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Il sacrificio dello spettatore sacro

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Nuovo appuntamento con la rubrica sulle uscite cinematografiche. Chi avrà l'onore – si fa per dire – di essere ospitato questa settimana dai due padroni di casa, ovvero me Cannibal Kid e il mio antico – in tutti i sensi – rivale Mr. James Ford?
È il turno di Pietro Sabatelli, autore del sempre interessante e aggiornato Pietro Saba World, blog che si occupa di cinema, serie, musica ed altro, proprio come Pensieri Cannibali. Quindi bene così. A lui la parola.

Introduzione di Pietro: E' inusuale per me presentare i film in uscita, dato che al cinema non vado mai, e non perché sono tirchio. Tuttavia ogni settimana vedo sempre quali film escono, dopotutto è utile segnarmi subito quali film vedere e quali no, e quali quindi segnarmi sulla lista, che comunque credo non finirà mai. In ogni caso mi sono cimentato in questa "sfida" con grande piacere, d'altronde non capita tutti i giorni di far parte di questa memorabile rubrica. Rubrica che questa settimana contiene non solo pochi film, ma soprattutto alcune interessanti proposte, quali? Vediamole insieme.

IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO
"Avrei dovuto dare ascolto a Cannibal e tenermi lontano dai film consigliati da Ford che fanno sanguinare gli occhi..."


Pietro: Dopo l'aragosta il cervo, Yorgos Lanthimos sembra avere una predilezione per gli animali e la metafora, il prossimo sarà forse un uccello che sogna mica di volare? Comunque questo thriller dagli echi Kubrickiani pare promettere bene e dopo il successo (di critica e pubblico) di The Lobster, film che mi piacque parecchio, la strada sembra nuovamente ben avviata, anche grazie ad un sempre più redivivo Colin Farrell.
Cannibal Kid: Spero che il prossimo animale che porterà sullo schermo Lanthimos non sia quel gorillone di Ford. Anche se potrebbe uscirne il lavoro più inquietante della sua carriera, e sì che ce ne va. Inquietante è anche la distribuzione italiana, che sarebbe meglio chiamare distruzione, visto che far uscire nei cinema adesso una notevole pellicola che molti (come me) hanno già visto mesi fa in rete è un vero autogol. Come quelli che fa il mio blogger nemico James Ford ogni volta che parla di cinema. O di qualunque argomento, Messi a parte.
Ford: Lanthimos è senza dubbio un grande regista. Ma anche uno che potrei detestare forte, sulla scia di Lars Von Trier. Ricordo benissimo quanto odiai Dogtooth, un colpo di genio che avrei volentieri preso a bottigliate. E ricordo anche la recensione decisamente buona di Cannibal di questo Cervo. Quindi parto con la guardia alta, ma consapevole del fatto che, quantomeno, avrò di fronte un film pronto a far parlare di sè ne bene e nel male. Un film con del carattere. Mica come Messi.

TULLY
"Questo è il modo migliore per usufruire di Pensieri Cannibali."

Pietro: A parte la trama banale di emancipazione non ci sono dubbi che questa commedia sulla maternità certamente vedrò, perché basta la presenza di Charlize Theron e Mackenzie Davis, a farmi propendere per un sì, lo voglio.
Cannibal Kid: Per una volta a sorpresa non sono io a fare quello infoiato delle protagoniste femminili, visto che Charlize Theron, per quanto sia una bellissima donna e non lo metto certo in dubbio, non è mai stata una delle mie preferite in assoluto, mentre l'ottima Mackenzie Davis della serie Halt and Catch Fire mi piace più a livello recitativo che fisico. Ad attirarmi di questo Tully sono invece più che altro regista + sceneggiatrice: Jason Reitman e Diablo Cody, già autori di due miei due cult movies come Juno e Young Adult.
Ford: Reitman e Diablo Cody, in passato, raramente mi hanno deluso, al contrario di Cannibal, e dunque penso che un film di questo genere possa soprendermi in positivo, e magari, purtroppo, mettermi ancora una volta d'accordo con il mio rivale, forse mai come in questo periodo sulla mia stessa linea d'onda.

FAVOLA
"Per il look mi sono ispirato a Cannibal Kid, con l'aggiunta di un pizzico di James Ford e di Pietro Sabatelli."

Pietro: Più che favola, incubo. Perché il film, a metà tra Mrs. Doubtfire e il video della canzone I Want To Break Free, sembra uscito da un trip sotto acidi, probabilmente scaduti. Va bene il tema dell'identità di genere, ma così no.
Cannibal Kid: Considerando che a me le favole non sono mai piaciute, al contrario del cenerentolo disneyano Ford, non posso che sottoscrivere le parole di Pietro. Chissà però che Filippo Timi in versione femminile non possa sorprendere, anche se dal trailer sembra avere meno femminilità di Maria de Filippi...
Ford: se questa è una favola, allora mi aspetto un horror con le contropalle la prossima settimana.

PAPILLON
"Hey Charlie, in Sons of Anarchy eri un tamarro fordiano. Com'è che adesso ti sei conciato così?"
"Sto cercando di fare il finto alternativo no global in stile Cannibal. E tu?"
"Anch'io. Cannibal va un casino quest'anno."

Pietro: Posso capire alcuni sequel, altrettanti reboot e certi adattamenti di film cult, ma addirittura il remake di un quasi capolavoro proprio no! Perché anche se in verità il cast sembrerebbe perfetto per l'occasione, esso sembra poca cosa di fronte a qualcosa di ormai prevedibile ed abusato, ovvero la fuga, nella cinematografia moderna. Tuttavia un'occasione potrebbe meritarsela, anche se io non spenderei neanche un euro per vederlo.
Cannibal Kid: Sinceramente non ho mai visto il film originale del 1973. Un po' perché sul cinema anni '70 ammetto di avere numerose lacune, e un po' perché mi sembra uno di quei film con Steve McQueen buoni più che altro per Ford e Vasco Rossi. Credo quindi che potrei recuperare prima questo remake, grazie al cast telefilmico capitanato da Charlie Hunnam (Sons of Anarchy) e Rami Malek (Mr. Robot).
Ford: già è sconvolgente la mancanza di idee che negli ultimi anni pare aver colpito Hollywood, ma rischiare di vituperare la memoria di un cultissimo sfruttando due volti noti - uno dei quali tra i miei preferiti - della realtà delle serie tv è davvero bieco. Alla vista del trailer mi si sono contorte le budella neanche fossi stato di fronte ad una qualsiasi delle proposte teen di Cannibal.

L'INCREDIBILE VIAGGIO DEL FACHIRO

Pietro: Il regista della spassosa commedia Starbuck: 533 figli e non saperlo, ma anche del suo inutile remake con Vince Vaughn, ci riprova con una avventurosa commedia, adattamento del romanzo omonimo senza però la dicitura "che restò chiuso in un armadio Ikea", alquanto scanzonata e sicuramente divertente, e quindi certamente vedrò, anche perché c'è parecchia gnocca.
Cannibal Kid: L'unica cosa incredibile mi pare quella di aver trovato questa settimana un ospite ancora più arrapato di me. :)
Il fatto che sia una produzione francese la rende più appetitosa e chic rispetto alle solite commediole made in Usa, ma non so se ciò è sufficiente per farmi compiere un viaggio insieme al fachiro. Certo, sempre meglio di un viaggio con Ford che ogni due secondi si fa un selfie per postarlo subito su Instagram manco fosse Chiara Ferragni.
Ford: questo viaggio insieme al fachiro mi ispira ben poco, soprattutto in un periodo in cui sono ben poco ispirato e, quando non combatto il sonno, finisco a guardare le partite del Mondiale. Ma forse è meglio così, piuttosto che incappare in potenziali cannibalate.

"Scommessa vinta, dammi i soldi."
"Mannaggia, non avrei mai pensato che avremmo trovato un blogger più allupato di Cannibal."


HURRICANE - ALLERTA URAGANO
"Presto, dobbiamo scappare!"
"Dall'uragano?"
"No, dalla maratona cinematografica organizzata da Ford!"

Pietro: Non ho visto Geostorm, ma se anche se per metà assomiglia a Into the storm, proprio non ci tengo a vedere, anche perché il cast mi dice niente e nonostante il suo lato heist movie, il tutto m'ispira poco.
Cannibal Kid: Se c'è qualcosa che non sopporto, Ford, Messi e Salvini a parte, sono i disaster movie. Quelli sugli uragani in particolare vorrei che venissero spazzati via da questo mondo.
Ford: nonostante possa apparire una tamarrata fordiana, c'è un limite perfino a quello che io posso sopportare. E l'allerta stronzata, qui, è suonata forte.

ACTION POINT
"Perché ho messo gli occhiali? Per leggere meglio le stronzate di Ford, ovvio."

Pietro: A dispetto del nome e come dovreste aver capito è tornato Jackass, è tornato Johnny Knoxville, è tornato il divertimento sfrenato e le risate a crepapelle, sono tornati gli scherzi più assurdi nel parco divertimenti più pericoloso del mondo. E non so voi, ma io un giro me lo faccio lo stesso.
Cannibal Kid: Nonostante sia stato uno dei programmi più cazzari e idioti di sempre, e dunque in teoria avesse tutte le carte in regola per piacermi, non sono mai stato un fan di Jackass, né tantomeno di Johnny Knoxville. Questo nuovo film poi mi sembra arrivato fuori tempo massimo persino per le sue groupie come Pietro e probabilmente Ford. Non sono nemmeno un patito di luna park, quindi un giro me lo faccio sì, ma al largo.
Ford: ho adorato Jackass e Johnny Knoxville è un fordiano ad honorem, quindi mi sa tanto che una chance la darò, anche se purtroppo non credo si rivelerà la sorpresa della settimana. Con grande gioia di Peppa Kid.

LA GUERRA DEL MAIALE

Pietro: Il regista David Maria Putorti sarà forse amico di Yorgos Lanthimos? perché anche qui gli animali e la metafora la fanno da padrone, anche se la suddetta è meno sottile di quanto si possa pensare, giacché il film (che esce 6 anni dopo e che sorprendentemente è un film italiano) parla proprio di noi uomini, che anche da vecchi non cambiamo mai. Vero colleghi?
Cannibal Kid: 6 anni di ritardo? Abbiamo un nuovo record, o forse Ford è riuscito a fare di peggio nel recuperare qualche serie TV?
Ford: film italiano, sei anni di ritardo, uscita estiva. Questa roba puzza di carne avariata lontano un miglio. Preferisco optare per una bella grigliata estiva con tanta birra.

Discorso finale di Pietro: Che dire, mi sono davvero divertito, è stata quasi come un'esperienza, un'esperienza davvero interessante, per cui ringrazio entrambi per avermi dato questa gradita possibilità. Ciao!

"Ciao Pietro e ciao a tutti i lettori. Un saluto dal vostro affezionato Ford."



Musica di giugno 2018 – Artisti top dei top e artisti flopposi

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Vediamo, o meglio ascoltiamo un po' di cose musicali passate nelle ultime settimane da queste parti.
Se dentro non ci trovate i tormentoni del momento non disperate, e soprattutto non esultate troppo. A loro, sia ai migliori che ai peggiori in circolazione, sarà prossimamente dedicato un post a parte.
Per adesso accontentatevi allora dei non-tormentoni del mese. Sarà per questo che in questa puntata della rubrica ci sono così pochi flop?



Flop

2. Kanye West

Che è successo a Kanye West?
Di recente ha dichiarato che gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare, cosa che considerando il suo comportamento non sorprende affatto, e lo ritiene il suo personale superpotere. Peccato che adesso il rapper sembri in fase depressiva, almeno a livello creativo. Il suo nuovo “Ye” più che un album vero e proprio sembra giusto un EP, un abbozzo di idee pasticciato e privo di pezzi davvero indimenticabili. Con il disco realizzato insieme a Kid Cudi sotto il nome Kids See Ghosts le cose vanno un po' meglio, però è lecito aspettarsi di più, molto di più, da quello che fino a pochi anni fa consideravo l'artista più geniale, innovativo e importante della musica contemporanea insieme a Radiohead e Daft Punk.




1. Irama

Per chi beato lui non lo sapesse, Irama è il fresco vincitore di Amici di Maria de Filippi edizione 2017/2018, è da varie settimane al primo posto della classifica degli album più venduti/scaricati in Italia con il suo esordio “Plume” e i suoi pezzi fanno registare milioni di ascolti su Spotify. Qualcuno mi spiega il motivo del suo successo?
A me la sua musica sembra imbarazzante persino per gli standard di Amici. Se anche a te non piace, non significa che non sei giovane. Significa solo che non sei sordo.





Top

12. Coma_Cose

I Coma_Cose sono un nuovo gruppo italiano che frulla al suo interno di tutto: pop, hip hop, trap, electro, dubstep. Nominate un genere che va oggi, e loro ce l'hanno. No, il rock purtroppo non si può considerare un genere che va oggi e quindi non ce l'hanno. Forse all'interno del loro menù musicale ci sono persino troppi ingredienti, troppi gusti, ma per il momento c'è comunque da leccarsi i baffi.




11. Lykke Li

Alla fine, per il rotto della cuffia, l'ho inserita tra i Top del mese. C'è però da dire che il nuovo album della popstar svedese Lykke Li “So Sad So Sexy” è una mezza delusione. Non è brutto e anzi ci sono dentro un paio di pezzi davvero notevoli (“Deep End” e “Bad Woman”). Nel complesso è però il suo lavoro più debole fino ad oggi. La consolazione è che una Lykke Li al suo minimo storico è in ogni caso meglio del 90% del resto della musica al suo massimo in circolazione.




10. Carlie Hanson

Chi è Carlie Hanson?
È una cantante indie-pop nuovissima e giovanissima, ha tipo 17 anni o giù di lì e non è parente degli Hanson, quelli di "MMMBop". Altro su di lei non so, se non che la sua canzone "Mood"è proprio perfetta per il mio mood attuale: leggera, fresca ed estiva, ma non troppo estiva nel senso di stronzata estiva solare & reggaeton.




9. M¥SS KETA

Cos'è il caps lock?
È quel tasto presente sulle tastiere dei computer che, una volta premuto, FA SCRIVERE TUTTO IN MAIUSCOLO.


A questo tasto come simbolo esistenziale, la misteriosa artista italiana M¥SS KETA, autentica e fiera regina del trash nazionale, ha dedicato un intero disco, che raggiunge PICCHI DI FOLLIA E GENIALITÀ NOTEVOLI. UNA COSA DA URLARE AI 4 VENTI RIGOROSAMENTE IN CAPSLOCK!




8. Sick Tamburo

Pezzo scritto da Gian Maria per Elisabetta (membri fondatori del gruppo Sick Tamburo nonché degli storici Prozac +), colpita da un cancro al seno nel 2015, e qui cantato insieme a Jovanotti, Elisa, Manuel Agnelli, Tre Allegri Ragazzi Morti, Prozac+, Samuel, Meg, Lo Stato Sociale e PierPaolo Capovilla.
Da lacrime agli occhi.




7. Spiritualized

Gli Spiritualized sono uno di quei gruppi che, se avete meno di 30/35 anni, difficilmente conoscete. E anche in quel caso, a meno che non siate cresciuti con la musica britannica più ricercata, difficilmente li conoscete. Insomma, è difficile che li conosciate, ma dovreste farlo. Magari partendo dal loro nuovo incantevole singolo “I'm Your Man”, prima anticipazione dal loro ottavo album “And Nothing Hurt” in uscita a settembre.




6. Frah Quintale e Giorgio Poi

Dall'unione del rap di Frah Quintale e dell'indie-pop di Giorgio Goi Poi ne è uscito uno dei pezzi italiani più belli dell'estate 2018.
Ed è quasi anti-tormentone.




5. Gruff Rhys

Quanto è bella questa "Frontier Man" di Gruff Rhys, il cantante dei gallesi Super Furry Animals qui in versione solista?




4. Gorillaz

Dopo la delusione del precedente pasticciato, confuso e troppo pieno di ospiti "Humanz" dell'anno scorso, i Gorillaz sono tornati a brevissima distanza con il nuovo album "The Now Now". Considerato il poco tempo trascorso si poteva immaginare a un "Humanz Vol. 2" e invece per fortuna non è così. Il nuovo disco contiene ben pochi ospiti ed è parecchio damonalbarncentrico, senza però suonare come un suo album solista o come i Blur, ma come i Gorillaz dei primi tempi. Bene così.




3. The 1975

I The 1975 sono il gruppo più eccitante e cool della purtroppo attualmente poco eccitante e cool scena indie-rock britannica, oggi ben lontana dai fasti del Britpop anni '90. Con band come loro in circolazione, un po' di speranza comunque resta ancora. Questa è “Give Yourself a Try”, primo assaggio dal loro album numero 3 intitolato “A Brief Inquiry Into Online Relationships” e in arrivo a ottobre.




2. Jorja Smith

Ascoltando "Lost & Found", l'album di debutto di Jorja Smith, nuova splendida voce della musica più o meno R&B britannica, in un paio di momenti mi è tornata in mente Amy Winehouse. In tante, tantissime hanno provato a imitarla nel corso di questi ultimi anni. Il bello di Jorja Smith è che me la ricorda, senza che si sforzi minimamente di copiarla.




1. The Carters (Beyoncé & Jay-Z)

Le coppie normali il weekend se ne vanno al mare. Beyoncé e Jay-Z, che non sono una coppia normale, un paio di weekend fa hanno invece deciso di rilasciare a sorpresa un disco collaborativo in grado di spazzare via gran parte della scena hip hop/R&B/trap e non solo di oggi. E in più hanno trovato pure il tempo di fare un salto al Louvre. Chapeau.





Revival Moment
Bruno Martino

E la chiamano estate, senza questa canzone?




Sgnacchera del mese
Selena Gomez

Negli scorsi giorni Stefano Gabbana ha scritto su Instagram che Selena Gomez: “È proprio brutta”.
Sarai bedda te, cara.




Video del mese
Maroon 5 ft. Cardi B “Girls Like You”

I Maroon 5 sono riusciti a realizzare un video dai toni femministi, in grado però di fare felici anche tutti i maschietti alla visione. Paraculi e ruffiani come pochi, ma pure maledettamente efficaci.




Serial Music
Imposters

Il fatto che una serie figata come Imposters sia stata cancellata dopo appena 2 stagioni una più bella dell'altra mi fa dubitare sempre di più sulla gente e sul mondo in generale. Tra i suoi meriti c'è, anzi ormai purtroppo devo dire c'era, anche la colonna sonora, capace di tirare fuori delle bombe come “Fuego” dei colombiani Bomba Estéreo, il gruppo latino perfetto per l'estate e pure per chi (come me) in genere non ama la musica latino-americana.




Movie Soundtrack
A casa tutti bene

L'ultimo film di Gabriele Muccino A casa tutti bene sfoggia una colonna sonora composta soprattutto da evergreen della musica tricolore suonati al piano da un Gianmarco Tognazzi in versione mattatore, e pure cantattore. La vera chicca arriva però verso il finale, con una splendida canzone di Riccardo Sinigallia. Prima di andare via da questo post bellissimo (si fa per dire visto che l'ho scritto davvero coi piedi), sorridi un po'. 😄




Vamos a la Player, O-O-O-O-One

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Ready Player One
Regia: Steven Spielberg
Cast: Tye Sheridan, Olivia Cooke, Mark Rylance, Ben Mendelsohn, Lena Waithe, T.J. Miller, Simon Pegg, Hannah John-Kamen


Anno 2045
Casale Monferrato

Siamo nell'anno 2045 e la vita fa schifo. La vita nel mondo in generale fa schifo?
No, a Los Angeles, a New York, a Londra, a Parigi e pure a Roma, nonostante ci siano ancora le buche, non è niente male. La vita fa schifo solo a Casale Monferrato e così noi casalesi, per evadere dalla miseria della nostra cittadina, ci rifugiamo dentro un luogo virtuale che si chiama OASIS. Questo posto si chiama così perché tutto il giorno tutti i giorni gli altroparlanti sparano la musica degli Oasis. Io sono sempre stato un grande fan dei fratelli Gallagher però, al tremilionesimo ascolto di maybeeeeeee, you're gonna be the one that saves meeeeee, and after aaaaaall, you're my wonderwaaaaall persino io comincio a pensare che Wonderwall sia una parola senza un fottuto senso.

