Moverman che con Oltre le regole – The Messenger aveva incredibilmente entusiasmato sia me che Ford, quindi potrebbe meritare una possibilità.
Ford dice: guardando il trailer di questo film mi sono detto "Cazzo, ma ormai Gere gira film tutti uguali?", ed ero pronto a bollarlo neanche fosse l'ultimo di Malick come una robetta dimenticabile, quando ho scoperto che il regista è Oren Moverman, che con Oltre le regole era riuscito nella un tempo ardua impresa di mettere d'accordo i due quasi ex nemici giurati della blogosfera.
Speriamo che questo The dinner compia l'ardua impresa - in questi tempi - di riportarli in disaccordo.

Orecchie
"Mi spiace, lei soffre di fordite acuta."
"Oddio, dottore, è una cosa grave?"
"Gravissima."

Cannibal dice: Questa settimana escono già due film italiani promettenti, quindi questo lo lascio volentieri alle orecchie da Amplifon e agli occhi accecati di Ford.
Ford dice: non voglio essere troppo buono con il Cinema italiano, e neppure con le orecchie di Cannibal, che potrebbero essere afferrate per fargli subire una qualche nuova manovra di wrestling.

Sicilian Ghost Story
"No, non fatemi più vedere un film promosso da White Russian, vi prego!"

Cannibal dice: Una misteriosa fiaba siciliana che passo anch'essa a quel ghost vivente di Ford.
Ford dice:è quasi estate, di ghost stories non voglio neppure sentir parlare.

My Italy

Cannibal dice: Pellicola sperimentale e artistica italiana che sa di radical-chiccata troppo clamorosa. Persino per me.
Ford dice: radicalchiccata mostruosa che spero di non trovarmi mai di fronte, neanche si trattasse di Cannibal durante una delle sue corsette di allenamento.

Alcolista
"Meglio se guido io, anche se io sono un alcolista e Ford stasera non ha ancora bevuto niente."

Cannibal dice: Altro film italiano della settimana (il sesto!). Questo pare perfetto per quel blogger alcolista che scrive i suoi deliri alcolici su White Russian.
Ford dice: nonostante il titolo possa invogliarmi a scoprire di cosa si tratta, direi che, al sesto film, il Cinema italiano ha rotto le palle anche questa settimana. Più di Cannibal.

La notte che mia madre ammazzò mio padre
"Ford, tu vuoi un White Russian come al solito, vero? Sei troooppo prevedibile!"

Cannibal dice: In mezzo a tante pellicole italiane, eccone anche una in arrivo dalla Spagna. Sembra la solita commedia grottesca brutta copia di Almodovar che potrebbe piacere a Ford e non a me, ma potrei sbagliarmi (anche se questa è una cosa che non capita quasi mai).
Ford dice: di Almodovar ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno. Un po' come Ford. Ahahahahah!

Chris Cornell goodbye, le sue mie canzoni preferite

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Ci ha lasciati Chris Cornell. Il cantante dei Soundgarden, ma anche di Audioslave e Temple of the Dog e pure artista solista, è morto all'età di 52 anni, suicida.
Un'icona del grunge anni '90 di Seattle morta suicida?
Sarà uno stereotipo, un cliché, ma è anche la triste realtà. Perché l'ha fatto? Ci avrà forse lasciati delle audiocassette in cui spiega i motivi del suo gesto come Hannah Baker di Tredici – 13 Reasons Why, o magari delle musicassette con dentro tanta musica inedita?

Non penso. In ogni caso, si tratta di un altro eroe della mia adolescenza che se ne va via. Un altro pezzo della mia gioventù che svanisce. Ciò che rimane però è la musica. Ciò che rimane, quello che resta per sempre sono le canzoni e Chris Cornell ne ha scritte e cantate di splendide. Eccone alcune. Ecco la mia personale classifica dei brani della sua carriera che preferisco e a cui sono più legato.



7. Soundgarden “Head Down”

Una perla visionaria e geniale, ipnotica e sognante contenuta dentro Superunknown, probabilmente l'album più grande dei Soundgarden. Anche se nel mio cuoricino un posto speciale ce l'ha pure Down on the Upside.




6. Audioslave “Like a Stone”

Una ballatona illuminata dalla voce inconfondibile di Chris Cornell e dalla chitarra effettata di Tom Morello. I brividi sono garantiti al 100%.




5. Chris Cornell “Can't Change Me”

Con la carriera da solista di Chris ho avuto un rapporto conflittuale e i suoi ultimi lavori non è che mi abbiano fatto impazzire. Al suo primo lavoro da solo però sono particolarmente affezionato e questa è una cosa che non si può cambiare.




4. Audioslave “Shadow on the Sun”

Grandioso pezzo degli Audioslave che accompagna una grandiosa scena del grandioso film Collateral. Cosa chiedere di più, a parte che Chris sia ancora in vita?




3. Soundgarden “Black Hole Sun”

Il brano con cui molti, me compreso, hanno imparato a fare conoscenza con la voce, la musica e l'arte di Cornell. Una canzone e un video che faranno sempre parte di me.




