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Anya Taylor-Joy Mania

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Emma

Genere: in costume
Ricorda: la serie TV Dickinson
Cose da sapere: preso dalla Anya Taylor-Joy mania in seguito alla visione de La regina degli scacchi, potevo mettermi a giocare a scacchi sognando di diventare un campione e invece no. Ho preferito guardare un paio di sue nuove pellicole. Sono partito con Emma. Un film in costume e io in genere non amo i film in costume, anche se poi quando li guardo finisco per apprezzarli. In maniera discreta e composta, come si addice a un gentleman dell’epoca, ma li apprezzo. Stessa cosa capitata con questa Emma. Passato l’attimo di straniamento iniziale per l’umorismo d’altri tempi, mi sono immerso negli intrighi sentimentali orchestrati da Jane Austen, che possiamo considerare una delle madrine delle future romcom di oggi. Certo, ho preferito il libero adattamento contemporaneo anni '90 di Ragazze a Beverly Hills con Alicia Silverstone, ma anche questa Emma sa come affascinare. Merito di una Anya Taylor-Joy ormai diventata la regina degli sguardi, oltre che degli scacchi, e non solo.


Consigliato: agli amanti dei film in costume e agli Anya Taylor-Joy maniaci
Sconsigliato: a chi non sopporta Anya Taylor-Joy e in tal caso è pregato di allontarsi da questo blog immediatamente e senza fare storie, prima che chiami la sicurezza
(voto 6,5/10)

"Mi concede questo ballo?"
"Sì, ma solo se il DJ mette su un pezzo di Gigi D'Ag."



The New Mutants

Genere: non il solito cinecomic
Ricorda: la serie TV Deadly Class
Cose da sapere: sempre preso dalla Anya Taylor-Joy mania, mi sono avventurato anche in un altro genere cinematografico che non amo particolarmente, i cinecomics. La buona notizia è che The New Mutants, oltre a vantare nel cast un’Anya Taylor-Joy che ci regala un altro personaggio idolesco da aggiungere alla sua già ricca collezione, non è proprio il classico cinefumetto.

"Non ce la fa a trattenersi: idola pure nelle foto promozionali

Qui i protagonisti non se ne vanno in giro a salvare il mondo. Sono invece rinchiusi in una struttura di sicurezza, che ricorda un po’ l’orfanotrofio all’inizio de La regina degli scacchi e un po’ l’ospedale psichiatrico di Glass, giusto per citare altri due lavori con Anya Taylor-Joy. Lo so, non ne esco più dalla Anya Taylor-Joy mania, un po’ come Beth Harmon dall’ossessione per gli scacchi e per l’alcol. I giovani mutanti di oggi in pratica sono i futuri X-Men di domani e questo, diciamolo, è il mio film legato al franchise degli X-Men preferito. Per quanto mi riguarda, meglio anche del sopravvalutato Logan - The Wolverine.


Certo, c'è da aggiungere anche che la pellicola non decolla mai del tutto e resta incompiuta, come fosse il pilot di una nuova serie TV figa destinata a proseguire. Più che un cinecomic classico comunque sembra un teen horror psicologico e questo per quanto mi riguarda è solo un pregio. Alla faccia dei vari problemi di post-produzione, distribuzione e delle critiche ingenerose, io lo promuovo.
Consigliato: anche ai non appassionati di X-Men, anzi, probabilmente soprattutto a loro, e poi agli Anya Taylor-Joy maniaci
Sconsigliato: a chi cerca un cinecomic tradizionale e sempre a chi non sopporta Anya Taylor-Joy che, ripeto, deve lasciare questo blog subito e senza opporre resistenza!
(voto 6,5/10)





Docu musicali: Tiziano Ferro vs Sfera Ebbasta

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Ferro
"Ti prego, Cannibal Kid, non stroncare il mio documentario."


Genere: la vita dei famosi non è sempre così favolosa
Ricorda: Mi chiamo Francesco Totti, Miss Americana (il documentario su Taylor Swift)
Cose da sapere: Non sono un grande fan della musica di Tiziano Ferro. Mi piacciono alcune sue canzoni, Alla mia età ad esempio lo considero un pezzone e anche la sottovalutata Stop! Dimentica non è niente male, ma un suo disco intero faccio fatica a sentirmelo, lo ammetto. C’è però subito da dire che Ferro non è un film-concerto o una rassegna promozionale per lanciare il suo ultimo disco o per ripercorrere la sua carriera. Più che un’autocelebrazione, è un’autodemolizione.

"Joaquin Phoenix chi?"

Il cantante di Latina si mette qui a nudo, non letteralmente. Si mostra con tutte le sue fragilità e insicurezze, tra problemi di peso e di alcolismo, oltre al fatto di avere iniziato la carriera come idolo delle teenager che per anni ha dovuto tenere la sua omosessualità nascosta dell'armadio. Come documentario su una popstar è quindi un prodotto decisamente atipico e coraggioso. Qualche momento patinato e glamour c’è, tipo le uscite normali sì, ma con amiche VIP come Bianca Balti o Brigitte Nielsen, e la vita quotidiana di Tiziano a Los Angeles ci viene proposta con uno stile che ricorda certe serie HBO ma, a parte questi piccoli particolari, ne esce un ritratto umano, onesto, vero.
Consigliato: non solo ai fan di TZN
Sconsigliato: a chi pensa che Ferro sia il prequel di Ferro 3 - La casa vuota di Kim Ki-duk. Ecco, no. Non lo è. E anche a chi pensa sia un documentario sul ferro, il metallo. Non è nemmeno quello.
(voto 6+/10)




Famoso


Genere: affamato di fama
Ricorda: Vite da popstar
Cose da sapere: Non sono un grande fan della musica di Sfera Ebbasta. La prima volta che l’ho sentito ricordo di aver pensato: “Ma che è ‘sta roba?”. In realtà ho pensato: "Ma che è 'sta merda?". Diciamo comunque che, tra la sua musica e quella di Tiziano Ferro, preferisco la sua. Oh, io tra trap e musica leggera scelgo la trap, che ci volete fare? Per me è il male minore. Tra il documentario su Sfera Ebbasta e quello su Tiziano Ferro invece non c'è proprio storia: preferisco il secondo. Se in Ferro la celebrità viene vista quasi come una maledizione, qui fin dal titolo si racconta tutta un’altra storia. In Famoso non emerge la passione di Sfera Ebbasta per la musica, quella rimane sullo sfondo. Non c’è spazio per eventuali difetti. Sfera Ebbasta ci viene presentato come un artista ambizioso e geniale che in pratica ha inventato la trap in Italia e ora è così figo che è oltre la trap, oltre l’Italia, oltre tutto. Dalle interviste presenti con vari personaggi della vita di Sfera vengono fuori dei rapporti di amicizia duraturi, vero, ma c’è ben poco spazio per le emozioni. Persino sua mamma parla di lui più da manager che da mamma. Se Eminem ha creato l’alter ego di Slim Shady, però lui nella sua vita privata resta Marshall Mathers, Gionata Boschetti vive 24 ore su 24 anni nei panni di Sfera Ebbasta. Persino Dark Polo Gang - La serie si rivela un profondo trattato sociologico al confronto. Dietro la maschera del personaggio non c’è niente. O almeno il documentario non ce lo mostra. Non si parla del padre, morto nel 2006. L'unico riferimento alla strage di Corinaldo è dopo i titoli di coda, con due parole in croce. Invece sarebbero potuti essere proprio quelli il cuore di un documentario che un cuore non ce l'ha.


La prima parte del “film”, che forse sarebbe meglio definire un lungo spot promozionale, è quasi un film-concerto, per quanto le canzoni siano alternate alle interviste, quindi chi odia la sua musica sarà messo a dura prova. La seconda parte ci propone invece un dietro le quinte della lavorazione del suo nuovo album, intitolato anch’esso Famoso appena uscito e per altro pessimo, e in cui ci mostra come abbia collaborato con produttori internazionali fighi come Diplo e Steve Aoki. Peccato che manchi la benché minima idea di racconto o di narrazione filmica. È tutto figo, sfavillante, super cool, non c’è dubbio, solo che quello che ne viene fuori è un ritratto disumano, quasi supereroistico, o da robot-rapper senz'anima. Un po’ di umiltà e di umanità in più non avrebbero guastato.
Consigliato: a chi vuole un’anteprima del nuovo disco di Sfera Ebbasta, così se ne può tenere preventivamente alla larga
Sconsigliato: a chi al solo pronunciare Sfera grida: "Ebbasta!"
(voto 4/10)

"Mentre viaggio sul mio jet privato, mi dicono che rifletto con tristezza sulla crudele stroncatura di Pensieri Cannibali, sì sì."




La musica di novembre 2020: quella bella e quella... vabbè, lasciamo stare

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Siamo giunti all'ultimo appuntamento con la rubrica musicale mensile di Pensieri Cannibali. Dopodiché sarà l'ora di tirare le somme del 2020 e dire l'addio a un anno che non credo mancherà a molti. Anche se almeno a livello musicale di cose buone ne ha tirate fuori alcune, pure quest'ultimo mese. Insieme ad alcune cose deludenti e ad altre atroci. Andiamo a scoprire quali.


Flop del mese

7. Smashing Pumpkins

Vent'anni fa aspettavo con trepidazione "Machina/The Machines of God", il quinto album degli Smashing Pumpkins. Pur non essendo ai livelli dei loro lavori precedenti, il risultato era un disco con alcune canzoni notevoli e i testi da imparare a memoria.
Vent'anni dopo, ieri, aspettavo con preoccupazione "Cyr", l'undicesimo album degli Smashing Pumpkins. Le cose cambiano. I pezzi che lo anticipavano non lasciavano presagire nulla di buono e il risultato è ancora peggiore delle aspettative. 20 canzoni, oltre 70 minuti di musica synth-rock che vorrebbero omaggiare gli anni '80 e finiscono solo per diventare una lenta infinita agonia. Billy Corgan, cosa diavolo ti è successo?

 


6. Negramaro

I Negramaro hanno pubblicato un nuovo album, “Contatto”. Io vi avviso, nel caso vogliate girare al largo. E pensare che, ai tempi di "Mentre tutto scorre", mi piacevano anche. Scemo io allora, o non erano così male loro?

  


5. Sfera Ebbasta

“Famoso” è un disco profondo. Sì, quanto una piscina gonfiabile per bambini. Non si può manco dire sia una fotografia del vuoto della generazione di oggi, perché Sfera Ebbasta non parla di una generazione. È incapace di parlare di chiunque all'infuori di se stesso. L'unico tema del disco è quanto sia figa la sua vita. Anche quando prova a suggerirci che pure lui ha dei momenti no, come nel primo singolo Bottiglie bidè... ah no Bottiglie privè, non ce la fa a non tirarsela e dice: “Mi hai visto sorridere sopra uno yacht, e pensi sia tutto okay, pensi sia tutto appo, ma non è una cazzo appo, sono cambiato da un po'”. Poveretto! Dovremmo compatirlo? Si potrebbe anche fare, se solo mostrasse un briciolo di autoironia o di modestia o di emozioni vagamente umane. Invece niente. Solo tanta ostentazione. Se a Cinisello Balsamo, il comune in cui è cresciuto, gli hanno dedicato una piazza, a erigersi una statua ci ha pensato lui stesso con questo disco autocelebrativo. Manco una parola invece sulla strage di Corinaldo. Spazio soltanto a una serie di canzonette inconstitenti, perfetta rappresentazione del nulla assoluto. “Famoso” sarà senza troppi problemi il disco italiano di maggior successo dell'anno, il vertice commerciale della trap nazionale. Allo stesso tempo suona anche come la pietra tombale su un genere musicale che non ha più niente da dire, e forse non ce l'ha mai avuto.

   


4. AC/DC

Quello che penso del "nuovo" album degli AC/DC è riassunto molto bene nella fantastica recensione del sito musicale DeerWaves: "Ascoltare questo disco è come mangiare la merda".

 


3. Ligabue ed Elisa

Ligabue ed Elisa sono due tra i cantautori più celebri e celebrati che abbiamo in Italia. A 14 anni di distanza da quella lagna de "Gli ostacoli del cuore" hanno riunito le forze per un pezzo ben peggiore. Con un testo che sembra scritto da un bambino che ha appena scoperto l'esistenza delle rime, non da quelli che, in teoria, sono due tra i più popolari cantautoroni che abbiamo in Italia.
"Volente o nolente/risponderò presente/volente o nolente/c’è un orizzonte sempre/Volente o nolente/non lasci indietro niente". Ma fate sul serio???
Volente o nolente, questa canzone non vale proprio niente.

 


2. Boomdabash

Ah, ma allora se la musica dei Boomdabash fa schifo non è solo tutta colpa di Alessandra Amoroso. Dopo i tormentoni estivi, adesso i Boomdabash si mettono a sfornare pure quelli natalizi, con tanto di coro che sembra quello dell'Antoniano ad accompagnarli che fa tanto "A Natale puoi". Più che un gruppo, un generatore automatico di paraculate.

 


1. Angela da Mondello

Va bene, va benissimo il trash, quando è divertente e quando è accompagnato dall'ironia. Nel caso del video dell'esordio “canoro” di Angela da Mondello, caso umano lanciato da Barbara D'Urso con il tormentone sul Coviddi, ci sono però anche delle serie pretese politiche e sociali, decisamente discutibili. Un abominio musicale, e non solo. Non per fare del facile moralismo, ma qui siamo davvero di fronte a uno dei punti più bassi toccati dall'umanità. I negazionisti hanno trovato il loro degno inno. A meno che non vogliano negare pure questo.

 



Così così del mese

Zen Circus

Non per essere cattivo, ma l'unico pezzo davvero degno di nota nel nuovo degli Zen Circus è "Cattivo". Il resto dell'album "L'ultima casa accogliente" fila via invece senza lasciare traccia, accogliente sì, forse anche troppo. Un disco in puro stile Zen Circus, ma privo e di sorprese e, purtroppo, anche di una forte ispirazione. Si può dare di più.

 


Foo Fighters

Mi spiace dover parlare male di Dave Grohl. A differenza di colleghi come Billy Corgan, Giovanni Lindo Ferretti o Morgan, lui non sembra essersi affatto bevuto il cervello. La musica dei suoi Foo Fighters da qualche anno a questa parte è però diventata, più che brutta, parecchio trascurabile. Il nuovo album in arrivo nel 2021 spero possa invertire la rotta, anche se il primo modesto singolo Shame Shame non lascia sperare troppo bene. Se non altro, nel video della canzone c'è Sofia Boutella, e buttala via.

 


Top del mese

9. Little Pieces of Marmelade

Non sto seguendo granché l'edizione di quest'anno di X Factor, come d'altra parte nemmeno quelle precedenti, ma tra quello che ho sentito mi hanno colpito questi rockettari Little Pieces of Marmelade. Non so se hanno il fattore X, però tutto sommato promettono bene. Hanno pure fatto una cover di "Bullet with Butterfly Wings", risalente ai tempi in cui gli Smashing Pumpkins realizzavano grandi canzoni, che non sfigura troppo. Per me è un sì.

 


8. Måneskin

Tra le cose buone uscite dalle passate edizioni di X Factor, oltre all'adorabile Francesca Michielin, ci metto dentro i Måneskin. La loro nuova ballatona adolescenziale "Vent'anni" viaggia a metà strada tra i Radiohead di "Street Spirit (Fade Out)" e i Guns 'n Roses più epici. Roba mica da tutti, in Italia e fuori.

 


7. Frankie Hi-NRG MC

Frankie Hi-NRG è tornato con un pezzo che spacca e che fa riflettere. E io mi ritrovo tra quelli che benpensano di lui.

 


6. System of a Down

Altro ritorno a sorpresa e altro ritorno ad alti livelli. I System of a Down hanno pubblicato un paio di nuovi pezzi in supporto dell'Armenia. Per ora non si parla di un intero nuovo album per Borat Serj Tankian e compagni, che a quanto sembra non vanno troppo d'amore e d'accordo tra di loro, ma chissà che questo non possa essere un suo preludio.

 


5. Paris Jackson

Paris Jackson è la figlia di Michael Jackson, e tra l’altro per la cronaca come padrino c’ha Macaulay Culkin. A sentire il singolo “Let Down”, radioheadiano fin dal titolo, sembra però di trovarsi piuttosto di fronte alla figlia di Thom Yorke. Il resto del suo album d’esordio “Wilted”, decisamente valido, porta invece più dalle parti della Taylor Swift di “Folklore” e di Lana Del Rey. Alle canzoni d’impatto e agli urletti del padre, lei preferisce pezzi intimisti e sussurri. Più che brillare di luce propria, non sembra proprio che le interessi brillare sotto i riflettori. Con tutto il rispetto per Jacko, la musica e lo stile di sua figlia sono decisamente più nelle mie corde.

 


4. Sevdaliza

Cantautrice iraniana nata a Tehran e poi cresciuta in Olanda, Sevdaliza propone una versione aggiornata, personale, sognante e anche piuttosto allucinata, del trip-hop anni '90. Tra atmosfere cinematografiche e notturne, elettronica e accenni di R&B persiano, la sua musica affascina e conquista lentamente, ma inesorabilmente. Un po' come la vittoria di Joe Biden alla presidenziali Usa.

 


3. Billie Eilish

Con una facilità disarmante, Billie Eilish ha tirato fuori una nuova canzone che cita Cartesio e che con una facilità disarmante si va a ficcare subito in testa per non uscirne più. O almeno, è lei che fa sembrare tutto così facile.

 


2. Arlo Parks

La migliore cantante del 2021?
Ve la rivelo già oggi. Si chiama Arlo Parks, voce R&B di velluto con una passione per i Radiohead, ha pubblicato una manciata di canzoni, una più bella dell'altra, da "Black Dog" a "Caroline", e il prossimo gennaio uscirà il suo album di debutto. Cominciate a tenerla d'occhio, lo dico per il bene delle vostre orecchie.

 


1. Arcade Fire

Gli Arcade Fire hanno presentato una nuova canzone nella notte elettorale delle presidenziali americane, live durante il talk show di Stephen Colbert. Spero che "Generation A", forse il loro pezzo più immediato e diretto di sempre, venga pubblicata anche in modo ufficiale, perché si candida a immediato inno di questo quantomeno complicato 2020.

 


Guilty Pleasure del mese
Kylie Minogue

La carriera di Kylie Minogue va avanti da anni tra picchi di popolarità clamorosi e periodi in cui nessuno sembra più filarsela. Dopo la pubblicazione due anni fa di "Golden", un album country-pop non orribile ma ben poco nelle sue corde, la sua carriera pareva avviata sul viale del tramonto. Invece no. Sorpresa! La 52enne australiana è per fortuna tornata al genere che più le appartiene, il dance-pop, con un disco che si chiama "Disco", che omaggia la musica Disco di fine anni'70 ed è un party album tutto da ballare. In casa, eh.

 


Cotta del mese
Miley Cyrus e Dua Lipa

Miley Cyrus e Dua Lipa da sole sono notevoli. Insieme sono devastanti. La canzone "Prisoner" riecheggia spudoratamente Physical-Physical di Olivia Newton-John, e a me ricorda un poco anche Gloria-Gloria di Umberto Tozzi, ma riesce a essere irresistibile a modo suo. La vera chicca comunque è il video, in cui Miley si spupazza Dua alla grande. E fa solo bene.

P.S. Il nuovo album appena uscito di Miley Cyrus, "Plastic Hearts", molto 80s, non è davvero niente male. Provatelo.