In questo luogo virtuale fondamentalmente ognuno può fare un po' quel cazzo che gli pare. C'è chi va in vacanza in luoghi esotici, chi compie corse in auto dove compaiono dinosauri, King Kong e altre cose che sono più assurde e con ancor meno senso di Wonderwall, chi va a escort (cosa mai fatta eh, lo giuro) e chi invece semplicemente si guarda un bel film. Dentro OASIS c'è un archivio illimitato contenente tutti i film mai girati. Oggi io ho deciso di vedermi una pellicola che ai tempi dell'uscita, nel lontano 2018, era stata esaltata da quasi tutti, pubblico e critica senza distinzioni. Io ero un po' scettico e avevo scelto di far scemare un po' l'hype che le girava intorno prima di guardarla. Solo che poi il tempo è passato e mi sono dimenticato di vederla. Adesso ho deciso che è finalmente arrivato il momento di rimediare, di recuperare questo presunto capolavoro per molti.

Comincio il film e mi trovo di fronte a un giocattolone fuori dal tempo. O meglio, fuori tempo massimo. Sarà perché adesso è il 2045 e questa pellicola è invecchiata molto male, o già nel 2018 appariva jurassica?
Ricordo che la realtà virtuale per come è concepita da questo film è cominciata a essere raccontata al cinema in Tron nel 1982, l'anno della mia nascita, quindi un sacco di tempo fa. C'è da riconoscere comunque che quello era un lavoro parecchio in anticipo coi tempi. Altre pellicole che hanno trattato l'argomento in maniera non troppo distante da Ready Player One sono poi stati il ridicolo Il tagliaerbe del 1992 e soprattutto il fondamentale Matrix del 1999, un film che in seguito hanno copiato in tanti. In troppi.


Ready Player One è arrivato giusto con una ventina d'anni di ritardo rispetto a Matrix e pure rispetto ai suoi vari cloni. Il mondo di OASIS appare inoltre simile a videogiochi di simulazione, come quelli della serie The Sims, che andavano forte a inizio Anni Duemila e che allora facevano temere che la gente avrebbe smesso di uscire di casa per rifugiarsi dentro questo mondo virtuale. Solo che poi sono arrivati Myspace, Facebook e i vari altri social network e il mondo reale e quello virtuale è come se si fossero fusi insieme. Già allora, nel lontano 2018, una concezione del futuro in stile The Sims pareva quindi inverosimile e superata.


Bisogna però dire che il film Ready Player One è tratto da un romanzo, Player One di Ernest Cline. E quando è uscito codesto libro?
È stato pubblicato nel 2010 e anche allora tale visione era già superata. Figuriamoci oggi che siamo nel 2045.


Al di là di questo, Ready Player One è un film esteticamente brutto. Non intendo dire che sia girato male, anche se Steven Spielberg in precedenza ha girato di meglio. Mooolto di meglio. Peccato che in quel periodo lì dirigeva solo delle gran schifezze. Che fine aveva fatto l'uomo capace di incantare e far tornare fanciulli con lavori come E.T. l'extra-terrestre, ma anche Hook - Capitan Uncino e A.I. - Intelligenza artificiale?
Non intendo nemmeno dire che sia tecnicamente realizzato male. Insomma, adesso siamo nel 2045 e gli effetti speciali sono una cosa “WOW”, però per l'epoca non erano così malvagi. Solo che a livello estetico sembra di trovarsi a metà strada tra un videogame di nuova generazione (di nuova generazione almeno nell'anno 2018) e Avatar. E Dio solo (oltre ai vecchi lettori del mio blog se sono ancora vivi) sa quanto odio Avatar. In pratica questo film può essere considerato la versione spielberghiana di Avatar. Fosse finita qui...

"Ricorda Cannibal che ogni volta che parli male di Avatar, I see you."

Steven Spielberg ha deciso di mettere mano anche a quasi tutta la pop culture precedente, in particolare quella degli anni '80. Dentro Ready Player One c'è di tutto. Tra omaggi e easter egg (ovvero i contenuti nascosti all'interno di un videogioco, software o anche film) viene citato di tutto, da Ritorno al futuro a Il gigante di ferro, da Chucky la bambola assassina ai Gremlins, passando per Clark Kent, Steve Jobs, Duran Duran, Michael Jackson, fino ad arrivare ad autocitazioni onanistiche come quella di Jurassic Park.


Solo che non è un citazionismo piacevolmente emotivo come quello della serie Stranger Things. Dentro Ready Player One ci sono la DeLorean e persino le musiche composte da Alan Silvestri, ma non si respira per niente l'atmosfera di Ritorno al futuro. Per non parlare di un protagonista che non è manco lontanamente mitico quanto Marty McFly. Un po' per colpa del personaggio, un tipo anonimo come pochi che però nella realtà virtuale non si sa bene perché ha un intuito geniale alla Sherlock Holmes ed è un capo totale, e un po' per colpa dell'attore che lo interpreta, l'inespressivo Tye Sheridan che ai tempi degli esordi con The Tree of Life e Mud prometteva bene, ma poi si è perso per strada.

"Mi viene quasi da piangere a sentire queste parole... non fosse che sono così inespressivo da non essere capace a farlo."

In una serie come Stranger Things le citazioni delle pellicole anni '80, comprese quelle dei film di Spielberg E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo in primis, non sono fini a se stesse, ma prendono vita in una rielaborazione personale, in una maniera emozionante. Non sembra di essere dentro una citazione degli anni '80. Sembra di essere dentro un film degli anni '80 che per qualche motivo non è mai stato distribuito nei cinema.


Ready Player One dà invece la stessa sensazione del fare un giro al mercatino dell'antiquariato, dove tanti vecchi oggetti sono sparsi in maniera casuale e possono giusto regalare una fugace sensazione di nostalgia, che presto si trasforma in un'impressione di déjà vu. In Ready Player One è tutto così dannatamente prevedibile. Spielberg è riuscito a rendere banale persino il riferimento a Quarto potere di Orson Welles, reso invece in maniera poetica da uno splendido episodio de I Simpson intitolato “L'orsetto del cuore” (“Rosebud” in lingua originale), tanto per dire di come il citazionismo, se fatto bene, può anche essere qualcosa di meraviglioso.


Lo scempio più grosso Spielberg lo compie comunque nei confronti dell'eterno nemicoamico Stanley Kubrick. Se con A.I. Intelligenza artificiale aveva portato a termine un progetto che il collega non era mai riuscito a realizzare e l'aveva fatto alla sua maniera, con un risultato decisamente toccante, qui invece Steven ha deciso di mettere mano a Shining e l'ha fatto in una maniera del tutto... ridicola. Spielberg ha preso quello che può essere considerato il film più spaventoso e inquietante di tutti i tempi, anche nel 2045 lo è ancora, e l'ha trasformato in una bambinata pazzesca. Ci può stare lo sberleffo parodistico alla Scary Movie, ma qui Spielberg ce l'ha fatta a rendere innocuo e fanciullesco persino un simile capolavoro della paura. Non era un'impresa facile. Questo per dire di come il citazionismo, se fatto male, può essere qualcosa di terrificante. E non intendo in senso horror.


Oltre al peggior citazionismo immaginabile, cosa c'è all'interno di questo Ready Player One inspiegabilmente tanto osannato nel 2018, e oggi nel 2045 giustamente dimenticato, visto che nessun altro film in seguito l'ha mai più citato manco per sbaglio?
C'è una storiella d'amore anche questa molto fanciullesca e del tutto desessualizzata, come quasi sempre accade nell'infantile cinema di Spielberg, grazie all'incontro tra il protagonista e una ragazza/avatar interpretata da una Olivia Cooke perennemente incastrata nel ruolo della tipa caruccia ma con qualcosa che non va (si vedano pure Bates Motel, Quel fantastico peggior anno della mia vita e Amiche di sangue - Thoroughbreds).


Ci sono anche dei cattivoni che più stereotipati non si potrebbe.


Ci sono pure dei personaggi di contorno macchiettistici che sarebbero comunque molto più simpatici del protagonista – e non è che ci vada molto – peccato vengano relegati sullo sfondo.


E ci sono dei dialoghi di una banalità sconcertante, come la frase “forte” del film: “Non c'è niente di più reale... della realtà”. Sono rimasto sorpreso, ed è stata l'unica sorpresa dell'intera visione, di non aver sentito a un certo punto pronunciare le parole: “Non ci sono più le mezze stagioni”.

Qualcuno dirà che in fondo Ready Player One è solo un film d'intrattenimento e almeno da quel punto di vista in effetti funziona. Fino a un certo punto. L'estenuante lunghissima scena di combattimento del pre-finale è una delle cose più noiose cui abbia assistito dai tempi di Francia - Danimarca 0 - 0 ai Mondiali di Russia 2018, e mi ha ricordato i peggiori momenti della saga dei Transformers e no, per chi avesse dubbi in proposito, questo non è un complimento.

Vogliamo salvare qualcosa? La sottotrama legata all'inventore di OASIS non è così male e la colonna sonora anni '80 fa la sua porca figura. Peccato che, a voler continuare a fare i pignoli, anche in questo caso si poteva fare di meglio, visto che un pezzo come “We're Not Gonna Take It” è figo e nella scena in cui è suonato ci sta bene, però i Twisted Sister non sono certo quanto di meglio la musica 80s abbia offerto, neanche lontanamente.



Sarà che adesso è il 2045 e io ormai sono un vecchietto inacidito di 63 anni che nella sua vita non ha mai combinato granché, a parte scrivere su questo blogghetto di nome Pensieri Cannibali che va avanti da ormai 37 lunghi anni, però io davvero non capisco come possa essere esistita un'epoca in cui una bambinata citazionista del genere venisse considerata un capolavoro, o quasi. A pensarci su bene, però, quello del 2018 era un periodo strano. Il mondo era governato da loschi figuri come Trump e Salvini e posso quindi immaginare perché alla gente piacesse fuggire dalla realtà per tuffarsi nella pseudo nostalgia di un film come Ready Player One. Fatto sta che io, giusto per portare avanti il citazionismo anni '80 di Spielberg, “sono troppo vecchio per queste stronzate”.
(voto 5/10)


Ogni giorno – Freaky Friday all'ennesima potenza

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Ogni giorno
Titolo originale: Every Day
Regia: Michael Sucsy
Cast: Angourie Rice, Justice Smith, Jeni Ross, Lucas Jade Zumann, Maria Bello, Debby Ryan, Jacob Batalon, Sean Jones, Ian Alexander, Colin Ford, Jake Sim, Nicole Law


Oggi mi sono svegliato nel corpo di questa fighetta bionda.

No, non dentro in quel senso. Angourie Rice cresce bene, in futuro se non si perde per strada potrebbe diventare la nuova Reese Witherspoon, ma per ora è ancora minorenne, cosa pensate? Intendo che mi trovo proprio nei suoi panni. Lo so, a voi persone normali potrà sembrare una cosa strana, ma per me non lo è. Ogni giorno della mia vita è così. Mi sveglio nel corpo di una persona differente, uomo o donna che sia, non fa differenza. Dopodiché vivo la sua vita per 24 ore, mentre lui/lei si trova in uno stato di possessione ma non demoniaca perché fondamentalmente io sono buono, e il giorno seguente per me ricomincia tutto da capo, dentro un altro corpo, dentro un'altra vita. Non è una cosa che ho scelto, così ci sono nato. Come chi nasce eterosessuale. Non è una scelta, è così e basta. Non so come autodefinirmi, visto che – modestamente – credo di essere unico nel mio genere. Come Beyoncé. Io faccio categoria a parte. Non so se sono un uomo, o se sono una donna, o se sono quello che voi comuni mortali normali definite “trans”. Sono qualcosa di mezzo. Qualcosa forse – sempre modestamente parlando – di divino.

Certo, non tutto è così rose e fiori come si potrebbe pensare. Ad esempio non ho nessuna possibilità di scelta sul corpo in cui poter penetrare... oddio, detto così suona ambiguo... diciamo nel corpo da occupare, anche se pure questo suona un po' ambiguo. Finisco da un corpo all'altro senza che possa decidere quale. Non sempre va bene, ma oggi direi che non mi posso lamentare.
Non è certo la prima volta che finisco nel corpo di una donna, ma ogni volta che mi capita passo una buona parte della mattinata a toccarmi le tette, masturbarmi un pochino, guardarmi allo specchio nuda e poi pubblico qualche foto sul mio profilo Instagram segreto così, per ricordo. Dite che sono un maniaco?
Nooo, è solo che amo me stesso. Le molte me stesso in cui finisco.


Dopo essermi truccata pesante come una troia – è un'altra cosa che adoro fare – sono andata a scuola. Qui ho incontrato il mio ragazzo, Justin, e i suoi amici. Hanno incominciato a parlare di football, di sbronze epocali prese, di tette e poi ancora di football. Certo che gli uomini sono tutti dei coglioni. TUTTI. Sono stato nel corpo di molti uomini e non se ne salva uno. Giuro. Nemmeno quelli gay. Loro invece che alla fica pensano al cazzo, però ci pensano tutto il giorno, 24 ore su 24, è un pensiero fisso, non c'è spazio per altro. Le donne sono diverse.

Dopo aver parlato di tutte queste cose importanti con i suoi amici, finalmente Justin ha cominciato a cagarmi. Non mi ha però nemmeno chiesto come stavo. Ha cominciato a palpeggiarmi le tette e il sedere ebbasta. È andato avanti un po', fino a che io gli ho detto: “Hey tu porco, levami le mani di dosso”. Alla fine ho deciso di rompere con lui. Non mi interessa se alla fighetta bionda cui appartiene il corpo che ho occupato lo ama, vuole sposarlo e farci tanti bei bambini insieme. Ho sentito che era la cosa giusta da fare e così l'ho mollato, dicendogli: “Bella lì, amico, anzi bro, come butta? Senti, è stata bella finché è durata, ma è meglio se non ci vediamo più perché a me piacciono le donne”. Lui ha detto qualcosa tipo: “Beh, sì, lo capisco. Cioè boh, ci sta. Anche io preferisco le ragazze” e ci siamo lasciati dandoci un bro fist.


Terminata la scuola sono andata a casa a cercare qualche informazione su Internet. Ho provato a vedere se c'è qualcun altro al mondo come me. È una cosa che faccio tutti i giorni. Controllo i vari forum online di gente strana che parla di cose strane sperando di trovare un altro strambo come me. Peccato non capiti mai. Così ho deciso di rivolgermi al cinema. Le uniche persone che hanno avuto esperienze simili alla mia non le trovo nel mondo reale, ma in quello della fiction.

Mi sono rivista Freaky Friday - Quel pazzo venerdì. Non la versione vecchia con Jodie Foster. Quella più nuova con Lindsay Lohan. È uno dei tanti capolavori nella filmografia di Lindsay Lohan. Tra i suoi capolavori ci sono Genitori in trappola, Freaky Friday, Mean Girls e poi... boh, basta. Ok, dopo quei tre film in pratica non ne ha azzeccata più una, sia nella sua carriera che nella sua vita privata – per dire, si è fatta Lapo – però quanti altri attori possono vantare tre filmoni del genere nei credits di IMDb?


Il mio cult del momento comunque è un altro film, uscito di recente, Ogni giorno. In pratica è un Freaky Friday all'ennesima potenza, ed è un po' la storia della mia vita. Racconta di una ragazza bionda fighetta che fa la conoscenza di uno come me. Uno che un giorno è dentro il corpo di una persona e il giorno dopo in quello di un'altra. Senza fare troppi spoiler, vi anticipo giusto che tra loro due a un certo punto nascerà del tenero. In mano ad altri, uno spunto del genere avrebbe portato a risultati molto differenti. Sarà che sono bravo a mettermi nei panni delle altre persone, ma mi immagino ad esempio quale folle riflessione esistenziale avrebbero potuto tirare fuori dei tipi come Charlie Kaufman o Spike Jonze alle prese con una storia come la mia. Sarebbe stato un ottimo spunto di partenza pure per un episodio di Black Mirror. E invece no. Ogni giorno sfrutta questa idea un po' fantascientifica per raccontare una storiona d'amore in perfetto stile young adult. Ed è questa idea che lo rende differente dai soliti drammoni young adult. Un po' come io sono diverso dalle altre persone e la cosa mi fa star bene, mi fa sentire speciale. Anche se poi a volte realizzo che la mia vita, per quanto eccitante possa essere risvegliarsi alle volte dentro il corpo di una giovane fanciulla in fiore, è anche un po' triste e solitaria, e incerta. Molto incerta. In pratica non sono mai sicuro del mio futuro e di cosa mi capiterà domani... hey, a pensarci bene non è poi così differente da quella di quasi tutti i giovani precari di oggi.
(voto 6,5/10)



Oh no!
Nooo!!!
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

Oggi mi sono svegliato dentro questo corpo.

Certi giorni la mia vita fa proprio schifo!


La prima (o forse la milionesima) notte del giudizio cinematografico

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Chi abbiamo qui? Ma chi abbiamo qui ospite?
Questa settimana è la volta di Antonella Buzzi, intelligente e preparata autrice del blog Ho voglia di cinema, che ha un solo difetto: è pigra. O, se non altro, dovrebbe aggiornare il suo sito più spesso, molto più spesso. Daje, Antonella, che ce la puoi fare!
Aspettando di sentire la sua voce con maggiore frequenza dalle sue parti, potete intanto trovarla qui, alle prese con me e con il mio arcinemico Ford per commentare i film in arrivo questa settimana nelle sale italiane.

Stronger
"Approvo la scelta di Antonella come ospite. Adesso basta solo cacciare Cannibal e Ford, e poi questa rubrica è perfetta."


Antonella: Stronger sarà uno di quei film che commuoverà solo gli animi più sentimentali, come quello di Cannibal Kid, o anche gli animi più cinici, come quello di Mr. Ford? Quel che è certo è che il film merita di essere visto per la presenza di Jake Gyllenhal, uno degli attori più bravi e meno considerati di Hollywood, tant'è che per questo ruolo (un ragazzo rimasto paralizzato durante l'attentato di Boston) non si è beccato nemmeno una candidatura agli ultimi Academy Awards…
Cannibal Kid: Cos'è questa storia che io sarei un animo sentimentale? E Ford, il paparino più tenero della blogosfera, sarebbe cinico?
Mi sa che Antonella ha invertito i nostri ruoli. Fatto sta che sono così sentimentale che questa drammatica storiona vera non è riuscita a commuovermi, o anche solo a emozionarmi un pochino. Stronger, né brutto né bello, mi ha lasciato talmente indifferente che non c'ho nemmeno avuto voglia di scrivere una recensione, né tantomeno incazzarmi per la mancata candidatura agli Oscar del sottovalutato Jake Gyllenhaal che, per quanto qui se la cavi ancora una volta più che bene, non meritava una nomination per quello che è uno dei film più ruffiani e meno memorabili della sua per il resto grandiosa carriera.
Ford: a dire il vero io sono chiaramente un finto cattivo sentimentale mentre Cannibal un finto bimbominkia innocuo in realtà spietato, quindi forse potrei apprezzare più io questo film, che comunque mi ispira pochino, devo ammetterlo. Quello che è certo è che Gyllenhaal, uno dei pochissimi attori a mettere d'accordo me e Peppa, potrebbe valere da solo la visione.


