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Channel: pensieri cannibali
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MAGICA MAGICA EMMA

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Magic in the Moonlight
(USA 2014)
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Cast: Colin Firth, Emma Stone, Hamish Linklater, Eileen Atkins, Simon McBurney, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Erica Leerhsen, Ute Lemper
Genere: romcom jazz
Se ti piace guarda anche: Scoop, Midnight in Paris, Basta che funzioni

Vedo il futuro e in questo futuro vedo delle cose incredibili.
Vedo che Woody Allen quest'anno realizzerà un nuovo film. Uuuh, non ci credete?
Invece è proprio così. Per quanto pazzesco possa sembrare, Woody Allen uscirà nelle sale con una nuova pellicola.
Dite che tutti gli anni in questo periodo arriva un nuovo film di Woody Allen?
Sì, può darsi, però sento delle risate.
Siete voi che mi state ridendo alle spalle, oppure siete voi che mi state ridendo in faccia?
In ogni caso, queste risate significano fuor di dubbio alcuno che Woody Allen quest'anno tornerà alla commedia, dopo la parentesi amara di Blue Jasmine.

Sento anche... delle voci francesi. Delle voci tedesche, giusto un pochino, ma soprattutto delle voci in francese.
Le voci in tedesco mi dicono: “Verpiss dich, arschloch!”.
Quelle in francese mi gridano: “Va te faire foutre!”.
Chissà cosa vorranno dire?
Non lo so. Sono un sensitivo, sono un mago, sono un veggente, ma le lingue non le conosco bene. Quello che so è che il nuovo film di Woody Allen sarà ambientato in parte in Germania, a Berlino per la precisione visto che ci sono stato, e soprattutto in Francia, dico sulla Costa Azzurra, visto che sono stato pure lì.

Vedo poi un'altra cosa...
Hey, un momento: sono io. Ciò vuol dire che in questo momento mi sto guardando allo specchio, è vero, ma vuol dire anche che i protagonisti del film saranno dei maghi o dei sensitivi pure loro.


Un momento. Adesso sento pure qualcos'altro. Sento un vento ghiacciato che mi sta facendo venire i brividi sulla pelle...
Qualcuno può chiudere la finestra per favore, che siamo a dicembre?
Questo significa indubitabilmente una cosa. O forse due. La prima è che potrei buscarmi presto un brutto raffreddore. Etcììì. La seconda è che il protagonista del film sarà un attore che non mi sta particolarmente simpatico. Non uno che odio del tutto come Tom Hanks o Colin Hanks o qualcuno a caso della famiglia Hanks. Il vento non era così ghiacciato. Considerando che siamo a dicembre, le temperature non sono ancora nemmeno tanto basse. Sarà quindi un attore che non mi piace troppo, ma che nemmeno detesto del tutto. Qualcuno come...


Colin Firth. Sì, qualcuno come lui. Sento inoltre che questa volta mi piacerà più del solito, visto che il suo personaggio dovrebbe essere particolarmente simile a me. Un tizio molto razionale, nichilista e scettico nei confronti di tutto, capace però di rivoluzionare il suo punto di vista sul mondo al primo sbattere di un paio di belle ciglia.

E a proposito... Ora vedo qualcos'altro. Vedo qualcosa di più gradevole alla vista. Vedo... vedo...
Vedo della figa.
No, non sono finito su YouPorn. Vedo della figa e poi...
AHIA!
Mi sono tagliato un dito ed esce del sangue...
Vedo rosso. Cosa può significare?
Figa + rosso = Emma Stone.
Sì, la protagonista femminile del nuovo film di Woody Allen sarà qualcuna come Emma Stone.

"Certo che te sei meno affidabile del sito Ilmeteo.it.
Non riesci a prevedere la pioggia manco mentre sta già piovendo."

Oddio, al solo pensare a Emma Stone il mio cuore si è messo a battere forte. Cosa vuol dire?
Probabilmente che nel film ci sarà una storia d'amore. Incredibile, ma vero. Sarà un amore di quelli conflittuali. Di quelli tra due persone che all'inizio non si sopportano, però poi tra loro scatta la magia. Qualcosa di mai visto prima. Lo so, è difficile da credere.

Di questo parlerà il nuovo film di Woody Allen. Il resto non ve lo dico. Di recente è passata una legge in Parlamento che vieta a noi sensitivi di spoilerare troppo ai clienti. Sia sulla loro vita sia, come in questo caso, su una pellicola. Non vi voglio quindi rovinare la sorpresa. Non vi voglio, e soprattutto non vi posso rovinare la sorpresa per legge. Quello che vi posso anticipare è che sento che questo suo nuovo lavoro non rientrerà tra i migliori in assoluto di Allen, non raggiungerà la magia del suo altro film francese e anni '20 recente, Midnight in Paris, ma al contempo non rientrerà manco tra i suoi peggiori.
Sento che a livello registico non sarà una visione fenomenale, d'altra parte Woody non è mai stato così un portento a livello registico, e diciamolo, però in compenso prevedo che racconterà una storia carina, regalerà dei dialoghi parecchio brillanti, divertenti e allo stesso tempo di una profondità da non sottovalutare, capaci di far riflettere su ciò in cui crediamo e ciò in cui ci rifiutiamo di credere. Presenterà inoltre due protagonisti niente male che insieme, nonostante le differenze o proprio per merito delle differenze, funzionano. Sono bene assortiti. E vedo anche un bel finale. Un finale che magari non sarà particolarmente sorprendente o shockante, ma che è davvero riuscito. Sento anche che il jazzino delle sue colonne sonore ha un po' rotto le palle, che di film ne gira troppi, che fondamentalmente ricicla se stesso e per questo nuovo film in particolare ho la sensazione che sarà un po' un incrocio tra Scoop e Midnight in Paris. Nonostante tutto questo, sento pure un'altra cosa. Sento che Woody Allen come sceneggiatore resta sempre un mago.
(voto 7/10)

"E adesso che c'è? Hai visto che sta per succedere qualcosa di terribile?"
"No, peggio. Mi sono appena resa conto di essermi vestita in maniera ridicola!"

OUIJA, LA TAVOLETTA CHE TI DICE CHE FILM VEDERE

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La tavola ouija è uno di quegli strumenti usati nelle sedute per entrare in contatto con gli spiriti. Non so voi come vi divertite a impegnare il vostro tempo libero, ma io nel mio la utilizzo spesso. Anziché parlare con Siri sull'iPad, io preferisco fare conversazione con la mia tavola ouija. A lei ormai chiedo qualunque cosa. Prima di andare al centro scommesse a puntare su una partita, la consulto sempre e di recente ho preso l'abitudine di chiederle anche consigli cinematografici. Quando le ho chiesto se il nuovo horror Ouija, in arrivo nelle sale italiane il prossimo 8 gennaio, merita di essere visto, lei ha indirizzato sicura la mia mano verso il Yes. Essendo però una pellicola che vede come protagonista principale proprio una tavoletta ouija, mi sa che è giusto un filino di parte.

"Dopo Magic in the Moonlilght, un'altra seduta?
Ma che è oggi su Pensieri Cannibali, la giornata mondiale dell'invocazione degli spiriti?"

Le premesse in ogni caso sono buone. Il cast di Ouija raccoglie alcuni giovani promettenti come Olivia Cooke (la tipa con le cannucce al naso di Bates Motel), Daren Kagasoff (lo stronzo ma figo di La vita segreta di una teenager americana), la streghetta di The Secret Circle Shelley Hennig e la caliente Bianca A. Santos, possibile erede di Vanessa Hudgens. Per quanto la 25enne Vanessa Hudgens possa già avere bisogno di un'erede. Alla produzione troviamo inolte il nome di Jason Blum, che ha già lanciato una sfilza di successi horror recenti come Paranormal Activity, Insidious, Sinister, La notte del giudizio e molti altri.
In attesa di scoprire se la tavola ouija mi avrà detto la verità, o se mi ha combinato un simpatico scherzetto demoniaco dei suoi, ecco a voi in esclusiva per i siti LoLington Post, you-ng.it e Pensieri Cannibali una video intervista al regista del film, l'esordiente Stiles White. Nessuna dichiarazione invece dalla tavoletta ouija protagonista della pellicola: sarà perché nessuno ha avuto il coraggio di andare a intervistarla, oppure è lei che ormai si considera troppo una diva hollywodiana per parlare con la stampa?

QUADROPHENIA: VIVA I MOD E ABBASSO I ROCKER!

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Quadrophenia
(UK 1979)
Regia: Franc Roddam
Sceneggiatura: Dan Humphries, Martin Stellman, Franc Roddam
Cast: Phil Daniels, Leslie Ash, Sting, Ray Winstone, Mark Wingett, Philip Davis, Toyah Willcox, Trevor Laird, Michael Elphick
Genere: mod
Se ti piace guarda anche: Tommy, Spike Island, Trainspotting

Quadrophenia è il film dei The Who. Cosa che detta così può suonare nella maniera sbagliata. A qualcuno può infatti venire in mente “Come in un film”, il film dei Modà, oppure “Where We Are”, il film dei One Direction, o ancora “Never Say Never”, il film di Justin Bieber.
Tranquilli. Questa è tutta un'altra musica. Non solo perché la proposta musicale dei The Who è “leggermente” superiore rispetto a quella degli artistoni sopra citati, ma inoltre perché in questo caso non ci troviamo di fronte a un documentario su un concerto fatto giusto per strappare qualche soldo alle fan urlanti. Quadrophenia è un film film, con una trama, dei personaggi, una sceneggiatura vera e propria. È una opera rock che prende ispirazione dai testi dell'album omonimo della band, forse il gruppo più celebre e importante nella Storia del rock'n'roll inglese dopo i Beatles e i Rolling Stones. Una volta detto questo, è una pellicola godibile indipendentemente dalla conoscenza dell'album, o dall'essere dei patiti dei The Who. I fan si esalteranno a vedere comparire il faccione di Pete Townshend su un poster nella cameretta del protagonista, così come in tv, e a sentire le loro canzoni all'interno della pellicola. La colonna sonora non è però ad esclusivo appannaggio dei The Who, che saranno sì megalomani, ma non fino a questo punto. In mezzo alle loro “My Generation”, “The Real Me” e altre c'è spazio infatti anche per la trascinante “Louie Louie” dei Kingsmen, per la splendida “Zoot Suit” degli High Numbers, per girl band retrò come Ronettes, Chiffons e Crystals e per l'immancabile evergreen “Green Onion” di Booker T. & the MG's, in quello che è un vero e proprio tripudio degli anni Sessanta che farà eiaculare i nostalgici dell'epoca.


