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Le meglio serie TV 2018

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Le abbiamo amate.
A tratti le abbiamo odiate.
Abbiamo cercato di gustarle con calma... andiamo, chi vogliamo prendere in giro?
Le abbiamo binge-watchate senza ritegno della nostra vita sociale... ma quale vita sociale?
Le serie TV occupano un posto sempre più importante nelle nostre esistenze, cosa alquanto preoccupante, e anche quest'anno se ne sono viste di belle. Molto belle. Questa è la selezione delle 20 preferite nel corso del 2018 qui su Pensieri Cannibali.

Ecco intanto il palmarès dei vincitori del titolo di serie cannibale dell'anno gli scorsi anni:

2008 Skins
2009 Mad Men
2010 Misfits



#20 You
(stagione 1)


#19 Trust
(stagione 1)


#18 The First
(stagione 1)


#17 A Million Little Things
(stagione 1)


#16 Le terrificanti avventure di Sabrina
(stagione 1)


#15 Barry
(stagione 1)


#14 Killing Eve
(stagione 1)


#13 Insatiable
(stagione 1)


#12 La linea verticale
(stagione 1)


#11 Seven Seconds
(stagione 1)


#10 Succession
(stagione 1)


#9 Everythings Sucks!
(stagione 1)


#8 La fantastica signora Maisel
(stagione 2)


#7 Pose
(stagione 1)


#6 Maniac
(stagione 1)


#5 Press
(stagione 1)


#4 L'amica geniale
(stagione 1)


#3 La casa di carta
(stagione 1)


#2 The Haunting of Hill House
(stagione 1)


#1 Sharp Objects
(stagione 1)




Natale in casa Ford – Parte II

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A Natale puoi... andare al cinema. O anche no, visto che pure nel periodo cinematograficamente più ricco (intendo a livello economico) per le sale italiane non è che escano tutti 'sti film che paiono fondamentali. Qualcosa di più o meno intrigante comunque sembra esserci. Cosa?
Scopritelo con l'ultimo appuntamento per quanto riguarda il 2018 con la rubrica sulle uscite nei cinema, condotta da me Cannibal Kid, dal mio rivale Mr. James Ford e dall'ospite di turno, che questa volta è...

Sua moglie, JuleZ del blog Giulia Passione anche nota come Mrs. JuleZ Ford. La sua moglie raccomandatissima. Anche se devo specificare che la proposta di invitarla è stata mia. Invitarla, di nuovo. Manco fossimo dentro una produzione hollywoodiana priva di idee nuove, abbiamo infatti deciso di “girare” un sequel del post dell'anno scorso: Natale in casa Ford – Parte II.
Non si tratta però di un cinepanettone, come forse potreste immaginare dal titolo, ma di un horror.


Amici come prima (dal 19 dicembre)
"Siamo più romantici di Cannibal e Ford."
"Volevi dire di Jack e Rose?"
"No, no. Intendevo proprio Cannibal e Ford."

JZ –“Amici come prima, mi costa una fortuna riuscire ad ammettere che… è stato solo un gioco, un affare da poco, ma sono innamorato di te”. Ecco il film delle feste per Ford e Cannibal. Sarà la volta buona che trasformeranno questo loro sodalizio artistico in qualcosa di più? Io sono pronta alla famiglia allargata, a patto che Cannibal faccia i mestieri di casa al posto mio.
Cannibal Kid: Cara JuleZ, l'unico compito che posso fare in casa è quello del Massimo Boldi di turno, ovvero scorreggiare. Il “film” comunque pare che sia ispirato al rapporto di nemicamicizia tra me e Ford, quindi se incassa bene dovremmo chiedergli una parte dei profitti. Io spero comunque che non vada a vederlo nessuno.
Ford: purtroppo mi trovo d'accordo con Cannibal e spero anch'io che nessuno vada a vedere questa roba fuori tempo massimo. Molto più divertente una bella fiera delle gag per un'ipotetica cena di Natale con i Ford tutti e Cannibal solo.


Il ritorno di Mary Poppins (dal 20 dicembre)
"Basta un poco di Zucchero Sugar Fornaciari, e il plagio va giù."

JZ – mi pareva di aver già visto questo film su Pornhub, ma poi Cannibal e Ford mi hanno fatto notare che non c’era la M tra la o e la p. Peccato. Sarebbe stato di sicuro molto più interessante di questa roba che ha tutta l’aria di essere “una cagata pazzesca”.
Cannibal Kid: Il film su PornHub è imperdibile. Riguardo a quello della Disney invece ho un solo dubbio: lo odierò quanto o ancora di più dell'insopportabile originale degli anni '60? E lo odierò persino più di Ford? Ho l'impressione che non basterà un poco di zucchero per mandare giù questa visione amara.
Ford: considerato come sono andati questi ultimi mesi di uscite cinematografiche, ho come l'impressione che Pornhub scalzerà presto Netflix, mentre è quasi impossibile che questo inutile sequel o reboot o qualunque cosa possa essere riesca nell'impresa di convincermi a concedere più di trenta secondi di visione. Neanche fosse un film di Von Trier o un titolo d'autore consigliato da Cannibal.


Bumblebee (dal 20 dicembre)
"Desideri davvero essere chiamata Cucciola Eroica?"
"E tu Bumblebee???"

JZ – stavo per parlarne male (così a priori), ma mi si è risvegliata l’ormonella. Dylan O’Brien e Justin Theroux, una combo più che soddisfacente per me.
Cannibal Kid: Calmo subito i bollori della Signora Ford, evidentemente poco soddisfatta dalla prestazioni del maritino troppo impegnato a giocare a Red Dead Redemption II, dicendo che Dylan O'Brien presta qui la voce al Maggiolone giallo e quindi non compare sul grande schermo. Inoltre in Italia sarà doppiato dal campione di volley Ivan Zaytsev, perciò non sentiremo manco la sua voce. Poco male per me, comunque, visto che Hailee Steinfeld e l'ambientazione anni '80 sono due motivi più che sufficienti per renderlo a priori il miglior film della saga dei Transformers.
Ford: la saga dei Transformers al Cinema mi ha sempre fatto cagare, e questo film non mi pare possa aggiungere davvero qualcosa. Certo, gli anni ottanta ed Hailee Steinfeld potrebbero essere validi motivi, ma penso che, piuttosto, dedicherò un bel paio d'ore a Red Dead Redemption II.


Old Man & the Gun (dal 20 dicembre)
"Robert, t'è venuta proprio bene l'interpretazione dell'Old Man James Ford."
"Sì, modestamente lo so. Io però nella realtà non sono così vecchio."

JZ – la vera storia di Mister James Ford: Robert Redford ha pagato fior di soldi per poterlo interpretare sugli schermi. Ora infatti abbiamo una villa alle Bahamas.
Cannibal Kid: Che fai, JuleZ, mi rubi le battute? Non è che pure tu sei ai ferri corti con il tuo (ormai quasi ex?) marito?
Ford: finchè abbiamo la villa alle Bahamas, Cannibal, direi che sto in una botte di ferro grazie a RedDeadFord che ha promesso anche di finanziare personalmente tutta la campagna promozionale del prossimo romanzo di Julez.


Cold War (dal 20 dicembre)
"E adesso vi canterò una splendida canzone che ricorderà a Ford di quando era giovane: Finché la barca va."

JZ – film in bianco e nero, amore impossibile, osannato dalla critica. Spero non mi faccia incazzare, perché in realtà mi ispira parecchio.
Cannibal Kid: Film che da buon radical-chic ho già visto. Esteticamente è uno dei lavori migliori dell'anno. A livello emotivo invece è un po' freddino. D'altronde aspettarsi qualcosa di diverso da una pellicola polacca intitolata Cold War sarebbe come aspettarsi la pace tra me e Ford.
Ford: da non radical chic ma amante del Cinema d'autore fatto bene, questo Cold War potrebbe essere uno dei titoli più importanti di quest'anno scialbissimo. Senza contare che il regista è lo stesso di Ida, che riuscì a mettere d'accordo perfino due più o meno nemici come Cannibal e il sottoscritto. Se poi fosse un pretesto per convincere Julez a tentare una visione "d'essai", tanto di guadagnato.


Ben Is Back (dal 20 dicembre)
"I Ford hanno invitato al loro pranzo di Natale persino Cannibal Kid e non me. Che cattivi che sono!"

JZ – buoni sentimenti, lacrimoni faciloni, retorica all’ammmericana, tutto condito con feste di Natale. Mancano giusto le bestemmie per renderlo un cult. Quelle, alle feste, le porto io insieme al panettone. Non c’è niente da temere.
Cannibal Kid: Spero proprio che JuleZ abbia descritto il Natale in casa Ford e non il film.
Ford: Cannibal, fai un salto a Milano il 25 e potrai vivere l'esperienza live del vero Natale in casa Ford. In caso fammi sapere per tempo, così preparo un bel ring.


Capri-Revolution (dal 20 dicembre)
"I film consigliati da White Russian non sono poi così male. Visti con gli occhi chiusi."

JZ – con un titolo così mi aspettavo una merda. Invece la trama è interessante e Martone non è proprio l’ultimo dei fessi. Non dico che è il primo nella “to watch list”, ma ci entra di soppiatto.
Cannibal Kid: Ed ecco che JuleZ si scopre radical-chic. Come, e forse persino di più, del suo consorte. Hey, chi l'avrebbe detto?
Ford: questa non me l'aspettavo neanche io da Julez. Che sia una sorpresa di Natale legata ad un aperitivo di festeggiamento? Ora mi aspetto solo che Cannibal dica di amare il wrestling e poi posso ritirarmi felicemente nel lungo tunnel alcolico delle feste. Ci rivediamo a gennaio.


Spider-Man – Un nuovo universo (dal 25 dicembre)
"C'era proprio bisogno di un altro Spider-Man?"
"Il prossimo passo quale sarà? Un altro Ford?"
"No, basta. Di quelli ce ne sono già troppi!"

JZ – io capisco benissimo (e subisco) il fascino dei supereroi e di Spider-man. Però avete rotto il cazzo eh!
Cannibal Kid: Io non ho mai capito né tantomeno mai subito il fascino dei supereroi come JuleZ. D'altra parte lei è rimasta affascinata persino da uno come James Ford, e quindi che le vuoi dire?
Se però hanno rotto il cazzo (i supereroi e sospetto anche Ford) pure a lei, figuriamoci a me.
Ford: io rompo il cazzo per contratto, ma oggettivamente i supereroi - e Spidey è uno dei miei favoriti - stanno facendo perfino peggio.


La Befana vien di notte (dal 27 dicembre)
"E io che ne sapevo che rubare i regali di Natale ai Ford fosse ancora considerato un reato?"

JZ – io amo Paola Cortellesi. Tanto che vorrei essere lei. Però sto film. EDDAI! Ma che davero davero? Ma perché? Ma perché? La befana. Ma perché? Nel trailer giusto due battute simpatiche (probabilmente le uniche del film). Non ci punterei due soldi.
Cannibal Kid: Paola Cortellesi mi sta simpatica e come attrice non se la cava niente male. Considerata l'approvazione sia su Pensieri Cannibali che su WhiteRussian del recente Come un gatto in tangenziale, mi sa che questa Befana sarà tra le poche pellicole del periodo a fare visita sia nella mia lussosa dimora, che nella capanna dei Ford ahahah
Ford: nella capanna dei Ford, invece, penso ci sarà spazio per il consueto ed intramontabile Una poltrona per due, e che la Befana dovrà passare solo per offrirmi un paio di settimane di detox dai festeggiamenti. La Cortellesi mi sta simpatica ed è anche brava, ma questo film mi attrae meno di Cannibal che volteggia vestito da strega su una scopa volante il sei gennaio.


Moschettieri del re – La penultima missione (dal 27 dicembre)
"Hey, ma La penultima missione significa che nei cinema ne arriverà anche un'ultima?"

JZ – Stavo per massacrarlo, immaginandolo una di quelle trashate italiane che mi fanno venire l’ulcera. Ma il trailer mi ha fatto ridere per cui. Vada per la penultima missione. E speriamo che non sia l’ultima spiaggia.
Cannibal Kid: Io rimango dell'idea che sia una trashata clamorosa. E poi io le storie di Dumas, davvero troppo fordiane per me, non le ho mai sopportate. Nemmeno La maschera di ferro. E considerando che lì c'era l'idolo DiCaprio e qui c'è il sanremese Favino, fate voi...
Ford: potrà aver fatto ridere la signora Ford, ma la presenza di Papaleo renderebbe per me indigesto perfino un film di Kubrick. Neanche fosse Ceccherini.


Suspiria (dall'1 gennaio)
"Cannibal si sta per presentare col suo tutù? E poi l'horror l'avremmo girato noi?"

JZ – cinquanta sfumature di Argento. Non so cosa aspettarmi da questo remake, ma c’è da dire che Guadagnino ha mantenuto intatta l’atmosfera anni ’70 del primo film. Per sicurezza lo vedrò, con Ford da una parte e Cannibal dall’altra, sul nostro divano allargato da famiglia allargata.
Cannibal Kid: Questo film lo attendo così tanto che sarei disposto a vederlo addirittura in casa Ford...
Quale ambientazione più horror di quella?
Ford: Cannibal, casa Ford è sempre aperta per una visione interessante. Molto meno interessante il fatto che questo film potrebbe perfino metterci d'accordo.


Ralph spacca internet (dall'1 gennaio)
"Ford ha letteralmente spaccato internet? Perché non ne sono sorpresa?"

JZ – che me ne faccio di Ralph quando ho già Ford spacca palle e Cannibal spacca famiglie?
Cannibal Kid: Ford, ma che stai combinando in questo periodo per farti odiare da JuleZ ancora più che da me? Le hai proposto una delle tue mortali rassegne cinematografiche? Tra i personaggi Disney recenti, in ogni caso, Ralph e la mitica Vanellope sono tra i miei preferiti, quindi se proprio devo vedermi una bambinata, punto su questa.
Ford: Ralph e Vanellope sono un pò come me e Cannibal, dunque nel nome della famiglia allargata direi che questo potrebbe essere il film delle Feste da vedere con i Fordini.


Aquaman (dall'1 gennaio)

JZ – so già cosa succederà durante la visione di questo film. Ci sarà molta, molta, moltissima acqua in casa Ford. Uno tsunami. (Lo vedrò rigorosamente da sola)
Cannibal Kid: Jason Momoa scatena l'ormone di JuleZ. Certo che le piacciono proprio i tamarri scatenati!
Ford: se non le fossero piaciuti non sarebbe finita con un tamarro della mia specie. Vorrà dire, comunque, dato che mi ispira poco e niente, che mentre lei si dedicherà allo tsunami io rivolgerò la mia attenzione al Mary Poppins giusto.

"Ciao JuleZ, Cannibal a Natale non può venire a pranzo da voi. In compenso ci sono io.
Tuo marito è ancora invitato?"


Van Gogh – Sulla soglia dell'eternità (dal 3 gennaio)
"Vi svelo finalmente perché mi sono tagliato un orecchio: ero stufo di sentire parlare Ford di cinema."

JZ – tu sei pazzo, mica Van Gogh, se pensi che guarderò questo film. Già i biopic non sono il mio genere preferito, poi da quando ho visto Antichrist di Von Trier Willem Defoe non lo tollero più. Piuttosto mi taglio un orecchio e lo servo per cena a Ford e Cannibal (che di regola dovrebbe apprezzare).
Cannibal Kid: Adoro i film biopic, ho amato il recente geniale Loving Vincent, quindi mi guarderò anche questo nuovo lavoro su Van Gogh. Sgranocchiando durante la visione qualche pop-corn e l'orecchio gentilmente offerto da JuleZ.
Ford: tu sei pazzo, mica Van Gogh, se pensi che mi faccia contagiare dal radicalchicchismo di Cannibal. In realtà adoro anch'io i biopic e Van Gogh, e nonostante l'antipatico Defoe questo lavoro pare interessante. Ma dato che non voglio essere troppo d'accordo con il mio rivale, attenderò di leggere la sua recensione per poi decidere di snobbarlo o sperare di massacrarlo.


Il gioco delle coppie (dal 3 gennaio)
"Ed ecco a voi le due coppie di questa puntata: Cannibal e Ford da una parte, JuleZ e Jason Momoa dall'altra."

JZ – film francese con Juliette Binoche sulla crisi di mezza età. Ciaone. Starò ancora asciugando a terra il disastro combinato con Aquaman.
Cannibal Kid: Capolavoro annunciato del radical-chicchismo francese, potrebbe avere su di me lo stesso effetto che Aquaman avrà su JuleZ. E manco l'osceno titolo italiano che richiama alla mente un programma che davano quando io ero un bambino, e Ford era già un anziano, riuscirà a farmi desistere dal guardarlo.
Ford: Assayas è un regista interessante da sempre, ma questo film pare una radicalchiccata davvero eccessiva per questo vecchio cowboy. Meglio spassarsela con un bell'action che aiuti il già citato detox del post festività.


Vice – L'uomo nell'ombra (dal 3 gennaio)

JZ – finalmente un film che mi sembra interessante. Un cast all star, una storia vera, una regia che pare bella tensiva come piace a me. Christian Bale irriconoscibile, Sam Rockwell (che adoro) e Steve Carell. Mi aspetto molto da questa pellicola. Forse l’unica che potrebbe mettere d’accordo la nuova famiglia Ford/Cannibal.
Cannibal Kid: Il regista de La grande scommessa torna a collaborare con l'eroe cannibale Christian Bale in quello che si preannuncia come uno dei filmoni del 2019. Su questo tutti d'accordo e così chiudiamo quest'ultimo appuntamento con la rubrica sulle uscite cinematografiche del 2018 in stile volemose bene disneyano. Mi viene da vomitare e lo farò rigorosamente addosso a Mr. James Ford. Questo è il mio regalo di Natale per te, mio caro.
Ford: una chiusura disneyana in pieno stile fordiano e alla facciazza di Cannibal per un film che probabilmente farà iniziare con il botto il duemiladiciannove, che si spera possa rivelarsi cinematograficamente migliore dello scialbo diciotto. La grande scommessa, del resto, aveva messo pienamente d'accordo i due rivali per antonomasia della blogosfera, e qui ci sono tutte le premesse perché la cosa si verifichi di nuovo. Non accadrà due volte, invece, che il Cucciolo possa vomitarmi addosso, perché sarà impegnato a contare i lividi provocati da una serie pressochè infinita di People's Elbow. E questo è il mio regalo di Natale per te, caro mio.

"Sul serio volete che partecipi alla vostra rubrica sulle uscite cinematografiche?
Piuttosto mi candido come vice di quel pirla di Bush."


Sondaggi 2018: vota il meglio e il peggio dell'anno (è gratis)

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La democrazia funziona alla grande. Vogliamo parlare del governo che gli italiani hanno democraticamente eletto?
Meglio di no, che altrimenti scattano le denunce. Tanto basta guardare al resto del mondo. Ad esempio al più grande esempio di democrazia nel globo: gli Stati Uniti d'America. Tra tutti gli esseri viventi, hanno scelto la persona meno indicata in assoluto al ruolo di Presidente. Roba che al confronto votare Darth Vader si sarebbe rivelata una decisione oculata. Però l'hanno fatto in maniera assolutamente democratica.

Altrimenti prendiamo la Francia. Hanno eletto a furor di popolo il nuovo Presidente l'hanno scorso e appena pochi mesi dopo sono scesi in piazza a protestare animatamente contro quello stesso Presidente. Schizofrenia?
In maniera analoga, in Gran Bretagna hanno votato sì alla Brexit e il giorno dopo se ne erano già pentiti. Schizofrenia pure in questo caso?
No, chiamiamola democrazia. O anche votare a caso.

È alla luce di tutti questi splendidi esempi, che anche quest'anno su Pensieri Cannibali è arrivato il momento in cui il sito abbandona temporaneamente la sua dittatura monarchia e cede al fascino moderno della democrazia. È quindi tempo di votare per i sondaggi cannibali sul meglio e sul peggio del 2018!


Cosa c'è da sapere?

Anche quest'anno, comè ormai tradizione, le categorie in cui si può votare sono 5. Vediamole insieme:

⭐Film del 2018 preferito

⭐Serie TV del 2018 preferita

⭐Artista/gruppo musicale del 2018 preferito

⭐Personaggio simbolo del 2018

⭐Il peggio del 2018

I sondaggi li trovate sulla colonna destra del blog 


Vi ricordo che è possibile il voto multiplo, fino a un massimo di 5 scelte per categoria. Se nessuna delle opzioni indicate è di vostro gradimento, potete sempre indicare una vostra personale preferenza nella casella di libera scelta. Si può votare una volta al giorno. 24 ore dopo, se volete, potete rivotare di nuovo. Le votazioni sono aperte fino alla mezzanotte del 4 gennaio, dopodiché si procede allo scrutinio ed entro il 6 o massimo 7 gennaio sul sito verrano resi noti i risultati.

Un affettuoso ringraziamento va al sito AddPoll, il mio Fabrizio Masia personale, perché mi permette di creare gratis questi sondaggi.

Fine della comunicazione, ora andate e votate. Il più possibile.


Best Music 2018: i miei album preferiti di quest'anno

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Esistono ancora gli album?
Sì. Non ci sono solo le playlist. Ci sono ancora dei gruppi e degli artisti che tirano fuori degli ottimi album e questi sono i 20 che ho preferito nel corso del 2018. Buona lettura e soprattutto buon ascolto!

Prima vi tocca però dare un'occhiata al ripasso dei vincitori delle passate edizioni del titolo di album dell'anno.

2008 - Vampire Weekend"Vampire Weekend"
2009 - The Horrors"Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus"Conatus"
2012 - Fiona Apple"The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk"Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn"Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"
2016 - Radiohead "A Moon Shaped Pool"
2017 - Lorde "Melodrama"



#20 LP “Heart to Mouth”

Dopo il successo del singolo “Lost on You”, eletta canzone dell'anno di Pensieri Cannibali nel 2016, Laura Pergolizzi in arte LP è tornata con un nuovo LP. Magari non vanterà un pezzone assurdo come quello, ma in compenso sfoggia una notevole varietà musicale e un'immutata capacità di scrivere grandi canzoni pop. Ebbrava guagliona.




#19 Dutch Nazari “Ce lo chiede l'Europa”

A metà strada tra cantautorato indie e rap, “Ce lo chiede l'Europa” di Dutch Nazari è la risposta italiana alle richieste di Juncker e Moscovici. Forse. Di sicuro il pezzo “Guarda mamma senza money”, spero un futuro singolo, è l'inno esistenziale di quest'anno.




