Quantcast
Channel: pensieri cannibali
Viewing all 1855 articles
Browse latest View live

OSCARRAFONI 2014 – GLI OSCAR DI PENSIERI CANNIBALI

$
0
0




In attesa della notte degli Oscar, ecco un appuntamento quasi altrettanto importante: gli Oscarrafoni assegnati da Pensieri Cannibali a film, registi, attori, attrici, personaggi, scene e quant'altro migliori dell'anno appena passato.
Senza dilungarci nelle solite premesse che nessuno legge, se non per dire che alcuni film non li ho ancora visti (tra gli altri Mommy, Anime nere e Il giovane favoloso), passiamo ai premi, ma prima ricapitoliamo la Top 20 dei top movies dell'anno di Pensieri Cannibali.

Alcuni divi attendono con impazienza e tensione l'assegnazione degli Oscarrafoni.

I film dell'anno di Pensieri Cannibali

"Boni, state boni.
Sento che questo sarà solo il primo di una lunga serie di premi tutti per me."
1. The Wolf of Wall Street


Menzione d'onore
A proposito di Davis
Big Bad Wolves
God Help the Girl
I segreti di Osage County
Ida
Il capitale umano
Le meraviglie
Palo Alto
Short Term 12
Si alza il vento
Tutto può cambiare
We Are the Best!
White Bird in a Blizzard
Why Don’t You Play in Hell?


Via adesso a tutti i vari Oscarrafoni!

IL GRANDE CAPO AWARD (MIGLIOR REGISTA)
1. Lars von Trier (Nymphomaniac)
2. Martin Scorsese (The Wolf of Wall Street)
3. Richard Linklater (Boyhood)
4. Wes Anderson (Grand Budapest Hotel)
5. Sion Sono (Why Don’t You Play in Hell?)

Nymphomaniac può anche non esservi piaciuto per i suoi contenuti, ma sulla potenza visiva e sulle riprese di von Trier è difficile trovare qualcosa da ridire. A meno che non siate proprio dei larsofobi.

Lars è anche un tipo modesto! Come si fa a non volergli bene?

COPIONE AWARD (MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE)
1. Lei
2. Lo sciacallo - Nightcrawler
3. Locke
4. Smetto quando voglio
5. Housebound

Il premio per il miglior copione dell'anno lo copio direttamente dagli Oscar 2014: va a Spike Jonze per la sua geniale e toccante sceneggiatura di Lei. Mi spiace scopiazzare gli Oscar, però il trionfatore non può essere che lui.

"Basta darmi premi! Lasciate qualcosa anche agli altri."

SEI UN COPIONE DI UN COPIONE AWARD (MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE)
1. L'amore bugiardo - Gone Girl
2. The Wolf of Wall Street
3. I segreti di Osage County
4. Colpa delle stelle
5. Il capitale umano

Ci sono scrittori che, per troppo amore nei confronti dei loro libri, non riescono a trasporre le loro opere in maniera cinematograficamente valida. Non ho letto il romanzo L'amore bugiardo, ma quello di Gillian Flynn è un copione thriller che su grande schermo funziona. Eccome.

Go girl!

IL DIVO AWARD (MIGLIOR ATTORE IN RUOLI MULTIPLI)
1. Matthew McConaughey (True Detective + Dallas Buyers Club + Interstellar + The Wolf of Wall Street + The Paperboy)
2. Jake Gyllenhaal (Lo sciacallo - Nightcrawler + The Enemy)
3. Joaquin Phoenix (Lei + C'era una volta a New York)
4. Christian Bale (American Hustle + Il fuoco della vendetta)
5. Zac Efron (Cattivi vicini + Quel momento imbarazzante + The Paperboy)

Tra gli attori impegnati su più fronti e in più ruoli, il grande vincitore è lui: Matthew McConaughey. Da Oscar in Dallas Buyers Club, fenomenale nella sua breve apparizione in The Wolf of Wall Street, stellare in Intersellar e interstellare in True Detective per il piccolo (oddio, non così piccolo) schermo.
E sì, in cinquina c'è pure uno Zac Efron che, ruolo dopo ruolo, per quanto non ancora a livelli mcconaugheschi, convince sempre di più.


LA DIVINA AWARD (MIGLIOR ATTRICE IN RUOLI MULTIPLI)
1. Shailene Woodley (Colpa delle stelle + Divergent + White Bird in a Blizzard + The Spectacular Now)
2. Scarlett Johansson (Lei + Under the Skin + Lucy + Captain America: The Winter Soldier + Chef - La ricetta perfetta)
3. Jennifer Lawrence (Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I + American Hustle + X-Men - Giorni di un futuro passato + Una folle passione)
4. Zoe Kazan (In Your Eyes + The Pretty One + What If + Olive Kitteridge)
5. Mia Wasikowska (Maps to the Stars + Solo gli amanti sopravvivono + Tracks - Attraverso il deserto + The Double)

Oltre a essere la mia Cotta adolescenziale 2014, Shailene Woodley si aggiudica qui su Pensieri Cannibali anche il titolo di attrice dell'anno. Per lei ben 4 interpretazioni negli ultimi mesi: così così in The Spectacular Now, convincente nei panni di nuova eroina di una saga young adult fantasy come Divergent, bomba sexy a sorpresa nell'indie movie White Bird in a Blizzard e davvero intensa, come direbbero i blogger quelli bravi, in Colpa delle stelle. Anche se probabilmente ai blogger bravi Colpa delle stelle avrà fatto cagare.


UOMO PRIMADONNA AWARD (MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA)
1. Jake Gyllenhaal (Lo sciacallo - Nightcrawler)
2. Leonardo DiCaprio (The Wolf of Wall Street)
3. Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
4. Tom Hardy (Locke)
5. Joaquin Phoenix (Lei)

Una nuova beffa per Leonardo DiCaprio. Se agli Oscar è stato battuto da Matthew McConaughey, qui su Pensieri Cannibali il premio di migliore attore protagonista va all'allucinato, folle, gigantesco Jake Gyllenhaal in versione sciacallo. Capace di sbranarsi persino il povero indifeso lupo Leo.


DONNA PRIMADONNA AWARD (MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA)
1. Rosamund Pike (L'amore bugiardo - Gone Girl)
2. Marion Cotillard (Due giorni, una notte)
3. Charlotte Gainsbourg e Stacy Martin (Nymphomaniac)
4. Shailene Woodley (Colpa delle stelle)
5. Brie Larson (Short Term 12)

Una di quelle performance e uno di quei personaggi che capitano una volta nella vita, se si è fortunati. A Rosamund Pike è capitato con L'amore bugiardo. Un ruolo indimenticabile, quello di Amazing Amy, ma io mi auguro che la bionda possa trovare altre parti sullo stesso livello anche in futuro. Certo, in quel caso non si parlerebbe più solo di fortuna, ma di vera e propria botta di bucio de culo.


REGGIMOCCOLO AWARD (MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA)
1. Jared Leto (Dallas Buyers Club)
2. Jonah Hill (The Wolf of Wall Street)
3. Michael Fassbender (12 anni schiavo)
4. Matt Bomer (The Normal Heart)
5. Tom Hanks (Saving Mr. Banks)

Jared Leto domina alla grande tra i non protagonisti, con la sua transformistica interpretazione di Rayon in Dallas Buyers Club. E io il mitico Jared lo sostengo fin dai tempi in cui veniva considerato soltanto un idolo per teenagers e bimbeminkia emo!
La sorpresa in questa cinquina comunque è Tom Hanks. Da me di solito tanto detestato, nei panni di un detestabile Walt Disney l'ho trovato davvero perfetto.


REGGICANDELA AWARD (MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA)
1. Scarlett Johansson (Lei)
2. Julia Roberts (I segreti di Osage County)
3. Carrie Coon (L'amore bugiardo - Gone Girl)
4. Jennifer Lawrence (American Hustle)
5. Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)

Scarlett Johansson in Lei per fare innamorare Joaquin Phoenix, e noi spettatori, non ha nemmeno bisogno di mostrare le sue splendide fattezze. Basta la sua voce roca, sexy in una maniera strana, per creare dal nulla un personaggio. Un personaggio migliore di molti in carne e ossa.
Applausi a Scarlett, ma pure a una Juliona Roberts sempre più grande che ne I segreti di Osage County tira fuori una delle sue interpretazioni più potenti.


SVELTINA AWARD (MIGLIOR CAMEO)
1. Matthew McConaughey (The Wolf of Wall Street)
2. Howard the Duck (Guardiani della Galassia)
3. Christopher Lloyd (Un milione di modi per morire nel West)
4. Malin Akerman (CBGB)
5. Matt Damon (Interstellar e The Zero Theorem)

Bastano pochissimi minuti a Matthew McConaghey nel Lupo per confermarci quanto sia in stato di grazia attualmente. E mo' chi lo ferma più?

"Sono il re del mondooo!
Oops, sorry Leo."

NEW KID ON THE BLOCK AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)
1. Ellar Coltrane (Boyhood)
2. Nat Wolff (Palo Alto, Comportamenti molto... cattivi, Colpa delle stelle)
3. Ansel Elgort (Divergent, Colpa delle stelle)
4. Dan Stevens (The Guest)
5. David Oyelowo (The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca)

L'attore rivelazione dell'anno è Ellar Coltrane, il boy di Boyhood. La sua interpretazione è però talmente a cavallo tra fiction e realtà che è difficile capire ora come potrà proseguire la sua carriera cinematografica.
Tra i nomi sicuri (o quasi) su cui puntare per il futuro io ci metto i teen Nat Wolff e Ansel Elgort, l'esaltante Dan Stevens di The Guest, possibile nuovo Ryan Gosling, e l'ottimo David Oyelowo, il figlio di Forest Whitaker in The Butler, che presto vedremo nei panni di Martin Luther King in Selma.


NEW B*TCH IN TOWN (ATTRICE RIVELAZIONE)
1. Veerle Baetens (Alabama Monroe)
2. Sarah Snook (Predestination, Jessabelle, These Final Hours)
3. Agata Trzebuchowska (Ida)
4. Essie Davis (The Babadook)
5. Joey King (Wish I Was Here, Fargo, Weekend in famiglia)

Il sorprendente Belgio quest'anno si porta a casa il premio all'attrice più sorprendente dell'anno grazie alla sorprendente interpretazione della sorprendente (e impronunciabile) Veerle Baetens del sorprendente Alabama Monroe.
Attenzione anche alla rossa Sarah Snook vista nei fantascientifici Predestination e These Final Hours e nell'horror Jessabelle, alla suora (solo per fiction) polacca Agata Trzeccetera di Ida, alla pazzesca Essie Davis di The Babadook e alla giovanissima bimbetta Joey King vista nell'indie movie di Zach Braff Wish I Was Here, nella robetta famigliare Weekend in famiglia e pure nella serie tv Fargo.


PIVELLINO AWARD (REGISTA RIVELAZIONE)
1. Dan Gilroy (Lo sciacallo – Nightcrawler)
2. Gia Coppola (Palo Alto)
3. Jennifer Kent (The Babadook)
4. Randy Moore (Escape From Tomorrow)
5. Sydney Sibilia (Smetto quando voglio)

Dopo una discreta carriera come sceneggiatore, Dan Gilroy alla tenera età di 55 anni ha finalmente deciso di passare dietro la macchina da presa e ha firmato l'esordio bomba dell'anno: Lo sciacallo - Nightcrawler.
Hanno esordito bene, ma in futuro potrebbero fare ancora meglio, la nipotina di Francis Ford e Sofia, Gia Coppola, l'autrice di The Babadook Jennifer Kent che è già molto richiesta a Hollywood e potrebbe essere sdoganata anche all'infuori dei circuiti horror, e il folle Randy Moore che con un budget più alto del low cost Escape From Tomorrow potrebbe regalarci cose pure più notevoli. L'Italia invece può puntare decisa sul frizzante Sydney Sibilia di Smetto quando voglio.

"Ciao bello, quanto prendi?"
"Veramente sono il regista del tuo film, scimunito!"

VORREI ESSERE LUI AWARD (SEX SYMBOL UOMO)
1. Zac Efron
2. Michael Fassbender
3. Leonardo DiCaprio
4. Douglas Booth
5. Theo James

Zac Efron è così figo, che in Cattivi vicini persino Seth Rogen si innamora o quasi di lui e lo descrive in una maniera che più azzeccata non si potrebbe: “Guarda che tipo sexy, sembra progettato da un gay... Che braccia. Sì, due peni giganti!
Dietro agli habituè Fassbender e DiCaprio, spazio poi per i due nuovi idoli delle teenagers: Douglas Booth bello bello in modo assurdo di Posh, al cui fascino persino Emma Watson in Noah deve cedere nonostante sia il suo fratellastro, e il duro dal cuore tenero Theo James di Divergent.


VORREI FARMI LEI (SEX SYMBOL DONNA)
1. Margot Robbie
2. Scarlett Johansson
3. Jennifer Lawrence
4. Eva Green
5. Nicola Peltz

Il fascino di Margot Robbie nel lupo di Wolf Street è folgorante. Impossibile resisterle. Tanto che persino nomi illustri e presenze fisse delle classifiche delle Cotte di Pensieri Cannibali come Scarlett Johansson, Jennifer Lawrence ed Eva Green si devono inchinare al suo cospetto. Almeno quest'anno.
Per la serie: nuova gnocca che avanza, facciamo spazio anche alla Nicola Peltz di Transformers 4 che, nonostante il nome non è un maschietto e manco un trans, almeno che io sappia, ma una bella figliola al 100% femmena.


PUSSY AWARD (FILM PIÙ PIENO DI FIGA)
1. The Wolf of Wall Street
2. Nymphomaniac
3. American Hustle
4. All Cheerleaders Die
5. Sin City - Una donna per cui uccidere

The Wolf of Wall Street e Nymphomaniac sono i due film più pieni di figa dell'anno e sono allo stesso tempo in cima anche alla lista generale dei film più apprezzati dell'anno qui su Pensieri Cannibali. Ci sarà una correlazione tra le due classifiche?

"Questo è il mio premio di consolazione per l'Oscar perso?
Diciamo che lo posso accettare."

COMME MAMMETA T'HA FATTO AWARD (MIGLIOR NUDO)
1. Jennifer Lawrence (Selfie personali)
2. Emily Ratajkowski (L'amore bugiardo - Gone Girl)
3. Shailene Woodley (White Bird in a Blizzard)
4. Margot Robbie (The Wolf of Wall Street)
5. Scarlett Johansson (Under the Skin)

L'Oscar cannibale per il miglior nudo dell'anno non va a un film, bensì ai selfie personali di Jennifer Lawrence che qui non mostro perché altrimenti gli avvocati dell'attrice vengono personalmente a darmi delle mazzate in testa. Hey, e se invece venisse lei?
Degne di menzione, lo dico per il puro amore dell'arte cinematografica naturalmente, pure le tettazze di Emily Ratajkowski e di Shailene Woodley, le tettine e la vagina di Margot Robbie e il full frontal di Scarlett Johansson in Under the Skin.

"Apperò, Jennifer, complimenti!"

MEGLIO DI UN PORNO AWARD (SCENA PIÙ SEXY)
1. Joaquin Phoenix + Scarlett Johansson (Lei)
2. Ingresso alla festa di Margot Robbie sulle note di “Never Say Never” dei Romeo Void (The Wolf of Wall Street)
3. Stacy Martin, pompino in treno (Nymphomaniac)
4. Ben Affleck + Emily Ratajkowski (L'amore bugiardo - Gone Girl)
5. Kate Upton che corre sulla spiaggia (Tutte contro lui)

La scena più sensuale dell'anno non prevede nudi esplicitamente mostrati. Spike Jonze ha preferito girarla in un altro modo, che non vi spoilero nel caso non vi siate ancora visti lo splendido Lei. Però che scena, signori e signore, che scena!


LIMONATA AWARD (MIGLIOR BACIO/SCENA ROMANTICA)
1. Ben Affleck + Rosamund Pike, bacio nella nuvola di zucchero (L'amore bugiardo - Gone Girl)
2. Fumi Nikaidô, bacio durante carneficina (Why Don’t You Play in Hell?)
3. Shailene Woodley + Ansel Elgort, bacio alla casa di Anna Frank con applauso (Colpa delle stelle)
4. Mark Ruffalo + Matt Bomer (The Normal Heart)
5. Kit Harington + Emily Browning, finale (Pompei)

L'amore bugiardo non è proprio il film più romantico dell'anno, eppure ci regala una scena di bacio dolcissima, è il caso di dirlo, tra i due belloni Ben Affleck e Rosamund Pike. Spettacolare poi la scena di bacio durante una carneficina nel giapponese Why Don’t You Play in Hell, da applausi che infatti arrivano quello tra i due malaticci protagonisti di Colpa delle stelle e molto teneri e romanticosi i momenti gay tra Mark Ruffalo e Matt Bomer nel film tv della HBO The Normal Heart.
Personalmente ho trovato molto romantico anche il finale del criticatissimo Pompei. Che volete farci? Si vede che sono più sensibile di quanto lasci credere, se mi posso emozionare per uno schifo di film del genere.


MA CHE MUSICA MAESTRO AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA)
1. Tutto può cambiare
2. God Help the Girl
3. The Guest
4. Alabama Monroe
5. A proposito di Davis

Anno super godurioso questo non solo per i tanti nudi di qualità, ma pure per le colonne sonore. Davvero un sacco quelle notevoli, tra cui segnalo quella piacevolmente pop di Tutto può cambiare con Keira Knightley e Adam Levine, l'indie-pop God Help the Girl di Stuart Murdoch dei Belle and Sebastian con la voce dell'attrice Emily Browning, il revival electro 80s di The Guest, il folk di Alabama Monroe e il country di A proposito di Davis.

"Niente male questa colonna sonora!"
"Già, God Help the Girl ha davvero un'ottima soundtrack."
"Ma io mi riferivo alla nostra, stordita!"

MA CHE CANZONE MAESTRO AWARD (MIGLIOR CANZONE USATA IN UN FILM)
1. Karen O “The Moon Song” (Lei)
2. Family of the Year “Hero” (Boyhood)
3. Willamette Stone “Today” (Resta anche domani)
4. Emilia Clarke “Fisherman’s Blues” (Dom Hemingway)
5. “Hata Sport” (We Are the Best!)

Brividi assoluti per “The Moon Song” di Karen O suonata a mo' di videoclip (d'altra parte Spike Jonze è da quel mondo che proviene) all'interno di Lei. Notevoli poi anche “Hero” che accompagna il viaggio del protagonista di Boyhood verso l'università e verso la vita adulta, la cover di “Today” degli Smashing Pumpkins piazzata dentro il teen melodrammatico Resta anche domani, Emilia “Khaleesi” Clarke che canta la bellissima “Fisherman's Blues” dei Waterboys nella scena al pub di Dom Hemingway, e la canzoncina punk “Hata Sport” tirata fuori dalle protagoniste dello svedese We Are the Best!

"O sooole mio...
Scusate, mi sa che ho sbagliato canzone."

BALLANDO CON LE STELLE AWARD (MIGLIOR SCENA DI BALLO)
1. Bradley Cooper + Amy Adams in disco ballano di “I Feel Love” di Donna Summer (American Hustle)
2. Mark Ruffalo + Julia Roberts, ballo sulla sedia a rotelle (The Normal Heart)
3. Tango Xavier Dolan + Pierre-Yves Cardinal (Tom à la ferme)
4. Sfida di ballo tra Zac Efron e Seth Rogen (Cattivi vicini)
5. Bambina che balla sulle note di “T'appartengo” di Ambra (Le meraviglie)

Il premio per la migliore scena dance va agli stilosissimi e affiatatissimi Bradley Cooper e Amy Adams usciti dritti dagli anni '70 sulle note dell'inno disco “I Feel Love” di Donna Summer in American Hustle.


PARTY OF THE YEAR AWARD (MIGLIOR SCENA DI FESTA)
1. Capodanno in metropolitana (Prossima fermata: Fruitvale Station)
2. Party in ufficio (The Wolf of Wall Street)
3. Festa di fine anno (Cattivi vicini)
4. Cena al pub (Posh)
5. Festa in cui è ambientato tutto il film (+1)

L'anno scorso tra Grandi Gatsby e Grandi Bellezze avevamo avuto delle grandi scene di party. Quest'anno, pur non raggiungendo gli stessi fasti, abbiamo comunque visto delle discrete festicciole dove, in mezzo a quelle deliranti di The Wolf of Wall Street e Cattivi vicini, spicca il vagone della metropolitana trasformato in festa di Capodanno nel bell'indie movie Prossima fermata: Fruitvale Station.


QUESTA ME LA SEGNO SULLA SMEMO AWARD (MIGLIOR FRASE)
1. “Eat the fish, bitch!” Julia Roberts a Meryl Streep (I segreti di Osage County)
2. “Credo che chiunque si innamori sia uno strano. È una pazzia. È una sorta di pazzia socialmente accettata.” Amy Adams (Lei)
3. “Nessuna madre dovrebbe seppellire il corpo senza testa della propria figlia.” (Big Bad Wolves)
4. “Io non voglio sopravvivere. Io voglio vivere.” (12 anni schiavo)
5. “Avete mai parlato di avere dei figli?
No.
E perché ci avete fatto?
Perché a me piace scopare e tuo madre e cattolica. Fai un po’ tu la somma.” (Nebraska)

Tra le frasi dell'anno, premio Juliona Roberts che se la prende con l'insopportabile Meryl Streep ne I segreti di Osage County, gridandole a cena: “Eat the fish, bitch!”. Non so come sia stata resa in italiano, probabilmente ne è uscita unammerda, ma in originale è qualcosa di fantastico.


CHE SCENA CHE SEI AWARD (MIGLIOR SCENA)
1. Sequenza iniziale (Big Bad Wolves)
2. Scena delirante in ufficio sulle note di “Smokestack Lightning” di Howlin’ Wolf (The Wolf of Wall Street)
3. Scena dell'impiccagione (12 anni schiavo)
4. Sequenza finale (Still Life)
5. Scena in cui Shailene Woodley risponde alla domanda di Willem Dafoe: “Ti sei mai chiesta perché tieni tanto alle tue sciocche domande?” con un secco: “Ma vaffanculo!” (Colpa delle stelle)

La scena d'apertura del thriller israeliano Big Bad Wolves è veramente meravigliosa. Solo per quella, la pellicola merita di essere recuperata. E poi anche il resto non è affatto male.


OMG AWARD (SCENA PIU' ASSURDA/INASPETTATA)
1. Scena quaalude (The Wolf of Wall Street)
2. Cucchiai infilati nella vagina da Stacy Martin (Nymphomaniac)
3. Seth Rogen munge Rose Byrne (Cattivi vicini)
4. Jonah Hill si masturba al party vedendo Margot Robbie (The Wolf of Wall Street)
5. Finale (Enemy)

La delirante scena in cui Jordan Belfort/Leonardo DiCaprio prende il sedativo Quaalude e poi combina qualunque casino è stata girata apposta da Martin Scorsese per ricevere questo premio. Almeno credo.


BRUTTO CATTIVONE AWARD (CATTIVO DELL’ANNO)
1. Dio (Noah)
2. Amazing Amy/Rosamund Pike (L'amore bugiardo - Gone Girl)
3. Lou Bloom/Jake Gyllenhaal (Lo sciacallo - Nightcrawler)
4. Edwin Epps/Michael Fassbender (12 anni schiavo)
5. Walt Disney/Tom Hanks (Saving Mr. Banks)

Per quanto perfidi possano essere stati Rosamund Pike, Jake Gyllenhaal, Michael Fassbender e persino il Walt Disney ritratto da Tom Hanks, nessuno può battere lui: Dio, che in Noah se la prende con l'intera umanità tanto quanto Darren Aronofsky con questo film se l'è presa con noi suoi poveri (ex) fan.

"Ehm, forse questo non è il momento migliore per uscire a fare la spesa..."

AMERICAN IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIU' IDOLESCO)
1. David/Dan Stevens (The Guest)
2. Mark Hanna/Matthew McConaughey (The Wolf of Wall Street)
3. Margo Dunne/Carrie Coon (L'amore bugiardo - Gone Girl)
4. Kylie Bucknell/Morgan O'Reilly (Housebound)
5. Dom Hemingway/Jude Law (Dom Hemingway)

Tra i miei personaggi cult dell'anno ci sono il broker interpretato da Matthew McConaughey in The Wolf of Wall Street, con un'apparizione tanto breve quanto memorabile, la spassosissima sorella di Ben Affleck Carrie Coon ne L'amore bugiardo, la cinica ed esilarante protagonista dell'horror-comedy della Nuova Zelanda Housebound e il “fordiano” Dom Hemingway di... Dom Hemingway.
Il mio nuovo idolo totale è però soprattutto un altro, il protagonista di The Guest. Se non l'avete ancora visto, cercatelo. Potrebbe diventare pure il vostro prossimo mito.