Anni Sessanta?
Ebbene sì. Il film è del 1979, è ispirato a un album del 1973, riesce oggi 10 dicembre 2014 nelle sale italiane in versione restaurata, ma è ambientato nel 1965. Se la storia che racconta, quella del giovane Jimmy e delle sue scorribande in giro tra Londra e Brighton, non è niente di così eccezionale od originale, il vero spettacolo del film, oltre alle musiche, è la ricostruzione di un'epoca, di uno stile, di una subcultura giovanile, di un mod-o di vivere. Quale?
Quello dei Mod. Giovani stilosi che andavano in giro in Lambretta o in Vespa e che potremmo considerare i genitori, o forse sarebbe più corretto dire i nonni, degli hipster di oggi. I Mod si opponeva alla società conformista dell'epoca, così come i Rocker. Soltanto che a loro volta Mod e Rocker erano nemici per la pelle. È proprio il caso di usare questo termine, visto che i Rocker erano caratterizzati da giubbotti in pelle, stile rockabilly e un'attitudine da Selvaggi alla Marlon Brando. Detto in altre parole: fighetti contro tamarri pane e salame. Uno scontro che attualmente si ripete nel mondo dei blog tra me, che sto ovviamente dalla parte dei Mod, e il mio blogger rivale Mr. James Ford, che invece è chiaramente un Rocker.


Nei panni del protagonista super Mod del film Jimmy troviamo Phil Daniels, tornato poi alla ribalta negli anni '90 quando ha inciso la parte parlata della fichissima “Parklife” dei Blur. Blur che insieme a Supergrass, Oasis, Ocean Colour Scene e al movimento Britpop tutto devono d'altra parte molto ai Mod in generale e ai The Who in particolare.



L'ultimo revival dei Mod lo si è invece assistito in tempi più recenti, grazie agli Arctic Monkeys di Alex Turner, che in pratica sembra il figlio non riconosciuto (o forse l'ha riconosciuto?) del protagonista del film Phil Daniels.


In più, nella pellicola compare pure un giovanissimo Sting, alla sua prima apparizione cinematografica.
Sting quando era all'apice della figosità, prima di trasformarsi nel soporifero guru new-age di oggi.

"Jax Teller, non mi fai paura!"

Cos'altro c'è da sapere sui Mod?
Ve lo potete scoprire da voi, andando a vedere Quadrophenia che, eccezionalmente nella giornata di oggi 10 dicembre 2014, ritorna nelle sale cinematografiche italiane, se vi volete vedere la nuova versione tutta digitalizzata e infighettata, in perfetto stile Mod. Altrimenti ve lo potete cercare in rete, dove si trova la versione anni Settanta, invecchiata devo dire tutto sommato bene. Il film non scava troppo in profondità o a livello psicologico nei suoi protagonisti, però in compenso è uno spaccato musicale e sociale in grado di catturare ottimamente un periodo storico e una subcultura giovanile che ci ricordano cos'è davvero il rock. Non è roba per vecchi babbioni – qualcuno ha detto Vasco Rossi? Pink Floyd? U2? –. Il rock è roba contro il Sistema, contro il conformismo, contro i genitori. C'è una scena splendida in Quadrophenia in cui il protagonista Jimmy guarda i Who suonare in una trasmissione tv. Mentre il padre li osserva disgustato criticandoli in maniera aspra, lui non gli dà retta e continua a seguire i suoi idoli esaltatissimo, ballando e facendo finta di suonare la batteria, mentre alza il volume sempre più. Dentro questa sequenza c'è tutto lo spirito del rock'n'roll come sinonimo di ribellione, di trasgressione, di vaffanculo a tutto e a tutti.
E quindi vaffanculo ai genitori, vaffanculo al Sistema, vaffanculo al rock sbiadito di oggi e vaffanculo pure a me!
(voto 7/10)

COTTA ADOLESCENZIALE 2014 – N. 4 SCARLETT JOHANSSON

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n. 4 Scarlett Johansson
(USA, Danimarca 1984)
Genere: neo MILF aliena
Il suo 2014: I film Lucy, Under the Skin, Lei, Chef - La ricetta perfetta e Captain America: The Winter Soldier, ma si è anche sposata ed è diventata mamma

Non mi piace ripetere sempre gli stessi nomi nelle classifiche di Pensieri Cannibali. Eppure Scarlett Johansson, che compariva già nell'edizione 2013 delle Cotte adolescenziali, non poteva proprio mancare pure in quella 2014, tra l'altro stabile alla posizione numero 4.
Questo è stato il suo anno, sotto tutti i punti di vista. Ha centrato non solo un grande successo commerciale, ma due grandi successi commerciali con la hit scontata della Marvel Captain America: The Winter Soldier e la hit a sorpresa Lucy. Inoltre è comparsa pure nell'indie comedy Chef - La ricetta perfetta ed è stata la protagonista di uno dei film più controversi e discussi dell'annata, Under the Skin, tanto osannato da una parte della critica, quanto brutalmente massacrato da un'altra frangia di estremisti.
Se in Under the Skin l'attrice si mostra come mamma l'ha fatta, Scarlett ha però dimostrato di essere di più di un gran bel pezzo di carne. In Lei - Her c'ha regalato una delle interpretazioni più intense ed emozionanti dell'anno e senza manco comparire di persona, c'ha solo messo la voce. In più ha girato una discussa pubblicità bandita dal Super Bowl 2014, si è sposata in gran segreto con il giornalista francese fortunello Romain Dauriac, ed è pure diventata mamma di una bambina. Cosa che significa che la Johansson quest'anno si aggiudica l'ambito trofeo di new MILF of the year.
Fare più di così in un anno solo era davvero umanamente impossibile. D'altronde Scarlett, come Under the Skin c'ha mostrato, non è umana.


Ed ecco qui sotto la classifica completa delle neo MILF dell'anno selezionate da Pensieri Cannibali, da una Mila Kunis a cui la gravidanza non ha fatto troppo bene, a dirla tutta, alla triade Emily Blunt-KerryWashington-Olivia Wilde, apparse invece sempre in splendida forma.

Neo MILF 2014 - La top 5

5. Mila Kunis

4. Emily Blunt

3. Kerry Washington

2. Olivia Wilde

1. Scarlett Johansson
Scarlett Johansson ha guadagnato un sacco di peso durante la gravidanza.
Ben 4 etti in più!

MA TU CHE VAI A VEDERE CERTI FILM CHE SCEMO 6?

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Natale è un periodo sempre difficile. Per i cinefili, intendo.
Se gli scorsi anni i Cinepanettoni sembravano aver subito una forte battuta d'arresto, ecco che quest'anno stanno tornando alla carica più forti che mai. Sperando che il pubblico li ignori e li faccia ritornare al posto che più gli compete, ovvero il dimenticatoio insieme al mio blogger nemico Mr. Colin Ford, ecco qua sotto tutte le poco esaltanti uscite cinematografiche settimanali.

Ma tu di che segno 6?
Manca solo il tamarro alla Ford e poi il quadretto trash può dirsi al completo.
Cannibal dice: Io ero convinto che ormai i cinepanettoni fossero più scaduti del pane e salame di Ford, invece sono come uno di quei piatti duri da digerire che puntualmente ti si ripropongono in bagno. Neri Parenti torna così insieme a Massimo Boldi a riscaldare la minestra tirando fuori addirittura la tematica zodiacale. Cosa che significa che questi non sono alla frutta, sono già all'ammazzacaffè. E all'ammazzaspettatore.
Ford dice: una di quelle merde natalizie che spero sempre non vengano riproposte e puntualmente tornano ad infestare i Cinema, che già dal trailer pare una roba da cascate di vomito. Così terribile che non lo propinerei neppure a Peppa.

Il ricco, il povero e il maggiordomo
"Meglio viaggiare su una vecchia 500, che su un Ferrari guidato da Ford!"
Cannibal dice: Una volta Aldo, Giovanni e Giacomo erano garanzia di risate e di un citazionismo cinematografico niente male. Negli ultimi tempi hanno invece stufato alla grande e sono come Ford: una barzelletta che ormai non fa più ridere. Chissà se con questa nuova fatica riusciranno a tornare, almeno in parte, alla gradevolezza di un tempo, oppure se sarà una fatica per lo spettatore arrivare a fine visione con gli occhi aperti.
Ford dice: Aldo, Giovanni e Giacomo, dai tempi di Mai dire gol, I corti e Tre uomini e una gamba erano una garanzia. Dopo l'ottimo Chiedimi se sono felice, però, la loro freschezza è inesorabilmente calata, e gli ultimi lavori non sono stati certo tra i migliori immaginabili. Speriamo che questa nuova fatica, più che il terribile Il cosmo sul comò, ricordi le atmosfere degli esordi.

Storie pazzesche
Julez ha un ripensamento prima di dire di sì per sempre a Mr. Ford.
Cannibal dice: Produzione argentina sponsorizzata da Pedro Almodovar, almeno stando a sentire la campagna marketing, pare sia una delle commedie più apprezzate a livello internazionale dell'anno. Sembra inoltre che abbia buone possibilità di beccarsi una nomination agli Oscar tra i migliori film stranieri. Pur restando un pochino scettico, credo potrebbe rivelarsi una bella sorpresa. E chissà se sarà una commedia in grado di far ridere pure quel serioso di Mr. Ford?
Quella sì sarebbe davvero una storia pazzesca!
Ford dice: il Cinema argentino mi è sempre stato simpatico, e in giro si dice un gran bene di questo Storie pazzesche. Speriamo che sia una bella sorpresa natalizia, un po' come se Cannibal decidesse finalmente di scrivere sensatamente di Cinema o se riuscissi a convincerlo a farsi una bevuta!