#18 Maria Antonietta “Deluderti”

No, non è un personaggio storico e no, non è un personaggio di Sofia Coppola, anche se forse potrebbe esserlo. Un personaggio di Sofia Coppola, intendo. Maria Antonietta è una cantautrice indie ancora troppo poco conosciuta. Un giorno magari andrà a fare la giudice a X Factor e dirò che è troppo conosciuta. In attesa che anche il resto d'Italia si accorga di lei, o magari no, io intanto il suo ultimo disco “Deluderti” me lo sono consumato. E no, non mi ha deluso.




#17 Tamino “Amir”

Il nuovo Jeff Buckley. Un ventun anni di madre belga e padre egiziano che vanta una collaborazione con Colin Greenwood dei Radiohead e una voce che a tratti ricorda quella di Thom Yorke. Un suono pop-rock dalle influenze arabe. Un nome “rubato” da sua mamma a un personaggio de Il flauto magico di Mozart. Tamino nel suo album numero 1 “Amir” mette in mostra un talento ancora acerbo, ma pronto a esplodere come nuovo fenomeno della musica mondiale. Poi non dite che Pensieri Cannibali non vi aveva avvisato.




#16 Zen Circus “Il fuoco in una stanza”

Attivi fin dal 1994, gli Zen Circus continuano a sfornare dischi uno più bello dell'altro. L'ultimo “Il fuoco in una stanza”, ricco di nuove perle, non fa eccezione. E dai che il prossimo anno saranno al Festival di Sanremo e io già sogno di vederli fare il culo ai tre tenorini de Il Volo. Non deludetemi, ragazzi.




#15 The Carters “Everything Is Love”

Dopo aver avuto 3 figli, Beyoncé e Jay-Z hanno deciso di dare vita a una nuova creatura. Questa volta un disco, “Everything Is Love”, in cui i due, più che affermate superstar internazionali che si possono permettere di girare un video al Louvre, rappano e cantano come fossero due ragazzini alle prime armi. Il bello è quello.




#14 CRLN “Precipitazioni”

Disco scoperto per caso, incuriosito dalla copertina e da quel nome criptico, anzi crptc. CRLN sta per Caroline, cantautrice 25enne di San Benedetto del Tronto. La sua musica è così alternativa che è difficile catalogarla. Un po' pop, un po' electro, un po' soul, un po' una roba aliena al resto del panorama musicale nazionale. E forse pure internazionale. Al di là delle catalogazioni, i suoi pezzi sono una carezza alle orecchie, e questa è l'unica cosa importante da dire.




#13 Florence + the Machine “High as Hope”

Ok, non è il disco migliore di Florence, né quello con le singole canzoni che più spaccano, né una folgorazione immediata totale. Ascolto dopo ascolto, la bellezza dei pezzi però si dipana in fronte agli occhi e l'ultimo “High As Hope” riesce comunque a lasciare il segno. Quindi oops... she did it again.




#12 Cosmo “Cosmotronic”

È piemontese, fa parte della classe del 1982 ed è un grande.
No, non sto parlando di me. Non questa volta. Questa volta parlo di Cosmo, che con il suo terzo album “Cosmotronic” ha tentato addirittura la strada del disco doppio: prima parte più orientata sulle canzoni pop, seconda più sull'elettronica strumentale. Il risultato è tanto ambizioso quanto riuscito. Cosmico!




#11 Soccer Mommy “Clean”

Se c'è una cosa per cui ho un debole – ok, una delle tante cose per cui ho un debole – sono le cantautrici indie. Quelle ragazze che in pratica soltanto con un microfono e una chitarra riescono a costruire un intero mondo. Un'impresa riuscita splendidamente quest'anno in particolare a Sophie Allison alias Soccer Mommy con il suo disco di debutto/diario personale “Clean”.




#10 Cardi B “Invasion of Privacy”

Rapper aggressiva. Ex spogliarellista. Tamarra scatenata. Nel suo sfaccettato album d'esordio “Invasion of Privacy” Cardi B mostra però anche un lato più sensibile e conquista, pure con facilità, il titolo di disco di hip-hop internazionale dell'anno.




#9 Calcutta “Evergreen”

Calcutta è il cantore di un'intera generazione altrimenti priva di grossi punti di riferimento. Le sue, più che semplici canzoni, sono inni. Da quando è uscito il suo singolo “Paracetamolo” le vendite della Tachipirina si sono impennate. La cosa più bella comunque è che a questo ragazzo non sembra fregargliene niente di niente, se non di tirare fuori delle parole e delle melodie che in qualche modo rimangono incollate in testa.




#8 Pale Waves “My Mind Makes Noises”

Se fossi un teenager oggi, i Pale Waves probabilmente sarebbero il mio gruppo preferito. Sono una band rock dai ritornelli pop con un look goth che rappresentano tutto ciò che un cannibal kid dark come me poteva sognare. Considerando che a livello mentale sono ancora un teenager... i Pale Waves sono il mio gruppo preferito!




#7 Francesca Michielin “2640”

Su Francesca Michelin dico solo: 💓.




#6 Janelle Monáe “Dirty Computer”

Che le vuoi dire, alla Janelle? Come cantante aveva realizzato due ottimi album, poi si è messa a fare l'attrice e ha recitato in film da Oscar o da nomination agli Oscar come Moonlight e Il diritto di contare. È bella. È brava a cantare e a recitare. Ha uno stile fa-vo-lo-so e a quanto pare si fa Tessa Thompson e quindi merita i complimenti anche per questo. Ciliegina sulla torta: il suo ultimo “Dirty Computer” è in pratica il disco che Prince avrebbe voluto incidere se fosse ancora vivo. Che le vuoi dire, alla Janelle?




#5 Salmo “Playlist”

È l'Eminem de' noantri. Intendo l'Eminem al massimo della forma dei primi anni zero, non quello spento di oggi. E il suo nuovo album “Playlist” è rock. È pop. È rap. Non è trap. È Salmo.




#4 CHVRCHES “Love Is Dead”

“Love Is Dead” degli scozzesi CHVRCHES è come un sogno adolescenziale ambientato negli anni '80. Il loro è un electro-pop accattivante, moderno e retrò allo stesso tempo, e non ho proprio idea, oltre a come cazzo si pronuncia il loro nome, del perché non siano tipo il gruppo più famoso del mondo. Forse proprio perché hanno un nome impronunciabile.




#3 The 1975 “A Brief Inquiry Into Online Relationships”

I britannici The 1975 capitanati da Matty Healy sono il gruppo più esagerato, coraggioso, pretenzioso, esuberante, mutaforma, assurdo oggi in circolazione. Con “A Brief Inquiry Into Online Relationships” hanno pubblicato un disco di canzoni pop come se fossero suonate da una band jazz, o forse il contrario. Si possono amare o si possono odiare, e indovinate un po' io da che parte sto, ma difficilmente possono lasciare indifferenti.




#2 Motta “Vivere o morire”

Il prossimo anno Motta parteciperà al Festival di Sanremo e tutti parleranno di lui. Bene o male, questo ancora non lo so. Aspettando di scoprire se verrà accusato di essersi venduto ed essere diventato commerciale, godiamocelo ora che è ancora indie. Ora che è ancora di nicchia. Ora che è ancora “nostro”, con questo “Vivere o morire”, un disco della Madonna che è andato a un passo dal titolo di primo italiano a conquistare il primo posto tra gli album dell'anno di Pensieri Cannibali.




#1 Arctic Monkeys “Tranquility Base Hotel + Casino”

E pensare che al primo ascolto ho pensato: “Ma che cavolo di disco avete tirato fuori questa volta, scimmiette artiche?”. Con gli ascolti successivi ho per fortuna cominciato ad amare questo lavoro intimo e strano dalla prima all'ultima nota. È l'album più... album che ho sentito da diversi anni a questa parte. Non una semplice raccolta di canzoni, sebbene anche prese singolarmente siano splendide, ma proprio un album-album come quelli che si facevano 'na vorta. Brave scimmiette artiche!




Playlist Cannibale!

La classifica è finita. Prima di andare in pace comunque non scappate subito via.
Gli album sono belli sì, però possono esserlo anche le playlist su Spotify. Qui sotto trovate quella con la migliore musica del 2018 selezionata da Pensieri Cannibali. Piena di tanta roba per tutti i gusti, tranne quelli cattivi. 😄




Le peggio serie TV 2018

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È la vigilia di Natale. Siete circondati da luci, alberi addobbati, gente come Ryan Reynolds con addosso maglioni ridicoli.


Nell'aria risuonano le note di Michael Bublé e Mariah Carey. Tutto è pronto per la notte più buona e buonista dell'anno.

NON QUI!



Da buon incrocio tra Ebenezer Scrooge e il Grinch quale sono, quest'anno per Natale vi regalo una bella classifica all'insegna della cattiveria, quella delle peggiori serie TV personalmente viste quest'anno. Alcune – non so come – sono riuscite a seguirle per intero. Altre m'hanno fatto talmente pena che le ho abbandonate prematuramente. Se queste qua sono state le mie 20 preferite, quelle qua sotto sono invece le 10 che mi hanno infastidito, annoiato e/o schifato di più nel 2018. Dopo la Flop 10, trovate inoltre alcune liste sui peggiori attori TV e altre categorie, rigorosamente all'insegna della malignità. E buon Santo Natale a tutti, eh!


#10 The Handmaid's Tale
"Ma non c'erano proprio serie peggiori di cui parlare?"

La delusione dell'anno. Il crollo verticale del 2018. Dopo lo splendore della folgorante prima stagione, The Handmaid's Tale ha proposto una season 2 noiosissima, scritta male, con sviluppi assurdi e una ripetitività che spesso ha significato: “non sapere che pesci pigliare”. Qualitativamente ci sono serie ben peggiori in circolazione, certo, ma dopo quella bomba della precedente stagione era lecito aspettarsi di più. Molto di più.


#9 Il miracolo
"Contento, Cannibal? Queste sono le cose che capitano quando fai il cattivo alla vigilia di Natale."

Nonostante quest'anno abbia esaltato ben due serie italiane (L'amica geniale e La linea verticale) e mi sia goduto alla grande persino una fiction soap come Romanzo famigliare, Il miracolo non m'ha proprio convinto. M'è sembrato il tentativo poco riuscito di Niccolò Ammaniti di trasformarsi nel David Lynch de 'noantri e di fare un prodotto troppo forzatamente internazionale. Il risultato per quanto mi riguarda è stato più ridicolo che divino. Di certo non m'ha fatto gridare al miracolo.


#8 The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
"Che c'è che non va, Donatella?"
"Sono preoccupata per Domenico e Stefano. Dopo il loro spot cinese, temo che la prossima stagione sarà The Assassination of D&G."

Altra delusione clamorosa, considerando come la prima stagione di American Crime Story, quella su O.J. Simpson, era stata strepitosa e il caso Versace, a metà strada tra thriller e glamour, sembrava la vicenda perfetta per un nuovo piccolo capolavoro. E invece... Le parti dedicate al grande stilista sono una telenovela con attori latino-americani del tutto fuori parte nel ruolo degli italiani, mentre quelle sul suo assassino sono la brutta copia di American Psycho. Si salva un ottimo e folle Darren Criss, il resto è meglio dimenticarlo.


#7 Altered Carbon
"Le classifiche di Pensieri Cannibali saranno discutibili, ma non ti sembra esagerato scendere in strada per chiederne la modifica?"

Con i suoi echi di Matrix e Blade Runner, potenzialmente era la ficata dell'anno. In pratica è la versione fuori tempo massimo di un mediocre sci-fi anni '80/'90.


#6 Disincanto
"Questa è la fine che ha fatto Cannibal Kid dopo aver inserito la nostra serie tra le peggiori dell'anno...
ma perché diavolo era vestito da donna?"

Saremo sempre e per sempre tutti grati a Matt Groening per averci regalato I Simpson. Le nostre vite senza di loro sarebbero state più vuote. Di certo meno divertenti. Questo non significa però che dobbiamo accettare ogni roba che tira fuori. Come questa sua non necessaria incursione pseudo ironica nel mondo delle favole giunta con “appena” una ventina d'anni di ritardo rispetto a Shrek. Disincanto tanto, incanto zero.


#5 Manifest
"Ecco una Flop 10 ancora più spaventosa di questo volo!"

Il nuovo Lost?
Sì, prendete i peggiori momenti di Lost. Moltiplicateli per mille. Neanche allora ci siete vicini.


#4 Baby
"Sto a guardà la classifica cannibbale e beh, daje, ce poteva annà peggio."

La serie TV più odiata dell'anno. In Italia e forse non solo, visto che Netflix credo l'abbia lanciata un po' in tutto il mondo. Spacciata come la serie sulle “baby squillo” dei Parioli, in realtà sesso e prostituzione restano molto sullo sfondo, per lasciare più che altro spazio a una versione risibile, castigata, superficiale e mal recitata della ben più riuscita spagnola Élite. Se è “soltanto” quarta in questa classifica è perché si salvano la colonna sonora e le due affascinanti protagoniste Benedetta Porcaroli e Alice Pagani. E poi perché è così (involontariamente?) trash che è uno spasso guardarla.


#3 Kidding - Il fantastico mondo di Mr. Pickles
"Siamo riusciti a superare Baby... are you kidding, Cannibal Kidding?

Kidding è peggio di Baby?
Tecnicamente e qualitativamente non è che sia peggio, ok. È solo una questione di aspettative. Da una serie diretta da Michel Gondry io personalmente mi attendevo qualcosina di meglio rispetto a una girata da Andrea De Sica. Sarà che di Gondry ho adorato praticamente tutto, dallo spot della Levi's anni '90 ai numerosi geniali videoclip musicali, fino ad arrivare a gran parte delle sue pellicole cinematografiche. Per questa serie ho invece solo provato un gran senso di fastidio e di odio. Soprattutto nei confronti del protagonista interpretato da Jim Carrey, Mr. Pickles, una specie di incrocio tra il conduttore della Melevisione e Ned Flanders, con un tocco di Amélie. Peccato che per me il loro mondo non sia né fantastico né favoloso.


#2 Lost in Space

La famiglia più insopportabile del piccolo schermo, e non solo, dai tempi dei Camden di Settimo cielo. Fortuna che questi almeno se ne stanno persi nello spazio profondo. E che nessuno osi salvarli!

"Ho il leggerissimo sospetto che Cannibal abbia manomesso la nostra astronave..."


#1 Bodyguard

Mamma mia che montagna di shit, questa serie!
Scusate l'inglese, però davvero non si capisce come possa essere uno dei programmi più visti nel Regno Unito da anni a questa parte e come siano riusciti a nominare una porcheria del genere tra le migliori serie drama ai Golden Globe 2019. L'unica cosa drama qui è il risultato e l'unica idea di dialogo presente è Richard Madden che dice: “Yes, man!” con accento da fratello Gallagher tremila volte a episodio. Il protagonista maschile fa apparire Arnold Schwarzenegger come un mostro di espressività al confronto, mentre la protagonista femminile è la versione britannica e donna di Salvini, intendo come personaggio non fisicamente. Per non parlare della sfilza di stereotipi su terrorismo e politica lunga quanto una lista di cose fatte da Di Maio. Ciliegina sulla torta: il rapporto tra i due protagonisti che sfocia in una relazione sessuale che fa sembrare la trilogia di Cinquanta sfumature come il Quarto potere dell'erotismo. Non dategli il Golden Globe. Dategli una denuncia.

"Beh, poteva andare peggio. Potevo essere inserito anche tra i peggiori attori...
Ehm, come non detto."


Teleratti 2018

GARKO AWARD (PEGGIOR ATTORE)

#1 Richard Madden (Bodyguard)
#2 Ricky Martin (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story)
#3 Tommaso Ragno (Il miracolo e Baby)
#4 Cody Fern (American Horror Story: Apocalypse)
#5 Antonio Buonanno (L'amica geniale)

Richard Madden in Bodyguard appare come un inverosimile incrocio tra Jack Bauer di 24 e Patrick Bateman di American Psycho, con l'espressività di Terminator e dei livelli di recitazione che oltrepassano il livello-Garko. Il premio di attore bau bau dell'anno è tutto suo. 🐶



CORINNA AWARD (PEGGIOR ATTRICE)

#1 Penélope Cruz (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story)
#2 Shay Mitchell (You)
#3 Elena Lietti (Il miracolo)
#4 Eline Powell (Siren)
#5 Dakota Fanning (The Alienist)

And the winner is... Penélope Cruz. La sua colpa? Quella di essere troppo figa per risultare una Donatella Versace credibile.



C'ERAVAMO TANTO AMATI AWARD (SERIE PEGGIO PEGGIORATA)

#1 The Handmaid's Tale
#2 Scandal
#3 Black Mirror
#4 Shameless
#5 This Is Us

The Handmaid's Tale è drammaticamente calata, ma anche Scandal. Al punto che, dopo averla seguita per 6 intere stagioni, la settima l'ho abbandonata proprio a un passo dal finale di serie. Non credo comunque di essermi perso un granché.
Inoltre Black Mirror ha vissuto la sua stagione peggiore, Shameless dopo 9 anni ormai ha stufato e This Is Us, specie con i suoi stereotipati flashback ambientati durante la Guerra del Vietnam, ha mostrato i suoi primi segni di cedimento.

Elisabeth Moss entusiasta mentre ritira il premio di Pensieri Cannibali


VADAVIALCÙ AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)

#1 Mr. Pickles/Jim Carrey (Kidding)
#2 Archie Andrews/KJ Apa (Riverdale)
#3 Alannah/Rainee Blake (Nashville)
#4 Daniel LaRusso/Ralph Macchio (Cobra Kai)
#5 Steven Crain/Michiel Huisman (The Haunting of Hill House)

Mettetemi davanti a uno di questi personaggi, e lo prendo a botte...

Ehm, ok, Archie Andrews è troppo grosso e con gli addominali (che in Riverdale non mostra proprio mai) troppo definiti, quindi mi sa che da lui me le prendo. Le donne per principio non le picchio, dunque la Yoko Ono di Nashville Alannah è salva. Daniel LaRusso pratica ancora le arti marziali, perciò anche se non è più un Karate Kid ma un Karate Old mi massacra lo stesso. A Steven Crain non mi avvicino, ché porta rogna, e quindi mi sa che le suono soltanto all'odioso Mr. Pickles di Kidding, che tanto è troppo buonista per reagire. Anche se dopo aver visto l'ultimo episodio della prima stagione non ne sono tanto sicuro.



VALIUM AWARD (SERIE PIÙ NOIOSA)

#1 The Terror
#2 Episodio “Metalhead”, s04e05, di Black Mirror
#3 Castle Rock
#4 The Alienist
#5 Camping

The Terror è una serie che ad alcuni è piaciuta parecchio. Non la metto in discussione a livello qualitativo, anche se sinceramente non m'è sembrata nulla di che. Dico solo che io guardandola sono affogato in un mare di noia. Discorso simile per Castle Rock e The Alienist. A me poi già i campeggi veri fanno sbadigliare, figuriamoci quelli finti come in Camping. Come non menzionare infine quell'inno alla pennichella che è stato il pretenzioso episodio "Metalhead" di Black Mirror?

"Quel Cannibal Kid si è annoiato solo perché nella nostra serie non si vede una figa manco a mille miglia di distanza."
"Beh, come dargli torto?"


BASTA GRIDARE AL CAPOLAVORO, MALEDETTI URLATORI AWARD (SERIE PIÙ SOPRAVVALUTATA)

#1 Homecoming
#2 The Handmaid's Tale
#3 Kidding
#4 Patrick Melrose
#5 Westworld

Homecoming è stata descritta da diverse parti come una delle serie più folgoranti e originali dell'anno che volge al termine. A me non è sembrata originale manco per gli standard di Sam Esmail, il regista della serie che non ha fatto altro che copiare Alfred Hitchcock e persino la sua serie precedente, Mr. Robot. Lo so che non siete d'accordo con me, che voi l'avete adorata, che l'avete considerata: "Oh mio Dio geniale!", ma d'altra parte non la considererei sopravvalutata se non fosse piaciuta a nessuno.

"Cannibal, non t'è piaciuta questa serie? Ma allora tutte le mie merdose romcom commerciali te le meriti!"


GUILTY PLEASURE AWARD (MIGLIOR PEGGIOR SERIE)

#1 Élite
#2 L'allieva
#3 Romanzo famigliare
#4 Riverdale
#5 Tell Me a Story

Per la serie: "Serie che mi vergogno di guardare, ma che ci posso fare? Non posso fare a meno di guardarle", ecco i miei 5 guilty pleasure televisivi maggiori del 2018: la serie teen spagnola Élite, la seconda stagione de L'allieva ancora più divertente della prima, l'altra fiction di mamma Rai goduriosamente soap Romanzo famigliare, il sempre più trash e assurdo ma anche sempre divertente Riverdale e il finto-fiabesco Tell Me a Story, che non mi piace, eppure mi piace vederlo.




Cotta adolescenziale 2018

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Quest'anno si è fatta attendere più del solito, ma ora è qui. La classifica più bella dell'anno è arrivata su Pensieri Cannibali. La più bella esteticamente, se non altro. Ecco quali sono le 10 donne del mondo dello spettacolo più affascinanti, sexy, magnifiche del 2018. Almeno secondo Pensieri Cannibali, che magari di cinema, serie TV e musica non ne capirà un granché, però di fascino femminile già un pochino di più. Quali nomi saranno riusciti a entrare nella classifica delle cotte adolescenziali dell'anno?
Via subito alla Top 10!

Ah no, prima c'è il riepilogo delle vincitrici degli scorsi anni.

2011Mila Kunis
2016Brie Larson
2017Ana de Armas




#10 Diletta Leotta
(Italia, 1991)
"Cannibal è come la Juve: gli piace vincere facile."

Della serie A non me ne frega un granché. Anche se sono della Juve, vedere un campionato in cui le altre squadre possono lottare giusto per il secondo posto non è che sia il massimo del divertimento. Nonostante questo, quest'anno un pensiero (cannibale) ad abbonarmi a DAZN l'ho fatto lo stesso. Il motivo?
L'ottima qualità di questo servizio?
Ehm no. Solo e unicamente Diletta Leotta.