 


Serial Music
The Crown

Poche, ma buone. Nella quarta stagione di The Crown non sono usate moltissime canzoni, però quelle presenti sono scelte con cura. Dai The Cure ai Joy Division, passando per David Bowie, Duran Duran, The Specials e Blondie, il momento musicale più bello, almeno secondo me, sono stati i festeggiamenti di Lady Diana in versione Emma Corrin dopo essersi fidanzata ufficialmente con il principe Carlo sulle note della sempre spettacolare "Edge of Seventeen" di Stevie Nicks. Una delle serate più belle e spensierate della sua vita, che però noi spettatori non possiamo che vivere con una certa amarezza. Con il senno di poi, c'era davvero ben poco da festeggiare.

 
  



Tutorial su come fare una recensione in modo sexy

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Buongiorno gentili lettori, e soprattutto gentili lettrici. Quest'oggi vi proponiamo un tutorial su come fare una recensione in modo sexy.
 

 
Chi l'ha detto che i critici cinematografici sono tutti brutti, cattivi e non si lavano?

Ok, forse al momento la situazione è davvero più o meno questa, ma le cose stanno per cambiare, grazie a questo utile corso di formazione online, suggerito da un'idea del critico cinematografico Emanuele Rauco, che su Facebook ha scritto: "Se la Rai fosse vero servizio pubblico, da Marzullo ci sarebbe un tutorial su come scrivere una recensione in modo sexy".

Visto che non mi risulta che Marzullo, almeno per il momento, abbia intenzione di realizzarlo, ci pensiamo noi di Pensieri Cannibali.

Come fare una recensione cinematografica in modo sexy?

Innanzitutto, bisogna scegliere un film adeguato. Un lavoro come Seabiscuit, ad esempio, è difficile da rendere sexy, a meno che non siate Cicciolina. Meglio optare allora per un titolo che vi consenta un'operazione di cosplay. Ben vengano le nerdate come Star Wars. Ancora meglio i film sui supereroi, e top dei top i film sulle supereroine.
Wonder Woman o Captain Marvel?
A voi la scelta.



A questo punto potete postare, meglio se su Instagram visto che oggi come oggi i blog non sono poi molto sexy, una foto in cui siete vestite come l'eroina da voi scelta, o comunque come un personaggio sexy presente nel film scelto. Se proprio non c'è nessun personaggio sexy, NON scegliete quel film.

In alternativa al costume e al trucco da cosplay, anche solo una t-shirt con la scritta o la locandina della pellicola sono ok.


Ora potete aggiungere anche la recensione del film, se proprio ci tenete a scrivere qualcosa. Una manciata di parole possono bastare, tipo "Top", o "Troppo bello", o "Best Movie Ever", o meglio ancora "Chi vuole vederlo insieme a me?". Niente di troppo elaborato, comunque. Vi sconsigliamo fortemente di essere troppo critiche nei confronti della pellicola recensita. Vi fa sembrare supponenti, arroganti, pretenziose, e non sono cose sexy.

Altrimenti potete anche non scrivere niente. Le parole possono essere sostituite da un'emoticon, meglio una di quelle maliziose con i bacetti, la lingua di fuori o anche i cuoricini vanno sempre bene. 😍

Non distraetevi troppo su questi elementi secondari, comunque. La cosa più importante della vostra recensione è la foto. Nell'immagine, oltre ad apparire vestite in tema con il film, dovete mettere il seno o il lato B bene in mostra. Se riuscite a mettere in mostra sia il seno che il lato B in uno scatto solo, top assoluto. Avete vinto tutto.

Come chicca aggiuntiva potete anche realizzare un filmato, mi raccomando breve perché l'attenzione del pubblico è molto fugace, da postare su TikTok o sui Reel di Instagram. In tal caso potete preparare una mini coreografia. Con Pulp Fiction ad esempio andate sul sicuro.

Volete fare un figurone?
Il consiglio è quello di indossare i tacchi. Se non avete seguito attentamente il tutorial andato in onda nel programma di Rai 2 Detto fatto e proprio non riuscite a camminare e a ballare sui tacchi, l'alternativa è un bel paio di scarpe Lidl. Le scarpe più sexy del momento, non vi pare?



Fermi tutti. Prima che nascano polemiche per il fatto che non pensiamo al pubblico maschile e ci piovano addosso accuse di sessismo, e il sessismo non è una cosa sexy, ecco anche il tutorial per gli uomini. Fondamentalmente valgono più o meno le stesse regole che per le donne, soltanto che, anziché il seno e il lato B, dovete far vedere addominali, bicipiti e tartaruga. Se non volete mettere in mostra la mercanzia, l'alternativa è quella di pubblicare una vostra foto con un tenero animale, perfetta per la recensione di film come Io & Marley e A spasso con Bob. No, Lo squalo meglio di no. Gli scatti di Chris Evans con il suo cane ad esempio sul web vanno fortissimo. Anche se abbiamo il sospetto che siano popolari più per Chris Evans che non per il suo cane.


Per oggi è tutto. Speriamo che questo tutorial vi possa tornare utile e vi faccia avere tanti like e tanti cuoricini sui social. 💗💗💗💗💗
E ora, consigli per gli acquisti.
 
 
 
 

Ho visto (Diego) Maradona

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Diego Maradona
(Documentario)
Regia: Asif Kapadia
 
 
Sono uno dei pochi al mondo che non ha una foto scattata insieme a Diego Armando Maradona. Pure i fratelli Gallagher ne hanno una. La cosa sorprendente non è che siano insieme a Maradona, ma che Noel e Liam siano insieme.
 
 
In compenso posso condividere uno dei miei ricordi a lui legati. Quando ho cominciato ad appassionarmi al calcio, da bambino, la sua parabola era ormai discendente e la sua carriera macchiata dalla squalifica nel 1991 per positività alla cocaina. L’unica occasione in cui ho avuto modo di vederlo giocare in pratica è stata ai Mondiali di USA 94 e non me la sono lasciata sfuggire. Nella prima partita l’Argentina ha vinto 4 a 0 contro la Grecia e Maradona ha segnato il terzo gol tirando una secca nel sette che la rete sta tremando ancora adesso. Dopodiché ha corso verso la telecamera e ha piantato un urlo liberatorio in cui c’è tutto lo sfogo di un uomo che aveva avuto il suo riscatto nei confronti di un mondo, quello del calcio, che tanto gli aveva dato, ma che negli ultimi anni gli aveva voltato le spalle. Una delle scene più emozionanti e potenti che abbia mai vissuto come spettatore, non solo di calcio.
 

Pochi giorni dopo, al termine della seconda partita dell’Argentina contro la Nigeria, è nuovamente risultato positivo all’antidoping e la sua carriera come calciatore è definitivamente finita. La sua vita è stata così, fatta di alti altissimi e di bassi bassissimi. Comunque la si pensi su di lui, un buon modo per scoprire la persona dietro al mito e alle polemiche è Diego Maradona, bel docufilm diretto da Asif Kapadia, regista che ha raccontato anche le vite di Amy Winehouse e Ayrton Senna. Un buon modo per scoprire la persona, o meglio le due persone che vivevano dentro di lui: Diego il ragazzino alla mano innamorato del pallone e Maradona la superstar innamorata degli eccessi.
 
 
Momenti top
 
⚽ I due mesi di festa dopo la vittoria del primo scudetto del Napoli, durante i quali al cimitero compare questo striscione.

 
⚽ La scena in cui Maradona insegna alla figlia il coro: "Juve, juve... vaffanculo!". Da sola vale l'intera visione. E lo dico da juventino.


Post scriptum: la cosa più bella su di lui probabilmente l’ha detta Guardiola: “Ho letto uno striscione un anno fa che diceva: ‘Non importa ciò che hai fatto nella tua vita Diego, ma ciò che hai fatto alle nostre’.
 
 
 
 

Perché Avatar merita fiducia, rispetto e ammirazione

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Serial Killer di novembre e dicembre 2020: le serie da recuperare o anche no

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Ultima puntata di Serial Killer per quanto riguarda questo 2020 e poi può partire il toto-schillaci toto-nomi per le classifiche di fine anno. Nel frattempo, giusto per ingannare il tempo, andiamo a scoprire qualche titolo da recuperare, o da evitare, o da guardare a tempo perso, tra le serie TV uscite negli ultimi tempi.


Serie top del mese

The Crown
(stagione 4)
"Carlo, mi sorprendi, non credevo sapessi ballare."
"E pensa che adesso sto pure prendendo lezioni di reggaeton."

Belle, bellissime le prime tre stagioni di The Crown però, ammettiamolo, stavamo aspettando tutti l’arrivo del personaggio che più ha scosso e reso umana la famiglia reale britannica. Lady Diana si presenta con il volto di Emma Corrin, attrice molto promettente che ricorda anche Jodie Foster, e si prende la scena. In particolare nel terzo episodio, “Fairytale”, di struggente bellezza.
 
 
Le attenzioni nei suoi confronti inevitabilmente fanno indispettire il principe Carlo. Secondo alcuni è lui il villain della stagione. Per quanto detestabile sia, e lo è parecchio, ha vissuto però anche lui la sua favola tragica con Camilla Parker Bowles. Il mondo non capiva – e non capisce tutt’ora – come fosse possibile preferire Camilla a Diana ma oh, l’amore è una cosa senza senso e The Crown ha il pregio di mostrare come nella loro odiosità siano perfetti l’uno per l’altra.
 
"Non capisco perché ci odino tanto, tutti questi dannati esseri inferiori a noi."
"Già, nemmeno io."

 
La vera villain della stagione potrebbe allora essere considerata Margaret Thatcher. E lo è. Per quanto al personaggio interpretato da un’ottima Gillian Anderson ci si sforzi di dare un briciolo di umanità, l’odio viscerale nei suoi confronti prevale. Proprio al thatcherismo, o meglio all’anti-thatcherismo, è dedicato l’episodio top di questa stagione, il quinto, “Fagan”, la vicenda del tizio che è riuscito a fare irruzione a Buckingham Palace. Lui sì che meriterebbe di salire al trono. Altroché Carlo, il principe dei rosiconi. 
 
"Fantastico! Adesso posso dire di essere stato a letto con la Regina."
"E non m'hai manco offerto la cena."

Consigliata: anche a quelli a cui non frega niente della Royal Family, ma vogliono vedere la Storia e delle storie raccontate in maniera regale
 
Sconsigliata: alla Royal Family
 
Post scriptum:è stato annunciato che la serie si concluderà con la sesta stagione, che coprirà fino ai primi anni Duemila. Io però pretendo anche una settima stagione con la regina Elisabetta interpretata da Angela Lansbury alle prese con Meghan Markle interpretata da se stessa e Boris Johnson interpretato dall’ormai disoccupato Donald Trump, please. 
 
 
Pure
 (stagione 1)
 
Pensate di aver già visto tutto e niente possa più sconvolgervi, o se non altro mettervi in imbarazzo? Ecco a voi Marnie, la ragazza protagonista della serie britannica Pure. “È come ne Il sesto senso. Solo che io non vedo le persone morte. Le vedo tutte nude.” La sua vita può essere riassunta così, con le sue parole. Solo che non si limita a immaginare le persone nude. I suoi pensieri sono proprio perversi e, il giorno in cui le sue fantasie sessuali XXX coinvolgono persino i suoi genitori, è il momento per lei di andarsene di casa, lasciare il suo paesino nella Scozia e trasferirsi a Londra. Prende così il via una spassosissima serie comedy irriverente e che sa pure trattare in maniera originale non solo il tema della sessualità, ma anche quello dei disturbi mentali. Il risultato è una specie di versione hardcore di Fleabag.
 
"Non devo pensare al sesso, non devo pensare al sesso...
A cosa posso pensare?
Mario Adinolfi.
Hey, funziona!

Un difetto ce l'ha? Sì. Pure è composta da appena 6 episodi da mezzora circa l'uno e (ingiustamente) non è stata rinnovata per una seconda stagione, quindi centellinatevela per bene. In Italia si trova gratuitamente su... RaiPlay. Proprio così, sebbene per ora solo sul web, mamma Rai ha deciso di proporre questa scandalosa e incestuosa serie. Cose pazzesche continuano a succedere quest'anno. 
 
Consigliata: a chi è preoccupato di pensare troppo al sesso. La protagonista di questa serie batte tutti.
 
Sconsigliata: a chi si scandalizza facilmente. O anche non troppo facilmente, visto che qua dentro ci sono dei pensieri davvero da depravati.


A Teacher
(stagione 1, episodi 1-6)

Quando andavo a scuola io, circa un secolo fa, le professoresse erano quasi tutte più o meno così...


Nella serie A Teacher, invece, il liceale Nick Robinson come professoressa si ritrova lei...

Chissà perché se ne innamora dopo circa 3 secondi e quello che succede dopo ve lo insegna la visione di A Teacher. Una serie che si fa guardare con morbosa curiosità. Osservare la storia tra un'insegnante sposata e un suo studente è come assistere a un incidente mentre sta succedendo. Sai già che andrà a finire male, ma non puoi distogliere lo sguardo.


The Flight Attendant
(stagione 1, episodi 1-5)
 
Kaley Cuoco, la Penny di The Big Bang Theory, nella nuova serie The Flight Attendant diventa una hostess con seri problemi di alcolismo e si trova coinvolta in un omicidio splatter in quel di Bangkok. L'attrice specializzata in ruoli brillanti ha spiccato il volo verso la serietà?
 
No, e per fortuna. The Flight Attendant sarà anche catalogata come thriller drama, ma in realtà è una serie spassosa, godibile e leggera nel senso migliore del termine. È tipo Killing Eve girata con uno stile veloce e adrenalinico con tanto di split screen alla 24, con una protagonista che beve così tanto da avere allucinazioni e amnesie e che ha praticamente trasformato la sua vita in Una notte da leoni continua. Non sarà una comedy nel senso stretto del termine, ma il divertimento è comunque assicurato.
 
Consigliata: a chi è stufo dei thriller che si prendono troppo sul serio
 
Sconsigliata: a chi non è stufo dei thriller che si prendono troppo sul serio



Serie così così del mese

Soulmates

Black Mirror è probabilmente la serie più imitata e influente degli ultimi anni. Così tanto da aver influenzato persino il mondo in cui viviamo, che si è ormai trasformato in un episodio, interattivo e un po' troppo lungo a dirla tutta, dello show. Black Mirror ha influenzato in maniera evidente anche Soulmates, una serie che però presenta una variante sostanziale. Laddove in Black Mirror ogni episodio è ambientato in pratica in un mondo distopico differente, in Soulmates lo spunto è sempre lo stesso. Una compagnia ha creato un programma che ti consente di trovare la tua anima gemella. Praticamente un Tinder che funziona al 100%.
 
 
Un'idea intrigante che in ogni episodio viene declinata in maniera differente, con personaggi differenti, cast differenti (con un sacco di volti noti di altre serie come Stranger Things, Breaking Bad, Succession e non solo), storie e generi differenti. Si va dalle tinte più da romcom al thriller. Personalmente ho preferito gli episodi più inquietanti e tesi, in particolare il sesto e ultimo. Nel complesso è una serie antologica che si lascia vedere, ma che lascia con l'impressione che con uno spunto di partenza così e con degli ottimi cast del genere a disposizione, si poteva fare ben di meglio.

"Questa cosa è davvero necessaria per trovare l'anima gemella?"
"Certo che no, ma ci divertiamo a torturare le persone così."



Serie flop del mese

Romulus
(stagione 1, episodio 1)

Romulus è la serie, a tratti noiosa e a tratti ridicola, girata in protolatino e creata da Matteo Rovere che racconta gli avvenimenti precedenti alla nascita di Roma, di Romolo e Remo e pure der Pupone Totti. Non mancano la Lupa, interpretata da Silvia Calderoni, e neppure gli attori che abbaiano. Un clamoroso epic fail.
 
Consigliata: agli appassionati di serie storiche. Io la trovo teribbile, ma a qualcuno può piacere. D’altra parte, de gustibus non est disputandum.
 
Sconsigliata in particolare: a chi già fa fatica con il latino e il latino-americano, figuriamoci con il protolatino



Guilty Pleasure del mese
Dash & Lily
(stagione 1)

Natale si avvicina e quindi cosa c'è di meglio di una bella serie natalizia?
Per le persone che non amano il Natale come me a dirla tutta non sembra proprio il massimo, così come nemmeno per Dash, il protagonista maschile di questa romcom a puntate, che pure lui detesta le festività. Anche se dovrebbe odiare di più il suo nome da detersivo.

"Stai a vedere che ho trovato qualcuno che scrive più stronzate di Cannibal Kid."


La protagonista femminile, Lily, è invece una fanatica del Natale. Se vede Santa Claus, in pratica, reagisce come le coetanee alla vista di Harry Styles.

"No, nessuno scrive più stronzate di Cannibal Kid."

C'è da dire che i due protagonisti non è che siano proprio il massimo della simpatia già da soli e insieme non è che li shippi particolarmente, però questa serie young adult si fa seguire che è un piacere. Merito soprattutto dello spunto di partenza. I due per conoscersi non usano Tinder, bensì un libro. Comunicano scrivendosi sulle pagine di un libro, proponendosi delle sfide a vicenda e svelando poco alla volta qualcosina su loro stessi. Una di quelle cose che succedono solo nelle romcom ma chissà che, in tempi di distanziamento sociale, qualcosa del genere non possa capitare anche nella realtà. Magari per conoscere delle persone un po' meno fastidiose di Dash & Lily, LOL 😁.



Cotta del mese
Matilda De Angelis (The Undoing)

The Undoing è una serie ottimamente recitata, ma anche ultra patinata e a tratti esagerata. Può piacere o non piacere, però è difficile non farsi trascinare dalla storia molto da cronaca nera vera glamour, con la curiosità di scoprire come va a finire. A rendere la visione ancora più intrigante ci pensa la nostra Matilda De Angelis #orgoglionazionale #bellademamma.

L'attrice bolognese alla prova con la sua prima produzione statunitense è capace di rubare la scena a tutti, da Nicole Kidman a Hugh Grant, e se non ci credete - infedeli - guardatevi il primo episodio di The Undoing e poi andate a fare in cu... ehm a fare mea culpa.
 
 

Performers of the Month
Emma Corrin e Gillian Anderson (The Queen)

Diana Spencer e Margaret Thatcher. Due donne leggermente differenti che nella quarta stagione di The Crown hanno trovato una perfetta rappresentazione. Quando si va a interpretare due personaggi così celebri, il rischio della pura imitazione è sempre dietro l'angolo. Un rischio che magari in qualche scena non è del tutto scongiurato, ma nel complesso Emma Corrin e Gillian Anderson sono riuscite a fare loro i personaggi. Di Emma Corrin sentiremo ancora parlare parecchio, e pure di Gillian Anderson, che di recente è finalmente riuscita a scrollarsi di dosso l'etichetta di eterna "Dana Scully di X-Files". Congrats!



Episodio del mese
Trouble Don't Last Always (Euphoria)

Una lezione di scrittura, e di vita. Dopo una prima splendida stagione, che si era guadagnata il primo posto nella classifica delle meglio serie TV del 2019 di Pensieri Cannibali, e in attesa della seconda, le cui riprese sono state rimandate causa pandemia, Euphoria ci regala due episodi speciali. Il secondo arriva il prossimo 24 gennaio, il primo invece è stato appena diffuso. Qualcosa in linea con lo spirito della serie, eppure del tutto diverso da quanto avevamo visto finora. Un mini film capolavoro ambientato la notte della vigilia di Natale che però di natalizio - tranquilli - ha ben poco.

Ancora non seguite questa serie, magari pensando sia la solita roba teen sponsorizzata da Pensieri Cannibali?
Smettetela di drogarvi, e iniziatela. Subito.

"Posso iniziarla anche senza smettere di drogarmi?"

"No!"




Pillole di cinema indie: i film (per lo più strambi) da vedere

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Sound of Metal

Genere: assordante
Ricorda: un horror, ma non è un horror
Cose da sapere:
 
heeey, mi sentite?

Ho detto: mi sentite???

Scusate, ora riprovo.