Pride
"Tutti a vedere una maratona di film cannibali!"
"Sìììììì!!!"
Cannibal dice: Un film anti-Thatcher dalle parti di Pensieri Cannibali è sempre ben accetto. Da quelle di Renzi magari un po' meno. Al di là di questa nota positiva, Pride è una commedia ambientata negli 80s in cui la battaglia dei lavoratori si unisce a quella del movimento gay e dovrebbe essere un buon prodotto made in UK, tra i più acclamati in patria dell'annata, basta solo non scivoli nel buonismo fabiofaziesco. O, peggio ancora, jamesfordesco.
Adesso scappo, che devo organizzare una manifestazione in favore dell'orgoglio cannibale!
Ford dice: seconda commedia d'autore e secondo prodotto che potrebbe sorprendere in positivo. Ancora una volta, speriamo di trovarci più nei territori de La parte degli angeli, piuttosto che in quelli delle evitabilissime cannibalate!

Neve
"Questo è davvero un film imperdibile!

Scusate, ma mentre lo dico non ce la faccio a trattenere le risate."
Cannibal dice: Thriller on the road italiano che mi attira ben poco, anzi per niente. Diamo però atto ai nostri distributori di aver fatto uscire per una volta una pellicola nel periodo giusto, anche se di Neve per ora e per fortuna non se n'è ancora vista. Per compensare, comunque, la settimana prossima mi aspetto l'arrivo di un film intitolato Viva l'estate!
Ford dice: secondo titolo italiano della settimana, e secondo titolo italiano della settimana che eviterò come la peste, anche peggio delle bislacche proposte del mio antagonista. Con la speranza che, quest'anno, la neve dia un po' di tregua.

La storia di Cino
"Peppa Kid, finalmente ho trovato un'arma in grado di annientarti!"
Cannibal dice: C'è una sola cosa che mi interessa meno della storia di Cino. La storia di Ford.
Ford dice: c'è una sola cosa che mi interessa meno della storia di Cino. La storia di Peppa Kid.

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 4 ELLAR COLTRANE

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n. 4 Ellar Coltrane
(USA 1994)
Genere: ragazzo
Il suo 2014 (e pure tutti i suoi ultimi 12 anni): protagonista di Boyhood

Più che uno dei Man of the Year, Ellar Coltrane in realtà si merita il premio di Boy of the Year. O forse sarebbe più appropriato dargli il premio di Boy of the Year per tutti gli ultimi 12 anni, il (lungo) periodo in cui ha girato Boyhood. Grazie alla macchina da presa di Richard Linklater, nel film l'abbiamo visto crescere davanti ai nostri occhi. Come se fosse nostro fratello, nostro figlio, nostro nipote. Come se fossimo noi stessi.
Difficile valutare le sue effettive capacità intepretative in un ruolo così immersivo, così come è difficile dire se e come il ragazzo farà strada nel mondo del cinema in futuro.
Impossibile però, dopo aver visto Boyhood, non considerarlo ormai uno di famiglia.

"Hey tu, nonnetto, fatti più in là!"
"Oh ma che vuoi, maledetto bimbominkia?"

COTTA ADOLESCENZIALE 2014 – N. 3 ALEXANDRA DADDARIO

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n. 3 Alexandra Daddario
(USA 1986)
Genere: tettuta
Il suo 2014: il ruolo di Lisa in True Detective, il film Burying the Ex di Joe Dante presentato al Festival di Venezia ma che si spera arrivi presto anche nelle sale, più apparizioni nelle serie Married e New Girl


Lo dico subito: Alexandra Daddario non ha niente a che fare con Patrizia D'Addario, la prima leggendaria escort di una lunga serie di zoccole berlusconiane intercettate telefonicamente.

L'unica indagine con cui ha che a vedere lei è invece quella di True Detective, la serie crime che era partita bene con un episodio pilota parecchio promettente. Il vero colpo di fulmine nei confronti della serie per me, e credo non solo per me, c'è stato però soltanto con la puntata numero 2. In particolare quando è entrata in scena Alexandra Daddario. Alexandra Daddario e le sue tette.

Ecco. È qui che la serie ha avuto la sua vera svolta ed è diventata un oggetto di culto. Anche se, per quanto riguarda il colpo di fulmine, forse sarebbe più corretto ammettere che è avvenuto nei confronti di True Detective sì, ma soprattutto nei confronti suoi, di Alexandra Daddario. Di Alexandra Daddario e delle sue tette.

Chi l'avrebbe detto ai tempi del filmetto teen fantasy Percy Jackson che nascondeva un simile davanzale potenziale?

LO SCIAGALLO

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Buongiorno, apriamo la prima edizione del nostro notiziario con una notizia di cronaca appena battuta dalle agenzie. Il corpo del celebre blogger cinematografico Cannibal Kid è stato ritrovato questa notte senza vita nella sua lussuosa villa di Los Angeles. Le dinamiche di quanto avvenuto non sono ben chiare. La polizia non ha ancora confermato, ma dovrebbe trattarsi di omicidio. La sospettata presa in custodia dall'LAPD sembra sia una fan dell'attore Dylan O'Brien, il protagonista della pellicola Maze Runner - Il labirinto, che pare non abbia preso molto bene la recente stroncatura del film da parte di Cannibal Kid sul suo popolarissimo sito Pensieri Cannibali.
In attesa di nuovi aggiornamenti sul macabro ritrovamento, in esclusiva soltanto per il nostro telegiornale vi possiamo intanto fornire l'ultimissima recensione scritta da Cannibal prima del decesso che sembra sia stato particolarmente sanguinoso e brutale. Si tratta di un post dedicato al film Lo sciacallo - Nightcrawler. Dan Gilroy alla regia può far partire il servizio.

Lo sciacallo - Nightcrawler
(USA 2014)
Regia: Dan Gilroy
Sceneggiatura: Dan Gilroy
Cast: Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Bill Paxton, Riz Ahmed, Kevin Rahm, Michael Hyatt, Bill Seward, Sharon Tay, Eric Lange
Genere: spietato
Se ti piace guarda anche: American Psycho, Taxi Driver, The Wolf of Wall Street, Al di là della vita

È l'anno degli animali predatori. Dopo il lupo di Wall Street, ecco lo sciacallo di Los Angeles. Chi è costui?
É un Jake Gyllenhaal dimagritissimo apposta per l'occasione. Proprio come Christian Bale, un attore che nel tempo libero si diverte a dimagrire e a ingrassare a piacimento. Adesso Gyllenhaal è tornato muscolosissimo, come e più che ai tempi di Prince of Persia, per la parte di un pugile in Southpaw, il nuovo film diretto da Antoine Fuqua con sceneggiatura del mitico Kurt Sutter, l'autore della serie tv Sons of Anarchy. Eccolo qua.


Appena pochi mesi fa, durante le riprese della pellicola Lo sciacallo, appariva invece così.

"Datemi da mangiare, vi prego!"

Il volto scavato di Gyllenhaal è perfetto per dare vita a uno dei personaggi più inquietanti, ma anche più rappresentativi, non solo del cinema ma proprio del mondo di oggi. Nightcrawler è uno spietato e originale ritratto dell'American Dream Nightmare e del mito del self-made man di pozzettiana memoria. Louis Bloom, il personaggio interpretato da Jake Gyllenhaal, non è però un broker yuppie come il Patrick Bateman di American Psycho oppure il Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street. È un giovane disperato che cerca di farsi strada nel mondo del lavoro come può e in questo è un perfetto rappresentante dell'economia attuale. Per arricchirsi, per fare carriera, il sogno non è più rappresentato come negli 80s da Wall Street, bensì dalle strade. Si può cercare un business ovunque. Basta solo trovare la propria vocazione e poi si può svilupparla diventando gli imprenditori di se stessi.


È quanto fa Louis Bloom/Jake Gyllenhaal. Una notte vede un tizio, Bill Paxton, che anziché inseguire i tornado come in Twister fa il cameraman d'assalto freelance e insegue gli interventi degli sbirri, e decide di fare altrettanto. Compra una videocamera, un intercettatore di frequenze della polizia e si presenta a filmare le persone aggredite e in punto di morte sulle scene del crimine. Un vero sciacallo, come il titolo italiano per una volta azzeccato, per quanto superfluo, annuncia. Appena ha venduto il suo primo servizio a un TG locale specializzato in cronaca nera, una specie di versione losangelina di Studio Aperto, prende uno stagista (ovviamente sottopagato) e amplia il suo business. Diventa imprenditore di se stesso. Diventa il sogno americano in azione. Altroché sciacallo. Si trasforma nel gallo di Los Angeles.

"Signora... una dichiarazione per il nostro telegiornale, per favore...

Non ha niente da dirci?
Signora, ma com'è maleducata!"

La prima cosa che colpisce di Lo sciacallo - Nightcrawler è l'interpretazione fa-vo-lo-sa di Jake Gyllenhaal. Non è la prima volta. Io lo sostengo dai tempi di Donnie Darko che è un mostro della recitazione e qui offre un'altra prova pazzesca. Forse la sua più incredibile in assoluto. Non è solo per la trasformazione fisica, impressionante. È per come riesce a gestire un personaggio tanto folle in una maniera relativamente normale. Non che manchino le scene forti (come quella in cui spacca lo specchio), ma per mostrare tutta l'inquietudine di questo Louis Bloom gli basta anche solo uno sguardo. Non solo fisicamente, pure psicologicamente, Jake Gyllenhaal è un tutt'uno con il suo personaggio.

Pensare che questa pellicola sia solo un veicolo promozionale per l'attore per poter conquistare una nomination agli Oscar, sebbene una statuetta per un personaggio così completamente oscuro non sarà facile da ottenere, è comunque del tutto sbagliato. La prima cosa che salta agli occhi saranno pure gli occhi fuori dalle orbite dello smunto Gyllenhaal, però il film ha anche parecchio altro da offrire. È un thriller avvicente e teso dal primo all'ultimo istante come non vedevo da mesi millenni e allo stesso tempo non è per niente il classico thriller trito e ritrito. È un viaggio nella notte accompagnato dalle efficaci musiche di James Newton Howard e con un protagonista alienato che rimanda a Collateral così come a varie pellicole scorsesiane come Taxi Driver, Al di là della vita e Fuori orario, eppure non è girato con uno stile derivativo nei confronti del regista italoamericano. Il promettentissimo Dan Gilroy, sceneggiatore qui al suo esordio nella regia alla non più tenera età di 55 anni, dirige con una personalità propria. La fotografia rimanda un po' agli anni '70/'80, a Drive di Refn, e ciò nonostante il film viaggia in una corsia tutta sua. Non solo è profondamente originale, come poche altre visioni recenti, ma è anche una pellicola dal ritmo vertiginoso che ci regala la scena action più incredibile dell'anno (quella dell'inseguimento con le auto della polizia), pur non essendo un film action.