#9 Joanna Kulig
(Polonia, 1982)

Già vista in Elles e con un piccolo ruolo in Ida, quest'anno Joanna Kulig ha svoltato con la parte da protagonista femminile in Cold War, uno dei film d'autore più osannati dell'anno. Aspettando di scoprire se la pellicola verrà candidata agli Oscar, lei si candida già al titolo di Jessica Chastain polacca.





#8 Hailee Steinfeld
(Usa, 1996)

La ragazzina de Il Grinta è cresciuta bene. Mooolto bene. Quest'anno ha girato il suo primo blockbusterone da protagonista, Bumblebee, ha condotto gli MTV EMA 2018 e da semplice attrice-popstar si è ormai trasformata in... superstar!




"Grazie Cannibal, sei quasi più umano di Bumblebee!"


#7 Debby Ryan
(Usa, 1993)

Non riesco a capire se Instatiable è una trashata pazzesca, o se è effettivamente una serie valida, o magari anche tutte e due le cose insieme. Diciamo che la folgorante presenza di Debby Ryan non rende molto obiettivo il mio giudizio.


Tanto per la cronaca, quest'anno è apparsa anche nel gradevole film teen Ogni giorno. Nel caso aveste dubbi in proposito, vi dico che, quando compare in scena, ruba tutte le volte la scena alla protagonista.



Un post condiviso da Debby Ryan (@debbyryan) in data:

"Fanculo, Cannibal! Potevi mettermi qualche posizione più in alto."


#6 Ophélie Bau
(Francia, 1992)

Il cast femminile più sexy di tutti i tempi. Pensavo che quello di Spring Breakers fosse praticamente imbattibile, ma le mie credenze di recente sono vacillate durante la visione di Mektoub, My Love: Canto Uno, ultimo imperdibile film di Abdellatif Kechiche. Tra le varie fascinose fanciulle presenti, a svettare in maniera particolare è Ophélie Bau. Non so se e come la sua carriera procederà dopo questa pellicola, ma già solo con questa interpretazione un posto nella Storia del Cinema se l'è guadagnato di diritto. E-sa-ge-ra-ta.


Certo che pure le altre di Mektoub non sono niente male...



#5 Matilda De Angelis
(Italia, 1995)

La carriera di Matilda De Angelis sta procedendo... Veloce come il vento. La Jennifer Lawrence de' noantri negli ultimi 12 mesi s'è messa in mostra in Una vita spericolata, senza troppi veli addosso in Youtopia, nella serie Tutto può succedere, ai Festival di Venezia e di Berlino e pure nel video dei Thegiornalisti di “Felicità puttana”. E J.Law muta.





#4 Camila Cabello
(Cuba - Usa, 1997)

Camila Cabello è la dimostrazione, oltre dell'esistenza de Dios, di come si possa avviare una carriera solista di successo e fare musica decente anche a partire da una girl band non proprio fenomenale come le Fifth Harmony. Manco Geri Halliwell è riuscita a fare tanto.





#3 Saoirse Ronan
(Irlanda, 1994)

L'Oscar non è ancora arrivato, la prima posizione in questa classifica nemmeno, ma quest'anno Saoirse Ronan con Lady Bird ha definitivamente spiccato il volo come una delle star più brave, e pure più belle, in circolazione tra i cieli di Hollywood e dintorni. S'è poi vista pure in On Chesil Beach e The Seagull, mentre prossimamente sarà in Maria regina di Scozia faccia a faccia con Margot Robbie, in The French Dispatch di Wes Anderson, nella love story lesbo Ammonite accanto a Kate Winslet e nel nuovo Piccole donne. E mo' chi la ferma più? Ma soprattutto: ma chi la vuole fermare?


"Nemmeno quest'anno sono prima?
Maria, io esco!"


#2 Úrsula Corberó
(Spagna, 1989)

Le immagini simbolo della serie TV spagnola La casa di carta fondamentalmente sono due:

A) La maschera da Salvador Dalí


B) Il fondoschiena di Úrsula Corberó


I miei commenti in proposito?

A) Niente da dire, ottima maschera, diventata un'icona dei nostri tempi. Quasi ai livelli di quella di Guy Fawkes.

B) Talmente da urlo da avermi trasformato in un fan dei culi quasi quanto lo sono delle tette. Muchas gracias, Úrsula.



#1 Matilda Lutz
(Italia, 1992)

E a proposito di gran belle... attrici promettenti, ecco a voi Matilda Lutz. Splendore di ragazza che quest'anno si è fatta notare a livello mainstream nella seconda stagione della serie Rai I Medici e anche come testimonial di Emporio Armani, oltre - tanto per la cronaca - a essere diventata una neo MILF.


E poi soprattutto è stata la rivelazione di Revenge, un film action-thriller-survival-horror in cui è bellissima, super sexy e stilosissima (anche grazie agli orecchini a forma di stella, alla t-shirt I 💗 LA e al Chupa Chups) e pure bravissima.


Più che una semplice pellicola, Revenge è un autentico one woman show, con cui Matilda vendica tutte le donne italiane che negli anni passati non ce l'avevano mai fatta a conquistare il titolo di Cotta adolescenziale di Pensieri Cannibali e finalmente riesce nell'impresa. Prima gli italiani?
No, prima Matilda Lutz.


"Cannibal, non ti ho mica obbligato a mettermi in prima posizione puntandoti addosso un fucile. No, no."


In chiusura, il commento di Jerry Calà a questa classifica
"Matilda..."
"...doppia Matilda..."


Best Music 2018: le mie canzoni preferite di quest'anno

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Quali sono le canzoni più suonate e più apprezzate nel Jukebox di Pensieri Cannibali nel corso dell'ultimo anno?
Ma soprattutto, cosa è un Jukebox?
Diciamo allora che queste sono le 20 canzoni preferite nella Playlist di Pensieri Cannibali del 2018, così va meglio?

Prima di dare un'occhiata e ancora di più un ascolto alla Top 20, vi consiglio di passare a sbirciare pure la classifica dei migliori album del 2018 e vi ricordo inoltre i vincitori del titolo di canzone dell'anno gli anni passati.

2008 - MGMT “Time to Pretend
2009 - Bat for Lashes "Daniel"
2010 - Katy Perry "Teenage Dream"
2011 - College feat. Electric Youth "A Real Hero"
2012 - Bat for Lashes "Laura"
2013 - Lana Del Rey "Young and Beautiful"
2014 - Hozier "Take Me to Church"
2015 - M.I.A. "Borders"
2016 - LP “Lost on You
2017 - Chromatics "Shadow"


#20 Panic! at the Disco “High Hopes”

Ex paladini della musica emo, i Panic! oggi hanno un suono più pop e radiofonico, ma sanno ancora come scrivere pezzi che provocano esaltazione allo stato puro. Come questa “High Hopes”.




#19 Betta Lemme “Bambola”

Il pezzone puttanpop-trash più godurioso dell'anno.
Patty Pravo con la tua bambola, fatevi più in là, che se no vi mando Annabelle!




#18 Anastasio “La fine del mondo”

Non me ne frega granché che abbia vinto X Factor 2018. Non mi interessa nemmeno che abbia messo like a qualche post di Salvini, Trump e CasaPound. “La fine del mondo” è un pezzo rabbioso, nichilista, punk e questa è l'unica cosa che m'importa.




#17 Hooverphonic “Romantic”

Ho scoperto questa raffinata canzone che segna il ritorno sulle scene internazionali del gruppo belga Hooverphonic, con tanto di nuovo cantante Luka Cruysberghs, grazie al programma su Radio Deejay di Fabio Volo. Dite quello che volete su di lui come scrittore e attore, ma come conduttore radiofonico e selezionatore musicale non se la cava niente male.




#16 Martina Attili “Cherofobia”

Non so se questa è una delle canzoni più belle dell'anno. Di sicuro è una delle cose più inaspettate e strane che mi sia capitato di ascoltare di recente. Lontana dall'essere la tipica ballata sdolcinata, ha un testo che parla di una patologia seria ed esprime un male di vivere quasi di kurtcobainiana memoria ed è interpretato in maniera schizzata alla “Stan” di Eminem. Niente male per una ragazzina con la faccia da bambina e la voce da piccina.




#15 Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza”

La canzone cazzona dell'anno, a guardarla da vicino poi nemmeno così cazzona. Una bella vacanza dalla solita seriosa/noiosa musica sanremese.




#14 Baustelle “Veronica, N.2”

Amati. Odiati. Venerati. Presi per il culo. Piacciano o meno (e a me come direbbe Di Maio piacciano), i Baustelle di Francesco Bianconi sanno sempre scrivere pezzi che lasciano il segno, come questa Veronica, N.2. Poco importa se le canzoni a Bianconi gliele scrive il cane. Nel bene nel male.




#13 Sufjan Stevens “Mystery of Love”

Un pezzo da Oscar. Almeno per me. Per l'Academy Awards invece quello di Sufjan Stevens per la pellicola Chiamami col tuo nome è un pezzo quasi da Oscar, visto che la statuetta di miglior canzone originale in un film quest'anno alla fine è andata alla già dimenticata “Remember Me” di Coco. Vabbé.




#12 Mitski “Nobody”

Autrice di uno dei migliori album del 2018, “Be the Cowboy”, rimasto fuori per un soffio dalla mia Top 20, la nippo-americana Mitski si rifà nella lista delle canzoni con questa tanto malinconica quanto irresistibile “Nobody”. Un pezzo che, come ben evidenziato da Blackswan sul blog Come un killer sotto il sole in uno dei suoi rari lampi di lucidità (LOL), ricorda i Cardigans. Questa è la nuova “Lovefool”.




#11 Christine and the Queens “5 Dollars”

La canzone si chiama “5 Dollars”, ma possiede una bellezza dal valore inestimabile. E non, come si sarebbe detto una volta, da 5mila lire.




#10 Lady Gaga, Bradley Cooper “Shallow”

Un pezzo di Lady Gaga in una classifica di Pensieri Cannibali non è che sia una novità assoluta. Lo è però un pezzo di Lady Gaga che suona più come una canzone dei Pearl Jam che come una delle sue puttanpop, e in cui c'è pure Bradley Cooper che se la cava niente male come cantante. Chi l'avrebbe detto?




#9 Ghali “Cara Italia”

Cara Italia ti scrivo
così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontana
un pezzo trap ti scriverò




#8 The Struts “Body Talks”

L'inno rock'n'roll del 2018.
Va bene, non sarà la nuova “(I Can't Get No) Satisfaction”, ma se non altro può essere considerata la nuova “Are You Gonna Be My Girl”. È già qualcosa.




#7 Kendrick Lamar, SZA “All the Stars”

La cosa migliore del sopravvalutatissimo film Black Panther? Senza dubbio la sua colonna sonora, per altro piuttosto sottoutilizzata all'interno della pellicola, e in particolare questo pezzo stellare interpretato dal rapper Kendrick Lamar con la nuova star della musica R&B SZA. Ai prossimi Oscar farò il tifo per loro ancora più che per Lady Gaga, sorpresa!




#6 Post Malone “Better Now”

La canzone post-rottura che avrebbe scritto e interpretato quest'anno Adele. Se solo fosse un'artista di musica trap.




#5 Maroon 5 ft. Cardi B “Girls Like You”

Il mondo ha bisogno di girls like you, e di songs and videos like this. Yeah yeah, yeah yeah yeah, yeah yeah yeah.




#4 Rosalía “Malamente”

Una canzone spagnola tra le top di Pensieri Cannibali?
Nell'anno de La casa de papel e di Élite è possibile anche questo. Ci tengo comunque a precisare che non si tratta di una latinata reggaeton da bailar toda la noche, bensì di un pezzo di genere... non so in quale genere possa essere infilata questa “Malamente”. So solo che me gusta mucho.




#3 Ariana Grande “thank u, next”

I primi tempi questa canzone non mi piaceva particolarmente. Ascolto dopo ascolto, è invece diventata LA DROGA del 2018. Complice anche il video, che omaggia quattro tra i film guilty pleasure più belli di tutti i tempi: Mean Girls, 30 anni in 1 secondo, Ragazze nel pallone e La rivincita delle bionde.




#2 Måneskin “Torna a casa”





#1 Thegiornalisti “Felicità puttana”

Il mio principale ricordo legato a questa canzone è dell'ultima volta che sono passato sul Ponte Morandi di Genova. Un ricordo felice, visto che stavo cominciando le mie vacanze estive, ma proprio come dice la canzone la felicità è puttana e quindi non è destinata a durare a lungo.
Al di là di questo, e al di là del fatto che è stata la mia suoneria sullo smart phone per l'intero periodo estivo, questo è il pezzo che probabilmente scriverei io se fossi un cantante indie dalle tentazioni pop. Perché questo brano, per quanto nazional-popolare possa suonare, ha pur sempre un'anima alternativa, come quella parolaccia inserita nel titolo e nel ritornello ricorda. Felicità puttana dura 3 minuti, ma che botta ci dà!




Chi vuole proseguire con la full immersion nella musica cannibale dell'anno, qui sotto può andarsi a sentire la playlist Spotify Best Music 2018 di Pensieri Cannibali. Oppure può anche andare a quel paese. La scelta è libera.



Cannibal TVB Awards 2018

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Signori e signore, grandi e piccini, umani e non umani, benvenuti ai Cannibal TVB Awards 2018. Di cosa sto parlando?
Non saranno importanti quanto gli Emmy Awards, i Golden Globe o addirittura i Telegatti, però sono i premi dedicati alle serie TV più... fighi, più divertenti e pure più modesti che potete trovare nel mondo. Perché quest'anno si chiamano TVB Awards?
Perché TVB non sta per Ti Voglio Bene, ma per TV Bella. Un titolo peggiore non sono riuscito a trovarlo, scusate tanto.
E ora che lo spettacolo cominci!

Prima di iniziare con i vari premi, vi ricordo che a questo link potete scoprire le serie più odiate dell'anno, mentre qui sotto andiamo a ripercorrere la Top 20 delle serie più apprezzate qui su Pensieri Cannibali nel 2018.


#1 Sharp Objects
#2 The Haunting of Hill House
#3 La casa de papel
#4 L'amica geniale
#5 Press
#6 Maniac
#7 Pose
#8 The Marvelous Mrs. Maisel
#9 Everything Sucks!
#10 Succession

#11 Seven Seconds
#12 La linea verticale
#13 Insatiable
#14 Killing Eve
#15 Barry
#16 Chilling Adventures of Sabrina
#17 A Million Little Things
#18 The First
#19 Trust
#20 You

Menzione d'onore
BoJack Horseman
The Romanoffs
Vanity Fair
The Affair
Élite
Here and Now
Cobra Kai
American Vandal
Tredici - 13 Reasons Why
New Amsterdam


Cannibal TVB Awards 2018


MAD MAN AWARD (MIGLIOR ATTORE)

#1 Kieran Culkin (Succession)
#2 Darren Criss (The Assassination of Gianni Versace)
#3 Henry Winkler (Barry)
#4 Brendan Fraser (Trust)
#5 Penn Badgley (You)

Il fantastico Mr. Culkin, il fratello minore di Macaulay, vince a sorpresa grazie alla sua sorprendente performance nella sottovalutata Succession. Altre sorpresone sono lo psycho Darren Criss nell'altrimenti deludentissimo The Assassination of Gianni Versace, il ritorno di Fonzie al secolo Henry Winkler nella comedy Barry, Brendan Fraser che dopo anni di tentativi a vuoto si dimostra finalmente un vero attore, e pure uno bravo, in Trust, e Penn Badgley in You con la sua versione stalker motherfucker del personaggio un tempo interpretato in Gossip Girl. XOXO.



WONDER WOMAN AWARD (MIGLIOR ATTRICE)

#1 Amy Adams (Sharp Objects)
#2 Olivia Cooke (Vanity Fair)
#3 Charlotte Riley (Press)
#4 Emma Stone (Maniac)
#5 Patricia Arquette (Escape at Dannemora)

Mi spiace per le altre, ma Amy Adams negli ultimi tempi è in uno stato di grazia e proprio non la si batte. Applausi comunque anche per la ammiccante Olivia Cooke della miniserie britannica Vanity Fair, per una Charlotte Riley un tempo nota come la moglie di Tom Hardy ma da quest'anno direi che si può parlare più che altro di Tom Hardy come il marito di Charlotte Riley, per una Emmina Stone sempre fuoriclasse e per una Patricia Arquette mostruosamente brava in Escape at Dannemora in versione Charlize Theron, inteso in senso "Charlize Theron in Monster".



BREAKING MAN AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)

#1 Stephan James (Homecoming)
#2 Harris Dickinson (Trust)
#3 Billy Porter (Pose)
#4 Jeremy Strong (Succession)
#5 Ryan Eggold (New Amsterdam)

Homecoming non è una serie che mi abbia entusiasmato o convinto più di tanto, ma se non altro le sono grato per avermi fatto conoscere quello che potrebbe essere uno dei migliori attori dei prossimi 10 anni: Stephan James, presto anche in Se la strada potesse parlare, il nuovo film di Barry Jenkins. Occhio anche al giovane Harris Dickinson e ad attori un po' meno giovani ma che prossimamente probabilmente rivedremo spesso e ovunque come Billy Porter, Jeremy Strong e Ryan Eggold.



NEW GIRL AWARD (ATTRICE RIVELAZIONE)

#1 Eliza Scanlen (Sharp Objects)
#2 Sydney Sweeney (Everything Sucks!, The Handmaid's Tale, Sharp Objects)
#3 Ludovica Nasti e Gaia Girace (L'amica geniale)
#4 Mj Rodriguez (Pose)
#5 Fotinì Peluso (Romanzo famigliare)

Tenere testa ad Amy Adams non è da tutti. Riuscire persino a rubarle ogni tanto la scena figuriamoci. Eppure la 19enne Eliza Scanlen in Sharp Objects ce la fa. La 21enne Sydney Sweeney è invece riuscita a lasciare il segno non in una, bensì in 3 serie differenti e con 3 personaggi molto differenti tra loro in Everything Sucks!, The Handmaid's Tale e Sharp Objects. L'11enne Ludovica Nasti, la 14enne Gaia Girace e la 19enne Fotinì Peluso hanno dimostrato che nelle Rai Fiction non è vietato per legge recitare bene, come finora era lecito pensare. E poi c'è Mj Rodriguez, 27enne trans che in Pose è brava da far commuovere.
Per la serie: giovani fenomeni paranormali crescono.



PEZZO DI FIGO AWARD (SEX SYMBOL UOMO)

#1 Matt Czuchry (The Resident)
#2 Miguel Herrán (La casa di carta e Elite)
#3 Daniel Sharman (I Medici)
#4 Daniel Zovatto (Here and Now)
#5 Jayson Blair (Life Sentence)

Ai tempi di Una mamma per amica mi stava abbastanza sulle palle. Nel medical The Resident invece Matt Czuchry azzecca il ruolo giusto, quello del dottore stronzo, egocentrico e sbruffone ma in fondo in fondo b(u)ono, e sembra una specie di versione più giovane, idealista e cool del Dr. House. Non è giusto che qualcuno sia così figo!



PEZZO DI FIGA AWARD (SEX SYMBOL DONNA)

#1 Ester Expósito (Élite)
#2 Maria Bopp (Call Me Bruna)
#3 Benedetta Porcaroli e Alice Pagani (Baby)
#4 Talulah Riley (Westworld)
#5 Danielle Campbell (Tell Me a Story, Famous in Love, Runaways, All American)

Escludendo la attrici già inserite tra le Cotte adolescenziali 2018, la topolona televisiva dell'anno è stata la caliente spagnola Ester Expósito di Élite. Una roba senza senso.



PEZZO DI MERDA AWARD (MIGLIOR CATTIVONE)

#1 Villanelle/Jodie Comer (Killing Eve)
#2 Mike DiAngelo/David Lyons (Seven Seconds)
#3 Primo/Luca Marinelli (Trust)
#4 Rachel Goldberg/Shiri Appleby (UnREAL)
#5 Matt Bromley/James Van Der Beek (Pose)

Villanelle, una villain puttanella diabolicamente adorabile. Il Male per cui fare il tifo. Pacificamente, eh, non come gli ultras.



SCENA O'CONNOR AWARD (MIGLIOR SCENA)

#1 Ballo collettivo (Tredici - 13 Reasons Why)
#2 Bacio tra Tokyo e Alison in bagno (La casa di carta)
#3 Ballo di Amid con la capo infermiera sulle note di “Grande amore” de Il Volo (La linea verticale)
#4 Video degli anni '90 rifatti (Everything Sucks!)
#5 Confronto di Jack Pearson con la figlia Kate sulla musica di Alanis Morissette e Bruce Springsteen (This Is Us)

Oh, dite quello che volete su Tredici - 13 Reasons Why e sulla sua seconda non del tutto riuscita ma comunque parecchio coinvolgente stagione, ma la scena al ballo scolastico ricordando Hannah nell'ultimo episodio è stata poesia pura. Così come il bacio tra Úrsula Corberó e María Pedraza in La casa di carta, d'altra parte. E che stupore vedere una grande scena sulle note di "Grande amore" de Il volo in La linea verticale, eppure è successo per davvero!
Hanno invece avuto vita facile a conquistarmi la sequenza in cui i protagonisti di Everything Sucks! rifanno alcuni video storici degli anni '90 e il confronto/scontro generazionale in auto tra Jack Pearson e la figlia sulla musica di Alanis Morissette e Bruce Springsteen, uno dei vertici toccati da This Is Us quest'anno.







BRENDAN FRASER AWARD (MIGLIOR FRASE)

#1
Ogni giorno ci svegliamo con il pop italiano. Impossibile guarire.” Amed/Babak Karimi dal suo letto d'ospedale (La linea verticale)



#2
"Professore, sono Nairobi. Berlino è fuori gioco. Quindi a partire da ora sono io al comando: comincia il matriarcato." Nairobi/Alba Flores (La casa di carta)



#3
Ognuno è l'eroe della propria storia e, senza nemmeno accorgercene, siamo probabilmente i cattivi nella storia di qualcun altro.” Padre di Luke (Everything Sucks!)