Mi sentite, adesso? Non sento la vostra risposta, visto che siete dall'altra parte dello schermo, ma spero di sì. Vi volevo parlare di un film che si chiama Sound of Metal e che parla di un batterista metal.
 
Siete pronti, metallari in ascolto?
 
HO DETTO: SIETE PRONTI METALLARI IN ASCOLTO???

Ok ok. Adesso la smetto di gridare, non vorrei farvi diventare sordi. Devo inoltre specificare che, nonostante il film si chiami Sound of Metal, non è che sia esattamente una pellicola sulla scena heavy metal. A parte la prima ingannevole scena, qui di metal se ne sente ben poco. A dirla tutta, si sente ben poco in generale. Questo è più altro un "malattia movie". Anche perché nel cast c'è Olivia Cooke. Per quanto qui in versione cantante metal sia abbastanza irriconoscibile, dove c'è lei, la malattia è garantita.


E soprattutto c'è Riz Ahmed, che con questa interpretazione molto sentita... ok, forse questo non è il termine più appropriato. Diciamo che con questa interpretazione molto potente rischia seriamente di andare in nomination. Agli Oscar, e forse pure al Grande Fratello VIP, considerando che il suo comportamento è piuttosto aggressivo e non tutti gli inquilini della casa potrebbero gradirlo.

"Incrociamo le dita. Per il televoto, intendo. Degli Oscar che me ne frega, a me?"

Consigliato: anche se la cosa più metal che sentite di solito è Alessandra Amoroso (e in quanto a grida a pensarci bene non ha nulla da invidiare ai cantanti di death metal)
Sconsigliato: se cercate un film che vi faccia sentire meglio, in tutti i sensi
(voto 7+/10)



The Assistant
"Mi sono laureata con il massimo dei voti a Oxford per fare la correttrice di bozze su Pensieri Cannibali... che tristezza."

Genere: lavorativo
Ricorda: The Office, ma più attapirato
Cose da sapere: qualche giorno fa sono uscite le nomination dei Gotham Awards, che sono un po’ i Golden Globe del cinema indie, così come gli Independent Spirit Awards sono un po’ gli Oscar del cinema alternativo. Quest’anno, credo per la prima volta, tutti i titoli in corsa per il miglior film dell’anno sono diretti da registe donne. Cosa che oggi fa notizia e speriamo che un domani possa essere considerata la normalità. I film nominati comunque sono First Cow, Never Rarely Sometimes Always (vedi sotto), Relic, Nomadland, già vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra di Venezia, e The Assistant. Quest’ultimo è un lavoro scritto e diretto da Kitty Green che racconta una lunga interminabile giornata lavorativa di una giovane assistente in una casa di produzione cinematografica di New York City, interpretata da Julia Garner, attrice che da qui a 10 anni vedremo credo ovunque. Ci si potrebbe aspettare una professione entusiasmante, tra incontri con le star, red carpet e anteprime di film, invece The Assistant ci mostra il lato meno glamour e più noioso del mestiere. Cosa che non significa che il film stesso sia noioso. Certo, è una visione parecchio frustrante e se vogliamo anti-narrativa. Allo stesso tempo è anche una pellicola sottilmente incisiva, necessaria, che tratta in maniera poco gridata la tematica del MeToo. L’elefante nella stanza, in tutti i sensi, è Harvey Weinstein, ma chiunque può ritrovarsi nella tossicità di certi ambienti lavorativi in generale.
Consigliato: a chi rimpiange la vita d’ufficio, questo film toglierà subito ogni nostalgia
Sconsigliato: a chi è abituato soltanto ai blockbuster o alle pellicole che raccontano grandi storie, qui non troverà pane per i suoi denti
(voto 7/10)



Never Rarely Sometimes Always

Genere: incinto
Ricorda: Juno senza la parte comedy
Cose da sapere: 17 anni e incinta. No, non è il sequel della serie 16 anni e incinta. E' lo spunto di partenza del film Never Rarely Sometimes Always. Titolo che letto così tutto di fila non mi sembrava significare niente. Questo non perché sono scemo io, o comunque non solo per quello, ma perchè va letto in un altro modo, a mo' di risposta multipla, come si capisce da una scena parecchio intensa della pellicola:

  • Never
  • Rarely
  • Sometimes
  • Always
La protagonista è Autumn, una ragazza indie che vive con la madre (interpretata dalla cantante indie Sharon Van Etten) e il compagno della madre, nei cui panni poco indie e molto white trash c'è Ryan Eggold, che non è proprio una bella persona come nella serie medical New Amsterdam.


Autumn un giorno sospetta di essere incinta e da lì inizia il suo percorso, diciamo più che altro il suo calvario, nel magico mondo della gravidanza adolescenziale. Una pellicola indie su una ragazzina indie incinta? Viene in mente Juno, solo che quel film è una carezza, mentre questo è un pugno allo stomaco. Può venire in mente pure la serie La vita segreta di una teenager americana, ma anche in questo caso è tutta un'altra storia. A parte il fatto che la protagonista rivelazione Sidney Flanagan fisicamente ricorda vagamente Shailene Woodley.


La sua cuginetta che l'accompagna nel corso del suo calvario, Talia Ryder, somiglia invece a una piccola Chiara Ferragni. Se volete avere oggi un'anteprima di come sarà la figlia attualmente nel grembo dell'influencer tra 17 anni, eccola.


Il tema della gravidanza adolescenziale negli ultimi tempi sarà anche stato affrontato Sometimes per non dire Always, ma in una maniera così realistica, dura ed efficace Rarely, anzi Never.
Consigliato: se siete in dolce attesa e avete dubbi sul da farsi
Sconsigliato: se siete in dolce attesa e avete dubbi sul da farsi
(voto 7,5/10)



Kajillionaire
"Gina, dici che sto facendo la spesa in modo sexy?"
"Ehm, cara Evan Rachel, mi sa che a te il tutorial di Detto fatto serve per davvero."

Genere: truffaldino
Ricorda: Parasite
Cose da sapere: Kajillionaire è il terzo film diretto da Miranda July. Chi è Miranda July?
Era la paladina del cinema indie, prima che il cinema indie venisse considerato cool da tutti, o per lo meno nei circoli alternativi. Anche se ormai non fa più figo dire che ti piace il cinema indie, fa più figo dire che ti piacciono i film commerciali come Fast & Furious.
Nel 2005 Miranda July ha esordito con un gioiellino folle e geniale come Me and You and Everyone We Know, parecchio apprezzato nei sopracitati circoli alternativi, seguito nel 2011 dal sottovalutato The Future, seguito poi da un’assenza totale. Adesso finalmente è tornata con il terzo lavoro, questa volta soltanto come regista e non più come interprete, ed è bello ritrovare il suo stile stralunato ed eccentrico. Con Kajillionaire ci racconta le disavventure di una singolare famiglia di truffatori: mamma (Debra Winger), papà (Richard Jenkins), più figlia (Evan Rachel Wood), i cui equilibri vengono stravolti dall’arrivo di un quarto membro, nei cui panni c'è l’ex Jane the Virgin Gina Rodriguez, qui piuttosto a sorpresa, almeno per me, in versione bomba sexy. La famiglia truffaldina fa venire in mente Parasite, ma questa è un’altra storia, tutta da scoprire.
Consigliato: agli amanti del cinema indie
Sconsigliato: a chi odia il cinema indie, e in tal caso mi sa che avete leggermente sbagliato post
(voto 7/10)



Swallow
"Mi piace ingoiare!
E no, vi assicuro che non è quello che potreste immaginare."

Genere: strano forte
Ricorda: il film Denti
Cose da sapere: Swallow è un film strano, persino per i parametri delle pellicole indie strane. Dico solo che racconta di una giovane donna, interpretata da un’ottima Haley Bennett, che ha una vita apparentemente perfetta. È sposata con un tipo ricco e bello che sembra uscito da una pubblicità del dentifricio che sembra adorarla e vive in una casa lussosa senza nemmeno dover lavorare e un giorno scopre pure di essere incinta e il prossimo passo sembra la candidatura a famiglia felice del Mulino Bianco. C’è solo una piccola cosa che non va in lei: si mette a... inghiottire cose. Cosa succede poi ve lo lascio scoprire da soli.
Consigliato: a chi cerca qualcosa che lasci davvero senza parole
Sconsigliato: alle persone che imitano il comportamento dei protagonisti dei film
(voto 7+/10)






Persons of the Year 2020 - I personaggi che hanno segnato l'anno

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Che le classifiche di fine anno di Pensieri Cannibali abbiano inizio, con 10 personaggi che, almeno secondo il qui presente blog che state leggendo, hanno in qualche modo segnato in maniera significativa gli ultimi 12 mesi.
Cosa dire di questo 2020?
Direi che è stato un anno abbastanza... normale, no? Mi sono forse perso qualcosa?
 
 

10. Alex Green

Con tutta la fiducia, il rispetto e l'ammirazione per gli altri, il libro più geniale dell'anno l'ha pubblicato un certo Alex Green. Il misterioso "analista politico" non s'è manco dovuto sforzare di scrivere niente all'interno. Il titolo del suo bestseller, finito nelle prime posizioni dei libri più venduti su Amazon Italia e ordinatissimo a scatola chiusa tra i leghisti, è: "Perché Salvini merita fiducia, rispetto e ammirazione". Dentro 110 pagine bianche. E per l'autore 92 minuti di applausi.


9. Vanessa Incontrada

Ne hanno parlato tutti. Voi no?
Ok, allora rifacciamola: ne hanno parlato tutti, tranne voi, e tranne Pensieri Cannibali, che però rimedia ora. Vanessa Incontrada si è presentata sulla copertina di Vanity Fair senza veli, come mamma l'ha fatta. Una cover che può essere considerata un inno alla body positivity e che ha fatto discutere parecchio. Il titolo dice "Nessuno mi può giudicare". Alla fine invece hanno giudicato tutti. Il punto però è proprio questo. Ha aperto un dibattito su temi come la bellezza, la salute, la percezione che gli altri hanno di noi e la percezione che noi abbiamo di noi stessi e, comunque la si pensi, a me pare una cosa positiva. E infine, buttala via una Vanessa Incontrada ignuda!
 
 
8. Joe Exotic

Parecchi anni dopo Tiger Man, è arrivato Tiger King. L'incredibile ma vera storia di Joe Exotic è stata raccontata nella docuserie di Netflix intitolata appunto Tiger King, diventata un autentico fenomeno della pop culture contemporanea, soprattutto negli Stati Uniti. Il motivo?
Joe Exotic è una contraddizione vivente. E' un animalista, eppure è un pericolo per gli animali. E' un omosessuale poliamoroso, eppure è anche un bifolco conservatore simbolo della white trash che quattro anni fa ha portato Donald Trump alla guida degli Usa. E' la massima rappresentazione del vivere senza regole e in piena libertà, eppure attualmente si trova in prigione privato proprio della libertà. Una tigre in gabbia. Joe Exotic non è certo un personaggio da ammirare e da imitare, ma da osservare e da studiare sì, perché è la perfetta dimostrazione di come l'essere umano sia il più assurdo e complesso tra gli animali.


7. Scarlett Johansson

Bene, ma non benissimo. Per Scarlett Johansson poteva essere un anno strepitoso, è stato "solo" un anno notevole. Cosa di cui per gli standard del resto del mondo in questo 2020, a parte il miracolato sopravvalutato Diodato, non si può lamentare. Nel 2020 la Scarlettina ha avuto 2 nomination agli Oscar, come miglior attrice protagonista per Storia di un matrimonio e come miglior attrice non protagonista per Jojo Rabbit. Per quanto mi riguarda avrebbe meritato la doppietta, e invece non si è portata a casa niente. Due candidature alla stessa edizione in ogni caso è già un bottino non certo da tutti, considerando pure che fino ad ora l'Academy l'aveva sempre snobbata del tutto.
 
 
Scarlett si è poi sposata con il comico e sceneggiatore del Saturday Night Live Colin Jost. Congratulazioni, anche se non so se sia una cosa così positiva, visto che alla spalle la Johansson ha già due matrimoni falliti, con il collega Ryan Reynolds e con il giornalista francese Romain Dauriac. La terza sarà la volta buona?
 
 
L'attrice avrebbe inoltre dovuto conquistare i box office mondiali con il primo film solista su Black Widow ma, causa pandemia, la sua uscita è stata posticipata al 2021. Male per Marvel e Disney però, dato che la pellicola è già stata girata e lo stipendio la Johansson se l'è ormai preso, qualche mese/anno di ritardo nella sua distribuzione a lei non cambia molto.


Negli scorsi giorni, Scarlett ha infine fatto un video appello affinché venissero rilasciati quattro membri dell'ONG egiziana per la difesa dei diritti civili EIPR, arrestati con poco convincenti pretesti. E il governo egiziano a Scarlett Johansson ha dato ascolto. Almeno, tre di loro sono subito stati liberati, il quarto, Patrick Zaki, purtroppo ancora no. Il risultato ottenuto dall'attrice è comunque nettamente superiore a quello di molti politici e diplomatici, quindi brava Scarlettina, sono fiero di te. Nel caso dovessi essere rapito o arrestato, manda un messaggio anche per me, please.
 
 


6. Achille Lauro
 
Non vi gusta Achille Lauro?
Me ne frego, per dirla con parole sue. Se nel 2019 ha cominciato a farsi conoscere dal grande pubblico con "Rolls Royce", quest'anno sempre a Sanremo è arrivata la sua consacrazione, con la canzone "Me ne frego", appunto, e soprattutto con la sua presenza scenica. Ok, non è David Bowie, però l'impatto che può avere il suo arrivo sul palco dell'Ariston su un ragazzino italiano di oggi credo sia paragonabile a quello di Ziggy Stardust a Top of the Pops su un ragazzino britannico negli anni '70. Scusate se è poco.
 


5. Chiara Ferragni

Piaccia o meno, che gli mettiate il cuoricino su Instagram oppure no, la "collega" blogger Chiara Ferragni è una delle superstar dell'anno. Tra Ambrogino d'oro ottenuto per la raccolta fondi organizzata con il marito Fedez durante l’emergenza Covid, che ha permesso di realizzare una nuova terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, l'annuncio della seconda maternità, prese di posizione più politiche di molti politici che giocano a fare gli influencer più di lei, telefonate ricevute dal premier, foto da testimonial per gli Uffizi di Firenze, e persino l'esordio come "cantante", con il pezzo "Non mi basta più" realizzato con Baby K che gente come me quest'estate ha persino apprezzato, ha fatto di tutto e di più. Senza in pratica quasi muoversi di casa. Respect.
Voi leoni da tastiera invece quest'anno cos'avete combinato, a parte criticare ogni sua mossa sui social?


4. Morgan

Come sottolineato da alcuni sui social, il 2020 si è aperto con Morgan escluso da Sanremo e si è chiuso con... Morgan escluso da Sanremo. Nel secondo caso pure in maniera doppia, sia come aspirante concorrente che come giurato di Sanremo Giovani. Mito!
Per coerenza, stavo per escluderlo anche da questa classifica, poi però mi è dispiaciuto e gli ho ritagliato uno spazio. A discapito di personaggi come Brad Pitt, Kanye West, Giuseppe Conte, Joe Biden e Kamala Harris, per dirne alcuni. L'ho fatto un po' per pena e, lo confesso, un po' per paura di essere insultato quanto Amadeus.


3. Zerocalcare

Nel mezzo della pandemia di nostra vita, il fumettista Zerocalcare si è inventato una miniserie TV animata ambientata nel periodo del primo lockdown, Rebibbia Quarantine. Un piccolo grande cult che mi/ci ha aiutato ad affrontare questo periodo, tra riflessioni e risate amare. Proprio ciò che serviva. Grazie Michele Rech (questo è il suo vero nome, lo specifico per chi non c'era arrivato e magari immaginava che i suoi genitori l'avessero chiamato proprio Zerocalcare).


2. George Floyd e Breonna Taylor

George Floyd e Breonna Taylor. I due simboli, i più noti anche se purtroppo non certo gli unici, delle violenze insensate degli agenti di polizia statunitensi nei confronti delle persone di colore. I simboli anche delle proteste del movimento Black Lives Matter, nato nel 2013 e tornato prepotentemente al centro delle attenzioni mediatiche dopo la morte di Floyd. Due simboli che avrebbero volentieri fatto a meno di esserlo. Questo di solito è il punto in cui cerco di dire una scemata ironica e più o meno simpatica per sdrammatizzare, ma non mi viene in mente niente, mi viene solo una gran rabbia.


1. Gli eroi sul divano

La pandemia ha avuto tanti eroi riconosciuti. Un applauso va a medici, infermieri, operatori sanitari, ai ricercatori che hanno trovato il vaccino, a chi ha combattuto e sta ancora combattendo la guerra contro il Covid-19 in prima linea. Pensieri Cannibali vuole però assegnare un riconoscimento simbolico - di soldi scusate non se ne parla - in particolare in favore di altri eroi, meno riconosciuti, quelli che sono stati e si trovano tuttora in trincea. O meglio, sul divano.
 
Vi hanno detto per tutta la vita che dovevate socializzare, frequentare i locali, uscire di casa. E invece no. Avevano torto marcio. In un anno in cui il mondo è sembrato girare al contrario, manco fosse un film di Christopher Nolan, finalmente essere asociali e pantofolai è diventato un merito, un modo per sopravvivere, per fare del bene agli altri e persino per salvare il mondo intero, non una vergogna. Il lato positivo di un anno di merda.


 

 

Cotta adolescenziale 2020

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Rimediamo a un anno abbastanza... diciamo anche parecchio brutto, con un po' di bellezza. Che poi non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace. A me.
Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame di Pensieri Cannibali?
Ecco le star che più hanno conquistato il mio cuoricino negli ultimi 12 mesi.
 
 
10. Elettra Lamborghini
(Italia, 1994)

Elettra, Elettra Lamborghini. Mi piace perché è una tipa ironica, che non si prende troppo sul serio...
Seeeh, vabbè. Diciamo che mi piace anche per quello. Per la musica magari non tanto, ma il suo pezzo sanremese alla fine non era troppo malvagio...
Seeeh, vabbè. In compenso è stata credo la prima persona nella Storia del Festival a twerkare sul palco dell'Ariston. E il resto scompare.



9. Lily Collins
(Inghilterra, 1989)

Emily in Paris si preannunciava come una serie romcom caruccia, tenera e innocua e invece...
Apriti cielo. E' stata più criticata di un Dpcm di Conte e a Parigi i gilet gialli sono scesi in strada per protestare. Colpa degli stereotipi sui francesi presenti in abbondanza nello show. C'è pure chi ha avuto da ridire sulla protagonista, con il suo comportamento da americana che senza manco sapere la lingua parte alla conquista delle terra francese, e dei suoi look a metà strada tra Carrie Bradshaw e Blair Waldorf.

"Ehm... qua forse ho esagerato un pochino."

Ok, va bene, io però la britannica Lily Collins, non fosse che il suo personaggio ammeregano fa di tutto per farsi odiare, l'ho trovata adorabile. E per i criticoni, Lily ha poi avuto modo di farsi perdonare prendendo parte a una delle pellicole più acclamate dell'anno, Mank di David Fincher, quindi non s'è proprio fatta mankare niente. Così come qua su Pensieri Cannibali non mankano mai i giochi di parole scemi & più scemi.

"Faccio film d'autore in bianco e nero, e i critici francesi muti"


8. Elodie
(Italia, 1990)

Tamarra, ma con stile.
Per me Elodie è un sì.


7. Zoë Kravitz
(USA, 1988)

Zoë Kravitz in High Fidelity, l'infedele adattamento con una protagonista femminile di Alta fedeltà di Nick Hornby, è stata forse la cosa più rock di un anno non particolarmente rock. Peccato che la serie sia stata cancellata dopo appena una stagione, da me parecchio apprezzata. In compenso la carriera della figlia di Lenny Kravitz e di Lisa Bonet, nonché figliastra di Jason Momoa, è destinata a proseguire alla grande. Tanto per dire prossimamente - se andrà tutto bene, l'importante è crederci - la vedremo nei panni di Catwoman nel nuovo The Batman, e a me i felini sono sempre piaciuti. Miao.