La sceneggiatura scritta dallo stesso Dan Gilroy è poi ricchissima di spunti. Oltre a essere la fotografia impeccabile di una personalità non proprio sana di mente, oltre a proporci una visione tanto spietata quanto efficace della situazione lavorativa di oggi, Lo sciacallo è anche una riflessione sulla cultura dell'immagine, sulla necessità della gente di guardare a tutti i costi, su un voyeurismo spinto all'estremo, su un mondo del giornalismo malato e infetto, disposto a tutto pur di fare ascolti. Allargando il discorso più in generale, a un'umanità disposta a tutto pur di conseguire i propri obiettivi personali. Questo e molto altro è Lo sciacallo - Nightcrawler. Una pellicola immensa, spietata, da non perdere, che non so perché mi ha messo addosso una strana sensazione. Come se qualcosa di orribile mi stia per succedere. Sarà perché il protagonista dice: “Se mi vedi, è il giorno peggiore della tua vita”. In un momento del genere mi sento quindi in vena di un consiglio. Se c'è un film che dovete assolutamente vedere prima di morire è questo.
(voto 9/10)
di Cannibal Kid

Questa era l'ultima, l'ultimissima in assoluto recensione di Cannibal Kid prima di andare incontro alla sua terribile, angosciosa e truculenta morte. In esclusiva solo per voi, gentili spettatori di questo telegiornale. Se proprio dobbiamo dirla tutta, non ci sembra una delle sue recensioni migliori, però meglio non parlare male delle persone morte. Soprattutto quelle passate a peggior vita in una maniera tanto orribile.

Secondo nuove indiscrezioni che sono appena arrivate in redazione, intanto, la polizia avrebbe fermato un nuovo sospettato. L'omicida non sarebbe una fan maniacale dell'attore Dylan O'Brien, come precedentemente riportato, bensì un ragno gigante, uno degli interpreti della pellicola Maze Runner - Il labirinto. A quanto sembra dalle prime ricostruzioni, il ragnone non avrebbe gradito moltissimo la recensione di Cannibal Kid del film e avrebbe ucciso il famoso blogger di origini italiane non con le sue gigantesche zampe, bensì con un colpo di pistola. La polizia comunque sta ancora effettuando accertamenti in proposito.
Alla prossima edizione per tutti gli aggiornamenti su questa macabra vicenda e un felicissimo proseguimento di giornata.

"Questa è stata l'ultima recensione cannibale? Ma che tristezza...
Per consolarmi mi sparo una bella dose di Studio Aperto."

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 3 SALVATORE ESPOSITO

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n. 3 Salvatore Esposito
(Napoli 1986)
Genere: savastano
Il suo 2014: il ruolo di Genny Savastano in Gomorra - La serie

Mi spiace dirvelo, cari guaglioni, ma Gomorra - La serie non mi è piaciuta da subito. I primi due episodi non è che mi avessero sconfinferato più di tanto. Sarà perché non ci capivo una parola?
Dopo un po' però c'ho fatto l'orecchio, ho cominciato a prendere confidenza con la parlata napoletana che ora, come dimostra la mia recensione della serie, padroneggio perfettamente, uè uè, pizza pizza marescià.
Una volta risolta la questione linguistica, il personaggio che mi ha smosso a livello emotivo dall'indifferenza iniziale, più degli spietati Ciro Di Marzio e Pietro Savastano e pure della mitica Donna Imma, è stato quello di Genny Savastano, interpretato dall'attore rivelazione Salvatore Esposito. Quando il timido e insicuro figlio del capo dei capi della gomorra, prima di trasformarsi in un killer spietato e in un tamarro clamoroso, dice alla tipa che gli piace: “Stasera mi sento ‘nu re. Vuoi essere la mia regina?”, lì mi si è smosso qualcosa dentro e ho capito che avrei potuto provare simpatia per questa manica di camorristi. Non so se ciò sia un bene, però per questo devo ringraziare Salvatore Esposito, omm dell'ànn in quel di Napoli, e uno dei Men of the Year in the whole world.
Grazie Totò!

"Sì pronto, buongiorno, vorrei gentilmente prenotarmi per un taglio di capelli, per favore."

"Ma che m'ha cumbinat???
Quell'omm'e merda aggia' morì!"

COTTA ADOLESCENZIALE 2014 N. 2 – MARGOT ROBBIE

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n. 2 Margot Robbie
(Australia 1990)
Genere: perfetta
Il suo 2014: The Wolf of Wall Street

Margot Robbie fa schifo.
È talmente figa da far schifo.
Se proprio le vogliamo trovare un difetto, è che non ha difetti. È perfetta. Qualcuno dirà che pure lei ogni tanto farà le puzzette. Probabile. Sospetto però che pure quelle le escano profumate.
Ma da dove è sbucata fuori questa creatura divina?

Come molte altre star australiane, ha fatto la gavetta nella soap-opera più popolare da quelle parti, Neighbours, quella che già aveva lanciato altre belle figliuole come Kylie Minogue e Natalie Imbruglia, e più di recente anche Caitlin Stasey e Adelaide Kane. La stessa serie cui liberamente si ispira Un posto al sole, ma lasciamo perdere.
Negli Stati Uniti Margot Robbie si è segnalata invece come hostess a bordo di Pan Am, una serie ambientata negli anni '60 prematuramente e ingiustamente cancellata dopo appena un'unica stagione.
Chiedo agli avvocati e ai laureati in giurisprudenza in ascolto: ma si può considerare legale cancellare una serie con Margot Robbie?

L'australiana giramondo è poi sbarcata in Inghilterra, dove ha avuto una piccola parte nella deliziosa romcom fantasy Questione di tempo. In quella pellicola, un tizio dopo averla vista per la prima volta dice: “Dio, è bellissima. È così bella che se fai sesso con lei… muori.
Reazioni simili le scatena anche nel suo film successivo, quello che l'ha lanciata a Hollywood: The Wolf of Wall Street. Nel corso della pellicola di Martin Scorsese, di lei dicono: “Me la farei anche se fosse mia sorella”; “Da lei mi farei persino attaccare l’AIDS, cazzo”; “La sua figa era come l’eroina per me.
In più Jonah Hill, quando la vede comparire a un party, si masturba pubblicamente.
A cosa sono dovuti dichiarazioni e comportamenti simili?
Al fatto che Margot Robbie è talmente figa da far schifo. E da far andare fuori di testa.

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 2 MATTHEW MCCONAUGHEY

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n. 2 Matthew McConaughey
(USA 1969)
Genere: (inter)stellare
Il suo 2014: la serie True Detective, i film Dallas Buyers Club, The Wolf of Wall Street, Interstellar, l'Oscar come migliore attore protagonista

Matthew McConaughey ormai non ha più bisogno di alcuna presentazione.
E quindi ciao, sbaracchiamo tutto, fine del post.









"Questo è quello che io intendo con l'espressione
Win Win."
No, va beh, dai. Uff. Qualcosa scriviamola. A costo di ribadire le solite cose e di scadere nel banale.
L'ex idolo delle commedie romantiche si è trasformato in uno degli interpreti più versatili e sorprendenti degli ultimi tempi. La vera svolta per lui c'è stata nel 2012, quando McCoso è stato eletto Man of the Year dal prestigioso sito Pensieri Cannibali. Da lì in poi gli si sono spalancate davanti le porte di Hollywood, dei registi che più contano, persino quelle dell'Oscar. Ai tempi in cui girava commediole romantiche con Kate Hudson (Come farsi lasciare in 10 giorni, tra l'altro una signora romcom) nessuno l'avrebbe detto, eppure Matthew McConaughey ce l'ha fatta. Si è portato a casa la statuetta dorata, soffiandola a un altro attore che sogna da parecchio di acchiapparla, Leonardo DiCaprio.

Matthew McConaughey è riuscito nell'impresa grazie ai chili persi e a un ruolo parecchio sfaccettato, quello di un texano di ferro che si becca l'AIDS in Dallas Buyers Club. Per quanto notevole sia stato in quella parte, le sue performance più pazzesche sono state comunque altre. Non mi riferisco a quella pur buona nel fantascientifico Interstellar, bensì al ruolo piccolo ma memorabile avuto in The Wolf of Wall Street. E soprattutto al Rust Cohle della serie tv True Detective. Un personaggio fenomenale e un'interpretazione fenomenale. Quella sì davvero da Oscar. Invece in quel caso è lui ad essere stato battuto agli Emmy da Bryan Cranston di Breaking Bad. Chissà perché, ma ho come l'impressione che Leo DiCaprio quella sera si sia stappato una bella bottiglia di champagne per la disperazione.

"Ho vinto l'Oscar, ma non il titolo di Man of the Year 2014...
Perché, Cannibal, peeerché?"

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 1 CHARLIE HUNNAM

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I Men of the Year degli scorsi anni di Pensieri Cannibali, se ve li siete già scordati, sono stati:



E ora, ecco a voi l'uomo dell'anno 2014 di questo blog...



n. 1 Charlie Hunnam
(Inghilterra 1980)
Genere: funkytarro
Il suo 2014: la stagione finale di Sons of Anarchy

Se credessi nella reincarnazione, vorrei morire e poi rinascere sotto forma di Charlie Hunnam.
Visto che siamo nel campo delle ipotesi molto probabili, dico di più: vorrei rinascere sotto forma di Charlie Hunnam che veste i panni di Jax Teller nella serie appena conclusa dopo 7 stagioni Sons of Anarchy.
Non c'è nessuno al mondo più figo di Jax Teller. Assassino spietato, criminale impenitente, eppure dotato di un'anima e di un codice morale personale. Un villain a cui non si riesce a non voler bene, nonostante la scia di sangue che si lascia alle spalle e nonostante la sua parola valga quanto le promesse elettorali di Berlusconi.
Jax Teller rappresenta la perfetta unione tra passato e presente: ha un look che mixa lo stile grunge con capello alla Kurt Cobain e camicie a quadroni da boscaiolo, con hoodie e camminata da rapper alla Eminem. È un motociclista tatuato tamarro a capo di un club di motociclisti bifolchi e razzisti, ma allo stesso tempo prova a cambiare l'associazione dal di dentro, aprendo le porte ad altre razze e a una mentalità più aperta. È il nuovo che avanza, ma non provate a chiamarlo rottamatore che altrimenti vi sparerà senza pietà.