#4
Mom, you're not in my way. You are my way.” Kate Pearson/Chrissy Metz alla madre (This Is Us)


#5
Abbiamo sedici anni. Se non ci perdiamo ora, quando? Abbiamo tutta la vita per ritrovarci.” Marina/María Pedraza (Elite)



eBAY AWARD (OGGETTO CULT DA COMPRARE SUBITO)

La maschera da Salvador Dalí (La casa di carta)



LA COPPIA DEI CAMPIONI AWARD (COPPIA CHE PIÙ SHIPPO)

#1 Cheryl (Madelaine Petsch) + Toni (Vanessa Morgan) (Riverdale)
#2 Alice (Alessandra Mastronardi) + Dott. Conforti (Lino Guanciale) (L'allieva)
#3 Gary (James Roday) + Maggie (Allison Miller) (A Million Little Things)
#4 Conrad (Matt Czuchry) + Nic (Emily VanCamp) (The Resident)
#5 Eve (Sandra Oh) + Villanelle (Jodie Comer) (Killing Eve)

Pretendo una serie spin-off di Riverdale tutta dedicata alla rossa Cheryl e alla sua Toni!







BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)

#1 Midge Maisel/Rachel Brosnahan (La fantastica signora Maisel)
#2 Duncan Allen/Ben Chaplin (Press)
#3 Johnny Lawrence/William Zabka (Cobra Kai)
#4 NoHo Hank/Anthony Carrigan (Barry)
#5 Coach Steve (Big Mouth)



SOUNTVACK AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA TV)

#1 Everything Sucks!
#2 Sharp Objects
#3 Tredici - 13 Reasons Why
#4 Baby
#5 A Million Little Things

Con un greatest hits degli anni '90 capace di spaziare dagli Oasis agli Ace of Base, da Tori Amos fino ai Cardigans, a Everything Sucks! piace vincere facile il titolo di colonna sonora TV dell'anno. Almeno qui su Pensieri Cannibali.






TV & CANZONI MA NIENTE SORRISI AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UNA SERIE TV)

#1 “Bella ciao” (La casa di carta)
#2 Mina “Nessuno” (L'amica geniale)
#3 Perfume Genius “My Body” e “Queen” (The First)
#4 Fiona Apple “Criminal” (Le terrificanti avventure di Sabrina)
#5 Liquido “Narcotic” (Il miracolo)

La serie spagnola La casa di carta ha fatto tornare di moda "Bella ciao", canto popolare del movimento partigiano italiano degli anni '40, usandola in maniera splendida in più di un'occasione e trasformandola in una odierna hit internazionale. Non un'impresa semplice, soprattutto in tempi un po' in tutto il mondo fascistoidi come quelli attuali.




CHI AMA LA SIGLA TIRI UNA RIGLA (MIGLIOR NUOVA SIGLA)

#1 Succession
#2 Vanity Fair
#3 La casa di carta
#4 Romanzo famigliare
#5 Le terrificanti avventure di Sabrina




HAPPYSODIO AWARD (MIGLIOR EPISODIO)

#1
BoJack Horseman, s05e06, Churro gratis - Free Churro

Capolavoro assoluto dell'anno.


#2
The Haunting of Hill House, s01e05, La donna dal collo storto - The Bent-Neck Lady


#3
Glow, s02e08, La gemella buona - The Good Twin


#4
The Generi, s01e02, Horror



#5
Riverdale, s03e04, The Midnight Club



TU MI FAI GIRAR AWARD (MIGLIORI REGIE)

#1 The Haunting of Hill House
#2 Sharp Objects
#3 Trust
#4 Maniac
#5 The First



SCENEGGIATURE NON SCEME AWARD (MIGLIORI SCENEGGIATURE)

#1 La fantastica signora Maisel
#2 BoJack Horseman
#3 American Vandal
#4 The Romanoffs
#5 The Affair



I'LL BE MISSING YOU AWARD (SERIE TERMINATA O CANCELLATA CHE MI MANCHERÀ DI PIÙ)

#1 Everything Sucks!
#2 Imposters
#3 UnREAL
#4 Here and Now
#5 Life Sentence

Non perdonerò mai Netflix per aver prematuramente cancellato la mia tanto adorata Everything Sucks! dopo appena un'unica stagione. Voglio dire, continuerò a binge-watcharmi tutte le loro serie più che potrò, ma lo farò con uno sguardo di disapprovazione in faccia.

P.S. American Vandal non è presente nella cinquina perché, anche se la solita diabolica Netflix l'ha cancellata, potrebbe fare ritorno su qualche altro servizio di streaming o network.



Grazie per aver pazientemente seguito questi premi!



I migliori film del 2018 - Le scelte di Pensieri Cannibali

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Nonostante il titolo specchietto per le allodole, qui sotto non trovate necessariamente i film migliori del 2018. Ci trovate soltanto i 20 preferiti da Pensieri Cannibali. Il bello del mondo è che ognuno ha le proprie idee e i propri gusti, quindi chi può stabilire oggettivamente cos'è migliore?

Fatta questa premessa per pararmi il culo nel caso i titoli selezionati vi facciano schifo, ecco i 20 film top del 2018 di Pensieri Cannibali, anticipati dal palmarès dei lavori vincitori del premio di pellicola cannibale dell'anno gli scorsi anni, da quando questo blog è in vita.

P.S. I film presenti in classifica sono usciti nei cinema italiani durante il 2018, oppure sono stati resi disponibili nel corso dell'anno in rete con sottotitoli in italiano.

2015 - Mommy
2016 - Perfetti sconosciuti
2017 - La La Land


La Top 20 cinematografica del 2018 di Pensieri Cannibali


#20 The Rider



#19 A Star Is Born


#18 Tre manifesti a Ebbing, Missouri


#17 Cold War


#16 Oltre la notte


#15 The Disaster Artist


#14 Dogman


#13 As You Are


#12 Annientamento


#11 Hot Summer Nights


#10 BlacKkKlansman


#9 Burning


#8 Eighth Grade


#7 La forma dell'acqua - The Shape of Water


#6 Lady Bird


#5 Mektoub, My Love: Canto Uno


#4 Lazzaro felice


#3 Tonya


#2 Les garçons sauvages - The Wild Boys


#1 Chiamami col tuo nome


I peggio film 2018 - La (discutibile) selezione di Pensieri Cannibali

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Quest'anno con la classifica dei “peggiori” film del 2018 darò davvero del mio peggio. Dopo aver visto il numero 1, molti lettori probabilmente non mi rivolgeranno più la parola, o cominceranno ad odiarmi. Se già non lo stavano facendo prima.

Andiamo allora a scoprire le pellicole che ho trovato più deludenti, sopravvalutate, fastidiose, noiose e/o brutte nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra successi commerciali, lavori di registi e con attori in precedenza apprezzati, schifezze semplici e titoli osannati dalla critica mondiale, ecco i film che proprio non ho digerito, seguiti poi da una serie di altri antipaticissimi premi. Che i Razzie Awards di Pensieri Cannibali possano avere inizio, nonostante i gilet gialli e pure i gilet blu stiano già scendendo in piazza per protestare contro le (discutibilissime) scelte fatte quest'anno.

Prima vi ricordo che a questo link potete sbirciare quelli che secondo me sono stati i film migliori del 2018. Qui sotto trovate invece i vincitori del titolo di Flop cannibale dell'anno gli anni passati.

2010 - The American
2012 - War Horse
2013 - Cloud Atlas
2016 - Batman v Superman: Dawn of Justice
2017 - Dunkirk


Flop 10 2018 di Pensieri Cannibali


#10 First Man - Il primo uomo
Ryan Gosling con un'espressione di disappunto per la presenza del film nella classifica dei peggiori.
Che poi è la stessa espressione che ha per tutta la pellicola in qualunque circostanza.

Ha girato un film sul primo uomo che è andato (forse) sulla Luna e invece ironia della sorte lui è tornato sulla Terra. Dopo il sorprendente Whiplash e il capolavoro assoluto La La Land, Damien Chazelle ha diretto un lavoro biografico prevedibile dal primo all'ultimo istante, tra l'altro su un personaggio che avrà anche fatto la Storia, ma non è che sia proprio così interessante come Neil Armstrong. Questa volta gli è uscita La La Luna Nera.



#9 First Reformed
"Dopo aver letto questa classifica, che Dio e pure i tuoi lettori possano avere pietà della tua anima, Cannibal Kid."

First Reformed è uno dei film più esaltati negli ultimi mesi dalla critica che conta. Non da Pensieri Cannibali, che evidentemente non fa parte della critica che conta. E forse non fa parte proprio della critica, ma è solo un sito a cui piace criticare e prendere per il culo le pellicole. Se il lungometraggio in sé non mi ha convinto in maniera particolare, ma nemmeno fatto troppo schifo, degno di nota è soprattutto il finale: per quanto mi riguarda, una delle cose più (involontariamente?) ridicole nelle storia del cinema recente.


#8 Slender Man
La reazione della gente alla scoperta del film al primo posto di questa lista

L'horrorino teen scemo dell'anno. Poteva mica mancare anche quest'anno?


#7 Made in Italy
"Luciano, qual è il tuo commento a questa classifica?"
"Ho perso le parole."

Più che un film, Made in Italy è un auto-pompino. Luciano Ligabue se la canta e se la suona, in un lavoro da lui scritto, diretto, basato sul suo stesso omonimo disco e che al suo interno contiene vari pezzi proprio da quell'album, oltre ad altri inediti sempre del Liga, come se non fosse già abbastanza. Il risultato è persino troppo ligabuiano (o si dice ligabuese?) per essere vero.


#6 Downsizing - Vivere alla grande
"Mi spiace Cannibal che ti abbiano rimpicciolito, ma con questa Flop 10 te la sei proprio voluta."

Il film sulle persone in miniatura non è un film piccolo. È una grande merda.
Ridatemi Salto nel buio e Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, per favore!


#5 Ella & John - The Leisure Seeker
"Credo che Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti staranno insieme per sempre, proprio come noi."
"Certo che a te Nostradamus fa una pippa..."

Non è stato proprio un grande anno, per Paolo Virzì, regista in genere parecchio apprezzato da queste parti. Il suo matrimonio con Micaela Ramazzotti è finito e i suoi due film arrivati nei cinema non è che abbiano avuto un'accoglienza trionfale. In attesa di vedere Notti magiche, flop di pubblico e di critica, non voglio infierire troppo nei confronti del povero Virzì e mi limito a dire che la sua tappa americana con il suo primo lavoro in lingua inglese Ella & John - The Leisure Seeker mi è sembrato il titolo peggiore della sua carriera. Ma consolati, Paolo, perchè Notti magiche potrebbe presto farmi cambiare idea.


#4 The Nun - La vocazione del male
"Dio, se esisti, ti prego di fare in modo che Cannibal non subisca troppi danni dalle botte che riceverà per questa classifica.
Magari giusto una contusione e qualche ferita."

La saga horror di The Conjuring non è niente male. Quella ufficiale. I suoi spin-off invece sono il Male assoluto. Dopo il soporifero Annabelle, è arrivato anche il tremendo The Nun. Una roba divinamente spaventosa.


#3 Venom
"Il film è stato un grande successo al box office mondiale. Oh, no!
Adesso mi toccherà restare intrappolato in questo personaggio per almeno una decina d'anni."

È vero che io non sono un fan dei cinecomics, però Venom fa schifo persino per gli standard dei film sui supereroi. Al confronto Avengers: Infinity War m'è sembrato 2001: Odissea nello spazio. Se la parte più supereroistica riporta il genere ai livelli di Batman & Robin, la cosa peggiore è la componente comedy del film, che si sforza di essere divertente a tutti i costi, ma finisce per ricordare certe commedie degli equivoci stile Il professore matto piuttosto che l'ironia di Deadpool. Atroce.


#2 La ballata di Buster Scruggs
"Ho come il sospetto che alla fine di questa lista l'uomo più ricercato del West, e non solo del West, sarà un certo Cannibal..."

L'accoppiata western (genere che non ho mai amato) + fratelli Coen (registi che non ho mai amato) poteva rivelarsi mortale, questo lo potevo mettere già in conto. Con Il Grinta le cose erano però andate sorprendentemente piuttosto bene. Non mi aveva fatto gridare al capolavoro, ma se non altro ero riuscito a guardarlo senza troppa fatica. La ballata di Buster Scruggs invece m'ha fatto sudare sette camicie per arrivare (più o meno) vivo al termine. In origine doveva essere una miniserie, ma poi probabilmente i Coen si sono resi conto che le loro idee erano troppo striminzite per realizzare delle puntate vere e proprie e hanno deciso di incollare insieme i loro spunti abbozzati dentro un film a episodi senza capo né coda, in cui si salva, e pure in maniera parziale, giusto la parte con Zoe Kazan. Ogni segmento è indipendente dagli altri e l'unico legame sembra essere la solita morale che i fratelli cineasti ci propinano da ormai oltre 30 anni, ovvero che la vita non ha senso. Ok Coen, sarà anche vero, ma per me soprattutto un'altra cosa non ha senso: i vostri film.


#1 Roma
"La mia vita non sarà un granché, ma non vorrei proprio essere nei panni di Cannibal dopo che la gente avrà letto questo post."

Perché il film quest'anno più osannato dalla critica e dagli addetti ai lavori di tutto il mondo non mi è proprio piaciuto?

A) Risposta lunga
Il film si chiama Roma, ma un titolo più onesto sarebbe stato "I ricchi ci mostrano quanto è deprimente la vita dei poveri", anche se mi rendo conto che forse è un po' troppo lungo.
Con Roma Alfonso Cuarón ha voluto fare un lavoro estremamente personale, che ripercorre la sua infanzia e descrive la condizione di vita della sua Cleo, ovvero la sua domestica di quando era un bambino benestante. Il problema è che lo fa con uno sguardo sempre distante. I movimenti della macchina da presa sono studiati e costruiti nel minimo dettaglio, ma non si avvicinano mai ai personaggi. Non entrano mai davvero nelle loro vite. Non si sente l'emozione. Io non l'ho sentita. Cuarón dirige in maniera magistrale, solo che il suo è un freddo esercizio di stile che non pare avere nulla da raccontare. Non a caso il film è stato girato per lo più senza copione e si vede, eccome se si vede. Basti prendere la scena del parcheggio: è diretta in maniera stellare, però resta sempre la scena di un parcheggio, e chissenefrega di un parcheggio?
Nel resto della pellicola non è che succeda molto di più e le uniche svolte narrative presenti rasentano il ridicolo. Ad esempio la sequenza al cinema, quando lei rivela al tipo che sta frequentando di essere incinta. Lui la abbandona con la scusa di andare in bagno. Ci mancava solo che dicesse: “Cara, esco a prendere le sigarette” e poi, più che in un film neorealista di Vittorio De Sica a cui qualcuno ha accostato Roma, sembrerebbe di essere in un cinepanettone con Christian De Sica.
Pur con tutte le migliori intenzioni di questo mondo, Roma resta pur sempre la miserabile vita dei poveri, la cui unica gioia può essere quella di salvare i padroncini in mare manco fossero Mitch Buchannon, vista dagli occhi di un borghese. I ricconi di Hollywood lo voteranno in massa agli Oscar 2019, così poi se ne torneranno a case dalle loro domestiche con la coscienza pulita. E vissero tutti felici e contenti. Tranne le domestiche, che non credo vedranno mai questo film, anche perché non hanno i soldi per abbonarsi a Netflix, o se lo vedranno potrebbero non ritrovarsi un granché in un lavoro in cui le loro umili esistenze vengono mostrate in un modo esageratamente triste, pietista, ruffiano e costruito apposta per vincere tutti i premi cinematografici possibili.
Questo almeno è il personale punto di vista di una persona cresciuta da una madre che per anni ha lavorato come donna delle pulizie per famiglie come quella dei Cuarón. Se invece, come il regista, fossi cresciuto con un padre fisico nucleare alle Nazioni Unite e una domestica che mi puliva il buco del culo, magari la penserei in maniera differente.

B) Risposta breve
Diciamo che non l'ho trovato il massimo del divertimento stare a guardare per 2 ore e passa il multimilionario regista di Gravity e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban che si diverte come un bambino a roteare la macchina da presa a sinistra e a destra filmando la sua domestica mentre gli fa i lavori di casa.


I "premi"


VANZINA AWARD (PEGGIOR REGISTA)

Matt Angel e Suzanne Coote (The Open House)

The Open House è un filmetto realizzato talmente male, da non meritarsi nemmeno un posto nella Flop 10 ufficiale. A scriverlo e a dirigerlo non c'è una persona sola. Addirittura in due ci si sono messi per realizzare questo scempio della Settima Arte. Matt Angel e Suzanne Coote si devono essere davvero impegnati tanto per girare, scrivere e montare questa pellicola in una maniera che sembra del tutto casuale e incoerente. Complimenti.

"Pensavo che fossimo al riparo dalle critiche di Cannibal, considerando che dopo 13 Reasons Why sei diventato il suo pupillo."
"Pensavi male. Quest'anno Cannibal è una merda nei confronti di tutto e di tutti."


SCEMEGGIATURA AWARD (PEGGIOR SCENEGGIATURA)

Jurassic World - Il regno distrutto

Colpirne uno per educarne cento. Lo script di Jurassic World - Il regno distrutto è mediocre, ma nemmeno peggiore rispetto a quello di altri lavori hollywoodiani simili. Il premio va più che altro alla categoria in generale di tutti quei sequel non necessari realizzati unicamente per battere cassa. Il precedente Jurassic World era simpatico, questo è solo inutile. Capisco le esigenze commerciali, però almeno mezza idea decente o vagamente originale al suo interno potevano anche provare a inserirla.

"Io sono l'Indoraptor, un incrocio tra un Indominus rex e un Velociraptor. Se non è un'idea originale questa..."


STEVEN MEZZA SEAGAL AWARD (PEGGIOR ATTORE)

#1 Tom Hardy (Venom)
#2 Alessandro Haber (Youtopia)
#3 John Cena (Giù le mani dalle nostre figlie)
#4 Fabio Rovazzi (Il vegetale)
#5 Ryan Gosling (First Man - Il primo uomo)

Tom Hardy e Ryan Gosling nella stessa cinquina dei peggiori attori accanto a Fabio Rovazzi?
Non pensavo sarebbe mai successo, ma il mondo trova sempre un modo per sorprenderti. Il più delle volte in negativo. Ebbene sì. Tom Hardy in versione cinefumettosa e comedy è del tutto fuori parte ed è qualcosa di cui il mondo non aveva proprio bisogno. Ryan Gosling è (o dovrei dire era?) uno dei miei attori preferiti e l'ho sempre difeso da chi l'ha accusato di essere poco espressivo. Questa volta però no. Sarà per via del personaggio, il robotico più che umano Neil Armstrong, ma in First Man non cambia mai espressione dall'inizio alla fine. Un po' come Rovazzi ne Il vegetale, un filmetto brutto eppure meno brutto di quanto era lecito attendersi.



BAU BAU AWARD (PEGGIOR ATTRICE)

#1 Uma Thurman (Dark Hall)
#2 Dakota Johnson (Cinquanta sfumature di rosso, 7 sconosciuti a El Royale)
#3 Jamie Lee Curtis (Halloween)
#4 Sonia Bergamasco (Come un gatto in tangenziale)
#5 Claudia Gerini (A casa tutti bene)

Altro colpo al cuore, però quanno ce vo', ce vo'. Uma Thuman in versione direttrice dell'Hogwarts per ragazzine sfigate nel teen fantasy Dark Hall è davvero inguardabile. Mi tocca bocciare pure Dakota Johnson, che in passato avevo difeso, protagonista quest'anno non solo dell'episodio peggiore della non certo indimentabile trilogia di Cinquanta sfumature, ma pure del tutto fuori ruolo come badass girl in 7 sconosciuti a El Royale. Una parte in cui una Juliette Lewis, tanto per dire un nome a caso, avrebbe fatto faville. Spero che presto con Suspiria Dakota si rifaccia...



AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA, MA ANCHE NO AWARD (PEGGIOR CAMEO)

Adriano Panatta (La profezia dell'armadillo)
ex aequo con
Barbara D'Urso (Il vegetale)

L'apparizione di Barbara D'Urso ne Il vegetale è l'apoteosi del trash, e questo già lo si poteva mettere in conto. La partecipazione di Panatta a La profezia dell'armadillo io però non l'ho proprio capita. Qualcuno me la può spiegare? Zerocalcare, magari tu con un disegnino?





MERDONAGGIO AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)

#1 Moone/Brooklynn Prince (Un sogno chiamato Florida)
#2 Reynolds Woodcock/Daniel Day-Lewis (Il filo nascosto)
#3 Sierra Burgess/Shannon Purser (Sierra Burgess è una sfigata)
#4 Fermín/Jorge Antonio Guerrero (Roma)
#5 Col. Richard Strickland/Michael Shannon (La forma dell'acqua)

I bambini nei film - oddio, anche non solo nei film - spesso e volentieri sanno essere insopportabili. Al confronto della pestifera e fastidiosa Moone di Un sogno chiamato Florida però persino Junior di Piccola peste è il figlio che tutti vorremmo avere.
Giusto un gradino sotto nella soglia del fastidio si piazzano lo stilista viziato de Il filo nascosto, la teenager giustamente sfigata Sierra Burgess, e i cattivoni talmente esagerati da risultare inverosimili di Roma e La forma dell'acqua.



VALIUM AWARD (FILM PIÙ NOIOSO)

#1 La ballata di Buster Scruggs
#2 Roma
#3 La stanza delle meraviglie
#4 Marrowbone
#5 Senza lasciare traccia

Valium Award. Uno dei riconoscimenti più ambiti dai cineasti di tutto il mondo. Quest'anno a ritirare il premio ci sono i fratelli Coen alle prese con il western. Gli era andata male ai tempi de Il Grinta, complice una folgorante Hailee Steinfeld, mentre questa volta il premio non gli è sfuggito. Merito in particolare dell'episodio con Liam Neeson e di quello con Tom Waits, tanto esaltato da altre parti. Una delle mezzore più noiose e inconsistenti della mia vita.
Menzione di disonore all'infuori della cinquina pure per A Beautiful Day - You Were Never Really Here, deludente (e soporifero) film con Joaquin Phoenix.



CRITICI, SMETTETELA DI DROGARVI AWARD (FILM PIÙ SOPRAVVALUTATO)

#1 Roma
#2 Il filo nascosto
#3 Black Panther
#4 The Post e Ready Player One
#5 Un sogno chiamato Florida

Per chi avesse dubbi in proposito, il film più sopravvalutato dell'anno per quanto mi riguarda non può che essere Roma, ma tanto so già che i fan della pellicola hanno già smesso di leggere questo post, e questo blog, da parecchio.
Vanno citati (in giudizio) pure il glaciale Il filo nascosto, diretto da un regista che in passato ho venerato parecchio come Paul Thomas Anderson, il cinecomics inspiegabilmente nominato ai Golden Globe e chissà magari anche ai prossimi Oscar Black Panther, né meglio né peggio rispetto ad altri trascurabili filmetti Marvel, la doppietta di uno Steven Spielberg sempre più stanco mestierante che continua a girare brutte copie dei suoi lavori passati, e il fastidioso indie-movie Un sogno chiamato Florida. E quando un indie-movie piace quasi a tutti tranne che a me, mi girano le scatole in maniera particolare.