Unsane
"Avete rinchiuso me e non Ford? Ma che siete pazzi?"

Antonella: Steven Soderbergh ha avuto una carriera molto variegata e secondo me ha diretto anche pellicole discutibili, noiose e un po' pretenziose. Il trailer di questo film sembra, però, molto promettente ed essenzialmente per tre motivi: la suspense, Claire “Elizabeth II” Foy, e il tema dello stalking. Sicuramente è il film più interessante della settimana.
Cannibal Kid: Steven Soderbergh è un regista distontinuo, ma di lui ho sempre apprezzato la voglia di sperimentare, cambiare stile e provare cose nuove. In pratica, l'esatto opposto del conservatore Mr. Ford. Con questo Unsane ha avuto l'insana idea di girare un film tutto con l'iPhone, che poi a ben vedere non è così insana ma è anzi la cosa più interessante della pellicola, insieme all'ottima interpretazione della bravissima Claire Foy, oggi una delle migliori attrici del mondo. Peccato solo che la sceneggiatura sia alquanto banalotta e la pellicola nel complesso non si riveli granché memorabile. Infatti manco ho scritto una rece, almeno per ora.
Ford: preso dalla kermesse dei Mondiali, sono rimasto clamorosamente indietro rispetto alle visioni di questo periodo, e sarà ormai una ventina di giorni che nessun film mette piede in casa Ford. Certo, nonostante Soderbergh sia da sempre un regista potenzialmente interessante, non mi pare di essermi perso molto. Un pò come quando, tornando sulla blogosfera, vado a leggere il blog del mio rivale.

La prima notte del giudizio
Un selfie di James Ford (credit foto: profilo Instagram ufficiale di Mr. James Ford)

Antonella: Con l'aria che tira ultimamente in Italia, questo film potrebbe mettere strane idee in testa a qualcuno… comunque rispetto ai film precedenti della saga, questo capitolo sembra essere stato ispirato da Get Out e sembrerebbe avere un risvolto problematico e politico più interessante. La verità, però, è che se vedo un film horror non dormo per una settimana, per cui è estremamente improbabile che lo veda…
Cannibal Kid: Ford, abbiamo trovato qualcuno più fifone di te!
La notte del giudizio come saga mi piace più nelle intenzioni di fare un tipo di thriller-horror bello cattivo e molto politico, che non nei risultati, visto che il primo film era abbastanza buono mentre gli altri due erano delle robette così così, però credo continuerò a seguirla.
Ford: la saga de La notte del giudizio è una di quelle cose wannabe cult che comunque non disturba troppo, e che si spera sempre di vedere in modo che intrattenga e porti, magari, in dono qualche riflessione un pò più profonda della pura e semplice violenza a nastro. Un tentativo lo si farà, cercando di non essere troppo spietati nel giudizio.

Prendimi
"Perché non stiamo bevendo White Russian?"
"Forse perché siamo persone dotate di buon gusto?"

Antonella: Non è molto chiaro in cosa consista il gioco su cui si fonda la trama del film e questo mi sembra un punto a suo sfavore, il cast però è di tutto rispetto e Cannibal Kid non potrà non vederlo visto che uno dei protagonisti è il suo rimpianto “Mad Man” Jon Hamm.
Cannibal Kid: Il gioco è molto semplice da spiegare: si tratta dell'evergreen “ce l'hai”, cui credo abbiano giocato i bambini (e non solo) di qualunque generazione. Sia i più giovani come me, che i più vecchi come Ford. E credo anche Antonella. Jon Hamm mostra qui il suo lato più comedy e sia per lui, che per l'assurdità della trama, anche questo film non me lo voglio perdere. Però, mica male questa settimana! T'è andata bene, Antonella. Hai per caso stretto un patto con i distributori? O con Satana?
Ford: io mi prendo, nel dubbio che questo film sia l'ennesima porcata Cannibal style, almeno due o tre cocktails per affrontare la visione. Poi si vedrà.

Estate 1993
I Fordini giocano con il nuovo cellulare del padre (credit foto: profilo Instagram ufficiale di Mr. James Ford)

Antonella: Un film spagnolo che probabilmente vedranno soltanto i cinefili più radical chic, come Mr. Ford. Il titolo e la locandina apparentemente fanno pensare ad una pellicola spensierata ed invece non ci si potrebbe sbagliare di più... forse è persino più straziante di Oliver Twist. Insomma, da non vedere in vacanza se non volete rovinarvela.
Cannibal Kid: Antonella che dà del radical-chic a Mr. Ford è la mia nuova eroina. Muchas gracias.
Quanto al film, nonostante il titolo 90s cannibalesco, dal trailer sembra una soporifera bambinata buona appunto soltanto per i cinefili più radical chic, come Mr. Ford ahahah!
Ford: Antonella, dopo avermi dato del radical chic ti sei guadagnata una mossa di wrestling degna di quelle che usualmente subisce il Cucciolo Eroico.

Doraemon - La grande avventura in Antartide

Antonella: Al cinema resterà solo per qualche giorno, per cui se siete fan del gatto spaziale dovete affrettarvi ad andare al cinema! Per tutti gli altri, credo che non si tratti di un film che passerà alla storia...
Cannibal Kid: Al cinema resterà solo per qualche giorno, per cui lasciate passare qualche giorno e poi pregate che le sale propongano un titolo più interessante di quest'ennesima bambina fordiana.
Ford: Doraemon mi è sempre stato simpatico. Ma non abbastanza da correre in sala per vedere questa minestra riscaldata. Cannibal, invece, mi è sempre stato antipatico. E dopo le sue dichiarazioni di poco sopra, Antonella rischia di insidiargli il titolo.

"Ford correrà in sala per vedere il nostro film!"
"Veramente ha detto che NON correrà in sala per vedere il nostro film..."
"Ma figuriamoci. Altrimenti chi è che lo guarda?"



Il sole 24 ore? No, il sole solo a mezzanotte

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Il sole a mezzanotte
Titolo originale: Midnight Sun
Regia: Scott Speer
Cast: Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Tiera Skovbye


Bella Thorne è una sfigata.

Ok, a vederla così non si direbbe, però nel film Il sole a mezzanotte ha la parte di una tipa con una malattia che le impedisce di stare al sole. In pratica è come... una vampira. Cosa che la rende solo più figa.



La malattia che l'ha colpita si chiama XP. E chiunque abbia avuto Windows XP sa che dietro questa sigla non si può celare niente di buono. Nel suo caso, XP sta per Xeroderma Pigmentoso. Non sapete di cosa di tratta? Riassumendo il contenuto della (noiosa) pagina Wikipedia (sempre che non scioperino di nuovo), si tratta di una forma particolarmente grave di fotosensibilità per cui al momento non esiste alcuna cura. Un'esposizione solare anche solo breve può provocare la morte del paziente affetto da questo tipo di malattia. E comunque le informazioni mediche che trovate su Pensieri Cannibali sono da prendere ancora più con le molle dei giudizi cinematografici qui presenti.

Venendo a Il sole a mezzanotte, si tratta di un buon film. Sì, insomma, un film abbastanza buono. Cooome, sul serio?


Ve l'ho detto che i giudizi cinematografici di questo blog vanno presi con le molle. Se c'è un guilty pleasure contro il quale ho zero difese, un po' come qui Bella Thorne contro i raggi solari, sono i “Malattia Movies”, ovvero quei film che raccontano di gente malata e che sì, sono dei drammoni e quando li si guarda è sempre meglio avere uno scorta di fazzoletti vicino a sé. Pellicole da lacrime che però negli ultimi tempi hanno anche sviluppato un notevole senso dell'umorismo. Si prenda Quasi amici. O anche le prime parti di Colpa delle stelle, Io prima di te o di questo Il sole a mezzanotte. Sì, va bene, nella parte finale c'è spazio soprattutto per il drama e per lo struggimento, ma per circa un'ora il film scivola via piacevole come una commedia, dai toni immancabilmente romantici. La sfigata-ma-non-troppo Bella Thorne è innamorata persa da tipo tutta la vita di un suo vicino di casa interpretato da Patrick Schwarzenegger, che non è uno che c'ha 'sto cognome così, a caso, ma si tratta proprio del figlio di Arnold “Terminator” Schwarzenegger.

"Ma dimmi te se dovevo avere un figlio che fa i film strappalacrime che piacciono giusto alle ragazzine come Katniss Kid."

Come se la cava Patrick?
Non è certo il massimo esponente attuale della buona recitazione e non è un granché espressivo (con il padre che si ritrova era impossibile), però tutto sommato se la cava, così come la sfanga una bella Bella Thorne in versione meno svampita e meno stronzilla rispetto ai suoi soliti ruolo. Va detto in ogni caso che il personaggio di Schwarzenegger Jr. è un tantinello inverosimile: è un ragazzo con un passato da alcolista alle spalle (passato da alcolista? Ma se avrà a malapena 17 o 18 anni?), che però nel film si comporta come il più bravo tra i bravi ragazzi, è il boyfriend ideale e non cede mai alla tentazione di uno shottino, o manco di una mezza birretta analcolica. Al punto che viene da domandarsi se si tratti di un ragazzo vero o di un Santo Subito.


Se il personaggio di Patrick Schwarzenegger è un po', anzi parecchio stucchevole, ma tutto sommato non così detestabile come si potrebbe immaginare, e se per quello di Bella Thorne si fa il tifo perché, se fate il tifo contro una povera ragazzina con l'XP che non è mai potuta uscire di casa di giorno in tutta la sua vita siete proprio delle persone orribili, il vero personaggio cult del film è un altro. È la simpaticissima migliore amica della protagonista, che ci regala un paio di battute memorabili ed è ottimamente interpretata dalla rivelazione Quinn Shephard, 23enne che ha pure già debuttato alla regia lo scorso anno con il film indie Blame. Credo che di lei sentiremo parlare ancora a lungo.


Sono stato troppo buono, con questo film?
Ve l'ho detto. I “Malattia Movies” sono il mio punto debole. Qualche difetto comunque sono riuscito a trovarlo. L'originalità del film è ad esempio pressoché pari allo zero, visto che sembra un incrocio tra Noi siamo tutto e I passi dell'amore. Inoltre, se a funzionare è soprattutto la parte più comedy e leggera, la pellicola convince paradossalmente meno nella conclusione che cerca troppo la lacrima facile a tutti i costi. Non trovandola, almeno nel mio caso.

"Cristo Santo se sei pallida! Ma manco una lampada ti puoi fare?"

Un paio di difetti non da poco su cui comunque si può chiudere un occhio, o anche entrambi. Come quando il sole splende in cielo e tu devi distogliere lo sguardo per non restare accecato. E con tu intendo chiunque abbia provato a stare al sole... sorry, Bella Thorne.
(voto 6,5/10)


Metti la gnocca in freezer

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Metti la nonna in freezer
Regia: Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi
Cast: Miriam Leone, Fabio De Luigi, Marina Rocco, Lucia Ocone, Barbara Bouchet, Maurizio Lombardi


Lo so di cosa avete voglia in queste momento. Lo posso capire dal vostro sguardo. Quello sguardo non lascia spazio a dubbi. Avete voglia di... Miriam Leone, vero?


No, non in quel senso. Cioè, probabilmente anche in quel senso. Quello che volevo dire è che, con questo caldo infernale, avete bisogno di una pellicola fresca e cosa c'è di più fresco di un film che si intitola Metti la nonna in freezer?

"A me personalmente non sembra un'idea così rinfrescante..."

Si dà poi per caso il caso che la pellicola in questione sia interpretata proprio da Miriam Leone, cosa che certo non guasta. Se lei è il primo motivo per recuperare questo lavoro, il secondo è perché è una bella rinfrescata all'interno del panorama cinematografico italiano, e cinematografico mondiale in generale. Non che adesso questo Metti la nonna in freezer sia un qualcosa di rivoluzionario, questo no. È però una pellicola che presenta al suo interno alcuni elementi di continuità con la tradizione della commedia all'italiana, quella migliore se non altro, e allo stesso tempo di discontinuità, che gli fanno regalare un respiro più internazionale. Più esportabile.


La commedia all'italiana tradizionalmente è giocata sulle scenette, sulle gag singole. Anche nei casi migliori, come Fantozzi o Amici miei, questa è una caratteristica ricorrente da cui pure Metti la nonna in freezer non rifugge. Esauriti i momenti più farseschi, tipici delle commedie degli equivoci e in questo caso soprattutto della loro variante macabra in stile Weekend con il morto, la sceneggiatura scritta da Fabio Bonifacci regge dall'inizio alla fine ed è ben orchestrata in tutti i suoi passaggi. C'è spazio per le risate, così come per i momenti più riflessivi ed emozionanti, che comunque non prendono il sopravvento, trattandosi pur sempre di una comedy. Essendo inoltre una dark comedy, c'è un tocco leggermente... dark. Sì, esatto, come avete fatto a indovinare?


Abbiamo poi anche una regia buona, decisamente buona di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, e una protagonista decisamente bona... scusate fa caldo, volevo dire bella e brava come Miriam Leone. Quando ha vinto Miss Italia nel 2008, molti avranno pensato: “Massì, caruccia, però questa tempo due giorni e non la vediamo più.” Stessa cosa che qualcuno avrà pensato di questo blog. E invece, dieci anni dopo, lei è diventata una delle migliori attrici italiane oggi in circolazione, capace di fare la showgirl femme fatale nelle serie 1992 e 1993, l'ispettrice nella serie Non uccidere e adesso pure le commedie dark. Così come, dieci anni dopo, Pensieri Cannibali è diventato uno dei peggiori blog cinematografici in circolazione. Chi le avrebbe immaginate queste cose nel 2008, eh?

Come comprimarie funzionano inoltre bene Lucia Ocone e Marina Rocco.


Tutto bello, tutto perfetto, quindi?
Eh no, che poi questa sembra una recensione di parte e la gente poi pensa che Miriam Leone me l'abbia data. Se lo pensa, io comunque non è che mi offendo...

In Metti la nonna in freezer c'è qualcosa che funziona di meno rispetto agli altri elementi finora citati. Qualcosa, o meglio qualcuno: Fabio De Luigi. Io a-do-ra-vo Fabio De Luigi ai tempi di Mai dire gol. Ancora canto le canzoni di Olmo sotto la doccia (no, non è vero, però faceva scena dirlo).



Mi spiace dirlo, però il buon Fabius sul grande schermo funziona molto meno rispetto al piccolo. Ha un tipo di comicità troppo macchiettistico, troppo impostato, troppo esagerato, che nello spazio di una clip da 5 minuti o meno funziona, ma che lungo un lungometraggio perde la sua forza e si rivela fuori luogo. Oltre ad avere una parlata sospirata in stile soap o fiction Mediaset che al cinema proprio non va bene. Soprattutto quando al tuo fianco ti trovi a recitare al cospetto di Miriam Leone. L'ho già detto che nel film c'è anche lei?


E allora che altro devo dire per convincervi a correre a vederlo? O magari non a correre, perché fa troppo caldo per farlo, ma se non altro ad appropinquarsi con camminata da nonna non verso il freezer bensì verso lo schermo, per godersi questa visione piacevole, rinfrescante come una granita siciliana... e indovinate un po' di dov'è Miriam Leone?
(voto 7/10)


Russia 2018: il Mondiale delle tifose

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Non ho ancora parlato dei Mondiali di Russia 2018?
Qualcosa credo la dirò, ma solo dopo la finale. Aspetterò l'ultimo minuto, l'ultimo istante, proprio come hanno fatto i giocatori nel corso delle più tirate e sofferte partite di questa edizione.
Aspettando di parlarne, cominciamo a vedere qualcosa. Qualcosa di bello, come le tifose.
Una tradizione che non può mancare in un blog attento al calcio come questo è la classifica delle tifose più fighe... volevo dire più affascinanti, raffinate e belle di Russia 2018.
Un post gradevole alla vista e che cerca anche di tirare su le visite di Pensieri Cannibali. Quando scrivo gli articoli impegnati su Godard non ve li filate, e allora per “punizione” beccatevi un po' di fregna.



Peccato solo per l'assenza dell'Italia, che di solito la sua porca figura la faceva. Se non in campo, almeno tra il pubblico.



Il Mondiale delle tifose - Russia 2018

8. Argentina

Altroché Messi!




7. Brasile

La gnoccaggine non si può simulare.




6. Francia

Viva le WAGS!





5. Inghilterra

Come on!




4. Colombia

Tifose figose.







3. Svezia

Sempre una garanzia di quantità e qualità.




2. Russia

No, non sono stato corrotto o minacciato da Putin per inserire la Russia in classifica. Mi è bastato vedere colei che (giustamente) è stata definita Miss Mondiale, Natalia Nemtchinova. 



1. Polonia

In campo hanno fatto pena. Sugli spalti però hanno vinto loro.








Chiudi gli occhi... di fronte ai film di questa settimana

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Oggi c'è un'ospite prelibata, qui su Pensieri Cannibali. Frase che pronunciata da un cannibale potrebbe risultare ambigua, ma vabbé, anzi ma Mbappé...
L'ospite in questione è Elisa Pavan, co-autrice insieme a Francesca Pavan (che credo sia sua sorella) del gustoso blog cinematografico & culinario Cooking Movies, spero di averlo pronunciato bene. Did I say it right?
Andiamo ad assaporare i suoi delicati commenti, insieme a quelli gustosi miei e a quelli disgustosi del mio blogger e nemico – ma soprattutto nemico – Mr. James Ford.


Intro di Elisa: Mamma mia, che emozione, essere ospiti dei miei amici bloggerz di cinemah, il cinico dal cuore nerd Cannibal Kid e il rocker dal cuore radical tenero Mr Ford! Diamo subito uno sguardo a cosa ci attende al cinema questo weekend (premesso che al 12 di luglio se invece che in sala andate al mare, avete tutta la mia approvazione!)

12 Soldiers
"Se Ford cucina al posto di Elisa, faccio una strage.
E anche se si mette a parlare di cinema."


Elisa: Vedendo questo trailer mi è venuta voglia di avvolgermi in una bandiera americana e gettarmi da un ponte... Scherzi a parte, sento puzza di retorica populista, perfettamente in linea con gli USA dell'era trumpiana e le derive che stiamo vivendo oggi anche in Italia. L'inverosimile impresa di 12 superuomini che vanno in Afghanistan a compiere una vendetta nei confronti dei talebani dopo l'11 settembre... diciamo che può convincere ad andare al cinema qualche mandriano del Montana, io me ne guarderò bene nonostante la pazzesca possanza fisica di Chris Hemsworth su cui saranno d'accordo con me anche gli invidiosi Cannibal Kid e Mr Ford.
Cannibal Kid: Questa è la fordianata perfetta per tutti i patrioti che si credono ammeregani come Mr. James Ford from Lodi, Texas. Certo che se il possente, ma inespressivo, Chris Hemsworth vuole costruirsi una carrera all'infuori di Thor, titoli come questo non lo aiutano. Fuck off this shit!
Ford: probabilmente sarà un americanata devastante e terribile anche per un wannabe american come questo vecchio cowboy, eppure mi pare la tamarrata retorica perfetta per riempire qualche serata non appena sarà passata la sbronza calcistica dei Mondiali. Alla facciazza di Cannibal e di Elisa, che rosicheranno per qualche motivo da radical mentre berrò idealmente una bella birrona con Hemsworth.