2. Audioslave “Be Yourself”

Be yourself is all that you can do”.
Un messaggio semplice, piuttosto scontato se vogliamo, che però cantato da Chris Cornell si trasforma in qualcosa di unico. Si trasforma in uno dei miei inni esistenziali assoluti.




1. Soundgarden “Pretty Noose”

Avevo 14 anni appena compiuti e cominciavo a interessarmi, interessarmi seriamente intendo, alla musica soltanto da poco, da pochissimo. Dei Soundgarden conoscevo già Black Hole Sun, che Mtv proponeva ancora in heavy rotation, ma ormai era già un pezzo “vecchio”, del lontano 1994, che non sentivo del tutto mio.
La prima volta che ho ascoltato l'allora nuovo singolo della band di Seattle Pretty Noose, nel marzo del 1996, sono rimasto letteralmente sconvolto. Sentire l'ingresso nel pezzo di Chris Cornell con la sua voce così particolare, sgraziata per certi verti, bellissima per altri, mi ha davvero spazzato via. Credo di essermi sentito come si dev'essere sentita la gente negli anni '50 che vedeva e ascoltava Elvis Presley per la prima volta.
Questo era il rock, per me. Questo è il rock per me, ancora oggi.


Mi Scappa di scappare

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Scappa – Get Out
Regia: Jordan Peele
Cast: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones, Lakeith Stanfield, LilRel Howery



Scappa!
Cosa aspetti? Mettiti in salvo!
Corri via!
Look away, come si dice, anzi si canta nella sigla di Una serie di sfortunati eventi!
Insomma: vattene, cazzo!
O anche: vattene amore, che siamo ancora in tempo, prima che ti chiami trottolino amoroso e du du da da da...


Come al solito sto divagando.
Ti stavo dicendo, ti stavo urlando, ti stavo supplicando, ti stavo cantando: scappa!


Se vuoi vederti il classico filmetto standard, scappa!


Se da un film che presenta una trama molto simile a quella di Indovina chi viene a cena?, con una ragazza bianca che presenta alla famiglia il fidanzato nero, ti aspetti il remake fotocopia di Indovina chi viene a cena?, scappa!


Se da un film che parte come una romcom con qualche leggera venatura indie – sarà per via della presenza di una sorprendente Allison Williams direttamente dalla serie indie per eccellenza Girls – ti aspetti una romcom con qualche leggera venatura indie, scappa!


Se guardando un'apparente commedia romantica non vuoi ritrovarti dentro a un incubo horror con venature splatter e qualche richiamo alla serie Black Mirror – sarà per via della presenza dell'ottimo Daniel Kaluuya visto nel memorabile secondo episodio della prima stagione “Fifteen Million Merits”, solo che qui c'è un minore risalto per le nuove tecnologie – allora continua a scappare!


Se vuoi vederti il classico filmetto standard, insomma, te l'ho già detto e te lo ripeto: scappa!
Magari scappa su Canale 5!
Ah no, lì manco di filmetti standard ne danno più, solo fiction, reality o talent.


Se invece vuoi vederti un film a basso budget (4 milioni e mezzo di dollari) che in patria è diventato uno dei maggiori campioni di incasso dell'anno (oltre 170 milioni di dollari nei soli Stati Uniti fino ad ora), quindi una pellicola in stile Sundance Film Festival (dove infatti è stato presentato), ma godibile come il più commerciale tra i popcorn-movies, e se cerchi un film che non sarà il capolavoro totale o l'opera cult rivoluzionaria che hanno cercato di spacciare negli Usa, però è comunque capace di far ridere (soprattutto grazie al mitico personaggio dell'agente TSA interpretato da LilRel Howery), inquietare e riflettere allo stesso tempo, scappa subito!
Dove?
Al cinema!
(voto 7/10)

Ghost in Translation

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Ghost in the Shell
Regia: Rupert Sanders
Cast: Scarlett Johansson, 'Beat' Takeshi Kitano, Pilou Asbæk, Juliette Binoche, Michael Pitt


Avete presente la trama di RoboCop?
Ecco, bravi. Io non tanto. Da quel che ricordo, comunque, in seguito a uno scontro con dei criminali, un valoroso poliziotto finisce mezzo morto. Le parti mutilate del suo corpo vengono allora sostituite da parti robotiche ed è così che nasce RoboCop, un superpoliziotto mezzo umano e mezzo droide.
Bene. Grande idea. Ma sapete quale sarebbe un'idea ancora migliore?
Al posto di un poliziotto uomo, prendere una donna e realizzare una RoboGirl. Non una donna qualunque, però. Una strafiga.
Sì, ma chi?

La sezione di Sicurezza Pubblica numero 9, un'organizzazione antiterrorismo cibernetico gestita dalla Hanka Robotics, non ha dubbi (e nemmeno io): Scarlett Johansson.


Qui sono nate numerose polemiche: la scelta di Scarlett nei panni di Motoko Kusanagi, la RoboGirl in questione, ha portato ad accuse di “whitewashing”, per aver reso come bianca caucasica una tipa che, nel manga originale, era di etnia asiatica. A questo punto c'è chi, Francesco Gabbani in primis, potrebbe parlare (e cantare) di Occidentali's Karma.
Secondo me la decisione riguarda un altro motivo. Quando hanno pensato a una strafiga per fare la RoboGirl, il primo nome che è venuto in mente è stato quello di Scarlett Johansson. Non è una questione razziale. È più che altro una questione ormonale.