SCENA SCEMA AWARD (SCENA SCULT)

Scena "omaggio" a Shining (Ready Player One)

Il ritorno di Steven Spielberg alla fantascienza nel complesso non mi è piaciuto. C'è però una scena in particolare di Ready Player One che ho trovato agghiacciante, e non in senso horror: quella ambientata all'interno dell'Overlook Hotel. Nelle intenzioni il regista vorrebbe rendere omaggio a Shining dell'amico Stanley Kubrick. Il bimbominkioso risultato finale pare invece una scena tagliata da uno Scary Movie perché troppo poco divertente ed è di quelli che penso l'abbiano fatto rivoltare nella tomba.



MA COSA MI DICI MAI? AWARD (FRASE SCULT)

Apri questa porta, troietta, che ti faccio scoprire il senso della vita” Alessandro Haber a Matilda De Angelis (Youtopia)



MA CHE MUSICA, CHE MUSICA, CHE MUSICA DI MERDA MAESTRO AWARD (PEGGIOR COLONNA SONORA)

Made in Italy

Nella colonna sonora di Made in Italy ci sono 3 belle canzoni di Simple Minds, Psychedelic Furs e Waterboys. Peccato solo che le altre 20 siano TUTTE di Ligabue.




FABIO FAZIO AWARD (FILM PIÙ BUONISTA)

#1 Downsizing - Vivere alla grande
#2 Vi presento Christopher Robin
#3 La stanza delle meraviglie
#4 Stronger
#5 L'isola dei cani

Il prestigioso Fabio Fazio Award quest'anno finisce tra le mani di Alexander Payne, per quel suo pretenzioso inno al volontariato e all'ambientalismo che è Downsizing. Troppo zucchero e moralismo anche in Vi presento Christopher Robin e, in maniera già più inaspettata, in La stanza delle meraviglie, l'ultimo ben poco meraviglioso lavoro di Todd Haynes, nella storia vera raccontata in Stronger, uno dei pochi passi falsi compiuti da Jake Gyllenhaal nella sua carriera, e in quella versione disneyana del cinema di Wes Anderson che è L'isola dei cani.



CORAZZATA POTEMKIN AWARD (CAGATA PAZZESCA D'AUTORE DELL'ANNO)

#1 First Reformed
#2 Mandy
#3 I fantasmi d'Ismael
#4 Mute
#5 Happy End

Un film autoriale può essere considerato un capolavoro geniale, oppure... una cagata pazzesca. Per quanto riguarda la mia soggettiva opinione, nella seconda categoria quest'anno rientrano senza troppi problemi l'astutamente finto provocatorio First Reformed di Paul Schrader, il trip psichedelico più ridicolo che riuscito Mandy di Panos Cosmatos con il solito tremendo Nicolas Cage, il pasticciato film francese I fantasmi d'Ismael, che manco una scena di nudo di Marion Cotillard riesce a salvare e ho detto tutto, e la fantascienza tremenda del Mute di Duncan Jones, il figlio di David Bowie che dopo Moon e Source Code sembra già aver smarrito la retta via.
Menzione cattiva pure per uno dei registi più perfidi in circolazione, Michael Haneke, che con Happy End (uscito nei cinema italiani a fine 2017, ma da me recuperato solo quest'anno) ha realizzato quella che può essere considerata la prima cagata pazzesca nella sua altrimenti ammirevole carriera.



DILUDENDO AWARD (FILM PIÙ DELUDENTE)

First Man - Il primo uomo

Mi aspettavo che l'autore di La La Land con First Man mi facesse tornare in orbita, e invece le mie aspettative si sono schiantate al suolo in maniera dolorosa. Capita.
A questo punto va notato che l'unico regista al mondo che non mi ha mai deluso resta Paolo Sorrentino, ma c'è anche da dire che non ho ancora visto il suo ultimo doppio Loro...

"Quel Cannibal quest'anno è proprio in cerca di una bella mano di botte."


SO BAD IT'S GOOD AWARD (FILM CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)

#1 Il sole a mezzanotte - Midnight Sun
#2 A casa tutti bene
#3 Tomb Raider
#4 Dark Hall
#5 Jumanji: Benvenuti nella giungla

Tra i miei film guilty pleasure preferiti ci sono i cosiddetti "malattia movie". Anche quest'anno sono riusciti a fare breccia nel mio cuoricino con Il sole a mezzanotte, teen drama per gran parte del tempo comedy con Bella Thorne e - mio Dio! - Patrick Schwarzenegger, il figlio di Terminator.
Tra gli altri miei guilty pleasure favoriti ci sono poi i film di Gabriele Muccino, massacrati dalla critica che conta e che invece a me il più delle volte non dispiacciono affatto. Compreso l'ultimo spernacchiato A casa tutti bene.
Non stupisce poi più di tanto che mi sia piaciuto un teen-horrorino-stronzettino-fantasy-dark come Dark Hall, mentre sono rimasto piacevolmente sorpreso dagli avventurosi Tomb Raider, complice la presenza di Alicia Vikander, e Jumanji: Benvenuti nella giungla, nonostante la presenza di The Rock. Il cinema d'avventura per adesso l'ha scampata e può tirare un sospiro di sollievo, ma comunque non esulti troppo, visto che nei prossimi mesi sono pronto per tornare a massacrarlo come si deve!



Cannibal Music Awards 2018 - Il meglio e non dimentichiamo il peggio dell'anno

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Cosa sono i Cannibal Music Awards?
Sono i premi assegnati dal qui presente blog Pensieri Cannibali al meglio e al peggio dell'ultima annata in musica. Sono in pratica una versione meno seriosa e più divertente dei Grammy Awards...
Dite che quello è già il compito degli MTV Music Awards, che sono realizzati in versione Usa, europea e credo ormai un po' in tutti i continenti, Antartide compreso?
Sì, ok, avete ragione voi, però i Cannibal Music Awards sono ancora più cazzari e poi sono i miei premi personali, a me piacciono tanto e per me sono utili. Ecco. Non fatemi piangere!

Prima di assistere ai premi vari, andiamo a riepilogare le Top 20 dei miei album e delle mie canzoni preferite dell'anno solare 2018.


ALBUM 2018
#1 Arctic Monkeys “Tranquility Base Hotel & Casino”
#2 Motta “Vivere o morire”
#3 The 1975 “A Brief Inquiry Into Online Relationships”
#4 CHVRCHES “Love Is Dead”
#5 Salmo “Playlist”
#6 Janelle Monáe “Dirty Computer”
#7 Francesca Michielin “2640”
#8 Pale Waves “My Mind Makes Noises”
#9 Calcutta “Evergreen”
#10 Cardi B “Invasion of Privacy”

#11 Soccer Mommy “Clean”
#12 Cosmo “Cosmotronic”
#13 Florence + the Machine “High as Hope”
#14 CRLN “Precipitazioni”
#15 The Carters “Everything Is Love”
#16 Zen Circus “Il fuoco in una stanza”
#17 Tamino “Amir”
#18 Maria Antonietta “Deluderti”
#19 Dutch Nazari “Ce lo chiede l'Europa”
#20 LP “Heart to Mouth”

Menzione d'onore
Jorja Smith “Lost & Found”
Mitski “Be the Cowboy”
Caroline Rose “Loner”
Tirzah “Devotion”
Black Honey “Black Honey”
Rae Morris “Someone Out There”
Kacey Musgraves “Golden Hour”
Anna Calvi “Hunter”
Idles “Joy as an Act of Resistance”
Let's Eat Grandma “I'm All Ears”
Interpol “Marauder”
Ariana Grande “Sweetener”


CANZONI 2018
#1 Thegiornalisti “Felicità puttana”
#2 Maneskin “Torna a casa”
#3 Ariana Grande “thank u, next”
#4 Rosalía “Malamente”
#5 Maroon 5 feat. Cardi B “Girls Like You”
#6 Post Malone “Better Now”
#7 Kendrick Lamar, SZA “All the Stars”
#8 The Struts “Body Talks”
#9 Ghali “Cara Italia”
#10 Lady Gaga, Bradley Cooper “Shallow”

#11 Christine and the Queens “5 Dollars”
#12 Mitski “Nobody”
#13 Sufjan Stevens “Mystery of Love”
#14 Baustelle “Veronica N. 2”
#15 Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza”
#16 Martina Attili “Cherofobia”
#17 Hooverphonic “Romantic”
#18 Anastasio “La fine del mondo”
#19 Betta Lemme “Bambola”
#20 Panic! at the Disco “High Hopes”

Menzione d'onore
Alice Merton “No Roots”
Sigrid “Sucker Punch”
Shawn Mendes “In My Blood”
Tash Sultana “Salvation”
Courtney Barnett “Need a Little Time”
Grimes feat. HANA “We Appreciate Power”
Sunflower Bean "Twentytwo"
Halsey “Without Me”
Lana Del Rey “Mariners Apartment Complex” e “Venice Bitch”
Drake “In My Feelings”
Bring Me the Horizon “Mantra”
Ava Max “Sweet but Psycho”
First Aid Kit “Fireworks”


CANNIBAL MUSIC AWARDS 2018


BALLI DI GRUPPO AWARD (MIGLIOR GRUPPO)

#1 The 1975
#2 Arctic Monkeys
#3 CHVRCHES
#4 Pale Waves
#5 Thegiornalisti




UOMINI SOLI AWARD (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE)

#1 Motta
#2 Salmo
#3 Calcutta
#4 Post Malone
#5 George Ezra




DONNE DU DU DU AWARD (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE)

#1 Rosalía
#2 Mitski
#3 Janelle Monáe
#4 Francesca Michielin
#5 Ariana Grande




SEX MACHINE AWARD (ARTISTA MASCHILE PIÙ FIGO)

#1 Jesus Christ Jared Leto (Thirty Seconds to Mars)
#2 Matty Healy (The 1975)
#3 Damiano David (Måneskin)
#4 Tony Effe (Dark Polo Gang)
#5 James Bay



LA BELLA DEL PAESE AWARD (ARTISTA FEMMINILE PIÙ FIGA)

#1 Annalisa
#2 Rita Ora
#3 Lauren Mayberry (CHVRCHES)
#4 Janelle Monáe
#5 Halsey



PORNHUB AWARD (CANZONE E VIDEO PIÙ SEXY)

#1 Betta Lemme “Bambola”
#2 Un video a caso di Rita Ora
#3 Christina Aguilera “Accelerate”
#4 Silk City & Dua Lipa ft. Diplo & Mark Ronson “Electricity”
#5 Elettra Lamborghini “Pem Pem” e “Mala”




PORCA ITALIA AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ITALIANO)

#1 Francesca Michielin
#2 Salmo
#3 Thegiornalisti
#4 Motta
#5 Calcutta




I LOVE ROCK'N'ROLL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ROCK)

#1 Marmozets
#2 Pale Waves
#3 Idles
#4 Razorlight
#5 The Struts




VIVA LE POPPE (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO POP)

#1 Alessia Cara
#2 Ariana Grande
#3 Jess Glynne
#4 Camila Cabello
#5 Troye Sivan




RAP LE CIAP AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO HIP HOP/RAP)

#1 Salmo
#2 Cardi B
#3 Migos
#4 Travis Scott
#5 Drake




BETTER CALL SOUL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO R&B/FUNK/SOUL)

#1 Jorja Smith
#2 Seinabo Sey
#3 Kali Uchis
#4 H.E.R.
#5 Rhye




GEMELLO DI-VERSO AWARD (VERSO CULT)

Lo sai che la Tachiprina 500
se ne prendi due diventa mille
Calcutta “Paracetamolo”



MAI GIUDICARE UN LIBRO DA UNA COPERTINA, MA UN DISCO SÌ AWARD (MIGLIOR COPERTINA)

Caroline Rose “Loner”



CANZONE VERGOGNA (CANZONE CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTA)

#1 Baby K “Da zero a cento”
#2 Young Signorino “Mmh ha ha ha”
#3 DJ Snake ft. Selena Gomez, Ozuna, Cardi B “Taki Taki”
#4 Shade “Amore a prima insta”
#5 Elodie feat. Michele Bravi e Gué Pequeno “Nero Bali”




DISCO VERGOGNA (ALBUM CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)

#1 Sfera Ebbasta “Rockstar”
#2 Dark Polo Gang “Sick Side” e “Trap Lovers”
#3 Il Pagante “Paninaro 2.0”
#4 M¥SS KETA “Una vita in capslock”
#5 Little Mix “LM5”




TAPPI D'ORO PER LE ORECCHIE AWARD (PEGGIOR ARTISTA/BAND)

#1 Irama
#2 Biondo
#3 Andrea Bocelli
#4 Sister Cristina
#3 Greta Van Fleet




RIDAMMI INDIETRO I SOLDI DEL DISCO CHE HO SCARICATO GRATIS AWARD (PEGGIOR ALBUM)

#1 Justin Timberlake “Man of the Woods”
#2 Mina “Maeba”
#3 Muse “Simulation Theory”
#4 Kanye West “Ye”
#5 Eminem “Kamikaze”




SONG OF A BITCH AWARD (PEGGIOR CANZONE)

#1 Fedez “Prima di ogni cosa”
#2 Takagi & Ketra ft. Giusy Ferreri, Sean Kingston “Amore e capoeira”
#3 Laura Pausini feat Biagio Antonacci “Il coraggio di andare”
#4 Mihail “Who You Are”
#5 J-Ax e Fedez “Italiana”




FABIO FAZIO AWARD (CANZONE PIÙ BUONISTA)
&
ZUCCHERO AWARD (CANZONE PIÙ SCOPIAZZATA ISPIRATA AD ALTRI)

Ermal Meta e Fabrizio Moro “Non mi avete fatto niente”




ANVEDI CHE ROBBA AWARD (MIGLIOR VIDEO MUSICALE)

#1 Childish Gambino “This Is America”
#2 5 Seconds of Summer “Youngblood”
#3 The Carters “APESHIT”
#4 Chainsmokers ft. Emily Warren “Side Effects”
#5 Cesare Cremonini “Kashmir-Kashmir”




I'LL BE MISSING YOU AWARD (ARTISTA CHE PIÙ MI MANCHERÀ)

Dolores O'Riordan



Cannibal Movie Awards 2018

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Il giro d'onore. L'ultima passerella. Il ritorno sul palco per raccogliere gli applausi del pubblico. Anche per quest'anno siamo giunti al termine dei premi di Pensieri Cannibali. Prima di mettervi a piangere come me al termine della visione di La La Land, o anche al termine della visione di First Man per essermi reso conto che Damien Chazelle e Ryan Gosling non sono stati in grado manco lontanamente di ripetersi, porto alla vostra gentile attenzione il fatto che c'è ancora un ultimo post. Un ultimo post di premi enorme: i Cannibal Movie Awards 2018. In pratica, sono la versione di Pensieri Cannibali degli Oscar che non contano un cazzo, ma da queste parti ci si diverte lo stesso ad assegnarli.

A questo link potete trovare la discutibile lista dei film peggiori dell'anno secondo questo blog, mentre qui sotto vi potete andare a leggere l'elenco delle pellicole più apprezzate del 2018, sempre secondo questo blog, seguito da una lunga serie di premi vari. Buona visione e spero che arriverete in fondo al pezzo magari leggermente stanchi e provati, ma appagati.


I FILM PREFERITI DI PENSIERI CANNIBALI NEL 2018

#1 Chiamami col tuo nome
#2 Les garçons sauvages - The Wild Boys
#3 Tonya
#4 Lazzaro felice
#5 Mektoub, My Love: Canto uno
#6 Lady Bird
#7 La forma dell'acqua - The Shape of Water
#8 Eighth Grade
#9 Burning
#10 BlacKkKlansman

#11 Hot Summer Nights
#12 Annientamento
#13 As You Are
#14 Dogman
#15 The Disaster Artist
#16 Oltre la notte
#17 Cold War
#18 Tre manifesti a Ebbing, Missouri
#19 A Star Is Born
#20 The Rider

Menzione d'onore
L'uomo che uccise Don Chisciotte
Molly's Game
Disobedience
How to Talk to Girls at Parties
Il viaggio delle ragazze
Crazy & Rich
Summer of 84
Cam
Foxtrot - La danza del destino
Tully
Un piccolo favore
Hereditary - Le radici del male
Mary Shelley
Tutte le volte che ho scritto ti amo
Don't Worry

Cannibal Movie Awards 2018


ACTORS STUDIO AWARD (MIGLIOR ATTORE)

#1 Timothée Chalamet (Chiamami col tuo nome, Hot Summer Nights, Lady Bird)
#2 Alessandro Borghi (Sulla mia pelle)
#3 James Franco (The Disaster Artist)
#4 Adam Driver (BlacKkKlansman, L'uomo che uccise Don Chisciotte, Logan Lucky - La truffa dei Logan)
#5 Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Solo: A Star Wars Story, Il castello di vetro)



ACTRESSES STUDIO AWARD (MIGLIOR ATTRICE)

#1 Saoirse Ronan (Lady Bird, Chesil Beach)
#2 Jessica Chastain (Molly's Game)
#3 Margot Robbie (Tonya)
#4 Diane Kruger (Oltre la notte)
#5 Elle Fanning (Mary Shelley, How to Talk to Girls at Parties, The Vanishing of Sidney Hall, Galveston)



SVELTINA AWARD (MIGLIOR CAMEO)

Brad Pitt (Deadpool 2)
ex aequo con
Michael Cera (Molly's Game)




NEW KID ON THE BLOCK AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)

#1 Marcello Fonte (Dogman)
#2 Brady Jandreau (The Rider)
#3 John David Washington (BlacKkKlansman)
#4 Shaïn Boumedine (Mektoub, My Love: Canto Uno)
#5 Alex Wolff (Hereditary)



GIRL, YOU'LL BE AN ACTRESS SOON AWARD (ATTRICE RIVELAZIONE)

#1 Lady Gaga (A Star Is Born)
#2 Joanna Kulig (Cold War)
#3 Cailee Spaeny (7 sconosciuti a El Royale)
#4 Elsie Fisher (Eighth Grade)
#5 Izabela Vidovic (Wonder)



VORREI ESSERE LUI AWARD (SEX SYMBOL UOMO)

#1 Noah Centineo (Tutte le volte che ho scritto ti amo, Sierra Burgess è una sfigata)
#2 Jacob Elordi (The Kissing Booth)
#3 Henry Golding (Crazy & Rich, Un piccolo favore)
#4 Alex Roe (Hot Summer Nights)
#5 Sam Claflin (Resta con me)



VORREI FARMI LEI (SEX SYMBOL DONNA)

#1 Maika Monroe (Hot Summer Nights)
#2 TUTTE le tipe di Mektoub, My Love: Canto Uno
#3 Matilda Lutz (Revenge)
#4 Matilda De Angelis (Youtopia)
#5 Constance Wu, Gemma Chan, Sonoya Mizuno (Crazy & Rich)



IL GRANDE CAPO AWARD (MIGLIOR REGISTA)

#1 Paweł Pawlikowski (Cold War)
#2 Bertrand Mandico (Les garçons sauvages)
#3 Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome)
#4 Guillermo del Toro (La forma dell'acqua)
#5 Spike Lee (BlacKkKlansman)



COPIONE AWARD (MIGLIOR SCENEGGIATURA)

#1 Lazzaro felice
#2 Molly's Game
#3 Tonya
#4 Lady Bird
#5 Tully



BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)

#1 Dina/Tiffany Haddish (Il viaggio delle ragazze)
#2 Tommy Wiseau/James Franco (The Disaster Artist)
#3 Shawn/Paul Walter Hauser (Tonya)
#4 Emily Nelson/Blake Lively (Un piccolo favore)
#5 Goh Peik Lin/Awkwafina (Crazy & Rich)



MA CHE MUSICA MAESTRO AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA)

#1 Lady Bird
#2 Chiamami col tuo nome
#3 La profezia dell'armadillo
#4 Un piccolo favore
#5 How to Talk to Girls at Parties




MA CHE CANZONE MAESTRO AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UN FILM)

#1 The Psychedelic Furs “Love My Way” (Chiamami col tuo nome)
#2 2 Brothers on the 4th Floor “Dreams (Will Come Alive)” (Lazzaro felice)
#3 Cornelius Brothers & Sister Rose “Too Late to Turn Back Now” (BlacKkKlansman)
#4 The Cure “Lovesong” (Disobedience)
#3 Neil Young “Harvest Moon” (A Quiet Place - Un posto tranquillo)




MEGLIO DELLE FRASI DEI BACI PERUGINA E PURE DEI BISCOTTI DELLA FORTUNA CINESI AWARD (MIGLIOR FRASE)

#1
Vogliono una sana famiglia americana? Beh, non sarà facile, ma potrei tirarmela fuori dal culo.” Tonya/Margot Robbie (Tonya)


#2
Anche se è un fantasma, se vuole rimanè qua, deve lavorà.” (Lazzaro felice)

#3
Quelli che non cambiano mai idea, non cambiano mai nulla.” Winston Churchill/Gary Oldman (L'ora più buia)

#4
Perché piangi?
Piango e basta. Alcune persone non sono fatte per essere felici, sai?” (Lady Bird)

#5
Mi stai chiedendo di mentire a tuo padre per un ragazzo? Non sono mai stata così orgogliosa di te!” Morgan/Quinn Shephard all'amica Katie/Bella Thorne (Il sole a mezzanotte)


CHE SCENA CHE SEI AWARD (MIGLIOR SCENA)

#1
Hae-mi/Jeon Jong-seo balla nuda dopo essersi fatta una canna (Burning)


#2
Elisa/Sally Hawkins manda a fanculo il col. Strickland/Michael Shannon con il linguaggio dei segni (La forma dell'acqua)


#3
Sarah/Amandla Stenberg alita sul vetro dell'auto e disegna un cuoricino intorno alla scritta “Kurt”  dopo aver sentito della morte di Cobain alla radio (As You Are)


#4
Scena d'amore tra Ronit/Rachel Weisz ed Esti/Rachel McAdams (Disobedience)


#5
Primo piano finale (Chiamami col tuo nome)



eBAY AWARD (OGGETTO CULT)

Orecchini a forma di stella di Matilda Lutz (Revenge)
ex aequo con
Auto rossa (Hot Summer Nights)




GIUSEPPE CONTE (CHIII?) AWARD (MIGLIOR FILM ITALIANO)

#1 Chiamami col tuo nome
#2 Lazzaro felice
#3 Dogman
#4 Fabrizio De André - Principe libero
#5 Metti la nonna in freezer



UN AWARD DA PAURA (MIGLIOR HORROR)

#1 Summer of 84
#2 Cam
#3 Hereditary - Le radici del male
#4 A Quiet Place - Un posto tranquillo
#5 Unsane



SCREAM QUEEN AWARD (MIGLIOR ATTRICE PREFERIBILMENTE GNOCCA IN UN HORROR)

#1 Madeline Brewer (Cam)
#2 Matilda Lutz (Revenge)
#3 Lucy Hale e Violett Beane (Obbligo o verità)
#4 AnnaSophia Robb (Dark Hall)
#5 Tiera Skovbye (Summer of 84)



MEGLIO TARDI CHE MAI AWARD (MIGLIOR FILM USCITO NEL 2017 MA CHE HO RECUPERATO SOLO NEL 2018)

#1 Il mio Godard
#2 Loving Vincent
#3 120 battiti al minuto
#4 40 sono i nuovi 20
#5 The Square



I'LL BE MISSING YOU AWARD (ATTORE E/O REGISTA CHE PIÙ MI MANCHERÀ)

Bernardo Bertolucci



Sondaggi 2018: i risultati e i verdetti dei lettori di Pensieri Cannibali

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Wow! Quest'anno i sondaggi di Pensieri Cannibali hanno messo in evidenza dei risultati meno “cannibali” del solito. Per forse la prima volta da quando sono stati istituiti, cioè nel 2010, i verdetti dei lettori di questo blog si discostano del tutto dai giudizi espressi da Pensieri Cannibali nelle sue classifiche di fine anno. A parte giusto il peggio, ma in quel caso non ho fatto una classifica e comunque la “vittoria” era piuttosto scontata...
Senza indugiare oltre in analisi che tanto non servono a nulla, andiamo a scoprire i risultati nelle 5 sezioni in cui era possibile votare.