Chiudi gli occhi
"Beata te che non ci vedi, così non leggi le bestemmie che scrive Ford."

Elisa: Basta il trailer per intuire l'intero svolgimento di questa storia d'amore malato, che James Ford secondo me giustamente schiferà mentre Cannibal Kid sarà tentato di vedere per la presenza fregnesca di Blake Lively, qui in versione cieca di Sorrento, poi vedente e perciò zoccoleggiante, in grado perciò di suscitare sadiche reazioni nel brutto marito - evidentemente sposato quando già non ci vedeva. Ma la bella Blake da sola non basta a giustificare il biglietto per un film che non sembra proporre nulla di nuovo o interessante.
Cannibal Kid: Chiudo gli occhi di fronte a quello che potrebbe dire Mr. Ford riguardo a questo film, e pure a quanto scritto da Elisa. Blake Lively da sola basta a giustificare la visione di qualunque pellicola... anche se in questo caso dovrà essere particoalrmente zoccoleggiante per renderla interessante. Ma ce la può fare.
Ford: questa pare proprio la classica merdata cannibalesca che il mio rivale sponsorizzerà solo perchè arricchita dalla Blake Lively di turno. Fortunatamente la nostra ospite della settimana è riuscita a vederci ben più lungo di lui: non che ci volesse poi molto.

Giochi di potere
"Grazie a Cooking Movies so cosa mangiare stasera.
Grazie a White Russian invece so quali film NON guardare stasera."

Elisa: Si ispira a una storia vera narrata in un libro dall'ex funzionario dell'ONU Michael Soussan questo thriller che personalmente guarderei per capire qualcosa in più sul programma di aiuti Oil for Food durante la guerra in Iraq: tangenti, intrighi e misteri conditi da una storia d'amore lo rendono un candidato possibile per una dignitosa serata cinematografica. In più il protagonista è Theo James (quello di Divergent) che male non fa (fattore che forse non smuoverà Cannibal e Ford, ma le signorine all'ascolto di sicuro).
Cannibal Kid: Thriller che personalmente NON guarderei per capire qualcosa in più sul programma di aiuti Oil for Food durante la guerra in Iraq, visto che non so cosa sia l'Oil for Food e questa settimana gli ammerigani tra film propagandistici post-11 settembre e storie sull'Iraq in entrambi i casi fuori tempo massimo hanno proprio rotto le balls. Ford invece andrà in brodo di giuggiole.
Ford: trama interessante, anche se il protagonista mi ispira più o meno quanto l'ultima settimana lavorativa prima delle ferie. Se mi dovessero restare energie prima della partenza per il mare, potrei anche dedicare una bella serata ad un film che potrebbe quantomeno essere guardabile.

Louis e gli alieni
"Questo è l'unico modo per comunicare con il vecchio Ford. Telegrafo a parte."

Elisa: Adoro i cartoni animati, in particolare i film Disney e gli anime giapponesi degli anni 80. Questa produzione danese non ha la bellezza disarmante del tratto di Miyazaki o la comicità sorniona delle produzioni USA, ma sembra possedere le carte in regola per divertire e intrattenere i bambini, insegnando loro l'importanza dell'amicizia e l'apertura alla diversità. Secondo me i bimbi di Mr Ford potrebbero apprezzare, mentre Cannibal archivierà la pellicola senza battere ciglio.
Cannibal Kid: Secondo me più che i bimbi, è Ford senior che cercherà di trascinare al cinema la famiglia, che saggiamente credo lo manderà a quel paese. Certo però che se si mette pure Elisa a sponsorizzare queste bambinate buone giusto per gli esercenti cercare di fare cassa sfruttando i minori, io questa settimana mi sento un alieno persino dentro il mio pianeta/blog.
Ford: nelle ultime settimane ho snobbato parecchio il Cinema, e per il momento penso che continuerò su questa strada. Del resto i Fordini hanno appena scoperto Toy Story, dunque mi aspetta una bella retrospettiva Pixar, decisamente migliore di qualsiasi pur interessante tentativo attuale.

A Modern Family
"Si mangia bene in questo posto. L'ha consigliato Cooking Movies?"
"Siamo in un fast-food. Ovviamente l'ha consigliato Cannibal."
"E il look invece scommetto che te l'ha consigliato Ford..."

Elisa: Commediaccia che punta sulle performance comiche di Steve Coogan e Paul Rudd nei panni di una coppia gay alle prese con l'improvvisa visita di un nipote di cui non sapevano l'esistenza. Guardatevi il trailer e ditemi se le scaramucce tra i due innamorati non vi ricordano l'odi et amo che scorre tra Mr Ford e Cannibal Kid... solo per questo loro due dovrebbero guardarlo!
Cannibal Kid: Non è la versione cinematografica della quasi omonima serie comedy prediletta da Ford carina ma che ormai ha stufato alla grande, ovvero Modern Family, bensì quella che come dice Elisa si preannuncia davvero come una commediaccia. Cosa che io però intendo in senso positivo, visto che per una disimpegnata estiva in attesa della finale dei Mondiali potrebbe essere la visione ideale. Se ci sono scaramucce in stile Cannibal vs Ford ancora meglio, sebbene abbia il sospetto che Paul Rudd e soprattutto l'odioso Steve Coogan non riescano a essere al nostro livello. Di minchionaggine, intendo.
Ford: dubito anch'io che i protagonisti di questa commediaccia - in senso ovviamente buono - possano essere al livello mio e di Cannibal, ma come soluzione d'intrattenimento estiva ci sta alla grande, specialmente nel pieno di una serata alcolica. E potrebbe perfino rivelarsi la sorpresa più interessante della settimana.

Super Troopers 2
"Due!!"
"Stiamo indicando il numero del film?"
"Anche. Ma soprattutto il voto che si prenderà su Pensieri Cannibali."

Elisa: Eravate fan di Scuola di polizia? Ecco, la risposta a questa domanda potrà indirizzarvi sul guardare o meno questo film demenziale dove una squadra di idioti della polizia americana stavolta ha a che fare con un'altra squadra di scemi, ma canadesi, per la definizione del confine di stato del Vermont. Io, come avrete intuito, detesto il genere e quindi lascio al Cannibal e a Ford il piacere di trastullarsi con la demenzialità di questo orrore!
Cannibal Kid: Ooh, qui siamo decisamente d'accordo. Anche io detesto il genere, Scuola di polizia non l'ho mai sopportato e manco sapevo dell'esistenza di Super Troopers 1. Questo film finisce quindi in fondo al fondo della lista delle potenziali visioni, manco si trattasse di un titolo spacciato da White Russian per capolavoro.
Ford: ai tempi avevo ridacchiato per i primi Scuola di polizia, ma quel tempo è passato, e completamente all'oscuro dell'esistenza del primo capitolo di questa "serie", e mi ritrovo di fronte il secondo. Direi che passerò volentieri la mano.

Peggio per me

Elisa: Film italiano che mi dà l'idea del vorrei ma non posso: vorrei fare una commedia tragicomica contemporanea ma non ho i mezzi, i soldi, gli attori, niente. Uomo 42enne in crisi esistenziale si rifugia nel ricordo del 1986, quando la sua occupazione principale era creare mixtapes e registrare finti spettacoli con il compagno di giochi. Ora è separato, in crisi lavorativa e con una figlia 12enne con la quale non si capisce.
La fattura rudimentale e la romanità che emergono già dal trailer mi rendono fastidiosa la pellicola e non la guarderò.
Chissà se Cannibal lo farà per confrontarla alla serie 13, dove le cassette erano le protagoniste di ben più drammatica storia... e se James Ford, che ha il pelo sullo stomaco di affrontare certi autori neorealistici, avrà voglia di cimentarsi...
Cannibal Kid: Peggio per me che continuo a tenermi Ford come co-conduttore di questa rubrica. Meglio per me che questa settimana abbiamo invitato Elisa, che si è sacrificata per noi per commentare 'sta roba. Peggio per lei. Io manco ho il coraggio di guardare il trailer, figuriamoci il film completo.
Ford: sottoscrivo in pieno - stranamente - quello che ha scritto Cannibal. Meno male che Elisa c'è, perchè altrimenti noi ci saremmo sognati di spendere tante parole per questa robaccia.

"Questo secondo Cooking Movies sarebbe il miglior gelato d'Italia?"
"Vabbé, ma Elisa ne capisce di cibo quanto Ford ne capisce di cinema. E diciamolo."


Alicia Vikander + Eva Green = Euphoria? No, Euthanasia

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Euphoria
Regia: Lisa Langseth
Cast: Alicia Vikander, Eva Green, altra gente tipo Charlotte Rampling, Charles Dance, Mark Stanley


Alicia Vikander ed Eva Green hanno girato un film insieme che si intitola Euphoria.
Livello di Euphoria 😃😃😃😃😃😃😃😃


Alicia Vikander ed Eva Green nel film hanno la parte di due sorelle.
Livello di Euphoria 😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁

Il fatto che sono sorelle implica che non sono amanti e quindi tra loro non ci sono momenti saffici e/o effusioni romantiche.
Livello di Euphoria 😔😔😔😔😔😔


Nel film Eva Green appare decisamente meno sexy e più imbruttita rispetto al solito.
Livello di Euphoria 😕😕😕😕


Nel film Alicia Vikander appare leggermente meno sexy e più imbruttita rispetto al solito, cosa che significa che è comunque una figa stellare.
Livello di Euphoria 😍😍😍😍😍😍😍


In Euphoria Eva Green ha la parte di una donna malata terminale.
Livello di Euphoria 😭😭😭

Eva Green decide di ricoverarsi in un centro di “assistenza all'eutanasia”, dove trascorrere nel modo migliore i suoi ultimi giorni di vita e poi lasciare questo mondo dolcemente e senza dolore.
Livello di Euphoria 😨😨

In questa sua ultima “vacanza”, Eva Green trascina con se l'inconsapevole sorella Alicia Vikander. Per chi come me si immaginava una loro vacanza in stile Spring Breakers all'insegna della follia e dello sputtaneggiare del divertimento più sfrenato, ogni speranza è quindi ormai persa. Il film si preannuncia invece come un mattonazzo deprimente come pochi, roba che al confronto The Handmaid's Tale pare il Benny Hill Show.
Livello di Euphoria 😱

"Alicia, t'ho portata in vacanza. E fattela 'na risata 'na volta!"

Euphoria è sì un film deprimente ma, considerato l'argomento trattato, nemmeno troppo.
Livello di Euphoria 😐😐😐😐😐

Eva Green a livello recitativo non brilla particolarmente, se non nella sua ultima scena.
Livello di Euphoria 😞😞😞😞

Alicia Vikander se la cava, ma questa non è certo una delle sue interpretazioni più memorabili. Persino nei panni dell'action heroine Lara Croft nel recente Tomb Raider sembrava più a suo agio. Considerando che con questo film è tornata a lavorare per Lisa Langseth, la regista che per prima l'ha lanciata in patria con Till det som är vackert (che non ho visto) e Hotell (niente male, anche se pure questo deprimente assai), era lecito attendersi di più.
Livello di Euphoria 😩😩😩


Eva Green e Alicia Vikander insieme riescono comunque a rendere l'agonia di questo Euthanasia... pardon, Euphoria sopportabile e quasi piacevole. Ho detto quasi. Il pregio e allo stesso tempo il limite principale è quello di essere poco emotivo. Va bene, glielo concedo, ha il merito di non essere una visione ruffiana e paracula. Solo che, con uno spunto di partenza del genere, spingere di più sul pedale del melodramma non sarebbe stata un'idea malvagia e invece risulta tutto così freddo. Così svedese. Così tanto IKEA e così poco OKAY.
(voto 5,5/10)

Russia 2018: il meglio e il peggio dei Mondiali

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I Mondiali di calcio di Russia 2018 sono finiti da un paio di giorni e quindi ormai non sono più nemmeno un argomento trend. Con calma però arriva il post di Pensieri Cannibali che cerca di fare il punto della situazione su quanto visto in un mese di kermesse. Mi sono preso il mio tempo per cercare di scrivere delle cose sensate, ragionate a freddo e non a caldo?
No, è solo che non sono riuscito a organizzarmi prima. Tutto qua.

Via allora adesso, prima che sia troppo tardi, all'elenco delle cose che mi sono piaciute di più e di meno di questi Mondiali, interessanti non solo da un punto di vista calcistico, ma anche comunicativo.


Top

Vive la France

Chi vince ha sempre ragione?
No, non sempre. In questo caso sì. La Francia di Didier Deschamps ha vinto con una certa facilità. Senza manco sforzarsi troppo. Cosa che farà risultare la squadra ulteriormente antipatica. A chi li ha gufati perché “i francesi non sono simpatici” vorrei comunque chiedere: ma l'avete mai conosciuto un croato?
La Croazia, per carità, ha fatto un Mondiale incredibile, al di là di ogni più rosea aspettativa e ha mostrato di possedere un gran carattere. Se però la Francia è stata accusata di avere culo, quando oltre al culo ha avuto anche un sacco di talento, la Croazia in questo Mondiale ha avuto più che altro solo un sacco di culo. Contro due squadra mediocri come Danimarca e Russia è passata soltanto alla lotteria dei rigori, altrimenti sarebbe andata a casa presto. Con l'Inghilterra ha poi avuto la cattiveria, ma di nuovo ancora la fortuna, per sfruttrare al meglio i momenti di difficoltà dei rivali. Di bel calcio i croati però ne hanno mostrato ben poco, compreso il sopravvalutatissimo Modric, che a me è sembrato giusto una versione di serie B del bel Pirlo dei tempi migliori, più che il giocatore migliore del Mondiale.

"Ma che dici, Cannibal? Torna a parlare di cinema, che è meglio...
O forse no?"

Anche perché nei momenti decisivi, nella semifinale e nella finale, Modric è scomparso stile fantasmino Messi e a trascinare la squadra, nel bene come nel male, sono stati Perisic e Mandžukić, i due veri leader di questa Croazia 2018.


La Francia non avrà mostrato in questo torneo un calcio-champagne, ma chissenefrega? Deschamps ha sfruttato al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori migliori, Mbappé e Griezmann, puntando sulla velocità, sul contropiede, sulle ripartenze, sui calci da fermo. In altre parole? Sul caro e vecchio, quanto ancora oggi efficace, catenaccio di scuola italiana. E fanculo il calcio tiki taka che quest'anno non ha pagato.


La Francia 2018, oltre ad aver dato spazio ai giovani lasciando vecchi senatori e pesi morti a casa, è stata inoltre un ottimo esempio di integrazione razziale, al contrario di quelle delle ultime edizioni in cui lo spogliatoio si era spaccato in due tra bianchi e neri. Una squadra Ringo People con 16 giocatori di origini africane. Una splendida diapositiva di come l'immigrazione possa essere una risorsa, non un problema. Mentre la #ItalySoWhite di Ventura che manco ha fatto giocare Balotelli è rimasta a casa davanti al televisore, sarà un caso?
Alla faccia dei gufi, dei rosiconi e dei Salvini, la Francia è campione del mondo. Meritatamente.



I fenomeni veri

Mentre i nomi più attesi come Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar hanno deluso, parzialmente o totalmente, e con squadre molto quotate come Germania, Argentina, Spagna e Brasile fuori prima del previsto, è stato il Mondiale delle rivelazioni. Delle “piccole” squadre e dei nuovi fenomeni.
Tra i giocatori che ho preferito c'è Kylian Mbappé, talento 19enne ancora acerbo che ha ancora enormi margini di miglioramento. E la cosa più impressionante è questa.


Altro top player per me è Antoine Griezmann, giocatore decisivo quando conta. Tipo in finale, dove ha messo il suo zampino su 3 dei 4 gol francesi. È questo che fanno i campioni veri. Capito Messi?


E poi Paul Pogba. Finalmente ha potuto dimostrare tutto il suo valore.


L'altro fenomeno del Mondiale per me è il belga Eden Hazard. Che giocate. Che giocatore.



Organizzazione russa

Avrei voluto criticare l'organizzazione russa, ma c'è da riconoscere che il regime dittatoriale messo in atto da Putin ha funzionato. Salvo la comunque pacifica invasione di campo nella finale rivendicata dalla Pussy Riot, non si sono verificati disordini, risse, casini. Sarà forse perché fuori dagli stadi gli spettatori venivano osservati a vista da un plotone di militari armati?



Mediaset non ha fatto schifo

Da quando il mio nuovo nemico pubblico numero 1, oltre al mio rivale blogger Mr. James Ford, è diventato Salvini, mi tocca parlare bene di Putin e persino di Berlusconi?
Il Biscione è riuscito a offrire un servizio pubblico in chiaro che la Rai degli ultimi tempi si sogna. Mediaset ha trasmesso TUTTE le partite, e non solo alcune selezionate a caso come fatto in passato dalla Rai, proponendo anche un buon servizio streaming e dei commentatori preparati e non soporiferi. Che gli vuoi dire?
Meno male che Pier Silvio c'è.



Royal Team
"Ci stiamo davvero per baciare?"
"Scusi, coach, ma i suoi panciotti sono troppo irresistibili."

Sono molto felice per la vittoria della Francia, ma non posso nascondere che il mio cuore batteva soprattutto per l'Inghilterra. Un'Inghilterra eternamente sfigata, che non vince da 52 anni e che ogni volta illude che le cose possano cambiare. Quest'anno con la guida di Gareth “Panciotto” Southgate, un tempo giocatore nerdissimo e oggi diventato sinonimo di stile, sembrava potesse essere davvero la volta buona, e invece no. Peccato perché, a tratti, questa England ha mostrato alcune delle giocate migliori del torneo. Grazie lo stesso, ragazzi, sarà per la prossima volta. Football's coming home, sooner or later. Anche se mi sa che ci vorranno ancora altri 50 anni.




CR7 Primadonna

Cristiano Ronaldo in questi Mondiali è partito a mille. Tre gol nella prima partita contro la Spagna, un gol decisivo al 4° minuto nella seconda gara contro il Marocco. Dopo 94 minuti da marziano, è improvvisamente tornato sulla Terra e il modesto Portogallo che gli ha fatto da chaperon, per quanto campione d'Europa in carica, senza i suoi lampi di genio non ha potuto far altro che soccombere.
Poco male perché Cristiano Ronaldo, fenomeno del marketing oltre che del calcio, anche dopo la sua uscita di scena in Russia ha saputo catalizzare le attenzioni mediatiche, con quello che è stato definito il “trasferimento del secolo”, ovvero (lo dico per quelli che negli ultimi giorni sono stati dentro un rifugio antiatomico o dentro una grotta in Thailandia) il suo passaggio dal Real Madrid alla Juventus. Persino fuori prematuramente dal Mondiale, la Primadonna è sempre lui.


Ho visto Maradona, ho visto Maradona

La cosa più divertente di questo Mondiale. Diego Armando in tribuna ha offerto uno spettacolo ben superiore a quello di Messi in campo. Anche per questo ci va del talento.


Flop

La Fifa contro la Figa

La Fifa prima della finale dei Mondiali ha deciso di vietare le riprese delle tifose sugli spalti, perché sarebbe una cosa sessista. Questi purtroppo sono i riflessi peggiori del caso Weinstein. Come quando, dopo le stragi nelle scuole statunitensi, anziché impedire la vendita delle armi si decide di dare la colpa ai videogame e alla musica di Marilyn Manson.
Ma soprattutto, scusate tanto, cosa c'è di più sessista del vietare le riprese delle donne?


Il grande attore Neymar

Su Neymar ha detto tutto Eric Cantona, uno che se ne intende sia di calcio che di cinema: “Devo ammettere che sei un grande giocatore. E un grande attore. Ma stai attento, non puoi continuare a fare errori: se sei colpito sulla spalla destra, non puoi piangere per il dolore tenendoti con la mano la guancia sinistra”.