Fatto sta che Scarlett è stata presa e la scelta per quanto mi riguarda mi sembra tutt'altro che malvagia. Qualcuno potrà dire che in questo film (e non solo in questo film) non è troppo espressiva, però per la parte di una tipa mezza umana e mezza robot mi pare abbia il livello di espressività giusto. Una Natalie Portman o una Jessica Chastain avrebbero ad esempio avuto un eccesso di espressività per una parte mezza robotica come questa. Scarlett invece va bene così, quindi per me pollice su alla sua performance. Sarà che io sono uno Scarlett-fan. E vorrei essere pure uno Scarlett-groupie.


Devo però purtroppo aggiungere che Scarlett nuda in versione desessualizzata stile Barbie non è il massimo del sexy...


E anche quando ha la faccia così non è esattamente al top del suo fascino...


Okay, finora mi sono concentrato unicamente su Scarlett Johansson e del film non ho ancora parlato. D'altra parte, quando si parla di un film con Scarlett Johansson è difficile concentrarsi sul film.


Comunque, visto che proprio mi tocca, e discutiamone pure. Il film...
quale film?

Ah già, Ghost in the Shell!

Ghost in the Shell come accennato prima e come probabilmente tutti già sapete è tratto da un celebre manga di Masamune Shirow, che poi ha generato un vero e proprio franchise composto da vari anime, romanzi, videogame, serie e pellicole animate. Quella con Scarlett (oops... l'ho nominata ancora!) è la prima versione live-action, almeno a quanto ne so io.

Trattandosi di un adattamento statunitense di una storia e di personaggi giapponesi, qualcosa è inevitabilmente andato "lost in translation", perso nella trasposizione da un media a un altro e da una cultura a un'altra. L'ambientazione resta di matrice molto nipponica, nonostante le riprese siano state effettuate per lo più negli studi di Wellington, in Nuova Zelanda (grazie Wikipedia). L'hollywoodianizzazione mi sembra però decisamente avvenuta.
Dico mi sembra senza averne la certezza, visto che non conosco manga e anime originali. Una volta ho anche provato a guardare un pezzo di un film animato di Ghost in the Shell, ma non c'ho capito una mazza. Stessa impressione avuta con Akira. Sì, fighissimo da vedere, ma non ho compreso nulla.


Il film ammeregano di Ghost in the Shell invece è di facile comprensione. Sembra una versione for dummies di un anime. La storia è molto lineare e semplice, pure troppo. Oltre a una sottile vicenda thriller/investigativa, ci si concentra sui soliti dubbi amletico/robotici tipici di film come RoboCop, A.I. - Intelligenza artificiale e Io, Robot, con Scarlett che vaga come un'anima in pena, combattuta tra la sua natura umana e la sua natura artificiale. I soliti dubbi esistenziali che attanagliano tutti noi, più o meno.


Stesso discorso può valere anche per il regista del film Rupert Sanders, uno che con gli effetti speciali aveva dimostrato di saperci fare già con Biancaneve e il cacciatore ma che, come in quel caso, pecca di mancanza di originalità e personalità. La parte più notevole del suo Ghost in the Shell è quella visiva. Il film è uno spettacolo per gli occhi, e non solo per via della presenza di Scarlett (sì, ancora lei). Pure sotto questo punto di vista, manca comunque di una propria identità precisa e si muove a metà strada tra Blade Runner e Matrix, quest'ultimo richiamato soprattutto nei combattimenti molto wachowskiani. In più Scarlett e l'attore rivelazione danese biondo platino Pilou Asbæk se ne vanno in giro su un'auto che ricorda la DeLorean di Ritorno al futuro. Nonostante questi riferimenti, il risultato finale però a sorpresa è più che altro... una specie di Lost in Translation fantascientifico, solo senza il tocco intimista di Sofia Coppola.


Tra i punti di forza, oltre ovviamente a Scarlett, aggiungo anche l'atmosfera avvolgente creata in particolare dalle musiche composte dall'ottimo Clint Mansell (collaboratore abituale di Darren Aronofsky) e un cast internazionale che fa la sua porca figura e in cui, tra un Takeshi Kitano e una Juliette Binoche, a spiccare è soprattutto il sempre sottovalutato e sottoutilizzato Michael Pitt.


Giudizio finale?
Ci troviamo di fronte a un film dotato di uno splendido involucro (shell) e di una splendida Scarlett (ok, è l'ultima volta che la menziono, anche perché il post ormai è finito), ma privo di spirito (ghost), di anima e pure di anime.
(voto 6+/10)

Pirati dei cinema

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La Disney torna all'arrembaggio. Dopo aver dominato il box-office di questo primo scorcio d'anno con La Bella e la Bestia, ecco che ripropone il nuovo atteso (ma da chi?) capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi.
Per tutti i cinefili ci sarà anche qualcosa di più interessante da vedere, vero?

Ehm no, veramente no. Proprio per niente.
Se comunque vi va di scoprire cosa arriva nelle sale italiane in questo weekend pre-estivo, leggetevi i pre-commenti scritti da me e dal mio blogger nemico Mr. James Ford per prepararvi alla non-visione dei film in uscita .


Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar
Ford agghindato per il giorno di festa.
No, non Halloween.


Cannibal dice: So che Ford, come un po' tutti i vecchi, ama le storie di pirati. Quel che non ricordo è se sia un fan della saga con Jack Sparrow, o se la considera troppo moderna e magari pure uno sputtanamento per la categoria. Per quanto mi riguarda, dei pirati non me n'è mai fregato un beneamato ca**o e, da buon Peter Pan quale sono, si sono sempre rivelati miei acerrimi nemici. Come le era un tempo il Pirata Ford, che ormai preferisce prendersela con filmetti come Baby Boss piuttosto che con me.
Ford dice: sono da sempre un fan accanito dei pirati, non troppo della saga con protagonista Johnny Depp. Partita discretamente, resa quasi cult con un ottimo secondo film - quello con Davey Jones, il mio favorito totale -, è poi stancamente andata alla deriva.
Onestamente, non nutro grosse aspettative per questo nuovo capitolo, anche se come popcorn movie estivo potrebbe anche starci.

47 metri
"Hey Mandy, ti va restare sulla barca a vedere un film con Ford???"
"Naaah, buttiamoci subito in mare in mezzo agli squali!"

Cannibal dice: Horrorino con le belle Mandy Moore e Claire Holt che in periodo estivo potrebbe tornare utile. Anche se a me queste avventure marine da Squalo dei poveri fanno paura quasi quanto Mr. Ford, sempre per rimanere in tema di cattivoni dei poveri.
Ford dice: film estivo e squalesco che avevo già visto e recensito l'anno scorso e l'avevo considerato una robettina leggera tanto da dimenticarmene completamente e scrivere un primo commento all'uscita dello stesso come se fosse un nuovo titolo. Le aspettative, comunque, non erano neppure troppo diverse dal risultato.

2night
"Scusa, ma chi ti ha insegnato a guidare."
"Mr. Ford."
"Ehm... mi sono appena ricordata di avere un impegno. Non è che mi lasci qua?"

Cannibal dice: Filmetto boy meets girl all'italiana che potrebbe essere una di quelle cannibalate intimiste perfette per far venire il voltastomaco a Ford. Speriamo sia davvero così.
Ford dice: spero davvero si tratti di una stomachevole cannibalata da bottigliare, anche perchè quest'anno ha già visto me e Peppa d'accordo fin troppe volte.

Cuori puri
"Ho visitato una volta White Russian e subito dopo mi sono ritrovato dietro alle sbarre...
Sarà un caso?"

Cannibal dice: Altro filmetto adolescenzial-romantico made in Italy, solo che questo mi attira molto meno rispetto a 2night. Così, è una sensazione che ho a pelle. Come quando sento avvicinarsi Ford e sulla pelle mi vengono subito i brividi.
Ford dice: come se non bastasse 2night, anche questo Cuori puri, che, purtroppo di nuovo d'accordo con Cannibal, mi pare perfino meno appetibile dell'indigesto precedente.

Ritratto di famiglia con tempesta
"Dove stai andando da solo, ragazzino?"
"A Lodi, a conoscere il mio vero padre."
"Pure tu???"

Cannibal dice: Giapponesata buona per i cinema d'essai, se esistono ancora, per i festival cinematografici (peccato solo essere a Casale Monferrato e non a Cannes), o per una lagnosa rassegna fordiana accompagnata da sushi. Che io naturalmente non mangio.
Ford dice: fordianata autoriale che potrebbe essere una delle sorprese della settimana, a patto di resistere all'istinto di uscire a massacrarsi di sushi prima di una robusta bevuta nel pieno spirito della bella stagione, che dalle mie parti va poco d'accordo con le visioni impegnate.

Alamar
"Bimbo, anche tu vuoi immergerti per vedere gli squali?"
"No, veramente io volevo vedere Mandy Moore e Claire Holt."

Cannibal dice: Messicanata del 2009 (!) che pure questa sa di film pseudo autoriale da festival di quelli di cui una volta si parlava spesso su White Russian. E ora che manco quel bloggaccio se li fila, mo' chi li guarda più?
Ford dice: seconda fordianata autoriale della setttimana, vale il discorso fatto sulla prima. Anche se, non fosse altro che per dare fastidio a Cannibal, si potrebbero recuperare entrambi.

Cloud
"Bimbi, quella casetta è per il vostro cagnolino?"
"No, lì ci facciamo vivere nostro padre James."

Cannibal dice: Commediola canina del 2014 che esce ora, non si sa bene perché e dietro richiesta di chi. So solo che sento già abbaiare gli attori manco si trattasse di un action con Lundgren + Van Damme + Stallone + Ford.
Ford dice: ma per quale motivo fare uscire un film di tre anni fa tre, a meno che non si tratti di una figata action con Sly!?!?

Milano in the Cage – The Movie
"Vai tranquillo. Quel Ford è abituato ai combattimenti di wrestling e quindi lo stendi con uno starnuto."