ATTENZIONE SPOILER SU SONS OF ANARCHY
Jax Teller è un bastardo, nel vero senso della parola, uno stronzo che nel corso delle sette stagioni di Sons of Anarchy tra le tante cose non esita a tradire la moglie in qualunque occasione con prostitute e pornostar, per poco non si fa persino la sorellastra, fa due figli di cui (almeno) uno con seri problemi mentali, commercia in droghe, armi e prostituzione, finisce in galera, esce di galera, mente e tiene nascoste un sacco di cose al suo club nonostante dica di fare tutto per il bene del suo club, in più fa fuori la madre, il patrigno e decine e decine di altre persone.
FINE SPOILER SU SONS OF ANARCHY
Ci sarebbero insomma ragioni a sufficienza per odiarlo, invece no. Perché?
Perché Jax Teller è troppo figo. Non un figo di quelli che te lo fanno pesare. Un figo sciallato. C'ha pure la voce figa!

Quando al buon Charlie Hunnam, per lui è davvero difficile immaginare come riuscirà a emanciparsi da un ruolo tanto identificativo. Per fortuna, forse proprio grazie agli impegni nel girare la stagione finale di Sons of Anarchy, non lo vedremo come Christian Grey nella saga di 50 sfumature di grigio. Quella sarebbe stata una parte ancora più difficile da cui smarcarsi, e questa volta non in senso buono.
Se anche Charlie Hunnam non dovesse combinare più nullam, poco importa. Il suo posto nella Storia della tv americana ormai se l'è conquistato, grazie a Jax Teller, solo uno dei personaggi più grandiosi e più fighi di sempre.

"Sono stato nominato Uomo dell'anno? Ottimo e da chi?
Time Magazine? GQ? Men's Health?"

"Man of the Year di Pensieri Cannibali?
Jesus Christ! Ma quello è un premio che vale meno del Trofeo Birra Moretti."

COTTA ADOLESCENZIALE 2014 – N. 1 SHAILENE WOODLEY

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Chi è la Cotta adolescenziale assoluta del 2014 di Pensieri Cannibali?
La potete vedere sbucare qui sotto, ma prima beccatevi il riepilogo delle vincitrici delle scorse annate.

2012 Jennifer Lawrence



n. 1 Shailene Woodley
(USA 1991)
Genere: good girl gone bad
Il suo 2014: Colpa delle stelle, Divergent, White Bird in a Blizzard, The Spectacular Now

Il 2014 sarà ricordato come l'anno di Mafia Capitale e di Shailene Woodley.
Qualcuno potrà dire: “Che bell'anno demmerda!” e per quanto riguarda la prima cosa non ci sono dubbi.
Riguardo all'esplosione di Shailene Woodley, è stata invece assolutamente meritata. La giovane attrice che già si era segnalata nella pessima serie La vita segreta di una teenager americana e soprattutto in Paradiso amaro ha dato prova di notevole versatilità, passando negli ultimi 12 mesi attraverso le pellicole più variegate.
Innanzitutto è stata protagonista del melodramma strappalacrime di maggior successo, sia a livello di biglietti staccati che di fazzoletti consumati, dai tempi di Love Story, ovvero Colpa delle stelle.
Quindi, per non farsi mancare niente, ha anche interpretato un melodrammone anonimo e del tutto evitabile come il poco spettacolare The Spectacular Now, talmente emozionante che di fazzoletti nel mondo non ne ha fatti consumare manco uno.
È stata inoltre la protagonista di una nuova saga young adult super caruccissima come Divergent che – va beh – non sarà Hunger Games, però è pur sempre molto meglio di schifezzuole come Maze Runner - Il labirinto.
Infine, Shailene Woodley si è data anima e soprattutto corpo anche al cinema indie, con l'affascinante White Bird in a Blizzard di Gregg Araki. Una pellicola in cui cancella in un colpo solo tutti i suoi soliti ruoli da ragazza timidina e secchioncella in cui l'avevamo vista finora e si presenta come bomba sexy con le tette al vento. Riuscendo persino a oscurare la sua mamma cinematografica Eva Green.
Non ci credete?
Guardatevi White Bird in a Blizzard e cambiate idea, miscredenti!

Al di là delle (gran belle) tette, comunque, quella per Shailene Woodley non è una semplice cotta adolescenziale.
Io...
Io...
Io la amo e la amerò per sempre.

Per sempre?
Va beh, diciamo che la amerò fino alla classifica delle sgnacchere Cotte adolescenziali 2015.


E sarà tutta colpa delle stelle ma sì, la amo anche con 'ste cannucce demmerda nel naso, okay?

LE MEGLIO SERIE TV 2014 – N. 20 - 11

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È stata un'annata fenomenale per le serie tv. Mai vista tanta roba di qualità tutta in una volta. Altroché Cinema...

No, dai, Cinema caro, non metterti a piangere. Voglio bene anche a te, però certo che questo piccolo schermo ormai è sempre meno piccolo.
Quest'anno Pensieri Cannibali ha scelto di selezionare soltanto 20 serie, le 20 migliori secondo il personale giudizio dell'autore del blog Cannibal Kid che quando si mette a parlare di se stesso in terza persona vuol dire che i suoi livelli di egocentrismo hanno toccato vertici preoccupanti.
Una selezione durissima, che ha lasciato fuori un sacco di telefilm assai meritevoli e notevoli. Tanti assenti illustri, ma anche tanti presenti illustri.
Vediamo allora chi ce l'ha fatta a conquistare un posto nella Top 20, cominciando dalle posizioni dalla 20 alla 11, accompagate da una serie di locandine promozionali appositamente ideate da Pensieri Cannibali.


20. Braccialetti rossi
(stagione 1)

Una fiction Rai in una classifica di Pensieri Cannibali?
E non è quella del peggio?
Ma che ragà, stamo a scherzà o ce stamo a drogà?


19. House of Cards
(stagione 2)

Negli Stati Uniti la visione politica presentata in House of Cards può essere considerata shockante. Dalle nostre parti ci basta accendere il telegiornale per assistere a ben di peggio. Ciò non toglie che House of Cards, nella seconda stagione ancor più che nella prima, offra un ritratto tanto cinico quanto efficace dei palazzi del potere di Washington (e non solo). Peccato che al suo interno manchi anche un solo vago briciolo di emozione.


18. Utopia
(stagione 2)

La seconda stagione della serie britannica Utopia si è aperta nella maniera più inaspettata possibile.
Provate a indovinare...


No dai, non c'arriverete mai, quindi ve lo SPOILERO:
la stagione 2 di Utopia inizia con... Bruno Vespa.
E no, non è una serie horror! È più che altro uno spy-mystery-thriller complottistico realizzato alla grande, con una fotografia magnifica e una grande regia. Peccato solo che a livello di storia non si capisce un granché. Dopo la prima fantastica puntata ambientata negli anni '70, il resto della stagione procede in una maniera un po' confusa. Un po' troppo confusa. Confusa ma figa.


17. Please Like Me
(stagioni 1 e 2)

Please Like Me è una serie comedy australiana con un protagonista gay, ma definirla “serie gay” sarebbe troppo ghettizzante e limitativo. Meglio allora descriverla come una visione leggera, eppure capace di far riflettere ed emozionare. È una di quelle serie che ti fanno sentire bene. Ecco, mi piace di più definirla così che non semplicemente come “serie gay”.
In più, ha una delle sigle più irresistibili mai sentite, la piacevolmente retrò “I'll Be Fine” di Clairy Browne & the Bangin' Rackettes.




16. Girls
(stagione 3)

Lena Dunham con la terza strepitosa stagione di Girls dimostra di essere la migliore sceneggiatrice girl in circolazione.
E mi sa che ormai dà tanta di quella merda pure a quasi tutti gli sceneggiatori boys.


15. You're the Worst
(stagione 1)

In una commedia romantica, di solito c'è un personaggio scorbutico che viene in qualche modo cambiato e “corrotto” da un personaggio con la visione del mondo più ottimista e positiva, si vedano l'ultimo di Woody Allen Magic in the Moonlight, o anche C'è post@ per te o Qualcosa è cambiato. La mossa geniale degli autori di You're the Worst è invece quella di proporre 2 protagonisti 2 che sono entrambi dei pezzi di M. E io, manco a dirlo, non posso fare a meno di adorarli entrambi.


14. Fargo
(stagione 1)

Non solo una fiction Rai. Tra le sorprese dell'anno compare pure una serie tratta da un film dei Coen, che notoriamente non sono mai stati molto amati dalle parti di Pensieri Cannibali. Com'è possibile?
Sarà perché Fargo è il mio loro film preferito. O sarà perché, nonostante gli echi coeniani, i due registi non c'hanno messo il loro zampino in maniera diretta se non come produttori. O sarà perché il 2014, dopo aver (moderatamente) apprezzato il loro ultimo film A proposito di Davis, è l'anno della mia conversione al coenismo?


13. Kingdom
(stagione 1)

La più inaspettata e piacevole sorpresa tv dell'anno. Una serie ambientata in una palestra con protagonisti dei tizi muscolosi e...
Ed è uno dei telefilm cui mi sono affezionato di più nel corso del 2014.
Chi l'avrebbe immaginato?
Certo non io.


12. Banshee
(stagione 2)

La prima stagione di Banshee dimostrava di avere un buon potenziale.
La seconda stagione dimostra che, come al solito, non mi sbagliavo: Banshee è diventata una bomba!
E dimostra anche un'altra cosa, che io divento sempre più modesto anno dopo anno.