Un post condiviso da Eric Cantona (@ericcantona) in data:


Ma come siete Messi?

Io su Lionel Messi ormai non so più cosa dire. È uno dei più clamorosi sprechi di talento nella storia dell'umanità. Che con la palla possa fare quello che vuole, nessuno lo mette in dubbio. Anche in Russia Messi ha però confermato che il talento è poca roba senza personalità, senza carattere, senza palle.
Ancora pensate che 'sto qua sia il più grande calciatore di tutti i tempi? Ma allora siete Messi peggio di lui.



Io, Dio, Bin Laden e i film in uscita

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Questa settimana nella rubrica sulle uscite cinematografiche co-condotta da me e dall'agghiacciante Mr. James Ford c'è un ospite casuale...

No, ho sbagliato. Volevo dire che come ospite c'è Frank, l'autore del blog Combinazione casuale. Un sito che parla principalmente di cinema, libri e serie tv su cui magari siete già capitati in maniera casuale, o forse digitando proprio la parola "casuale" su Google. Se invece ancora non l'avete visitato, vi consiglio di fare un salto perché ci sono delle cose interessanti. Almeno ogni tanto.

Intanto sentiamo cos'ha da dirci sui film in arrivo non solo questa settimana. Visto che in questo misero weekend escono a malapena due titoli, abbbiamo deciso di fargli commentare pure quelli in uscita la prossima settimana. Così ne approfittiamo per fare una doppia puntata in un colpo solo e la prossima settimana me ne vado in Russia a seguire i Mondiali...

Come? Sono già finiti?
E allora mi toccherà farmi ospitare in Sardegna da qualche amico VIP. Eh, dura la vita di noi blogger superstar.


OVERBOARD
(nei cinema dal 19 luglio)
"Non c'è niente di meglio di un film consigliato da Ford per far addormentare tutta la famiglia."

Frank: Faccio outing e lo ammetto pubblicamente sui blog del Cannibale e di Ford: a me le commedie sentimentali piacciono da impazzire. Questa però non mi ispira particolarmente, sarà che parto prevenuto visto che si tratta del remake dell'omonimo film del 1987 con Kurt Russell e Goldie Hawn, che a me non è mai piaciuto. Riusciranno i registi Bob Fisher e Rob Greenberg a farmi cambiare idea?
Cannibal Kid: Io non ho bisogno di fare outing, perché tanto lo sanno già tutti che ho una passione per le romcom, anche se preferisco quelle indie, rispetto alle commercialate come questa. L’originale con due attori di epoca fordiana come Russell + Hawn non l’ho visto, mentre in questo ci sono la simpatica Anna “Scary Movie” Faris e il poco esaltante Eugenio Derbez. Alla fine credo che lo vedrò, e lo stesso farà il buon Frank. Suca Ford!
Ford: le commedie romantiche, se simpatiche e ben fatte, piacciono perfino a me. Peccato che questa paia proprio l'ennesimo remake da crisi di idee di un film che, nonostante la presenza di Kurt Russell, non mi ricordo come un granchè. Dunque passerò oltre e lascerò la visione a quel pusillanime di Cannibal.


SKYSCRAPER
(nei cinema dal 19 luglio)

Frank: Un film d'azione con The Rock? Davvero? Che bella l'estate, che ci propone sempre roba fresca e originale. Guardando il trailer poi sembrerebbe più sci-fi che action, tanto da far apparire verosimile un cinecomic della Marvel. Questa potrebbe essere una di quelle volte in cui il Cannibale ed io siamo d'accordo. E poi di film action ambientati in un grattacielo ne esiste solo uno, per me. Chi ha occhi per intendere...
Cannibal Kid: Io & Frank uniti contro il Male, ovvero contro Ford e contro questi filmacci d’azione. Tra tutti gli action heroes di cui Ford è innamorato, The Rock è uno di quelli che sopporto di più, ma ciò non toglie che questa roba promette molto meno bene rispetto ai simpatici Baywatch e Jumanji - Benvenuti nella giungla. Mi vengono le vertigini al solo pensiero di vederlo. E mi viene il vomito a pensare che su WhiteRussian si beccherà 3, se non 4 bicchieri pieni.
Ford: adoro The Rock e le tamarrate action estive e non, alla facciazza del Cannibale, ma dal trailer questo Skyscraper pare proprio una puttanata talmente grande da non riuscire a convincere neppure il sottoscritto. Certo, una visione magari vacanziera potrei concederla, ma le aspettative, nonostante il buon Dwayne, sono molto, molto sottoterra, altro che grattacieli!

"Nemmeno Ford vuole vedere il mio film???
Allora mi arrendo e lo confesso: è davvero una schifezza."


BENT - POLIZIA CRIMINALE
(nei cinema dal 25 luglio)

Frank: Film del genere solitamente li salto a priori, questo poi non sembrerebbe nemmeno brillare per originalità. Solite esplosioni, sparatorie e ironia all'americana. Potrebbe mai essere meglio di quello che sembra? Non credo. Alla regia c'è Bobby Moresco, che conosco come produttore, come sceneggiatore ma non come regista. Per fortuna nel cast c'è Sofia Vergara, che credo faccia contento anche il Cannibale.
Cannibal Kid: Frank, ti dirò, a costo di passare per il gaio Ford di turno, che Sofia Vergara non m’è mai gustata particolarmente. Troppo troppa per me. Il film poi non parliamone. È uno di quelli che una volta trovavi invenduto in fondo al cestino delle offerte al supermercato e di quelli che ora, con tutta la scelta che c’è, soltanto il criminale Ford ha il coraggio di spararsi.
Ford: e per la seconda volta mi tocca snobbare un film che in teoria dovrebbe essere tamarro abbastanza per me. Purtroppo, mi pare solo brutto. Più brutto del Cannibale e delle sue proposte cinematografiche.

"Cannibal, ritratta subito ciò che hai detto su di me. E tu Ford... tu non parlare proprio che è meglio."


HEREDITARY - LE RADICI DEL MALE
(nei cinema dal 26 luglio)
"Ho appena visto Fooord! Pensavo di essere pronta, ma non si è mai pronti per una cosa del genere."

Frank: Un horror. Un horror d'estate. L'occasione perfetta per andare a godersi un paio d'ore di aria condizionata al cinema. Questo esordio del regista Ari Aster, tra l'altro, ha fatto parecchio parlare di se e i soliti strilloni lo spacciano per un capolavoro, l'horror d'autore (quanto odio questa definizione) dell'anno, addirittura il nuovo L'Esorcista. Non il solito filmetto estivo leggero leggero, insomma. Tieni basse le aspettative Frank, altrimenti come al solito rimarrai deluso tra uno jumpscare e l'altro.
Cannibal Kid: Di solito con questi horror esaltati come capolavori assoluti, e poi l’anno successivo immancabilmente finiti nel dimenticatoio, a sorpresa mi trovo d’accordo con Ford nel ridimensionarli. E questa sì che è una cosa spaventosa. Detto ciò, spero che il film per una volta sia come dicono davvero agghiacciante, in senso buono. Anche se io prima di parlare di horror dell’anno aspetterei il Suspiria di Luca Guadagnino.
Ford: adoro gli horror, specialmente d'estate. Un pò meno quelli spacciati per nuovi cult che finiscono quasi sempre per essere bottigliati come meritano e neanche fossero un film indie consigliato da Cannibal. Hereditary farà la stessa fine, o merita davvero il clamore che ha suscitato? Spero di poter dare presto la mia risposta alla questione.


IO, DIO E BIN LADEN
(nei cinema dal 25 luglio)

Frank: Nicolas Cage è dappertutto! Davvero, in qualunque posto io sia, finisco sempre per trovarmelo davanti: al cinema, in TV, per strada, in pizzeria. Vedo Nicolas Cage ovunque. Eppure non mi sarei mai aspettato di trovarlo in un film di Larry Charles. Siete contenti Cannibale e Ford, vero? Un biopic-commedia-avventuroso. Troppa roba, facciamo che lo aspetto al primo passaggio in TV o su Netflix.
Cannibal Kid: Potenziale titolo scult dell’anno, e forse del secolo, è la conferma di come Nicolas Cage oggigiorno abbia più bisogno di soldi di Gigi Buffon, che tra un po’ sponsorizza persino WhiteRussian pur di guadagnare due euri da andare a giocare al casinò.
Ford: Nicholas Cage è l'eroe trash per eccellenza del Saloon, e questo film promette davvero di essere uno dei titoli imperdibili del genere degli ultimi anni. Una specie di Sharknado senza squali e con tanto Nicola Gabbia. Alla facciazza di Cannibal.

"Ciao Frank, mi vedi anche su Pensieri Cannibali?
Dev'essere di certo un'allucinazione, visto che quel blogger radical-chic non parla mai dei miei bellissimi film."


LE ULTIME 24 ORE
(nei cinema dal 25 luglio)
"Ciao, ti posso offrire un White Russian?"
"Guarda, te la volevo dare, ma dopo questa domanda te la puoi scordare."

Frank: Sulla carta questo film mi potrebbe anche piacere. Ammesso che non sia la solita boiata. Sembrerebbe un John Wick che incontra In Time, però con Ethan Hawke. E la cosa fa un po' ridere. Ho una brutta sensazione a riguardo, magari lo faccio guardare prima a Ford se vuole fare da cavia. Un tempo questo sarebbe stato whisky per le sue bicchierate.
Cannibal Kid: Certo che in questo periodo arrivano un sacco di fordianate assurde. Non a caso l’estate è il periodo peggiore dell’anno per le uscite e in quest’estate 2018 sono particolarmente tremende.
Ford: nonostante, anche qui, ci sia materiale apparentemente fordiano, non sono per nulla attratto dalla potenziale visione. Ma che mi succede, quest'estate!? I Mondiali mi avranno cannibalizzato!? Speriamo di no!


BREAKING IN
(nei cinema dal 26 luglio)
"Oh mio Dio, c'è un intruso in questo blog!"
"Tranquilla, è solo Frank. E poi, se sopravviviamo tutte le settimane all'invasione di Ford, possiamo superare qualsiasi cosa."

Frank: Diretto da James McTeigue. McTeigue, quello di The Raven. Non so voi ragazzi, ma io passo la mano.
Cannibal Kid: Se non ricordo male, The Raven era finito nella mia classifica del peggio cinematografico di qualche anno fa. Direi quindi che passo anche io. Ford, a questo punto sei costretto a sacrificarti tu per la patria, e per l’onore del mondo Blogger.
Ford: non ho mai visto The Raven, ma purtroppo dopo l'ottimo esordio con V per vendetta, McTeigue si è tramutato nell'ombra di se stesso e nell'ennesimo inutile mestierante di Hollywood. Passo anch'io senza pensieri.


HOSTILE
(nei cinema dal 26 luglio)
Ritrovato il corpo di un (più o meno) giovane casalese.
Era stato avvistato a Lodi una settimana fa, poi si erano perse le sue tracce.

Frank: Un altro film horror, francese per di più. Pandemia, mostri, ambientazione post-apocalittica: io con 'sta roba ci vado a nozze. Se poi si svolge quasi tutto nel deserto, allora comincio ad esaltarmi. Dietro la macchina da presa c'è Mathieu Turi che... chi è? Però come produttore abbiamo Xavier Gens. E io a Gens gli voglio ancora bene per aver diretto The Divide. Questo lo guardo di sicuro.
Cannibal Kid: Frank finora stava dicendo cose più o meno sensate, ma adesso dev’essere stato colto dal virus fordiano che ti trasforma in uno zombie spara assurdità. Ancora un film horror di ambientazione desertica? Faccio fatica a pensare a qualcosa di più noioso, a parte una maratona di cinema e/o wrestling ideata da Ford. In compenso è un film prodotto dal paese dei (giustamente) campioni del mondo, quindi magari non è così male.
Ford: potenziale sorpresa della settimana, nonostante il sospetto che nutro da sempre rispetto a chiunque e qualunque cosa provenga dalla Francia, che è mia rivale quasi quanto Peppa Kid. Una visione, nonostante una trama certo non originalissima, ci sta tutta.

OCEAN'S 8
(nei cinema dal 26 luglio)

Frank: No ragazzi, questo non riesco a commentarlo. Poi c'è Sandra Bullock. Cannibale, c'è Sandra Bullock! Che fa una parte alla Sandra Bullock. Quasi potesse essere peggio di quel che sembra. Non basta il resto del cast (tutto al femminile) a farmi cambiare idea. Perdonami, Rihanna. Posso fare come a scuola, che porto la giustificazione e salto la lezione? Dai, esco prima. Questo film non esiste, andiamo avanti.
Cannibal Kid: Frank ormai ha perso il lume della ragione ed è diventato irrecuperabile. Sandra Bullock non mi ha mai fatto impazzire, a parte The Net e The Blind Side, però c’è di ben peggio in circolazione rispetto a lei. Il resto del cast poi promette molto bene, in particolare Rihanna, e, sebbene non sia un enorme fan della saga di Ocean’s, questo capitolo per una serata di discreto intrattenimento il suo porco dovere dovrebbe riuscire a svolgerlo.
Ford: questa roba mi pare la versione heist della terribile saga di Pitch Perfect, dunque nonostante Rihanna credo proprio che passerò la mano dedicando magari le mie serate estive a qualche bella revisione di cult anni ottanta.

"Frank e Ford non ci vogliono vedere in azione."
"Se preferiscono fare all'amore tra di loro, chi siamo noi per giudicare?"


LA BELLA E LE BESTIE
(nei cinema dal 26 luglio)
"Piacere, sono Bella, voi come vi chiamate?"
"Cannibal e Ford."
"Ooh, mi sono accorta che si è fatto improvvisamente tardi..."

Frank: Su un film come questo, visto l'argomento trattato, c'è poco da scherzare. Direttamente dal Festival di Cannes 2017, dove fu presentato nella categoria Certain Regard, questa produzione internazionale diretta dalla tunisina Kaouther Ben Hania è più che mai attuale considerando i fatti di cronaca. Infatti è tratta da una storia vera. Solitamente film come questo mi fanno male, ma al di là del valore umano bisognerà vedere com'è da un punto di vista cinematografico. Che possa mettere d’accordo persino il Cannibale e Ford?
Cannibal Kid: Un film impegnato e dal tema ostico in piena estate?
Mi sa che due bestie come me e Ford saranno d’accordo sì, ma nell’evitarlo. Almeno fino all’arrivo della brutta stagione. Sorry, Frank.
Ford: per quanto suoni terribile in più di un senso, mi tocca essere d'accordo con Cannibal. Fino alla caduta delle foglie - e soprattutto con le vacanze in arrivo - non voglio assolutamente sentir parlare di impegno. Svacco totale e cervello in infradito.


Tormentoni estate 2018: promossi e bocciati

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Tutte le estati c'è una cosa che non manca mai.
Il caldo?
Beh, sì, quello stranamente c'è sempre. Chissa perché?
C'è però un'altra cosa che volenti o nolenti ci dobbiamo sorbire: i tormentoni musicali. Quelli che adesso ci fanno schifo, ma che un giorno riascolteremo con nostalgia... forse. Alcuni continueranno a fare schifo.
In mezzo a tante porcherie, ce ne sono però alcuni che, a essere generosi, possono essere considerati più o meno gradevoli. Ecco i tormentoni dell'estate 2018 che più mi garbano, seguiti da quelli che più mi ripugnano.



I migliori tormentoni dell'estate 2018

14. Nicky Jam x J. Balvin “X”

Io non reggo le reggaetonate, chi mi conosce lo sa. Capita però che ce ne sia una, e in genere non più di una all'anno, che più o meno tollero. L'anno scorso era andata bene al megatormentonesucatasupremo “Despacito”, in questo 2018 la fortuna è calata sul pezzo dei due re attuali delle latinate, Nicky Jam e J. Balvin. Anche se c'è da dire che il ritmo caliente non me gusta per niente, però mi piace il suono ipnotico su cui è costruito il brano, che mi ricorda certe produzioni del rap West Coast anni '90 di Dr. Dre.




13. Pharrell Williams x Camila Cabello “Sangria Wine”

Me gusta la sangria. Me gusta Pharrell. Me gusta (eccome) Camila Cabello. Me gusta questa canzone.




12. Shade “Amore a prima insta”

La bimbominkiata social dell'estate è bell'e che servita. E non poteva non piacermi.




11. Annalisa “Bye Bye”

Ti faccio fare un viaggio dentro di me”.
Va bene, Annalisa, va benissimo. Invito accettato. Ho già preso il biglietto e pure i preservativi. La prudenza non è mai troppa.
Come, con un viaggio dentro di me non intendi quello?
Allora bye bye, Annalisa.




10. Elodie, Michele Bravi, Gué Pequeno “Nero Bali”

Eloide, Michele Bravi e Gué Pequeno rappresentano una delle ammucchiate musicali più improbabili nella storia della musica recente. Il frutto della loro unione tutto sommato però poteva essere peggio. Molto peggio. Come pezzo sputtanneggiante dell'estate invece ci sta dentro.




9. Calvin Harris, Dua Lipa “One Kiss”

Dua Lipa è top in automatico.




8. Cardi B, Bad Bunny & J. Balvin “I Like It”

I like “I Like It”. Nonostante sia una mezza latinata. Ma solo mezza.




7. Liberato “Je te voglio bene assaje”

“Je te voglio bene assaje” is the new “I love you”.




6. Carl Brave feat. Francesca Michielin, Fabri Fibra “Fotografia”

Già solo per aver fatto nell'anno 2018 una canzone che si chiama “Fotografia” e non “Selfie”, applausi per Fibra, e pure per Brave e Michielin.




5. Francesca Michielin “Tropicale”

Francesca Michielin, sola o accompagnata, ci piace sempre & comunque.




4. Maroon 5 ft. Cardi B “Girls Like You”

La canzone pop dell'estate.




3. Baby K “Da zero a cento”

Sì, mi piace questa porcheria di canzone della Vodafone cantata da Baby K che probabilmente a voi ha già spaccato i maroni a cento, su un metro di giudizio da zero a cento. A me invece non ancora. Anzi, mi frulla nella testa per tutto il giorno e la cosa non mi spiace nemmeno. Dopo tanto tempo che mi conoscete, vi stupite ancora?




2. Clean Bandit feat. Demi Lovato "Solo"

Solo: A Clean Bandit Story.
Con Demi Lovato al posto di Chewbacca.




1. Thegiornalisti “Felicità puttana”

Cazzo, che botta di felicità!
Ho detto: “Cazzo, che botta di felicità!”







I peggiori tormentoni dell'estate 2018

15. Boomdabash & Loredana Bertè “Non ti dico no”

La canzone non è terribile, però mi ha stufato in fretta. Troppo in fretta persino per gli standard dei tormentoni e quindi io a questo pezzo dico no. La Bertè nel video in versione gangsta rapper in compenso è un sì fortissimo.




14. Jake la Furia “Bandita”

Promosso il video che omaggia La casa de papel.
Bandita dagli ascolti invece la mediocre canzone.




13. Luca Carboni “Una grande festa”

Che fastidio la voce di Luca Carboni in questo pezzo, che altrimenti non sarebbe malvagio.
Ma cosa te lo dico a fare?




12. Luis Fonsi, Stefflon Don “Calypso”

L'anno scorso ti è andata di culo e la tua super tormentosa “Despacito”, oltre ad aver conquistato le classifiche di tutto il mondo, per miracolo è riuscita a ritagliarsi pure uno spazio tra i miei top dell'anno. Però adesso basta, Fonsi, non è sempre domenica e non è sempre il 2017. E poi la canzone potevi intitolarla "Calippo" invece di "Calypso", così almeno andavi a fare concorrenza al Cornetto di J-Ax e Fedez.