AI POSTER L'ARDUA SENTENZA AWARD (MIGLIOR LOCANDINA)
1. Nymphomaniac
2. Escape From Tomorrow
3. We Are the Best!
4. Enemy
5. Nurse 3D

I poster orgasmici di Nymphomaniac: le locandine genialate dell'anno!


SEI PROPRIO UN ANIMALE AWARD (MIGLIOR ANIMALE)
1. Rocket (Guardiani della Galassia)
2. Castori zombie (Zombeavers)
3. Gatto Ulisse (A proposito di Davis)
4. Scimmie che suonano (Insieme per forza)
5. Tartarughe Ninja (Tartarughe Ninja)

Umani, fatevi un secondo da parte. Avete monopolizzato tutti i premi fino ad ora, lasciatene uno anche agli amici animali. Quest'anno il più figo tra tutti è Rocket, il procione antropomorfo dei Guardiani della Galassia, che va a superare persino i trashissimi castori zombie di Zombeavers.


VERGOGNA AWARD (FILM GUILTY PLEASURE CHE MI VERGOGNO MI SIANO PIACIUTI)
1. Pompei
2. Hercules - Il guerriero
3. Zombeavers
4. Vampire Academy
5. Insieme per forza

Inserito in diverse classifiche dei peggiori dell'anno, a me il film storico kitsch Pompei, pur nella sua bruttezza ha divertito e intrattenuto parecchio, così come ancora più inaspettatamente Hercules - Il guerriero con The Rock. Spassosissimo poi l'horror di serie Z Zombeavers, non mi è dispiaciuto il teen fantasy Vampire Academy nonostante fosse una evidente vaccata e ho trovato decente Insieme per forza, solita commedia di Adam Sandler che in America è stata spernacchiatissima dalla critica. Povero Adam Sandler, ma perché ce l'hanno così tanto con te quando in giro ci sono porcatone ben peggiori come The Counselor - Il procuratore, il trionfatore del Guttalax Award 2014 come peggior film dell'anno di Pensieri Cannibali?

"Ma a Cannibal Kid come ha fatto a piacergli Pompei?
Ha fatto schifo persino a me!"

ITALIANS DO IT BETTER... SOMETIMES AWARD (MIGLIOR FILM ITALIANO)
1. Smetto quando voglio
2. Le meraviglie
3. La leggenda di Kaspar Hauser
4. Il capitale umano
5. Allacciate le cinture

Il mio cult italiano dell'anno è Smetto quando voglio. Scoppiettante, con un gran ritmo, leggero e allo stesso tempo profondo. Essendo liberamente e dichiaratamente ispirato a Breaking Bad non è un film originale al 100%, ma ad avercene di pellicole così dalle nostre parti. Sorpresa molto positiva poi Le meraviglie di Alice Rohrwacher, ripescato dalle uscite del 2013 il singolare La leggenda di Kaspar Hauser, intrigante Il capitale umano di Paolo Virzì, e infine – ebbene sì – a me è piaciuto pure l'ultimo film di Ferzan Ozpetek, il tanto criticato e pubblicamente deriso Allacciate le cinture. Proprio quello con Francesco Arca attore. O aspirante tale.

"Corrompere Cannibal per avere questo premio non c'è costato manco tanto.
Si è accontentato di un paio di piotte."

L'ORRORE L'ORRORE AWARD (MIGLIOR HORROR)
1. Housebound
2. The Babadook
3. Pee Mak
4. Stage Fright
5. The Sacrament

Mentre mezzo mondo e l'intera blogosfera ha incoronato come horror dell'anno The Babadook, che pure a me è piaciuto, io metto sul gradino più alto del podio la commedia di paura dalla Nuova Zelanda Housebound. Menzione anche per altri due horror più da ridere che da temere come il thailandese Pee Mak e il musical Stage Fright, e pure per The Sacrament, l'ultimo discusso film di Ti West che, benché non al livello delle sue opere precedenti, ha il suo perché.

"Uff, ma quanto durano questi premi?
Sono più lunghi della notte degli Oscar!"

SCREAM QUEEN AWARD (MIGLIOR ATTRICE GNOCCA IN UN FILM HORROR)
1. Haley Bennett (Kristy)
2. Caitlin Stasey (All Cheerleaders Die)
3. Cortney Palm (Zombeavers)
4. Melanie Papalia (The Den)
5. Allie MacDonald (Stage Fright)

Scream Queen dell'anno, ovvero non tanto la migliore, quanto soprattutto la più sexy attrice nel panorama horror 2014, è l'affascinante Haley Bennett stalkerata durante il Giorno del Ringraziamento nel valido horrorino Kristy.

"Se non vincevo erano mazzate!"

THRILLER NIGHT AWARD (MIGLIOR THRILLER)
1. L'amore bugiardo - Gone Girl
2. Lo sciacallo - Nightcrawler
3. Big Bad Wolves
4. Enemy
5. The Double

Thrillerone dell'anno: L'amore bugiardo - Gone Girl, che credo segnerà il genere per diversi anni a venire.
Menzione pure per due interessanti, sebbene magari non riusciti al 100%, thriller giocati sul tema del doppio: Enemy e The Double.

Ho forse sbagliato immagine?
Questo sì che è un giallo.

NON FAI SCHI-FO AWARD (MIGLIOR FILM FANTASY/SCI-FI)
1. Lei
2. Under the Skin
3. Interstellar
4. Guardiani della Galassia
5. The Zero Theorem

In campo fantasy/sci-fi, la palma d'oro cannibale se la aggiudica Spike Jonze con la sua fantascienza molto umana, per quanto racconti dell'amore con un'intelligenza artificiale.

"Parlo con Scarlett Johansson, o visito Pensieri Cannibali?
Che atroce dilemma!"

LOL :) AWARD (FILM PIU' DIVERTENTE)
1. The To Do List
2. Smetto quando voglio
3. Cattivi vicini
4. Un milione di modi per morire nel West
5. Tutta colpa del vulcano

Film più divertente visto quest'anno: The To Do List, commedia indie con Aubrey Plaza ambientato negli anni '90 purtroppo non distribuito in Italia. Cercatelo che è super caruccissimo e soprattutto spassosissimo.

"Che fai?"
"Metto The To Do List in cima alla lista dei film da vedere."

♥ AWARD (MIGLIOR FILM SENTIMENTALE)
1. Colpa delle stelle
2. Magic in the Moonlight
3. Resta anche domani
4. Barefoot
5. In Your Eyes

Tra le pellicole sentimentali, con Lei già premiato tra gli sci-fi e lasciato fuori benché potesse rientrare pure in questa categoria, che vi piaccia o meno è stato l'anno di Colpa delle stelle. Pollice su per quanto mi riguarda anche per la romcom retrò magica architettata da Woody Allen, per il melodrammone teen Resta anche domani, per il simpatico Barefoot e per il curioso indie movie con Zoe Kazan In Your Eyes.

"Questo premio è... okay!"

1, 2, 3 AAAZIONE (MIGLIOR ACTION)
1. Why Don’t You Play in Hell?
2. The Guest
3. Lucy
4. Divergent
5. 22 Jump Street

L'action più figo che mi è capitato di vedere quest'anno è stato il giapponese Why Don't You Play in Hell di Sion Sono. Uno spettacolo totale.


BIMBOMINKIA AWARD (MIGLIOR FILM ADOLESCENZIALE)
1. Palo Alto
2. Colpa delle stelle
3. The To Do List
4. White Bird in a Blizzard
5. Posh

Quello adolescenziale è un genere storicamente molto amato e sempre difeso qui su Pensieri Cannibali. Dopo un periodo un po' di crisi, c'è da dire che quest'anno le cose sono migliorate e qualcosa di interessante si è vista. Finita questa premesse, il premio va all'esordiente Gia Coppola con il suo primo promettentissimo lavoro sulle vite di un gruppo di adolescenti californiani, più per la precisione di Palo Alto.

"Evvai, abbiamo vinto un premio anche noi!"

AWARD DI CARTONE (MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE)
Si alza il vento

Non ho visto molte pellicole d'animazione quest'anno, ma per me tra le poche che ho guardato vince senza rivale alcuno Si alza il vento. Altroché Oscar alla carriera, questo premio cannibale sì che è il coronamento ideale per la splendida carriera di Hayao Miyazaki.

"Dove siamo finiti, in Noah?"
"No, eh!"

BRADIPO AWARD (MIGLIOR FILM DEL 2013 CHE HO GUARDATO SOLO NEL 2014)
1. The Act of Killing
2. Lo sconosciuto del lago
3. La leggenda di Kaspar Hauser
4. Frozen - Il regno di ghiaccio
5. Il paradiso degli orchi

Tra i film usciti nel 2013, me ne ero persi alcuni che erano dei veri gioiellini. E poi mi ero perso un vero e proprio capolavoro, una delle pellicole più devastanti che mi sia capitato di vedere di recente e non solo, The Act of Killing.


DOCUMENTAMI 'STA CIPPA AWARD (MIGLIOR DOCUMENTARIO)
The Act of Killing

Doppietta di premi, ritardatari ma più che meritati, per l'enorme documentario The Act of Killing. Alla notte degli Oscar l'anno scorso era stato battuto da 20 Feet From Stardom, quest'anno si rifà con l'Oscarrafone consegnato da Pensieri Cannibali. Più o meno l'onore è lo stesso.


GLI INVISIBILI AWARD (MIGLIOR FILM NON DISTRIBUITO NEI CINEMA ITALIANI)
1. The Guest
2. Big Bad Wolves
3. Why Don’t You Play in Hell?
4. Escape From Tomorrow
5. Housebound
6. The Babadook
7. Palo Alto
8. God Help the Girl
9. Short Term 12
10. Heart of a Lion

Ecco una decina di film non arrivati nei cinema italiani, ma che secondo me un'occhiata se la meritano tutta.

"Un'occhiata me la merito tutta.
Anche più di una!"

E ora un po' di premi tecnici, che se li danno quelli dell'Academy Awards, posso darli pure io.

PAUL AROID AWARD (MIGLIOR FOTOGRAFIA)
1. Under the Skin
2. Ida
3. Lei
4. A proposito di Davis
5. L'amore bugiardo - Gone Girl


HANNAH MONTATA AWARD (MIGLIOR MONTAGGIO)
1. L'étrange couleur des larmes de ton corps
2. Boyhood
3. Interstellar
4. Big Bad Wolves
5. L'amore bugiardo - Gone Girl


SCEMOGRAFIA AWARD (MIGLIOR SCENOGRAFIA)
1. Grand Budapest Hotel
2. The Zero Theorem
3. Why Don’t You Play in Hell?
4. 12 anni schiavo
5. Pee Mak


NON C'E' TRUCCO NON C'E' INGANNO AWARD (MIGLIOR TRUCCO E PARRUCCO)
1. American Hustle
2. Dallas Buyers Club
3. Solo gli amanti sopravvivono
4. We Are the Best!
5. The Wolf of Wall Street

"Guarda cosa mi sono fatto fare pur di vincere questo premio!"

USI E COSTUMI AWARD (MIGLIORI COSTUMI E ABITI)
1. Frank
2. American Hustle
3. Solo gli amanti sopravvivono
4. Yves Saint Laurent
5. CBGB

"Questo non è un costume. Il tuo è un costume!"

AFFETTI SPECIALI AWARD (MIGLIORI EFFETTI SPECIALI)
1. Interstellar
2. Edge of Tomorrow
3. RoboCop
4. X-Men - Giorni di un futuro passato
5. Guardiani della Galassia

"Un altro premio per me?
Bella lì!"

CANNIBAL AWARD (MIGLIOR POST DI PENSIERI CANNIBALI)
2. Lucy

Piccolo spazio auto celebrativo con la Top 10 dedicata ai post di Pensieri Cannibali che personalmente mi sono piaciuti di più. Tra la recensione orgasmica di Nymphomaniac e quella a percentuali di Lucy, si inserisce anche uno dei post che più hanno provocato una partecipazione popolare nella storia di questo blog, quello dedicato ai Film vergogna.

GOODBYES
Philip Seymour Hoffman
Robin Williams

Senza stare a fare una Top 10 delle morti più strazianti dell'anno, che mi rendo conto sarebbe un pochino macabra, in chiusura di questo post faccio il mio saluto a due straordinari attori che ci hanno lasciato nel corso del 2014.
Ciao grandi, ci si vede.
Il più tardi possibile, si spera.


E per quanto riguarda i premi di Pensieri Cannibali dedicati al meglio e al peggio del 2014è tutto.
Tutto tutto?
Non esattamente. Domani vi aspettano ancora i risultati dei sondaggi dedicati alle preferenze di voi lettori del blog, dopodiché per i bilanci del 2014 è davvero tutto.
E anche quest'anno se lo semo levato dalle palle!

"Ma mannaggia! Pure qua per me è andata a finire come agli Oscar..."

DU DEMON IS MEGL CHE UAN

$
0
0




Du Démon di G. Celestino
(romanzo, 2014)
Casa editrice: Edizioni della goccia
Pagine: 228

C'è un nuovo scrittore in città. Si chiama G. Celestino ed è un nome consigliato soprattutto agli amanti del genere noir e delle atmosfere gotiche. Il suo romanzo d'esordio “Du Démon” è infatti ambientato nella Londra di fine Ottocento e ci scaraventa dalle parti dei racconti di Edgar Allan Poe, o anche da quelle di un episodio a caso della serie tv Penny Dreadful. Siamo invece lontani dai thriller fighetti di oggi, quelli dei glaciali autori nordici. “Du Démon” è un giallo dai toni più caldi. Al di là della avvincente vicenda thriller presente, che racconta di una serie di misteriosi omicidi, l'indagine più interessante è quella all'interno dell'animo umano.
Attraverso il punto di vista narrato in prima persona dal protagonista, Jean-Nicholas Alexandre Blake, veniamo scaraventati dentro la sua psiche, dentro i suoi viaggi mentali e temporali. Proprio così. È un noir gotico ma la cosa più figa è che viene affrontato anche il tema dei viaggi nel tempo. La trama del libro parte in maniera semplice, tra morti ammazzati e un'infatuazione del protagonista nei confronti dell'affascinante femme fatale di turno, per poi diventare un racconto dall'intreccio complesso quasi quanto un film di Christopher Nolan, rimanendo comunque nell'ambito della comprensibilità. Tutti i nodi alla fine vengono al pettine, è bene dirlo.

“Du Démon” ha però in mano anche un'altra carta da giocare. Non solo indagini investigative, non solo viaggi nel tempo e nella mente, ma anche... poesia. L'esordio di G. Celestino si contraddistingue dal resto della “concorrenza” thriller per una forte vena poetica. Senza svelarvi troppo della trama, vi dico solo che il killer al centro del racconto lascia sui muri delle scene dei suoi omicidi alcune scritte. Dei versi poetici. Questa componente contribuisce a smarcare “Du Démon” dagli altri gialli in circolazione anche se, a voler trovare un difetto in questa scelta, a tratti rallenta un po' il ritmo della narrazione.

Il mix tra racconto noir e brani di poesia, senza dimenticare anche alcuni inserti teatrali, rende in ogni caso il romanzo di debutto del giovane autore piemontese G. Celestino una lettura parecchio originale. In quanto esordiente ha ancora da affinare il modo di bilanciare queste differenti componenti all'interno di un libro solo, però dimostra già una buona personalità e un suo stile. Classico e molto rispettoso della narrazione gotica da una parte, eppure moderno nell'alternare espressioni letterarie e generi differenti all'interno della stessa opera dall'altra.
La cosa più apprezzabile, almeno qui dalle parti di un blog che si occupa soprattutto di film come Pensieri Cannibali, è la sua forte natura cinematografica. Alcune scene le ho viste nella mia mente già bell'e pronte per essere trasposte in una sceneggiatura per una pellicola, magari girata da David Fincher.
Se volete leggervi un bel thriller-noir-gotico introspettivo e particolare, “Du Démon” di G. Celestino può fare al caso vostro. Lo potete ordinare presso le migliori librerie e lo trovate già presente sugli scaffali di quelle di Casale Monferrato e alla Mondadori di Vercelli. In alternativa, potete fare un salto sul sito della casa editrice Edizioni della Goccia, o richiederlo via e-mail all'indirizzo info@edizionidellagoccia.it, o ancora potete acquistarlo sul sito IBS.it.
Buona lettura e buona caccia di demoni.
(voto 7/10)

RISULTATI SONDAGGI 2014: PREFERITI E SPREFERITI DEI LETTORI CANNIBALI

$
0
0




Pensieri Cannibali ha fatto le sue scelte. Tutte le classifiche del meglio e del peggio del 2014 appena concluso le potete trovare QUI.
Adesso invece è giunto il momento di vedere cosa avete deciso voi, miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori (sì, sono un ruffiano). Vediamo come si è espresso il popolo cannibale nei consueti sondaggi di fine anno, realizzati con il prezioso utilizzo del servizio AddPoll.
Ecco lo spoglio dei risultati e un ringraziamento va a quelli che hanno votato ed espresso la loro opinione. Quest'anno siete stati davvero numerosi, soprattutto per quanto riguarda i sondaggi su film e serie tv, quindi grazie a tutti ancora miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori.
Okay, adesso la smetto di leccarvi il culo.



Il miglior film del 2014 secondo i lettori di Pensieri Cannibali

"Ho vinto qualche cosa? Io???"
"Era proprio ora che qualcuno mi premiasse. Grazie, lettori cannibali!"


1. THE WOLF OF WALL STREET

100 voti(12.33% - percentuale dei lettori che l'hanno scelto)
2. LEI

75(9.25%)
3. GRAND BUDAPEST HOTEL

68(8.38%)
4. INTERSTELLAR

64(7.89%)
5. L'AMORE BUGIARDO - GONE GIRL

52(6.41%)
6. NYMPHOMANIAC

46(5.67%)
7. BOYHOOD

43(5.3%)
8. ALABAMA MONROE

39(4.81%)
8. DALLAS BUYERS CLUB

39(4.81%)
10. LO SCIACALLO - NIGHTCRAWLER

37(4.56%)
11. MOMMY

35(4.32%)
12. COLPA DELLE STELLE

34(4.19%)
13. SMETTO QUANDO VOGLIO

26(3.21%)
14. SI ALZA IL VENTO

25(3.08%)
15. 12 ANNI SCHIAVO

23(2.84%)
Other

21(2.59%)
16. UNDER THE SKIN

21(2.59%)
17. IL CAPITALE UMANO

19(2.34%)
18. GUARDIANI DELLA GALASSIA

16(1.97%)
19. A PROPOSITO DI DAVIS

14(1.73%)
19. THE BABADOOK

14(1.73%)

Nel campo per la votazione libera sono arrivate anche le seguenti preferenze:
American Hustle (7 voti)
Predestination (7 voti)
Frank (1 voto)
Ida (1 voto)
Nebraska (1 voto)
Mud (1 voto)
Divergent (1 voto)
Maps to the Stars (1 voto)
Totò contro Pensieri Cannibali (1 voto)

I lettori di Pensieri Cannibali hanno eletto come miglior film dell'anno The Wolf of Wall Street, con ben 100 voti tondi tondi, perfettamente in linea con la classifica stilata dall'autore di questo blog. Cosa non scontata, visto che ad esempio l'anno scorso avevate incoronato Django Unchained, mentre la mia scelta era caduta sul controverso Spring Breakers, finito soltanto settimo nel sondaggione.
A dare il maggiore filo da torcere al lupo di Martin Scorsese è stata la Lei di Spike Jonze, seguita dal Grand Budapest Hotel costruito da Wes Anderson. Soltanto quarto Interstellar di Christopher Nolan, che mi aspettavo sarebbe stato il vero contendente di The Wolf per la prima posizione.
Tra i voti liberi, da sottolineare l'apprezzamento nei confronti di American Hustle e quello sorprendente per Predestination, film sci-fi non ancora uscito nei cinema italiani. E da notare soprattutto il voto a "Totò contro Pensieri Cannibali", una pellicola purtroppo ancora inedita sia nei cinema italiani che in quelli del resto del mondo.


La miglior serie tv del 2014 secondo i lettori di Pensieri Cannibali

"Lo confesso: mi sono dimenticato di votare.
Per fortuna c'hanno pensato i lettori cannibali a farci vincere comunque."

1. TRUE DETECTIVE

138 voti(20.23% - percentuale dei lettori che l'hanno scelto)
2. GOMORRA - LA SERIE

52(7.62%)
3. GAME OF THRONES

48(7.04%)
4. ORPHAN BLACK

46(6.74%)
5. ORANGE IS THE NEW BLACK

45(6.6%)
6. FARGO

40(5.87%)
7. HOUSE OF CARDS

38(5.57%)
8. SHERLOCK

37(5.43%)
8. THE LEFTOVERS

37(5.43%)
10. HALT AND CATCH FIRE

32(4.69%)
Other

30(4.4%)
11. MASTERS OF SEX

28(4.11%)
11. SONS OF ANARCHY

28(4.11%)
13. BRACCIALETTI ROSSI

20(2.93%)
14. THE AFFAIR

14(2.05%)
14. THE WALKING DEAD

14(2.05%)
16. AMERICAN HORROR STORY

13(1.91%)
17. THE KNICK

12(1.76%)
18. HANNIBAL

10(1.47%)

Nel campo per la votazione libera sono arrivate anche le seguenti preferenze:
Homeland (6 voti)
The Big Bang Theory (5 voti)
The 100 (2 voti)
Peaky Blinders (2 voti)
Rectify (2 voti)
The Newsroom (1 voto)
Black Sails (1 voto)
You're the Worst (1 voto)
Shameless (1 voto)
Doctor Who (1 voto)
Vikings (1 voto)
The Tunnel (1 voto)
Utopia (1 voto)
Supernatural (1 voto)
Chicago Fire (1 voto)
Veep (1 voto)
Manhattan Love Story (1 voto)
The affair! Gesù perchè ti dimentichi di loro xD Guarda che è molto interessante e malato come piacciono a me (1 voto)
Breaking White Russian (1 voto)

Qui non c'è stata proprio gara. True Detective è stata la serie dell'anno secondo (quasi) tutti. O almeno sia secondo Pensieri Cannibali che secondo una buona fetta dei suoi lettori. La serie di HBO con Matthew McConaughey, Woody Harrelson e le tette di Alexandra Daddario ha totalizzato ben 138 voti, con un vantaggio enorme su tutta la "concorrenza". Nemmeno il vincitore dell'annata scorsa, Breaking Bad, aveva ottenuto un numero di consensi così alto.
Secondo posto per una serie italiana, un evento incredibile! Gomorra - La serie è riuscita a piazzarsi davanti all'evergreen Game of Thrones, sempre amatissimo, e al sorprendente Orphan Black, telefilm piuttosto di nicchia che tra i lettori di Pensieri Cannibali risulta parecchio apprezzato. Bene.
Nel sempre interessante campo delle scelte libere, le serie più segnalate sono state Homeland e The Big Bang Theory, ma è arrivato anche un voto per The Affair da parte di un lettore distratto (ahi ahi ahi) che non si era accorto che la serie era tra le opzioni già inserite nel sondaggio, e soprattutto un voto per "Breaking White Russian". Per caso un riferimento al mio blogger rivale?


Il gruppo/artista musicale del 2014 preferito dai lettori di Pensieri Cannibali

"Un applauso a tutti quelli che mi hanno votato."

1. HOZIER

36 voti(10.5% - percentuali dei lettori che l'hanno scelto)
2. LANA DEL REY

319.04%
3. CAPAREZZA

277.87%
4. DAMON ALBARN

257.29%
5. TAYLOR SWIFT

216.12%
6. CHARLI XCX

205.83%
6. LYKKE LI

205.83%
8. ED SHEERAN

174.96%
Other

174.96%
8. ST. VINCENT

174.96%
10. PAOLO NUTINI

144.08%
10. STROMAE

144.08%
12. FEDEZ

123.5%
13. COLDPLAY

113.21%
14. ALT-J

102.92%
15. SUBSONICA

102.92%
16. U2

102.92%
17. BECK

82.33%
18. GEORGE EZRA

72.04%
19. KASABIAN

72.04%
20. FOO FIGHTERS

51.46%
21. APHEX TWIN

41.17%

Nel campo per la votazione libera sono arrivate anche le seguenti preferenze:
SOHN (2 voti)
Gianola Livio (1 voto)
Vasco Rossi (1 voto)
FASK (1 voto)
Mark Ronson (1 voto)
Kate Tempest (1 voto)
Saint Motel (1 voto)
Beyoncé (1 voto)
Enrique Iglesias (1 voto)
Marianne Faithfull (1 voto)
Katy Perry (1 voto)
Shinedown (1 voto)
Edda (1 voto)
Sharon Van Etten (1 voto)
Soft Moon (1 voto)
Pensieri & the Cannibals (1 voto)

Sorpresa alla numero 1 delle preferenze musicali tra i lettori di Pensieri Cannibali! Il cantautore irlandese esordiente Hozier nel giro di poco tempo ha conquistato i favori di molti. Il merito è soprattutto del pezzone "Take Me to Church", incoronato anche come brano dell'anno da questo blog.Hozier succede quindi ai Daft Punk, i preferiti dai lettori cannibali nel 2013.
Il vincitore del titolo di mio personale album dell'anno, il cantante di Blur e Gorillaz all'esordio solista Damon Albarn, si è dovuto invece accontentare del comunque valido quarto posto, giusto dietro ai parecchio amati Lana Del Rey e Caparezza.
Tra i voti liberi, il più singolare è stato quello a Pensieri & the Cannibals, una band che dovrei proprio fondare. Grazie per il suggerimento!