Cannibal dice: Cos'è 'sta roba? Il film su Mister James Ford che tutto il mondo (non) aspettava?
Ford dice: pur essendo milanese, non ho assolutamente idea di cosa sia questa roba. Probabilmente una trappola organizzata da Cannibal per cercare senza successo di far fuori il sottoscritto.

Cantanti cannibali – Top e Flop musicali di maggio 2017

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Musica bella e musica brutta. Musica nuova e musica vecchia.
Nell'ultimo mese c'è stata tanta roba da sentire, quindi non perdiamo ulteriore tempo con premesse inutili e immergiamoci nell'ascolto dei Top e dei Flop del momento (secondo il mio modesto parere, naturalmente), più l'aggiunta di qualche rubrichetta dedicata alla musica di film, serie tv e del passato.

Top




7. Texas

Si chiamano Texas, ma sono scozzesi. Lo dico a beneficio di quei ggiovani che stanno crescendo con la “musica” di Rovazzi e non li hanno mai sentiti nominare. A tutti gli altri annuncio che i Texas sono tornati, anche se non se li sta filando più nessuno. Lontani dalla popolarità che li ha baciati dalla fine degli anni '80 ai primi anni zero, e che li ha visti firmare successi come Say What You Want, I Don't Want a Lover e Inner Smile, il gruppo guidato da Sharleen Spiteri ha tirato fuori un album pop nuovo di zecca che non cambierà il corso della Storia, ma che è un gran piacere sentire. Al suo interno ci sono vari singoli e potenziali singoli accattivanti, che però solo perché non propongono il suono più cool oggi in circolazione non vengono passati dalle radio. Voi non fate lo stesso errore.




6. Mark Lanegan Band

Dopo Nick Cave, prosegue la mia personale rivalutazione dei “cantanti con il vocione”, definizione scema che potrei cambiare in “crooner dark”, solo che non so quale delle due sia peggio. In ogni caso, Mark Lanegan è uno di quei cantanti con una tonalità profonda e solenne che in passato ho ascoltato saltuariamente, sia con gli Screaming Trees che da solista o nelle sue collaborazioni varie, ma che raramente mi ha entusiasmato. Il nuovo album della sua Mark Lanegan Band, Gargoyle, in questi giorni sta invece suonando parecchio dalle mie parti e mi sta pure piacendo un sacco, così come l'ultimo di Nick Cave and the Bad Seeds. È abbastanza per sostenere di essere diventato un amante dei “cantanti con il vocione”?




5. Slowdive

Gli Slowdive sono un gruppo che fa musica shoegaze...
Chi o cosa è lo shoegaze?
È un particolare genere che andava soprattutto a cavallo tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, fatto di suoni chitarrosi ipnotici e sognanti, capace di creare un muro sonoro non potente, ma delicato. Il termine vuol dire “fissare lo sguardo sulle scarpe” ed è stato dato per la natura “timida” di molti dei suoi musicisti che suonano guardando in basso, come se si stessero appunto guardando le scarpe.
Massimi esponenti di questa particolare corrente musicale sono band come My Bloody Valentine, Jesus and Mary Chain, Ride, Cocteau Twins e proprio gli Slowdive. Il loro primo disco da 22 anni a questa parte riprende quanto di buono fatto in passato e lo ripropone come se 22 anni non fossero passati. Un'operazione nostalgia che però non è fine a se stessa e presenta un gruppo in ottima forma che ha ancora molto da dire e che sa ancora far sognare.




4. Karen Elson

Modella, ex moglie di Jack White dei White Stripes, ma anche e soprattutto cantante. La fascinosa rossa Karen Elson ha impiegato ben sette anni per dare alle stampe (che espressione da vecchi!) il suo secondo album. Sette anni sono tanti, soprattutto nel frenetico show business attuale (che luogo comune!), e anche chi aveva apprezzato il suo esordio ormai potrebbe essersi dimenticato di lei e... sarebbe un peccato, perché il suo secondo album Double Roses è una perla di rara bellezza fuori dal tempo che potrebbe piacere in modo particolare agli estimatori del sound dei Fleetwood Mac e di Stevie Nicks (artisti troooppo da vecchi!). Se cercate un disco che rifugge dalle mode e dai sound del momento e che possa durare nel tempo (che altra banalità!), chissà magari persino per sette anni, tuffatevi subito tra le onde sonore di Karen Elson.




3. Paramore

I Paramore mi sono sempre sembrati una versione emo dei No Doubt. Lo dico come complimento, che cosa credete?
Pure la cantante Hayley Williams nelle sue esperienze soliste ha flirtato con pop, dance e hip-hop in una maniera vicina proprio alla cantante dei No Doubt, Gwen Stefani. Con il loro nuovo album, i Paramore si confermano come i nuovi No Doubt, e ormai non sono nemmeno per niente emo e sono sempre più pop. After Laughter è una gradevolissima miniera di singoli, potenziali singoli, ritornelli contagiosi e atmosfere 80s, roba da fare invidia a Cyndi Lauper, più l'aggiunta di qualche ballata oserei direi toccante. After Laughter finisce per suonare come il loro miglior lavoro dai tempi del mitico Riot! uscito 10 anni fa, o anche come il miglior disco dei No Doubt non inciso dai No Doubt dai tempi di A Tragic Kingdom. Sia inteso sempre come complimento. Non ho dubbi: io adoro i No Doubt e provo amore per i Paramore!