11. Benji e Fede “Moscow Mule”

L'anno scorso la loro “Tutto per una ragione” mi era quasi piaciuta, ma solo per un'unica ragione: l'avevano cantata insieme ad Annalisa. Senza di lei sono invece tornati a ciucciare più piselli di Valentina Nappi nell'ultimo anno.




10. Enrique Iglesias feat. Pitbull “Move to Miami”

“Move to Miami”?
Buona idea. Dai, allora cominciate ad andare voi, che io rimango qui a Casale Monferrato.
Mmm... mi sa che ci guadagnate voi, ma quello che volevo dire è che piuttosto che sentire la vostra canzone preferisco stare a Casale che a Miami, chiaro?




9. Gianluca Vacchi, Sebastián Yatra “Love”

Gianluca Vacchi come uomo è il simbolo del nulla esistenziale.
Gianluca Vacchi come musicista... come artista... vabbé come pseudo DJ & producer è il simbolo del nulla musicale. Un mix di suoni reggaeton e dubstep che vanno per la maggiore in questo periodo, con ritmo tambureggiante da stadio perché è pur sempre l'estate dei Mondiali, uniti insieme a caso per far bailare tutti. Tranne me, tranne me, tranne me.




8. Riki ft. Cnco “Dolor de cabeza”

Riki, l'ex amico di Maria de Filippi nonché attuale nemico della buona musica, cerca il tormentone estivo a tutti i costi e l'unica cosa che trova è un gran...
dolor de cabeza. Nomen omen.




7. Jennifer Lopez ft. DJ Khaled, Cardi B “Dinero”

Yo quiero, yo quiero dinero” canta in maniera insopportabile l'insopportabile J. Lo.
Alla faccia di noi poweri.




6. Alvaro Soler “La cintura”

L'ultimo pezzo di Alvaro Soler, "La cintura", ha un merito: quello di far rivalutare i suoi due precedenti successi estivi e farli sembrare quasi belli.
Ha però anche un demerito: se Alvaro ai tempi del suo primo singolo sembrava il classico “one hit wonder”, adesso che ha già firmato 3 tormentoni di fila sta diventando un rompipalle seriale. E questo non va bene.




5. Fabio Rovazzi feat. Emma, Nek e Al Bano “Faccio quello che voglio”

La nuova canzone di Fabio Rovazzi è appena uscita e mi ha già fatto venire un attacco di diarrea fulminante. Figuriamoci a fine estate...




4. Takagi & Ketra ft. Giusy Ferreri, Sean Kingston “Amore e capoeira”

La nazione del Brasile dovrebbe fare causa agli autori di questo tormentone per abuso di stereotipi.
E il mondo intero dovrebbe fare causa alla voce di Giusy Ferreri per disturbo alla quiete pubblica.




3. Irama "Nera"

Vale la pena umiliarsi a cantare una canzone così ridicola pur di far impazzire migliaia di ragazzine, e pure le loro madri?

Beh, a pensarci bene forse sì.




2. Laura Pausini “E.STA.A.TE.”

Una canzone talmente brutta che non merita nemmeno il primo posto di questa classifica.
E il gioco di parole E.STA.A.TE è talmente orrido che non verrebbe usato manco come titolo di un post su Pensieri Cannibali. E.STI.CAZZI.




1. J-Ax e Fedez “Italiana”

Salvini al Governo decide su tutto e su tutti, la Nazionale non si è nemmeno qualificata ai Mondiali, nei nostri cinema non arriva manco mezzo film interessante o che non sia già uscito in rete da 6 mesi e questa canzone impazza, e fa impazzire, in radio e in TV. Quest'estate c'è davvero più gusto a essere italiaaani.




Macchianera Internet Awards 2018: anche quest'anno vi tocca votare

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Sta per avere inizio la stagione dei premi. Oscar? Emmy? Golden Globe?
No, no e ancora no! Ma di cosa diavolo state parlando?
Quelli sono premi minori. Quelli che contano davvero, almeno per quanto riguarda il mondo di siti e blog, sono i Macchianera Internet Awards, organizzati in occasione della Festa della rete.




Quest'anno riuscirò a spuntare una sospirata nomination?
Se mi date una mano, potrei farcela. Vi chiedo – vi supplico – quindi di votare il qui presente Pensieri Cannibali nella categoria 18., quella del miglior sito cinematografico, inserendo l'indirizzo completo del blog.

http://www.pensiericannibali.com/

Se poi volete indicarmi anche in qualche altra categoria, ben venga. Il regolamento vieta però di votare lo stesso sito in più di 4 categorie diverse. Altra regola: affinché il vostro voto sia valido, dovete esprimere una preferenza in almeno 8 categorie. Se non sapete chi indicare, qui di seguito trovate alcuni miei suggerimenti.

1. Miglior sito
http://www.pensiericannibali.com/

2. Miglior personaggio
Luigi Toto

3. Personaggio rivelazione
Un tipetto impertinente

7. Miglior Tweeter
@Comeprincipe

8. Miglior Creator - Videomaker
Valentina Ariete

9. Miglior Instagrammer
Emily Ratajkowski

10. Miglior canale tv
Paramount Channel

12. Miglior sito televisivo
https://mikimoz.blogspot.com/

14. Migliore radio o podcast online
http://www.radiopanesalame.it/

16. Miglior sito di satira
http://www.lercio.it/

18. Miglior sito cinematografico
http://www.pensiericannibali.com/

19. Miglior sito musicale
http://www.loudd.it/
oppure http://poptopoi.com/

20. Miglior sito letterario
http://diariodiunadipendenza.blogspot.it/

21. Miglior sito fashion & beauty
http://unamelaalgustopesce.blogspot.it/

22. Miglior sito food
http://www.cookingmovies.it/
oppure http://www.nonsolopizzaecinema.com/

23. Miglior foodblogger
Elisa Pavan

25. Miglior sito per genitori e bambini
http://stratobabbo.blogspot.it/
oppure http://whiterussiancinema.blogspot.it/

26. Miglior sito divulgativo
http://www.ferrucciogianola.com/

27. Miglior sito politico-d’opinione
http://andreainforma.blogspot.it/

28. Miglior sito LGBT
http://www.zuccherosintattico.it/

29. Miglior sito di viaggi
http://viaggiandomeno.blogspot.it/

32. Miglior disegnatore-vignettista
http://lafirmacangiante.blogspot.it/
oppure Zerocalcare


La scheda per votare la trovate sul sito Macchianera.
Mi raccomando, votate. Possibilmente Obbligatoriamente per Pensieri Cannibali.



Oltre la notte, oltre il terrorismo, oltre i generi, oltre il cinema

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Oltre la notte
Titolo originale: Aus dem Nichts
Regia: Fatih Akin
Cast: Diane Kruger, Denis Moschitto, Numan Acar, Samia Chancrin, Johannes Krisch, Ulrich Tukur

Ci sono periodi della mia vita in cui penso di essere diventato insensibile. Periodi in cui non trovo un film o una serie TV che riescano a emozionarmi neanche per sbaglio, neanche a pagarle, anche se poi li guardo in streaming a scrocco. Comincio a preoccuparmi. “Che razza di persona sto diventando?” mi domando. Insomma, un conto è non sentire niente per le cose della vita vera, un altro conto è non sentire niente nemmeno per un film. È una roba profondamente sbagliata.

Arriva poi un film come Oltre la notte e mi fa capire che il problema non ero io. O non ero solo io. Il problema erano le pellicole che sceglievo di vedere, che evidentemente facevano piuttosto cagare. Oltre la notte è invece capitato al momento giusto, anche se non si può certo definire una visione disimpegnata perfetta per l'estate. Oltre la notte è  semmai un pugno allo stomaco...
No, ho sbagliato. È una serie di pugni allo stomaco ben assestati, che provocano un dolore proprio fisico. È una raffica di schiaffoni in faccia che ti obbligano a scuoterti, a ridestarti dal torpore. Difficile restare indifferenti alla visione di questa pellicola tedesca interpretata da una Diane Kruger che non sembra nemmeno recitare. Al Festival di Cannes 2017 ha vinto il premio per la miglior interpretazione femminile e si può anche considerare un premio sacrosanto, non fosse per il fatto che la sua non pare un'interpretazione. Lei è il suo personaggio. Lei vive il suo personaggio.


Di cosa parla Oltre la notte?
Di un attentato terroristico. Di un'esplosione che cambia la vita di una famiglia. Di un ufficio che viene fatto saltare per aria, non si sa bene perché, non si sa bene da chi. Ok, quindi si tratta della solita storia in cui i musulmani barbuti sono i cattivoni di turno?
No, finalmente no. Questo non è il classico j'accuse americano, più o meno esplicito, più o meno velato, nei confronti del terrorismo islamico. Ci voleva un regista tedesco di origini turche come Fatih Akin per mostrare che non tutti i film sul terrorismo sono film sul terrorismo islamico.

"Ma tu sei sicuro di non essere un barbuto terrorista islamico?"

Oltre la notte non è il solito film sul terrorismo, e non è nemmeno il solito film. Più che un film solo, sono quasi tre film distinti. La prima parte viaggia su territori da dramma famigliare.


La seconda si muove invece ai confini del legal-thriller.

"Coraggio, non è il tipico legal alla Perry Mason."
"Ma a me piace Perry Mason."
"Allora non sono più il tuo avvocato."

La terza si sposta sui sentieri del revenge movie.


Tutte e tre le parti riescono però a dribblare con facilità gli stereotipi di genere, come Eden Hazard con gli avversari. Oltre la notte va oltre le storie di terrorismo, va oltre i generi e va anche oltre il cinema. È emozione pura. È una visione che fa incazzare, che dà i brividi, senza mai sforzarsi di cercare la lacrima facile, la commozione banale, la sterile compassione. È una pellicola che non ti dice cosa provare, ma ti obbliga a provare qualcosa.
(voto 8/10)


The Handmainagioia's Tale

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The Handmaid's Tale
(serie tv, stagione 2)


Benedetta sia la prima stagione di The Handmaid's Tale. Una serie TV che non è che fosse proprio il massimo del divertimento da vedere, però sapeva conquistare grazie alla sua dose di angoscia settimanale. Un'angoscia che aveva un suo valore quasi rassicurante. Il futuro distopico immaginato da Margaret Atwood nel romanzo che ha ispirato lo show televisivo è talmente una merda, soprattutto per le donne, che la realtà dei Trump e dei Salvini in cui siamo costretti a vivere quotidianamente non appare manco troppo tremenda. Più o meno.

The Handmaid's Tale sapeva stupire. Proponeva qualche flashback in stile Lost, ma aveva uno stile tutto suo, tutto personale, fatto anche di frasi tormentone come “blessed be the fruit” e “nolite te bastardes carborundorum”. Bene. Cioè, bene per la prima stagione, male per la seconda che si trovava costretta a dover fare i conti con un inizio così folgorante. E infatti la prova non si può dire superata. Per niente.


Mi spiace per le povere ancelle, che nel corso della serie ne subiscono di tutti i tipi, però i limiti e i difetti di questa stagione, nettamente inferiore alla prima, vanno sottolineati. Anche perché, a vedere ad esempio le nomination agli Emmy Awards 2018, sembra non solo che il livello sia rimasto inalterato, ma sia addirittura migliorato. L'unica cosa che è migliorata a me è sembrata la cura nella fotografia e nelle scenografie, dovuta probabilmente a un budget cresciuto dopo il boom di pubblico e critica fatto registrare dalla season one. Per il resto, sono diverse le cose che non funzionano.


Innanzitutto: la noia. La grande protagonista di questa stagione non è stata tanto Elisabeth Moss, per carità sempre bravissima e che con il solo sguardo della scena finale merita tutti i premi di questo mondo. La vera protagonista è stata la noia e, se c'è una cosa che non posso perdonare, è una serie noiosa. Passi ancora un film noioso, che tempo un paio d'ore te lo sei levato dai coglioni, ma un'intera stagione noiosa è un calvario cui è davvero difficile resistere.
Non c'è stato un solo episodio che non mi abbia fatto addormentare. Nei primi 3, c'è da dire che se non altro la serie ha cercato di imbroccare una strada differente rispetto al primo ciclo. Peccato che queste puntate si siano rivelate ai livelli di un survival-horror di livello medio-basso qualsiasi. O al livello di un The Walking Dead, per dire, e non è un complimento. Lo stile dell'intera stagione ha seguito quello furbetto di quest'ultima serie: 50 minuti di nulla, e poi un colpo di scena più o meno clamoroso in grado di ridestare lo spettatore e regalargli l'illusione di aver visto un'intera puntata figa.
Nei primi episodi c'è stata inoltre regalata una scenona di sesso esagerata e ai limiti del ridicolo tra Elisabeth Moss e il monoespressivo Max Minchiella Minghella che, se fosse uscita dalla trilogia di Cinquanta sfumature, ne avrebbero riso tutti e invece no, l'hanno fatta in The Handmaid's Tale e quindi è da Emmy immediato.


Tra il quarto e l'ottavo episodio invece non è successo quasi un bel niente, a parte un colpo di scena alla lettera esplosivo che ha dato l'impressione che finalmente la stagione entrasse nel vivo. Così è stato solamente con la nona puntata, quella ambientata in Canada, la migliore del lotto. Gli ultimi episodi sono poi tornati a essere estenuanti, con apice nell'infinita e soffertissima (per lo spettatore ancora più che per la protagonista) scena di parto solitario di Elisabeth Moss.


Una sequenza fatta apposta per farle vincere il suo secondo Emmy di fila che merita sì, ma come detto prima merita per un altro momento della stagione. Una sequenza che a me è parsa molto forzata, così come l'insensato nuovo stupro subito dalla povera Moss per “favorire” il parto. Vabbé che nel regno della repubblica di Gilead sono fuori di testa, ma questo è troppo persino per loro. Qua siamo ai livelli di provocazione gratuita di A Serbian Film, The Human Centipede o del peggior Lars von Trier, quello di Antichrist. Non ho capito però perché se certe cose le gira von Trier sono una merda, e se invece le propone The Handmaid's Tale, e non mi pare con maggiore sensibilità o buon gusto, sono un capolavoro.


Due pesi e due misure che mi sembra siano stati usati anche nei confronti di un'altra delle serie più popolari dell'ultimo biennio: Tredici - 13 Reasons Why. Anche quella è tratta da un romanzo e anche quella ha esaurito l'ispirazione letteraria con la prima stagione. Della stagione 2 di Tredici si è detto che è stata inutile, e un pochino forse è davvero così. In compenso gli autori sono riusciti a regalare al nuovo ciclo di episodi un filo comune, in cui ogni puntata è accompagnata dalla testimonianza di uno dei personaggi. La stagione 2 di The Handmaid's Tale è invece apparsa all'insegna della confusione più totale e ogni episodio ha viaggiato su un proprio binario, senza seguire una linea coerente. Qualcuno potrà dire che è una scelta dovuta a una sovrabbondanza di idee. Per me ha invece messo in evidenza la totale mancanza di idee buone che meritassero di essere sviluppate. Se Tredici – Parte II è stata inutile, ma se non altro c'ha provato a mettere in piedi una stagione con una linea narrativa unitaria, The Handmaid's Tale - Parto II è stata non solo inutile, ma pure pasticciatissima e incoerente. Oltre che noiosa come la vita a Gilead.

L'idea principale di sceneggiatura presente in questi 13 episodi è stata rappresentata dalle fughe (e poi dai ritorni) di Difred/Elisabeth Moss. Se Julia Roberts in Se scappi, ti sposo viene definita Runaway Bride, allora Difred può essere considerata la Runaway Handmaid.


Nonostante tutti da Gilead fino al Canada sappiano di questa sua predisposizione, nei nuovi episodi riesce a fuggire in ben 3 occasioni dalla casa di quello che in teoria è uno dei comandanti più importanti e severi del rigido regime totalitario di Gilead. È come se ai tempi del nazismo un ebreo fosse riuscito a scappare da Auschwitz per 3 volte. Vi sembra plausibile?
E poi La casa di carta sarebbe una serie assurda e inverosimile?

ATTENZIONE SPOILER
Al terzo tentativo di fuga, che sembra essere finalmente quello buono e può garantirle un accesso al Canada insieme all'amato marito (che a questo punto non credo sia tanto amato), Difred decide di fare il solito sacrificio supereroistico. Sceglie di mollare la figlia e tornare indietro a Gilead, forse pensando che senza di lei sarà meno ricercata. Essendo però la figlia (sebbene non biologica ma “adottiva”) del comandante Joseph Fiennes e di sua moglie Yvonne Strahovski, dubito che non staranno a cercarla. Anche se a Gilead sono talmente dei coglioni che non ci giurerei troppo...
FINE SPOILER

Vogliamo parlare di come sia possibile che un gruppo di coglioni del genere abbia preso il governo e instaurato la Repubblica oppressiva di Gilead?
È vero che adesso siamo governati da gente come Trump e Salvini, però che questi siano capaci di mettere su dei nuovi regimi totalitari mi sembra un tantino eccessivo da ipotizzare...
Tra qualche anno vedremo se queste sono state le classiche “ultime parole famose”.

"Vattena via, Salvini. Non ti vogliamo qui!"

Oltre alla storia di Difred assurda e noiosa che non ha concesso alcuna gioia, e stendendo un velo pietoso sui personaggi maschili uno più penoso dell'altro, c'è da notare come anche la maggior parte dei personaggi femminili “minori” siano stati buttati via. Letteralmente buttati via nel caso della povera Eden, interpretata da Sydney Sweeney, giovane attrice da tenere d'occhio già vista nella sottovalutatissima Everything Sucks, una serie scritta mille volte meglio di questa, e ora anche nell'ottima Sharp Objects. Per l'addio del suo personaggio hanno tirato fuori la scena forse migliore dell'intera stagione. Peccato che in precedenza la storia dell'amore contrastato in stile Romeo + Giulietta tra Eden e la guardia di cui si è innamorata sia stata mostrata in maniera così veloce che l'enfasi mostrata per il loro addio, per quanto bella e intensa, è sembrata persino troppo esagerata e ingiustificata. Come un po' tutto in questa stagione.


Esagerata quanto l'enfasi data alla performance di Yvonne Strahovski, che rispetto ai tempi di Chuck e Dexter sarà anche migliorata, ma resta pur sempre un'interprete dalle capacità espressive limitate. Non quanto il tremendo Joseph Fiennes, comunque, uno che di segnali di miglioramento non ne mostra mai. La differenza tra una Strahovski e una Moss resta in ogni caso abissale. Serena, il personaggio della Strahovski, a questo giro ha acquistato maggiore spazio e pure maggiori sfumature. Ancora una volta però troppe e troppo incoerenti l'una con l'altra. Un giorno partecipa insieme al marito allo stupro di Difred e il giorno seguente lei e Difred sono BFF che si scambiano dolci parole di reciproco apprezzamento? WTF?
E poi sono sempre La casa di carta e 13 Reasons Why a essere senza senso?


Altri personaggi che avrebbero meritato sviluppi migliori sono quelli della sempre bravissima Alexis Bledel, il cui comportamento psycho è sfuggito al controllo degli stessi sceneggiatori, e della sottoutilizzata Madeline Brewer, forse la fenomena vera del cast.


Nei primi episodi alcune delle ancelle sono inoltre state confinate nelle colonie (ma che sono? ma perché? ma questa è una cazzata persino per gli standard di Gilead), e poi sono state riportate insieme alle altre, probabilmente quando gli autori si sono accorti che non sapevano più che pesci pigliare e che l'idea delle colonie era un autentico autogol.