Il personaggio simbolo del 2014 per i lettori di Pensieri Cannibali

"L'apprezzamento dei lettori cannibali è più importante di qualunque Oscar.
Io comunque la statuetta me la tengo stretta..."

1. MATTHEW MCCONAUGHEY

46 voti(14.7% - percentuale dei lettori che l'hanno scelto)
2. PAPA FRANCESCO

27(8.63%)
3. JENNIFER LAWRENCE

20(6.39%)
3. MATTEO RENZI

20(6.39%)
5. MALALA YOUSAFZAI

18(5.75%)
6. ROSAMUND PIKE

17(5.43%)
7. JARED LETO

16(5.11%)
7. LEONARDO DICAPRIO

16(5.11%)
7. PAOLO SORRENTINO

16(5.11%)
10. RICHARD LINKLATER

14(4.47%)
10. SCARLETT JOHANSSON

14(4.47%)
10. SHAILENE WOODLEY

14(4.47%)
13. CHARLIE HUNNAM

13(4.15%)
Other

13(4.15%)
13. UN CALCIATORE DELLA NAZIONALE TEDESCA A CASO

13(4.15%)
15. FEDEZ

12(3.83%)
16. PIF

10(3.19%)
17. STROMAE

9(2.88%)
18. SISTER CRISTINA

3(0.96%)
19. LUIS SUAREZ

2(0.64%)

Nel campo per la votazione libera sono arrivate anche le seguenti preferenze:
Edward Snowden (3 voti)
One Direction (1 voto)
Charli XCX (1 voto)
Xavier Dolan (1 voto)
Taylor Swift (1 voto)
Yotobi (1 voto)
Maxxi (1 voto)
Marco Gay (1 voto)
Matteo Salvini (1 voto)
Indecisa tra Salvini e Gasparri (1 voto)
Salvini nudo (ma anche vestito) (1 voto)

Nella classifica dei personaggi simbolo del 2014, Matthew McConaughey ha battuto, e pure nettamente, persino il Papa, che aveva conquistato il primo posto nel sondaggio dell'annata scorsa. A questo punto propongo ufficialmente McCoso Santo Subito!
Va sempre forte su Pensieri Cannibali Jennifer Lawrence, che ha preso tanti voti quanti il neo premier Matteo Renzi, e ha superato l'attivista premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai e l'attrice rivelazione dell'anno, Rosamund Pike di L'amore bugiardo - Gone Girl.
Più indietro in classifica troviamo invece la mia Cotta adolescenziale 2014 Shailene Woodley e il mio Man of the Year 2014 Charlie Hunnam.
In mezzo alle scelte libere spunta un Maxxi che ammetto di non sapere chi sia, c'è un Marco Gay che - chissà? - potrebbe essere rivolto a me e sono arrivate preferenze di tutti i tipi per Matteo Salvini: da solo, in compagnia di Gasparri e pure in versione nudista.


Il peggio del 2014 secondo i lettori di Pensieri Cannibali

Mi spiace per Paolo Ruffini, ma non si può battere una cosa del genere.

1. MATTEO SALVINI

61 voti(15.4% - percentuale dei lettori che l'hanno scelto)
2. PAOLO RUFFINI

5012.63%
3. MAFIA CAPITALE

4010.1%
3. MANIA DEI SELFIE

4010.1%
5. MATTEO RENZI

317.83%
6. GENNY 'A CAROGNA

266.57%
7. MODA'

194.8%
7. VASCO ROSSI

194.8%
9. ITALIA AI MONDIALI

184.55%
10. RAFFAELLA FICO

164.04%
11. BRASILE AI MONDIALI

153.79%
12. IL FINALE DI TRUE BLOOD

143.54%
13. ONE DIRECTION

123.03%
13. PINK FLOYD

123.03%
Other

112.78%
14. NOAH

61.52%
14. U2

61.52%

Nel campo per la votazione libera sono arrivate anche le seguenti preferenze:
Jennifer Lawrence (8 voti)
Morgan (1 voto)
Barbara d'Urso (1 voto)
Il Natale (1 voto)
Ford (1 voto)

Chiudiamo con il peggio, dove anche quest'anno c'è stata una grande sfida. Se l'anno scorso l'accoppiata Belen Rodriguez + Stefano De Martino aveva battuto per appena un voto sia Miley Cyrus che i rapper italiani, il 2014 ha visto il trionfo del leghista Matteo Salvini, capace di superare in volata il comico (?) nonché attore (??) nonché regista (???) Paolo Ruffini, che nei primi giorni sembrava destinato a guadagnarsi il gradino più alto del podio. Alla fine ce l'ha invece fatta Salvini, credo per merito non solo delle sue idee politiche, ma pure della bruttezza della sua copertina di Oggi. Quello è stato un colpo davvero basso per il povero Ruffini, che però potrà ritentare la fortuna il prossimo anno.
Nelle preferenze libere, va segnalato l'accanimento di un lettore che ha approfittato della possibilità di votare 1 volta al giorno per votare sempre la povera Jennifer Lawrence. I voti sono arrivati tutti dallo stesso computer, l'indirizzo IP non mente.
Un voto è poi arrivato anche per il mio blogger rivale Ford. E non sono manco stato io, giuro!

Per quest'anno è davvero tutto con le classifiche del meglio e del peggio del 2014.
Grazie ancora a chi ha partecipato ai sondaggi e continuate a leggere Pensieri Cannibali, perché le liste saranno anche finite, ma i post continueranno sempre più belli e simpatici che mai, proprio come i lettori di questo blog.
Okay. Tra i buoni propositi per l'anno nuovo ci metto quello di smetterla di leccarvi il culo, promesso!

DOPO IL SUCCESSO DI SISTER CRISTINA, ECCO A VOI SISTER IDA

$
0
0




Ida
(Polonia, Danimarca, Francia, UK 2013)
Regia: Pawel Pawlikowski
Sceneggiatura: Pawel Pawlikowski, Rebecca Lenkiewicz
Cast: Agata Trzebuchowska, Agata Kulesza, David Ogrodnik, Halina Skoczynska, Joanna Kulig
Genere: on the road
Se ti piace guarda anche: Philomena, Lourdes

Non mi piacciono i film sulle suore. O meglio, non è che non mi piacciano del tutto, Lourdes ad esempio l'avevo apprezzato particolarmente, sarà che nei panni della suora c'era una certa Lea Seydoux. Più che non piacermi, non mi ispirano molto. Forse sono strano io, ma preferisco vedermi una pellicola con protagonista una ninfomane, giusto per fare un esempio a caso, piuttosto che una suora.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che Ida è una pellicola polacca in bianco e nero ambientata negli anni '60, ma non negli anni '60 stilosi della Swinging London dei Beatles o della New York dei Mad Men, bensì nei deprimenti anni '60 della Polonia del dopoguerra, ci si può chiedere perché diavolo sia finito a guardarlo.
Ho recuperato Ida sulla scia di numerosi pareri positivi di chi l'ha visto, che l'hanno reso uno dei film più acclamati dalla critica a livello internazionale negli ultimi mesi, oltre che un autorevole possibile candidato all'Oscar 2015 come miglior pellicola straniera. L'ho recuperato inoltre perché le sfide, soprattutto quelle impegnative, mi piacciono e mi piace confrontarmi con le mie paure. E a me le suore fanno una paura dannata. Prendiamo Sister Cristina, vero nome Cristina Scuccia, la cantante rivelazione dell'ultima edizione di The Voice Italia. Dietro alla sua “creazione” non c'è il Signore, bensì ci sono dei gran signori del marketing che, scegliendo di farle interpretare “Like a Virgin” di Madonna, si sono rivelati degli autentici geni del male. Per quanto mi riguarda, io personalmente quando vedo il video di Sister Cristina che canta quel pezzo ho i brividi. I brividi di terrore.



La giovane protagonista di Ida, interpretata dall'esordiente totale Agata Trzebuchowska, non mi fa invece paura. Anzi, è una bella fig...liola, se solo non si vestisse come una suora. Peccato che quello di diventare suora sia il suo sogno. C'è gente che fa proprio dei sogni strani. A giorni Ida deve prendere i voti, ma prima la sua madre superiora la obbliga a incontrare la sua unica parente rimasta in vita. Ida va così a conoscere sua zia Wanda (interpretata da un'intensa Agata Kulesza), un'ex giudice (di tribunale, non di The Voice) severa sul lavoro ma libertina nei costumi e nelle abitudini di vita. Una gran zoccola, in altre parole.

"Guarda Ida, qui ero al concerto di Marilyn Manson, mentre qua ero con le streghe di Salem."
"Zia, ma non hai foto di te in atteggiamenti non satanici?"
"Fammici pensare... No!"

Da questo incontro tra la santa e la peccatrice ne nasce un singolare on the road movie, in cui le due donne cercheranno di far luce sul mistero della morte dei genitori di Ida. Genitori che erano ebrei, mentre la ragazza sta per prendere i voti come monaca di clausura cristiana.
BOOM! Conflitto di interessi! E ora come la mettiamo, sorella?

Questa esperienza avrà un impatto molto forte sulla vita delle due donne. Il regista Pawel Pawlikowski sceglie di raccontarci la vicenda puntando tutto sul contrasto tra questi due personaggi agli antipodi e su una splendida fotografia in bianco e nero, facendosi aiutare da pochi ma incisivi dialoghi. Pawlikowski utilizza esclusivamente riprese fisse, se si eccettua l'ultima sequenza, non a caso girata con tremolante macchina da presa a mano. Uno stile del tutto opposto a quello hollywoodiano, che vuole riprese e oggetti costantemente in movimento. Nei grandi blockbuster americani l'immobilità è vista un po' come il silenzio in una trasmissione radio, ovvero come una cosa da evitare a tutti i costi. Ida invece è un film che non ha paura né di stare immobile, né di stare in silenzio, e in questo modo riesce a fare molta più strada e a dire molte più cose di quanto non facciano la gran parte dei filmoni commercialoni a stelle e strisce.

In convento ci si dà alla pazza gioia.

Ida quindi sì, è un film polacco in bianco e nero ambientato negli anni '60, dai ritmi lenti, con pochi dialoghi, molti silenzi e con protagonista una suora. Una noia mortale?
No. Assolutamente no.
Oddio – mi si passi la parola – non è che sia proprio la visione più spumeggiante dell'intera annata, questo no di certo, eppure il film, forse anche grazie alla sua breve durata, è così pieno di significati e di emozioni sottili da farsi guardare con un notevole coinvolgimento. È una pellicola con una trama semplice, semplicissima, fatta di pochi elementi, usati al meglio. La colonna sonora non è mai invasiva, a tratti è del tutto assente, ma i pochi brani presenti sono parecchio efficaci, e pure sorprendenti: si passa dal jazz di Coltrane a “24mila baci” di Adriano Celentano interpretata da una cantante polacca con impeccabile accento nostrano. Ascoltandola viene da chiedersi se quella straniera è lei, oppure Celentano.
Stesso discorso per le parole presenti: poche ma buone.


ATTENZIONE SPOILER
Verso la fine della pellicola, Ida va a letto con un uomo. Uuuh, proprio così! Dopo averlo fatto, lui la invita ad andare al mare dove: “Ci sentirai suonare e passeggeremo sulla spiaggia.” E lei gli chiede: “E poi?”. Al ché lui le risponde: “Compreremo un cane... ci sposeremo... avremo dei figli... compreremo una casa.” E lei ancora: “E poi?”.
In quell'e poi ci sta tutto il film, ci sta tutta Ida, ci sta tutto un finale nient'affatto scontato, ci stanno tutti i premi che la pellicola ha ricevuto e riceverà ancora.
FINE SPOILER

Il pregio maggiore del film sta quindi non nel dare delle risposte, ma nel porre delle domande. La stessa cosa che faccio io con voi: avete il coraggio per vedervi un film polacco in bianco e nero ambientato negli anni '60, dai ritmi lenti, con pochi dialoghi, molti silenzi e con protagonista una suora?+
(voto 7+/10)

COME AMMAZZARE IL CINEMA 2

$
0
0




Che film escono questa settimana?
Dopo i botti di Capodanno, tornano le botte. Quelle ai distributori cinematografici italiani, che questo weekend ci propongono una piccolissima manciata di pellicole. Poche ma buone?
Insomma, le premesse non sembrano certo delle migliori, però chissà, tra loro si nasconderà per caso qualche sorpresa?
Scopritelo insieme ai commenti sempre preziosi del sottoscritto Cannibal Kid e a quelli sempre puzzosi del mio blogger rivale Mr. James Ford.

Come ammazzare il capo 2
"Allora capo, come va in galera?"
"Mi diverto un mondo tutte le sere, e intendo proprio tutte, insieme al mio compagnuccio di cella, James Ford."
Cannibal dice: Come fare il sequel più inutile e meno richiesto nella Storia del Cinema, giusto dopo Expendables 3?
Questo film, seguito di una commediola davvero dimenticabile e ben poco divertente, ce lo farà scoprire molto presto!
Ford dice: Come ammazzare il capo era una commediola neppure troppo brutta ma senza dubbio dimenticabile della quale non si sentiva la necessità di un sequel.
Del resto, non si sente neppure quella del Cannibale, ma dobbiamo sorbircelo ogni santo giorno.

Ouija
"Lo spirito di Kubrick ci sta dicendo che l'unico sito di cinema di cui fidarsi è Pensieri Cannibali."
"Sicuri di non aver evocato lo spirito di Ed Wood?"
Cannibal dice: Lo scorso anno la scena horror aveva cominciato male, per poi ripigliarsi sul finale. Il primo film dell'orrore in uscita in Italia nel 2015 proseguirà il trend positivo di fine annata o meno? A dare una risposta ci penserà non una tavola Ouija, bensì la recensione attendibile di Pensieri Cannibali e quella di WhiteRussian, probabilmente più delirante di una seduta spiritica.
Ford dice: la mia tavola Ouija mi dice che questo potrebbe rivelarsi il primo horror da bottigliate dell'anno. E anche che Peppa Kid è un pusillanime da record. Ma per questo, non c'è certo bisogno di chiedere agli spiriti dell'oltretomba: ormai lo sanno tutti.

The Water Diviner
"Ford, t'ho fregato il tuo mezzo di trasporto principale.
Adesso ti toccherà andare a piedi."
Cannibal dice: Russell Crowe non è mai stato un attore molto amato su Pensieri Cannibali. Dopo Noah, meno che mai. Con questa pellicola molto vecchio stile, dunque perfetta per Ford, esordisce addirittura alla regia e io non potrò fare altro che tirare fuori tutta la mia perfidia nel giudicarlo. Ne vedremo allora probabilmente delle belle. Al cinema?
No, nella mia recensione.
Ford dice: e dopo una settimana di grandi soddisfazioni - Clint docet - una che pare traboccare potenziali epic fails come se piovesse.
Russell Crowe mi è sempre parso abbastanza un bisteccone buono per il Saloon, fordiano e casinista, ma questo film mi puzza di oscarata strappalacrime lontano un miglio. Direi, dunque, che lo eviterò come l'acqua naturale quando esco a bere.

I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio
"One Direction, fatevi da parte, siamo molto più bimbominkiosi noi!"
Cannibal dice: Scommetto che Ford con i Cavalieri dello Zodiaco si gasava di brutto!
Mi correggo: scommetto che Ford con i Cavalieri dello Zodiaco si gasa tutt'ora di brutto!
A me invece da piccolino non hanno mai fatto impazzire e quindi di questa operazione revival non avevo certo bisogno. Eppure sentendo la musichetta della sigla nel trailer del film un po' di nostalgia devo ammettere di averla provata. Mi starò mica fordianizzando/rimbambendo?
Ford dice: i Cavalieri dello Zodiaco sono stati una delle colonne portanti dell'infanzia della mia generazione, e ancora oggi suscitano grandi emozioni nel sottoscritto e in Julez, che alla prima visione del trailer è letteralmente impazzita. Ovviamente, visione obbligatoria del weekend.
E chissà che non ci scappi un Colpo del drago nascente sul grugno di Cannibal.

THE ACT OF KILLING, LO SHREK DEI DOCUMENTARI STORICI

$
0
0




The Act of Killing - L'atto di uccidere
(Danimarca, Norvegia, UK 2012)
Titolo originale: The Act of Killing
Regia: Joshua Oppenheimer, Anonimo, Christine Cynn
Cast: Anwar Congo, Herman Koto, Syamsul Arifin, Ibrahim Sinik, Yapto Soerjosoemarno
Genere: massacrante
Se ti piace guarda anche: Sugar Man, Exit Through the Gift Shop

Ci sono sempre (almeno) due modi di raccontare una storia. Per parlare del massacro di 2,5 milioni di cinesi comunisti avvenuto in Indonesia tra il 1965 e il 1966 la via più ovvia, quella più politically correct, sarebbe stata quella di dare voce ai famigliari delle vittime. Ne sarebbe uscita una pellicola toccante e strappalacrime, di sicuro impatto.
Il regista Joshua Oppenheimer ha invece compiuto un'altra scelta. Ha deciso di far parlare i carnefici di quel massacro. Ha voluto dare loro la possibilità di spiegare quanto hanno fatto. In questo modo nessuno può dire che sia un documentario di parte. Questa non è la versione delle vittime. Questa è la verità degli assassini. The Act of Killing da questo punto di vista è un po' lo Shrek dei documentari storici. La parola ai mostri.

Il colpo di genio della pellicola sta in questo, ma i suoi meriti non sono certo finiti qui. The Act of Killing è un documentario di una bellezza cinematografica incredibile. Ci sono delle scene di devastante poesia alternate a momenti di shockante ferocia, in cui i carnefici simulano i loro passati massacri con il sorriso sulle labbra, persino ballando. Da una parte c'è una cura notevole nella fotografia e nella scelta delle inquadrature che rendono questo documentario un gioiello su un piano prettamente registico. Dall'altra ci sono dei contenuti sconvolgenti e delle sequenze di un'efficacia tale che nemmeno uno sceneggiatore dotato di un'enorme fantasia si sarebbe potuto immaginare.


ATTENZIONE SPOILER
The Act of Killing è un viaggio impressionante all'interno della malvagità. Allo stesso tempo è anche una riflessione di rara efficacia sulla potenza del mezzo cinematografico. I carnefici prendono atto, o almeno uno di loro lo fa, delle sue azioni passate soltanto rivivendole. Un uomo che ha trascorso la sua intera esistenza credendosi un gangster di un film americano si rende conto del male che ha compiuto soltanto grazie alla fiction. Per noi spettatori è il contrario. Sentiamo tutto il peso della cattiveria umana non attraverso una ricostruzione fittizia, bensì tramite le vere parole di un uomo che da solo ha davvero ucciso almeno un migliaio di persone.
FINE SPOILER


Difficile esprimere ciò che si prova di fronte a una visione del genere. The Act of Killing non è solo un pugno allo stomaco. The Act of Killing ti prende lo stomaco e te lo rivolta come un calzino. Lo fa attraverso una forma cinematografica maestosa, in modo da rendere più accettabile questa gita giù all'ultimo girone dell'Inferno. E lo fa accompagnato da qualche scena straniante e da qualche momento sorprendentemente e spaventosamente divertente, tipo questo...


C'è da notare però, con uno sconcerto pari a quello della visione, che il film non ha ottenuto l'Oscar di miglior documentario 2013, battuto da 20 Feet from Stardom, docu musicale che a questo punto sono curioso di vedere per capire se possa effettivamente essere considerato migliore di questo. Ne dubito. Per quanto mi riguarda, The Act of Killing è una pellicola che non credo rivedrò mai più. Sarebbe troppo doloroso. Non posso però a fare a meno di consigliarne la visione a tutti, perché questo è uno di quei film che nella vita vanno visti. Una sola volta basta, anche perché ho l'impressione che il suo ricordo – e lo dice una persona con dei seri problemi di memoria come me – non se ne potrà mai più andare via.
(voto 9/10)

ZOMBEAVERS: TETTE E CASTORI ZOMBIE, COSA VOLERE DI PIÙ DALLA VITA?

$
0
0




Zombeavers
(USA 2014)
Regia: Jordan Rubin
Sceneggiatura: Al Kaplan, Jon Kaplan, Jordan Rubin
Cast: Rachel Melvin, Cortney Palm, tette di Cortney Palm, Lexi Atkins, Jake Weary, Peter Gilroy, Hutch Dano, Rex Linn, John Mayer, Bill Burr
Genere: trashata mega galattica
Se ti piace guarda anche: Piranha 3D, Sharknado, Altitude

Avevo bisogno di un film come Zombeavers. Dopo il documentario The Act of Killing - L'atto di uccidere, una delle visioni più devastanti della mia intera esistenza, avevo fisicamente bisogno di un film come Zombeavers.
Non mi bastava una pellicola disimpegnata qualsiasi. Volevo qualcosa che fosse al di sotto di qualunque livello di un anche solo vago impegno mentale. Sono stato accontentato in pieno. Anche sforzandomi con tutti i miei due neuroni a pensarci su, non ho trovato alcun spunto di riflessione all'interno di Zombeavers. Bene così. Questo film è intrattenimento puro. A volte le apparenze ingannano e un prodotto che può sembrare superficiale in realtà può rivelarsi più profondo di quanto si immaginasse. Tranquilli, non è questo il caso. Zombeavers parla di un gruppo di ragazzi e ragazze idioti che dicono cose idiote e fanno cose idiote nel corso di un weekend idiota in una casa al lago. La solita casa sperduta nel nulla al centro di decine, centinaia di pellicole horror, da Venerdì 13 a La casa, fino ad arrivare a Quella casa nel bosco. Un tranquillo weekend che sarà scombussolato dall'arrivo di... castori zombie!


Se da una parte Zombeavers è un po' una parodia, maldestra ma ugualmente divertente, dei film sopra citati, dall'altra parte è un prodotto che va a seguire la moda dei trash movie con gli spunti più assurdi e improbabili, nati sulla scia del successo del film tv diventato a suo modo un cult, o meglio uno scult totale: Sharknado.
Ecco, Zombeavers è quello che sarebbe dovuto essere Sharknado 2 e invece non è stato, o comunque è stato solo in parte. Zombeavers spinge il pedale del trash fino in fondo, senza mai pensarci su due volte, esagerando con le volgarità, con le battute stupide, con le situazioni ancora più stupide, facendo passare i due episodi di Sharknado quasi come delle pellicole per intellettuali al confronto. In più ci regala dei cattivoni davvero fantastici ed esilaranti. I castori zombie sono animati con degli effetti speciali da denuncia e proprio per questo quando compaiono in scena le risate sono assicurate. Altroché i brividi per la paura. Se poi andiamo a pensarci un po' su, per essere degli zombie si muovono in maniera troppo veloce, ma pensare guardando un film come Zombeavers è un errore. Un peccato mortale.
Zombeavers è una visione che va vissuta staccando del tutto il cervello e buttandolo nel cesso per l'oretta e poco più della sua breve durata. In questo modo potrete godervi il trash movie più trash degli ultimi tempi, il degno erede del primo Sharknado e del primo Piranha 3D. Un film girato male, con una sceneggiatura scritta con i piedi eppure dotata di una sua folle brillantezza, e recitato in maniera pessima da tutti, tranne che dalle tette molto espressive della sexy Cortney Palm.

"Dai Cortney che una nomination agli Oscar te la meriti.
Volevo dire... le tue tette se la meritano."

Il detto so bad, it's good trova qui un'applicazione perfetta. Sarò un tipo dai gusti semplici io, ma se mi date delle tette all'aria, dei castori zombie, una serie di volgarità assortite del tutto gratuite e un gruppetto di personaggi odiosi che vengono massacrati uno dopo l'altro, io mi diverto un mondo. O forse è solo che, dopo un film sconvolgente come The Act of Killing, avrei trovato esilaranti persino Love Story, Philadelphia e Schindler's List.
(voto 6+/10)

GOLDEN GLOBE 2015: CHI VINCERÀ E CHI MERITA DI VINCERE?