Il film del 2018 preferito dai frequentatori di Pensieri Cannibali
"Non so contare, ma il numero dei voti parla chiaro, caro Cannibal."

#1 Tre manifesti a Ebbing, Missouri, 45 voti (18.37% delle preferenze)
#2 Chiamami col tuo nome, 34 voti
#3 Il filo nascosto, 21 voti
#4 Lady Bird, 20 voti
#5 Tonya, 19 voti
#6 Cold War, 11 voti
#6 Dogman, 11 voti
#8 La forma dell'acqua - The Shape of Water, 10 voti
#9 Bohemian Rhapsody, 9 voti
#10 Roma, 8 voti

A Quiet Place - Un posto tranquillo, 7 voti
Lazzaro felice, 7 voti
Ready Player One, 7 voti
The Disaster Artist, 7 voti
Hereditary - Le radici del male, 5 voti
Sulla mia pelle, 5 voti
Oltre la notte, 4 voti
A Star Is Born, 3 voti
Annientamento, 3 voti
Apostolo, 2 voti
BlacKkKlansman, 2 voti
Doppio amore, 2 voti
Blade Runner 2049, 1 voto
L'isola dei cani, 1 voto
Tomb Raider, 1 voto

Il film preferito nel corso del 2018 da Pensieri Cannibali si deve accontentare di un onorevole secondo posto. Chiamami col tuo nome è stato superato da Tre manifesti a Ebbing, Missouri, riuscito a superare anche ogni più rosea aspettativa. Notevole pure il consenso nei confronti de Il filo nascosto, mentre La forma dell'acqua e Roma hanno preso meno voti di quanto immaginassi.
Da notare che persino Tomb Raider ha pigliato un voto. A quanto pare c'è qualcuno a cui piaciuto persino più che a me, sorpresa!


Le serie TV del 2018 preferite dai frequentatori di Pensieri Cannibali
"Sono pulito da 2 anni e in più abbiamo vinto il sondaggio cannibale.
Per festeggiare come si deve direi: droga per tutti!"

#1 The Haunting of Hill House, 30 voti (15.79% delle preferenze)
#2 La casa di carta, 19 voti
#3 L'amica geniale, 17 voti
#3 Maniac, 17 voti
#5 Sharp Objects, 16 voti
#6 BoJack Horseman, 15 voti
#7 The Handmaid's Tale, 13 voti
#8 The Marvelous Mrs. Maisel, 13 voti
#9 Killing Eve, 12 voti
#10 The Terror, 6 voti

Il miracolo, 5 voti
Kidding, 4 voti
Patrick Melrose, 4 voti
Westworld, 4 voti
Chilling Adventures of Sabrina, 2 voti
Homecoming, 2 voti
Pose, 2 voti
Nessuna, 2 voti
American Vandal, 1 voto
Baby - Quando ho l'autostima sotto i piedi, 1 voto
Counterpart, 1 voto
Seven Seconds, 1 voto
The O.C., 1 voto
You, 1 voto

Tra le serie TV, un apprezzamento paurosamente alto è stato ricevuto dall'ottima The Haunting of Hill House, capace di spaventare tutto il resto della concorrenza e battere fenomeni televisivi e mediatici come La casa di carta e L'amica geniale. Risultato un pochino deludente per Sharp Objects, vincitrice del titolo di serie cannibale dell'anno, che si è piazzata giusto quinta.
Tra i voti presenti nella casella libera va notato un Baby - Quando ho l'autostima sotto i piedi. :)


L'artista/gruppo musicale del 2018 preferito dai frequentatori di Pensieri Cannibali
"Finalmente ce l'ho fatta ad arrivare prima."

#1 Florence and the Machine, 21 voti (12.57% delle preferenze)
#2 Arctic Monkeys, 16 voti
#3 Lady Gaga, 14 voti
#4 Thegiornalisti, 12 voti
#4 CHVRCHES, 12 voti
#6 Calcutta, 11 voti
#6 Salmo, 11 voti
#8 Måneskin, 10 voti
#9 Cosmo, 7 voti
#10 Francesca Michielin, 6 voti

Elisa, 5 voti
Janelle Monáe, 5 voti
Muse, 5 voti
Drake, 4 voti
Motta, 4 voti
Sfera Ebbasta, 4 voti
Ariana Grande, 3 voti
Camila Cabello, 3 voti
Cardi B, 2 voti
George Ezra, 2 voti
Lo Stato Sociale, 2 voti
Metallica, 2 voti
The 1975, 2 voti
CRLN, 1 voto
DAOKO, 1 voto
Schumann, 1 voto
Wolf Alice, 1 voto
XXXTentacion, 1 voto

Battaglia decisamente aperta nella categoria musicale. Alla fine l'ha spuntata Florence and the Machine, che si conferma molto amata da queste parti e per la prima volta riesce a conquistare il primo posto assoluto, sebbene quest'anno a dirla tutta non abbia nemmeno tirato fuori il disco migliore della sua carriera. Alle sue spalle bene, ma secondi, gli Arctic Monkeys, vincitori del premio per il migliore album di Pensieri Cannibali, e sono finiti quarti i Thegiornalisti, trionfatori tra le canzoni dell'anno.


Il personaggio simbolo del 2018 per i frequentatori di Pensieri Cannibali
"Beccati questa, Gaga!"

#1 Paola Egonu, 30 voti (15.87% delle preferenze)
#2 Timothée Chalamet, 27 voti
#3 Rami Malek, 18 voti
#4 Alessandro Borghi, 14 voti
#4 Donald Trump, 14 voti
#4 Lady Gaga, 14 voti
#7 Matteo Salvini, 12 voti
#8 Cristiano Ronaldo, 11 voti
#9 Asia Argento, 10 voti
#10 Amy Adams, 8 voti

Luigi Di Maio, 7 voti
Marcello Fonte, 7 voti
Giuseppe Conte, 6 voti
Bradley Cooper, 5 voti
Frances McDormand, 2 voti
Luka Modrić, 1 voto
Aboubakar Soumahoro, 1 voto
Sharif Meghdoud, 1 voto
Sti Cazzi, 1 voto

Nonostante avessi eletto Lady Gaga come Person of the Year 2018 di Pensieri Cannibali, questo risultato mi fa particolarmente piacere. Paola Egonu è il personaggio dell'anno per i lettori di questo blog. Non sarà riuscita a vincere il mondiale di volley femminile con la nazionale italiana, ma almeno si può consolare con questo (credo) ancora più prestigioso riconoscimento.


Il peggio del 2018 per i frequentatori di Pensieri Cannibali

#1 Matteo Salvini, 69 voti (22.55% delle “preferenze”)
#2 Luigi Di Maio, 45 voti
#3 Donald Trump, 40 voti
#4 Chiara Ferragni e Fedez, 29 voti
#5 Asia Argento, 28 voti
#6 La musica trap, 14 voti
#7 I film sui supereroi, 12 voti
#8 Il ritorno dei cinepanettoni, 12 voti
#9 Giuseppe Conte, 9 voti
#10 La casa di carta, 8 voti
#10 La musica reggaeton, 8 voti
#10 La voce di Giusy Ferreri, 8 voti

Baby (serie TV), 6 voti
Baby K, 6 voti
Young Signorino, 3 voti
Cristiano Ronaldo alla Juve, 2 voti
Alberto Bagnai, 1 voto
Carlo Sibilia, 1 voto
Claudio Borghi, 1 voto
Danilo Toninelli, 1 voto
Denis Villeneuve, 1 voto
Fabio Rovazzi, 1 voto
Laura Castelli, 1 voto

Dopo 3 anni di fila di Donald Trump, torna a conquistare l'ambito primato del peggio... Matteo Salvini. Per il vicepremier del governo gialloverdemarrone si tratta della seconda volta sul gradino più alto del podio. Dopo il trionfo nel 2014, quest'anno c'è stato un vero e proprio plebiscito nei suoi confronti, che l'ha portato a superare in maniera netta pure il suo alleato di governo, Luigi Di Maio. Una vittoria meritata, che potrebbe aprire nuovi fronti di tensione all'interno dell'esecutivo a causa dell'invidia dell'altro vicepremier. Ritenta il prossimo anno, Gigi, sarai più fortunato.

Ecco intanto che è appena arrivata in redazione la replica di Salvini a questa "vittoria", dedicata a tutti voi che l'avete votato in massa.



Golden Globe 2019: vincitori e red porchet face po-po-po-porchet face

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Senza troppi mezzi termini, posso dire che i Golden Globe 2019 mi sono sembrati... i peggiori premi mai assegnati nella storia del cinema e della televisione, e forse dell'umanità in generale. E sì che io di classifiche, liste e riconoscimenti discutibili me ne intendo parecchio, come i recenti Cannibal Awards possono testimoniare.


C'è da notare che molti dei film in nomination non li ho ancora visti, quindi il mio giudizio in futuro potrebbe anche cambiare. Certo però che, almeno a scatola chiusa, mi sembra improbabile che Bohemian Rhapsody possa essere migliore di BlackkKlansman o di Se la strada potesse parlare. Green Book meglio de La favorita? Anche questo è ancora tutto da vedere.

I premi davvero scandalosi comunque sono arrivati nelle categorie televisive, dove i Globes hanno dato davvero del loro peggio. Una vergogna che la pessima The Assassination of Gianni Versace abbia superato la stupenda Sharp Objects tra le miniserie. Delusione enorme in particolare per Amy Adams, già l'attrice più sfigata e sottovalutata nella storia degli Oscar, che ha portato a casa zero tituli nonostante le due nomination ottenute: oltre a quella per Sharp Objects, pure quella come miglior non protagonista nel film Vice - L'uomo nell'ombra.


Inconcepibile poi soprattutto l'award di miglior attore in una serie drama finito a Richard Madden per Bodyguard, secondo me la peggiore interpretazione di sempre. Roba che mi ha fatto rivalutare Manuela Arcuri come attrice dalla classe sopraffina.


Un peccato inoltre per Lady Gaga. Star annunciata della serata, è stata battuta come attrice dalla Meryl Streep di serie B Glenn Close, e si è dovuta accontentare del premio di “consolazione” per la migliore canzone Shallow, interpretata in duetto con Bradley Cooper. Categoria in cui personalmente io avrei premiato All the Stars di Kendrick Lamar con SZA, tanto per dire quanto quest'anno io e i Golden Globe non ci siamo presi manco per sbaglio. Senza contare i due premi prevedibilmente andati al film più sopravvalutato e ruffiano dell'anno, Roma di Luis Fonsi Cuarón.

Le uniche gioie della serata per quanto mi riguarda sono arrivate allora dalla fantastica signora Brosnahan, premiata come miglior attrice in una serie TV, e da Christian Bale. Ritirando il premio di miglior attore in un film comedy per il suo ruolo dell'ex videpresidente Usa Dick Cheney, il gallese ha ringraziato... Satana. Si può essere più idoli di così?


Qui di seguito vi potete beccare, a vostro rischio e pericolo, l'elenco dei per lo più vergognosi premi assegnati ai Golden Globe 2019. E ho come il presentimento che ai prossimi Oscar le cose potrebbero non andare molto meglio...

CINEMA

MIGLIOR FILM DRAMMATICO: Bohemian Rhapsody

MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO: Rami Malek per Bohemian Rhapsody

MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA: Glenn Close per The Wife

MIGLIOR FILM COMMEDIA: Green Book

MIGLIOR ATTRICE COMMEDIA O MUSICAL: Olivia Colman per La favorita

MIGLIOR REGISTA: Alfonso Cuaron per Roma

MIGLIOR FILM STRANIERO: Roma (Messico)

MIGLIOR ATTORE COMMEDIA O MUSICAL: Christian Bale (Vice)

MIGLIOR SCENEGGIATURA: Green Book

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Mahershala Ali (Green Book)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Regina King (Se la strada potesse parlare)

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: Shallow (A Star Is Born)

MIGLIOR COLONNA SONORA: First Man

MIGLIOR CARTOON: Spider-Man: Into the Spider-Verse


TELEVISIONE

MIGLIOR LIMITED SERIES O FILM PER LA TV: The Assassination of Gianni Versace

MIGLIOR SERIE TV (musical o commedia): The Kominsky Method

MIGLIOR ATTORE IN LIMITED SERIES: Darren Criss per The Assassination of Gianni Versace

MIGLIOR ATTRICE IN SERIE TV (musical o commedia): Rachel Brosnahan per La fantastica signora Maisel

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN SERIAL TV, LIMITED SERIES E FILM PER LA TV: Patricia Clarkson per Sharp Objects

MIGLIOR ATTRICE IN SERIE TV (drammatica): Sandra Oh per Killing Eve

MIGLIOR ATTRICE IN LIMITED SERIES: Patricia Arquette per Escape at Dannemora

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN LIMITED SERIES, SERIAL TV E FILM PER LA TV: Ben Wishaw per A Very English Scandal

MIGLIOR SERIE TV (drammatica): The Americans

MIGLIOR ATTORE IN SERIE TV (drammatica): Richard Madden per Bodyguard

MIGLIOR ATTORE IN SERIE TV (musical o commedia): Michael Douglas per The Kominsky Method


Red Porchet dei Golden Globe 2019

Per tirarci su il morale ma non troppo, andiamo di red porchet, che pure diverse delusioncine le ha riservate.

Flop porchet della serata

#7 Emma Stone

Inserire Emma Stone tra le flop mi provoca più dolore di un premio di miglior attore a Richard Madden, ma con questo look castigato in pink non è certo al suo top.


#6 Amy Adams

La solitamente scintillante Amy Adams con un look piuttosto sciatto e anonimo, almeno per gli standard hollywoodiani. Per lei non è stata proprio serata, sotto nessun punto di vista.


#5 Jessica Chastain

Altra pugnalata al cuore. Preferirei fare un'amichevole conversazione con Salvini piuttosto che parlare male di Jessica Chastain, però cos'è 'sto look da funerale che ha scelto?
Promosso soltanto nel caso l'attrice avesse già previsto che nel corso della serata ci sarebbe stato ben poco da festeggiare.


#4 Jodie Comer

La bella Jodie ha mortificato le sue curve con un abito che sembra una bomboniera da funerale. Se esiste, altrimenti l'ha inventata lei. Killing fashion, più che Killing Eve.


#3 Nicole Kidman

La Cannibal Kidman in latex. Bene per una futura stagione di American Horror Story, o per un porno sadomaso, male per un red carpet.


#2 Anne Hathaway

Anne Hathaway più perfida di Crudelia De Mon. Quanti dalmata ci sono voluti per fare il suo abito?


#1 Jamie Lee Curtis

Va bene che hanno aperto i casting per il ruolo di Ursula nella versione live-action de La sirenetta, ma mica si tenevano ai Golden Globes, cara Jamie.



Top porchet della serata

#10 Emily Blunt

Mary Poppins si presenta con addosso il centrino di una tovaglia. Abito discutibile, ma indossarlo con classe come lo porta lei non è da tutte.


#9 Lady Gaga

Gaga non mi è mai piaciuta molto fisicamente, però negli ultimi tempi devo dire che comincia ad avere il suo perché. www look in blu mi piaci tu.


#8 Claire Foy

Pure Claire mi è sempre piaciuta più a livello “artistico” che non fisico. Questi Golden Globe hanno però saputo invertire ogni parametro di giudizio anche sul sorprendente red carpet e la dorata e cadaverica Foy è risultata a sorpresa più attizzante di altre sue in genere più sexy colleghe.


#7 Irina Shayk

A Star Is Born ha perso come miglior film e lui è stato battuto nella categoria di miglior regista. Il gelataio Bradley Cooper con Irina ha però di che consolarsi...


#6 Lucy Boynton
Non male anche la ragazza photobomber dell'acqua Fiji sullo sfondo

Se pure Freddie Mercury ha perso la testa per lei, un motivo ci sarà...


#5 Laura Harrier

Dopo Spider-Man: Homecoming e BlackkKlansman, Laura Harrier sembra pronta per trasformarsi in una stella di prima grandezza. O se non altro per conquistare un posto tra le cotte adolescenziali di Pensieri Cannibali.


#4 Lili Reinhart

Peccato per l'abito poco scollato e molto coprente, ma l'attrice di Riverdale è comunque un incanto.


#3 Constance Wu 

Crazy, rich & beautiful asian.


#2 Julia Roberts

Più gli anni passano e più questa woman diventa pretty. Pure col pantalone in stile Blake Lively. O in stile uomo qualunque.


#1 Saoirse Ronan

Più gli anni passano e più il mio amore nei suoi confronti cresce. Mary Queen of Scots, Saoirse Queen of my heart.


Bird Box: se guardi muori, ma questo film va guardato comunque

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Bird Box
Regia: Susanne Bier
Cast: Sandra Bullock, Trevante Rhodes, John Malkovich, Sarah Paulson, Danielle Macdonald, Lil Rel Howery, Rosa Salazar, Colson Baker, Jacki Weaver, Tom Hollander
"Ma perché ci siamo bendati?"
"Dopo la bocciatura di Roma, è meglio non rischiare la vita leggendo le opinioni assurde di Pensieri Cannibali."


Non guardare. Bird Box te lo dice chiaramente. Non devi guardare. Se guardi cosa succede?
Semplice: muori. Ti ammazzi. La fai finita.

Con una premessa del genere, non so voi, ma io ho dato retta al consiglio e questo film non l'ho guardato. Temendo anche che si trattasse della classica porcata apocalittica: un'Aporcalisse, esatto. Un incrocio tra un episodio di The Walking Dead e un film di Michael Bay. O, ben che andasse, una roba simile a una pellicola sulla fine del mondo alla Roland Emmerich, il regista più portasfiga nella storia dell'umanità. Almeno fino a che l'umanità non sarà giunta al termine, come i suoi lavori spesso e volentieri si augurano.

La curiosità alla fine ha però avuto la meglio sull'istinto di sopravvivenza e così l'ho visto lo stesso. Va sempre così, anche nei film. Anche in questo film, che una volta si sarebbe definito un film TV, visto che non è stato distribuito nei cinema ma direttamente su Netflix. Solo che Netflix non è definibile come TV, non in senso tradizionale e quindi le distinzioni tra film e film TV ormai sono una cosa per vecchi e poi ci sono film TV che sono meglio dei film che escono nei cinema e quindi discorso chiuso qui.

Bird Box per altro vanta come protagonista una star cinematografica di prima grandezza. Il premio Oscar Sandra Bullock. Sì, ha vinto il premio Oscar, anche se molti di voi non saranno d'accordo, e l'ha vinto in maniera meritata per The Blind Side. Certo, per altre sue interpretazioni come quella in Gravity la statuetta per onestà dovrebbe restituirla, però ormai gliel'hanno data e quindi se la tiene stretta. E bene che fa, visto che per lei non credo ne siano in arrivo altre. In Bird Box comunque Sandra se la cava abbastanza. Non si sente abbaiare, se non altro. Inoltre qui è più espressiva del solito. Almeno quando ha la benda sugli occhi.

"Cannibal, non ti conviene scherzare troppo con me."

Di cosa parla, questo Bird Box?
Come forse avrete intuito, di fine del mondo. Di fine dell'umanità. Di gente che un giorno, all'improvviso, si suicida. Non teenager o ex teenager depressi che ascoltano musica grunge. Quelli si sono estinti negli anni '90. A parte me. Gente di tutti i tipi. Il motivo? Guardano. Guardare porta alla morte. Guardare cosa?
Beh, su questo il film resta un po' sul vago. Diciamo che in tutto il mondo arrivano dei demoni, che non si sono mai manifestati prima se non in qualche episodio di Buffy l'ammazzavampiri, Streghe o Le terrificanti avventure di Sabrina, e se li vedi sono talmente brutti che ti fanno venire voglia di ammazzarti. I modi per evitare il loro contatto sono 2: o bendarsi, oppure chiudersi in casa. Questi demoni possono portare qualunque persona a suicidarsi, ma non riescono ad aprire una porta per entrare in casa...