A voler fare proprio i pignoli, oltre a delle sceneggiature scritte alla cazzo di cane capaci giusto di riciclare passivamente le frasi leitmotiv della stagione 1, e oltre a risvolti socio-politici distopici meno approfonditi rispetto ad esempio alla sottovalutata saga di Hunger Games, anche a livello registico si è registrato un deciso calo. A livello visivo e di fotografia la cura è stata maniacale, vero, però è mancato lo sguardo obliquo e singolare messo in mostra nei precedenti episodi da registe di talento come Floria Sigismondi e Reed Morano, in favore dello stile anonimo e perfettino di una serie di mestieranti intercambiabili.

Dite che sono stato troppo cattivo?
Suvvia, tanto le ancelle sono abituate a ben di peggio. A stupri, soprusi, mutilazioni e torture?
Anche, ma mi riferivo alla terribile recitazione di Joseph Fiennes, più che altro.
(voto alla seconda stagione: 5/10)

"Non fatemi dire cosa ne penso di questa recensione, che è meglio. Dico solo: nolite te bastardes cannibaldorum!"


La meglio e la peggio musica di luglio 2018

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Dopo aver ascoltato tutti o quasi i pretendenti al titolo di tormentone dell'estate 2018, è ora tempo di tornare alla musica “normale”. Vediamo o meglio sentiamo di dare un ascolto a un po' di gruppi e artisti passati da queste parti nelle più recenti settimane, tra ascolti flop, ascolti top e qualche altra più o meno simpatica rubrichetta presente all'interno della rubrica musicale di Pensieri Cannibali.


Flop

2. Twenty One Pilots

I Twenty One Pilots sono saliti alla ribalta una manciata di anni fa con alcuni pezzi molto fichi a metà strada tra hip-hop e rock, tra cui il tormentone alternative “Stressed Out”. Chiamati a replicarsi, sono tornati sulle scene con due brani uno più anonimo dell'altro. Un doppio cattivo presagio in vista del loro nuovo, e a questo punto non troppo promettente, album.






1. Muse

Ai tempi degli esordi, i Muse sembravano l'anello di congiunzione mancante tra il suono dei Radiohead e quello dei Nirvana. Adesso paiono più come i Modà: ogni loro nuovo pezzo sai già che farà cagà.




Top

9. Jovanotti

Viva la libertà. E viva Jovanotti per aver ridato a questa parola una sua dignità, che per colpa di Berlusconi negli ultimi tempi si era trasformata in una parolaccia.
E poi viva la figa, che ci sta sempre bene.




8. Cheat Codes & Little Mix

Bello sballo teen pop!




7. Post Malone

Pensate che la musica trap sia una gran porcheria?
Non sono d'accordo con voi, però non posso nemmeno giurare che abbiate tutti i torti. Se comunque volete approcciarvi meglio col genere, potreste dare una chance a Post Malone, uno che fa trap, ma dal tiro decisamente pop e ruffiano e radiofonico, in grado di conquistare anche i più scettici. Forse.




6. Jim James

Chi è Jim James?
E che cacchio ne so io?

Ah no, veramente lo so. Ho fatto delle ricerche. Questa rubrica, anche se non sembra, è curata in maniera molto professionale, cosa credete?
Jim James è il cantante della indie-rock band statunitense My Morning Jacket. Un buon gruppo, ma lui solista devo dire che è anche meglio. Il suo nuovo album “Uniform Distortion” pare un disco perduto degli anni '70. Un gran disco degli anni '70.




5. Bob Sinclar

Mai piaciuto, Bob Sinclar. Mi è sempre sembrato la versione più tamarra (non in senso positivo) di David Guetta, uno che è tamarro sì, ma al punto giusto. Inoltre fisicamente mi ha sempre inquietato, visto che secondo me sembra la versione Deejay Time di Killer BOB di Twin Peaks. Si chiamano anche uguale, vi sembra per caso un caso?


Il suo singolo per l'estate 2018 “I Believe” è però un pezzo... raffinato e di gran classe. E chi se lo aspettava?




4. Alice Merton


La tedesca Alice Merton potrebbe non essere la classica one hit wonder. Dopo “No Roots” ha infatti tirato fuori un'altra hit esaltante. Ancora più esaltante. “Lash Out” spacca!





3. The Essex Green

Gli Essex Green sono un gruppo indie-rock dalle tinte molto psichedeliche e retrò che non faceva più un disco (tra l'altro intitolato “Cannibal Sea”) dal 2006. Ora sono tornati alla grande, con un suono vintage tutt'altro che attuale, ma che riporta dritti indietro nel tempo. Non al 2006, ma ai 60s/70s. Ed è una meraviglia.




2. Jain

La cantautrice francese Jain dopo il successo, persino in Italia, dei singoli “Come” e “Makeba” e dell'album “Zanaka”, è pronta per il ritorno sulle scene con il suo secondo album, “Souldier”, in arrivo a fine agosto. La prima anticipazione “Alright” è il modo più giusto per farci capire che sarà alright.




1. Florence + the Machine

Che sofferenza, il nuovo album di Florence + the Machine, “High as Hope”. Al primo ascolto non mi è piaciuto. Mi è sembrato un po' loffio e sbadiglioso. Con gli ascolti successivi le cose non sono mica cambiate molto. C'è voluta tipo più di una settimana per metabolizzare queste nuove canzoni, che però alla fine mi hanno rapito e ora sono loro ostaggio, credo per sempre, o se non altro per quest'estate. “The End of Love” è un capolavoro. “Patricia” all'improvviso s'illumina d'immenso. “June” è un inno. "South London Forever" sembra stare in piedi per miracolo, ma che è miracolo! “Hunger” è un anti-tormentone radiofonico e pure gli altri pezzi d'un tratto riescono a conquistare. Non si sa come, non si sa perché. Potere di Florence Welch. Mai perdere la speranza nella sua musica.





Revival Moment
Andy Williams

Il pezzo revival di questo mese arriva nientepopodimeno che dritto dal 1967 ed è la versione del crooner Andy Williams di “Music to Watch Girls By”, ottimo recupero grazie allo spot di Vivident Xylit.




Guilty Pleasure del mese
Tiësto & Dzeko ft. Preme & Post Malone “Jackie Chan”

E se il vero tormentone dell'estate 2018 fosse questo?




Sgnacchera del mese
Ariana Grande

Dio è una donna. E di nome fa Ariana Grande.
Sono blasfemo se dico che io un Dio così me lo farei?




Movie Soundtrack
Disobedience

Del film Disobedience con Rachel Weisz e Rachel McAdams vi parlerò prossimamente. Nel frattempo vi segnalo che la pellicola è impreziosita in una scena speciale dalle note di “Lovesong” dei Cure.




Serial Music
Pose

La nuova serie “trans” di Ryan Murphy è una delle cose migliori offerte dal piccolo schermo, e non solo, negli ultimi mesi. Come tutte le serie di Ryan Murphy inoltre, Pose non delude nemmeno da un punto di vista musicale. Nella scena introduttiva si parte subito alla grande con “In My House” delle Mary Jane Girls.




Video del mese
Cesare Cremonini “Kashmir-Kashmir”

Il video di “Kashmir-Kashmir”, il pezzo filo-islamico di Cremonini, viaggia a metà strada tra Tutti insieme appassionatamente e Il villaggio dei dannati ed è una delle cose più folli, allucinanti e sataniche viste negli ultimi tempi. Cesare Cremonini is the new Marilyn Manson?




Un mese di cinema mostruoso

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Questa settimana non vi aspetta una rubrica sulle uscite cinematografiche settimanali normale. Questa settimana c'è una super puntata speciale che riassume tutte le uscite migliori delle prossime quattro settimane, fino al ritorno dei blockbuster a fine mese con Mission: Impossible - Fallout e compagnia. E se queste sono le uscite migliori, immaginatevi un po' come possono essere quelle peggiori che sono rimaste fuori dalla rubrica per ragioni di tempo. E di voglia di commentarle.
Speciale è anche l'ospite di turno, Salvatore Baingiu, uno che potrebbe essere tra i massimi blogger nazionali, ma per pigrizia non scrive quasi mai. Almeno, non sul suo blog Salvatore Baingiu, esploratore al rallentatore, che non aggiorna da mesi anni. Se volete (ri)sentire la sua voce, ecco qui i suoi commenti, insieme ai miei e a quelli del mio solito rivale, Mr. James Ford.

Ora ce ne possiamo andare in vacanza tranquilli. Tranquilli, per il bene del mondo intero non andiamo in vacanza insieme.
Via all'ultima puntata della rubrica sulle uscite della stagione 2017/2018.


Dark Hall
(nei cinema dall'1 agosto)
"Aah, quante soddisfazioni mi dà quel Cannibal Kid, è il mio studente migliore.
Dopo di lui ci sono Baingiu ed Hermione. Ultimo Ford."

Baingiu: Dai produttori della saga di Twilight.
Abbiamo tutte le motivazioni necessarie per darcela a gambe levate, eppure sappiamo benissimo che il binomio Horror-Estate funziona piuttosto bene. Quindi perché non dare una possibilità a questo film?
Vorreste voi, signore e signori, perdervi Uma Thurman nelle vesti di una eccentrica preside dotata di poteri magici?
Anche in memoria dei ruoli cult del passato, una possibilità a Uma Thurman non la si nega mai.
Cannibal Kid: Nonostante la promo minacci che è una roba realizzata dai produttori della saga preferita da Ford, questo è il classico horrorino scemino estivo che non ho alcuna intenzione di perdermi. Sia per la trama stile versione teen paranormale di Harry Potter, che per il cast che mette insieme l'idola Uma Thurman, la fichetta AnnaSophia Robb e l'inquietante Isabelle Fuhrman. Potrebbe essere il mio cult dell'estate 2018 e risultare fastidioso a Ford quanto un tormentone di Alvaro Soler a me.
Ford: film che pare il classico horrorino teen estivo buono per i pusillanimi come Cannibal che mi guarderò bene dal vedere a meno di espresse richieste della Signora Ford, che ha più di un debole per alcuni dei film che piacciono anche al mio antagonista. Mi stupisce di più che una produzione di questo tipo possa fare breccia nella curiosità di un potenziale fordiano come Baingiu.

Amiche di sangue
(nei cinema dal 2 agosto)
Una normale serata al cineforum organizzato da WhiteRussian.

Baingiu: Un po’ come Cannibal e Ford: Nemici Amici di Sangue.
Purtroppo il film non verte sulla rivalità tra i due blogger, ed in quel caso sì che non me lo sarei perso per niente al mondo, ma riguarda la ritrovata complicità tra due ex amiche che le porterà a progettare l’omicidio del severo padre di una di esse. Con grande sorpresa ho constatato che la critica l’ha piuttosto apprezzato, anche se dei critici ho imparato a fidarmi poco nel corso degli anni. Se non altro merita una possibilità perché ci offre una delle interpretazioni postume del compianto attore Anton Yelchin.
Cannibal Kid: Dei critici seri è meglio non fidarsi mai. A me questo film teen-psycho-thriller che aveva tutte le carte in regola cannibalesche sia per trama che per personaggi che per cast mi ha lasciato parecchio indifferente. Mai fidarsi dei critici seri. O mai fidarsi di me?
Ford: di norma non bisogna mai fidarsi di Cannibal Kid, soprattutto quando scrive di Cinema. Eppure questa volta mi sento, a scatola chiusa, di potergli dare ragione. Sarà forse l'effetto della nostra rivalità "di sangue"?

Il tuo ex non muore mai
(nei cinema dall'8 agosto)
"Aiuto, guidi peggio di Ford!"
"Mi faccio paura da sola."

Baingiu: Anche i brutti film non muoiono mai, eppure continuiamo a ricascarci.
Che dire di questa pellicola? Un film di spionaggio in salsa rosa, non mi pare tanto allettante l’idea.
Eppure il cast è ottimo, tra belle donne quali Mila Kunis e Kate McKinnon e attori e attrici che si sono distinti di recente per le loro interpretazioni in altrettante memorabili serie tv: Justin Theroux e Jillian Anderson in particolare. Ma la vera arma vincente della pellicola potrebbe essere questa: un cast cannibale interpreta un film dalla trama fordiana. Sarà stato un mix vincente?
Cannibal Kid: La descrizione di Baingiu è perfetta. Il cast cannibale mi ispira parecchio, ma la trama troppo fordiana rischia di farmelo ammosciare di brutto. Spero sia un mix vincente, temo si riveli un mix letale.
Ford: questo film mi pare come una di quelle ex che non vorresti mai rivedere, incontrare, trovarti di fronte ad una festa quando sei sbronzo a livelli indecenti. Considerato che sono ancora in pieno recupero di tutti i film persi nel periodo degli ultimi Mondiali, direi che posso partire per le vacanze lasciandolo felicemente a casa.

Shark - Il primo squalo
(nei cinema dal 9 agosto)
"Io ho pescato uno squalo preistorico, e tu Jason?"
"Più o meno la stessa cosa: un Ford preistorico."

Baingiu: Si sarebbe dovuto intitolare: L’ennesimo squalo.
Da che ho memoria ogni estate è caratterizzata da qualche pellicola che cavalca l’onda de “Lo Squalo” di Spielberg. Questo animale c’è stato proposto cinematograficamente in tutte le salse: stavolta si tratta del progenitore Megalodon, altre volte lo abbiamo visto dotato di intelligenza superiore dopo esperimenti genetici, ed in qualche occasione li abbiamo visti persino volare.
Salviamo gli squali dagli sceneggiatori con fantasia carente.
Cannibal Kid: Più che dalle parti de Lo Squalo, qui mi sa che siamo dalle parti di Sharknado. Sperando che si riveli divertente quanto il primo, e non una porcheria inutile quanto i sequel. O quanto un qualsiasi film action fordiano con Jason Statham che non sia Crank o Crank: High Voltage.
Ford: potenzialmente, uno dei miei cult dell'estate. Ignoranza totale, squali giganti, Jason Statham. Non potrei quasi chiedere di più. Senza dubbio sarà la mia priorità di questa parte vacanziera dell'estate.

Ant-Man and The Wasp
(nei cinema dal 14 agosto)
"Papà, che palle! Quanto sei appiccicoso oggi, lasciami i miei spazi."
"Non posso. Sto cercando di rubare il titolo di Papà dell'Anno a Ford-Man."

Anti-Salvatore: non ho un buon rapporto con i cinecomic.
Purtroppo è un genere che con me raramente funziona, spesso troppo rigidamente ancorato allo schema eroe/antieroe e pertanto privo delle sfumature che rendono, almeno ai miei occhi, i personaggi interessanti. Sarà questo il supereroe che mi farà cambiare idea su un intero filone cinematografico?
Se avrò il coraggio di guardarlo, primo capitolo compreso, lo scoprirò.
Cannibal Kid: Applausi per Baingiu. Pure io non ho un buon rapporto con i cinecomics. Anzi, non li sopporto proprio, proprio come non sopporto Ford. Il primo Ant-Man, per quanto pseudo simpatico e pseudo guardabile, alla fine risultava la solita robetta Marvel con dentro un paio di battute divertenti e per il resto un sacco di effetti speciali e di interminabili scene d'azione. Il sequel quindi riuscirò a reggerlo fino alla fine, o farò il coniglione donniedarkiano e scapperò dalla fifa?
Ford: Ant-Man non è uno dei miei favoriti tra gli eroi Marvel, che pure adoro, e ancor più sapendo l'antipatia che suscitano in Cannibal. Il primo film dedicato all'uomo che sussurrava agli insetti era piacevole e divertente, seppur non tra i miei cult legati al Cinematic Universe, dunque penso che con lo stesso spirito affronterò il secondo capitolo, arricchito dalla presenza di Wasp e dalle evoluzioni dei poteri di questo insolito supereroe. Speriamo bene.

Darkest Minds
(nei cinema dal 14 agosto)
"Oh, cazzo! Questa ha appena visto un film russo consigliato da Ford. Non credo si risveglierà mai più."

Baingiu: Tentativi oscuri ma non troppo di replicare il successo di Hunger Games.
Il genere distopico, invece, è tra i miei preferiti, stavolta la trama ricorda vagamente The Leftovers:
non è il 2% della popolazione mondiale a sparire ma il 98% dei bambini. Quelli rimasti svilupperanno poteri paranormali e proveranno a scappare dalle grinfie dei cattivoni.
Che dire? Fosse figo almeno la metà di quanto è figo il video di Midnight City degli M83 (allegare video) lo vorrei vedere senza ombra di dubbio.
Cannibal Kid: Dopo tante fordianate, ecco una cannibalata coi fiocchi. Il promo recita: “Dai produttori di Stranger Things e Arrival” e tutto lascia pensare a una roba teen distopica. Peccato che il trailer mi abbia fatto venire più che altro in mente il modesto La quinta onda e quindi le speranze che possa piacermi si riducono. Le possibilità che faccia innervosire il vecchio Ford invece restano decisamente alte, quindi bene così.
Ford: tipica teenata finto e pseudo alternativa che probabilmente mi farebbe incazzare di brutto se la guardassi, ma che in terrazza al mare mi guarderò bene dal considerare andando a recuperare quache titolo decisamente più fordiano e divertente.

Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa
(dal 22 agosto)
"Per essere una crociera organizzata da Ford, non è niente male."
"Infatti l'ha organizzata Cannibal. Ford consiglia di viaggiare solo con Costa Crociere..."

Baingiu: Molto probabilmente trattasi di un cartone mostruoso.
Ma non nel senso che si tratta di una animazione piena di mostri, o meglio i mostri ci sarebbero anche, è che sembra proprio la continuazione forzata di una saga che ha già dato tutto nei capitoli precedenti.
L’espediente della crociera e il programmarlo proprio in concomitanza delle vacanze estive mi pare troppo banale dai. Anche la qualità dei film distribuiti parrebbe essere in vacanza.
Cannibal Kid: Avevo visto un pezzetto del primo Hotel Transylvania con i miei nipoti e non mi era sembrato troppo mostruoso. Mostruoso in senso qualitativo, intendo. Non mi aveva però nemmeno fatto venir voglia di guardarmelo tutto, o di spararmi pure il sequel. Lascio quindi questa terza inutile bambinata finto horror a Ford, che lo guarderà con una mano sugli occhi terrorizzato, manco si trattasse di un sanguinoso splatter.
Ford: i primi due Hotel Transylvania, a sorpresa, mi avevano divertito, pur non essendo uno di quei titoli entrati nelle grazie dei Fordini. Penso, dunque, che darò una possibilità anche al terzo, anche se l'idea che mi sono fatto è quella di una minestra riscaldata. Un pò come le ormai ripetitive critiche di Cannibal nei miei confronti. E mie nei suoi.

Come ti divento bella
(nei cinema dal 22 agosto)
"Sul serio Ford preferisce vedere un film con Stallone, a uno con me?"
"Guarda Emily, io ormai non so più cosa dire..."

Baingiu: Fermi tutti: in questo film c’è Michelle Williams. E quando c’è Michelle Williams un film va visto.
La protagonista, interpetata dalla simpatica Amy Schumer, aspira a lavorare in un luogo migliore rispetto a un sottoscala. Punta infatti a farsi trasferire nel grattacielo dove è situata la casa madre della azienda di cosmetici della quale è dipendente.
Come dite? È una trama di merda? E c’avete ragione: però c’è Michelle Williams!
Cannibal Kid: Sono d'accordo con Baingiu che un film con Michelle Williams va sempre visto. E poi qui c'è pure Amy Schumer, che a me sta molto simpatica e, soprattutto, c'è anche Emily Ratajkowski. E allora di cosa stiamo a parlare ancora? Questa è la pellicola del mese!
Ford: altro filmetto che probabilmente stuzzicherà la fantasia delle vecchie fan di Sex and the city oppure dei fan hardcore di Michelle Williams come Baingiu e Cannibal. Io, che non sono dalla parte dello storico serial e neppure della troppo celebrata Williams, passo volentieri la mano.