11. Shameless US
(stagione 4)

Shameless è sempre stata una serie valida. La quarta stagione, almeno per quanto mi riguarda, l'ha però fatta salire ancora più su di livello. Eliminati alcuni personaggi trascurabili, la parte drammatica è diventata più dirompente rispetto al passato, mentre è rimasta comunque intatta la componente umoristica. Un gioco di equilibri strepitoso, impreziosito da una Emmy Rossum sempre più da Emmy Award, peccato che manco l'abbiano cagata con una nomination, così come nemmeno ai Golden Globes. Poco male, a noi i Gallagher piacciono così: perdenti nati e perdenti forever.
Anche qui nella classifica di Pensieri Cannibali dove, poveretti, sono rimasti fuori per un soffio dalla Top 10, che verrà presto svelata...

LE MEGLIO SERIE TV 2014 – LA TOP 10

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È stata un'annata d'oro per le serie tv.
Nooo, sul serio?
Lo so. Se non lo diceva Pensieri Cannibali non l'avreste mai immaginato. Selezionarne soltanto 20, le 20 migliori o se non altro le mie preferite, è stata allora davvero un'impresa ardua, ma alla fine ce l'ho fatta. Ieri abbiamo visto le posizioni dalla 20 alla 11, oggi tocca alle 10 top in assoluto passate sugli schermi di questo blog, sempre in compagnia dei manifesti promozionali personalizzati da Pensieri Cannibali.
Scegliere la numero 1 non è mai stato così difficile quanto quest'anno. Chi l'avrà spuntata alla fine, in un anno pieno di serie tanto cattive?
Cattive in senso buono, intendo.



10. Transparent
(stagione 1)
La radical-chiccata più indie e alternativa dell'anno. La storia di una famiglia in cui il membro sessualmente meno confuso appare il padre. Un uomo che si fa chiamare Maura.


9. Orange Is the New Black
(stagione 2)

Una volta le serie ambientate in prigione non mi entusiasmavano molto. Da quando c'è questa Orange Is the New Black, ambientata all'interno di un carcere femminile in cui le detenute passano il tempo a sgrillettarsi amoreggiare amorevolmente, chissà perché ho cambiato idea.
Al di là delle scene lesbo, la seconda stagione è stata nel complesso persino migliore della già notevole prima, ha regalato una manciata di episodi davvero notevoli e la sequenza finale dell'ultima puntata stagionale è una delle più belle mai viste, sia su piccolo che su grande schermo. Presente e passato, cattiveria ed emozione, tutti condensati in una sola straordinaria scena.


8. The Affair
(stagione 1)

La storia di una relazione clandestina, dal punto di vista di lui e di lei. Quale sarà quello più veritiero?
Quello di lui, naturalmente!


7. Broad City
(stagione 1)
Che figata che è Broad City!
Se non la seguite ancora, cercatela: è la comedy più spassosa e geniale dell'anno e le due protagoniste diventeranno presto le vostre nuove idole. Promesso.


6. Orphan Black
(stagioni 1 e 2)
La prima volta che ho visto Orphan Black pensavo si trattasse dell'ennesima robetta fantascientifica sul tema dei cloni già vista e stravista.
Sbagliavo.
Orphan Black propone un intreccio sci-fi affascinante, ma il vero punto forte della serie sta tutto nei vari personaggi interpretati dalla strabiliante protagonista Tatiana Maslany. L'unico problema una volta entrati nel mondo di Orphan Black diventa allora soltanto uno: scegliere la propria preferita tra le tante spettacolari Tatiane presenti.


5. Halt and Catch Fire
(stagione 1)
Una serie che ci parla dei primi personal computer moderni prodotti negli anni '80. Raccontata in questo modo, Halt and Catch Fire potrebbe attirare il pubblico nerd, e infatti lo  fa, ma può piacere e molto anche al pubblico yuppie. I protagonisti della serie sono infatti sia un programmatore informatico nerd che un esperto di marketing yuppie. In più, per non farsi mancare niente, tra loro si inserisce anche una geniale programmatrice punk.
Insomma, dentro Halt and Catch Fire c'è di tutto e c'è di più. Il mistero è perché non sia la serie più seguita al mondo. Solo perché non ci sono gli zombie come in The Walking Dead?


4. The Leftovers
(stagione 1)
La cosa bella di The Leftovers non sono le risposte che dà.
Anche perché non ne dà manco una.
La cosa bella di The Leftovers sono le domande che provoca.


3. Gomorra - La serie
(stagione 1)
Una serie che se la gioca ad armi pari con le grandi produzioni americane di HBO, AMC e compagnia varia. Non solo. Ha un grado di originalità, potenza espressiva, qualità registica e una galleria di personaggi e interpretazioni così notevole da far invidia alla stragrande maggioranza delle serie a stelle e strisce.
Quest'anno c'è davvero più gusto ad essere italiani.


2. Sons of Anarchy
(stagioni dalla 1 alla 7)
LEGGI LE MIE RECENSIONI: STAGIONI 1-3, STAGIONI 4-6, FINALE

C'è una serie che ha lasciato un segno indelebile come un tatuaggio sul mio 2014. Quella serie si chiama Sons of Anarchy e per anni e anni l'avevo colpevolmente ignorata. Negli ultimi mesi ho finalmente deciso di recuperarla, proprio mentre andava in onda la stagione conclusiva, e nel giro di una manciata di settimane ho corso una maratona per recuperare tutti gli episodi. All'inizio l'ho odiata, poi ho cominciato a prendermi bene e alla fine è entrata a far parte di me. Per sempre.
Ora che è tutto finito, dopo 7 stagioni sbranate in maniera vorace puntata dopo puntata, mi sento anch'io uno di loro. Uno dei Sons of Anarchy. Un tamarro su una motocicletta.
Chi l'avrebbe mai detto, appena poche settimane fa?


1. True Detective
(stagione 1)
La posizione numero 1 di una classifica è sempre una scelta dettata  dal cuore, almeno qui su Pensieri Cannibali. Sì, ma quest'anno come fare?
Ho finito per adorare Sons of Anarchy come mai avrei ritenuto possibile e il primo posto se lo sarebbe meritato, eppure c'è una serie che mi ha conquistato persino di più. Di True Detective ho amato tutto, dal primo all'ultimo istante, dalla sigla fino alla stellare, poetica sequenza finale, dalle tettone di Alexandra Daddario alle chiappette di Lili Simmons, dalla componente thriller a quella esistenzialista, dal pragmatismo di Marty Hart/Woody Harrelson al nichilismo di Rust Cohle/Matthew McConaughey.
Aaah, Rust Cohle... un personaggio che porterò con me per sempre. Intendo in senso figurato, non dentro una valigia. Non sono mica un maniaco di quelli cui gli sbirri danno la caccia.
E mi porterò con me per sempre questa prima, favolosa stagione di True Detective.
Sempre in senso figurato, intendo.

IL CINEMA BUGIARDO

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Ultime uscite cinematografiche dell'anno, gente. E non ci sono solo cinepanettoni, incredibile ma vero! C'è anche il nuovo thriller firmato da David Fincher, un paio di pellicole supereroistiche che non si sa se saranno pure super, l'ultimo (grazie a Gesù bambino!) capitolo della saga de Lo Hobbit, un paio di proposte più autoriali potenzialmente interessanti, qualche immancabile bambinata di Natale e poi sì, un cinepanettone dovete comunque sucarvelo. Così come dovete sucarvi anche i commenti del mio blogger nemico, Babbo Fordale. Per l'ultima volta.

Prima di esultare, aspettate. È l'ultima volta sì, ma solo per quanto riguarda il 2014. La rubrica delle uscite cinematografiche condotta da me e Ford si prende una settimana di pausa. Almeno a Natale non battibeccheremo. Tranquilli però che torneremo nel futuro, nel 2015, più fordti e cattivi che mai!


L'amore bugiardo - Gone Girl
"Dai Ben, smettila di far finta di saper leggere. Lo sappiamo tutti che non sei capace."
Cannibal dice: L'ultimo grande film dell'anno. È una verità, o solo una menzogna? E se vi dico che Mr. James Ford è il più grande blogger e intenditore di cinema mai venuto al mondo, voi penserete che sia sincero? E a lui, a forza di avere una rubrica insieme a me, è cresciuto un ego così grande da pensare che stia davvero dicendo sul serio?
Ford dice: di norma, con Fincher non si scherza. L'autore di alcuni dei più celebrati film USA degli ultimi anni torna in sala con quello che dovrebbe essere l'ultimo grande titolo del duemilaquattordici: ma sarà davvero così? Ci ritroveremo tra le mani uno dei potenziali film dell'anno oppure una delusione cocente? Solo il tempo - e l'incombente recensione fordiana - ce lo diranno.
Quanto a Cannibal, potrebbe sempre scomparire dalla blogosfera per festeggiare il quinto anno di White Russian.
"Ho appena buttato via Mr. Ford. Che bella sensazione!"


Big Hero 6
"Che panciona grossa! Qui c'è qualcuno che ha già iniziato con i pranzi di Natale..."
Cannibal dice: Disney + supereroi Marvel = probabile massacro di Natale in arrivo su Pensieri Cannibali.
Oppure no?
Negli ultimi mesi sono rimasto piacevolmente sorpreso da una produzione della casa di Topolino come Frozen, così come dall'ultimo giocattolone della Marvel Guardiani della Galassia, quindi pure questo potrebbe beneficiare del trend positivo. Dopo tutto, come dice il detto, non c'è due senza tre. Così come non c'è Ford senza Cannibal. Purtroppo.
Ford dice: di questo film ho letto solo un gran bene, in rete. Eppure, nonostante sia un grande fan dei supereroi e dello stile Disney quando lo stesso si avvicina a quello Pixar, nutro qualche riserva a proposito di questo Big Hero 6.
Sarà forse perchè ultimamente Cannibal sta diventando più fordiano di quanto non sia mai stato e dunque mi induca a cercare di essere più cannibalesco? Anche in questo caso, solo il tempo ed i nostri due pareri - speriamo opposti - lo potranno rivelare.