$
0
0




Questa notte si terranno i Golden Globe 2015. Mi rendo conto che non sono un evento importante quanto gli Oscarrafoni o gli Scemmy Awards di Pensieri Cannibali, però godono comunque di un certo prestigio. La cosa più figa dei Globes è quella di premiare non solo i film, ma pure le serie tv. Il classico caso di due piccioni con una fava.
Vediamo allora chi potrebbe vincere stasera e chi invece se lo meriterebbe, attraverso le previsioni e le preferenze di Pensieri Cannibali in ogni categoria.
Considerando che diverse pellicole nominate ancora non le ho viste (come Birdman, Selma, The Imitation Game, Foxcatcher e Still Alice), si tratta di giudizi parziali, per non dire casuali, che potrebbero cambiare e di molto in futuro. Trattandosi comunque di un giochino, prendiamolo per quello che è. Let's play.



Premi cinematografici

Miglior film drammatico
Boyhood di Richard Linklater
Foxcatcher di Bennett Miller
The Imitation Game di Morten Tyldum
Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay
La teoria del tutto di James Marsh

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Boyhood
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Boyhood

Non dovrebbe esserci storia. Non so se agli Oscar ce la farà, però a Boyhood il Golden Globe non dovrebbe sfuggire. Un risultato prevedibile ma che, in attesa di vedere anche gli altri film nominati, potrebbe essere pure meritato per una pellicola a suo modo epocale come questa. The Imitation Game pare essere il contendente principale in questa categoria, ma non sembra forte abbastanza per poter battere Boyhood.

"Qui ci sta scritto che vinceremo noi di sicuro."
"Papi, non portare sfiga!"

Miglior film commedia o musical
Birdman di Alejandro González Iñárritu
The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Into the Woods di Rob Marshall
Pride di Matthew Warchus
St. Vincent di Theodore Melfi

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman

Davvero hanno nominato una robetta vista e stravista come St. Vincent?
Comunque per la vittoria dovrebbe esserci un testa a testa tra Grand Budapest Hotel e Birdman. Davvero difficile prevedere chi la spunterà. Il primo mi è piaciuto, però non mi ha fatto impazzire, quindi il mio tifo va a Birdman che, anche se non l'ho ancora visto, mi ispira parecchio.

"Secondo te vinceremo, Lobby Boy?"
"Spero di sì, anche perché c'ho scommesso tutto il misero stipendio che mi dai."

Miglior regia
Ava DuVernay – Selma - La strada per la libertà
Alejandro González Iñárritu – Birdman
Wes Anderson – The Grand Budapest Hotel
David Fincher – Gone Girl - L'amore bugiardo
Richard Linklater – Boyhood

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Richard Linklater
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: David Fincher

Se la vittoria di Boyhood come miglior film drama è probabilissima, quella a Richard Linklater per la miglior regia è praticamente certa. Un premio che ci sta tutto non tanto per la sua pur valida direzione, quanto per il geniale spunto di come girarlo, questo benedetto Boyhood. Attenzione però anche a Wes Anderson e Iñárritu.

"La cerimonia dei Globes non è ancora iniziata, ma io mi sono già rotto..."

Migliore attrice protagonista (in un film drammatico)
Jennifer Aniston - Cake
Felicity Jones - La teoria del tutto
Julianne Moore - Still Alice
Rosamund Pike - Gone Girl - L'amore bugiardo
Reese Witherspoon - Wild

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Julianne Moore
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Rosamund Pike

Come Cate Blanchett l'anno scorso, Julianne Moore quest'anno per Still Alice pare essere la donna da battere sia agli Oscars che ai Globes. Pare che anche Jennifer Aniston a sorpresa possa avere qualche possibilità per Cake. Io invece faccio il tifo per la splendida Felicity Jones di La teoria del tutto e soprattutto per la fenomenale Rosamund Pike di L'amore bugiardo.

Marion Cotillard non è stata nominata.
Really???

Migliore attore protagonista (in un film drammatico)
Steve Carell - Foxcatcher
Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
Jake Gyllenhaal - Lo sciacallo - Nightcrawler
David Oyelowo - Selma - La strada per la libertà
Eddie Redmayne – La teoria del tutto

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jake Gyllenhaal - Lo sciacallo - Nightcrawler

Categoria parecchio combattuta. La sfida credo sia tra i britannici Benedict Cumberbatch e Eddie Redmayne, con Steve Carell e David Oyelowo possibili outsider. Pare che invece il grandioso Jake Gyllenhaal de Lo sciacallo non abbia molte possibilità di vittoria, però chissà...

"Eddie, se ti batto rimaniamo amici come prima?"
"Eeeh, certo. Come no?"

Migliore attrice protagonista (commedia o musical)
Amy Adams - Big Eyes
Emily Blunt - Into the Woods
Helen Mirren - Amore, cucina e curry
Julianne Moore - Maps to the stars
Quvenzhané Wallis - Annie

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Amy Adams
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Amy Adams

Una delle categoria più incerte, davvero difficile fare una previsione. Julianne Moore potrebbe riuscire a spuntare una clamorosa doppietta drama + comedy... Per quanto Maps to the Stars possa essere considerato un film comedy. Io in ogni caso tifo per i grandi occhi di Amy Adams.

"(Crede davvero di battermi? Povera illusa, ahahah!)"
"(Crede davvero di battermi? Povera illusa, ahahah!)"

Migliore attore protagonista (commedia o musical)
Ralph Fiennes – The Grand Budapest Hotel
Michael Keaton - Birdman
Bill Murray - St. Vincent
Joaquin Phoenix - Vizio di forma
Christoph Waltz - Big Eyes

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Michael Keaton
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Joaquin Phoenix

A Hollywood amano i grandi ritorni e quello di Michael Keaton, che pure non era sparito del tutto ma negli ultimi anni era rimasto parecchio in ombra, in Birdman pare sia un gran ritorno. Qualche chance potrebbero comunque averla anche Bill Murray e Ralph Fiennes. Ce la faranno a volare sopra l'uomo uccello?

"Se ti porti a casa un Globe te e non io ti meno, Norton Antivirus!"

Migliore attrice non protagonista
Patricia Arquette – Boyhood
Keira Knightley – The Imitation Game
Meryl Streep – Into The Woods
Emma Stone – Birdman
Jessica Chastain – A Most Violent Year

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Patricia Arquette
Secondo Pensieri Cannibali meritano di vincere: Emma Stone e Jessica Chastain

In quella che potrebbe essere la grande serata di Boyhood, dovrebbe approfittarne pure Patricia Arquette. Sempre sperando che non vinca la solita insopportabile Meryl Streep.
I have a dream. Il mio sogno è una vittoria ex aequo alle due rosse Emma Stone e Jessica Chastain, ma non credo succederà mai.

"Quanto vorrei tirarti un pugno su quella tua bella faccetta!"
"Ahahah, quanto sei simpatica, Jessica."
"Veramente non stavo scherzando, cara Emma."

Migliore attore non protagonista
Robert Duvall – The Judge
Ethan Hawke – Boyhood
Edward Norton – Birdman
J.K. Simmons – Whiplash
Mark Ruffalo – Foxcatcher

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: J.K. Simmons
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Edward Norton

Boyhood farà da asso pigliatutto? Ethan Hawke vincerà il Globe come attore non protagonista?
No dai, secondo me qui la sfida sarà tra J.K. Simmons dell'indie movie trionfatore all'ultimo Sundance Festival Whiplash e un Edward Norton che pare tornato in gran forma in Birdman.

"Ma Mark e Ethan dove sono?"
"Non lo so, ma questo collage non è stato realizzato da Pensieri Cannibali, quindi fa schifo!"

Migliore sceneggiatura
Alexander Dinerlaris, Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Armando Bo – Birdman
Wes Anderson - The Grand Budapest Hotel
Graham Moore – The Imitation Game
Gillian Flynn – Gone Girl - L'amore bugiardo
Richard Linklater – Boyhood

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Gillian Flynn – Gone Girl - L'amore bugiardo

Nella categoria delle sceneggiature, la nomina a Boyhood è stata davvero un regalo visto che il film, per quanto parta da uno spunto geniale, non è che abbia poi questo script straordinario, e diciamolo. La lotta allora potrebbe essere tra Grand Budapest Hotel e Birdman, anche se io sarei molto felice per una vittoria di Gillian Flynn per L'amore bugiardo.

Miglior film d'animazione
Big Hero 6 (Walt Disney Animation Studios; Walt Disney Studios Motion Pictures)
The Book of Life (Twentieth Century Fox e Reel FX Animation Studios)
Boxtrolls - Le scatole magiche (Laika; Focus Features)
Dragon Trainer 2 (DreamWorks Animation LLC; Twentieth Century Fox)
The Lego Movie (Warner Bros. Pictures / Village Roadshow Pictures / RatPac-Dune Entertainment / Lego System A/S / Vertigo Entertainment/Lin Pictures)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Lego Movie
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Dragon Trainer 2

I film d'animazione che ho visto tra questi non mi hanno certo entusiasmato, però scelgo il meno peggio, Dragon Trainer 2. La vittoria dovrebbe comunque andare al pompatissimo grande favorito della vigilia, The Lego Movie.

Miglior film in lingua straniera
Force Majeure (Turist) di Ruben Östlund
Viviane di Ronit e Shlomi Elkabetz (Israele)
Ida di Pawel Pawlikowski (Polonia/Danimarca)
Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia)
Tangerines (Mandariinid) di Zaza Urushadze (Estonia)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ida
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida

La categoria del miglior film straniero è sempre tra le più difficili da prevedere, io comunque punto tutti i miei soldi virtuali sul polaccio Ida, che mi è piaciuto decisamente, anche se devo ammettere che per ora è l'unico della cinquina che ho visto. Chissà che gli altri 4 non siano ancora meglio...

Migliore canzone originale
Glory di John Legend, Common - Selma - La strada per la libertà
Big Eyes di Lana Del Rey - Big Eyes
Mercy Is di Patti Smith, Lenny Kaye - Noah
Opportunity di Greg Kurstin, Sia Furler, Will Gluck - Annie
Yellow Flicker Beat di Lorde - The Hunger Games: Il canto della rivolta

Secondo Pensieri Cannibali vinceranno: John Legend e Common
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lana Del Rey

Forza Lana! Vederla conquistare un Golden Globe sarebbe davvero un'enorme soddisfazione, ma sarebbe anche troppo bello e quindi il mio solito ottimismo mi fa pensare che non accadrà.

Lana sta provando le espressioni di gioia in caso di vittoria.
Ha ancora molto lavoro da fare...

Migliore colonna sonora originale
Antonio Sanchez - Birdman
Alexandre Desplat - The Imitation Game
Hans Zimmer - Interstellar
Jóhann Jóhannsson - La teoria del tutto
Trent Reznor, Atticus Ross - Gone Girl - L'amore bugiardo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Antonio Sanchez
Secondo Pensieri Cannibali meritano di vincere: Trent Reznor e Atticus Ross

Nella categoria delle colonne sonore sono stati scelti tutti lavori più che validi. Difficile fare una previsione, ma potrebbe vincere quella coraggiosa composta da percussioni di Birdman, che non vedremo invece concorrere agli Oscar, dove è stata esclusa per qualche strambo cavillo tecnico tirato fuori da quei noiosi parrucconi dell'Academy.


Premi televisivi

Migliore serie drammatica
Downton Abbey
The Affair
Game of Thrones
The Good Wife
House of Cards

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: House of Cards
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: The Affair

Premettendo che molte delle serie effettivamente migliori dell'anno non sono state nominate, tra queste il mio tifo va all'unica serie esordiente del lotto, The Affair. Ma non credo vincerà. Dovrebbe essere l'anno di House of Cards o, chissà?, di Game of Thrones.

Chi conquisterà il trono questa sera?

Migliore serie commedia o musical
Girls
Jane the Virgin
Orange Is the New Black
Silicon Valley
Transparent

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Transparent
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Transparent

Io sono ancora sconcertato dal fatto che una porcheruola come Jane the Virgin abbia ottenuto la nomination, comunque per la vittoria dovrebbe essere una sfida tra Orange Is the New Black e la rivelazione dell'anno Transparent.

Che vinca il migliore.
Ehm... che vinca la migliore.
Ehm, cioè... boh.

Migliore miniserie o film tv
Olive Kitteridge
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Fargo
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: True Detective

True Detective ce la farà a vincere? O verrà battuto dal “rivale” Fargo? Oppure tra i due litiganti la spunteranno la mini miniserie Olive Kitteridge o il film tv The Normal Heart.
Quest'anno è davvero difficile fare una previsione in questa categoria, ma il mio tifo è tutto per True Detective.
Go Cohle!

"Non potete premiare Billy Bob con quella pettinatura, suvvia."
"Ha parlato belli capelli, ha parlato."

Migliore attrice in una serie drammatica
Viola Davis - How to Get Away With Murder
Claire Danes - Homeland
Julianna Margulies - The Good Wife
Robin Wright - House of Cards
Ruth Wilson - The Affair

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Viola Davis
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ruth Wilson

Tra le attrici quest'anno c'è una ventata d'aria fresca grazie alla presenza di Viola Davis e Ruth Wilson e secondo me la prima potrebbe e dovrebbe spuntarla. La mia vera trionfatrice morale comunque è la straordinaria Tatiana Maslany, ancora una volta esclusa dalle nomination dei grandi premi della televisione americana.

"Se stasera non mi premiate, pubblico le foto di Salvini nudo...
questa volta completamente nudo!"

Migliore attore in una serie drammatica
Kevin Spacey - House of Cards
Clive Owen - The Knick
James Spader - The Blacklist
Liev Schreiber - Ray Donovan
Dominic West - The Affair

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Kevin Spacey
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Dominic West

Tra gli attori io faccio il tifo per l'ottimo Dominic West di The Affair, che almeno un premio questa sera potrebbe anche portarselo a casa, e non mi spiacerebbe nemmeno Liev “Ray Donovan” Schreiber, ma l'uomo da battere sembra essere il perfido Kevin Spacey di House of Cards.


Migliore attrice in una serie commedia o musical
Julia Louis-Dreyfus - Veep
Edie Falco - Nurse Jackie
Gina Rodriguez - Jane the Virgin
Lena Dunham - Girls
Taylor Schilling - Orange Is the New Black

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gina Rodriguez
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Julia Louis-Dreyfus

Julia Louis-Dreyfus, esilarante protagonista di Veep, di solito va fortissimo agli Emmys ma non ai Globes. Quest'anno le cose cambieranno? Credo di no. Credo che i Globe premieranno la nuova Ugly Betty, la protagonista di Jane the Virgin Gina Rodriguez.


Migliore attore in una serie commedia o musical
Don Cheadle - House of Lies
William H. Macy - Shameless
Ricky Gervais - Derek
Jeffrey Tambor - Transparent
Louis C.K. - Louie

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jeffrey Tambor
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jeffrey Tambor

Qui vince facile Jeffrey Tambor, dai. Interpreta in maniera sensazionale un trans, non può non trionfare.

Jeffrey Tambor si prepara per la serata.

Migliore attrice in una miniserie o film tv
Jessica Lange - American Horror Story: Freak Show
Maggie Gyllenhaal - The Honorable Woman
Frances McDormand - Olive Kitteridge
Frances O'Connor - The Missing
Allison Tolman - Fargo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Frances McDormand
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Allison Tolman

Nella categoria delle attrici di una miniserie o film tv c'è una sfida “coeniana” tra la straordinaria Frances McDormand, la mogliettina di Joel Coen, e la rivelazione della serie Fargo Allison Tolman. Per quanto grandiose entrambe, io vedrei bene un premio a un volto nuovo come la promettente Tolman.

Migliore attore in una miniserie o film tv
Martin Freeman - Fargo
Woody Harrelson - True Detective
Matthew McConaughey - True Detective
Mark Ruffalo - The Normal Heart
Billy Bob Thornton - Fargo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matthew McConaughey
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Matthew McConaughey

Agli Emmys era stato sconfitto da Bryan Cranston di Breaking Bad. Qui ai Golden Globe non dovrebbe avere troppa competizione. Almeno spero. Vai Matthew McCoso!

Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film tv
Kathy Bates - American Horror Story: Freak Show
Uzo Aduba - Orange Is the New Black
Joanne Froggatt - Downton Abbey
Michelle Monaghan - True Detective
Allison Janey - Mom

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Uzo Aduba
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Michelle Monaghan

La folle “Crazy Eyes” di Orange Is the New Black Uzo Aduba si è già portata a casa un Emmy, ma potrebbe bissare pure ai Golden Globe. Io però tifo per Michelle Monaghan. La pur brava Kathy Bates per quella porcata del Freak Show anche no, per favore!

Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film tv
Matt Bomer - The Normal Heart
Alan Cumming - The Good Wife
Colin Hanks - Fargo
Bill Murray - Olive Kitteridge
Jon Voight - Ray Donovan

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matt Bomer
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jon Voight

Chiudiamo con gli attori non protagonisti, dove ci sarà una grande sfida nuovo VS. usato sicuro: la spunterà il sorprendente Matt Bomer del film tv The Normal Heart o l'affidabile Bill Murray che compare nella parte finale di Olive Kitteridge? E soprattutto, hanno davvero nominato il pessimo Colin Hanks? Cos'avrà fatto il paparino Tom per fargli ottenere una candidatura?
In ogni caso io tifo per l'esaltante Jon Voight di Ray Donovan.

Per il momento è tutto. Ci aggiorniamo domani per vedere quante previsioni sono state azzeccate da Pensieri Cannibali, ma soprattutto per commentare i premi e pure il red porchet dell'evento.
Buona Golden Globe night!

"And the winners are...
Eh no, calmini. Per scoprirlo vi tocca attendere ancora un po'."

LA DOLCE ANITA

ST. VINCENT, IL SANTO PATRONO DEI DILUDENDI

$
0
0




St. Vincent
(USA 2014)
Regia: Theodore Melfi
Sceneggiatura: Theodore Melfi
Cast: Bill Murray, Jaeden Lieberher, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Terrence Howard, Ann Dowd, Chris O'Dowd, Nate Corddry, Dario Barosso
Genere: vecchietto meets bimbetto
Se ti piace guarda anche: About a Boy, Gran Torino, Up

St. Vincent aveva tutte le carte in regole per piacermi. Persino per diventare un mio nuovo cult. Forse persino per diventare un mio nuovo santino personale.
Per prima cosa, si tratta di una pellicole indie, e io in genere adoro le pellicole indie. Sono proprio un maledetto hipster. Anche se ultimamente, va detto, tendono a somigliarsi un po' tutte e quindi da questo punto di vista ormai ricordano i “nemici” hollywoodiani, ovvero pellicole prodotte in serie senza un briciolo di originalità.
Quindi ci sono i due protagonisti, un vecchietto e un bambinetto, per quello che si preannuncia un “About a Boy della terza età”, come definito in maniera azzeccata da Mr. Ink. About a Boy è un film che io amo, tratto per altro da uno dei miei romanzi preferiti, Un ragazzo di Nick Hornby. Non è mica finita qui: il protagonista interpretato da Hugh Grant è addirittura uno dei miei modelli esistenziali assoluti.
Quanto alle “pellicole sulla terza età”, non ne sono un gran fan, però in questo caso il vecchietto protagonista è Bill Murray, l'idolo di film come Ghostbusters e Lost in Translation, qui dalle parti di Pensieri Cannibali sempre parecchio apprezzato, sia per l'ironia che accompagna molti dei suoi personaggi che per le scelte raramente scontate delle pellicole da interpretare.
Bill Murray porta qui sullo schermo un vecchietto stronzetto, ma diciamo anche stronzone. Un tipo all'apparenza burbero, menefreghista, scontroso, con in più una passione per prostitute, alcool, cibo spazzatura e gioco d'azzardo. Praticamente è come potrei essere io tra 50, diciamo anche 60 anni. A parte la passione per il gioco d'azzardo, che non ho mai avuto.


Gli ingredienti per un possibile nuovo cult cannibale sembravano insomma esserci tutti, compresi un'attitudine poco politically correct e una serie di personaggi comprimari niente male, soprattutto l'insegnante di religione sui generis portato sullo schermo da Chris O'Dowd e la prostituta russa ritratta in maniera comica da Naomi Watts, impegnata in una specie di autoparodia della parte che aveva ne La promessa dell'assassino di David Cronenberg.
Eppure questo film...
non mi è piaciuto.

"Cannibal, vuoi dirmi che mi sono spaccato la testa per niente?"

Non posso dire nemmeno che mi sia spiaciuto del tutto. È una sensazione peggiore: mi ha lasciato sostanzialmente indifferente. Com'è possibile ciò?
Il problema di questo film, o forse il problema mio che di film ne vedo troppi, è che dal primo all'ultimo istante ho avuto una sensazione costante di déjà vu. Mi sentivo un cazzo di preveggente. Sapevo già cosa stava per succedere ancora prima che capitasse sullo schermo. Oltre al citato About a Boy (di cui finisce per ricordare la mediocre serie tv, più che il film o il romanzo), il rapporto tra vecchietto e bimbetto ricalca quello già visto in un sacco di altre pellicole analoghe, da Gran Torino ad Up fino a Molto forte, incredibilmente vicino. St. Vincent non aggiunge niente di nuovo a questo particolare sottogenere sul confronto tra due generazioni parecchio distanti tra loro. Inoltre, se Bill Murray gigioneggia alla grande e ci regala un buon personaggio, il bimbetto, tale Jaeden Lieberher, è parecchio anonimo e verrebbe quasi voglia di menarlo, come fanno i bulletti suoi compagni di classe.
Non fosse che io sono assolutamente contro la violenza nei confronti dei bambini. Io sono a favore solo della violenza nei confronti degli adulti e, come avevo già specificato, degli adulti uomini.

"Cannibal ce l'ha davvero grosso così...
L'ego, intendo ovviamente."

Nonostante il senso di déjà vu, la visione della pellicola scorre via in maniera piuttosto piacevole, per quanto priva di momenti particolarmente esilaranti, e per una comedy è un difetto da non sottovalutare. La parte finale però no. Non ci siamo proprio. St. Vincent scivola nella conclusione più (basta leggere il titolo) facile da immaginare fin dall'inizio. Peccato ancora più grave: scade in un eccessivo buonismo che fino a quel momento era riuscito a scansare. Tutta la cattiveria mostrata fino ad allora, più da Bill Murray che non dalla pellicola nel complesso, viene allora buttata nel cesso, con una conclusione che potremmo definire “fabiofaziesca”, più ancora che hollywoodiana.
Il film comunque è cariiino caruccio, ruffiano al punto giusto, riceverà un sacco di critiche positive e credo piacerà più o meno a tutti. Io però, da buona versione giovane del personaggio interpretato da Bill Murray, non ci sto e di fronte a un prodotto prevedibile e scontato come questo storco il naso e dico: “Meh”.
(voto 6-/10)

GOLDEN GLOBE 2015: VINCITORI, VINTI E RED PORCHET

$
0
0




Oh, andiamo un po' a vedere quanti premi si è portato a casa True Detective ai Golden Globe 2015. La serie crime è stata incoronata come prodotto televisivo dell'anno da un sacco di gente, compresi Pensieri Cannibali, i lettori cannibali, una miriade di riviste e siti, persino il mio blog rivale WhiteRussian e molti altri. Praticamente tutti. E allora contiamoli, questi premi...
Aveva 4 nomination, però considerando che Matthew McConaughey e Woody Harrelson erano candidati nella stessa categoria, poteva vincere al massimo 3 Globes. Quindi se ne è portati a casa 3?
No dai, solo 2 che Michelle Monaghan tra le migliori attrici non protagoniste non era quotatissima...
Nemmeno?
Almeno un premio se lo sarà aggiudicato?
Zero?
True Detective non si è portato a casa manco un premio?
Proprio così. Fargo ha abbattuto True Detective e Billy Bob Thornton ha sconfitto Matthew + Woody.
Per carità, Fargo è un prodotto di qualità, però si tratta “solo” di un bel filmone diviso in 10 puntate. True Detective invece è una serie epocale di cui si parlerà ancora tra 25 anni, al pari o quasi di Twin Peaks, che nel 1990 si era invece portata a casa 3 Golden Globes.
Nelle categorie televisive per fortuna sono arrivate, almeno per me, anche delle belle soddisfazioni, come i due premi ciascuna a due delle serie rivelazione dell'anno: The Affair e Transparent.