Ok, lo spunto di questo film è una cazzata apocalittica, proprio come temevo. Lo sviluppo invece a sorpresa non è troppo malvagio. A voler semplificare, potremmo dire che siamo in una versione “cieca” di A Quiet Place - Un posto tranquillo. In quel caso non potevi far rumore, altrimenti morivi, qui non puoi vedere, altrimenti muori. Ho già pronto il film spin-off in stile Glass di M. Night Shymalan in cui unire Bird Box con A Quiet Place: due ore di schermo nero senza suoni. Il successo è assicurato.

Non andate in ogni caso in giro a raccontare che Bird Box è una copia di A Quiet Place, perché se no... morite?
No, a meno che non troviate in giro qualche fan della pellicola sfegatato al punto da uccidere per difendere il suo onore. Potreste però trovarvi in errore. Bird Box è tratto dal romanzo omonimo scritto da Josh Malerman e pubblicato nel 2014, quindi 4 anni prima dell'uscita di A Quiet Place e perciò se c'è qualcuno che ha copiato si è ispirato, quello semmai è John Krasinski. Il fatto che questo film sia decisamente più parlato rispetto al silenzioso A Quiet Place lo rende inoltre parecchio differente. Più d'intrattenimento. Più “commerciale”, se vogliamo. Non a caso si è trasformato nel giro di pochi giorni in un autentico fenomeno di massa. Netflix ha annunciato che è il suo film di maggior successo finora. D'altra parte, con la concorrenza di mattonazzi come Roma e La ballata di Buster Scruggs non è che ci andasse molto...


Bird Box è riuscito a penetrare così tanto nell'immaginario collettivo da aver dato vita persino alla “Bird Box challange”, che all'inizio consisteva nel giocare a dei videogames bendati. Peccato che la cosa sia poi rapidamente degenerata e c'è gente che si è messa a fare qualunque attività bendata come i protagonisti del film, per poi postarla sui social. E da cose del genere capisci che una sana Apocalisse forse questo mondo se la meriterebbe anche.

Ecco un bell'esempio di Bird Box Challenge

Da una cosa del genere si capisce anche di quanto questo film, per quanto non particolarmente differente da altri lavori survival apocalittici o distopici simili vagamente in stile Black Mirror, porti il pubblico a un coinvolgimento parecchio elevato. Difficile spiegare a parole il motivo del suo successo. Bisogna vederlo, anche se il consiglio della pellicola è quello di non guardare per sopravvivere.


Va anche detto che non tutto funziona alla perfezione. Ci sono alcuni momenti volontariamente molto divertenti, come la battuta di Trevante Rhodes (l'attore lanciato da Moonlight) quando Sandra Bullock vede due tizi fare sesso. Ce ne sono altri che invece sono divertenti in maniera involontaria. Qualche momento trash bisogna metterlo in considerazione. C'è poi almeno un buco di sceneggiatura clamoroso. In genere non mi rendo conto di una buca manco se vado in giro per Roma. In questo caso però è difficile non farci caso. Ci sono due personaggi, quelli della sopracitata scena di sesso, che sembrano essere stati infilati dentro giusto per far contento il pubblico ggiovane: la caruccia latina Rosa Salazar, la protagonista dell'imminente nuovo film di Robert Rodriguez Alita - Angelo della battaglia...

"Volete bendarmi con questi begli occhioni che c'ho? Guardate che mi metto a piangere."

…e Colson Baker, meglio noto (ma nemmeno troppo) con il nome d'arte di Machine Gun Kelly, rapper di scarso talento salito agli onori delle cronache per aver osato insultare Eminem.

"La brutta copia di Eminem che piglia per il culo Eminem?
Hey... ma sono io!"

Ecco, questi due personaggi a un certo punto scompaiono nel nulla. A loro non si fa più alcun riferimento. In proposito su internet sono circolate varie teorie. La mia è che semplicemente gli sceneggiatori si sono scordati di loro. Poveretti.
Anzi, povera lei. A Machine Gun Kelly gli sta solo bene, così impara a fare dissing contro Eminem!


Sceneggiatori sbadati che comunque si fanno perdonare più tardi, regalandoci un finale inaspettato, emozionante e oserei dire poetico. Un bel colpo, oltre che un bel colpo di scena, che mi porta per una volta tanto a consigliare la visione di un film apocalittico. Senza nemmeno bisogno di bendarsi come fanno quei coglioni che partecipano alla Bird Box challenge.
(voto 6,5/10)



Non ci resta che il cinema

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Passa il tempo, passano gli anni, il mio blogger rivale Mr. James Ford diventa sempre più vecchio e decrepito, mentre io resto sempre un eterno Peter Pannibal Kid. Tra le cose che restano immutate, oltre a me, per vostra sfortuna c'è pure la rubrica sulle uscite cinematografiche settimanali. Cioè, abbelli, ma ormai c'è Netflix, ma chi è che nel 2019 ci va ancora al cinema, chi?

Le sale cinematografiche ci sono ancora, se la passano magari non benissimo ma sempre meglio delle VHS, e quindi anche quest'anno la rubrica s'ha da fare. Insieme a me e al già citato autore del blog White Russian, c'è come di consueto un nuovo ospite. L'onore, o per meglio dire il disonore, di aprire l'anno tocca a Giuseppe S Marzano, appassionato di cinema e di serie TV, nonché mio amico di Facebook, che si definisce “ricottaro a livello professionistico”.

Adesso scopriamo cos'ha da dire lui e cosa abbiamo da dire noi sui film in arrivo in quella antica istituzione chiamata cinema.


Benvenuti a Marwen
"Oh, finalmente sono riuscito a paparazzare il Cucciolo Eroico!"

Giuseppe: Quando già sei uno sfigato da urlo, di mezza età e lavori come illustratore specializzato nella seconda guerra mondiale e la vita decide che non è abbastanza, cosi una sera dei bifolchi, ti riempiono di botte, rendendoti infermo.
Questa è la storia del protagonista di Benvenuto a Marwen, interpretato dal bravo Steve Carrell, il quale però dopo un giusto periodo di depressione, con la fantasia ed un tocco di magia si inventa Marwen, un posto in cui può guarire e le sue amiche, tutte bone, con cui probabilmente avrebbe voluto fare qualcosa ma essendo fuori dalla sua portata lo hanno sempre friendzonato, sono delle supereroine che difendono la città. P.S. mi sa che me lo vado a vedere.
Cannibal Kid: Lo spunto iniziale pensavo fosse ispirato alla storia di Ford quando era giovane, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale appunto. Solo che lui allora non dev'essere stato menato da dei bifolchi, ma da un gruppo di radical-chic. Per quello li odia tanto. Per questo ci odia tanto.
Quest'idea di partenza comunque può dare vita tanto a una pellicola originale e intrigante, quanto alla solita robetta moralistica, così come la regia di Robert Zemeckis può oscillare tra capalavori (Ritorno al futuro), film ottimi e sottovalutati (La morte ti fa bella, Contact, Flight) e film sopravvalutati e buonisti (Forrest Gump). S'inizia quindi l'anno all'insegna della più completa incertezza. Bene così.
Ford: Zemeckis, nel corso della sua carriera, ha collezionato film memorabili ed altri decisamente dimenticabili, dunque potrebbe rivelarsi una sorpresa in negativo così come in positivo. La stessa trama fa un pò lo stesso effetto, passando dalla potenziale figata fordiana alla decisamente più certa cagata cannibalesca. Per iniziare bene l'anno, spero si tratti più della prima.

Non ci resta che il crimine
"Soltanto a Mr. Ford poteva venire in mente - per passare del tutto inosservati - di fare una rapina mascherati da Kiss."

Giuseppe: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e Massimiliano Bruno, insomma il meglio, o forse il meno peggio del cinema nostrano, si riunisce per questa dark comedy con sfumature fantasy, in cui tre uomini piuttosto sfigati nel tentativo di sbarcare il lunario decidono di inventarsi un tour dei luoghi in cui la leggendaria banda della Magliana ha compiuto le sue imprese.
Hanno dunque trovato il modo di svoltare? Non esattamente. I tre si ritrovano improvvisamente nel 1982, roba che Sarah Lance e le altre leggende di domani, spostatevi che fate ombra, ma visto che sono tre deficienti, si metteranno in tanti casini tanto da arrivare a pestare i piedi alla banda stessa, riusciranno a sopravvivere e tornare nel presente, con tutte le ossa a posto, ai posteri o a chi vedrà il film l’ardua sentenza.
Cannibal Kid: Cos'è questa, la trama di Ritorno al futuro - Parte IV Edizione romanesca?
No, in questo caso Robert Zemeckis non c'entra niente. Dietro la macchina da presa c'è invece Massimiliano Bruno, regista di film abbastanza interessanti come Nessuno mi può giudicare e Gli ultimi saranno ultimi, ma anche di quel Beata ignoranza che aveva esaltato più Ford di me. Ho l'impressione che con questa comedy-crime le cose potrebbero andare allo stesso modo. In ogni caso una visione ci sta, daje!
Ford: nel corso degli anni del Saloon il Cinema italiano è stato un'antagonista agguerrito per il sottoscritto quasi quanto il Cannibale, eppure ultimamente ho mostrato un'apertura mentale che il mio rivale non possiede non solo mettendo al primo posto nei Ford Awards proprio un film made in Terra dei cachi, ma anche concedendomi qualche svago con commedie leggere ma piacevoli come Beata ignoranza. Sinceramente spero che questo Non ci resta che il crimine possa seguire quella scia, o non mi resterà che sfogarmi sulle produzioni italiane e ovviamente su Peppa Kid.

City of Lies
"Come te lo devo dire, Johnny? Non sei più un grande attore da quando Ford non è più un giovanotto."
"Oh mio Dio! Allora è da più tempo di quanto credessi."

Giuseppe: Jack Sparrow ha smesso di navigare i sette mari, si è tagliato i capelli e si è arruolato in polizia e con l’aiuto di un giornalista con il pizzetto e gli occhi strabici, investiga sugli omicidi di Tupac Shakur e di Notoriuos BIG. Contenti di vedere Jack in questa nuova veste? Creduloni, era una bugia, in questa storia piena di bugiardi che in confronto Pinocchio è la bocca della verità, mi sono fatto contagiare ed ho mentito anche io. In realtà è il solito Johnny Deep, bellissimo, bravissimo e tormentatissimo, alle prese con l’ennesissimo (che non si può dire ma suonerebbe bene in questo turbine di superlativi) film incentrato su un duplice omicidio irrisolto realmente accaduto, affiancato da Forest Whitaker, bravissimo anche più di Deep ma non bellissimo e tormentatissimo, quindi non può fare il protagonista.
Cannibal Kid: James Ford è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Come? Si è capito subito che stavo mentendo, anzi mentendissimo?
È vero, però non del tutto. Un po' tormentato lo è davvero. O se non altro è un tormento leggere le sue opinioni oscene. Quanto a Johnny Depp, lui bellissimo, bravissimo e tormentatissimo lo era per davvero, mentre ora è solo tormentatissimo (e a quanto sembra anche indebitatissimo) e i suoi film, un tempo spesso cult, oggi si rivelano più spesso scult. Spero faccia eccezione questa pellicola, che racconta del duplice caso di omicidio nel mondo del rap che ha segnato la mia adolescenza e che ancora oggi è avvolto da tanti misteri. Spero inoltre che possa portare a una nuova rap battle tra me, noto fan di Tupac, e Ford, big fan di Notorious.
Ford: Cannibal Kid è bellissimo, bravissimo e tormentatissimo.
Non penso potrei affermare le prime due cose neppure sbronzo marcio, mentre tormentato credo che un pò lo sia davvero, anche se ancora non ho capito se dal suo Coniglione da cameretta personale o dal contenuto altamente tossico del suo cervello.
Intanto posso dire, senza mentire, che questo film potrebbe essere una piacevole sorpresa e mi ritrovo d'accordo all'idea di una nuova rap battle tra me e Cannibal, rinnovando i tempi di Notorius e Tupac.

Attenti al gorilla
La foto di un grande attore.
E poi c'è Frank Matano.

Giuseppe: Attenti al gorilla uh, attenti al gorilla uh, living together, ah non era il gorilla?
Va bene dettagli, il film ci mostra un Frank Matano leggermente meno stupidone rispetto al solito nei panni di un uomo di buon cuore, prossimo al divorzio da una sempre gnocca Cristiana Capotondi, il quale fa causa allo zoo, vince e gli danno un gorilla in affido, il quale, pur sfasciandogli casa ed intasandogli il bagno, lo aiuterà a salvare il suo matrimonio, dato che questa gorilla ha una lunga esperienza sentimentale ed ha alle spalle una tormenta relazione con Victoria Cabello, infatti spoiler alert, il gorilla è lo stesso della pubblicità della popolare marca di analcolici, che mollato dalla Cabello è finito in disgrazia allo zoo.
Ma non ha perso fiducia nell’amore e cosi prenderà a cuore la causa di Matano. Che tenerezza, amici!
Che tenerezza, del resto il gorilla è il migliore amico dell’uomo, ah non è cosi? Va bene dettagli.
Cannibal Kid: Attenti a quel gorillone di Ford! E attenti pure a questa pellicola! Siamo appena ai primi giorni di gennaio, ma abbiamo già un serio pretendente alla flop 10 dei peggio film del 2019. Tra trama assurda e Frank Matano, a salvarlo ci potrebbe essere solo la Capotondi. Attenti anche a lei!
Ford: se la mia riconciliazione con il Cinema italiano aveva qualche possibilità di concretizzarsi, una cosa come Attenti al gorilla rischia di compromettere qualsiasi buon proposito per il duemiladiciannove. E cominciare a farmi dubitare del Cinema in generale. Parola di gorillone.

Una notte di dodici anni
"Piuttosto rinchiudetemi per altri 12 anni, ma non fatemi rivedere quella palla di Roma, ve prego."

Giuseppe: Il film racconta la vera storia di alcuni detenuti ingiustamente rinchiusi in carcere per dodici anni dal regime militare uraguaiano, i quali subiranno ogni genere di tortura, tra le quali la visione delle terrificanti telenovele in onda nei paesi limitrofi. Va be, potrebbe anche essere successo, visto che i militari sono romantici, tanto che uno di loro chiederò ad uno dei detenuti di scrivere un’appassionata lettera d’amore ad una donna che vuole conquistare… in fondo tutti abbiamo piccoli problemi di cuore e siamo in cerca di un bacio rubato e qualcosa di più.
Cannibal Kid: Una vera tortura per me sarebbe una maratona di film action organizzata da Ford, ancora peggio delle telenovelas sudamericane. O della musica reggaeton sudamericana. Pure questa pellicola pseudo impegnata mi sa comunque di notevole tortura, quindi farò meglio a girare al largo per - almeno - i prossimi 12 anni.
Ford: questo è il tipico film sulla carta autoriale che una dozzina d'anni fa sarei corso a vedere in una sala semivuota dandomi il tono di grande intenditore. Oggi, invece, lo avvicino con circospezione, perchè potrebbe sempre rivelarsi la tipica ciucciatona buona giusto per una dozzina di radical chic in cerca di cibo per il proprio ego. Ne sai qualcosa, Cucciolo?


Vicepremier - Gli uomini (mica tanto) nell'ombra

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Vice - L'uomo nell'ombra
Regia: Adam McKay
Cast: Christian Bale, Amy Adams, Steve Carell, Sam Rockwell, Jesse Plemons, Alison Pill, Lily Rabe, Tyler Perry, Justin Kirk, Shea Whigham


Si dice che dietro a un grande uomo c'è sempre una grande donna. Si dice anche che dietro a un grande presidente c'è sempre un grande vice. O forse si dice solo negli ambienti politici. O forse me lo sono inventato adesso per iniziare il post, ok?
In ogni caso apprezzate lo sforzo e in ogni caso fatemelo dire, visto che in genere i vice sono una figura storicamente sottovalutata. Di quanti vice si parla, nei libri di Storia? Di ben pochi. Diciamo di nessuno. Prendiamo per esempio Lyndon B. Johnson, diventato improvvisamente presidente alla morte di John Fitzgerald Kennedy. Per quanto sia salito al potere, tutti parlano dell'omicidio di JFK, mica di lui. Per non menzionare gli altri vice, che... chi sono? Chi li conosce?


I vice in genere sono importanti quanto un allenatore dei portieri. Un assistente di regia. Un cantante di una band strumentale. Negli ultimi tempi però le cose stanno cominciando a diventare differenti. Tira aria di gambiamendo. Tutto è partito da Veep - Vicepresidente incompetente, ebbene sì, la serie comedy della HBO con protagonista una fantastica e pluritelegattata Julia Louis-Dreyfus, che nei panni di Selina Meyer è stata credo la prima vicepresidentessa protagonista di una serie TV.


Il cinema allora non è stato a guardare e ha proposto la sua risposta a Veep. Come protagonista di un film tutto suo è stato scelto Dick Cheney. Chi meglio di lui?
In teoria il mondo non è che se lo sia mai filato più di tanto. In pratica invece è considerato la mente (diabolica), il burattinaio che tirava i fili del burattino George W. Bush. Se persino a Georgino era stata dedicata una pellicola, l'interessante seppure non del tutto riuscita W. di Oliver Stone, allora era il caso di realizzarne una pure sul suo Vice, che poi tanto Vice forse non era.


A scrivere e a dirigere il film su Dick Cheney chiamato appunto Vice c'ha pensato Adam McKay, regista un tempo noto per le commedie sceme con Will Ferrell che però ha svoltato con La grande scommessa. Un film che riusciva a prendere uno degli argomenti più noiosi immaginabili, quello della crisi economica partita nel 2008, e a trasformarlo in una commedia appassionante e intrattenente dal primo all'ultimo minuto. Un vero e proprio miracolo che si ripete pure in questo Vice - L'uomo nell'ombra. Una pellicola che racconta non solo di una figura, quella del Vice, storicamente avvincente quanto il film Sleep di Andy Warhol, ma parla pure di un personaggio - Dick Cheney, più glaciale di Neil Armstrong e con meno carisma di Francesco Gagliardelli che, per chi non lo ricordasse, era il concorrente del Grande Fratello soprannominato dalla Gialappa's Band Medioman.

Matteo Salvini Francesco Gagliardelli

Adam McKay pure questa volta ce l'ha fatta a girare un film di due ore e passa che affronta temi pesanti e che magari non a tutti possono intrigare così tanto, come quelli di vari decenni di politica a stelle e strisce, più la vicenda umana di un uomo definito “un buono a nulla” o anche più gentilmente “un pezzo di merda”, senza annoiare un solo istante. Merito anche della presenza di abbondanti dosi di umorismo. La sceneggiatura è inoltre piena di invenzioni, di stratagemmi narrativi che rendono il racconto estremamente coinvolgente e variegato. L'unico limite è che questa volta, rispetto a La grande scommessa, manca un po' l'effetto sorpresa. Questo Vice può essere considerato quasi un suo prequel/spin-off. Lo stile registico e il modo di raccontare è pressappoco rimasto immutato. Per spiegare in chiave simpatica alcuni dei passaggi più difficili sono stati inserite anche in questo caso delle guest-star a sorpresa: ne La grande scommessa c'erano Margot Robbie, Selena Gomez ed Anthony Bourdain, questa volta tocca a Naomi Watts e Alfred Molina. Questa volta quindi ci si può già immaginare a cosa si può andare incontro guardando un film politico di Adam McKay, però io sinceramente da lui mi farei raccontare l'intera Storia degli Stati Uniti d'America.


Da Adam McKay mi farei anche raccontare la Storia d'Italia. Lo vedrei bene a realizzare una specie di remake tricolore del suo ultimo film, intitolato Vicepremier - Gli uomini (mica tanto) nell'ombra, dedicato alle figure di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

A interpretare entrambi sembra vedrai bene il sempre trasformista Christian Bale, già fenomenale nei panni di Dick Cheney. Per la parte di Salvini che mangia cose dovrebbe sottoporsi di nuovo a una dieta ingrassante, ma tanto per lui non è un grosso problema.


"Quello non so se riuscirei a interpretarlo...
Satana, mi sa che ho bisogno di nuovo di un tuo aiuto."

Per il ruolo di Di Maio, il buon Bale avrebbe invece bisogno di un corso d'italiano intensivo insieme a Luca Giurato.


A indossare i panni di Elisa Isoardi ci potrebbe stare Amy Adams, già perfetta come Lynne Cheney e che quindi ancora una volta probabilmente non vincerà l'Oscar.


Mentre per la parte di Giuseppe Conte l'ideale sarebbe Sam Rockwell, che dopo il ruolo di George Bush junior si può ormai considerare uno specialista nell'interpretare gente messa a capo del governo che non ha la minima idea di cosa sta facendo.


Si può dire che Vice sia un film di parte. Dalla parte dei democratici. Una visione progressista, liberale. Una fanfiction realizzata a uso e consumo di un pubblico che certe cose le sapeva già, e altre le poteva immaginare. Se però Adam McKay, dopo avermi fatto interessare di economia con il precedente La grande scommessa, è riuscito a farmi appassionare pure di Storia e di uno dei personaggi meno appassionanti della recente Storia Usa, io lo vorrei a raccontarmi qualunque argomento. Se avessi avuto un professore di Storia come lui, penso avrei preso tutti 10, o se non altro avrei studiato molto più volontieri. Se poi ce l'avessi avuto pure come prof di Fisica...
No, beh, in quella materia credo sarei stato una scarpa lo stesso.
(voto 7,5/10)


L'agenzia dei film

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Qualche pellicola da vedere questa settimana l'abbiamo?
L'agenzia dei film gestita dall'immobiliarista Cannibal Kid e dall'affittacamere James Ford in questa nuova puntata propone un nuovo socio. L'ospite di turno è...
Raffaello Conti, appassionato di cinema e musica che ho tra i miei amichetti di Facebook. Al momento non ha un blog, ma chissà che in futuro non decida di aprirne uno. Questa ospitata sarà il primo passo verso una carriera da blogger brillante quanto la mia e quella del mio blogger rivale Ford?

Beh, mi auguro per lui che si possa rivelare decisamente migliore.


Glass
"Liberateci! E' vero che siamo pazzi, ma mai quanto Cannibal, Ford e questa settimana pure Raffaello."