Il ragazzo invisibile
"Alza le tue zampacce, Ford. Mi stai calpestando una mano!"
Cannibal dice: Oltre alla Disney, pure il cinema italiano si confronta con la (ormai abusatissima) tematica supereroica e a farlo è Gabriele Salvatores, un regista di cui ho sempre apprezzato le intenzioni, più che i risultati. Tra i registi nostrani è uno di quelli che più guardano all'estero, uno che prova a fare un cinema il meno provinciale possibile. Ironia della sorte, il suo film che preferisco è Come Dio comanda, ambientato proprio nella provincia italiana. Altra ironia della sorte, la sua pellicola più universalmente nota è invece Mediterraneo, un film simbolo proprio dell'italianità nel mondo ed esageratamente, come lo stesso Salvatores ha ammesso senza problemi, premiato con l'Oscar. Adesso Salvatores prova a salvare il cinema natalizio nazionale con un progetto dal respiro internazionale, un film su un supereroe adolescente con il potere dell'invisibilità come uno dei Misfits. E io ho come l'impressione che ancora una volta apprezzerò più il tentativo che non il risultato finale.
Quanto a Ford, come vorrei che anche lui fosse invisibile!
Ford dice: c'è stato un tempo in cui ho amato molto Salvatores. I tempi di Turnè, Marrakech Express, Mediterraneo e Puerto Escondido, film semplici - forse perfino troppo -, ma decisamente genuini. Da Nirvana in poi, però, il regista ha deciso che emulare prodotti di successo nel resto del mondo pareva essere più interessante che sfornarne di propri. Dunque non ho troppa fiducia in questo Il ragazzo invisibile, come non ne ho mai rispetto alle opinioni del mio antagonista.
Del resto, non c'è mai stato un tempo in cui ho amato Peppa Kid.


Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
"Smettetela di darmi del vecchio rimbambito, sciocchi.
In confronto a Ford sembro ancora uno sbarbatello!"
Cannibal dice: La saga del Signore degli anelli ai tempi mi era piaciuta. Quella de Lo Hobbit invece no. Non ce la faccio proprio. Sono arrivato stremato alla fine della visione del primo e del secondo non sono riuscito ad andare oltre i primi 20/30 minuti. Per quanto possa voler bene a Peter Jackson, per me è un'inguardabile bambinata fordianata fantasy. Chissà se riuscirò mai a finire di vedere per intero questa trilogia?
Finire vivo, intendo.
Ford dice: Il signore degli anelli - di fatto lo Star Wars moderno - è stato uno dei capitoli fondamentali del Cinema degli Anni Zero. Lo Hobbit e la sua trilogia stanno allo stesso Lord of the rings come la seconda trilogia di Star Wars sta alla prima: ottimi prodotti, grande nostalgia, ma un grado decisamente minore di coinvolgimento.
Speriamo, con questo terzo capitolo, di rimanere stupiti: senza dubbio, si assisterà ad uno spettacolo unico che solo i poco di buono come il Cannibale non sapranno apprezzare.


Un Natale stupefacente
"Ambra, puoi ripeterla per favore, che è la battuta migliore di tutto il film?"
"Sono un'attrice."
"Ahahah, fa sempre ridere."
Cannibal dice: Ci sono un sacco di comici italiani che non mi piacciono o che non sopporto. Lillo e Greg fanno invece parte di un'altra categoria ancora, quella dei non-comici. Pur con tutta la fantasia del mondo, non riesco proprio a considerarli tali. Dovrebbero far ridere? Davvero?
Se sono comici loro, allora Ford è un mattacchione ahahah!
E Ambra Angiolini si crede di essere un'attrice? Davvero???
Certo che di gente che si fa di stupefacenti ce n'è tanta in giro. Qualcuno avanza qualcosa anche per me?
Ford dice: il Cinema italiano chiude un'annata pessima - nonostante l'Oscar a La grande bellezza - con l'ennesimo film di natale evitabile. Confermandosi l'unica realtà della settima arte in grado di mettere sempre d'accordo i due conduttori di questa rubrica.


St. Vincent
Peppa Kid e Mr. Old Ford si preparano alle riprese del prossimo episodio di Step Up.
Cannibal dice: L'amicizia tra un vecchietto e un ragazzino...
Ma questa è la storia mia e di Ford, dovremmo farci pagare i diritti di sfruttamento. Non fosse per un piccolo dettaglio: la nostra non è un'amicizia, bensì un'inimicizia.
Ford dice: questa pare una versione alternativa della rivalità del sottoscritto e Katniss Kid. E dato che la nostra rivalità è inimitabile, lo snobberò senza patemi.


Jimmy's Hall - Una storia d'amore e libertà
Ford mentre si gode il suo ultimo acquisto tecnologico.
Cannibal dice: Pur apprezzando la “britannicità” in generale, non sono mai stato un fan di Ken Loach. Troppo neorealista e soprattutto troppo neofordiano per i miei gusti. Questo nuovo Jimmy's Hall dal trailer però mi ispira una discreta fiducia. E allora, tutti a ballare nella Jimmy's Hall. Basta che non invitiate anche Step Up Ford!
Ford dice: Loach è da sempre uno dei registi europei impegnati più amati al Saloon. Non sempre mi ha soddisfatto - si veda il troppo retorico Il vento che accarezza l'erba -, ma è riuscito anche a regalare vere e proprie chicche come My name is Joe o La parte degli angeli.
Questo nuovo Jimmy's Hall, quasi ottimista per i suoi standard, potrebbe rappresentare una sorpresa più che piacevole per i suoi sostenitori. Dunque, lo sosterrò ballando selvaggiamente sui piedi del Cannibale.


Un gatto a Parigi
"Pussa via, maledetto Ford, miaaao!"
Cannibal dice: Pellicola francese del 2010 che agli Oscar 2012 aveva ottenuto la nomination agli Oscar come miglior film d'animazione e che arriva ora “leggermente” in ritardo sui nostri schermi. Non dovrebbe essere male e considerato il mio amore sia per i gatti che per il cinema francese potrei anche concederle una visione, però il rischio di trovarsi di fronte alla solita roba natalizia per bimbetti fordiani non è da escludere del tutto.
Ford dice: e per chiudere l'annata pessima della cinematografia italiana, ci si mette la pessima distribuzione italiana con le sue tempistiche fuori da ogni logica.
Per quanto mi riguarda, ho troppi recuperi in lista per recuperare anche questo.


Cenerentola
(da martedì 23 dicembre)
"Ooh, benvenuti Cannibal e Ford!
Hey, ma che fate con quelle mazze da baseball?"
Cannibal dice: Carletto Verdone alla regia della versione cinematografica di un'opera lirica tratta dalla celebre favola?
Mi sa che qua qualcuno si è bevuto il cervello. E per una volta non è Ford.
Ford dice: Verdone a me è sempre stato simpatico.
Ma qui mi pare aver esagerato davvero. Neanche fosse quell'egomaniaco di Cannibal Kid.


Paddington
(da giovedì 25 dicembre)
Felice Natale a tutti dal tenero orsetto Paddington.
Cannibal dice: La vicenda di un orso che dalla giungla peruviana si trasferisce a Londra?
Cos'è, il film biografico dedicato a Ford? L'unica differenza che vedo è che lui si è trasferito a Lo...di e non a Londra.
Ford dice: vedrei meglio un bel documentario in stile Grizzly man con Cannibal divorato dal più grosso del branco, che questo ripescaggio dell'ultimo minuto e della fine dell'anno.
Dunque, affilo gli artigli e aspetto al varco il mio rivale per festeggiare come si deve l'ultima puntata della rubrica. Almeno fino all'inizio di gennaio.

HEY TU, VOTA IL FILM MIGLIORE DEL 2014

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Si avvicina il Natale e su Pensieri Cannibali torna una parvenza di democrazia, grazie ai sondaggioni di fine anno.

Regolamento
Prima regola dei sondaggi cannibali: non parlate mai dei sondaggi cannibali.
Seconda regola dei sondaggi cannibali: non dovete parlare mai dei sondaggi cannibali, così a tutti verrà in realtà voglia di parlarne. Sono un genio del marketing!
Terza regola dei sondaggi cannibali: potete votare uno o anche più film a vostra scelta.
Quarta regola: potete votare più volte in tutto il periodo festivo, ma solo una volta al giorno.
Quinta regola: avete tempo per votare fino al 4 gennaio 2015 compreso, dopodiché ci sarà lo scrutinio e per la Befana arriveranno i risultati.


Il primo sondaggio è dedicato al cinema. L'anno scorso c'era stato un plebiscito in favore di Django Unchained di Quentin Tarantino, mentre quest'anno ho l'impressione che la battaglia per il primo posto sarà più agguerrita.
Quali sono stati allora i film migliori del 2014?
Le mie scelte saranno rivelate soltanto nei prossimi giorni, ma nel frattempo potete dire la vostra.
Per facilitarvi nella decisione, ho indicato una ventina tra le pellicole più amate, odiate, discusse dell'annata a livello di pubblico e di critica. Ci sono film un po' di tutti i generi e per tutti i gusti. Se tuttavia il vostro preferito dell'anno non è presente, potete indicarlo nella casella in fondo dedicata alla scelta libera.
Tutto chiaro?
Adesso via al voto.

VOTATE NEL SONDAGGIO SULLA COLONNA DESTRA DEL BLOG
E votate chi volete, ma ricordate di votare bene!

I MIGLIORI ALBUM DEL 2014 DI PENSIERI CANNIBALI – N. 20 - 11

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Proseguono le classifiche di fine anno stilate da Pensieri Cannibali. Dopo quelle dedicate ai Men of the Year, alle Cotte adolescenziali e alle serie tv migliori dell'annata, oggi tocca agli album musicali.
Quali sono i dischi ascoltati, apprezzati e amati di più nel corso degli ultimi 12 mesi su questo blog?
Lo scopriremo presto. Prima di vedere la Top 10, ecco i 10 (a dire il vero 11) bei dischetti finiti a un passo dalla cima.



20. Stromae “Racine Carrée”/La Femme “Psycho Tropical Berlin”

Per iniziare la classifica del 2014, ecco due dischi usciti nel 2013 nei paesi francofoni, ma che io ho ascoltato e consumato soltanto nel corso di quest'ultimo anno.
Il primo è l'ormai celeberrimo cantautorapper belga Stromae, finito persino sul palco dell'Ariston e capace di tirare fuori un disco davvero formidable.




Il secondo è il gruppo francese La Femme, autore di una spettacolare, tarantiniana musica surf psichedelica davvero fresca. Prendete e bevetene tutti.