Tra i premi ai film le cose sono andate invece in maniera più prevedibile, a parte per il sito de La Repubblica che dava per favoriti Selma e Birdman, ma dovrebbe seguire di più i pronostici di Pensieri Cannibali che avevano previsto (quasi) tutto. C'è stato allora il trionfo di Boyhood, che ha preso 3 premi, e la vittoria come miglior pellicola comedy di Grand Budapest Hotel, mentre Birdman si è potuto consolare con i premi all'attore protagonista Michael Keaton e alla sceneggiatura.

Sul palco in molti hanno ricordato la strage di Parigi unendosi al coro: “Je suis Charlie”, tra cui anche George Clooney che si è portato a casa il premio Cecil B. DeMille, ovvero il Golden Globe alla carriera e non “un importante riconoscimento che attesta il suo impegno nel campo umanitario” come scritto su La Repubblica. Ma chi si occupa di cinema sul loro sito? Assumetemi me che fate una figura migliore, e che ca##o!

Vediamo adesso i commenti veloci a tutti i vari premi, con le mie previsioni che si sono rivelate piuttosto azzeccate. Ne ho prese 9 su 14 nelle categorie cinematografiche e 6 su 11 in quelle televisive. Forse soltanto Patricia Arquette ai tempi della serie Medium avrebbe potuto fare di meglio.
Subito dopo passiamo poi a dare un'occhiata al sempre gustoso red porchet dell'evento.



Golden Globe cinematografici 2015

Miglior film drammatico
Boyhood di Richard Linklater
Foxcatcher di Bennett Miller
The Imitation Game di Morten Tyldum
Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay
La teoria del tutto di James Marsh

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Boyhood
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Boyhood
Alla fine ha vinto: Boyhood

Nessuna sorpresa: ha vinto Boyhood, che a questo punto è sempre più il favorito numero 1 agli Oscar 2015.


Miglior film commedia o musical
Birdman di Alejandro González Iñárritu
The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
Into the Woods di Rob Marshall
Pride di Matthew Warchus
St. Vincent di Theodore Melfi

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman
Alla fine ha vinto: Grand Budapest Hotel

Lotta apertissima qua, con Grand Budapest Hotel che alla fine ha uccellato l'uomo uccello.

"Non volevano premiarci perché la cerimonia si tiene al Beverly Hilton Hotel e quindi c'è conflitto di interessi,
ma alla fine il Globe ce l'han dato lo stesso."

Miglior regia
Ava DuVernay – Selma - La strada per la libertà
Alejandro González Iñárritu – Birdman
Wes Anderson – The Grand Budapest Hotel
David Fincher – Gone Girl - L'amore bugiardo
Richard Linklater – Boyhood

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Richard Linklater
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Richard Linklater
Alla fine ha vinto: Richard Linklater

Vittoria scontatissima. 12 anni per girare un film e vuoi non premiarlo?
Io però oltre a un Golden Globe gli darei pure un Bradipo Award per essersela presa tanto comoda.

Migliore attrice protagonista (in un film drammatico)
Jennifer Aniston - Cake
Felicity Jones - La teoria del tutto
Julianne Moore - Still Alice
Rosamund Pike - Gone Girl - L'amore bugiardo
Reese Witherspoon - Wild

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Julianne Moore
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Rosamund Pike
Alla fine ha vinto: Julianne Moore

Personalmente io avrei preferito premiare Rosamund Pike o Felicity Jones. Questa Julianne Moore che in Still Alice pare fenomenale devo però ancora vederla, quindi giudizio sospeso. Tanto al massimo a vendicarsi ci penserà Amazing Amy.

Migliore attore protagonista (in un film drammatico)
Steve Carell - Foxcatcher
Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
Jake Gyllenhaal - Lo sciacallo - Nightcrawler
David Oyelowo - Selma - La strada per la libertà
Eddie Redmayne - La teoria del tutto

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Benedict Cumberbatch
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jake Gyllenhaal
Alla fine ha vinto: Eddie Redmayne

Fosse per me, avrei premiato Jake Gyllenhaal. Un po' perché è uno dei miei attori preferiti in assoluto e un po' perché la sua performance in Lo sciacallo è una delle più pazzesche a cui abbia mai assistito. Considerando come le sue quotazioni fossero purtroppo basse, sono comunque contento che il premio sia andato a Eddie Redmayne, giovane attore inglese che finora non avevo mai considerato molto ma che in La teoria del tutto riesce a trasformarsi in maniera impressionante in Stephen Hawking. Applausi.

E' così calato nella parte che sembra ancora Stephen Hawking.
Ah, non sta più recitando?

Migliore attrice protagonista (commedia o musical)
Amy Adams - Big Eyes
Emily Blunt - Into the Woods
Helen Mirren - Amore, cucina e curry
Julianne Moore - Maps to the stars
Quvenzhané Wallis - Annie

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Amy Adams
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Amy Adams
Alla fine ha vinto: Amy Adams

Big Eyes i miei occhi devo ancora visionarlo, però Amy Adams mi piace sempre di più, quindi big gioia per lei.

Migliore attore protagonista (commedia o musical)
Ralph Fiennes – The Grand Budapest Hotel
Michael Keaton - Birdman
Bill Murray - St. Vincent
Joaquin Phoenix - Vizio di forma
Christoph Waltz - Big Eyes

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Michael Keaton
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Joaquin Phoenix
Alla fine ha vinto: Michael Keaton

Ve l'avevo detto che a Hollywood amano i grandi ritorni e Michael Keaton tramutatosi da Batman in Birdman pare spicchi davvero il volo. Non vedo l'ora di vedere l'ora di vederlo.


Migliore attrice non protagonista
Patricia Arquette – Boyhood
Keira Knightley – The Imitation Game
Meryl Streep – Into The Woods
Emma Stone – Birdman
Jessica Chastain – A Most Violent Year

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Patricia Arquette
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Emma Stone e Jessica Chastain
Alla fine ha vinto: Patricia Arquette

Sì, brava Patricia Arquette, attrice in passato parecchio sottovalutata, però volete mettere il tripudio di rosse che ci sarebbe stato con un premio ex aequo a Emma Stone e Jessica Chastain come da me sognato?

Migliore attore non protagonista
Robert Duvall – The Judge
Ethan Hawke – Boyhood
Edward Norton – Birdman
J.K. Simmons – Whiplash
Mark Ruffalo – Foxcatcher

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: J.K. Simmons
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Edward Norton
Alla fine ha vinto: J.K. Simmons

In questa categoria i Golden Globe hanno fatto gli hipster, premiando la pellicola trionfatrice all'ultimo Sundance Festival, Whiplash, altro film che sono curiosissimo di vedere.


Migliore sceneggiatura
Alexander Dinerlaris, Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Armando Bo – Birdman
Wes Anderson - The Grand Budapest Hotel
Graham Moore – The Imitation Game
Gillian Flynn – Gone Girl - L'amore bugiardo
Richard Linklater – Boyhood

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Gillian Flynn – Gone Girl - L'amore bugiardo
Alla fine ha vinto: Birdman

Pensavo l'avrebbe spuntata Wes Anderson, invece la migliore sceneggiatura, almeno per la Hollywood Foreign Press Association che decide a chi vanno i Golden Globes, è quella di Birdman. La voglia di guardarlo sale ancora di più.

Miglior film d'animazione
Big Hero 6 (Walt Disney Animation Studios; Walt Disney Studios Motion Pictures)
The Book of Life (Twentieth Century Fox e Reel FX Animation Studios)
Boxtrolls - Le scatole magiche (Laika; Focus Features)
Dragon Trainer 2 (DreamWorks Animation LLC; Twentieth Century Fox)
The Lego Movie (Warner Bros. Pictures / Village Roadshow Pictures / RatPac-Dune Entertainment / Lego System A/S / Vertigo Entertainment/Lin Pictures)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Lego Movie
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Dragon Trainer 2
Alla fine ha vinto: Dragon Trainer 2

Non è stato un anno troppo memorabile per l'animazione americana, e diciamolo. Alla fine ha vinto il meno peggio, Dragon Trainer 2, che comunque per quanto mi riguarda resta solo l'ombra del primo capitolo.

Miglior film in lingua straniera
Force Majeure (Turist) di Ruben Östlund
Viviane di Ronit e Shlomi Elkabetz (Israele)
Ida di Pawel Pawlikowski (Polonia/Danimarca)
Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia)
Tangerines (Mandariinid) di Zaza Urushadze (Estonia)

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ida
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida
Alla fine ha vinto: Leviathan

Non mi sarebbe spiaciuta una vittoria della suora Ida, ma gli altri film devo ancora guardarli quindi lascio sospeso il giudizio. Io e il cinema russo comunque non è che andiamo troppo d'accordo, ma chissà che questo Leviathan non mi faccia cambiare idea.

Migliore canzone originale
Glory di John Legend, Common - Selma - La strada per la libertà
Big Eyes di Lana Del Rey - Big Eyes
Mercy Is di Patti Smith, Lenny Kaye - Noah
Opportunity di Greg Kurstin, Sia Furler, Will Gluck - Annie
Yellow Flicker Beat di Lorde - The Hunger Games: Il canto della rivolta

Secondo Pensieri Cannibali vinceranno: John Legend e Common
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lana Del Rey
Alla fine hanno vinto: John Legend e Common

Uffa. La canzone del film Selma non è male, però “Big Eyes” è splendida. Pazienza, tanto lo sapevo che la povera Lana non sarebbe stata premiata. E se già nelle foto di solito non è proprio Miss Felicità, chissà che faccia avrà fatto alla lettura del premio andato al cantante pop-soul John Legend e al rapper Common.

"E facciamoci un selfie come er Pupone!"

Migliore colonna sonora originale
Antonio Sanchez - Birdman
Alexandre Desplat - The Imitation Game
Hans Zimmer - Interstellar
Jóhann Jóhannsson - La teoria del tutto
Trent Reznor, Atticus Ross - Gone Girl - L'amore bugiardo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Antonio Sanchez
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Trent Reznor e Atticus Ross
Alla fine ha vinto: Jóhann Jóhannsson

In una cinquina di colonne sonore estremamente interessanti, alla fine hanno vinto le splendide, emozionanti musiche di La teoria del tutto composte dall'islandese Jóhann Jóhannsson. Considerando che Trent Reznor dei Nine Inch Nails aveva già fatto una scorpacciata di premi ai tempi di The Social Network, sono contento anche così.



Golden Globe televisivi 2015

Migliore serie drammatica
Downton Abbey
The Affair
Game of Thrones
The Good Wife
House of Cards

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: House of Cards
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: The Affair
Alla fine ha vinto: The Affair

Ha vinto The Affair. Godo.
Non quanto i protagonisti della serie, che stanno sempre ad accoppiarsi come ricci, però godo.


Migliore serie commedia o musical
Girls
Jane the Virgin
Orange Is the New Black
Silicon Valley
Transparent

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Transparent
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Transparent
Alla fine ha vinto: Transparent

Una serie fresca, originale, divertente e pure toccante. Per quanto pure Orange Is The New Black e Girls abbiano tirato fuori delle stagioni notevolissime, il premio alla novità assoluta Transparent qui su Pensieri Cannibali è approvato in pieno.


Migliore miniserie o film tv
Olive Kitteridge
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Fargo
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: True Detective
Alla fine ha vinto: Fargo

La vittoria del pur valido Fargo sul capolavoro True Detective credo sarà ricordata come uno dei più grandi misteri nella storia di Hollywood. Un po' come quando Forrest Gump agli Oscar ha superato Pulp Fiction. O come quando Julia Roberts ha sposato il cantante country Lyle Lovett.


Migliore attrice in una serie drammatica
Viola Davis - How to Get Away With Murder
Claire Danes - Homeland
Julianna Margulies - The Good Wife
Robin Wright - House of Cards
Ruth Wilson - The Affair

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Viola Davis
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ruth Wilson
Alla fine ha vinto: Ruth Wilson

Sorpresa, sorpresa. The Affair non solo si è portato a casa il premio di miglior serie drama dell'anno, ma la protagonista femminile, la sexy rivelazione Ruth Wilson, ha pure messo le sue manine sul Globe di miglior attrice. Scegliendo questa parte ha fatto davvero un gran bell'affair.

"Ecco cosa ne penso della sconfitta di True Detective."

Migliore attore in una serie drammatica
Kevin Spacey - House of Cards
Clive Owen - The Knick
James Spader - The Blacklist
Liev Schreiber - Ray Donovan
Dominic West - The Affair

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Kevin Spacey
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Dominic West
Alla fine ha vinto: Kevin Spacey

And the winner is... Kevin Spacey.
D'altra parte Caparezza è da tempo che lo diceva.

Migliore attrice in una serie commedia o musical
Julia Louis-Dreyfus - Veep
Edie Falco - Nurse Jackie
Gina Rodriguez - Jane the Virgin
Lena Dunham - Girls
Taylor Schilling - Orange Is the New Black

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gina Rodriguez
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Julia Louis-Dreyfus
Alla fine ha vinto: Gina Rodriguez

No. Non ci siamo proprio. Ogni tot anni la sindrome della latinata coglie gli Emmy e i Golden Globe. Era capitato con Ugly Betty, è ricapitato ora con la protagonista di Jane the Virgin. Contento per lei, però le serie ben recitate sono altre.

Non preoccuparti, Gina. Anch'io mi son messo a piangere
quando ho saputo che Jane the Virgin aveva vinto un Globe.

Migliore attore in una serie commedia o musical
Don Cheadle - House of Lies
William H. Macy - Shameless
Ricky Gervais - Derek
Jeffrey Tambor - Transparent
Louis C.K. - Louie

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jeffrey Tambor
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jeffrey Tambor
Alla fine ha vinto: Jeffrey Tambor

Ha vinto lei, Maura. Cioè volevo dire lui, Jeffrey Tambor, il grandioso protagonista transformista di Transparent. Non poteva andare diversamente.

Migliore attrice in una miniserie o film tv
Jessica Lange - American Horror Story: Freak Show
Maggie Gyllenhaal - The Honorable Woman
Frances McDormand - Olive Kitteridge
Frances O'Connor - The Missing
Allison Tolman - Fargo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Frances McDormand
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Allison Tolman
Alla fine ha vinto: Maggie Gyllenhaal

La sorpresa più inaspettata della serata, capace di superare nomi affermati come quello di Jessica Lange e della bravissima Frances McDormand di Olive Kitteridge, così come la rivelazione di Fargo Allison Tolman. Dovrei essere contento, anche considerando come Maggie Gyllenhaal mi sia sempre piaciuta. Peccato solo sia stata premiata per la serie più noiosa in cui mi sono imbattuto lo scorso anno, la vincitrice del Valium Award tv 2014 di Pensieri Cannibali The Honourable Woman.

Migliore attore in una miniserie o film tv
Martin Freeman - Fargo
Woody Harrelson - True Detective
Matthew McConaughey - True Detective
Mark Ruffalo - The Normal Heart
Billy Bob Thornton - Fargo

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matthew McConaughey
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Matthew McConaughey
Alla fine ha vinto: Billy Bob Thornton

Per quanto mi riguarda, il premio più ingiusto della serata. Con tutto il rispetto per Billy Bob, che dovrebbe ricevere un premio soltanto per aver sopportato Angelina Jolie come moglie, la sua interpretazione da cattivone in Fargo non mi ha convinto al 100%. Nella stessa serie ho preferito decisamente Martin Freeman. Per non parlare di Woody Harrelson e soprattutto Matthew McConaughey. Per quanto Rust Cohle sia un tipo “leggermente” pessimista, nemmeno lui avrebbe potuto immaginare che la serata dei Golden Globe per True Detective sarebbe andata a finire tanto male.

Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film tv
Kathy Bates - American Horror Story: Freak Show
Uzo Aduba - Orange Is the New Black
Joanne Froggatt - Downton Abbey
Michelle Monaghan - True Detective
Allison Janney - Mom

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Uzo Aduba
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Michelle Monaghan
Alla fine ha vinto: Joanne Froggatt

Una delle categorie più incerte e imprevedibili della serata. Peccato per Michelle Monaghan e Uzo Aduba di due grandi serie rimaste clamorosamente a bocca asciutta, True Detective e Orange Is The New Black. Per quanto non regga Downton Abbey, comunque, non ce la faccio a dispiacermi per un premio andato a Joanne Froggatt, attrice notevole in film come Still Life e Il lercio e soprattutto una tipa che mi fa un sesso incredibile.


Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film tv
Matt Bomer - The Normal Heart
Alan Cumming - The Good Wife
Colin Hanks - Fargo
Bill Murray - Olive Kitteridge
Jon Voight - Ray Donovan

Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matt Bomer
Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Jon Voight
Alla fine ha vinto: Matt Bomer

Matt Bomer salva la serata disastrosa di HBO, con True Detective, Olive Kitteridge e Girls sconfitti e The Leftovers del tutto ignorato fin dalle nomination. Il film tv The Normal Heart un premio se lo meritava e poi Matt è apparso uno dei più genuinamente sorpresi e felici di aver vinto un premio così prestigioso. Quasi quanto un Oscar o un Oscarrafone di Pensieri Cannibali.


Abbiamo finito con i premi ufficiali che quest'anno se non altro, soprattutto per quanto riguarda la tv, non sono stati così scontati. Ora però passiamo ad altri premi, quelli assegnati da Pensieri Cannibali sul red carpet.


Il Red Porchet dei Golden Globe 2015

Amal Clooney - Morticia Award

Look spettrale e inquietante per la neomogliettina di George Clooney. Adesso che Tim Burton si è mollato con Helena Bonham ma non tanto Bona Carter, lei sta già mettendo le mani avanti per quando il suo contratto, pardon matrimonio con  il bel George sarà finito?
(voto 4/10)

Laura Prepon - Morticia versione figa Award

Anche Laura Prepon di Orange Is the New Black ha scelto un look sull'inquietante andante. Solo che a lei sta parecchio meglio che ad Amal.
(voto 7/10)

Kate Hudson - Dumbo Award

Che sventola, Kate Hudson!
Peccato solo per quelle orecchie a sventola...
(voto 7-/10)

Jennifer Lopez - Tiratela di meno Award

J.Lo, puoi anche tirare fuori i globi (Jeremy Renner cit.) finché vuoi, ma continui a non piacermi.
E che cazzo, sei troppo volgare per i miei gusti, porco due!
(voto 4/10)

Amy Adams - Top Escort Award
Questa sì che è classe.
J.Lo, prendi appunti, invece di darti tante arie.
(voto 8/10)

Adam Levine e Behati Prinsloo - Belli belli in modo assurdo Award

Il cantante/attore Adam Levine e la modella/neomoglie Bahati Prinsloo sono belli belli in modo assurdo.
Persino troppo.
(voto 7,5/10)

Justin Theroux e Jennifer Aniston - Brangelina beccatevi questo Award

Una delle coppie più affascinanti della serata.
Alla faccia dei Brangelina che con i loro ultimi film Fury e Unbroken sono stati ignorati dalle nomination dei Golden Globes e hanno disertato la cerimonia.
(voto 7,5/10)

Anna Faris e Chris Pratt - Comedy Duo Award

"I'm CBS, he's NBC. But we plan to raise our children HBO."
La coppia più simpatica della serata.
(voto 7+/10)

Emma Stone - Big Eyes Award

Le conduttrici della serata Tina Fey e Amy Poehler hanno scherzato sui Big Eyes di Emma Stone, ma ad avercene, di big eyes come i suoi. E no, per una volta non c'erano allusioni sessuali nascoste, visto che Emma è abbastanza piatta.
(voto 8)

Katie Holmes - Arrapata Award

Attenzione, scapoloni di Hollywood. Katie Holmes è a caccia di un nuovo marito. Vero o finto che sia, poco importa. Basta che torni a farla lavorare, che da quando si è mollata con Tom Cruise a Hollywood non se la fila più nessuno.
(voto 6,5/10)

Joshua Jackson e Diane Kruger - #teampacey Award

Diane Kruger, occhio a Joey Potter!
(voto 7+/10)

Keira Knightley - Mia nonna è più sexy Award

Keira Knightley deve aver confuso il red carpet dei Golden Globe 2015 con uno dei suoi soliti film in costume. Vestita con questo centrotavola fa tenerezza, ma se il suo intento era quello di risultare sexy l'obiettivo è mancato. In qualunque caso, la farfalla al polso è la miglior prevenzione antistupro mai vista.
(voto 6-/10)

Rosamund Pike - Amazing Rosamund Award

Bella e bona...
volevo dire: bella e brava.
(voto 8+/10)

Melissa McCarthy - All About That Bass Award

Non sarà tra le più bonazze della serata, però vestita così da caramellona gigante tutta da scartare la McCarthy fa la sua porca figura.
(voto 6/10)

Dakota Johnson - 50 sfumature di figa Award

Il nome di Dakota Johnson adesso è accompagnato da un fragoroso “Chiiiii?”, ma tra poco non sentiremo parlare che di lei, appena sarà nei cinema con la versione cinematografica di 50 sfumature di grigio. E come doveva presentarsi se non con un sexy abito grigio?
Il film sarà anche una porcata, ma chissà perché mi è venuta un'improvvisa voglia di vederlo.
(voto 7+/10)

Julianne Moore - MILF Award

Il grigio è il colore di tendenza della serata.
Vedete? Qui su Pensieri Cannibali si parla anche di moda, mica solo di sgnacchera. Sempre a proposito di fashion, Julianne Moore in grigio è proprio una bella MILF. Mentre per quanto riguarda la coda dell'abito chi si occupa delle pulizie del red carpet sta ringraziando l'attrice per aver già dato una prima passata.
(voto 6,5)

Lana Del Rey - Diludendo Award

Adoro Lana sempre e comunque, ma con questo abito prende la vista dallo spazio profondo.
(voto 6,5/10)

Felicity Jones - Why so serious? Award

Felicity Jones è stupenda. Peccato qui non renda in pieno.
Che è sto vestito castigato?
Facce vedè la carne!
(voto 6,5/10)

Maura Tierney - Per forza che tuo marito ti tradisce Award

Maura cara, se continui a vestirti così per forza che il tuo marito in The Affair Dominic West come passatempo continuerà ad andare a ciulare in giro con chiunque gli capiti a tiro.
(voto 5/10)

Ruth Wilson - Mistress Award

Ruth Wilson non ha indossato un vestito particolarmente esaltante. Però, complice la carica sessuale di The Affair quest'anno davvero inarrestabile, riesce a essere sexy con qualunque abito addosso. E soprattutto senza.
(voto 7/10)

Julia Goldani Telles - CBCR Award

Il Cresci Bene Che Ripasso Award va alla 19enne Julia Goldani Telles di The Affair.
Farsela ormai è legale, quindi in questo caso il "cresci"è riferito non all'età bensì al peso, visto che una manciata di chili in più non le farebbero male.
(voto 6,5/10)

Kelly Osbourne - Sempre peggio Award

Kelly Osbourne a questi grandi eventi è immancabile.
Così come è immancabile nella lista delle più inguardabili del red porchet.
(voto 0/10)

Barbapapà Award
Una delle tendenze della serata sono stati gli uomini barbuti. E pure le donne barbute.
Ecco la Top 5 delle migliori barbe viste sul red carpet dei Golden Globe 2015.

5. Conchita Wurst

4. David Oyelowo

3. Jamie Dornan

2. Jake Gyllenhaal

1. Matthew McConaughey

Mi spiace David, Jamie, Jake e pure Conchita per le vostre barbe ben curate, ma il povero Matthew almeno un premio, almeno un Barbapapà Award di consolazione, se lo deve portare a casa.

Jessica Chastain - Dea Award
Chiudiamo in bellezza e, nonostante di bellezze sul red carpet dei Golden Globe 2015 ne siano sfilate parecchie, Jessica Chastain saluta tutte con le manina. Con Jennifer Lawrence quest'anno assente di lusso, non ce n'è per nessun'altra.
Jessica Chastain è l'equivalente in gnoccaggine della serie True Detective. Un capolavoro di donna. Di più, una Dea. L'unica divinità per cui varrebbe la pena combattere delle guerre.
(voto 10/10)


OUIJA, UN FILM DI M-E-R-D-A

$
0
0




L'altro giorno sono andato in mansarda a fare le pulizie.
Perché una persona sana di mente dovrebbe possedere una mansarda?
E perché una persona sana di mente si dovrebbe mettere a pulirla?
Non lo so. Non sono una persona sana di mente e, a quanto pare, non lo è manco la tipa protagonista, o almeno apparentemente protagonista, del film Ouija. Mentre fa ordine in mansarda, la tipa trova una vecchia tavola ouija con cui giocava da bambina insieme alla sua amichetta del cuore.
Cos'è una tavola ouija, oltre a una tavola con dei genitori bastardi che le hanno dato un nome impronunciabile?
È una di quelle tavole usate per comunicare con i morti durante le sedute spiritiche. Il passatempo dell'americano medio, almeno nelle pellicole dell'orrore. Per quanto sia stata usata già a partire dal XVIII secolo, soltanto più di recente è stata brevettata e negli ultimi anni è diventata un marchio registrato dalla Hasbro. Ebbene sì. La Hasbro ha commercializzato persino la tavola con cui parlare ai morti. Non so, tra un po' vorranno commercializzare pure il gioco dell'impiccato?
Rovistando in mansarda, anche io ho trovato una tavola ouija che manco ricordavo di possedere e ho deciso di mettermi a usarla.