Raffaello: Gli indizi: un film che inserisce Samuel L.Jackson e Bruce Willis nel cast, ispirato ai comics, crudamente pulp... Pare evidente che si tratti di un sequel tarantiniano.. Ma no, mi dicono di no, l'unica cosa azzeccata è che si tratta di un sequel, Anzi il compimento di una trilogy, iniziata nel 2000 con Unbrekable, poi Split nel 2016 (16 anni di gap, ci sara' stato un motivo...). Perciò finalmente siamo a posto, la trilogy è finita, andiamo in pace. A meno che non salti in mente a qualcuno di farne tre trilogy, visto che c'è la Disney di mezzo in veste Touchstone. E comunque Tarantino non è del tutto estraneo alla faccenda, avendo inserito Unbreakable nella lista dei suoi "film preferiti dopo il 1992", qualsiasi cosa questo voglia significare...
Cannibal: Certo che Tarantino è forse ancora più fissato con le liste di me. D'altra parte noi geni ci assomigliamo tutti. Anche a Ford piace compilare classifiche?
Beh, è la classica eccezione che conferma la regola.
Quanto al film Glass, anche questa potrebbe essere l'eccezione ai soliti sequel, visto che è addirittura un sequel-spin-off-crossover di due film differenti di M. Night Shyamalan: il capolavoro ai tempi incompreso e sottovalutato Unbreakable - Il predestinato, col tempo trasformatosi giustamente in un piccolo cult, e il sopravvalutato e non troppo riuscito recente Split. Da questa fusione ne uscirà una pellicola singolare, o Shyamalamalalalaman questa volta ha davvero esaurito anche la benché minima idea nuova?
Ford: con tutto il dispiacere di Cannibal, anche a me piace compilare liste, e sicuramente Unbreakable, per quanto non clamoroso come dice lui, è in quella che comprende il meglio di Shambalà. Non è nella stessa lista Split, che se non fosse stato per il finale che agganciava a questo Glass sarebbe caduto nel dimenticatoio da tempo. Resto comunque curioso di questo mix, anche se M. Night è talmente incostante da rappresentare un rischio più alto di un qualsiasi consiglio fornito da Peppa Kid.


Maria Regina di Scozia
"Per sconfiggere un villain d'altri tempi come Ford, ci va un'arma d'altri tempi come questa!"

Raffaello: Vedo bene dai manifesti: parrucconi, costumi sontuosi, volti imbiancati.. un film di ambientazione, così appare...
Anche in teatro e all'opera l'ambientazione spesso diventa piatto forte, possibilmente fuori contesto, e gli scenografi dettano legge. Ma non divaghiamo.
Mi infastidiscono queste caratterizzazioni ostentate, troppo spesso prevalenti su storie possibilmente risapute...
Però, leggo bene? C'è la piccola Saoirse nel ruolo principale!! Mollo di brutto i miei pregiudizi e corro al cinema senza se e senza meno...
Cannibal: Film storico in costume di quelli che sembrano perfetti per una serata tra carampane insieme a qualche Cosmopolitan, o per quel professorino saputello di Ford insieme a qualche White Russian. In entrambi i casi, certo non il massimo del divertimento. Però, c'è un però. Anzi ce ne sono due: Saoirse Ronan e Margot Robbie. Subito il film diventa doppiamente imperdibile. E per una volta mi riferisco alle loro capacità recitative, visto che a livello fisico qui non mi sembra che appaiano proprio al loro top.
Ford: questo mi pare il classico film da merenda delle cinque che tanto piace alle carampane amiche di Katniss Kid, dunque mi tengo le serate a suon di Rocky e White Russian. E brindo ai film in cui Margot Robbie si mostra in altre vesti.

"Ma cosa volete? Non sono mai stata più sexy di così!"


L'agenzia dei bugiardi
"Agghindato in questo modo sono ancora più tamarro di Ford. Vittoria!"

Raffaello: Ecco un film che in questo periodo di rifiorente boom economico, potrà rilanciare il grande cinema italiano, come fosse Antonioni.
La bugiardigia, sport nazionale, si fa fondamento nella Nuova Commedia all'Italiana.
Un cast eccellente, dall'emergente Ruffini al sempreaggalla Ghini; la solida realtà televisiva di Carla Signoris e l'ineffabile spit-off delle epopee capatondesche, Herbert Ballerina.
Forse con più coraggio si sarebbe potuto offrire un ruolo anche al grande Rupert Sciamenna, sarebbe ormai arrivata l'ora.
Successo assicurato e sempre prima l'italiani!!
Cannibal: La trama di questo film mi suonava stranamente familiare e infatti si tratta del remake italiano di Alibi.com, scemotta ma decisamente divertente commedia francese di quelle che piacciono a me, e forse pure a Ford. Potrei guardarlo per 3 motivi, e tra questi no, non c'è Paolo Ruffini: fare un confronto con l'originale, il mitico Herbert Ballerina e Alessandra Mastronardi. E nel suo caso non è per le sue capacità recitative.
Ford: giro ovviamente al largo da questa roba italiana e troppo italiana che mi pare ancora più agghiacciante di quelle che puntualmente cerca di rifilare Cannibal ai suoi lettori. E preferirei vedere una qualsiasi di quelle, tanto per dare l'idea della voglia che ho di schiaffarmi Ruffini e compagnia.

La Mastronardi paparazzata con il Cucciolo Eroico


Mia e il leone bianco
"Che avete da guardare preoccupati?
Sempre meno pericoloso questo, che guardare un film amato da Ford."

Raffaello: Una bambina cresce con un leone bianco per amico, creando un legame speciale e duraturo.
Anche se la storia si svolge in Sud Africa, ogni riferimento al colore del pelo è accidentale.
Dei cattivoni metteranno in pericolo l'idillio, ma tutto finirà bene, suppongo.
In ogni caso non fatelo a casa, e nella vita vera diffidate se occorre anche del vostro gatto.
Cannibal: Tipica storiella sul rapporto tra umani e animali. Non trattandosi però della leggenda di Cicciolina con il cavallo, direi nulla di interessante.
Ford: Tipica storiella sul rapporto tra umani e animali. Una metafora, praticamente, del rapporto tra me e Cannibal.


La douleur
"Qualche folle ha organizzato una maratona di film fordiani?
Ora capisco cos'è il douleur!"

Raffaello: Il titolo francese e la presenza di un cast francese mi fa sospettare che si tratti di un film francese.
E io generalmente detesto il cinema francese, fatte salve rare eccezioni. Vedo che nella produzione sono coinvolti anche Belgio e Svizzera, il che non migliora le cose.
Però non ho ambizioni di influencer, contrariamente a certi blogger, percio' fate come vi pare ma io ve l'avevo detto...
Cannibal: Io adoro il cinema francese, anzi j'adore il cinema francese! Inoltre ho ambizioni da influencer, quindi vi dico: correte a vedere questo film che fin dal titolo sprizza un'incontenibile joie de vivre da tutti i pori e non date retta a quello che vi dice James Ford e, almeno in questo caso, nemmeno a Raffaello Conti.
Ford: questa mi pare una radicalchiccata totale che non risolleva le sorti di un inizio anno purtroppo in linea con la decisamente poco esaltante chiusura del precedente. Attendo fiducioso settimana prossima, quando ad attendere noi tutti ci sarà Creed 2, per la joie di Cannibal.


Suspiria: la #41yearschallenge 1977 vs 2018

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10 Years Challenge fatti più in là!
Qui su Pensieri Cannibali la posta in gioco viene alzata, con la 41 Years Challenge cinematografica. La super sfida è tra il Suspiria del 1977 e il Suspiria del 2018 e, proprio come il film di Luca Guadagnino, sarà in 6 atti più un epilogo.

#10yearschallenge is for boys
#41yearschallenge is for men


Suspiria (1977)
Regia: Dario Argento
Cast: Jessica Harper, Stefania Casini, Flavio Bucci, Miguel Bosé, Barbara Magnolfi, Alida Valli, Eva Axén, Patricia Ingle, Susanna Javicoli, Joan Bennett, Udo Kier

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Suspiria (2018)
Regia: Luca Guadagnino
Cast: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Tilda Swinton, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz, Jessica Harper


Atto #1 La regia

Dario Argento nel 1977 arrivava dritto dal suo capolavoro, nonché film più celebre, Profondo rosso. Incurante del pericolo di doversi confermare dopo una pellicola del genere, d'altra parte se fosse un fifone non sarebbe il maestro italiano dell'horror, riusciva a bissare realizzando una pellicola per certi versi ancora più inquietante e pure più affascinante: Suspiria. Ottima la regia del papà di Asia, soprattutto per la capacità nel costruire la tensione, però Luca Guadagnino con il suo remake non-remake del 2018 riesce a fare ancora di meglio.

Arrivando pure lui da un film splendido come Chiamami col tuo nome, il siciliano conferma di essere registicamente in stato di grazia e di poter filmare qualunque cosa, pure un horror non-horror, in una maniera pazzesca. In particolare, il Luca si dimostra un fenomeno nelle scene di danza. Dopo aver fatto ballare Ralph Fiennes in A Bigger Splash e Timothée Chalamet e Armie Hammer in Chiamami col tuo nome, qui Guadagnino prende quel manico di scopa di Dakota Johnson e la trasforma in una provetta Roberto Bolle al femminile. Potere di un montaggio sensazionale e di una regia infernale. Questa sì che è magia. O è meglio dire stregoneria?

And the winner is... Luca Guadagnino


Atto #2 La fotografia e le scenografie

Qui non c'è gara, e non è colpa del nuovo Suspiria. È solo che per me il Suspiria del 1977 è uno dei film esteticamente più belli di sempre, con forse la fotografia più clamorosamente favolosa di tutti i tempi. La scena in taxi iniziale è meraviglia allo stato puro.


Applausi quindi per il direttore della fotografia Luciano Tovoli, ma menzione d'onore pure per le scenografie di Giuseppe Bassan che sono un'autentica opera d'arte.

Per quanto visivamente e tecnicamente curato, curatissimo, il remake non-remake di Luca Guadagnino quindi si deve arrendere. Suspiria del 1977 in questo campo batte tutti.

And the winner is... Suspiria (1977)


Atto #3 La protagonista

Jessica Harper si è fatta conoscere con Il fantasma del palcoscenico, cult movie di Brian De Palma particolarmente adorato dai Daft Punk, e in Suspiria conferma di essere la Scream Queen per eccellenza degli anni '70. Il suo personaggio però non è che abbia una costruzione psicologica particolarmente approfondita e non le consente quindi chissà quale performance recitativa.

Meglio le cose vanno a Dakota Johnson. La sua Susie Bannion 2.0 è un personaggio dotato di maggiori sfumature, anche se magari non 50, con cui l'attrice mostra - sorpresa, sorpresa! - di possedere buone capacità interpretative, oltre che danzerecce. La ragazza ha ancora ampi margini di miglioramento, ma quando è in coppia con Luca Guadagnino dà il suo meglio. Con buona pace di Christian Grey e di Chris Martin.

And the winner is... Dakota Johnson


Atto #4 Il resto del cast

I livelli recitativi del Suspiria originale non è che siano da Metodo Stanislavskij, e manco da Metodo Kominsky. Basti prendere Miguel Bosé, non proprio il massimo della recitazione. E nemmeno del canto, ma questa è un'altra storia...


Nel comparto recitativo ha quindi gioco facile il nuovo Suspiria. Se la povera Chloë Grace Moretz è troppo sacrificata, in tutti i sensi possibili, ha invece modo di mettersi in mostra Mia Goth, attrice lanciata da quel volpone di Lars von Trier in Nymphomaniac, che qui buca lo schermo con uno sguardo raggelante.


L'MVP del cast è però Tilda Swinton, l'attrice feticcio di Luca Guadagnino che per lui questa volta si fa letteralmente in tre. In vesti inaspettate persino per lei.


And the winner is... Suspiria (2018)


Atto #5 La colonna sonora

Dopo l'iconico tema sonoro composto per Profondo rosso, per Suspiria i Goblin realizzano una musichetta meno nota, ma ancora più evocativa ed efficace. Una buona parte del merito dell'angoscia provocata dalla pellicola è loro, ancor più di Dario Argento. Il suo cinema senza le loro musiche non a caso perde una dose notevole di inquietudine.



Per il suo Suspiria versione 2018, Luca Guadagnino ha chiamato a sé Thom Yorke, il cantante dei Radiohead qui per la prima volta alle prese con la composizione di una colonna sonora. Un campo in cui va così a “sfidare” il compagno di band Jonny Greenwood, ormai accompagnatore musicale ufficiale del cinema di Paul Thomas Anderson. Il lavoro di Yorke è composto da composizioni strumentali purtroppo prive della tensione e della naturale angoscia che i Goblin erano capaci di provocare. I pochi pezzi cantati presenti sembrano invece degli scarti dall'ultimo album dei Radiohead, lo splendido A Moon Shaped Pool. Sono pur sempre meglio del 90% del resto della musica in circolazione nel mondo, ma non rientrano tra i vertici della produzione yorkiana. Devo dire che da lui mi aspettavo qualcosina in più. Il risultato più sorprendente di questa #41yearschallenge è quindi la sconfitta della Testa di Radio.



And the winner is... Goblin


Atto #6 La sceneggiatura

Veniamo al punto debole di entrambi i lavori. Se le sceneggiature fossero all'altezza delle regie e dei sublimi reparti tecnici, ci troveremmo di fronte a due autentiche pietre miliari. Il risultato finale è invece in entrambi i casi quello di prodotti dotati di un enorme fascino, cui però sembra mancare qualcosa a livello narrativo. Tipo dei personaggi davvero interessanti. Tipo delle storie davvero coinvolgenti.

In questo caso, less is more. La sceneggiatura di Suspiria anno 1977 è molto basic. È un horror che propone una sfilza di morti ammazzati, accompagnata da qualche riflessione e spiegazione sulla componente esoterica presente. Niente di troppo elaborato, e può andare bene anche così.

La sceneggiatura realizzata da David Kajganich per il nuovo Suspiria prende parecchi elementi dell'originale, più di quanti si potrebbe pensare a una visione superficiale. Per quanto sia un remake/reboot che si discosta liberamente dal precedente film, a ben guardare gli elementi base sono rimasti gli stessi. Pure la figura dello psicologo, benché in modo più marginale, faceva già la sua comparsa nel lavoro di Dario Argento, interpretato da Udo Kier. Nel Suspiria anno 2018 assume comunque un ruolo più centrale. La sua vicenda dai contorni storico-romantici appare però come un di più forzato e non necessario. Così come il passaggio di ambientazione da Friburgo alla Berlino divisa dal Muro fa assumere alla pellicola contorni storico-politici sulla carta intriganti, ma che in fin dei conti appaiono inutili. Gli elementi aggiunti dalla nuova sceneggiatura finiscono così per sembrare superflui e portano la pellicola a un'insensata durata di 2 ore e mezza, che non fa altro che diluire la tensione presente. Molto apprezzabile il tentativo di voler essere qualcosa di più di un semplice film di genere, meno il risultato.

And the winner is... Suspiria (1977)


Epilogo - Il giudizio finale

Il Suspiria del 1977 è ancora oggi un horror teso e soprattutto di enorme e misterioso fascino. Un gioiello da vedere e da ascoltare. Il Suspiria del 2018 è un update, più che altro un omaggio, che in particolare nella prima parte riesce a proporre una bellezza tua sua, personale. A mancare è però un vero crescendo psicologico, spaventoso e soprattutto emotivo, quello proposto ad esempio da un lavoro per certi versi simile come Il cigno nero di Darren Aronofsky, e nella chiusura, spiace molto dirlo, rischia di scivolare nell'involontariamente ridicolo. A livello registico Guadagnino dà ulteriore prova di essere uno dei migliori cineasti oggi in circolazione, ma quando non ha a disposizione una sceneggiatura da Oscar come quella di Chiamami col tuo nome, il risultato finale dei suoi lavori resta incerto. Qualcuno ha menzionato Melissa P.?

Suspiria (1977): voto 7,5/10
Suspiria (2018): voto 7-/10

And the winner of the #41yearschallenge is... Suspiria (1977)


Grazie Roma

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Aò, bella regà. Che me dite?
Io mò ve racconto de quello che è successo lo scorso 22 dicembre. Nun 'n giorno qualunque. Er giorno de a partita Juventus – Roma.
A poche ore dar matche io stavo tutto agitato, vè, quand'ecco che m'arriva 'na telefonata 'naspettata. Me sta a chiamà la pischelletta che me piasce. Nun me caga mai de striscio manco pé sbàjo e me caga proprio er giorno in cui sto tutto teso pé a partita? A li mortacci sua!
Io comunque le rispondo tutto gentile: “Bella lì, che me racconti?”
Ciaaao! Niente, cioè, che ti va di venire a casa mia a vedere Roma?
Subito subito senza manco pensarci le ho risposto: “Minchia sì!”
E lei me fa: “Come, scusa?
Io me schiarisco la voce e le faccio: “Miii... piacerebbe moltissimo.”

Così niente, ce mettiamo d'accordo e io a sera sono lì sotto a citofonarle. Salgo da lei. È a prima volta che vado a casa sua. Anvedi che bell'appartamentino ai Parioli! Io in genere nun frequento molto la zona. Sò più 'n pischello de bassifondi. Che c'avete presente er quartiere de Bastogi che se vede in Come un gatto in tangenziale? Ecco, mò io abito 'na zona del genere. Casa sua invece tutta fighetta. C'ha er divano fighetto. Pure er computer ce l'ha fighetto, quello co' a mela. Me fa: “Ce lo vediamo su Netflix”.
Io le chiedo: “Ma che adesso gli incontri de calcio li stanno a fà vedè pure su Netflixe? Che è, vogliono fà le scarpe a DAZN?”.
Lei me interrompe e me fa: “Scusami, che c'entra il calcio?
“Juve – Roma. 'A partita. Stasera. Presente?”
Mi sa che c'è stato un misunderstanding”.
“Chi è che c'è stato? Che è, hai invitato n'antro?”
Intendevo dire che credo ci sia stato un piccolo fraintendimento. Io t'ho invitato a vedere Roma, il pluripremiato film di Alfonso Cuarón. Lo danno in streaming su Netflix. Non Juve – Roma.
Io lì per lì ho pensato: “Roma, er pluritelegattato filme de Astronzo Culón? Ma de che sta a parlà? Che s'è fumata, questa?”, poi me sò reso conto che tra noi c'era stato effettivamente 'n piccolo fraintendimento, o misunderstanding come le piace stà a dì a lei, e così pé rimedià le ho fatto: “Ma lo so. Te stavo a cojonà! Che ce sei cascata? Ma che me frega a me de a partita? È da quanno so''n pischelletto piccolo così che er calcio nun lo sto più a seguì. È tutto 'n magna magna, lo sanno tutti, daje.”

Lei me sembra che se la sia bevuta. O almeno me sembra che ha fatto finta de bersela. E a proposito de bere, m'ha versato 'n bicchiere, anzi 'n calice de vino che le han regalato i suoi da nun ho capito bene quale prestigiosa azienda vinicola de mii cojoni. A me comunque annava bene anche 'na birretta fresca presa ar Carrefourre. Nun pe' dì. Poi lei fa' partì er filme su Netflixe. Roma se chiama. In testa già me sto a girà un filme tutto mio. Aò, finalmente l'han fatto, penso. Han realizzato 'n filme su a Maggica. A Maggica Roma. Daje Astronzo Culón, faccè sognà!

Chissà su cosa si starà a concentrà? Sur Pupone? De sicuro deve parlà de er Pupone. E poi magari der Principe Giannini.
Sui titoli de testa così io chiedo alla pischella: “Ma che Giannini ce sta?”.
Giancarlo Giannini? No, non mi risulta sia nel cast.
Io penso: “Ma chi è 'sto fetentone de Giancarlo Giannini? Io stavo a parlà der mitico Giuseppe Giannini, naturalmente” però ho preferito nun dirglielo, ché me sembrava già tutta assorta a vedè er filme. Filme che è tutto in bianco e nero, manco l'avessero girato quei gobbi bastardi. Dopo qualche minuto me rendo conto che no, questo nun è 'n filme su a Maggica. Nun ce stà er Pupone e nun ce stà manco er Principe Giannini. E a dirla tutta nun è manco girato a Roma, 'tacci loro!


Pé rompé er silenzio, visto che ner filme nun è che parlino molto e, a parte 'ste domestiche che stanno a spiccià li lavori de casa e stanno ad accudì li pupi come Mary Poppinse senza manco 'n poco de zucchero pè mannà giù a pillola, nun è che succeda molto, alla pischelletta dico: “Tra 'n poco arméno er Colosseo lo fanno vedé, vè?”
Lei me fa: “AHAHAH, che simpatico che sei! Come sicuramente già saprai, il film è intitolato Roma perché è ambientato nel quartiere residenziale di Città del Messico chiamato appunto Colonia Roma.
“Certo, certo che lo sapevo,” le faccio io. “Te stavo de nuovo a cojonà.”

Poi de nuovo cala er silenzio tra de noi, nel filme nun sta a capità 'n cazzo e fortuna che ho attivato le notifiche de a partita sul cellulà, che se no tra 'n po' me stavo ad addormentà, oppure ad ammazzà. Li mortacci tua, Culón! Nun potevi girà, se nun 'n filme su a Maggica Roma, per lo meno 'na roba Tex-Mex ganza stile Robert Rodriguez, porcoddue?


Passano li minuti e da o Juventus Stadium nun sta ad arrivà arcuna notizia. Comincia a sorgermi er tremendo dubbio. Nun è che me so' dimenticato de attivà le notifiche? Li mortacci mia, sì!
Senza stare a farmi notà da a pischella, me metto a ravanà su o smart phonne, vado su Googole, cerco er risultato e vedo: “Juventus – Roma 1 – 0, gol di Mario Mandžukić, partita terminata”.


Nun riesco a trattenè 'n gridolino de dolore: “Nooo!” faccio. E vedo a pischella ar mi fianco pure lei co' li occhi lucidi che sta a guardà la scena ner filme in cui la sfigatissima protagonista ha appena perso er pupo. Poi se gira verso de me e me fa: “Oooh, pure tu ti sei commosso? Che tenero. Non pensavo fossi un tipo così sensibile”, se avvicina e me bacia. Co' a lingua.

Bilancio della serata. 'A partita nun l'ho vista e avemo pure perso, er filme s'è rivelato 'na rottura de cojoni minimo der decimo livello, ma almeno 'na cosa l'ho portata a casa: 'n bacio de a pischella che me piasce. Grazie Roma!

Roma
Regia: Alfonso Cuarón
Cast: Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Daniela Demesa, Latin Lover, Nancy García García, Jorge Antonio Guerrero
(voto 5/10)


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