2. Phoenix

Il miglior gruppo francese in circolazione?
I Daft Punk, poco ma sicuro.
Il secondo miglior gruppo francese in circolazione?
Fino a qualche tempo fa avrei risposto gli Air. Adesso invece dico i Phoenix. Che poi siamo sempre lì, visto che le due band sono vicine e gli Air insieme al cantante dei Phoenix, Thomas Mars, hanno realizzato una delle canzoni più belle di sempre, Playground Love, composta per la colonna sonora de Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola. Sofia Coppola che tra l'altro è diventata la moglie di Thomas Mars e i Phoenix inoltre hanno realizzato le musiche per il suo ultimo film L'inganno e quindi tutto torna.
I Phoenix oggi sono il secondo miglior gruppo francese in circolazione e, se il loro nuovo album si rivelerà all'altezza dei due esaltanti singoli J-Boy (con tanto di video che fa molto tv italiana de 'na vorta) e Ti amo (title track del disco), rischiano di diventare il primo.

P.S. I Texas sono scozzesi e i Phoenix sono francesi... ma in che pazzo mondo viviamo?






1. Chromatics
La mia scena preferita del nuovo Twin Peaks, almeno fino ad ora, è quella al Bang Bang Bar con l'esibizione dei Chromatics, indie band statunitense capitanata dall'affascinante Ruth Radelet. La loro Shadow, che suona come l'incrocio perfetto tra Julee Cruise e la colonna sonora del film Drive, è una delle canzoni più belle che io abbia mai sentito.
Grazie David Lynch per avermi fatto trovare il mio (e credo non solo mio) nuovo gruppo cult!





Flop

6. Gorillaz

Adoro tutto ciò che fa Damon Albarn. Con i Blur, nei suoi dischi solisti, nei suoi numerosi e variegati progetti paralleli, e con i Gorillaz. Almeno fino ad ora. È quindi con grande rammarico che mi tocca annunciare che il loro nuovo album Humanz non è che mi stia entusiasmando molto. I singoli brani validi non mancano, su tutti We Got the Power, Andromeda e Sex Murder Party, però il disco nel complesso suona poco come un album vero e proprio e molto come una playlist con pezzi messi insieme un po' a caso. E poi in questo lavoro c'è troppo poco Albarn, troppo poco!




5. Muse

Quanto adoravo i Muse, una volta?
Tanto. Soprattutto ai tempi dell'esordio Showbiz, in cui sembravano un incrocio tra i Radiohead e i Nirvana, con un cantante dotato di una voce da far invidia a Jeff Buckley. Da allora, poco a poco, si sono sempre più trasformati in una band da stadium rock, un rockone da stadio a metà strada tra Queen e U2, di cui nonostante le sonorità elettroniche il loro nuovo singolo Dig Down, con quei suoi insopportabili cori da stadio finali, è una perfetta rappresentazione moderna.
Quanto adoravo i Muse, una volta, e quanto non li adoro adesso?




4. Miley Cyrus

Varie celebrità hanno iniziato dolci e tranquille, tutte casa, chiesa e Disney, per poi trasformarsi, crescendo, in delle cantanti puttanpop. Volete dei nomi? Britney Spears, Christina Aguilera, Vanessa Hudgens, Demi Lovato e anche Miley Cyrus.
Miley Cyrus tra tutte è in assoluto quella che ha offerto il meglio (o il peggio, a seconda dei punti di vista) tra eccessi, nudi e quant'altro.
Adesso, all'età di appena 24 anni, una nuova conversione. Miley è tornata a essere una brava ragazza acqua e sapone e il suo nuovo singolo Malibu è anche caruccio, peccato che quando nel ritornello canta Maahaahlibu la sua voce diventa insopportabile e poi di canzoni intitolate Malibu per me esiste ed esisterà sempre solo quella delle Hole.
Miley, per favore torna a sputtanpoppeggiare come si deve, che io ti preferisco quando stai nuda a leccare una palla demolitrice!




3. Katy Perry

C'è una cosa che mi è sempre piaciuta più delle tette di Katy Perry, le canzoni di Katy Perry...

...non ci credete?


Ok, forse più delle sue tette no, però ci sono alcuni suoi pezzi, su tutti Teenage Dream e Firework, che sono dei gran bei pezzi.
Il suo penultimo singolo Bon Appétit invece è davvero indigesto. Riportatelo indietro alla chef.

P.S. La canzone sa tanto di avanzi del giorno prima, ma il video è parecchio appetitoso!



E il suo ultimissimo singolo Swish Swish è un'altra delusione.
Katy, ma che ci stai cucinando?




2. Fabio Rovazzi feat. Gianni Morandi

Adesso che ha fatto un brano con Gianni Morandi, tutti a esaltare Fabio Rovazzi come nuovo genio della musica italiana e come nuovo Francesco Gabbani...
Su quest'ultima cosa se non altro sono d'accordo. Lui e Gabbani sono la più grande truffa della “musica” italiana recente.
Per carità, il video di Volare è simpatico e ci sono pure i miei amati Maccio Capatonda, Salvatore “Genny Savastano” Esposito e Lodovica Comello, però la canzone non mi fa volare, mi fa cagare.
Sentire Morandi cantare su una base che sembra una brutta copia di Skrillex? Anche no, grazie.