Ciao tavola ouija, come va?

D
I
M
E
R
D
A

D-I M-E-R-D-A?
Mi fa piacere che te la passi bene. D'altra parte, con un nome così... Non ti sto a chiedere come si pronuncia, perché se no non la finiamo più. Volevo chiederti un'altra cosa, molto più importante. Cara tavola ouija, quale film vedi nel mio futuro?

S
U
C
A

S-U-C-A?
Non mi pare esista un film con questo titolo. Almeno, tra i film di IMDb non è segnato. Tra i porno invece potrebbe anche esistere. Comunque, riproviamo che ci dev'essere stato un errore di comunicazione. Quale film vedi nel mio futuro?

O
U
I
J
A

O-U-I-J-A?
Lo so che ti chiami così, stupida tavola ouija. Però ti sto chiedendo: quale film dovrei vedere adesso?

O
U
I
J
A

O-U-I-J-A di nuovo?
Cerchiamo su IMDb...

In effetti esiste. Dopo il gioco della Hasbro hanno fatto pure il film?
Va beh, allora guardiamoci questo Ouija.

Ouija
(USA 2014)
Regia: Stiles White
Sceneggiatura: Juliet Snowden, Stiles White
Cast: Olivia Cooke, Daren Kagasoff, Shelley Hennig, Bianca A. Santos, Douglas Smith, Ana Coto, Sunny May Allison, Claudia Katz, Matthew Settle, Lin Shaye, Sierra Heuermann
Genere: spiritico
Se ti piace guarda anche: Final Destination, Annabelle, The Ring, La madre

ATTENZIONE SPOILER
La prima parte della pellicola trascorre lentamente, in maniera parecchio noiosa. La tipa di cui parlavo all'inizio, quella che ha ritrovato la tavola ouija, poco dopo muore. Ovviamente. D'altra parte quando i problemi te li cerchi, non puoi mica pensare di farla franca, soprattutto se ti trovi all'interno di un film dell'orrore, o in teoria dell'orrore. Gli amici della ragazza decidono così di indagare sul suo inspiegabile decesso e si imbattono anch'essi nella tavola ouija. Dopo una mezz'ora di nulla e di scene sonnacchiose che vorrebbero risultare tese senza riuscirci manco per sbaglio, finalmente si mettono pure loro a utilizzare questa benedetta/maledetta tavola ouija, e per qualche istante la pellicola sembra diventare quasi interessante. Era solo un'illusione. Subito dopo, i ragazzi impegnati nella seduta spiritica cominciano a morire uno dopo l'altro e il film si trasforma in una copia di uno a caso dei film della serie di Final Destination, solo con un gusto molto meno macabro e trash nelle scene di morte. Ovvero, è la versione pallosa in stile Annabelle di una pellicola della serie, già sputtanatissima, di Final Destination. Ammazza, che roba!

La nuova frontiera degli horrorini commerciali americani sembra questa. Prendi un oggetto sulla carta spaventoso, come può essere la bambola Annabelle o la tavola ouija, e ci costruisci intorno un film con scene lente fino allo sfinimento, dello spettatore così come dei personaggi. La cosa paradossale è che l'oggetto protagonista del titolo non è poi quasi mai presente all'interno della pellicola e diventa giusto un pretesto per raccontare una banale storiella.
Nel caso di Ouija, dietro agli omicidi abbiamo una vicenda famigliare più o meno inquietante, già vista e rivista in un sacco di pellicole come The Ring e La madre, giusto per citarne un paio. Tutto si risolve in una lunga scia di morti, ma chi cerca sequenze splatter si rivolga pure altrove, per arrivare ad un finale piuttosto frettoloso. Come se, dopo tanta lentezza, gli stessi autori si fossero rotti le balle e avessero voluto chiudere le cose in fretta e furia. Non potevano pensarci un'oretta prima?
FINE SPOILER


Ouija è quindi un film davvero moscio. Se vogliamo essere un pochino melodrammatici, possiamo addirittura considerarlo la morte del genere teen-horror. Senza voler scomodare capisaldi del genere come Scream e Nightmare, al confronto di Ouija persino pellicole non eccezionali ma comunque godibili come So cosa hai fatto e il citato Final Destination appaiono come dei Capolavori inarrivabili. Da un film adolescenziale costruito intorno a una tavola per evocare i morti mi aspettavo non dico tanto, giusto una pellicola più o meno divertente. Nell'ora e mezza di durata invece non c'è manco una – manco mezza – battuta o un momento anche solo vagamente ironico.

La cosa più tragica sono i personaggi. Non ce n'è uno che possa essere considerato anche solo alla lontana simpatico. Sono tutti anonimi. Le attrici sono anche delle discrete fighette: c'è l'inquietante ma affascinante Olivia Cooke di Bates Motel, c'è la bonazza Shelley Hennig già vista in The Secret Circle e Teen Wolf, in più c'è la caliente Bianca A. Santos di The Fosters e della nuova serie di Mtv Happyland che somiglia a Vanessa Hudgens, e c'è pure la promettente darkona Ana Coto. Peccato che i loro personaggi siano del tutto scialbi, senza nemmeno un tratto distintivo. Mi chiedo: ma gli sceneggiatori quanto si sono impegnati per mettere insieme dei personaggi tanto piatti?
Ancora peggio i maschietti di turno. Douglas Smith avrebbe il ruolo del tipo tormentato di turno, peccato non gli venga dato manco un minimo di spazio, mentre Daren Kagasoff di La vita segreta di una teenager americana è il classico boyfriend zerbino senza un briciolo di personalità.
Vedere questo gruppo di ragazzetti fa davvero venire una gran depressione: non bevono, non fumano, non si drogano, non scopano, non vanno alle feste ma non sono dei loser né dei nerd, non ridono, non scherzano, non ascoltano manco della musica. Non fanno un cazzo di niente, a parte mettersi a giocare con 'sta tavola ouija.
Mai visti dei personaggi tanto dimenticabili tutti in una volta sola.

"Finalmente ho capito a cosa serve sta roba...
A nascondersi per la vergogna!"

Forse non sono melodrammatico. Forse non sono esagerato. Ouija è davvero la morte del teen-horror. E, mentre finisco di guardarlo, mi sento male. Mi sento morire anch'io. Ecco perché la dannata tavola ouija mi ha consigliato di vederlo. Per farmi fuori!
Tavola ouija, era questa la tua intenzione?


(voto 3/10)

THE INTERVIEW, L'INTERVISTA IN ESCLUSIVA A JAMES FRANCO

$
0
0




Buonasera gentili spettatori, oggi qui su Pensieri Cannibali abbiamo con noi, con noi è un modo di dire visto che ci sono solo io, un ospite davvero davvero speciale. Mr. James F...
No, per una volta non sto parlando del mio blogger rivale. Oggi c'è qui un ospite molto più importante: Mr. James Franco. Sì, esatto, proprio lui, l'attore di Spider-Man, Spring Breakers, Il grande e potente Oz, Strafumati, Facciamola finita e facciamola finita con questo elenco che tanto so che lo conoscete già tutti.
Non sapete ancora di chi sto parlando?
Del protagonista del nuovo discussissimo The Interview.


Ancora niente?
Ma sto parlando di quello che adesca le minorenni su internet. Avete capito, adesso?


Eccoti qui, James, benvenuto a Pensieri Cannibali.


APPLAUSI DEL PUBBLICO

È un piacere conoscerti, James, anche se in realtà ci siamo già conosciuti dietro le quinte, quando hai provato a darmi la mano ma io mi sono rifiutato. Dopo aver visto The Interview, non si sa mai. Specifico per gli spettatori in ascolto che non hanno ancora visto la pellicola che non mi sto riferendo a qualcosa che ha a che fare con la masturbazione. Non voglio stringere la mano a James Franco per un'altra ragione e quando vedrete The Interview la scoprirete.
A proposito di The Interview, caro James, vogliamo per prima cosa parlare di tutte le polemiche che hanno preceduto l'uscita?
Che vi è saltato in mente a te e a quell'altro pazzo di un Seth Rogen?
Mi fate quasi scoppiare la Terza Guerra Mondiale per via di un film?

APPLAUSI DEL PUBBLICO

James, ti blocco subito prima che tu possa rispondere, riassumendo brevemente la situazione a quegli spettatori distratti che non ne fossero a conoscenza.
Dunque, il tuo caro amico Seth Rogen con quell'altro che non si caga nessuno, tale Evan Goldberg con cui già aveva girato il precedente pazzo film Facciamola finita, e insieme allo sceneggiatore Dan Sterling ha avuto un'idea. Un'idea coraggiosa. Girare una pellicola che parla di un giornalista... diciamo che giornalista non è proprio la parola più corretta. È più come me, un entertainer o, se preferite, un ciarlatano. Un Barbaro d'Urso della televisione americana che realizza interviste sensazionalistiche a personaggi del mondo dello spettacolo. A interpretarlo ci sei proprio tu James, me lo confermi?
Ecco, bravo. Non dire niente. Il tuo gesto di assenso vale più di mille parole. Tu sì che sei un attore formidabile. Annuisci con la testa e si capisce subito che stai annuendo. Non è da tutti.

APPLAUSI DEL PUBBLICO

James Franco, che attore!

APPLAUSI DEL PUBBLICO

Bene James, adesso che hai confermato in esclusiva mondiale solo per Pensieri Cannibali che hai interpretato la parte del protagonista, sveliamo qualcos'altro sulla pellicola. Il giornalista ciarlatano americano, stufo di parlare solo di gossip e stronzate varie, consigliato dal suo fido assistente di produzione Seth Rogen decide di innalzare il livello della sua proposta televisiva andando a intervistare il dittator...
Meno male che mi sono fermato in tempo, altrimenti gli hacker nordcoreani prendevano di mira pure il mio sito.
Dunque, nel film The Interview il giornalista ciarlatano interpretato dal nostro loquace ospite James Franco va a intervistare Kim Jong-un, il Supremo Leader democraticamente eletto, un po' come i nostri ultimi 3 premier, della Repubblica Popolare Democratica di Corea.


Prima di farlo, viene però contattato dalla CIA che vuole cogliere l'occasione per eliminare il Supremo leader nordcoreano, proprio attraverso James Franco. E come ti hanno convinto, James?
Ovviamente utilizzando una bella sventolona, nientepopodimeno che la master of sex Lizzy Caplan.


APPLAUSI DEL PUBBLICO

The Interview è un film quindi che ha uno spunto geniale. Non mi riferisco tanto alla vicenda dell'intervista a Kim Jong-un, quanto alla scelta di dare la parte di una sexy agente della CIA a Lizzy Caplan. Il resto del film, James, possiamo dire che è simpatico e divertente, anche se qualcuno potrà trovare la sua comicità un po' troppo volgare e stupidotta, ma certo non io. La cosa che più colpisce di questa pellicola è comunque la sua idea di partenza. Un'idea che ha scatenato gli hacker nordcoreani i quali, per boicottare l'uscita del film prevista negli USA a fine anno, hanno attaccato la Sony, facendo uscire un sacco di informazioni riservate e scoop incredibili, come il fatto che Angelina Jolie sia una mocciosa viziata e senza talento.
Questa sarebbe un'informazione riservata? Servivano degli hacker nordcoreani per scoprirlo?
Fatto sta che, dopo questo attacco legato proprio all'uscita di The Interview, la Sony aveva deciso di ritirare la distribuzione della pellicola. A questo punto era intervenuto persino il Presidente degli Stati Uniti in persona Barack Obama, sostenendo la libertà di espressione e spingendo affinché il film uscisse comunque. Così è stato. The Interview è arrivato nei cinema americani, sebbene in un numero più limitato di copie rispetto a quanto preventivato, ed è stato pure distribuito online, risultando un successone clamoroso, probabilmente più di quanto sarebbe stato con una distribuzione tradizionale.
Possiamo dunque vederla come un'operazione di marketing geniale, visto che di The Interview ne hanno parlato tutti i telegiornali, persino quelli che trattano di cinema soltanto per promuovere il nuovo dei Vanzina o per annunciare i film della serata, che poi nella maggior parte dei casi non sono dei film veri e propri ma solo dei film tv. E non parlo di film tv prodotti dalla HBO.

Caro James, The Interview è quindi il classico caso di pellicola più interessante per ciò che ha scatenato, piuttosto che per i suoi reali contenuti. Qualcuno potrà fare un paragone con The Blair Witch Project, film che tutti hanno visto per la sua idea originale capace di, se non inventare, comunque commercializzare alla grande il genere mockumentary. Dopo averlo visto, quasi tutti hanno però poi pensato: “Beh, tutto qui?”.
Molto rumore per nulla, direbbe Shakespeare. Io che non sono Shakespeare posso invece dire che l'ho trovato una cagata.

APPLAUSI DEL PUBBLICO

James, non guardarmi male. Ho trovato The Blair Witch Project una cagata. The Interview invece no. Non è un Capolavoro, non è un film che riesce a interpretare e a riscrivere la Storia in maniera geniale e potente come Il grande dittatore o Bastardi senza gloria, ma non è nemmeno una cagata totale. Va senz'altro riconosciuto, potrai ammetterlo anche tu James, che tutto il contorno che ha circondato l'uscita del film è più intrigante e complicato di quanto non lo sia alla fine la pellicola stessa. The Interview fa ridere, nel suo modo cazzaro e sboccato, ma a livello di satira politica siamo su livelli medi, niente ad esempio che non si sia visto in una puntata qualunque di South Park. È una pellicola di intrattenimento, con qualche battuta e scena particolarmente riuscita (l'intervista a Eminem, l'uso di "Firework" di Katy Perry) e qualcun'altra meno, ed è capace di offrire qualche spunto di riflessione in maniera molto leggera. Valida per una visione disimpegnata, un po' meno come pretesto per un nuovo conflitto mondiale. Una commedia politica non così incendiaria, trasformata in una bomba atomica da tutto ciò che le è girato intorno. In ogni caso The Interview è un film da vedere per poterne discutere con la gente, così come sto facendo io ora con questo straordinario attore.

Allora James, adesso ti chiedo ciò che tutto il mondo si starà domandando in questo momento. Non intendo chiederti se hai ricevuto minacce di morte o se temi ritorsioni per aver interpretato questo film, quelle sono cose tue personali che non vanno condivise in tv. Ciò che volevo domandarti è: tu sei James Franco, ti basterebbe uscire di casa per farti chiunque tu voglia, perché diavolo vai ad adescare delle ragazzine su Internet?

Scusate...

Mi comunicano dalla regia che il tempo a nostra disposizione con James purtroppo è finito, dobbiamo mandare in onda la pubblicità. Prima volevo però confessarvi che questa è stata una delle interviste più incredibili della mia carriera, persino più di quella in cui Berlusconi ha mostrato la sua tessera del Partito Comunista di fronte alle nostre telecamere. Voglio inoltre ringraziare di cuore James Franco per aver partecipato a un film del genere. A livello cinematografico può piacere o meno, però Dio solo sa se c'è un gran bisogno oggi di pellicole oltraggiose e satiriche come questa. Dio o Allah o Buddha o L. Ron Hubbard o Jessica Chastain o qualunque altra divinità in cui crediate. Voglio ringraziarlo poi anche per le sue magnifiche e sconvolgenti parole. James, rifacciamolo quando vuoi! E questo non sia inteso in senso sessuale. Infine, ringrazio anche tutti voi amici telespettatori per averci seguito. Buona notte!

APPLAUSI DEL PUBBLICO


The Interview
(USA 2014)
Regia: Evan Goldberg, Seth Rogen
Sceneggiatura: Dan Sterling
Cast: James Franco, Seth Rogen, Randall Park, Lizzy Caplan, Diana Bang, Timothy Simons, Reese Alexander
Genere: satirico
Se ti piace guarda anche: South Park, Facciamola finita, Il dittatore, Borat
(voto 6,5/10)

IL CINEMA DEL TUTTO

$
0
0




Nuova settimana, nuovo fine settimana anticipato, nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle uscite cinematografiche. A condurla ci siamo sempre io, il vostro affezionato Cannibal Kid, e il blogger più psicopatico della rete, il vostro e soprattutto il mio odiato Mr. James Ford.
Cosa esce questo weekend?
Di tutto, o meglio, La teoria del tutto. E di più, ovvero un paio di filmacci che si candidano fin da ora alla classifica dei peggiori dell'annata. Ecco allora tutte le pellicole, parecchio promettenti sia in senso positivo che negativo, in arrivo nei cinema italiani.

La teoria del tutto
"Queste formule sono un gioco da ragazzi.
Comprendere le deliranti opinioni fordiane, quello si che è un lavoro per geni!"
Cannibal dice: Film che ho già visto e di cui a breve vi parlerò. Per ora quindi è tutto.
Ah no, dimenticavo una cosa. Riguardo a Ford e al suo essere fuori dallo spazio e dal tempo ho una teoria astrofisica: lui crede davvero di essere nato e cresciuto nel Wecchio West. Qualcuno però gli spieghi che il periodo in cui è nato sarà anche quello, però Lodi, per quanto situata nell'Italia del North-West, con il West vero e proprio non c'entra nulla.
Ford dice: la mia teoria è che a Cannibal farebbero bene un paio di bottigliate ben assestate.
Appurato questo, ho in rampa di lancio questo film, dunque cercherò di non sbilanciarmi in anticipo o dare troppo respiro alla sensazione che si tratti di un'hollywoodata da Oscar ben interpretata.
Spero, in questo caso, che si possa rivelare quantomeno piacevole da guardare.

Exodus - Dei e Re
"Viva Pensieri Cannibali e abbasso WhiteRussian sempre e comunque!
Hey un momento, cos'è che ha detto Cannibal a proposito di Exodus?"
Cannibal dice: Uh, che bello!
O meglio sarebbe dire: uh, che brutto!
No, non parlo di Ford. Parlo di Exodus, il film che unisce idealmente le due pellicole che hanno conquistato le prime due posizioni nella classifica del peggio di Pensieri Cannibali del 2014. La regia è infatti affidata al sempre più sboffato Ridley Scott, che tenterà di bissare il mega flop del ridicolo The Counselor - Il procuratore, un film che soltanto un anticinema come Ford poteva apprezzare. In più, Exodus è una pellicola biblica proprio come il secondo ciofecone dell'anno scorso, Noah. Mi spiace per Christian Bale, ma dai che ho trovato subito un autorevole contendente alla prima piazza del peggio del 2015!
Ford dice: che le piaghe d'Egitto si scatenino su Casale!
Meglio di no. In fondo lì hanno già il Cucciolo Eroico.
Ridley Scott, capacità tecniche a parte, alle spalle un inizio di carriera folgorante, ha proseguito alternando prodotti molto validi ad altri decisamente meno interessanti.
Sulla carta, quest'ennesimo kolossal di stampo biblico mi ispira meno di un titolo consigliato dal mio rivale o firmato da Von Trier, ma chissà che non si riveli una sorpresa: in ogni caso, si cade in piedi.
Dovesse andare male, avremo già un candidato forte per la decina dedicata al peggio di fine anno, mentre in caso contrario, saremmo rimasti sorpresi.

Hungry Hearts
"Coraggio, Fordino. Ancora qualche anno e poi sarai grande abbastanza...
per poter scappare di casa."
Cannibal dice: Pellicola che si preannuncia come estremamente radical-chic e quindi estremamente intrigante per me ed estremamente fastidiosa per il mio blogger rivale. Bene! Il fatto che la regia sia del figlio raccomandato di Maurizio Costanzo Show, già autore del poco esaltante La solitudine dei numeri primi, e che la protagonista femminile sia l'odiosa Alba Rohrwacher fanno però temere anche me. Il buon apprezzamento all'ultimo Festival di Venezia e il protagonista maschile, il mitico Adam Driver di Girls, fanno risalire le quotazioni. Quindi, come sarà Hungry Hearts?
Se io potrei amarlo quanto detesterlo, l'unica cosa certa è che Ford lo bottiglierà, quindi sempre siano benvenuti film come questo.
Ford dice: quando certi titoli mi passano per le mani, più che hungry, mi sento angry.
Radicalchicchismo, Alba Rohrwacher, atmosfera cannibalesca: ho detto tutto.
Lo salterò a piè pari cercando di resistere alla tentazione di saltargli sopra.
Sempre a piè pari.

Italo
"Bau bau!"
"Marco Bocci, la vuoi smettere di abbaiare?"
"Cai cai!"
Cannibal dice: Non solo una commediola italiana, ma pure una commediola italiana con animali! I cani protagonisti di questa pellicola sono due: uno è il randagio Italo che dà il titolo al film, l'altro è Marco Bocci.
Ford dice: l'unico film con animali che accetterei di vedere di buon grado sarebbe quello dedicato alla biografia del Cucciolo eroico.
Ma purtroppo nessuno ancora si è deciso a realizzarlo.

Asterix e il regno degli Dei
"Se non mi fate avere il selfie der Pupone, scateno subito una guerra!"
Cannibal dice: Da ragazzino mi piacevano un sacco i film di Asterix. Quelli a cartoni, intendo, non quelli live action con Gérard Depardieu. Più che tutti i film in generale, uno in particolare: Le dodici fatiche di Asterix. Non so perché proprio quello, ma lo adoravo. Detto questo, il nuovo capitolo delle avventure dei Galli non lo schifo del tutto, però non mi fa manco correre veloce come Asterix a guardarlo. Preferisco risparmiare il fiato per scappare da Ford.
Ford dice: da piccolo non sono mai stato un amante dei film d'animazione dedicate alle gesta di Asterix e soci, non so precisamente per quale motivo. A pelle mi hanno sempre dato l'idea di qualcosa di vagamente radical chic, nonostante i loro protagonisti fossero esattamente l'opposto, e la sensazione continua a rimanere anche oggi.
Dunque lascerò che i Galli marcino su Casale, e mi godrò lo spettacolo.

Striplife - A Day in Gaza
Forse, ma solo forse, potrei aver cannato l'immagine corretta.
Cannibal dice: Striplife purtroppo non è un film su un locale di spogliarelli. Per fortuna non è nemmeno la storia della carriera da spogliarellista di Ford ai tempi della sua gioventù. Si tratta invece di una pellicola italiana girata sulla Striscia di Gaza che si preannuncia molto impegnata. Troppo impegnata in un periodo come questo in cui, almeno col cinema, ho voglia di staccare un attimo dalle notizie dei telegiornali.
Ford dice: di norma cerco di evitare le produzioni italiane, di nicchia e non, considerata quella che, mediamente, è la qualità che propongono: in questo caso, però, potrei fare un'eccezione, considerato l'argomento ed il piglio che mi pare abbia l'operazione.
E, lo ammetto, anche perchè mi pare una di quelle cose che il mio rivale non guarderebbe neanche sotto tortura.

Banana
Forse, e ripeto forse,
potrei aver cannato l'immagine di nuovo.
Cannibal dice: Se Striplife pare una pellicola troppo impegnata, questa Banana sembra persino troppo disimpegnata. Per non dire una gran vaccata e per non dire pure una gran fordianata.
Ford dice: poco sopra parlavo dei film italiani che, di norma, evito come la peste.
Neanche fossero Cannibal Kid. Questo è un esempio perfetto della categoria.

LA GUERRA DI MIKE NICHOLS

$
0
0




Mike Nichols è stato un ottimo regista, capace di regalare tre pellicole che, a loro modo, hanno segnato tre generazioni e tre epoche parecchio differenti e distanti tra loro. Solo per questo, un posticino d'onore nella Storia del Cinema se l'è guadagnato. Per questo, e per aver fatto diventare Natalie Portman una spogliarellista con tanto di parrucca rosa, ma questo credo di averlo già detto.

Il laureato, manco c'è bisogno di dirlo, è la pellicola probabilmente più identificativa della generazione degli anni Sessanta. Dustin Hoffman in piscina e a bordo della Alfa Romeo Spider “Duetto”, le canzoni dei Simon & Garfunkel, Mrs. Robinson che è stata forse la prima MILF nella Storia del Cinema, uno dei finali più spettacolari di sempre... Insomma, un vero e proprio cultone.
Altro decennio, tutt'altra musica e tutt'altra storia: Una donna in carriera. Pellicola simbolo dello yuppismo al femminile, della self-made woman che risponde al self-made man di pozzettiana memoria.
Passa il tempo, cambiano le mode, arriva Internet e l'ormai vecchiotto Mike Nichols si adegua. Closer è la commedia romantica, o sarebbe più corretto dire l'anti-commedia romantica definitiva del nuovo millennio, capace di parlare il linguaggio delle chat e riscrivere il genere delle romcom in maniera spietata.
Tre film che hanno saputo fotografare il loro tempo come pochi altri. Tre film notevoli, che per il resto però in comune non è che abbiano poi molto. A questo punto una domanda sorge legittima: Mike Nichols è stato sì un ottimo regista, ma è possibile considerarlo anche un grande Autore?