6. Lili Reinhart
(USA, 1996)

In un anno che è sembrato più assurdo di una puntata a caso di Riverdale, le stelle dello show stanno cominciando a brillare anche lontano dalla serie madre. In particolare Lili Reinhart. Dopo aver rubato la scena pure a J.Lo in Le ragazze di Wall Street - Business Is Business, è arrivato il primo film in cui è la protagonista assoluta: Chemical Hearts, un gioiellino young adult in cui Lili, anche quando appare in versione un po' sciatta, fa battere il cuore. Chimico o meno che sia.



5. Matilda De Angelis
(Italia, 1995)

Da quando è uscita la serie thriller The Undoing, recitata al fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant, Matilda De Angelis è ormai diventata la gloria italiana numero 1 nel mondo, o giù di lì. Credo abbia superato persino la pizza. Vedere la prima puntata della serie per credere. Ha inoltre fatto parte del cast de L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, che mi ha esaltato a dir poco, e a gennaio la vedremo anche nel cast di Leonardo, la Rai Fiction su Leonardo da Vinci. Ed è sexy pure con "il volto mangiato dall'acne"!
 

4. Alba Baptista
(Portogallo, 1997)

Non avete visto la serie Warrior Nun?
Peggio per voi, ma fate sempre in tempo a recuperare. Nonostante il titolo (ehm, "Suora guerriera") lasci pensare a una cazzatona, la serie in realtà non è niente male. Cioè, un po' una cazzatona lo sarebbe anche, ma grazie al senso dell'umorismo della protagonista le situazioni assurde presenti vengono sdrammatizzate e la serie si fa vedere che è un piacere. Anche perché la protagonista è un piacere da vedere. Sto parlando di Alba Baptista, attrice portoghese emergente che sembra un mix tra Natalie Portman e Alicia Vikander, e allora ciaone!

"Se non guardate Warrior Nun, ve meno!"


3. Florence Pugh
(Inghilterra, 1996)

Piccole donne crescono. Bene.
Florence Pugh quest'anno ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar per l'interpretazione di Amy March nella versione diretta da Greta Gerwig di Piccole donne e si sarebbe dovuta imporre anche tra il grande pubblico grazie a Black Widow, ma a causa di qualche problema tecnico tipo pandemia come sappiamo la sua uscita è stata rimandata. In attesa che diventi una big big star, verso i livelli di Scarlett Johansson e forse pure oltre, godiamocela ora che è ancora relativamente una piccola stella del cinema indie più o meno di nicchia.


2. Anya Taylor-Joy
(Argentina, Inghilterra, Scozia, Spagna, 1996)

E' stato un anno un bel po' di merda un po' per tutti, tranne che per i proprietari dell'Amuchina, per Diodato e per Anya Taylor-Joy. L'attrice rivelazione dell'horror The Witch e dei film di Shyamalan (incredibile, l'ho scritto giusto al primo colpo!) Split e Glass nel 2020 è arrivata - più o meno - nei cinema con due film, la pellicola in costume Emma e il cinecomic non troppo cinecomic The New Mutants, e soprattutto ha conquistato il mondo grazie a una serie TV, La regina degli scacchi, che l'ha imposta come un'attrice da tenere d'occhio da qui fino alla fine dei tempi. Che comunque, visto come stanno andando le cose, potrebbe non essere così lontana.


Oltre a essere un'interprete di talento, Anya possiede anche un fascino tanto enigmatico quanto magnetico. E' una bellezza alternativa, lei stessa pensa di avere "un aspetto strano" e di "non essere abbastanza bella da apparire nei film". Cosa che la rende ancora più irresistibile. E poi è riuscita in un'impresa impensabile per chiunque: ha reso cool il gioco degli scacchi. Ce ne rendiamo conto? Una cosa mai successa da quando sono stati ideati, da qualche parte nel VI secolo d.C..



1. Victoria Pedretti 
(USA, Italia, 1995)

Più che di cotta adolescenziale, qua si può parlare di vero amore. Quello di cui Victoria Pedretti ha dato una splendida rappresentazione nella serie TV horror - a dirla tutta più romantica che horror - The Haunting of Bly Manor, in coppia con Amelia Eve.
 
 
Di riflesso, è stato difficile non innamorarsi della loro storia d'amore, e in particolare, almeno per quanto mi riguarda, dell'attrice statunitense di chiare origini italiane. Al punto che mi ha fatto venire voglia di recuperare la seconda stagione di You, che avevo abbandonato a inizio anno per noia e che invece si è rivelata una visione parecchio intrigante. Anche per merito della Foppapedretti, naturalmente.
 
I love you, Victoria. O meglio ancora, I wolf you [cit].
 
"See you next year!"

 
 
 

I sondaggi del 2020: votate il meglio e scatenatevi con il peggio dell'anno

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Buongiorno a tutti. Questa non è un'esercitazione. Questo non è un test. Questo è un sondaggio. O meglio, sono 5 sondaggi, per sondare appunto le opinioni di voi lettori, o frequentatori occasionali, o gente che è capitata su questo blog per sbaglio e comincia già a pentirsi di averlo fatto.

Quest'anno come al solito si possono votare i sondaggi di Pensieri Cannibali in 5 categorie diverse: il vostro film preferito del 2020, la vostra serie TV preferita del 2020, il vostro artista/gruppo musicale preferito del 2020, il personaggio più importante del 2020 e il peggio sempre del 2020.
 
 
Quest'anno c'è però anche una novità pazzesca. Una novità non voluta, ma tant'è. I sondaggi non sono più realizzati con AddPoll, che usavo da circa un decennio, perché AddPoll non funziona più, non esiste proprio più, e quindi ho dovuto ripiegare su un altro programma gratuito online, Free Online Surveys. E' la prima volta che lo utilizzo, spero funzioni bene. Se ci sono dei problemi, segnalatemeli pure tra i commenti a questo post, così come se avete da consigliare altri siti free per realizzare sondaggi da usare eventualmente il prossimo anno. Thank you very much.

In breve, le regole dei sondaggi 2020: c'è la possibilità di effettuare una scelta multipla e potete votare esprimendo fino a un massimo di 5 preferenze per ogni categoria. Se nessuna delle opzioni da me inserite vi soddisfa, potete indicare una vostra preferenza personale nella casella di risposta libera.
Le votazioni resteranno aperte fino al 4 gennaio 2021, dopodiché scatta il conteggio dei voti ed entro l'Epifania saranno pubblicati i risultati su questo blog. Garantisco che non ci saranno brogli, anche se dal mio staff (ehm, quale staff?) mi comunicano che Donald Trump ha già presentato ricorso contro queste votazioni.

Adesso a voi la parola, o meglio il voto.
Scatenatevi pure e prevedo una lotta agguerrita, soprattutto per quanto riguarda il peggio dell'anno.

I sondaggi li trovate sulla colonna destra del blog!

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La musica del 2020: gli album preferiti dell'anno di Pensieri Cannibali

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Diciamo una banalità?
E diciamola. Il 2020 è stato un anno duro, ma la musica ha aiutato a renderlo più sopportabile.
Ok, adesso basta con le porcherie sdolcinate e passiamo a vedere 20 album (tecnicamente per la precisione 22) che ho ascoltato e ho amato in maniera particolare. Non si tratta necessariamente dei migliori dischi dell'anno, soltanto dei miei preferiti.
 

20. Bruce Springsteen “Letter to You”
 
suona come: un saggio maestro Jedi che ti insegna la vita
 
Mai stato un grande fan di Bruce Springs-micatanto-teen che, senza offesa, ho sempre considerato fare "musica per vecchi". Eppure questa sua "Letter to You" questa volta è arrivata anche nella mia buca delle lettere. E io non l'ho rispedita al mittente. Merito anche, ma non unicamente, del pezzo da brividi iniziale, "One Minute You're Here". Il fatto che mi sia piaciuto questo disco significa che sto diventando un vecchio pure io?
 

 
 
19. Maya Hawke "Blush"

suona come: una sirena che fa musica nella sua cameretta, o meglio nella sua piscinetta
 
Qua su Pensieri Cannibali può capitare di prendersi delle nuove cotte. Quest'anno ad esempio è capitato per Victoria Pedretti e Anya Taylor-Joy. Nonostante questo, non ci si dimentica anche degli amori passati. La trionfatrice dell'edizione 2019 della Cotta adolescenziale, Maya Hawke, oltre a essere apparsa come una sirena a Venezia per presentare il suo nuovo film Mainstream, che spero di poter vedere presto, e aver girato la nuova stagione di Stranger Things, che spero pure questa di vedere presto, quest'anno ha trovato anche il tempo di incidere il suo primo album solista come cantante. Una delizia di pop intimista che si sono filati in pochi e che consiglio di recuperare.
 
 
 
 
18. Francesca Michielin “FEAT (Stato di Natura)”

suona come: tutto lo Spotify spremuto in un disco solo
 
Più che un album classico, una playlist ricca di ospiti molto variegati, dai Måneskin a Fabri Fibra, con sonorità che spaziano dal rock all'R&B. Per quanto mi riguarda, Francesca Michelin dove la metti e con chi la metti, ci sta sempre bene.
 
  
 
 
17. Nothing but Thieves “Moral Panic”

suona come: i Muse dei bei tempi andati
 
Gruppi rock fantastici e dove trovarli. In Gran Bretagna, of course. Nonostante pure lì le classifiche siano ormai dominate da musica trap e boy band di K-pop, c'è sempre spazio per dei ragazzetti con le chitarre che fanno un po' di rumore e sanno comporre dei pezzi epici. Il rischio di derive megalomani alla Muse è dietro l'angolo, ma per adesso i Nothing but Thieves spiccano e spaccano nel panorama rock internazionale.
 
 
 
 
16. Kylie Minogue “Disco”

suona come: un party casalingo organizzato da Jo Squillo
 
"E' sempre il momento di fare una commedia", diceva qualcuno. Ed è sempre il momento di fare un disco di musica Disco. Pure in mezzo a una pandemia. Perché c'è comunque bisogno di ballare, anche se le discoteche sono chiuse e anche se non si è esattamente dei ballerini come Tony Manero. Ben venga quindi Kylie Minogue con il suo party album spumeggiante. 'Na botta de vita.
 
  
 
 
15. Fleur “Fleur”

suona come: Zooey Deschanel che canta canzoni anni '60 insieme ai Belle and Sebastian
e
Benjamin Biolay “Grand Prix”

suona come: Serge Gainsbourg accompagnato dai Phoenix e remixato dai Daft Punk
 
Giusto per fare quello più radical-chic dei radical-chic, ecco a voi non uno, bensì due dischi francesi. Se vi piacciono le sonorità retrò vintage cool flower power anni '60, non perdetevi la profumata Fleur. Il viaggio indietro nel tempo è assicurato.
 
 

Se siete alla ricerca di un cantautore francese sofisticato, ma allo stesso tempo con un ottimo senso del pop, ecco a voi il nuovo lavoro davvero notevole di Benjamin Biolay, l'ex marito di Chiara Mastroianni occasionalmente anche attore, visto di recente in L'hotel degli amori smarriti e nella serie TV The Eddy.
 
  
 
 
14. Brunori Sas “Cip!”

suona come: De Gregori che scrive delle belle canzoni (non odiatemi troppo, fan di De Gregori, si fa per scherza'... ma manco tanto)

Non è un disco che ho ascoltato tantissime volte. Il motivo? Fa troppo male, in particolare "Capita così". I testi sono così veri e li sento così vicini che questo "Cip!" di Brunori Sas ogni volta sa come ferirmi e darmi i brividi. Un bellissimo pugno allo stomaco.
 
  
 
 
13. HAIM “Women in Music Pt. III”

suona come: il pop, quello bello, quello che in radio si sente troppo poco

Le tre sorelle Haim al terzo disco, con tanto di videoclip d'autore griffati Paul Thomas Anderson, confermano di essere una perfetta azienda a conduzione famigliare. Il loro prodotto?
Le grandi canzoni. C'è chi sa farle e chi no, loro possono essere già considerate delle giovani maestre in quest'arte. E il meglio credo debba ancora arrivare...
 
  
 
 
 12. The Strokes “The New Abnormal”
suona come:
una band rock'n'roll che sospetta che ci sia altro nella vita oltre ad essere belli belli in modo assurdo

Nei momenti difficili, gli Strokes ci sono. Il loro leggendario esordio Is This It arrivava da New York City giusto dopo l'11 settembre 2001, l'ultimo "The New Abnormal"è uscito durante il primo lockdown. Una perfetta e malinconica colonna sonora rock, ma che sa anche andare in direzioni synth pop e new wave anni '80, per questi nuovi anormali tempi.
 
  
 
 
11. Run the Jewels “RTJ4”

suona come: una manifestazione Black Lives Matter
 
La musica hip-hop più figa oggi in circolazione è quella dei Run the Jewels. Un duo che poco o nulla ha a che spartire con la me**a trap che gira in giro ora e molto con il rap old-school de 'na vorta. Bella lì, fra.
 
 
 
 
10. Sorry “925”
 
suona come: la musica che conoscevi, suonata in una maniera wow che non conoscevi
 
Una delle cose più fresche ed elettrizzanti sentite quest'anno. Gli inglesi Sorry sono il gruppo rock, ma con contaminazioni jazz e trip-hop, di cui avevo bisogno nella mia vita. Sorry not sorry per averli conosciuti.
 
 
 
 
9. The Weeknd “After Hours”

suona come: un cantante R&B che con la DeLorean si fa un viaggetto negli anni '80
 
"Blinding Lights", ma non solo. Oltre a una delle maggiori hit dell'anno, anche se in teoria era uscita a fine 2019, The Weeknd ha tirato fuori un album bello al sangue dall'inizio alla fine, con un suono R&B contemporaneo e allo stesso tempo nostalgico degli anni '80. Tanta roba.
 
  
 
 
8. beabadoobee “Fake It Flowers”
suona come: la ragazza alternativa di cui eri segretamente innamorato negli anni '90
 
Finalmente ho trovato qualcuno che sta più in fissa con gli anni '90 di me!
E pensare che questa beabadoobee (dopo mesi ho imparato come si pronuncia, all'incirca) negli anni '90 manco era ancora nata.
 
 
 
 
7. The 1975 “Notes on a Conditional Form”

 suona come: il caotico mondo di oggi, in tutte le sue sfumature
 
I The 1975, che io chiamo Demillenovecentosettantacinque, capitanati dal sempre imprevedibile e matto Matty Healy, hanno realizzato un disco tremendamente ambizioso. 22 brani, 1 ora e 20 minuti di musica, che partono dalla voce di Greta Thunberg, si chiudono con una dolcissima dichiarazione d'amore di Matty ai suoi compagni di band, e nel mezzo contengono di tutto e di più, dal glam metal alla dubstep, passando per brani orchestrali, jazz, ambient, inni pop anni '80, ballate country e quant'altro. Non sarà tutto riuscito al 100%, ma che viaggio!
 
  
 
 
6. Dua Lipa “Future Nostalgia”
 suona come:
il locale cool che ha riaperto i battenti per far ballare solo te

Nonna Madonna e zia Lady Gaga, fatevi in là. La musica pop-dance ha una nuova queen: Dua Lipa. #statece
 
 
 
 
5. Phoebe Bridgers “Punisher”
suona come: la fine del mondo vista da una ragazza che va in giro con addosso un pigiama da scheletro
 
Al secondo album, Phoebe Bridgers ha sfondato tutto. Il suo emo-folk in "Punisher" tocca livelli di epicità apocalittici. Le urla soffocate della conclusiva epocale "I Know the End" sono la perfetta rappresentazione del 2020 in musica. Mai sottovalutare una ragazza armata di penna e chitarra.
 
  
 
 
4. Taylor Swift “folklore” e “evermore”

 
suona come: Taylor Swift chiusa in casa che, invece di sclerare, sforna deliziosi dischi folk-pop a raffica
 
Meno male che Taylor c'è.
A salvare, sebbene parzialmente, un 2020 quantomeno complicato, ci ha pensato la Swift, che durante il primo lockdown ha tirato fuori dal cilindro uno squisito album folk-pop a sorpresa, e in occasione del secondo lockdown ci ha regalato pure il sequel, anch'esso a sorpresa e anch'esso niente male. Per ora preferisco "folklore", ma attenzione perché pure "evermore" sta crescendo con gli ascolti.
 
 
 
 
3. Fontaines D.C. “A Hero's Death”
 suona come:
i Joy Division in vacanza in California
 
Degli autentici fuoriclasse, oppure soltanto un buon gruppo che sfrutta un periodo di scarsa concorrenza in fatto di rock band davvero rilevanti?
Soltanto il tempo saprà darci una risposta. Per il momento, quel che è certo è che una canzone da pellicina d'oca come "I Don't Belong" e un album fo**utamente ispirato dall'inizio alla fine come "A Hero's Death" non sono proprio robette da tutti.
 
  
 
 
2. Fiona Apple “Fetch the Bolt Cutters”
 suona come: una persona in lockdown volontario
 
Io e Fiona Apple abbiamo iniziato insieme, nel 1996/1997. Lei come cantante e io come semplice appassionato di musica. L'ho adorata dalla prima volta che su MTV ho visto un suo videoclip, credo fosse quello di "The First Taste", e da allora è tra i pochi artisti a non avermi mai deluso. Sarà che ha sempre centellinato i suoi album, appena 5 in 24 anni di carriera. Sarà che è sempre stata fedele a se stessa. L'ho sempre trovata enormemente sottovalutata e quindi sono rimasto piuttosto sorpreso dall'acclamazione critica internazionale riservata a questo suo nuovo "Fetch the Bolt Cutters". Anche se il grande pubblico continua a ignorarla, è strano, ma in questo 2020 alla fine nemmeno troppo, vedere che non sono più tra i pochi a rendersi conto della effettiva grandezza di una cantautrice che non ha mai fatto niente per piacere agli altri. Anche se, sotto sotto, come confessa nel pezzo iniziale del disco, "I Want You to Love Me", pure lei ci tiene a essere amata.
 
 
 
 
1. Soccer Mommy “color theory”
suona come: una versione alternativa della colonna sonora di Dawson's Creek

Se Fiona Apple ha fatto un album fenomenale di cui credo si parlerà ancora tra 50 o 100 anni, il mio disco più del cuore in assoluto del 2020 l'ha realizzato un'altra, Soccer Mommy. Chi è Soccer Mommy?
E' lo pseudonimo di Sophia Regina Allison, cantautrice indie 23enne che fa la musica che più mi piace, a metà strada tra rock e pop e con un piacevole retrogusto anni '90. Un disco che non cambierà il mondo e non cambierà nemmeno me, ma che sento "mio" come poche altre cose sentite negli ultimi anni. Per me, più bella cosa non c'è.
 



In conclusione, vi lascio con una playlist Spotify con la mia musica preferita del 2020. Oltre agli artisti della classifica, dentro c'è anche molto altro. Sono convinto che, qualunque siano i vostri gusti, almeno 1 o 2 pezzi in grado di diventare dei vostri nuovi cult personali li possiate trovare. Buon ascolto, e buona ricerca!
DJ Cannibal Kid
 





Le meglio serie TV 2020

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Tutto è iniziato con Beverly Hills 90210. E' stato quello il titolo che ha fatto nascere la mia passione per le serie TV, quando ancora si chiamavano telefilm. Da allora il mio destino è stato segnato. C'è chi è patito solo di film e chi solo di serie TV. Per me le due cose vanno a braccetto. Impossibile scegliere, un po' come tra Natalie Portman e Scarlett Johansson. Se però fossi proprio costretto, credo sceglierei le serie. Con un telefilm, tra alti e bassi, gioie e delusioni, si crea un legame affettivo più duraturo.