1. Francesco Gabbani

Sono stato tra i pochi in Italia, e a quanto pare pure in Europa, a non aver apprezzato Occidentali's Karma. Devo però riconoscere che, con il tempo, sono riuscito se non ad esaltarla, se non altro a tollerarla.
Il nuovo singolo di Francesco Gabbani però no. È una porcheria. Tra le granite e le granate è una via di mezzo tra un pezzo da Festivalbar e una canzone pseudo impegnata che puzza già di possibile tormentone estivo. E questa volta non so se riuscirò a tollerarla manco un poco.





Guilty Pleasure
Clean Bandit feat. Zara Larsson

Su questo blog si parla sempre di musica ricercata e impegnata...

Oookay, ho detto una ca**ata gigantesca.
La musica indie ha in ogni caso uno spazio speciale nel mio cuore, ma anche le cose più commerciali e radiofoniche spesso e volentieri fanno breccia nelle mie orecchie. Negli ultimi giorni è il caso soprattutto del nuovo singolo dei Clean Bandit cantato dalla sgnacchera svedese Zara Larsson. Una sinfonia che non se ne va più via dalla testa.




Revival Moment
Radiohead

Non mi piace festeggiare anniversari e ricorrenze, anche perché il più delle volte le dimentico, però i 20 anni di quel monumento della musica che è Ok Computer dei Radiohead vanno celebrati. Come?
Con quel capolavoro di primo singolo di Paranoid Android, il pezzo che mi ha trasformato ufficialmente in una testa di...
radio.




Movie Soundtrack
I Don't Feel at Home in This World Anymore

Uno dei momenti migliori del film trionfatore all'ultimo Sundance Film Festival, I Don't Feel at Home in This World Anymore?
La visionaria scena sulle note di Bring on the Dancing Horses, classico 80s degli Echo and the Bunnymen.




Serial Music
1993

A chi sceglie le musiche della serie 1992, ora diventata 1993, piace vincere facile. Se con la prima stagione ci avevano fatto venire una gran nostalgia persino di Ace of Base e Lorella Cuccarini, con le prime puntate della seconda hanno calato subito alcuni assi del '93 come la tamarrata dance What Is Love di Haddaway e la ballata da brividi Disarm degli Smashing Pumpkins. Due lati opposti della musica che però negli anni novanta in qualche strano modo si sposavano alla perfezione. E lo fanno tuttora.

Ma che dici sul Serial? – Top e Flop tv di aprile e maggio 2017

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Ritorna qui su Pensieri Cannibali la rubrica che saltuariamente appare dedicata al riepilogo delle visioni telefilmiche.
Quali sono le serie tv che nelle ultime settimane mi hanno convinto di più, e quali quelle di meno?
In attesa di parlare del ritorno di Twin Peaks, che meriterà più avanti (almeno) un post tutto suo, andiamo a scoprirlo dando spazio a quelli che a mio giudizio personale sono stati i Top e i Flop dell'ultimo periodo.


Top


5. Girlboss

Guardando i primi due episodi di Girlboss, mi è venuto da pensare (me infedele!) che per una volta Netflix avesse toppato. Come serie comedy non è che faccia rotolare dalle risate e la protagonista interpretata da Britt Robertson, attrice che in genere trovo adorabile, non è che sia poi il massimo della simpatia.
Se però si ha un po' di pazienza, con gli episodi successivi la qualità delle sceneggiature migliora e le puntate diventano dei piccoli gioiellini che non fanno gridare al miracolo, però sanno essere piacevoli quel tanto che basta per far venire voglia di binge-watchare l'intera serie, magari non in un giorno solo, ma in tempi comunque abbastanza rapidi. Girlboss ha inoltre la capacità di parlare ai 20enne di oggi, così come a chi era 20enne una decina d'anni fa e, tra richiami a cult dell'epoca come Myspace e The O.C., riesce a far venire nostalgia persino per i primi anni zero. Per la serie: non è mai troppo presto per un sano revival.


4. American Gods

Dopo aver visto la puntata pilota ho pensato: American Gods is the new Westworld. Una serie con alcune scene spettacolari, dei momenti esaltanti, qualche personaggio promettente, però nel complesso non il Capolavoro venduto da molti. Bellina, ma pure sopravvalutata.

Dopo aver visto la seconda (noiosa) puntata ho pensato: American Gods is the new Preacher. Ovvero una serie che qualcuno troverà geniale e fichissima, ma che a me invece appare assurda e senza senso.

Dopo aver visto la terza puntata, a tratti interessante a tratti meno, in biblioteca mi sono imbattuto nel libro American Gods di Neil Gaiman da cui la serie è tratta e ho deciso di cominciare a leggerlo. Risultato: il romanzo mi sembra meglio dell'adattamento tv. Più chiaro, più lineare, con al suo interno un sacco di elementi folli e vari passaggi che non convincono del tutto, okay, ma nel complesso è intrigante e quasi comprensibile. Più della serie, se non altro.