Probabilmente no. Nichols non ha mai firmato le sceneggiature dei suoi film e all'interno della sua cinematografia è difficile rintracciare degli elementi ricorrenti. A questo punto si potrebbe ritenere Mike Nichols un semplice mesteriante, solo che sarebbe un madornale errore. Il regista britannico non ha infatti mai girato pellicole apertamente commerciali, né si è adattato alle mode del momento. È semmai lui ad aver definito le mode, cambiando genere, cambiando storie e cambiando stile. Se vogliamo cercare una linea comune all'interno della sua variegata filmografia è questa: il cambiamento, l'adattamento alle situazioni e ai tempi che mutano.

Oggi il gruppetto cinematografico di cui faccio parte ha deciso di rendere omaggio al regista britannico, scomparso lo scorso 19 novembre. Ecco tutti i siti che partecipano al Mike Nichols Tribute Day.

Onironauta Idiosincratico - The graduate
Non c'è paragone - The graduate
Babol - Chi ha paura di virginia wolf?
Denny B - Closer
Recensioni Ribelli - Closer
White Russian - Silkwood 

La fabbrica dei sogni - Una donna in carriera
Director's Cult - Wit, la forza della mente 
Montecristo - Angels in America
Mari's Red Room - Wolf la belva è fuori



Per omaggiare il suo cinema, io ho scelto di recuperare il suo ultimo film, La guerra di Charlie Wilson, e devo dire che purtroppo non si è rivelato per lui il modo migliore per chiudere la carriera e per me il modo migliore per ricordarlo.

La guerra di Charlie Wilson
(USA, Germania 2007)
Titolo originale: Charlie Wilson's War
Regia: Mike Nichols
Sceneggiatura: Aaron Sorkin
Ispirato al libro: Il nemico del mio nemico di George Crile III
Cast: Tom Hanks, Julia Roberts, Amy Adams, Philip Seymour Hoffman, Emily Blunt, Shiri Appleby, Rachel Nichols, John Slattery, Denis O'Hare, Christopher Denham, Faran Tahir, Navid Negahban, Sammy Sheik
Genere: freddo
Se ti piace guarda anche: La spia - A Most Wanted Man, The Americans, House of Cards

La guerra di Charlie Wilson torna indietro negli anni Ottanta, che Mike Nichols era già andato a rivivere nella notevolissima miniserie della HBO Angels in America, di cui aveva diretto alcuni episodi. Rispetto a quella visionaria produzione tv che affrontava in maniera molto originale i temi di AIDS e omosessualità, ancora una volta il regista britannico ha realizzato qualcosa di totalmente differente, al punto che è davvero difficile riconoscere la stessa mano dietro a questo film, ad Angels in America, a Closer, a Una donna in carriera e a Il laureato.

Il camaleonte Nichols con La guerra di Charlie Wilson c'ha regalato una commedia politica che parte in maniera piuttosto accattivante, ma presto si spegne. Lo sceneggiatore Aaron Sorkin, più efficace sul piccolo schermo che sul grande, riempie come al solito di parole e di dialoghi sparati a mille le bocche dei suoi personaggi. Soltanto che, essendo l'argomento la politica americana degli anni '80, per quanto scritti in maniera brillante, non sono i dialoghi più interessanti che vi possa capitare di ascoltare nella vostra vita. La vicenda, profondamente incentrata sulla Guerra Fredda, potrà essere considerata avvincente per i patiti di Storia dell'epoca, meno per gli altri. Il film suscita comunque riflessioni attuali, visto che ci mostra come gli USA negli anni Ottanta abbiano finanziato l'esercito dell'Afghanistan contro i nemici russi. Una cosa che poi gli si sarebbe rivoltata leggermente contro qualche tempo dopo.


L'intreccio politico, pur condotto con un discreto humour, risulta un pochino pesantuccio. A risollevare le sorti del film ci potrebbero allora essere i personaggi e il protagonista non sarebbe neanche male. Charlie Wilson è un politico cazzaro, cocainomane, alcolista e con una passione per le belle donne. Se ci si fosse concentrati su questi aspetti, ne sarebbe potuto uscire un The Wolf of Wall Street ambientato tra i palazzi del potere di Washington anziché nel mondo dell'alta finanza. Peccato che a interpretare il protagonista sia stato chiamato Tom Hanks, che figura anche come producer, e imprime alla pellicola una sua forte impronta. Se i primi minuti ci mostrano un personaggio potenzialmente parecchio intrigante, ben presto Charlie Wilson si trasforma nel solito alter-ego hanksiano e la pellicola scivola nel patriottismo americano, lo stesso celebrato da film come Forrest Gump e Captain Phillips. Più che alla guerra di Charlie Wilson, a un certo punto sembra di trovarsi di fronte alla guerra tra Mike Nichols, che vorrebbe realizzare una pellicola critica nei confronti del Sistema e della politica a stelle e strisce, e il buonismo hanksiano che alla fine prevale. Che tu sia maledetto, Tom Hanks!


Il film non si può quindi dire granché riuscito, affronta una tematica noiosetta e ha un protagonista parecchio fuori parte. Le note più convincenti arrivano allora dall'impressionante cast di comprimari, con un Philip Seymour Hoffman al solito grande, seppure in un ruolo piccolo, e una Julia Roberts stellre. Negli ultimi tempi tutti stanno ad applaudire la trasformazione di Matthew McConaughey, passato dalle romcom a interpretazioni mostruose, però la Juliona Roberts sono già anni che ha compiuto una mutazione simile e nessuno ne parla. La Roberts è capace di tenere in piedi da sola un filmetto per il resto pessimo come Biancaneve, o di apparire fenomenale ne I segreti di Osage County così come nel film tv The Normal Heart. Difficile trovare una sua performance meno che notevole tra le sue pellicole recenti. In pratica, Julia Roberts è come Matthew McConaughey, solo con le tette. In questo non eccezionale La guerra di Charlie Wilson non fa eccezione e risulta azzeccatissima nella parte della stronza di estrema destra.

"Applausi per Cannibal...
Almeno quando parla di me."

Nota di merito anche per il resto del cast femminile, la cosa migliore del film, tra una Amy Adams ancora acerba eppure già convincente, e una rassegna di fanciulle sexy che comprende Emily Blunt, Shiri Appleby e Rachel Nichols.


Il potenziale per realizzare una pellicola memorabile con un cast del genere c'era tutto. Peccato che l'ultimo lavoro del buon Nichols si debba scontrare con una tematica non troppo appealing, e lo dice uno a cui la politica anni '80 americana interessa pure, ed è soprattutto un film afflitto da un grave male che ogni tanto colpisce le pellicole di Hollywood: la tomhanksite acuta.
(voto 5,5/10)

NOMINATION AGLI OSCAR 2015: TANTE CONFERME E QUALCHE (BRUTTA) SORPRESA

$
0
0




Sono da poco state annunciate le nomination agli Oscar 2015. Le sorprese non sono tante, ma qualcuna c'è. Più negativa che positiva, a dirla tutta.
La corsa per la statuetta più ambita, quella per la miglior pellicola, sembra una gara tra Boyhood, il favoritissimo, e Birdman. Possibili outsider Grand Budapest Hotel, The Imitation Game e American Sniper. Più fuori dai giochi è finito Selma che è sì tra gli 8 che si contenderanno l'Oscar di miglior film, ma è stato ignorato in molte altre categorie. Le sue possibilità di essere tra i protagonisti della serata sembrano quindi compromesse.
La rivelazione assoluta è invece Whiplash, pellicola indie trionfatrice all'ultimo Sundance Festival, che si è preso 5 nominations tra cui quella per la migliore pellicola.
Una delle scelte più inaspettate è arrivata nella categoria dei migliori film d'animazione, dove il sopravvalutato The Lego Movie, che già si pregustava la vittoria, non è stato manco nominato. Finalmente posso dirlo io: questo sì che è meraviglioso!
Altra assenza di lusso: niente David Fincher tra i registi e sottovalutatissimo in generale L'amore bugiardo, che si è portato a casa giusto la nomina per Rosamund Pike mentre è stato snobbato, oltre che per la regia, anche per la fotografia, il montaggio e la colonna sonora.
Parecchio inaspettata pure l'assenza di Amy Adams, vincitrice ai Golden Globe, qui agli Oscar rimasta fuori dalla cinquina delle migliori attrici protagoniste. Big Eyes d'altra parte è stato ignorato del tutto, persino nella categoria di miglior canzone dove Lana Del Rey purtroppo non è stata inserita in nomination. Vergognosa poi la mancata candidatura di Jake Gyllenhaal, fenomenale protagonista di Lo sciacallo. Hanno avuto il coraggio di tenerlo fuori, ebbene sì. Parziale consolazione: Lo sciacallo se non altro si è preso la nomination per la migliore sceneggiatura originale.
Nella categoria delle attrici non protagoniste sorprende l'inclusione di Laura Dern per Wild, mentre è generosissima quella per la Keira Knightley tutt'altro che esaltante vista in The Imitation Game. Nessuna traccia purtroppo di Jessica Chastain, mentre non manca l'onnipresente Meryl Streep alla sua 19esima nomination. Che noia!
Per gli attori non protagonisti invece quelli degli Oscar hanno fatto un copia/incolla di quelli dei Golden Globe, quindi non ci sono sorprese.
Tra le poche candidature inaspettate per cui sono particolarmente felice ci sono quelle a Marion Cotillard per Due giorni, una notte, quella alla splendida fotografia del film polacco Ida, che concorrerà anche tra le migliori pellicole straniere, e quella a “Lost Stars” del film Tutto può cambiare tra le migliori canzoni.

Chiudiamo con un po' di numeri: Birdman e Grand Budapest Hotel dominano con 9 nomination, seguiti da The Imitation Game che ne ha prese 8. Sono invece “solo” 6 quelle per Boyhood, che comunque resta il favorito principale nella categoria di miglior film.
Nel frattempo il compositore francese Alexandre Desplat si è preso ben 2 candidature da solo nella categoria dedicata alle colonne sonore. Per l'Italia segnalo infine la candidatura per i migliori costumi di Grand Budapest Hotel della nostra Milena Canonero.
Gli Oscar verranno consegnati il prossimo 22 febbraio e prima di allora ci sarà ancora tempo di commentare le varie (discutibili) scelte dell'Academy. Io intanto resto ancora sconcertato per l'assenza di Jake Gyllenhaal, ma comunque per il momento è tutto...

Ah no, eccovi l'elencone completo delle nomination.


Oscar Nominations 2015

MIGLIOR FILM
American Sniper
Birdman
Boyhood
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Selma
La teoria del tutto
Whiplash

MIGLIOR REGIA
Alejandro G. Inarritu - "Birdman"
Richard Linklater - "Boyhood"
Bennett Miller - "Foxcatcher"
Wes Anderson - "Grand Budapest Hotel"
Morten Tyldum - "The Imitation Game".

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Marion Cotillard - "Due giorni, una notte
Felicity Jones - "La teoria del tutto"
Julianne Moore - "Still Alice"
Rosamund Pike - "Gone Girl"
Reese Witherspoon - "Wild"

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Steve Carell - "Foxcatcher"
Bradley Cooper - "American Sniper"
Benedict Cumberbatch - "The Imitation Game"
Michael Keaton - "Birdman
Eddie Redmayne - "La teoria del tutto"

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Patricia Arquette - "Boyhood"
Laura Dern - "Wild"
Keira Knightley - "The Imitation Game"
Emma Stone - "Birdman"
Meryl Streep per "Into the Woods"

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Robert Duvall - "The Judge"
Ethan Hawke - "Boyhood"
Edward Norton - "Birdman
Mark Ruffalo - "Foxcatcher"
J.K. Simmons - "Whiplash"

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
"Birdman"
"Boyhood"
"Foxcatcher"
"Grand Budapest Hotel"
"Nightcrawler"

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
"American Sniper"
"The Imitation Game"
"Inherent Vice"
"La teoria del tutto"
"Whiplash"

MIGLIOR FILM STRANIERO
"Ida" Polonia
"Leviathan" Russia
"Tangerines" Estonia
"Timbuktu" Mauritania
"Wild Tales" Argentina

MIGLIOR PELLICOLA D'ANIMAZIONE
Big Hero 6
Boxtrolls - Le scatole magiche
Dragon Trainer 2
Song of the Sea
La storia della principessa splendente

MIGLIOR COLONNA SONORA
The Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Mr. Turner
La teoria del tutto

MIGLIORE CANZONE
"Everything Is Awesome" da The Lego Movie THE LEGO MOVIE
"Glory" da Selma
"Grateful" da Beyond the Lights
"I'm Not Gonna Miss You" da Glen Campbell... I'll Be Me
"Lost Stars" da Tutto può cambiare (Begin Again)

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Birdman
The Grand Budapest Hotel
Ida
Mr. Turner
Unbroken

MIGLIOR MONTAGGIO
American Sniper
Boyhood
The Grand Budapest Hotel
The Imitation game
Whiplash

MIGLIOR SCENOGRAFIA
The Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Into the Woods
Mr. Turner

MIGLIOR TRUCCO
Foxcatcher
The Grand Budapest Hotel
Guardiani della Galassia

MIGLIORI COSTUMI
The Grand Budapest Hotel
Vizio di forma
Into the woods
Maleficent
Mr. Turner

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Captain America: The Winter Soldier
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
Guardiani della galassia
Interstellar
X-Men - Giorni di un futuro passato

MIGLIOR SONORO
American Sniper
Birdman
Interstellar
Unbroken
Whiplash

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
American Sniper
Birdman
Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Interstellar
Unbroken

MIGLIOR DOCUMENTARIO
CitizenFour
Finding Vivian Maier
Last Days in Vietnam
The Salt of the Earth
Virunga

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Crisis Hotline: Veterans Press 1
Joanna
Our Curse
The Reaper (La Parka)
White Earth

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE ACTION
Aya
Boogaloo and Graham
Butter Lamp (La Lampe au Beurre de Yak)
Parvaneh
The Phone Call

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE
The Bigger Picture
The Dam Keeper
Feast
Me and My Moulton
A Single Life

AMERICAN SNIPER, STAY AWAY FROM ME

$
0
0




Obiettivo avvistato. Ce l'ho nel mirino. Clint Eastwood questa volta non mi sfuggirà. Non può scapparmi ancora. Sono stato sempre fin troppo buono nei suoi confronti. Da quando Pensieri Cannibali è in attività ho esaltato Invictus persino al di là dei suoi reali meriti; ho salvato alla grande quel polpettone di J. Edgar nonostante fosse piuttosto noiosetto e avesse un trucco da spavento; ho trattato con i guanti quella brutta copia di Shyamalan che rispondeva al nome di Hereafter; più di recente ho regalato persino una generosa sufficienza a un film del tutto dimenticabile e banalotto come il musicarello Jersey Boys, ma adesso basta.
Chiamatelo se volete rispetto nei confronti dei vecchietti, per quanto di solito non mi faccia problemi nei loro confronti, gli Expendables ne sanno qualcosa, però adesso non è che posso graziarlo tutte le volte. Devo ricordarmi che sono pur sempre, o almeno lo ero, uno dei blogger cinematografici più spietati della rete. Sono stato addestrato a seguire il Lato Oscuro della Forza da Darth Vader, Blair Waldorf e Marilyn Manson, non posso continuare a deluderli. Ho avuto il vecchio Clint nel mirino ben 4 volte e non ho mai premuto il grilletto fino in fondo. Ce la farò questa volta?
Calma. Prima di arrivare a lui, ho da prendere di mira qualche altro obiettivo legato al suo ultimo film, American Sniper.


La sceneggiatura
Di cosa parla American Sniper?
Parla di un vero soldato, Chris Kyle, un cecchino dei Navy Seals dalla cui autobiografia è stata tratta la sceneggiatura scritta da Jason Hall, che al momento è nel mio obiettivo. Sceneggiatura? E hanno pure avuto il coraggio di nominarla agli Oscar?
Se fate un salto sulla pagina Wikipedia a lui dedicata, saprete tutto sulla sua vita e non è che il film scavi molto più a fondo. Tutt'altro. Sarà colpa del personaggio, sarà per via dell'autobiografia da cui è tratta, ma la sceneggiatura di American Sniper ha lo spessore di una pagina Wikipedia. Senza offesa per Wikipedia. O lo stesso spessore di una sottiletta. E manco quelle fila e fondi.
Primo bersaglio, lo sceneggiatore Jason Hall: eliminato.


Sienna Miller
Puntiamo l'obiettivo verso un bersaglio più gradevole. Molto più gradevole alla vista. Sienna Miller è un gran bel donnino, per quanto renda più da bionda che da brunetta. Mi spiace parecchio doverla abbattere, però come attrice non ci siamo. Proprio non ci siamo neanche da lontano. Per testare un'interprete bisogna metterla alla “prova lacrime”, una prova in cui ad esempio la divina Natalie Portman è maestra assoluta e in cui invece Sienna Miller è drammatica. Drammaticamente ridicola.
Secondo bersaglio, Sienna Miller:  con dispiacere, eliminata.


Maschilismo
A voler cercare un'attenuante per la povera Sienna Miller, va detto che Clint Eastwood le ha regalato una delle parti femminili peggiori viste nel corso del secondo Dopoguerra. Sienna Miller ha il ruolo di Taya, una donna che viene abbordata in un bar dal protagonista Chris Kyle/Bradley Cooper. Sembra la più grande figa di legno della storia, dice cose tipo: “Non sposerò mai un Navy Seals” e poi il primo Navy Seals che le capita di fronte... se lo sposa. Dopodichè diventa una moglie il cui unico scopo nella vita è sfornare un figlio dietro l'altro e piangere (tra l'altro male, come detto sopra) al telefono con il marito militare. Qualcuno potrà dire che Eastwood in passato c'ha regalato delle figure femminili molto forti. Oddio, non così tante, ma una sicuramente: la protagonista di Million Dollar Baby. Vero, peccato che, con quello di Sienna Miller, tra l'altro l'unico personaggio femminile dell'intera pellicola, ci abbia scaraventati indietro fino al Medioevo. Se la rappresentazione della donna nel 2015 deve essere ancora questa, ben vengano tutte le Katniss Everdeen ed eroine varie delle nuove saghe fantasy.
Terzo bersaglio, il maschilismo: eliminato.


Bradley Cooper
Bradley Cooper è un bel ragazzo e mi è sempre stato simpatico, fin dai lontani tempi in cui aveva ruoli minori nelle serie Alias e Nip/Tuck. Fin dai tempi in cui tutti ridevano se lo chiamavo attore. Ah, ridono ancora?
Per lui vale un discorso simile a quello di Sienna Miller: a livello recitativo non è che sia un fenomeno. Negli ultimi tempi aveva offerto qualche buona prova come ne Il lato positivo e in American Hustle, solo che in quei casi era accompagnato da un gruppo di interpreti straordinari, mentre qui, alle prese con un film che poggia interamente sulle sue pompate spalle, non regge tutte le due ore e passa di durata. Bradley Cooper si è calato parecchio nella parte, più che muscolato si è proprio gonfiato per fare il Navy Seal, ma i suoi limiti espressivi vengono fuori. La sua nomina agli Oscar al posto del pazzesco Jake Gyllenhaal de Lo sciacalloè uno dei più grandi abbagli dell'Academy da quanto hanno dato la statuetta a Roberto Benigni per La vita è bella anziché al grandioso Edward Norton di American History X.
Anche per lui, come per Sienna Miller, vale in ogni caso l'attenuante di avere a disposizione un personaggio ben poco carismatico. Un uomo che si crede un cowboy e invece è “solo un bovaro da quattro soldi” [cit. dallo stesso film]. O può anche essere definito, considerata la sua esaltazione personale, un (Alessandro) Cecchino Pavone.
Quarto bersaglio, Bradley Cooper: eliminato.


Il resto del cast
Per il cast di contorno, Clint Eastwood è andato a tirare fuori alcuni degli attori meno espressivi attualmente in circolazione nel panorama televisivo americano attuale. Il pessimo Brian Hallisay di The Client List e Revenge, il ridicolo Eric Close di Senza traccia e Nashville, gli imbalsamati Sam Jaeger di Parenthood e Luke Grimes di True Blood e infine Jake McDorman di Greek, Shameless e Manhattan Love Story, quest'ultimo l'unico del lotto che si salva insieme a Jonathan Groff di Looking e Glee.
Quinto bersaglio, il cast del film al quasi completo: eliminato, con un paio di obiettivi graziati.


Patriottismo
Il patriottismo americano dell'ultima pellicola di Clint Eastwood emerge in ogni elemento a partire dal titolo e in quasi ogni inquadratura e sequenza. Non certo un patriottismo di facciata, tra l'altro. Tra l'esaltazione dei valori militari e quelli americani, a farne le spese sono i personaggi musulmani presenti, che appaiono molto brevemente e sembrano usciti non dalla realtà, bensì da un racconto di Matteo Salvini o da un articolo di Oriana Fallaci. Per il protagonista Chris Kyle è quasi come se non fossero delle persone in carne e ossa, ma solo delle sagome del poligono di tiro da fare fuori una dopo l'altra. Proprio come sto facendo io con gli elementi di questa pellicola.
Per quanto riguarda il discorso sulla guerra, questa sembra una versione più commerciale di The Hurt Locker. La storia che racconta è molto simile, al punto che si può parlare di una scopiazzatura adatta al grande pubblico del film di Kathryn Bigelow, solo che quello era girato in maniera molto più dura e cruda e il messaggio finale che tirava fuori era profondamente differente. Laddove in The Hurt Locker la guerra era vista come una (tossico)dipendenza nociva, qui viene guardata con molta più condiscendenza. Come un male, ma un male necessario. Se Clint Eastwood vuole convincerci che la guerra in Iraq lo è stata, gli faccio i complimenti per il coraggio che dimostra di possedere ancora. Per quanto mi riguarda però non è stata un male necessario. Solo un male inventato.
Sesto bersaglio, il patriottismo: eliminato.


Clint Eastwood
Veniamo finalmente all'obiettivo principale: Clint Eastwood. Eccolo qui nel mio mirino. Questa volta non mi può scappare. Questa volta non devo lasciarlo scappare come in passato. Per eliminarlo potrei colpirlo al suo punto debole. Qual è il punto debole di Clint Eastwood?
Clint Eastwood è un repubblicano vecchio stampo. Ecco, a me del fatto che Eastwood sia un repubblicano non frega un cazzo. Così come non mi importa, quando guardo un loro film, delle accuse di pedofilia nei confronti di Roman Polanski e Woody Allen. Così come non mi frega un cazzo che Lars von Trier sia un misogino neonazista (cosa poi ancora tutta da verificare). Non mi interessa delle loro opinioni personali o di quello che fanno quando sono nella vita privata. Io sto qui a giudicare le loro pellicole. Nymphomaniac sarà anche girato da un misogino neonazista, però i valori che emergono durante la sua visione sono di tutt'altro segno. Almeno per quanto mi riguarda, Nymphomaniac è un film femminista, anarchico, che si batte contro tutti i pregiudizi e contro tutti i fascismi politici, sociali e mentali.

American Sniper invece è un film repubblicano non perché girato da un repubblicano, ma perché sono quelli i valori che emergono dalla visione, o se non altro dalla mia visione. Lo so benissimo che non bisogna confondere il punto di vista di un protagonista del film con quello del regista. The Wolf of Wall Street e The Act of Killing ne sono due recenti eccellenti esempi. Solo che in questo caso Clint Eastwood omette di raccontarci quanto la guerra in Iraq sia stata non solo sbagliata, ma fondamentalmente tutta un'invenzione di Giorgino Bush, e quindi l'eroicizzazione del protagonista Chris Kyle che viene mostrata nel finale del film pare non solo eccessiva, quanto proprio fuori luogo.
Non ho niente in contrario all'idea di una pellicola che racconta della vita di Chris Kyle. Mi sta meno bene invece un film che lo ritrae come un eroe, a tratti quasi un supereroe capace di far fuori un nemico a 2000 metri di distanza (seh, va beh, sarà davvero andata così o ha ingigantito un tantino la cosa?). Come considera il padre del protagonista nella sua similitudine animalesca di inizio film: il mondo si divide in lupi, pecore e cani da pastore. Per me Chris Kyle non era un cane da pastore come qui suggerito. Era una pecora. Uno che anziché usare la sua testa premeva il grilletto soltanto perché un imbecille gli aveva detto che si fa così, voi come lo chiamate?
Io di sicuro non posso considerare eroe un uomo che ha ucciso (almeno) 160 persone perché gliel'ha ordinato George W. Bush, o perché credeva che fosse giusto, o perché pensava di difendere i valori della “nostra” cultura. Che poi quali sarebbero, questi valori che voleva difendere? Imbracciare un fucile a migliaia di chilometri di distanza mentre la moglie era a casa da sola a sfornare bebè?