19. Royal Blood “Royal Blood”

La bomba rock dell'anno.
A sganciarla, molto regalmente, sono gli esordienti totali Royal Blood.
Originalità: 0%
Godimento: 100%




18. Le luci della centrale elettrica “Costellazioni”

La prima volta che ho ascoltato Vasco Brondi alias Le luci della centrale elettrica ne sono rimasto letteralmente folgorato come se avessi preso la scossa e ho pensato: “Questo con Vasco Rossi non c'entra un cavolo!”. E poi ho tirato un sospiro di sollievo.
Ricordo anche di aver pensato che, passato l'entusiasmo iniziale, presto il suo stile sarebbe potuto venirmi a noia. Invece no. Con “Costellazioni” non cambia di molto la sua solita formula, ma aggiunge stelle al suo cielo sonoro e fa ancora una volta centro. E con Vasco Rossi continua a non c'entrare un beneamato cavolo. Altro sospiro di sollievo.




17. AA.VV. “Begin Again (Tutto può cambiare) Soundtrack”

L'attrice Keira Knightley che canta, e lo fa pure bene?
Adam Levine che fa dimenticare gli ultimi poco eccezionali album con i Maroon 5?
Gregg Alexander dei New Radicals che, dopo anni nelle retrovie, torna alla grande scrivendo una canzone più bella dell'altra?
Messi insieme, i 3 hanno a sorpresa sfornato la colonna sonora dell'anno, quella della non-commedia romantica Tutto può cambiare. O almeno quella che è passata più volte e con più piacere sul mio “stereo”.
Va beh, diciamo stereo, quando in realtà sono le casse del PC o le cuffiette dello Smart Phone...




16. Thegiornalisti “Fuoricampo”

Atmosfere anni '80, sonorità dalle parti della colonna sonora di Drive, testi ficcanti, stile a pacchi, un gusto pop sconosciuto alla maggior parte degli altri gruppi indie italiani.
È così che i sorprendenti Thegiornalisti hanno battuto un clamoroso fuoricampo.




15. Jessie Ware “Tough Love”

Una voce vellutata come... velluto.
Canzoni dolci come... zucchero. Zucchero quello da mangiare, non il cantante.
Okay, oggi i paragoni non mi escono troppo bene. Voi però ascoltatevi comunque la musica pop-soul di Jessie Ware, preziosa come un posto di lavoro a tempo indeterminato nell'Italia di oggi.
Mmm, forse quest'ultimo paragone non mi è uscito troppo male.



14. The Horrors “Luminous”

“Luminous” non sarà il loro album migliore, “Primary Colours” disco dell'anno 2009 qui su Pensieri Cannibali resta insuperabile, però è un trip sonoro e mentale capace di far viaggiare come poche altre cose quest'anno. Senza manco dover rischiare la vita prendendo un qualche aereo low cost.




13. Edda “Stavolta come mi ammazzerai?”

Quel pazzo di Edda o lo ami o lo odi.
Io lo amo.
Non in senso carnale, specifico, che se no poi chissà quali pensieri vengono, a quel matto.



12. D'Angelo “Black Messiah”

Il ritorno che non t'aspetti. A pochi giorni dalla fine dell'anno, dopo 14 anni di assenza dal suo ultimo album “Voodoo”, ecco che D'Angelo (non Nino) torna a sorpresa sulle scene e lo fa alla grandissima. E ci ricorda che il Messia della musica soul è ancora lui.



11. The War on Drugs “Lost in the Dream”

Ricordate, bambini: la guerra alle droghe è una cosa sbagliata. Non si fa.
La musica sognante dei War on Drugs invece è cosa buona e giusta.


VOTA LA MIGLIOR SERIE TV DEL 2014

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Dopo il grande schermo, tocca al piccolo.
Ecco a voi cari lettori il sondaggio dedicato alle migliori serie tv dell'anno che volge al termine.

L'anno scorso avevate incoronato come vostro preferito Breaking Bad, che però ormai è finito.
Chi la spunterà invece in questo 2014?
Per semplificarvi la scelta, nel sondaggio trovate un elenco di alcune tra le più rappresentative, seguite, amate/odiate serie tv degli ultimi 12 mesi. Scegliete quelle che vi sono piaciute di più o, se volete, indicate un altro telefilm nella casella in fondo dedicata alla libera scelta.


Regolamento
Prima regola dei sondaggi cannibali: non parlate mai dei sondaggi cannibali.
Seconda regola dei sondaggi cannibali: non dovete parlare mai dei sondaggi cannibali, così a tutti verrà in realtà voglia di parlarne. Sono un genio del marketing!
Terza regola dei sondaggi cannibali: potete votare uno o anche più film a vostra scelta.
Quarta regola: potete votare più volte in tutto il periodo festivo, ma solo una volta al giorno.
Quinta regola: avete tempo per votare fino al 4 gennaio 2015 compreso, dopodiché ci sarà lo scrutinio e per la Befana arriveranno i risultati.

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I MIGLIORI ALBUM DEL 2014 DI PENSIERI CANNIBALI – LA TOP 10

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Benvenuti, o gentili ascoltatori/lettori, nella seconda parte della classifica degli album più apprezzati durante il 2014 dal qui presente blog Pensieri Cannibali.
Mettetevi comodi a sedere, prendete le cuffie e mettetevele nel cu...
No, ma che dico? Oggi cercherò di essere professionale e serio. Prendete le cuffie e mettetevele nelle orecchie. Dove altro, se no?
Se volete, recuperatevi prima le posizioni dalla 20 alla 11 della classifica. Dopodiché, procedete pure con i 10 dischi seguenti. Buon ascolto.



10. Taylor Swift “1989”

Il mio disco di pop super commerciale super preferito dell'anno.
Taylor Swift ha ormai abbandonato la scena country e s'è data anima e soprattutto corpo a un sound 80s molto yuppie e cool, sfornando un successo dietro l'altro. Perché questo non è un album. Questo è un fo##utissimo greatest hits.




9. Run the Jewels “Run the Jewels 2”

Il disco hip-hop imprescindibile del 2014.
Ed è talmente universalmente figo che, complice la partecipazione come guest star nel pezzo “Close Your Eyes (And Count to Fuck)” di Zack de la Rocha dei Rage Against the Machine, sono sicuro conquisterà pure il pubblico rock.




8. St. Vincent “St. Vincent”

St. Vincent con il suo mix di pop ed elettronica ha conquistato la critica mondiale. Giustamente, perchè il suo disco omonimo è uno dei lavori più originali, personali, interessanti e meglio scritti (“I prefer your love to Jesus” è da applausi) dell'annata. Per farla esplodere del tutto le manca solo una cosa: una canzone che arrivi a tutti. Non deve per forza essere un pezzo radiofonico. Deve essere un brano di quelli capaci di entrare nell'immaginario pop. Una volta fatto questo, St. Vincent può accedere di diritto alla casa dei grandissimi della musica contemporanea. Per adesso resta ancora ferma sull'uscio.




7. Jamie T “Carry On the Grudge”

Damon Albarn è in splendida forma (si veda più avanti nella classifica) e non ne ha certo ancora bisogno. Se mai un giorno dovesse avere bisogno di un erede, però, eccolo già qua. Jamie T mischia un suono indie-rock, con un'attitudine hip-hoppara, con uno spirito punk, con una massiccia “inglesità” e con un'espressività pop che mi ricorda proprio il leader di Blur e Gorillaz. Il suo “Carry on the Grudge” è un lavoro molto variegato e maturo e in più ci regala non una, bensì due delle figatonze più esaltanti e più da sparare a tutto volume dell'anno: “Zombie” e “Rabbit Hole”.






6. Lykke Li “I Never Learn”

In questo suo nuovo disco "I Never Learn" la svedese Lykke Li non canta. Ci consegna i brandelli del suo cuore e ci dice: “To', usateli come meglio preferite.”
Non è quindi un album da ascoltare in qualunque occasione, ma quando si è a pezzi è l'ideale. Vi ricorderà che c'è qualcuno che se la sta passando peggio di voi.




5. Lana Del Rey “Ultraviolence”

Con il primo album “Born to Die”, Lana giocava con i “video games” e giocava pure a fare le prove di grandezza.
Con questo secondo “Ultraviolence” ha smesso di giocare e si è messa a fare sul serio. Di più, ha fatto come Alex il Drugo. Ha spazzato via tutto il resto della concorrenza pop in maniera brutale, usando l'ultraviolenza.
It's Lana, bitch.




4. FKA Twigs “LP1”

La cantante britannica di origini giamaicane Tahliah Debrett Barnett alias FKA Twigs è nota alle cronache gossippare per essere la nuova girlfriend di Robert Pattinson.
Alle cronache musicali, è invece nota per la sua musica soul venata d'elettronica, molto lenta, languida, sexy e affascinante come poche altre robe in circolazione. In pratica, l'esatto opposto della ex di Pattinson.
Rosica, Kristen Stewart, rosica!




3. Spoon “They Want My Soul”

Gli Spoon sono uno dei gruppi più sottovalutati degli ultimi anni, e forse di sempre. Laddove un sacco di band finiscono di dire quello che avevano da dire con un solo album, a volte con una sola canzone, loro invece si superano a ogni disco e adesso hanno toccato un nuovo vertice. Il loro ultimo “They Want My Soul” è la raccolta di pezzi indie-rock dell'anno, con apice nei 3 minuti di perfezione totale di "Do You".
Il mondo, persino la scena indie, continuerà a tenerli in un angolino, ma pazienza, ce n'è di più per noi. O almeno per me.




2. Warpaint “Warpaint”

Arrivato nell'ormai lontano scorso gennaio, il dischetto delle Warpaint mi ha accompagnato nel corso di tutti gli ultimi 12 mesi, senza mai perdere un briciolo di fascino. Tra echi di “Ok Computer” dei Radiohead, suoni trip-hop e atmosfere sognanti, una meraviglia continua.




1. Damon Albarn “Everyday Robots”

Nella vita ho poche certezze. Damon Albarn è una di queste. In mezzo a tanti idoli adolescenziali che prima o poi me l'hanno messa in quel posto creando qualcosa di brutto, o peggio ancora di mediocre, Damon è sempre una garanzia. Lontano (ma non troppo) da Blur, Gorillaz e dai mille altri progetti in cui è impegnato, il suo esordio solista vero e proprio è un gioiellino di grande classe pop. O per meglio dire, di fuoriclasse pop.
Nella vita ho poche certezze. La bellezza di “Everyday Robots” è una di queste.


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