Fatta questa premessa inutile, scopriamo quali sono le 20 serie TV che ho preferito durante un 2020 in cui hanno fatto più che mai il loro dovere di intrattenere, emozionare e tenere compagnia. Grazie serie TV, vi voglio bene, come e più dei film. Ma non ditelo ai film, che quelli sono più gelosi di Brenda con Dylan.

 
20. The Flight Attendant
(stagione 1)

Una hostess... pardon, un'assistente di volo finisce coinvolta in un sanguinoso omicidio internazionale. Riuscirà a volare via dalle accuse nei suoi confronti?
Lo scopriremo molti drink dopo, visto che la protagonista interpretata da Kaley Cuoco è più alcolizzata di un'uscita di BoJack Horseman con Frank Gallagher (o anche con i fratelli Gallagher degli Oasis).
 
Gli ingredienti del drink di The Flight Attendant?
Un terzo di thriller, un terzo di comedy e un terzo di drama. Servire con ghiaccio. 🍹


19. Ethos
(stagione 1)

Mamma... li turchi!
E' proprio il caso di dirlo. La serie turca Ethos (titolo originale Bir Başkadır) è sì realizzata con uno stile internazionale, ma allo stesso tempo ha una sua natura locale che la rende differente da tutto il resto della programmazione. Difficile da amare, a tratti dispersiva, con momenti musicali incomprensibili, però se cercate qualcosa che vi faccia uscire dalla vostra "comfort zone" di spettatori, un'occhiata la merita.
 

18. Grand Army
(stagione 1)

Cominciano le solite serie adolescenziali di Pensieri Cannibali...
Dai che quest'anno in classifica non ve ne ho inserite neanche troppe. E poi Grand Army, per quanto abbia un'ambientazione prettamente liceale e dei protagonisti rigorosamente teen, affronta temi ostici, dallo stupro al bullismo passando per razzismo, terrorismo, sessismo e capezzoli liberi - perché, i capezzoli liberi non sono un tema ostico? -, superando l'esame di maturità più di molte serie "adulte".


17. Hoops
(stagione 1)

Una serie animata divertentissima, del tutto scorretta e folle, che fa il paio con un Big Mouth tornato con la quarta stagione ai livelli di genialità della prima. Quest'anno gli show sul basket vanno un casino, si veda The Last Dance, anche se questa non è esattamente una serie sportiva. Più antisportiva, mi sa.


16. Unorthodox
(stagione 1)
"Perché mi guardi in maniera strana? Non hai mai visto qualcuno mangiare con un cappello così?"

Una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica vive a Brooklyn, costretta a seguire le rigide regole della sua comunità: non può nemmeno leggere la Torah, cantare o studiare musica, è destinata solo a concepire figli. Dopo un anno di matrimonio combinato decide di scappare a Berlino per rifarsi una nuova vita. Chissà perché?


15. High Fidelity
(stagione 1)

Una serie tratta dal romanzo cult di Nick Hornby Alta fedeltà, con protagonista Zoë Kravitz, in cui si parla (quasi) sempre di musica e una colonna sonora da favola. Poteva forse non piacermi?


14. Years and Years
(stagione 1)
 
Una serie distopica che parla di pandemia e lockdown.
Una serie distopica???


13. Lovecraft Country
(stagione 1)

Non sapete nulla sullo scrittore H. P. Lovecraft?
Ma fate sul serio?
Veramente neanch'io conosco un granché su Lovecraft. Sarà forse per questo che in alcuni passaggi di questa serie non c'ho capito un granché? Per quanto incasinata, imperfetta e qua e là pasticciata, Lovecraft Country è anche una delle visioni più affascinanti e imprevedibili dell'anno, con alcuni momenti impressionanti e almeno un episodio davvero memorabile, il sesto, "Incontriamoci a Daegu (Meet Me in Daegu)".


12. L'amica geniale - Storia del nuovo cognome
(stagione 2)
"Nino, sei proprio come il 2020."
"Oh grazie, Lila, è la prima volta che mi fai un complimento."
"Prima di ringraziarmi, aspetta di vedere cosa succederà durante quell'anno."

Non so se è una serie geniale. Di sicuro è una delle cose migliori che l'Italia abbia mai prodotto. In televisione, e non solo.


11. The Last Dance
(stagione 1)

Negli anni '90 c'è stato un breve periodo in cui seguivo l'NBA e tifavo per gli Orlando Magic. Mi è sempre piaciuto il fascino degli eterni perdenti. Per i Chicago Bulls di Michael Jordan invece non ho mai provato una grande simpatia. E guardando la docuserie The Last Dance ho capito perché: Air Jordan non sopporta di perdere manco una partita di freccette, ed è una cosa che non rientra proprio nei miei valori esistenziali da natural born loser. Nonostante questo, o forse proprio per questo, la serie è una visione davvero appassionante, anche per i meno patiti di basket a stelle e strisce e Michael Jordan ne esce come l'eroe e allo stesso tempo il villain della storia.

"Villain io?"


10. I Am Not Okay With This
(stagione 1)

Una ragazzina scopre di avere dei superpoteri... ancora?
Al giorno d'oggi, se non scopri di avere dei superpoteri non sei mica un teenager normale. E' vero, ormai questo non è uno spunto particolarmente originale. I Am Not Okay With This riesce comunque a trattare l'argomento in maniera personale, ci regala una bella ship e un personaggio idolesco (quello interpretato da Wyatt Oleff di It), ed è capace di creare un suo universo, anche sonoro, con tanto di soundtrack d'eccezione firmata da un gruppo fittizio, i Bloodwitch, dietro al quale si cela Graham Coxon dei Blur in compagnia della giovane cantante Tatyana Richaud. La serie è stata cancellata dopo una prima promettente stagione a causa della pandemia e I am not okay with this decision, in compenso vado a tirarmi su il morale risentendo la sua soundtrack.


9. Pure
(stagione 1)
"Cannibal Kid pensava che questa fosse una serie sul purè di patate, e poi quella coi pensieri strani sarei io?"

Una ragazza ha costantemente dei pensieri sessuali. No, non è una serie TV fantascientifica su una ragazza cui viene impiantato il cervello di un ragazzo, bensì una comedy trasgressiva e divertente capace di riflettere non solo sul sesso sesso sesso basta pensare al sesso, ma anche sui disturbi mentali. E poi sì, è anche una serie sul sesso sesso sesso e poi ancora sesso sesso sesso.


8. Dispatches From Elsewhere
(stagione 1)

Jason Segel in veste di creatore, regista, sceneggiatore, produttore e protagonista ha realizzato una delle serie più ambiziose dell'anno. Un trip sognante, allucinato, a tratti favoloso e che in altri tratti fa esclamare: what the fuck?!?
Non del tutto riuscita e priva della genialità di un David Lynch, però l'ambizione di Jason Segel è da ammirare.


7. I May Destroy You
(stagione 1)

Una serie che vi distrugge. E vi sorprende. Provatela. Magari non vi piacerà, o magari esclamerete: "Wow! Perché finora ho sprecato la mia vita guardando Don Matteo?"


6. Skam Italia
(stagioni 1-4)

Non guardavo Skam Italia. Mi sparo qualsiasi porcata teen, e ancora ignoravo questo gioiellino nostrano, ispirato da una webserie norvegese diventata un franchise internazionale. Per fortuna quest'anno ho rimediato e mi sono sparato tutte e 4 le stagioni, così, de botto. Discontinue, eppure ognuna con il suo perché. La mia preferita? L'ultima.

"Ma manco una parola sul fatto che è una serie piena di figa?
Il movimento MeToo ha avuto proprio delle conseguenze devastanti su Pensieri Cannibali."


5. The Crown
(stagione 4)

Finora la Royal Family britannica aveva tutto sommato apprezzato, o se non altro tollerato, The Crown. Poi è uscita la quarta stagione, quella dell'arrivo di Lady Diana, e la loro opinione è un pochino cambiata. Per quanto mi riguarda invece si è rivelata la stagione top. Una regale prova di scrittura e di recitazione. Well done.


4. Little Fires Everywhere
(stagione 1)

Anni '90. Reese Witherspoon vs Kerry Washington. Pacey di Dawson's Creek. Tante sottotrame teen. Se creassi una serie io, non credo saprei immaginare di meglio.

"Hey, ma allora il titolo non è simbolico. Ci sono davvero dei piccoli fuochi dappertutto."


3. We Are Who We Are
(stagione 1)

Com'è la vita in Italia?
Questa probabilmente è una cosa che sapete già, a meno che non stiate leggendo questo blog dall'estero e in tal caso sono contento di avere un pubblico internazionale.
 
Com'è la vita in Italia all'interno di una base militare statunitense?
Questa probabilmente è una cosa che non sapete già, a meno che non siate cresciuti in una base militare statunitense in Italia, come ad esempio Amy Adams. Sei Amy Adams?
Un saluto a te, Amy. Il tuo ultimo film non è un granché, ma sono certo che ti rifarai.

Se non siete Amy Adams, a raccontarvi come vanno le cose in una base militare statunitense in Italia ci pensano il regista Luca Guadagnino e lo scrittore Paolo Giordano con We Are Who We Are, una delle serie bomba dell'anno.

"Secondo te l'ha definita una serie bomba solo perché è ambientata in una base militare?"
"Temo di sì. Mi sa che Pensieri Cannibali dovrebbe ampliare un po' il suo vocabolario."


2. The Haunting of Bly Manor
(stagione 2)

Non me ne frega niente se non vi è piaciuta The Haunting of Bly Manor. Io l'ho letteralmente amata con tutto me stesso, ancora più della precedente The Haunting of Hill House, che pure avevo apprezzato non poco. Se osate criticare questa stagione mi metto a piangere e inoltre, quando non ci sarò più, verrò a infestare le vostre case. Ricordatevelo. 👻

"Ti sembra il caso di andare a caccia delle persone a cui non è piaciuta la nostra serie con un fucile?"
"Sì."


1. La regina degli scacchi
(stagione 1)
 
Scacco matto.
 
"Complimenti, hai vinto il titolo di miglior serie TV dell'anno di Pensieri Cannibali."
"Mi stai dicendo che mi sono fatta tutto 'sto sbattito solo per il riconoscimento di un blog mai sentito prima?"
"Proprio così. E non c'è manco un premio in gettoni d'oro."
"In tal caso, mi sa che con gli scacchi la pianto qui."

 
 
 

La musica del 2020: le canzoni preferite dell'anno di Pensieri Cannibali

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Dopo gli album, è ora arrivato il momento di scoprire le canzoni del 2020 di Pensieri Cannibali. Una selezione di una ventina di pezzi, più o meno rappresentativi degli ultimi 12 caotici mesi.
 

20. Miley Cyrus “Midnight Sky”
suona come: un'ex star della Disney che fa un pezzo alla Stevie Nicks

No, non è l'ultimo trascurabile film di e con Clooney. Il cielo di mezzanotte di Miley Cyrus è decisamente più piacevole. Sorry, George.
 
  
 
 
19. Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”
suona come: un gruppo indie che va a Sanremo e dimentica di essere indie
 
In un mondo di Diodato e di Francesco Gabbani, io sono un Pinguino Tattico Nucleare.
Anche se devo dire che, a parte questa canzone che trovo molto caruccia e a suo modo irresistibile, non è che il resto dei loro pezzi mi facciano impazzire...
 
 
 
 
18. Rolling Stones “Scarlet”
suona come: un pezzo degli anni '70, e infatti...
 
Tecnicamente questa canzone risale agli anni '70. Mick Jagger e soci però l'hanno tirata fuori dal cassetto soltanto quest'anno. Uno "scarto" dal loro album del 1973 "Goat Head Soup" che suona ancora alla grande. Meglio di molte produzioni contemporanee, per dire.
 
  
 
 
17. Sufjan Stevens “Video Game”
suona come: la colonna sonora di un videogioco anni '80
 
Ho un rapporto conflittuale con l'ultimo album di Sufjan Stevens, "The Ascension". Per quanto ispirato e coraggioso, nel complesso lo trovo un po' pesantuccio. Il momento più riuscito del lavoro per quanto mi riguarda è allora quello più leggero, la hit pop rétro anni '80 "Video Game". 'Na chicca.

 
 
 
16. Jónsi with Elizabeth Fraser “Cannibal”
suona come: un sogno che diventa realtà
 
Il cantante dei Sigur Rós che fa un pezzo assieme alla cantante dei Cocteau Twins intitolato "Cannibal"?
Troppo bello per essere vero, invece è tutto vero. Sono commosso.
 
 
 
 
15. Grimes “Delete Forever”
suona come: un'aliena che canta un pezzo country
 
Oltre ad aver messo al mondo con Elon Musk l'essere umano con il nome più assurdo della Storia, X Æ A-Xii, Grimes quest'anno ha dato alla luce anche un valido album, "Miss Anthropocene", in cui spicca il singolo "Delete Forever". Dove la cantante aliena mette da parte le sue solite sonorità electro, per tirare fuori il suo lato più umano e country-folk.
 

 
 
14. Sofi Tukker feat. Charlie Barker “Good Time Girl”
suona come: una bella sorrentinata
 
La sigla della serie The New Pope, selezionata da DJ Paolo Sorrentino. Anche nota come la cosa migliore del deludente sequel di The Young Pope. Fa ballare pure le suore.
 
 

 
13. J Balvin, Dua Lipa, Bad Bunny, Tainy “Un día (One Day)”
suona come: una bella latinoamericanata
 
Un pezzo reggaeton latinoamericano di J Balvin e Bad Bunny, più Tainy che non so manco chi sia, tra le migliori canzoni di Pensieri Cannibali? Really???
Incredibile, ma nel 2020 è successo persino questo!
Anche se sospetto che la cosa abbia poco a che fare con J Balvin, Bad Bunny e Tainy e molto a che fare con la presenza di Dua Lipa...

 
 
12. Anna “Bando”
suona come: la meglio musica trap tricolore
 
L'inno di noi giovani italiani del 2020...
Noi giovani almeno nello spirito...
No? Ormai non posso più essere considerato giovane manco nello spirito?
Allora diciamo l'inno dell'anno di noi finti giovani. Così va bene?
 
 
 
 
11. Royal Blood “Trouble's Coming”
suona come: cazzo, figata!

Il rock è vivo, magari non se la passa proprio benissimo, ma lotta ancora insieme a noi.
 
  
 
 
10. Ariete “18 anni”
suona come: una diciottenne che scrive i suoi pensieri sulla Smemo
 
Da Bomba Dischi, l'etichetta discografica indie più cool d'Italia, quella che pubblica artisti come Calcutta, Franco126 e Giorgio Poi, ecco una bomba di disco. Un pezzo super adolescenziale cantato da una tipa da tenere d'occhio che nel 2019 aveva partecipato a X Factor e che di nome fa Arianna Del Giaccio, in arte Ariete.
 
  
 
 
9. Celeste “Stop This Flame”
suona come: Adele che canta con l'anima
 
25% jazz, 25% soul, 25% funk, 25% pop.
100% libidine.
 
 
 
 
8. Andrea Laszlo De Simone “Immensità”
suona come: Lucio Battisti accompagnato da Ennio Morricone
 
Ci volevano i francesi per farmi conoscere questo sorprendente artista italiano. "Immensità" del torinese Andrea Laszlo De Simone è stata inserita nella classifica delle migliori canzoni dell'anno dalla rivista transalpina Les Inrockuptibles e - parbleu! - c'hanno visto, anzi c'hanno sentito giusto. Questo pezzo è davvero immenso.
 
 
 
 
7. Videoclub “Enfance 80”
suona come: la colonna sonora di Stranger Things in francese
 
In compagnia dei Videoclub, è ancora Il tempo delle mele. Très bien.
 
 
 
 
6. Marilyn Manson “We Are Chaos”
suona come: l'Anticristo che canta un pezzo di David Bowie
 
L'inno alternativo di un anno in cui lo slogan "Andrà tutto bene" ha rotto i maroni e s'è rivelato una gran fregatura. Il redivivo reverendo Marilyn Manson canta ispirato come ai bei tempi: "We are sick, fucked up and complicated, we are chaos, we can't be cured", e cazzo se c'ha ragione!
 
 
 
 
5. Dua Lipa, Angèle “Fever”
suona come: Dua Lipa che ormai fa quel che vuole e le riesce tutto
 
Dua Lipa quest'anno non ha sbagliato un colpo, un look, una collaborazione, un album, un album di remix e nemmeno una canzone. La mia preferita in assoluto non è presente sul suo ultimo disco "Future Nostalgia", bensì è un singolo a parte realizzato in collaborazione con la cantante belga emergente Angèle, con un ritornello che ci regala una delle melodie più belle dell'anno.
 
 
 
 
4. London Grammar “Baby It's You”
suona come: i The xx più romantici
 
Quando un gruppo tira fuori un pezzo così incantevole, che gli vuoi dire?
Stai zitto e ascolti, non c'è altro che tu possa fare.
 
 
 
 
3. Moses Sumney “Me in 20 Years”
suona come: i Radiohead in versione soul - Parte I
 
La canzone suonata nell'episodio natalizio speciale di Euphoria. Non "Ave Maria", l'altra. "Me in 20 Years" di Moses Sumney. So di essere scontato dicendo che è un pezzo da brividi, solo che non si può definire altrimenti.
 

 
 
2. Arlo Parks “Caroline”
suona come: i Radiohead in versione soul - Parte II
 
La mia scommessa per il 2021. Il prossimo gennaio esce l'album d'esordio della rivelazione Arlo Parks, una cantante pronta a vaccinarci contro tutti gli orrori del mondo.
 
 

 
1. Bugo feat. Morgan “Sincero”
suona come: il pezzo vincitore del Festival di Sanremo, in un universo parallelo
 
"Sincero"è la colonna sonora dell'ultimo periodo spensierato prima della pandemia, quando il problema più grande per gli italiani era quello di schierarsi dalla parte di Bugo o da quella di Morgan. Ah, bei tempi, allora!
 
 

A essere sinceri, comunque, la vera canzone dell'anno è la personale "rilettura" di Morgan del pezzo. Le brutte intenzioni e la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera...
 
 




Cannibal TV Awards 2020 - I premi alle serie TV dell'anno

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Quanto ci piacciono premi, liste e classifiche varie?
Qua su Pensieri Cannibali tantissimo, al punto che faremmo classifiche ogni giorno. Invece no. Capitano solo una volta all'anno e anche in un anno particolare come questo non ce le facciamo mancare.
 
Come? A causa della pandemia le premiazioni sono vietate?
Vabbè, ma tanto noi le facciamo in maniera virtuale. Proprio quest'anno avremmo voluto consegnare di persona dei premi in danaro però, visto che non si può fare, bisogna accontentarsi di premi puramente simbolici. Ecco gli awards alle serie TV dell'anno. Gli Emmy dei poveri di Pensieri Cannibali.


La classifica delle serie TV del 2020 preferite da Pensieri Cannibali

#20 The Flight Attendant
#19 Ethos
#18 Grand Army
#17 Hoops
#16 Unorthodox
#15 High Fidelity
#14 Years and Years
#13 Lovecraft Country
#12 L'amica geniale - Storia del nuovo cognome
#11 The Last Dance
 
#10 I Am Not Okay With This
#9 Pure
#8 Dispatches from Elsewhere
#7 I May Destroy You
#6 Skam Italia
#5 The Crown
#4 Little Fires Everywhere
#3 We Are Who We Are
#2 The Haunting of Bly Manor
#1 La regina degli scacchi
 
 
Menzione d'onore
A Teacher
Sex Education
Teenage Bounty Hunters
Trinkets
Dare Me
The Great
Never Have I Ever
Biohackers
Upload
Bridgerton
The Politician
Warrior Nun
Big Mouth
The Wilds
Tiger King
 
 
I premi alle serie TV 2020
 
MAD MAN AWARD (MIGLIOR ATTORE)
#1 Colman Domingo (Euphoria)
#2 Hugh Grant (The Undoing)
#3 Dylan McDermott (Hollywood)
#4 Nicholas Hoult (The Great)
#5 Thomas Brodie-Sangster e Harry Melling (La regina degli scacchi)


A Colman Domingo è bastato un solo strepitoso episodio, lo speciale natalizio di Euphoria, per battere tutto il resto della concorrenza. Tra cui il sorprendente Hugh Grant di The Undoing.
 