La settima musa
(nei cinema dal 22 agosto)
"Tu sì che sei cannibale, altroché Katniss Kid."

Baingiu: Concedetemela da sardo: Meglio la settima Ichnusa.
Thrillerino da dribblare senza pensarci due volte: il rapporto tra professore e insegnante riproposto in salsa tragica. Ripeto: meglio una bella bevuta tra amici, ma anche da soli pur di evitare questo film.
In questo caso particolare brindo a Cannibal e Ford che mi hanno gentilmente ospitato nella loro rubrica.
In alto i calici ragazzi.
Cannibal Kid: Caro Baingiu, brindo a te che hai deciso di sottoporti al martirio di una rubrica insieme a me e a Ford, con un'ottima Ichnusa fresca. Ford invece poretto la birra non la beve. Per lui solo acqua o White Russian. La settima musa comunque è un thriller-horror diretto da Jaume Balagueró, uno che non ho seguito sempre, ma che ogni tanto qualcosina d'interessante l'ha tirata fuori, quindi una visione quasi quasi la si potrebbe anche tentare.
Ford: ormai di birra ne bevo sicuramente più di te, caro il mio Cucciolo Eroico, quindi brindo volentieri anch'io con un'Ichnusa alla visione di un film che potrebbe non essere granchè ma, considerato il regista, potrebbe anche concedere qualche sorpresa.

Escape Plan 2 – Inferno
(nei cinema dal 22 agosto)
"Barista, posso avere un White Russian?"
"Oddio, certo che tu e Ford siete proprio fatti l'uno per l'altro."

Baingiu: Piano di fuga approvato in un baleno per me e Marco.
Film molto molto molto fordiano, ed infatti mi rimetto volentieri al suo giudizio per sapere se varrà la pena di recuperarlo. Stima per Sylvester Stallone comunque, non ha perso la voglia di girare pellicole action-trash. Ci vuole una discreta dose di coraggio in effetti.
Cannibal Kid: Sottoscrivo le parole di Baingiu. Non avrei saputo dirlo meglio. Aggiungo solo che io non lo vedrò in alcun caso, un po' perché non ho visto manco Escape Plan 1 (perché, esiste un Escape Plan 1???), e poi perché tanto per Ford sarà un capolavoro in automatico e del suo giudizio non mi fido, soprattutto quando di mezzo c'è il grande amore della sua vita, ovvero Sly. Se poi per caso – anche se esiste una possibilità su un milione – dovesse bocciarlo, beh, vuol dire che fa schifo persino più del previsto, quindi in ogni caso come detto non lo guardo manco sotto tortura!
Ford: altro cult imperdibile dell'estate fordiana. Sly torna nel sequel di un film poco noto di qualche anno fa ma decisamente divertente, improbabile e piacevolissimo, che promette di essere il titolo che mancava per ritrovare l'entusiasmo rispetto alle uscite cinematografiche e alla blogosfera. Alla facciazza di Cannibal.

Fire Squad – Incubo di fuoco
(nei cinema dal 22 agosto)

Baingiu: Storia vera di una squadra di pompieri chiamati Granite Mountain Hotshots.
Massimo rispetto per chi svolge questo mestiere ma il film non lo vedrei.
Di incubo di fuoco mi basta la temperatura rovente che ha raggiunto il mio studio mentre scribacchio queste quattro fesserie al computer. :)
Cannibal Kid: E chiudiamo con l'ennesima ammereganata eroistico fordiana che mi fa venire voglia di dare fuoco ai cinema che lo trasmetteranno stile Shosanna in Bastardi senza gloria.
Ford: ho sempre sognato di diventare un pompiere, ma non penso che quest'idea possa addirittura portarmi a guardare un film che ha tutte le carte in regola per diventare un trash di quelli da evitare. Perfino per uno come me.

"Tu lo sapevi che Ford ha sempre sognato di diventare un pompiere?"
"No, ma ora che lo so, sogno di cambiare mestiere."


Disobedience: Rachel, doppia Rachel, Rachel coi fiocchi

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Il Mereghetti
“Cannibal, negli ultimi tempi sei troppo pigro.
Non pubblichi più a manetta come una volta.
Oggi però ti tocca scrivere una nuova recensione, visto che le mie fanno addormentare tutti.”



Cannibal Kid
“No, oggi disobbedisco.”




Il Mereghetti
“Sei sempre la solita testa di cazzo.”




Cannibal Kid
“Scherzavo...
intendevo dire che oggi parlo di un film che si intitola Disobedience.”



Il Mereghetti
“Ribadisco: sei sempre la solita testa di cazzo.
Comunque, che cacchio di film è?
Nemmeno un modesto genio della critica cinematografica come me lo conosce.”



Cannibal Kid
“Anche se mi insulti, ora te lo vado a spiegare...”






Disobedience
Regia: Sebastián Lelio
Cast: Rachel Weisz, Rachel McAdams, Alessandro Nivola


Per spingervi, anzi per obbligarvi a vedere Disobedience, mi basta dirvi che c'è una scena lesbo con protagoniste Rachel Weisz e Rachel McAdams che da sola vale l'intera visione. Insomma, non siamo ai livelli di quella esagerata tra Adele Exarchopoulos e Léa Seydoux ne La vita di Adele, e dopo le accuse di sessismo rivolte al regista Abdellatif Kechiche dubito vedremo a breve qualcosa del genere in una pellicola teoricamente non-porno, però è comunque una sequenza di quelle davvero notevoli. Ripeto: scena lesbo con Rachel Weisz e Rachel McAdams. E aggiungo: intensissima scena lesbo con Rachel Weisz e Rachel McAdams.


Al di là di questo, che non mi pare poco, Disobedience è una di quelle storie che mi piacciono proprio. Una storia lesbo? Sì, anche, ma adesso non mi stavo riferendo a quello. Mi riferisco al fatto che è una storia di un ritorno a casa. Rachel Weisz è una fotografa che lavora a New York City dove fa la vita da ganza in stile Girls e Sex and the City che un giorno torna in Inghilterra nella city in cui è cresciuta per il funerale del padre, un noto rabbino locale. Che poi essendo un rito ebraico non è proprio un funerale per come lo intendiamo noi, ma è una cosa un po' differente. È insomma una storia stile La mia vita a Garden State di e con Zach Braff. O se vogliamo è qualcosa anche dalle parti della nuova imperdibile serie HBO con Amy Adams Sharp Objects. Non so perché, ma a me queste storie che raccontano del ritorno a casa di un personaggio che si era allontanato da parecchio tempo mi piacciono sempre.

Disobedience non fa eccezione. Pur non proponendo soluzioni narrative o stilistiche particolarmente innovative, funziona alla grande grazie soprattutto al trio di ottimi protagonisti su cui è orchestrata l'intera vicenda, con lo statunitense di origini italiane Alessandro Nivola che qui somiglia un po' a Michael Fassbender a fare da terzo incomodo tra le due Rachel che – vabbé – sono come al solito bellissime e bravissime, e la Weisz pure un po' più del solito. Anche se il mio cuore è soprattutto per la McAdams e – vabbè di nuovo – che te lo dico a fare?


Bene senza strafare anche la regia del cileno Sebastián Lelio che, dopo il fantastico Una donna fantastica premiato quest'anno con l'Oscar di miglior film straniero, dimostra di avere una sensibilità non comune nel raccontare le storie “queer” o LGBTQ che dir si voglia, e anche nel raccontare le storie in generale. Potete quindi disobbedirmi e non stare a seguire il mio consiglio, però se date ascolto a un cretino questo Disobedience non dovete lasciarvelo sfuggire. Fosse anche solo per quella scena con Rachel & Rachel. Intensissima.
(voto 7/10)


Dark Polo Gang - La serie più trap e sku sku (qualunque cosa voglia dire) del mondo

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Dark Polo Gang - La serie
(stagione 1)


Oggi su Pensieri Cannibali volevo parlarvi di Dark Polo Gang - La serie. Poi però mi sono reso conto che non è una serie tratta da un libro o da un film o da entrambi come Romanzo criminale - La serie o Gomorra - La serie, bensì è tratta da... un gruppo. Più per la precisione è una serie documentaristica su un gruppo, i Dark Polo Gang, solo che molti magari non sanno bene chi sono e allora vi dico che sono un gruppo trap. A questo punto credo però che a molti non sia ben chiaro il concetto di trap, visto che c'è chi pensa:

A) Quella non è musica!
B) Se si può considerare musica, è una specie di versione scazzata del rap fatta da bimbiminkia che c'hanno le parole tatuate sulla faccia
C) Chi o cosa è la trap?
D) Quella non è musica!

Credo quindi che ci sia bisogno di fare un paio di passi indietro prima di parlare di Dark Polo Gang - La serie. Partiamo dalla trap, premettendo che:

A) Non sono così esperto del genere
B) Se anche chiedete a qualche rappresentante della musica trap di spiegarvi di preciso cos'è, non penso sappia spiegarvelo, non con un linguaggio umanamente comprensibile, se non altro
C) Mentre cerco di spiegarlo a voi, cercherò di spiegarlo anche a me stesso
D) Quella non è musica... o forse sì?

La trap è un sottogenere dell'hip hop. Come spiega Wikipedia: “La parola "trap" deriva da trap house, appartamenti abbandonati (solitamente nei sobborghi di Atlanta) dove gli spacciatori americani preparano e spacciano sostanze stupefacenti. Inoltre la parola trapping in slang significa "spacciare". Questa musica è infatti molto legata ad ambienti e tematiche relative a vendita e dipendenza da droghe”.

Per spiegarlo in un altro modo, personalmente ritengo che la trap stia al rap come il punk sta al rock. È una questione di velocità: di solito i ritmi del rap si attestano sui 90bpm (battiti al minuto), mentre quelli della trap oscillano tra i 120 e i 140, così come il punk è una versione più accelerata del rock'n'roll. È però anche una questione di attitudine. La trap si basa molto sul do it yourself, sulle produzioni indipendenti fatte in maniera veloce, casalinga, che recuperano quasi quell'attitudine del punk suonato tra amici in garage. Non che io tenessi un gruppo punk in garage, però era così, giusto per fare un esempio. Anche a livello di immagine il paragone ci sta. Il look è una componente fondamentale di entrambi gli stili. Certo, i rappresentanti della trap sono più fissati, molto più fissati con i brand e i marchi di lusso, su tutti Gucci e Balmain, ma anche i punk hanno sempre tenuto in maniera particolare a come presentarsi in pubblico e ad alcuni brand in particolare come gli anfibi Dr. Martens. In tutti e due i casi inoltre quel che ne viene fuori sono dei look che fanno schifo ai genitori.

Come per tutti i generi e i sottogeneri, comunque, esistono filoni differenti all'interno della stessa trap e c'è ad esempio una differenza stilistica notevole tra uno Sfera Ebbasta, più glamour e superficiale, e un Ghali, più riflessivo e impegnato.


Uno degli altri nuovi “fenomeni” della trap nazionale, e con fenomeno intendo a livello mediatico, è Young Signorino, che qualcuno ha paragonato a Sid Vicious dei Sex Pistols. La cosa non deve sorprendere. Entrambi hanno capacità musicali ridotte e discutibili. Entrambi però non lasciano certo indifferenti ed entrambi in epoche differenti hanno rappresentato il peggior incubo per un padre di vedere la figlia uscire con un soggetto del genere.



Sì, ok, ma a livello musicale, che musica è la trap?
Pur avendo un ritmo più veloce rispetto al rap “normale”, ha un effetto piuttosto rilassante. In questo è più simile al reggae. È perfetta per la fattanza (mamma, lo dico puramente a livello teorico, mica per esperienza personale). Ascoltate ad esempio ASAP Rocky.



Tra gli elementi che contraddistinguono la trap ci sono l'utlizzo dei sintetizzatori, del vocoder per modificare e migliorare la voce, di bassi pesanti di matrice dub, e poi un uso del linguaggio fatto di parole ripetute, nelle rime così come nei ritornelli, e ovviamente di termini volgari, con l'aggiunta di abbondanti riferimenti alle droghe, ai brand costosi di vestiti & auto soprattutto, ai soldi come fissa totale e alla figa. C'è poi l'uso della parola bitch come intercalare, più che come offesa. Ok, forse è un genere leggermente maschilista e misogino, ma meno di quanto si possa credere. C'è anzi una fissa per l'abbigliamento, per la cura del fisico e dei capelli, che assume tratti decisamente metrosexual per non dire proprio femminili. C'è ad esempio un passaggio della canzone “Caramelle”, una delle maggiori hit della Dark Polo Gang, che in poche parole rappresenta alla perfezione tutte queste contraddizioni:

Ho più scarpe di una troia (skrt)
Quando ho freddo una pelliccia rosa (ehi)
Baby siamo delle rockstar (rockstar)
Oh mio dio sembro una donna (ehi)



Si può pensare a questo punto a uno stile musicale e di vita superficiale, e un po' lo è, e va bene così. È tempo di finirla con l'ipocrisia da finti impegnati in fissa con il politically correct. Io a livello politico ho un'ideologia a metà strada tra il comunismo de 'na vorta e l'anarchia no global, è vero, però quando ascolto musica non c'ho voglia di sentirmi le menate di Guccini o dei cazzo di Modena City Ramblers, Dio mio che noia! Lasciate questa cosa ai politici di professione. Che poi uno pensa che gente come i Dark Polo Gang siano quattro ignoranti scappati di casa, invece sono dei raga di buona famiglia e pure laureati. Non che il livello d'intelligenza o di cultura di una persona si misuri unicamente in base al suo livello di istruzione, però il fatto che 'sti criticatissimi rapper siano laureati e i nostri votatissimi vice Premier non siano riusciti a prendere una laurea, nonostante c'abbiano provato in maniera fallimentare, dovrebbe quantomeno far riflettere. Per fortuna tanto che come Primo Ministro c'è Giuseppe Conte, uno che ha studiato a New York... maybe.


Va inoltre aggiunto che i Dark Polo Gang quest'anno sono finiti sulla Treccani, cosa di cui molti scrittori e pseudo intellettuali non si possono vantare. Io che c'ho un blog sogno di finirci un giorno su un dizionario con un termine da me coniato. Loro che c'hanno tutti tra i 24 e i 28 anni ce l'hanno già fatta, quanti possono dire altrettanto?

Se ve lo state chiedendo, la parola per cui sono finiti sul vocabolario è “bufu”: “bufu (Bufu) (spreg.) Sigla dell’espressione gergale angloamericana By Us Fuck U (‘per quanto ci riguarda, vaffanculo’), insulto adoperato nei testi di canzoni rap come risposta ad attacchi verbali mossi dall’interno dello stesso ambiente musicale. ◆ La parola Bufu è stata coniata dal gruppo romano di rappers Dark Polo Gang (DPG), formazione composta dagli interpreti Tony Effe, Dark-Side, Pyrex e Dark Wayne.” [Treccani cit.]


Piaccia o meno, la musica trap ha generato un linguaggio nuovo, fatto di espressioni al limite del comprensibile. Un'altra parola usata dalla Dark Polo Gang è "Eskere", un'italianizzazione di "Let's Get It". Ci sono poi altri termini ricorrenti, non solo tra la Dark Polo Gang ma tra tutti gli artisti del genere, come "sku sku" (o "skrrt skrrt" in inglese), intercalare spesso usato nei brani di musica trap. Ma che cacchio vuol dire?
E io che cacchio ne so!

Al di là dei neologismi, gli argomenti principali affrontati dai Dark Polo Gang sono soldi, droghe, figa e marchi di moda, come detto per il genere trap in generale, però qua e là emergono anche altri valori, come quelli dell'amore per gli amici, per la gang, per la famiglia e in particolare per la mamma. La mamma è sacra. E poi voi che leggete da casa non siete forse ossessionati allo stesso modo, o quasi, dal denaro? O forse voi lavorate per la gloria? Per la figa, o per il cazzo a seconda dei gusti, scommetto che c'avete una fissa pure voi. Quanto alle marche, vi ho visti negli scatti su Instagram che siete tutti brandizzati, quindi smettetela di fingervi tanto alternativi. Riguardo alle droghe, non sono forse uno degli argomenti prediletti anche dal rock? Se Eric Clapton canta “Cocaine” è un grande e se i trapper parlano di quante canne e kush (non chiedetemi di spiegare anche questo) si fanno sono solo dei poveri sfigati drogati? Che differenza c'è?


Il fatto è che, piaccia o meno, il rock è morto. Proprio come la Sinistra è un concetto che appartiene al passato. Non è detto che non ritorni. Le mode sono cicliche e c'è tempo per un revival di qualsiasi cosa, quindi figuriamoci se prima o poi non scatta di nuovo il turno del rock e della Sinistra. Se però da qualche parte non nasce un nuovo Elvis Presley o un nuovo Kurt Cobain, il rischio è quello che il rock faccia presto la stessa fine della musica classica o del jazz. Ok, ho amato La La Land e la sua colonna sonora come un artista trap ama i suoi occhiali Gucci, però il jazz in linea di massima continua a farmi due maroni grandi come una casa. Vogliamo che il rock faccia la stessa fine?
Tra i giovani d'oggi la considerazione di cui gode non è proprio alle stelle. Il fatto è che, proprio come la Sinistra, si è imborghesito, ha smesso di lottare, ha perso tutto il suo potere rivoluzionario, di ribellione al sistema. I concerti di Bruce Springsteen e dei Coldplay si sono trasformati in un evento cui andare insieme alla famiglia. Una volta il rock era il genere più detestato dai genitori, oggi è LA musica dei genitori, per non dire dei nonni, e cosa c'è di meno rock di questo?


Il suo posto nel cuore dei giovani negli ultimi anni l'ha preso la musica rap, che di recente si è evoluta (o involuta, se preferite) nella trap. Il momento del passaggio di consegne si è assistito all'inizio degli Anni Zero, dopo che il rock con il grunge e la scena alternative degli anni '90 ha esaurito la sua ultima fiammata creativa e di impatto sulla pop culture. Certo, già in precedenza c'erano stati i Beastie Boys e da noi Jovanotti, ma quello che ha sdoganato definitivamente il genere presso il pubblico bianco è stato Eminem, che senza che nessuno si offenda può essere definito l'Elvis dell'hip hop. Così come Presley ha preso un genere nato grazie alla cultura black e l'ha venduto alle masse bianche, lo stesso ha fatto Marshall Mathers. Pure per i membri della Dark Polo Gang, cresciuti con l'esempio di 8 Mile, Eminem è stato un faro. Sebbene poi la trap attuale sia lontanissima dallo stile sia musicale che di rime di Eminem, che ormai può essere considerato “old school”.


Mi sono dilungato parecchio a parlare di trap e di altre robe, ma di Dark Polo Gang - La serie non ho ancora detto nulla. Quello che posso fare è consigliarvi di darle un'occhiata, la trovate su TIMvision o sui vari siti di streaming più o meno illegale. Probabilmente odierete la loro musica. Forse detesterete pure i quattro membri del gruppo: Tony, Side, Pyrex e Wayne. Se però volete fare una full immersion dentro uno stile di vita, per quanto possa essere distante anni luce dal vostro, e imparare qualcosa di nuovo (non ho detto di bello) sul mondo di oggi, Dark Polo Gang - La serie può risultare una visione estremamente istruttiva, bbitch.
(voto 6,5/10)



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