Al di là dei suoi discutibili contenuti, esposti tra l'altro con una superficialità estranea al resto della produzione eastwoodiana, da un punto di vista cinematografico American Sniper è cinema bellico stanco, superato, spacciato per moderno grazie a un impianto tecnico di primo livello (le nomination al sonoro e al montaggio sonoro sono le uniche due sensate date alla pellicola). Dopo una mezz'ora iniziale dal ritmo piuttosto sostenuto, la pellicola affonda presto nella noia e nella ripetitività. Chris Kyle va in missione e poi torna, va di nuovo in missione e poi torna, va ancora in Iraq e torna negli USA, va in guerra e poi a casa. Lo stesso Clint Eastwood parte a razzo e poi pare annoiarsi mentre filma ogni scena in maniera sempre più spenta, finendo per realizzare una pellicola che non possiede un briciolo della potenza di fuoco di altri film di guerra recenti come il sottovalutatissimo Redacted di Brian De Palma, l'imminente Fury di David Ayer o il citato The Hurt Locker di Kathryn Bigelow.

Clint Eastwood a questo punto cosa farà? Lontano anni luce da film coraggiosi e degni di ammirazione come Million Dollar Baby, Gran Torino e Invictus, continuerà a sfornare questi spottoni propagandistici pro-bellici? O verrà persino in Italia a girare la storia dei “nostri” due eroi nazionali, i marò Latorre e Girone?
Almeno quest'ultima cosa non credo avverrà, anche perché questa volta l'ho davvero abbattuto.
Settimo bersaglio, l'obiettivo principale Clint Eastwood: eliminato. E senza manco dover usare un proiettile.


American Sniper
(USA 2014)
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Jason Hall
Tratto dal libro autobiografico: American Sniper di Chris Kyle, scritto con (o meglio da) Scott McEwen e Jim DeFelice
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Keir O'Donnell, Luke Grimes, Kyle Gallner, Eric Ladin, Brian Hallisay, Eric Close, Sam Jaeger, Jonathan Groff, Sammy Sheik, Navid Negahban
Genere: guerrafondaio
Se ti piace guarda anche: Lone Survivor, Captain Phillips, The Hurt Locker
(voto 4/10)

JE SUIS CHARLIE? NO, JE SUIS QUINQUIN

$
0
0





Je suis Charlie?
Negli ultimi giorni in tanti hanno usato quest'espressione. Io no. Non me la sono sentita.
Massimo rispetto per chi l'ha utilizzata come modo per esprimere vicinanza e solidarietà alla redazione di Charlie Hebdo, massacrata brutalmente il 7 gennaio scorso. Come hanno scritto già altri, dal comico Fabrizio Casalino a Elena Loewenthal su La Stampa, la verità è che non siamo tutti Charlie, per quanto sia diventato di moda dirlo.
Alcuni di quelli che ora hanno come foto profilo su Facebook la scritta “Je suis Charlie” sono quelli che vanno al cinema e poi dicono: “Ho visto proprio una bella commedia. Non era volgare.” Ecco. Già solo questa è una pugnalata al cuore dello spirito di Charlie Hebdo. L'idea che l'umorismo debba essere buono, politically correct, addomesticato, che non debba dar fastidio a nessuno. Sbagliato. Un conto è la volgarità becera delle scoregge di Massimo Boldi e Scemo & + scemo, che volendo pure quella ha una sua dignità, un altro conto sono gli attacchi sarcastici e sovversivi proposti dai vignettisti di Charlie Hebdo, che non guardano in faccia a niente e a nessuno. Per molti però non c'è alcuna differenza e la comicità volgare non va bene e basta, salvo poi dichiarare: “Je suis Charlie”. Sicuri di essere Charlie?

Probabilmente non lo siete e neanche io sono Charlie. Da una parte ne sono addolorato. Mi piacerebbe avere le palle dei redattori e dei vignettisti del “journal irresponsable” francese. Dall'altra parte ne sono contento, perché io sono ancora vivo. A parole siamo tutti Charlie e siamo tutti a favore della più totale libertà di espressione. Nei fatti in pochi, in pochissimi lo sono e lo siamo.
Io qui su Pensieri Cannibali non mi auto censuro mai. Scrivo sempre ciò che penso e non mi pongo alcun limite. Sulle questioni religiose devo però ammettere che a volte cerco di mettermi un freno. Non tanto per timore di ritorsioni o per non urtare la sensibilità di alcuni, quanto perché non credo sia il mio compito. Pensieri Cannibali è un blog che si occupa principalmente di cinema e intrattenimento, che guarda alla pop culture con un occhio attento a tutto ciò che capita nel mondo, ma senza entrare troppo all'interno di questioni che poco gli competono, come invece sto facendo proprio in questo post. Io attacco Vasco, attacco Paolo Ruffini, attacco gli ultimi film di Darren Aronofsky o di Clint W. Eastwood. Maometto e il Papa li lascio a Charlie Hebdo. Io non sono Charlie. Je suis Cannibal.


Tutto questo lungo pistolotto introduttivo per dire che i francesi sono troppo avanti. Sono troppo avanti in generale, e sono troppo avanti quando si tratta di religione in particolare. Un giornale come Charlie Hebdo ne è la più evidente delle dimostrazioni. Un'altra prova è presente nella prima puntata di P'tit Quinquin, miniserie in 4 episodi creata, scritta e diretta dal controverso regista Bruno Dumont. C'è una scena di un funerale che è una delle cose più comiche che abbia visto negli ultimi tempi.
Una scena di funerale comica?
In molti in questo momento staranno inorridendo. Gli stessi che magari c'hanno “Je suis Charlie” come foto profilo. Ebbene sì, anche un funerale può far ridere. La fenomenale sequenza presente nel primo episodio di P'tit Quinquin è uno sberleffo gigantesco nei confronti della Chiesa e dei riti solenni da essa celebrati. Durante questa manciata di epocali minuti ne succedono di tutti i tipi: preti e chierichetti che si mettono a ridere in mezzo alla funzione, la cerimonia che si trasforma in una specie di talent-show in cui l'organista e una ragazza chiamata a cantare un brano in ricordo della deceduta ne approfittano per mettere in mostra le loro doti musicali, e così via.



Io mi immagino una scena del genere all'interno di una fiction Rai, o anche Mediaset. O meglio, non me la immagino, perché non sarebbe possibile una cosa del genere. La Chiesa chiederebbe l'oscurazione immediata di un canale che trasmette una blasfemità come questa. In molti, anche tra quelli più liberali, rimarrebbero offesi da una sequenza così, salvo poi andare a gridare: “Je suis Charlie” su Facebook.
Per carità, anche la Francia non è immune da questa ipocrisia. Basta solo osservare come il comico Dieudonné sia stato arrestato con l'accusa di apologia di terrorismo per aver scritto: “Je suis Charlie Coulibaly” il giorno dopo l'attentato nella sede del settimanale satirico. È una frase che fa ridere? No. Solo per questo però non merita di essere arrestato, altrimenti Enrico Brignano a questo punto dovrebbe essere condannato al carcere a vita. È una frase schifosa e magari pure pericolosa? Può essere, ma ciò non toglie che la libertà di espressione è sacrosanta e, mettendo dei paletti a ciò che si può o non si può dire, non si fa altro che uccidere Charlie Hebdo un 'altra volta.

Mi rendo conto di aver fatto un post dedicato alla serie P'tit Quinquin e di non averne quasi parlato. D'altra parte c'è libertà di parola, almeno spero, e quindi faccio come mi pare. Non lo faccio però certo perché questa serie non meriti tutte le attenzioni del mondo, ma solo perché preferisco non svelarvi troppo al suo riguardo.
Vi posso dire brevemente che la miniserie parte con il ritrovamento in un p'ccolo paesino francese di un cadavere fatto a pezzi dentro una mucca. Sul misterioso e inquietante caso indaga un comandante pieno di tic nervosi insieme al suo sprovveduto aiutante e sullo sfondo di tutto ciò si muove un gruppetto di bambini capitanati dal chierichetto/teppistello del titolo, il p'tit Quinquin, il p'ccolo Quinquin.
Tra personaggi strambi alla David Lynch, una canzone che è subito cult e non vi si staccherà più dalla testa come “Cause I Knew” cantata dalla giovane e non troppo intonata attrice Lisa Hartmann, atmosfere country, accenni da racconto di formazione, blasfemie varie, tic nervosi e quant'altro, P'tit Quinquin è una specie di Twin Peaks francese, meno inquietante e più inaspettatamente divertente.
Al momento ho visto soltanto i primi due episodi e attendo con ansia che escano anche i sottotitoli italiani dei rimanenti due, però posso già dire che è una delle cose più particolari, folli, belle e pure comiche viste negli ultimi tempi. Se quei radical-chic illuminati del Cahiers du Cinema l'hanno eletto film dell'anno, benché tecnicamente sia una miniserie televisiva e non una pellicola per il cinema, un motivo ci sarà.
Je suis Charlie?
Per fortuna o purtroppo no. Sono solo un coglioncello qualunque, proprio come il p'ccolo Quinquin.


P'tit Quinquin
(miniserie tv in 4 episodi, Francia 2014)
Creata da: Bruno Dumont
Regia: Bruno Dumont
Sceneggiatura: Bruno Dumont
Cast: Alane Delhaye, Lucy Caron, Bernard Pruvost, Philippe Jore, Lisa Hartmann, Philippe Peuvion, Julien Bodard, Corentin Carpentier, Pascal Fresch
Genere: fuoriserie
Se ti piace guarda anche: Twin Peaks, True Detective
(voto ai primi due episodi 9/10)

WE CAN BIG HERO 6, JUST 4 1 DAY

$
0
0




"E' arrivata la recensione cannibale del nostro film?
Wow, chissà quante cose magnifiche dirà!"
Big Hero 6
(USA 2014)
Regia: Don Hall, Chris Williams
Sceneggiatura: Jordan Roberts, Daniel Gerson, Robert L. Baird
Ispirato al fumetto: Big Hero 6
Genere: disneymarvelliano
Se ti piace guarda anche: Real Steel, Dragon Trainer 2, The Lego Movie, Kick-Ass

Disney + Marvel??? = Nun je la posso fa'!
Eppure le ultime pellicole dei 2 big studios americani mi sono sorprendentemente piaciute. Oltre a essere il film preferito dai miei 2 nipotini, Frozenè riuscito a sciogliere persino il mio cuore di ghiaccio e a diventare 1 delle mie pellicole d'animazione favorite degli ultimi anni. Per quanto riguarda la celebre casa fumettistica Marvel, dopo aver odiato in pratica quasi ogni loro film tranne il 1°, ovvero il sottovalutatissimo Howard e il destino del mondo, ho trovato il loro recente Guardiani della Galassia 1 prodotto d'intrattenimento parecchio efficace e godibile.
Adesso che però i 2 colossi del capitalismo mondiale hanno unito le loro big forze per fare ancora + soldi che in passato, nun je la posso fa'. Devo tornare a sfoderare la mia cattiveria. Mi tocca. Dopo tutto, non è 1 vero film supereroistico senza 1 cattivo come si deve e non è 1 vera recensione supereroistica senza 1 villain altrettanto all'altezza.

Ok, il villain del film lascia 1 po' a desiderare.

Big Hero 6 ha al suo interno tutti i pregi e soprattutto tutti i difetti delle pellicole di casa Disney e di casa Marvel. Della 1a c'è 1 notevole livello di infantilismo e di buonismo che affiorano in quasi ogni scena. Della 2a ci sono i continui ammiccamenti al pubblico ggiovane, con il protagonista che è tutto 1 “Forte!” “Wow!” “Che storia!” e “Dammi il pugnetto” con gli altri personaggi. Manco in Expendables 3 si perdeva tanto tempo con i pugnetti per allungare il minutaggio della pellicola come in questo caso.

Veniamo ora alla delicata questione razziale. I 2 fratelli protagonisti della pellicola si chiamano Hiro e Tadashi ma... hanno in tutto e per tutto tratti fisici occidentali. Why? Capisco che già nel fumetto da cui la pellicola è tratta erano così e che spesso pure gli stessi giapponesi nei loro manga disegnano i personaggi seguendo canoni estetici occidentali, però non sarebbe stato tanto male vedere per 1 volta dei protagonisti con gli occhi a mandorla. Certo, gli esperti di marketing di Disney e di Marvel avranno valutato che a livello economico sarebbe stata 1 mossa 1 po' troppo azzardata.


Al di là di questa mia pretestuosa polemica razziale e, già che ci siamo, stendendo 1 velo pietoso sulla scelta di rifare la canzone dei Fall Out Boy “Immortals” in versione italiana, la visione scivola in maniera fondamentalmente innocua. La 1a parte in particolare non è male e viene affrontata in maniera toccante la tematica dell'elaborazione del lutto. Peccato che questa non sia altro che appena 1'anticipazione per 1 2a parte che scivola nei soliti prevedibili terrotori della pellicola supereroica ricca di bambinate, di inseguimenti e di combattimenti vari. Il tutto comunque prosegue senza particolari momenti memorabili, ma nemmeno senza clamorosi scivoloni, almeno fino al finale.
Finale?
Big Hero 6 non ha 1 solo semplice finale. Ne ha tipo 6, quasi come se il titolo del film si riferisse ad essi, + che ai 6 protagonisti.

In 1 scala da 1 a 10, ecco come valutavo il mio dolore prima dei 6 finali del film.

ATTENZIONE SPOILER
1° finale: Assistiamo allo scontro con il cattivone di turno. E chi è il cattivone di turno?
1 professore buono che diventa perfido per vendicare la scomparsa della figlia. Ecco, a me questa è 1 cosa che non sta bene. La concezione disneyana che al mondo tutte le persone nascano buone e poi diventino cattive solo a causa di 1 forte trauma o lutto personale. Non è così. Non sempre. Certe persone semplicemente nascono cattive. Io ad esempio sono 1 recensore perfido perché mi hanno disegnato così. Non sono 1 attore fallito che attraverso il suo blog cerca di trovare 1 vendetta nei confronti dello spietato mondo del cinema che l'ha rifiutato. Io sono fatto in questo modo e basta. Non c'è 1 spiegazione. Perché Joker è 1 pazzo criminale? Perché Hannibal è 1 serial killer cannibale? Perché, per menzionare 1 delle cattive + riuscite nel passato della casa di Topolino, Crudelia De Mon è così spietata?
Certe persone nascono cattive. Sono così e basta. Disney, fattene 1 ragione e torna a regalarci dei villain coi fiocchi come Crudelia, please.

2° finale: La figlia del professore cattivone in realtà non è morta, giacché in 1 film della Disney mettere + di 1 morte sarebbe troppo, e così viene salvata dai nostri (o meglio vostri) eroi. Boring!

3° finale: Il robot cicciuto Baymax si sacrifica, 1 po' in stile Bruce Willis in Armageddon, e saluta il suo amichetto Hiro in 1 maniera pseudo straziante in stile E.T.. Tutto già visto e fatto meglio altrove.

4° finale: Ve l'ho detto che in 1 film della Disney + di 1 morte è troppo, quindi il robottone Baymax “resuscita”. Boring di nuovo!

5° finale: Non si capisce bene perché, visto che fino a quel momento non era stata utilizzata, nel finale spunta fuori la voce fuori campo del protagonista, con le solite frasi di esaltazione supereroistica che da Spider-Man del 2001 in poi non mancano in nessuna pellicola fumettistica. Tutto già visto e da ormai 1a 15a d'anni.

6° finale: Dopo i titoli di coda c'è 1 scena extra, immancabile in ogni produzione Marvel, in cui fa il suo cameo in versione animata Stan Lee, immancabile anch'esso in ogni produzione Marvel. 1 scenetta davvero penosa ed evitabile.
FINE SPOILER

In 1 scala da 1 a 10, ecco come valuto il mio dolore dopo tutti e 6 i finali del film.

Ed eccoci giunti al vero finale di questa recensione.
Ogni volta che esce 1 film Disney, non si capisce bene il motivo, qualcuno sente il bisogno di gridare al “Capolavoro!”. Cosa che questo Big Hero 6, con la sua storia e i suoi personaggi triti e ritriti, non è assolutamente. È comunque 1 filmetto pre-adolescenziale guardabile, simpatico e caruccio, almeno fino al finale. O meglio ai 6 finali 1 peggio dell'altro. Farne solo 1, ma farne 1 decente no, eh?
Mi rendo conto che bisogna essere proprio cattivi per parlare male di 1 film gradevole e teneroso come Big Hero 6, però io l'ho fatto. Perché?
Perché sono ancora io il villain + spietato del web. BUAHAHAH!
(voto: big hero 6-/10)


"Uff, dovevo immaginarmelo che sarebbe andata a finire con 1 bocciatura.
Cannibal è proprio 1 cattivone!"

LA TEORIA DEL TUTTO E LA TEORIA DELLE TETTE

$
0
0




La teoria del tutto
(UK 2014)
Titolo originale: The Theory of Everything
Regia: James Marsh
Sceneggiatura: Anthony McCarten
Tratto dal libro biografico: Travelling to Infinity: My Life With Stephen di Jane Hawking
Cast: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, David Thewlis, Emily Watson, Michael Marcus, Gruffudd Glyn, Adam Godley, Maxine Peake
Genere: biopic
Se ti piace guarda anche: A Beautiful Mind, Shine, Lo scafandro e la farfalla, The Imitation Game

Non è necessario essere dei geni per apprezzare un film come La teoria del tutto. Per fortuna, altrimenti col cacchio che mi sarebbe potuto piacere. Per farvi capire il mio livello di intelligenza, se già non vi fosse abbastanza chiaro dalla lettura – spero – quotidiana di Pensieri Cannibali, vi posso dire a cosa sto lavorando attualmente. Mentre il geniale fisico, astrofisico, matematico e cosmologo Stephen Hawking, di cui parla la pellicola di cui vi parlo quest'oggi, cerca di elaborare la "Teoria del tutto", io sto cercando di elaborare la mia personale... “Teoria delle tette”.
Secondo alcuni scienziati, l'Universo non avrebbe avuto origine da un Big Bang, bensì da un buco nero. Io abbraccio questa tesi facendola mia. Anche per me tutto ha avuto origine da un buco nero e alla storica domanda: “È nato prima l'uovo o la gallina?” io rispondo che è nata prima la vagina.
Pensateci. Da dove siamo usciti tutti? Da dove ha origine la vita di qualunque essere umano?
Esatto, da una vagina. Come avrà avuto allora origine l'Universo?
Secondo me è uscito pure lui da una vagina. Una vagina particolarmente grossa, una vagina aliena che ha creato tutto il cosmo così come lo conosciamo.
Cosa centrano le tette in tutto questo?
Centrano eccome. Agiscono come un campo gravitazionale che attira l'uomo verso i buchi neri. Più le tette sono grosse e più l'uomo ne è attratto. A meno che non siano troppo esageratamente enormi e in tal caso l'uomo ne diventa un pochino intimorito. Secondo la mia teoria, la Teoria delle Tette, l'uomo attratto dalle mammelle localizza il buco nero e cerca di entrarvi. È come se, ogni volta che penetra una donna, tentasse di tornare all'origine della sua creazione.
Tutto chiaro?
No?
Se non avete capito questa mia teoria è solo perché non siete scienziati come me e questi ragionamenti non sono alla vostra portata.
"Sarò anche un genio, ma qualcuno mi spiega
come si fa a scendere da questa trappola infernale?"

Come dicevo a inizio post, anche se non siete dei geni cervelloni potreste comunque apprezzare un film come La teoria del tutto. Il film ci racconta la vita di Stephen Hawking e anche di alcune sue scoperte, ma la tematica fisico/astrofisica/cervellotica è comunque contenuta e, nonostante la presenza di alcuni dialoghi che sembrano in turco, si riesce a seguire tutto, o quasi tutto, benissimo anche se al liceo avevate la media del 3 fisso in fisica, come me. La teoria del tutto è un film tratto dal libro biografico Travelling to Infinity: My Life With Stephen, scritto dalla moglie di Stephen, Jane Hawking, quindi vediamo la vita del geniale fisico dal suo punto di vista e non da quello di un cervellone che ci vuole informare delle sue scoperte scientifiche. Vediamo Stephen Hawking attraverso gli occhi dell'amore.
Quanto cazzo sono romantico in questo post?


Gli eventi narrati sono realmente successi. Trattandosi però pur sempre di una fiction cinematografica, sebbene britannica e non hollywodiana, alcune cose sono state leggermente modificate. I due protagonisti ad esempio sono un pochino più fighi di quanto siano i reali protagonisti della storia. Stephen Hawking è interpretato dal bell'Eddie Redmayne, già visto in Les Misérables e in Marilyn, dove si faceva (o quasi) Marilyn Monroe, scusate se è poco.


Nonostante i due possano non sembrare proprio gemelli separati alla nascita, Redmayne riesce a essere uno Stephen Hawking davvero convincente. Un'interpretazione da Oscar?
Qualcuno sosterrà la teoria secondo la quale, giocando la carta dell'handicap, Eddie Redmayne potrebbe vincere facile e in maniera scorretta, però provateci voi a dare una prova di recitazione del genere, a consegnarci un personaggio come questo senza risultare involontariamente ridicoli. O senza farci venire in mente lo Stephen Hawking ritratto dai Simpson e pure da Futurama.



Se l'astrofisico Stephen Hawking è interpretato dall'astrofico Eddie Redmayne, anche la moglie Jane Hawking è diventata appena appena un po' più affascinante attraverso il volto e il corpo di Felicity Jones.


Non è necessario essere dei geni per innamorarsi di Felicity Jones. L'anno è appena iniziato, ma lei si ritaglia fin da subito un posticino tra le Cotte adolescenziali 2015 di Pensieri Cannibali, #sapevatelo.
La Jones che regala la Felicity a Stephen Hawking e al mondo intero la si era già vista in alcuni film tv e miniserie britanniche, nei film Breathe In, Like Crazy, Albatross, Chalet Girl, Hysteria e persino in una particina nel blockbuster The Amazing Spider-Man 2, però questo La teoria del tutto è per lei il film della svolta, quello che le ha fatto ottenere una nomination agli Oscar, meritatissima. Se Eddie Redmayne offre una prova, anche fisicamente, clamorosa, la vera luce del film, quella capace di illuminare persino un buco nero, è lei.

"Apperò, Stephen, lì sotto qualcosa che si muove c'è!"

I due punti di forza principali del film sono loro due, Eddie & Felicity, non c'è niente da fare. La teoria del tutto è comunque un film che ha tutto. La regia di James Marsh, già autore dell'acclamato documentario Project Nim, non sarà geniale quanto Stephen Hawking ma è dannatamente raffinata. La sceneggiatura segue il filone di altri biopic similari come A Beautiful Mind con Russell Crowe o Shine con Geoffrey Rush, eppure riesce a raccontare la vita del suo protagonista in maniera personale e intensa, senza apparire quasi mai ruffiana o stucchevole, sebbene ad alcuni potrebbe fare questo effetto. La fotografia è splendida e l'uso delle musiche del compositore islandese Johann Johansson, meritatamente premiato ai Golden Globe, è delicato ed emozionante. Anche se io, a dirla tutta, da una pellicola ambientata nei favolosi anni '60 mi aspettavo l'utilizzo di qualche pezzo più pop-rock'n'roll yeah yeah, invece mi sono dovuto accontentare di Wagner. D'altra parte Hawking preferiva la sua musica a quella dei Beatles o dei Rolling Stones e la pellicola ha cercato di restare aderente alla realtà anche sotto questo aspetto.

La teoria del tutto non è allora un adattamento pop della vita di Stephen Hawking, ma un ritratto romantico e poetico, a tratti anche parecchio duro. È un film molto bello, però devo ammettere che è stata anche una delle visioni tra le più difficili e angoscianti a livello fisico ed emotivo che mi siano capitate di recente. Non si tratta di facile pietismo. Si tratta di immaginare cosa faresti tu al suo posto: cosa faresti tu quando una semplice scala può trasformarsi in una montagna da scalare?
Non è necessario essere dei geni per capire quanto sia difficile una vita del genere e quante palle, e non solo cervello, abbia Stephen Hawking per affrontarla tutti i giorni.
(voto 7,5/10)
Viewing all 1855 articles
Browse latest View live