 
WONDER WOMAN AWARD (MIGLIOR ATTRICE)
#1 Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)
#2 Reese Witherspoon (Little Fires Everywhere)
#3 Beatrice Bruschi (Skam Italia)
#4 Elle Fanning (The Great)
#5 T'Nia Miller (Years and Years, The Haunting of Bly Manor, Sex Education)


Anya Taylor-Joy quest'anno è imbattile per tutti. Sia come giocatrice di scacchi, che come attrice. Una citazione particolare la riservo inoltre a Reese Witherspoon, ingiustamente del tutto ignorata all'ultima edizione degli Emmy Awards, che si può rifare con i Cannibal TV Awards. Per quel che valgono...
 
 
BREAKING MAN AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)
#1 Jack Dylan Grazer (We Are Who We Are)
 #2 Jeremy Pope (Hollywood)
#3 Greg Austin (Hunters)
#4 Gavin Lewis e Jordan Elsass (Little Fires Everywhere)
#5 Rahul Kohli (The Haunting of Bly Manor)


A star is born?
No, six stars are born. Ecco 6 attori di cui sentiremo ancora parlare...
O forse no. Dopo avergliela tirata, magari non se li fila più nessuno, LOL.
 
 
NEW GIRL AWARD (ATTRICE RIVELAZIONE)
#1 Shira Haas (Unorthodox)
#2 Emma Corrin (The Crown)
#3 Jordan Kristine Seamón (We Are Who We Are)
#4 Daisy Edgar-Jones (Normal People)
#5 Öykü Karayel (Ethos)


Segnatevi i nomi di queste giovani attrici. Anche se alcuni sono un pochino difficili da segnare, provateci.
 
 
PEZZO DI FIGO AWARD (SEX SYMBOL UOMO)
#1 Regé-Jean Page (Bridgerton)
#2 Lucas Bravo (Emily in Paris)
#3 Tom Ellis (Lucifer)
#4 Ludovico Tersigni (Summertime, Skam Italia)
#5 Arón Piper (Élite, Il caos dopo di te)


Sospetto che ci sia altro nella vita di questi attori oltre ad essere belli belli in modo assurdo. Ma non ne sono sicuro.
 
 
PEZZO DI FIGA AWARD (SEX SYMBOL DONNA)
#1 Alba Baptista (Warrior Nun)
#2 Matilda De Angelis (The Undoing)
#3 Elarica Johnson (P-Valley)
#4 Marlo Kelly (Dare Me) 
#5 Taylor Hickson (Motherland Fort Salem)


Ho guardato con grande interesse queste serie, apprezzando in particolare le doti recitative di queste attrici. #credeteci
 
 
PEZZO DI MERDA AWARD (MIGLIOR CATTIVONE)
#1 Patriota/Antony Starr (The Boys)
#2 Carole Baskin (Tiger King)
#3 Margaret Thatcher/Gillian Anderson (The Crown)
#4 Villanelle/Jodie Comer (Killing Eve)
#5 Michael Jordan (The Last Dance)


Non dico 50, ma 5 sfumature di cattiveria differenti, sì.
 
 
MA TU SEI TUTTA SCENA AWARD (MIGLIOR SCENA)
#1 Finale (The Haunting of Bly Manor)
#2 Il distanziamento sociale secondo Cartman (South Park - Pandemic Special)
#3 La scena del bus (Sex Education)
#4 La telefonata di Sana con le amiche (Skam Italia)
#5 Beth Harmon riceve un aiuto dagli amici (La regina degli scacchi)

Non dico cosa succede nel finale di The Haunting of Bly Manor per non fare lo spoileratore seriale. Vi dico solo che è una cosa meravigliosa.

"Mi sveli cosa succede nel finale, bambino inquietante?"
"No."
"E se ti do una caramella?"
"Nemmeno. Ma, se mi dai qualcos'altro, potrei farci un penserino..."
"Brutto bambino inquietante e sporcaccione!"
"Non intendevo quello. Intendevo la tua... anima."


Meritevole di menzione pure il distanziamento sociale secondo Cartman, nell'episodio speciale sulla pandemia realizzato da South Park.
 
 


BRENDAN FRASER AWARD (MIGLIOR FRASE) 
 
#1
“Le persone sono fatte così. Sono resilienti. Anche dalla devastazione totale ripartono da capo e trovano un modo.
Mia Warren/Kerry Washington (Little Fires Everywhere)
 
#2
Dì a tutti cosa rispondi quando i bambini ti chiedono perché la tua mamma è gay”.
Io rispondo: 'Perché la vostra è etero?'
Una bambina (Mrs. America)
 
#3
Per molti l'amore è un tenero bacio, per me è un'ascia affilata
Principessa Margaret/Helena Bonham Carter (The Crown)
 
#4
Solo io non passo mai di moda. Come le barrette Kinder.
Cardinal Voiello/Silvio Orlando (The New Pope)
 
#5
Per quanto ancora hai intenzione di tenermi il broncio come una fighetta emo con l'eyeliner?
Billy Butcher/Karl Urban (The Boys)


eBAY AWARD (OGGETTO CULT DA COMPRARE SUBITO)
#1 Una tigre (Tiger King)
#2 Una scacchiera (La regina degli scacchi)
#3 Dei pattini con cui andare in giro per Buckingham Palace (The Crown)
#4 Un paio di Air Jordan (The Last Dance)
#5 Un diario rosso (Dash & Lily)
 
I consigli per gli acquisti arrivati direttamente da alcune delle serie TV più popolari dell'anno.


 
LA COPPIA DEI CAMPIONI AWARD (COPPIA CHE SHIPPO DI PIÙ)
#1 Sterling/Maddie Phillips + April/Devon Hales (Teenage Bounty Hunters)
#2 Dani/Victoria Pedretti + Jamie/Amelia Eve (The Haunting of Bly Manor)
#3 Nathan/Robbie Amell + Nora/Andy Allo (Upload)
#4 Patriota/Antony Starr + Stormfront/Aya Cash (The Boys)
#5 Claire/Kate Mara + Eric/Nick Robinson (A Teacher)
 
 
Shippatori seriali, a voi cinque coppie tormentate e/o incasinate e/o ostacolate da amare come se non ci fosse un domani. Anche perché probabilmente per coppie come loro un domani non ci sarà...
 
 
BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)
#1 Ben Hopkins (Hoops)
#2 Beth Harmon/Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)
#3 Klaus Hargreeves/Robert Sheehan (The Umbrella Academy)
#4 Stanley Barber/Wyatt Oleff (I Am Not Okay With This)
#5 McAfee Westbrook/Laura Dreyfuss (The Politician)
 

Avrei potuto tranquillamente far vincere Beth Harmon, ma lasciamo un po' di spazio a qualcun altro. Tipo l'idolesco protagonista della sottovalutata serie animata Hoops.
 
 
SOUNTVACK AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA TV)
#1 I Am Not Okay With This
#2 High Fidelity
#3 We Are Who We Are
#4 The Umbrella Academy
#5 I May Destroy You
 
Per me il top è la colonna sonora di I Am Not Okay With This, realizzata dai misteriosi Bloodwitch. Un gruppo fittizio di cui si parla all'interno della serie, che è stato messo in piedi apposta per l'occasione da Graham Coxon, il chitarrista dei Blur, insieme all'attrice e cantante 16enne Tatyana Richaud. La serie TV - ahimè - è stata cancellata, la band spero continui comunque a fare musica.
 
 
 
 
TV & CANZONI MA NIENTE SORRISI AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UNA SERIE TV)
 #1 “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato cantata dal cast della serie (La casa di carta)
#2 "Me in 20 Years" di Moses Sumney (Euphoria)
#3 “Emilia Paranoica” dei CCCP (We Are Who We Are)
#4 “Videotape” dei Radiohead (Skam Italia)
#5 “School” dei Nirvana (The Wilds)
 
Ho sempre amato e difeso La casa di carta, ma devo ammettere che la quarta parte (o se preferite la seconda parte della seconda stagione) non ha convinto troppo nemmeno me. Comunque la si pensi sulla serie, è stato però uno spettacolo vedere il cast alle prese con "Centro di gravità permanente" di Franco Battiato, e in misura minore anche con "Ti amo" di Umberto Tozzi.
 
  
 
 
CHI AMA LA SIGLA TIRI UNA RIGLA (MIGLIOR NUOVA SIGLA)
#1 The New Pope
#2 L'amica geniale - Storia del nuovo cognome
#3 Hoops
#4 Spinning Out
#5 Cursed
 
Confesso di fronte al New Pope che la serie l'ho abbandonata per noia, nonostante la precedente The Young Pope invece mi avesse entusiasmato. In compenso, il talento visivo e il gusto per l'electropop di Paolo Sorrentino sono rimasti intatti, almeno per quanto riguarda la sigla.
 
  
 
 
HAPPYSODIO AWARD (MIGLIOR EPISODIO)
#1 Meet Me in Daegu, S01E06 (Lovecraft Country)
#2 Trouble Don't Last Awalys - Part 1: Rue, episodio speciale (Euphoria)
#3 Right Here, Right Now #4, S01E04 (We Are Who We Are)
#4 Fagan, S04E05 (The Crown)
#5 Houston, S01E08 (Mrs. America)
 
 
Più che dei semplici episodi, dei mini film capolavoro. A colpirmi più di tutti è stato Meet Me in Daegu, l'episodio in stile horror orientale di Lovecraft Country. Oltremodo stupendo pure l'episodio speciale natalizio, ma per fortuna ben lontano dall'essere la tipica pucciosa puntata natalizia, di Euphoria, l'episodio del matrimonio improvvisato di We Are Who We Are, quello di The Crown dedicato al tizio che ha fatto irruzione nella stanza da letto della Regina Elisabetta e la trasferta a Houston di Mrs. America.
 
 
TU MI FAI GIRAR AWARD (MIGLIORI REGIE)
#1 L'amica geniale - Storia del nuovo cognome
#2 We Are Who We Are
#3 Little Fires Everywhere
#4 Lovecraft Country
#5 Ethos

Tra le regie ha la meglio l'Italia, con Saverio Costanzo, ma soprattutto con Alice Rohrwacher, per L'amica geniale seconda stagione, e con Luca Guadagnino per We Are Who We Are. Menzione anche per lo stile 90s di Little Fires Everywhere, con alcuni episodi diretti dalla compianta Lynn Shelton, purtroppo venuta a mancare quest'anno, e per il tocco registico particolare di Lovecraft Country ed Ethos.

"Nino Sarratore, tu oggi... morirai."
"Veramente non ci sta scritto, sul copione."
"Lo so. L'ho deciso sul momento, guardandoti."


SCENEGGIATA NAPOLETANA AWARD (MIGLIORI SCENEGGIATURE)
#1 I May Destroy You
#2 La regina degli scacchi
#3 The Crown
#4 Upload
#5 Big Mouth

La sceneggiatrice e creatrice, oltre che protagonista, di I May Destroy You in quanto a originalità distrugge letteralmente il resto della concorrenza. Michaela Coel è destinata ad avere un futuro a Hollywood. Spero solo che non le facciano scrivere dei cinecomics...

"Ma scrivere dei cinecomics in realtà è il mio sogno!"


IL DIAVOLO VESTE LIDL AWARD (MIGLIORI LOOK)
#1 Lily Collins (Emily in Paris)
#2 Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi)
#3 Jack Dylan Grazer (We Are Who We Are)
#4 Michaela Coel (I May Destroy You)
#5 Zoë Kravitz (High Fidelity)

E il premio per i migliori look va a... Lily Collins per la serie a sorpresa più controversa e criticata dell'anno, Emily in Paris. Discutibile anche a livello di moda, ma l'importante è che se ne parli.

"Siamo sicuri di voler dare il premio a questa qua?"


I'LL BE MISSING YOU AWARD (SERIE TERMINATA O CANCELLATA CHE MI MANCHERÀ DI PIÙ)
#1 BoJack Horseman
#2 I Am Not Okay With This
#3 Trinkets
#4 Teenage Bounty Hunters
#5 Glow

Addio Professor Horseman.
 






I migliori film del 2020 (secondo Pensieri Cannibali)

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La mia classifica è più bella della vostra?
Sì e no.
 
Sì, perché questi sono i miei film preferiti del 2020, quelli che mi hanno colpito ed emozionato maggiormente, anche se nel giro di uno o due giorni potrei aver già cambiato idea su qualche posizione o su qualche titolo, quindi per me questa è la classifica più bella possibile.

No, perché nessun altro al mondo sarà del tutto d'accordo con me. C'è chi qualche film non lo avrebbe messo, chi ne avrebbe inseriti altri, chi avrebbe posizionato questa o quella pellicola più in alto o più in basso, e chi molti di questi lavori non li ha manco visti. Dal vostro punto di vista, la vostra sarà più bella della mia. Allora le classifiche sono inutili?

No. Per quanto mi riguarda la loro pubblica utilità maggiore è quella di segnalare opere degne di nota che magari agli altri sono sfuggite. Ecco i 20 film dell'anno di Pensieri Cannibali. I migliori? Non necessariamente. Più che altro 20 consigli di visione. Tutti i film presenti nella lista si possono trovare, in maniere più o meno lecite, in streaming online in italiano oppure con sottotitoli italiani. Spero che i titoli inseriti vi possano piacere parecchio o li possiate detestare parecchio. Spero solo non vi lascino indifferenti.



#20 Tenet

Un film di fantascienza?
In realtà Tenet ha offerto la rappresentazione più realistica di questo 2020: cercare di andare avanti con una maschera sulla faccia, mentre il resto del mondo procede al contrario e sembra sull'orlo dell'apocalisse.

Con questo film Christopher Nolan conferma che non è, come alcuni suoi fan forse sognano, l'erede di Stanley Kubrick, bensì un Michael Bay più cerebrale. E va bene così. In un anno in cui molti blockbuster sono stati rimandati, un filmone action del genere, benché non sia certo il tipo di cinema che preferisco e abbia una trama finto complicata in realtà piuttosto scontata, ci voleva.

Inserire un film di Christopher Nolan in classifica e allo stesso tempo prenderlo per i fondelli

"Quel Cannibal Kid mi ha fregato. Dovrei fargli scrivere la sceneggiatura del mio prossimo film, al contrario e pure a testa in giù."


#19 Piccole donne

Saoirse Ronan, Florence Pugh, Emma Watson ed Eliza Scanlen non sono piccole donne. Sono grandi donne. Grandi attrici. Ok, Emma Watson magari non è proprio una grandissima attrice, però una gran fregna sì. E con questo penso di aver distrutto anni, decenni, secoli, di lotte femministe. Scusate.
 
"Ufficialmente mi sento oltraggiata!
In realtà, grazie del complimento, Cannibal. Penso anch'io di essere un gran fregna."
 
Comunque, un bel film. Non so se sia la migliore versione possibile del romanzo di Louisa May Alcott, che non ho letto, ma Greta Gerwig è riuscita a mettere il suo zampino su un grande classico.


#18 Sound of Metal

La musica metal fa male!

Oh, non prendetevela con me. Non lo dico io. Lo dice questo film, Sound of Metal. Se non ci credete, guardatelo. Voglio vedere se poi vi sparate ancora gli Iron Maiden a tutto volume.

Prima di vedere Sound of Metal
"VIVA IL METALLO, ZIO CANE!!!"
 
 
Dopo aver visto Sound of Metal
"Adesso ascolto solo Cristina D'Avena. E ogni tanto i Me contro Te."


#17 Palm Springs

Se doveste rivedere in continuazione sempre lo stesso film, quale sarebbe?
Magari Ricomincio da capo. O magari Palm Springs. Che prende l'idea del loop temporale di Ricomincio da capo e dei suoi vari imitatori, con lo stesso giorno che si ripete sempre uguale, ma riesce a renderla in maniera scoppiettante e personale.
E' questa la romcom più divertente e a suo modo romantica dell'anno? Mi sa di sì.

"Pensa se questo film l'avesse diretto Christopher Nolan."
"Guarda che mi vado subito a schiantare!"


#16 The King of Staten Island
"Secondo te non sembriamo un po' la coppia di Palm Springs?"

La storia di un re, ma non è proprio un film stile Il discorso del re. Non siamo nemmeno dalle parti di The Crown. Diciamo che non è esattamente un re nel senso classico del termine, questo re di Staten Island interpretato dal comico del Saturday Night Live Pete Davidson in versione semi-autobiografica con la direzione di Judd Apatow. Più che altro è il re dei cazzari. O almeno, sembra il re dei cazzari. Quando lo conosci meglio, rivela anche i suoi lati profondi, introspettivi, riflessivi e forse non è solo il re dei cazzari. Un po' come Fedez, no?

"Cosa???
No, non offendiamo, per favore. Io sono solo il re dei cazzari e basta, niente di più. E poi, chi è Fedez?"


#15 Favolacce

Se avete bisogno di qualcuno che vi guardi i bambini e racconti loro le favole della buonanotte, ecco, non chiamate i fratelli D'Innocenzo. Piuttosto Jack Nicholson, o anche Jack lo squartatore, ma loro proprio no.

"Qualcuno ha bisogno di un babysitter?"
"Eccone due."

"No, basta! Non li voglio più, quei due!"


#14 Wolfwalkers - Il popolo dei lupi

La Favolacce dei fratelli D'Innocenzo per i bambini meglio di no. Questo delizioso Wolfwalkers invece sì, può andare. Consigliato a grandi e piccini, a umani, lupi e pure licantropi.

"Oh, finalmente un film consigliato a noi licantropi."

"Perché, tu saresti un licantropo? Bitch, please."



#13 Queen & Slim

L'appuntamento peggiore mai avuto tra due persone che si sono conosciute attraverso Tinder.
E allo stesso tempo anche il migliore.

P.S. Nonostante lo spunto di partenza, questa non è una romcom.


No, sul serio. Non è una romcom.


#12 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Ah, che belli i tempi in cui si poteva andare al cinema. E in cui c'era qualche maledetto rompicoglioni che parlava durante il film.

Finalmente qualcuno ci racconta una delle vicende più misteriose nella Storia d'Italia. Come ha iniziato a farsi i soldi Silvio Berlusconi?
No, quella è una cosa che manco Nanni Moretti è riuscito a chiarire. Si parla invece della storia, incredibile non solo per modo di dire, dell'Isola delle Rose fondata dall'ingegner Cane Giorgio Rosa. A raccontarcela in maniera esuberante e ritmata ci pensa Sydney Sibilia, quello di Smetto quando voglio, che spero non voglia mai smetterla di fare cinema.

"Basta! Dopo aver saputo che Cannibal Kid è un mio fan, ho deciso di smetterla di fare cinema.
Farò altro. Magari fondo una mia isola."


#11 Mank

Bellissimo Mank. Questo sì che è grande cinema, pieno di cinema e che parla di cinema.
Forse però gli manka un po' di cuore, non credete?

"Cannibal, al nostro film mancherà anche il cuore, ma a te manca qualche rotella."