Dopo aver visto la quarta puntata, penso che la serie possa diventare meglio del libro. Merito di un episodio notevole tutto incentrato sulla notevole Emily Browning. Merito suo e del suo personaggio, oppure di una serie che potrebbe finalmente aver mostrato il suo potenziale?

Dopo la quinta puntata, non male e in cui ATTENZIONE SPOILER compare persino una Gillian Anderson in doppia versione David Bowie e Marilyn Monroe FINE SPOILER, sono ancora più indeciso: vado prima avanti con il romanzo, o continuo con la discontinua stagione 1 di questa serie?


3. Master of None

Master of None è una di quelle serie comedy che cominci a vedere perché hai voglia e soprattutto bisogno di disimpegno, però vuoi pur sempre un disimpegno made in Netflix, non un disimpegno made in Vanzina o, peggio ancora, made in Ruffini. Cominci così a guardare Master of None anche perché è creata, scritta, interpretata e a volte diretta da Aziz Ansari, simpatico comico di origini indiane che hai cominciato a seguire nel geniale show di MTV Human Giants (chi se lo ricorda? Io sì!). Con calma ti vedi i primi episodi e poi ti viene voglia di guardarne sempre di più e in men che non si dica la prima stagione è finita.
Adesso è arrivata la seconda stagione ed è... ancora meglio!
Tra le tante idee e tra le tante cose, c'è pure un piacevole tuffo in Italia in stile Ladri di biciclette e compare persino la sempre più bella, brava e internazionale Alessandra Mastronardi!


Se aggiungiamo una colonna sonora variegata sempre azzeccata in ogni situazione ed episodi uno differente dall'altro ma sempre divertenti e che fanno anche riflettere, cosa volere di più da una semplice (ma in fondo mica tanto semplice) comedy?


2. The Leftovers

The Leftovers ormai può essere considerato il nuovo Nuovo Testamento e inoltre resta sempre la serie più assurda e (genialmente) folle in circolazione.
In attesa che mi metta a parlare del ritorno di Twin Peaks, se non altro...


1. The Handmaid's Tale

This is a man's world, this is a man's world / But it wouldn't be nothing, nothing without a woman or a girl”. Vengono in mente, o almeno a me vengono in mente, le parole della canzone di James Brown guardando The Handmaid's Tale. Una serie in cui le donne...

No, non ve lo dico.
The Handmaid's Tale, tratta dal romanzo Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood del 1985, è una serie che propone una visione distopica che inquieta e angoscia. E lo fa con me che sono un uomo, posso solo immaginare cosa possa provare a livello psicologico e pure fisico una donna guardando una scarica di episodi come questi che sono una mazzata una più forte dell'altra. Perché alle donne qui presenti capita che...

No, ho detto che non ve lo dico e quindi non ve lo dico.
The Handmaid's Tale è una serie che fa male, che picchia duro, ma che vi tocca vedere. Tra i suoi punti di forza ci sono l'interpretazione potentissima della lanciatissima protagonista Elisabeth Moss (già mitica Peggy Olson di Mad Men), ma anche una sorprendente Alexis Bledel (sì, proprio Rory Gilmore), una colonna sonora straniante, un'atmosfera generale ancora più straniante, e una spietatezza che fa soffrire, ma anche pensare.

"Lo sapevo che, a forza di parlare sempre in Una mamma per amica, prima o poi avrei fatto questa fine..."

Tra i punti di debolezza invece mi viene in mente solo Joseph “Peggior attore del mondo o se non altro del Regno Unito” Fiennes, che però è meno pessimo del solito. E poi la sua presenza rende la visione ancora più dolorosa. Una scelta forse voluta dagli autori di questa serie, che in quanto a perfidia nulla hanno da invidiare a Shonda Rhimes o George R. R. Martin. Anzi.



Flop

2. Iron Fist
"Okay, faccio coming out: la mia serie è del tutto inutile."

Il mio rapporto con la Marvel è sempre stato conflittuale. Diciamo pure che mi è sempre stata abbastanza sulle palle. Negli ultimi tempi, grazie allo spassoso Deadpool e alle valide serie Legion, Daredevil e Jessica Jones, stavo a sorpresa cambiando idea.
A farmi tornare sui miei passi ci hanno pensato – per fortuna o purtroppo – le ultime due serie tv sui Defenders, gli Avengers dei poveri del piccolo schermo, ovvero il noiosetto Luke Cage e adesso l'evitabile Iron Fist.
Sono tornato a non sopportare la Marvel?
Per il momento sembrerebbe di sì. Mi sento di nuovo me stesso.


1. The Son
"Cannibal, ti lascio 10 secondi di vantaggio per scappare..."

Già solo l'idea di una serie tv western con protagonista un attore che non reggo come Pierce Brosnan sarebbe dovuta bastare per farmi girare al largo da The Son. E non parlo di metri, ma di chilometri e chilometri di distanza. Il fatto però che negli Usa sia trasmessa da AMC (fino a qualche tempo fa il canale di Mad Men e Breaking Bad) mi ha convinto a dargli una possibilità. E ho fatto male. È ancora peggio di quanto potessi immaginare.
Morale della favola: certo che a volte è meglio fermarsi ai pregiudizi.

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