#10 Never Rarely Sometimes Always

Un film che mostra come abortire, almeno negli Stati Uniti e almeno per una ragazza minorenne, è ancora più incasinato che avere un figlio, crescerlo, mantenerlo e sopportarlo se da adolescente si mette ad ascoltare Sfera Ebbasta. Come fare allora a impedire che i ragazzi di oggi si riproducano selvaggiamente?
Mai bagnarli né dargli acqua da bere. O forse mi confondo?



#9 Ema

A livello visivo, Ema del cileno Pablo Larraín è il film più esteticamente estasiante dell'anno.
E la storia? Quella è un po' incasinata e se la capite bene, altrimenti i vostri occhi vi ringrazieranno lo stesso. Inoltre, il monologo di Gael García Bernal sul reggaeton è da non perdere e da applaudire a scena aperta.

"Da quando ho fatto questo monologo, c'ho i fan di J Balvin che mi aspettano sotto casa. E tengono a tutto volume la sua musica de mierda."


#8 On the Rocks

Stufa di essere considerata la regista musona e malinconica di film come Il giardino delle vergini suicide e Lost in Translation, Sofia Coppola ha deciso di fare una commedia. E bene che gli è riuscita.

E ora un breve messaggio pubblicitario dai nostri sponsor.

Sospetti che tuo marito ti tradisca?
Who ya gonna call?
Bill Murray!


#7 Ma Rainey's Black Bottom

Anni '20. Una giornata nello studio di registrazione in compagnia della diva della musica blues dell'epoca Ma Rainey e della band che l'accompagna. Può sembrare una vicenda per nerd musicali come il sottoscritto, e un pochino lo è, ma è anche molto altro. Con una Viola Davis che spacca atteggiandosi da boss, con un cast di contorno in stato di grazia, da Colman Domingo di Euphoria alla bomba sexy Taylour Paige, e soprattutto con un Chadwick Boseman che illumina lo schermo in ogni scena in cui compare. Un ultimo regalo prezioso, come a voler dire: "Così non mi dimenticherete davvero mai".



#6 Freaky
 
Quel pazzo venerdì (Freaky Friday) che incontra Scream. Un mix sulla carta improbabile, che invece nella pratica regala uno dei film più divertenti degli ultimi anni. Il teen comedy horror che avevo sempre sognato e non avevo mai osato chiedere.

"Che succede?"


#5 Babyteeth
 
Dall'Australia, un "malattia movie" particolare, emozionante in una maniera non scontata e ruffiana. O almeno, a me non è sembrato. Se poi anche fosse una ruffianata, fatto sta che su di me ha fatto effetto. Andando a misurare i litri di lacrime versate in un anno che non è proprio stato il massimo dell'allegria, Babyteeth qua su Pensieri Cannibali vince a mani basse.


#4 Spontaneous

Un giorno gli studenti di un liceo americano cominciano a... esplodere. Così, de botto, senza senso.
Parte in questo modo un film assurdo che però, alla luce dell'anno che abbiamo vissuto, finisce per non essere nemmeno troppo assurdo. Al suo interno sono mixati talmente tanti generi (black comedy, teen drama, fantascienza, horror, romcom e forse ho dimenticato qualcosa) che Spontaneous dà quasi vita a un genere nuovo, personale, spontaneo. Possiamo stare a discutere se sia bello o brutto, originale o derivativo. Quel che è certo, è che questo è il film più esplosivo del 2020. In tutti i sensi.

Per la serie: immagini che puoi sentire


#3 Un altro giro

Un gruppo di insegnanti decide di fare un esperimento: essere in costante stato d'ebbrezza può portare benefici alla vita di tutti i giorni, sia professionale che privata?
Da uno spunto del genere negli Usa ne sarebbe uscita una moralistica e paternalistica tirata d'orecchie contro l'alcol. Invece è un film girato in Danimarca dall'amichetto di Lars Von Trier, Thomas Vinterberg, quindi aspettatevi qualcosa di differente. Anzi, ancora meglio, non aspettatevi niente e bevetevi questa specie di "Trainspotting dell'alcol" senza pensieri e tutto d'un fiato.

E ora è tempo di quiz!

Cosa sta pensando Mads Mikkelsen in questo momento?

A) Voglio bere!
B) Come farò a sostituire Johnny Depp in Animali fantastici 3 senza farmi odiare troppo dai suoi fan?
C) Ci sarà mai una nuova stagione di Hannibal?
D) Voglio bere!


#2 Jojo Rabbit

Ci sono poche cose al mondo belle quanto il finale di Jojo Rabbit. Forse quello di The Haunting of Bly Manor ma, insomma, se la giocano.
Altre cose belle quanto il finale di Jojo Rabbit?
Beh, mi viene in mente Scarlett Johansson, solo che in questa pellicola c'è anche lei, quindi cosa volete di più dalla vita?

"Un Lucano!"

Pure il resto del film inoltre non è mica niente male. Diciamo che, come lavoro sul nazismo dall'approccio satirico, è la versione davvero riuscita de La vita è bella e anche di Bastardi senza gloria. Mi spiace, Roberto e Quentin, ma sapete benissimo pure voi che è così.


#1 Sto pensando di finirla qui

Ci sono film che parlano di te e parlano a te. Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman per me è uno di quei film. Quindi non sono tanto io che l'ho scelto come mio film dell'anno, è lui che ha scelto me.

Ora sto pensando di finirla qui... con questa classifica. Anche perché ormai siamo arrivati alla prima posizione, quindi per oggi non c'è più nient'altro.

"Allora siamo primi?
Beccatevi questa, altri film dell'anno!"




I peggio film 2020

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Il Time ha definito il 2020 il "Worst year ever". In questo annus horribilis c'è solo l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda il peggio, ma in questo post ci limitiamo ai film. A quei film che - diciamocelo - se non sono riusciti a raggiungere le sale cinematografiche non è che sia stata tutta questa enorme perdita.

Quando si dice che il peggio deve ancora venire... ecco, adesso sta davvero arrivando!
 

I peggio film 2020

Premetto che avrei voluto vedere anche Lockdown all'italiana e Cats, per avere dei potenziali campioni di questa classifica, ma alla fine non ce l'ho fatta. Al netto di tali assenti illustri, queste sono le pellicole che mi sono piaciute di meno, tra quelle che ho avuto la "fortuna" di guardare negli ultimi 12 mesi.

#10 Le strade del male

Uno degli sprechi di cast più clamorosi nella storia del cinema recente. Tom Holland, Bill Skarsgård, Riley Keough, Haley Bennett, Harry Melling, Eliza Scanlen, Mia Wasikowska, Sebastian Stan, Jason Clarke e Robert Pattinson. Tutti insieme, poco appassionatamente. La pellicola non è poi nemmeno orribile, ma gettare un simile potenziale con un risultato tanto mediocre è una cosa che non riesco a perdonare.


#9 The Midnight Sky

Più che un film brutto, qualcosa di ancora peggiore: un film inutile, noioso e già visto.
Da come parla, sono convinto che George Clooney sarebbe un ottimo presidente degli Stati Uniti. Forse per lui è arrivata l'ora di scendere in campo in politica, visto che al cinema non sembra avere più molto da dire.


#8 365 giorni

Il film soft erotico polacco (neanche tanto soft) con protagonista l'italiano Michele Morrone si è rivelato uno dei successi a sorpresa dell'anno. Grazie - o dovremmo dire per colpa? - di Netflix. 365 giorni è un lavoro talmente brutto, ridicolo e scult da finire per risultare uno spasso. E' già qualcosa.


#7 In vacanza su Marte

Sono rimasto un pochino deluso dalla visione di In vacanza su Marte. Il film è per molti versi imbarazzante e Massimo Boldi è pure più cane del solito, senza offesa per i cani, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di ancora più tremendo. In un paio di momenti, giusto due di numero, le battute molto volgari e poco politically correct di Christian De Sica mi hanno addirittura fatto ridere. C'è poi da segnalare la presenza sempre divertente di Herbert Ballerina/Luigi Luciano e quella sempre esteticamente piacevole della giovane sosia italiana di Natalie Portman, Denise Tantucci, già notata nelle serie Braccialetti rossi e Sirene.


Insomma, un pessimo film, ma ho visto anche di peggio. Esticazzi!


#6 Le streghe

Tremate, tremate...
Mai avvertimento è stato più azzeccato.


#5 Mulan

Disney+ lo ha proposto agli abbonati a soli 21.99 euro. Come ricompensa per vedere uno strazio del genere, mi sembra una cifra un po' bassa...
Come?
Non si tratta della ricompensa data alla gente, ma dei soldi che la gente deve sborsare per guardarlo? 


#4 Me contro Te - Il film: La vendetta del Signor S

Checco Zalone a parte, il maggior successo cinematografico italiano dell'anno. Spinto dalla curiosità di capire questo fenomeno di YouTube di nome Me contro Te, mi sono cimentato nella visione del loro film e... niente, hanno vinto loro. Non ce l'ho fatta a guardarlo tutto, lo ammetto. Sono contento di far parte di una generazione cresciuta con E.T. l'extra-terrestre e I Goonies e provo una gran pena per i ragazzini di oggi che devono crescere con 'sta roba che manco lontanamente può essere considerata cinema.

"Ok, il nostro film fa pena, ma addirittura metterci dietro le sbarre?"


#3 Calabria, terra mia

Non proprio un film. D'altra parte ci va una gran fantasia a considerare tale anche quello dei Me contro Te. Calabria, terra mia è il discusso cortometraggio girato da Gabriele Muccino per "promuovere" la regione Calabria. 8 minuti che sono più che sufficienti per andare a conquistare un posto nel Guinness dei primati per il maggior numero di luoghi comuni e stereotipi presenti in una volta sola. Ma soprattutto, dopo averlo visto, a qualcuno è davvero venuta voglia di andare in vacanza in Calabria?

 


#2 The Dark and the Wicked

Uno dei film più fastidiosi mai visti. Una roba così irritante ed estenuante non capita tutti i giorni, per fortuna. C'è a chi è piaciuto e lo ha persino esaltato come uno dei capolavori del cinema horror di quest'anno. Per quale motivo? Spiegatemelo, per favore, è una cosa che davvero mi sfugge.


#1 Il giorno sbagliato

Il film comico dell'anno. Peccato sia un thriller. La pellicola comunque offre una lezione preziosa: mai suonare il clacson in maniera aggressiva a un autista che sta fermo in mezzo alle scatole. Al massimo date un gentile colpetto di avvertimento. Altrimenti potreste provocare l'ira del Russell Crowe di turno, un pazzo psicopatico cartoonesco che non aspettava altro che una tizia gli suonasse il clacson per... scatenare l'inferno. Se volete farvi qualche risata, è sempre il giorno giusto per guardare il giorno sbagliato.


I "premi"

STEVEN MEZZA SEAGAL AWARD (PEGGIOR ATTORE)
#1 Kenneth Branagh (Tenet)
#2 Russell Crowe (Il giorno sbagliato)
#3 Nicholas Hamilton (Endless)
#4 Gabriel Basso (Elegia americana)
#5 James Corden (The Prom)

Possono anche arrabbiarsi con me, tanto non mi fanno paura. Al massimo ridere. Ai primi due posti ci sono le interpretazioni da cattivi tanto esagerati quanto inverosimili proposte da Kenneth Branagh in Tenet e da Russell Crowe ne Il giorno sbagliato.
A seguire Nicholas Hamilton, che nella versione young adult di Ghost, Endless, ha praticamente il ruolo che fu di Patrick Swayze. Perdonalo, Patrick, non sa quello che fa.
Spazio quindi all'inconsistente Gabriel Basso di Elegia americana, e a un James Corden così gaio da risultare macchiettistico nel musical The Prom.  


BAU BAU AWARD (PEGGIOR ATTRICE)
#1 Glenn Close (Elegia americana)
#2 Zahia Dehar (Un'estate con Sofia)
#3 Liu Yifei (Mulan)
#4 Marin Ireland (The Dark and the Wicked)
#5 Britt Robertson (Cosa mi lasci di te)

Una scelta destinata a far discutere in tutto il mondo e a scatenare rivolte per strada. Forse. Glenn Close rischia di andare in nomination ai prossimi Oscar, e magari di portarsi pure a casa la statuetta, per la sua interpretazione nel tanto criticato Elegia americana. Il problema principale del film per me sta proprio nel suo personaggio, che dovrebbe essere centrale, come si intuisce dal finale, ma in realtà non riesce a emergere. Colpa della sceneggiatura, certo, però c'è anche da dire che una grande interprete come Glenn Close sarebbe dovuta riuscire a mettere in risalto il personaggio, e invece per niente. Quindi boom, bocciata!
Mi spiace dover mettere in cinquina anche la mia adorata Britt Robertson, però in quella robetta spiritual-religiosa di Cosa mi lasci di te non si salva nemmeno lei. 
 
 
MERDONAGGIO AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)
#1 Rudolph Giuliani (Borat - Seguito di film cinema)
#2 Harry, il bambino che piange sempre figlio della protagonista (I'm Your Woman)
#3 Richie/Austin Stowell, il marito della protagonista (Swallow)
#4 Harper/Mackenzie Davis (Non ti presento i miei - Happiest Season)
#5 Alice Hughes/Meryl Streep (Let Them All Talk)

Il più insopportabile dell'anno è Rudy Giuliani con la discussa partecipazione, suo malgrado, a Borat 2.
Sono una persona cattiva se dico che ho trovato davvero fastidioso il bambino che piange sempre nel valido thriller I'm Your Woman con protagonista Rachel Brosnahan?
Che odio pure il marito della protagonista di Swallow, tanto bello e apparentemente perfetto, quanto stronzo. Te credo che poi lei fa quello che fa...
Kristen Stewart nella romcom lesbo Happiest Season l'ho shippata insieme ad Aubrey Plaza, anziché con la sua eterna indecisa girlfriend Mackenzie Davis.
E infine c'è da dire che Meryl Streep è davvero un fenomeno... a interpretare personaggi irritanti. Alla fine recita più o meno sempre la stessa parte. Un po' poco per essere considerata la più grande attrice di tutti i tempi, non vi pare?
 
 
MA COSA MI DICI MAI? AWARD (FRASE SCULT)
“Ti scoperò così forte che ti sentiranno strillare fino a Varsavia.” (365 giorni)
 
La sceneggiatura di 365 giorni è un campionario di frasi scult memorabili. Altroché la saga di Cinquanta sfumature.


 
 
GRAZIE A DIO ESISTE IL TASTO MUTE AWARD (PEGGIOR CANZONE IN UN FILM)
Laura Pausini “Io sì (Seen)” (La vita davanti a sé)
 

 
 
SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAGHE AWARD (PEGGIOR LOOK)
Teddy McGiggle/Josh Gad (Little Monsters)

"Sì, ho vinto!"


VALIUM AWARD (FILM PIÙ NOIOSO)
#1 The Midnight Sky
#2 Mulan
#3 The Dark and the Wicked
#4 La Llorona - Le lacrime del male 
#5 Ammonite
 
Il film più noioso dell'anno?
The Midnight Sky di e con George Clooney, what else?

"Prima di guardarmi il mio film, è meglio se mi faccio un Nespresso. O anche due."


THAT DON'T IMPRESS ME MUCH AWARD (FILM PIÙ SOPRAVVALUTATO)
#1 1917
#2 Il processo ai Chicago 7
#3 Soul
#4 Richard Jewell
#5 Diamanti grezzi

Unpopular opinion. La categoria più discussa e discutibile. Quella dei film che sono piaciuti tantissimo quasi a tutti e a me non troppo. Ecco cinque film di certo validi, ma che a me sinceramente non sono sembrati dei capolavori.

1917 è un esercizio di stile impressionante diretto da un Sam Mendes fenomenale. Passare 5 minuti in più a curare anche la sceneggiatura però non mi avrebbe fatto troppo schifo.
 
Il processo ai Chicago 7 è un valido legal classico, però ecco, niente di più. E a me i legal classici non fanno impazzire. La penna di Aaron Sorkin inoltre in altre occasioni mi è sembrata ben più brillante.
 
La Pixar m'ha fregato una volta, con Inside Out, mentre con Soul, che mi è sembrato un po' la cover jazz proprio di Inside Out e anche di Up, non c'è riuscita. Film carino, solo che sono arrivato alla fine con la stessa impressione del protagonista dopo aver suonato con la leggenda del jazz Dorothea Williams: tutto qua?

Richard Jewell è un film solido, il solito di Clint Eastwood, che racconta una storia in maniera diligente, senza riuscire a farmi gridare al miracolo.
 
Diamanti grezzi è figo, alternativo e originale, aveva tutte le carte in regola per entusiasmarmi, Adam Sandler in versione seria compreso, solo che non mi ha emozionato particolarmente e vederlo inserito al primo posto in alcune classifiche dei film dell'anno, come quella di Rolling Stone Italia, mi sembra un tantino un'esagerazione.
 
 
FABIO FAZIO AWARD (FILM PIÙ BUONISTA)
Cosa mi lasci di te

Mio Dio, i film cristiani. Farebbero bestemmiare anche un santo.

"E io che pensavo che dopo la terza insensata stagione di Riverdale non potessi scendere più in basso..."


CORAZZATA POTEMKIN AWARD (CAGATA PAZZESCA D'AUTORE DELL'ANNO)
#1 The Dark and the Wicked
#2 Elegia americana
#3 Bacurau
#4 Shirley
#5 Little Joe

Cinque pellicole firmate da registi più o meno blasonati e/o con pretese pseudo autoriali e/o senza senso, per cui per me sono valevoli le eterne parole del ragionier Fantozzi.
 
 
DILUDENDO AWARD (FILM PIÙ DELUDENTE)
#1 Ammonite
#2 Matthias & Maxime
#3 Endings, Beginnings
#4 I miserabili
#5 The Turning - La casa del male
 
Kate Winslet e Saoirse Ronan che fanno le cose zozze insieme?
Poteva essere il cult dell'anno, del secolo, e invece è... una palla colossale.
Che delusione anche il film di Xavier Dolan, Matthias & Maxime, inspiegabilmente molto giocato sulle differenti espressioni della lingua inglese e di quella francese nella vita in Canada che però, almeno qua in Italia, non fregano proprio niente a nessuno.
Delude, come al solito, l'eterno incompiuto Drake Doremus, nonostante un triangolo sulla carta piccante formato da Shailene Woodley + Sebastian Stan + Jamie Dornan.
Mi aspettavo di più anche da uno dei film francesi più osannati degli ultimi tempi, I miserabili, troppo simile a Polisse e ad altri lavori analoghi, e dall'horror The Turning - La casa del male ambientato negli anni '90, con una colonna sonora strepitosa che all'interno del film viene utilizzata in minima parte, diretto dal talento qua sprecato di Floria Sigismondi.
 
 
PREMIO ALLA CARRIERA, DEMMERDA
Massimo Boldi
 
Per la prima volta Pensieri Cannibali assegna il premio alla carriera. Carriera demmerda, specifichiamo. E a chi poteva toccare l'onore, se non a Cipollino?

"Bestia, che premio!"


SO BAD IT'S GOOD AWARD (FILM CHE PIÙ MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)
#1 Sotto il sole di Riccione
#2 Tolo Tolo
#3 Hubie Halloween
#4 MILF
#5 Enola Holmes

Le mie pellicole guilty pleasure dell'anno. Cinque titoli più o meno brutti e più o meno trash, che però mi sono proprio goduto alla grande. Con un pizzico un sacco di vergogna.




Le peggio serie TV 2020

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Era ora. Le peggiori serie TV dell'anno si sono finalmente conquistate un posto e un post tutti loro. Non perché siano state particolarmente orride. Anzi, trovo che il livello medio della serialità odierna sia piuttosto alto, e con i complimenti per questo articolo direi di finirla qua. E' solo che il pezzo dedicato ai premi televisivi era già bello lungo di suo e quindi ora le peggio serie possono vantare uno spazio loro. Sperando ne possano fare un buon cattivo uso.
 
 
Le peggio serie TV 2020
 
#10 The New Pope

Tanto mi era piaciuta The Young Pope, quanto mi ha annoiato The New Pope. Tanto che, seppure con dispiacere, l'ho abbandonata a metà. Magari poi si è trasformata in un capolavoro, ma a questo punto credo che non lo scoprirò mai.
 
 
#9 The Third Day
"Ma allora Pensieri Cannibali ce l'ha con me!"

Premetto che non ho nulla contro Jude Law. Attore che, anzi, apprezzo parecchio e mi ispira pure simpatia. Quest'anno però non ne ha azzecata una. Oltre a The New Pope, mi ha deluso anche The Third Day. Una serie che in alcuni momenti sembra intrigante e pare promettere bene, salvo poi sprecare il suo potenziale tra ritmi sonnacchiosi e svolte assurde. Un pregio? Ha solo 6 puntate.


 #8 Tiny Pretty Things

Annunciato come un mix tra Pretty Little Liars e Il cigno nero, ero già pronto per il mio nuovo guilty pleasure personale preferito e poi...
Dopo il primo episodio sto già metidando di abbandonare queste Tiny Pretty Things, poi manco così pretty. Spero che gli episodi successivi mi smenticano, per adesso è flop.
 
 
#7 Ratched

In genere le produzioni di Ryan Murphy sono per metà fighe e per metà deludenti. Quest'anno purtroppo ha fatto 0 su 3, almeno per quanto mi riguarda. Hollywood non mi ha convinto, il film The Prom è una pagliacciata clamorosa e Ratched, la serie prequel de Qualcuno volò sul nido del cuculo, sembra una stagione di American Horror Story. Una di quelle brutte.

"Vedi quello? E' Ryan Murphy. Un giorno proverà a fare una serie prequel sulla tua storia. Devi impedirglielo."


 #6 Katy Keene
"Le mie serie TV non sono apprezzate dal pubblico, ma almeno il mio impeccabile gusto nel vestire sì. Vero?"
 
La serie spin-off di Riverdale prometteva di essere un sano e divertente intrattenimento trash. Invece è uno show che non ha trovato una sua ragione di esistere e si è rivelata l'ennesima serie con Lucy Hale cancellata prematuramente. Questa volta certo non a torto.
 
 
#5 Diavoli

Al diavolo questa serie che vorrebbe offrire uno sguardo crudo e spietato al mondo dell'alta finanza e finisce per essere solo una robetta patinata da vorrei essere HBO, ma non posso. Il protagonista Alessandro Borghi comunque si salva, Patrick Dempsey già di meno.


#4 Council of Dads

Ecco a voi il pretendente al titolo di "nuovo This Is Us". Solo che this is not us. Curiosamente, una delle rarissime serie TV statunitensi arrivate in prima serata su Canale 5 è anche una delle peggiori. Lo fanno apposta a evitare di diffondere quelle belle? La regina degli scacchi, per dire, potrebbe fare il pieno d'ascolti anche sulla TV generalista.

 
#3 MotherFatherSon
"Mi sa che è meglio se torno a fare le romcom con Julia Roberts"

La serie pacco su una famiglia che guida un impero mediatico. In altre parole, la versione andata a male di Succession. O dei Berlusconi.
 
 
#2 Luna nera

Una roba talmente agghiacciante che non merita manco la prima posizione. E che fa rimpiangere persino questa, di Luna nera.
 
 
 
#1 Romulus

Già odiavo il latino al liceo, figuriamoci le serie TV in protolatino. Già non conoscevo le vicende precedenti alla nascita di Roma e, grazie a questa "magnifica" Romulus, non mi è certo venuta voglia di conoscerle.


I "premi"

GARKO AWARD (PEGGIOR ATTORE)
#1 Luca Lionello (Curon)
#2 Billy Howle (MotherFatherSon)
#3 Brian Geraghty (Big Sky)
#4 Fatih Artman (Ethos)
#5 Noah Jupe (The Undoing)

Curon è una serie italiana fantasy-trash, più trash che fantasy, che tutto sommato come guilty pleasure non mi è dispiaciuta. I livelli di recitazione sono però la cosa più inquietante dello show, in particolare quelli degli attori adulti e ancora più in particolare quelli di Luca Lionello. Il Garko Award quest'anno è tutto suo. 
 
 
CORINNA AWARD (PEGGIOR ATTRICE)
#1 Chiara Mastalli (L'allieva)
#2 Demi Moore (Brave New World)
#3 Sarah Wayne Callies (Council of Dads)
#4 Isabella Ferrari (Baby) 
#5 Valeria Bilello (Curon)

Vuoi non dare un premio a L'allieva, da anni ormai uno dei miei guilty pleasure supremi?
Chiara Mastalli è bellina e caruccia e tutto, ma nei panni del vicequestore e detective è credibile quanto me come critico televisivo.
 
 
NON GRAZIE DI ESISTERE AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)
#1 Nino Sarratore/Francesco Serpico (L'amica geniale)
#2 Carole Baskin (Tiger King)
#3 Daphne Bridgerton/Phoebe Dynevor (Bridgerton)
#4 Ryan Butcher, il figlio di Patriota/Cameron Crovetti (The Boys)
#5 Winston Williams/Deaken Bluman (Tredici - 13 Reasons Why)

Tra le varie simpatiche cose che il 2020 ci ha regalato, ci sono anche una miriade di personaggi televisivi oltremodo antipatici. Oltre ai nomi prescelti per la cinquina, c'erano una decina di altri ottimi pretendenti, ve lo assicuro. Visto che comunque bisogna fare delle scelte, questi sono i terribili cinque, in cui svetta il solo e unico Nino Sarratore, il fuoriclasse dei personaggi insopportabili.
 
 
NON VI SHIPPO, AL MASSIMO VI SCIPPO IL PORTAFOGLI (COPPIA CHE SHIPPO DI MENO)
#1 Principe Carlo/Josh O'Connor + Camilla Parker Bowles/Emerald Fennell (The Crown)
#2 Marianne/Daisy Edgar-Jones + Connell/Paul Mescal (Normal People)
#3 Dash/Austin Abrams + Lily/Midori Francis (Dash & Lily)
#4 Marco Allevi/Pierpaolo Spollon + Lara Nardelli/Francesca Agostini (L'allieva) 
#5 Chiara/Benedetta Porcaroli + Damiano/Riccardo Mandolini (Baby)

Cinque coppie che con piacere vorrei veder scoppiare come un palloncino. E buon romanticismo a tutti! 🤎
 
 
DILUDENDO AWARD (SERIE PIÙ DELUDENTE)
#1 On Becoming a God in Central Florida
#2 The Eddy
#3 The New Pope
#4 Hollywood
#5 Outer Banks

Nel 2020 sono successe varie cose assurde, ma il fatto che non mi sia minimamente piaciuta una serie con protagonista assoluta Kirsten Dunst, come On Becoming a God in Central Florida, è una delle più inaspettate in assoluto.
Delusione anche per The Eddy, la serie jazz di Damien Chazelle, che dopo La La Land c'è da ammettere non ne sta azzeccando più una, per un Nuovo Papa non ai livelli del Giovane Papa, per la Hollywood immaginata da Ryan Murphy (uomo-diludendo-dell'anno insieme a Jude Law) e per il teen drama poco soddisfacente e poco guilty pleasure Outer Banks.
 
 
VALIUM AWARD (SERIE PIÙ NOIOSA)
#1 Tales from the Loop
#2 Ratched
#3 White Lines
#4 The Third Day
#5 Filthy Rich

Avete presente quando vi viene voglia di divorare una serie e binge-watcharla tutta, episodio dopo episodio?
Ecco, non sono questi i casi. In particolare Tales from the Loop. Più che una serie, un inno alla lentezza. Cosa che, per carità, può piacere, ma che non fa per me.
 
 
BASTA GRIDARE AL CAPOLAVORO, MALEDETTI URLATORI DI CAPOLAVORI AWARD (SERIE PIÙ SOPRAVVALUTATA)
#1 Normal People
#2 The Mandalorian
#3 Dark
#4 Ted Lasso
#5 Raised by Wolves

Normal People mi è sembrata la versione leggermente indie, ma nemmeno troppo, di saghe come Cinquanta sfumature e After. Cosa che comunque, raccontata in questo modo, aveva tutto per piacermi. Peccato che, a parte l'episodio ambientato in Italia, non mi abbia preso per niente. Peccato per me. Avrei voluto condividere l'entusiasmo di molti di voi, però l'amore non è proprio scattato. 💔

Il problema di Normal People per me sta nella scelta del cast. I due protagonisti sono talentuosi e di loro sentiremo parlare ancora, però sono del tutto sbagliati per questi ruoli. Paul Mescal sembra un maturo e disinvolto trentenne/quarantenne e pare più adatto a candidarsi alla parte di prossimo James Bond, piuttosto che a quella di un teenager insicuro. Daisy Edgar-Jones è troppo bella per il ruolo di una ragazza che nel romanzo da cui la serie è tratta viene descritta come bruttarella, e non ci si sforza nemmeno di farla apparire meno affascinante, come - per dire - Charlize Theron in Monster. Non si capisce quindi per quale motivo lui dovrebbe vergognarsi di scopare con una tipa che, oltre a essere la versione più sexy di Anne Hathaway, è anche intelligente, brillante, piena di soldi e pure ninfomane. Questa serie fatta così, con questi due attori, non ha alcun senso!

 
FABIO FAZIO AWARD (SERIE PIÙ BUONISTA)
Ted Lasso

Non ho capito perché la critica internazionale ha massacrato una serie come Emily in Paris per l'eccessiva presenza di stereotipi sui francesi, e ha invece esaltato Ted Lasso. Una serie su un allenatore di football americano che viene ingaggiato per allenare una squadra di calcio della Premier League inglese, che presenta una serie infinita di luoghi comuni sul Regno Unito, oltre a riferimenti alla pop culture locale che non vanno oltre le Spice Girls e Robbie Williams. Per quanto mi riguarda comunque questo non è un enorme problema, in una comedy gli stereotipi ci possono stare e sono un'arma scontata ma efficace per provocare le risate. La serie è anche guardabile e piacevole, trovo però insopportabile l'infinito ottimismo e buonismo del protagonista interpretato da Jason Sudeikis, un incrocio tra Fabio Fazio, Amélie Puolain e Forrest Gump. Come direbbe Ernia: "Dio, che fastidio".
 
 
GUILTY PLEASURE AWARD (MIGLIOR SERIE TRASH)
#1 Emily in Paris
#2 Bridgerton
#3 Summertime e Baby
#4 The Wilds
#5 Motherland Fort Salem
 
Alla faccia dei francesi e degli stereotipi su di loro, mi sono gustato Emily in Paris come un croissant pucciato nello champagne!
Viva anche il trash in costume di Bridgerton, prodotto da quel genio del male di Shonda Rhimes, il piacere peccaminoso all'italiana garantito da Summertime e Baby, il lost adolescenziale The Wilds e le streghette militarizzate dell'assurda Motherland Fort Salem.



 

Cannibal Music Awards 2020 - Il meglio e pure il peggio della musica dell'anno

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E' stato un anno davvero fantastico... per la musica. Per il resto magari non tanto.
Prima di avviarci a sentire le novità che ci porterà il 2021, è tempo di dare un ultimo sguardo alle spalle, alle canzoni, agli album, agli artisti e ai gruppi che hanno lasciato il loro zampino musicale dalle parti di questo blog negli scorsi 12 mesi. Via ai Cannibal Music Awards 2020, con il meglio, il peggio e pure le cose che mi vergogno mi siano piaciute.


Gli album del 2020 preferiti da Pensieri Cannibali

#20 Bruce Springsteen "Letter to You"
#19 Maya Hawke "Blush"
#18 Francesca Michielin "FEAT (Stato di natura)"
#17 Nothing but Thieves "Moral Panic"
#16 Kylie Minogue "Disco"
#15 Fleur "Fleur" e Benjamin Biolay "Grand Prix"
#14 Brunori Sas "Cip!"
#13 HAIM "Women in Music Pt. III"
#12 The Strokes "The New Abnormal"
#11 Run the Jewels "RTJ4"

#10 Sorry "925"
#9 The Weeknd "After Hours"
#8 beabadoobee "Fake It Flowers"
#7 The 1975 "Notes on a Conditional Form"
#6 Dua Lipa "Future Nostalgia"
#5 Phoebe Bridgers "Punisher"
#4 Taylor Swift "folklore" e "evermore"
#3 Fontaines D.C. "A Hero's Death"
#2 Fiona Apple "Fetch the Bolt Cutters"
#1 Soccer Mommy "color theory"

 

Menzioni d'onore
Tame Impala “The Slow Rush”
Yves Tumor “Heaven to a Tortured Mind”
Grimes “Miss Anthropocene”
Kelly Lee Owens "Inner Song"
Jessie Ware “What's Your Pleasure?”
Destroyer “Have We Met”
Perfume Genius “Set My Heart on Fire Immediately”
Gil Scott-Heron & Makaya McCraven “We're New Again”
Sevdaliza “Shabrang”
SAULT “Untitled (Black Is)” e “Untitled (Rise)”
M. Ward “Migration Stories”
Waxahatchee “Saint Cloud”
A Girl Called Eddy “Been Around”
The Streets “None of Us Are Getting Out of This Life Alive”


Le canzoni del 2020 preferite da Pensieri Cannibali

#20 Miley Cyus "Midnight Sky"
#19 Pinguini Tattici Nucleari "Ringo Starr"
#18 Rolling Stones "Scarlet"
#17 Sufjan Stevens "Video Game"
#16 Jónsi with Elizabeth Fraser "Cannibal"
#15 Grimes "Delete Forever"
#14 Sofi Tukker feat. Charlie Barker "Good Time Girl"
#13 J Balvin, Dua Lipa, Bad Bunny, Tainy "Un día (One Day)"
#12 Anna "Bando"
#11 Royal Blood "Trouble's Coming"

#10 Ariete "18 anni"
#9 Celeste "Stop This Flame"
#8 Andrea Laszlo De Simone "Immensità"
#7 Videoclub "Enfance 80"
#6 Marilyn Manson "We Are Chaos"
#5 Dua Lipa, Angèle "Fever"
#4 London Grammar "Baby It's You"
#3 Moses Sumney "Me in 20 Years"
#2 Arlo Parks "Caroline"
#1 Bugo feat. Morgan "Sincero"

 


Cannibal Music Awards 2020


BALLI DI GRUPPO AWARD (MIGLIOR GRUPPO)
#1 Fontaines D.C.
#2 The 1975
#3 Tame Impala
#4 IDLES
#5 The Killers

Due grandi album in due anni e gli irlandesi Fontaines D.C. si confermano il miglior gruppo per la seconda volta di fila. Tranquilli, non ho fatto un copia/incolla dal 2019, gli altri premiati sono differenti.

 


UOMINI SOLI AWARD (MIGLIOR ARTISTA MASCHILE)
#1 Yves Tumor
#2 Declan McKenna
#3 Dominic Fike
#4 Perfume Genius
#5 Baxter Dury

Yves Tumor suona come una versione più strana e distorta di Lenny Kravitz. Chissà, un giorno magari diventerà anche lui una star planetaria.

 


DONNE DU DU DU AWARD (MIGLIOR ARTISTA FEMMINILE)
#1 Fiona Apple
#2 Taylor Swift
#3 Phoebe Bridgers
#4 Sevdaliza
#5 Laura Marling

Liam Gallagher con estrema dose di sintesi e in modo molto azzeccato ha definito il 2020 "un anno un po' da Radiohead". Ed è stato sicuramente anche un anno un po' da Fiona Apple.



MACHO, MACHO MAN AWARD (ARTISTA MASCHILE PIÙ FIGO)
#1 Machine Gun Kelly
#2 Harry Styles
#3 Achille Lauro
#4 Moses Sumney
#5 YUNGBLUD

Quest'anno Machine Gun Kelly, rapper e attore che ha cominciato a fare il cantante pop-punk, ha pubblicato un disco che è finito al primo posto della Billboard Chart statunitense e si è messo con Megan Fox. Il 2020 insomma non ha proprio fatto schifo per tutti.


LA BELLA DEL PAESE AWARD (ARTISTA FEMMINILE PIÙ FIGA)
#1 Halsey
#2 Dua Lipa
#3 Elodie
#4 beabadoobee
#5 Holly Humberstone
 
Dua Lipa ha avuto un'annata notevole, ma il premio di più sexy dell'anno va alla stratosferica... Halsey.

 
PORNHUB AWARD (VIDEO PIÙ SEXY)
BLACKPINK with Selena Gomez “Ice Cream”
 
  
 
 
FRATELLI PORCELLI D'ITALIA AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ITALIANO)
#1 Colombre
#2 Brunori Sas
#3 Bugo
#4 Francesca Michielin
#5 Joan Thiele
#6 Andrea Laszlo De Simone
#7 Paolo Benvegnù
#8 Nitro
#9 DOLA
#10 Emma Nolde

Tra gli artisti italiani vi segnalo in particolar modo Colombre, nome d'arte dietro al quale si cela il cantautore Giovanni Imparato, fidanzato di un'altra bella speranza della musica indie tricolore, Maria Antonietta. Con un sound tra Lucio Battisti e gli Air, la sua musica merita (almeno) un ascolto.
 


I LOVE ROCK'N'ROLL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ROCK)
#1 The Strokes
#2 Sports Team
#3 Crack Cloud
#4 Black Foxxes
#5 Thurston Moore 
 
Gli Strokes con il loro ottimo ritorno hanno sfornato il disco rock dell'anno. A seguire qualche band di giovani rockettari - perché qualcuno ne è ancora rimasto - cui dare una possibilità, insieme al veterano Thurston Moore, ex leader dei Sonic Youth e sempre una garanzia nel campo della chitarra distorta.

 
 
 
SOUND OF METAL (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO METAL/HARD-ROCK)
#1 Bring Me the Horizon
#2 Deftones
#3 Code Orange
#4 Poppy
#5 Loathe

Un po' di musica rumorosa. Ma occhio a non esagerare come il protagonista del film Sound of Metal.
 
 
 
 
VIVA LE POPPE (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO POP)
#1 Jessie Ware
#2 Dua Lipa
#3 Kylie Minogue
#4 Selena Gomez
#5 Annie

In mezzo a popstar celebri come Dua, Kylie e Selena, occhio e orecchio anche alle meno conosciute Jessie Ware e la lynchiana Annie.
 
  

 
PARAPPA THE RAPPER AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO HIP HOP/RAP/TRAP)
#1 Flo Milli
#2 Run the Jewels
#3 Megan Thee Stallion
#4 The Streets
#5 Bree Runway

I Run the Jewels hanno dominato la scena hip hop del 2020, ma io segnalo anche l'irresistibile Flo Milli, giovane rapper autrice di alcune delle canzoni più divertenti e sboccate in circolazione.
 
 
 
 
BETTER CALL SOUL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO R&B/FUNK/SOUL)
#1 Alicia Keys
#2 Moses Sumney
#3 Lianne La Havas
#4 SAULT
#5 Kehlani
 
Qua si va di classe e raffinatezza, con cinque artisti pronti ad accarezzarvi le orecchie.
Ma che razza di str##zate sto scrivendo?

 
 
 
TRUZZO AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ELECTRO)
#1 Aluna
#2 Kelly Lee Owens
#3 Disclosure
#4 The Avalanches
#5 Caribou

Kelly Lee Owens ha firmato il disco electro dell'anno, però attenzione pure alla sottovalutata Aluna, cantante degli AlunaGeorge che realizzato un ottimo album d'esordio, "Renaissance", che fonde alla grande sonorità dance, house, pop, afro, soul e quant'altro.
 
 
 
 
RITORNO AL FUTURO AWARD (MIGLIORI ARTISTI EMERGENTI DA TENERE D'OCCHIO)
#1 Holly Humberstone
#2 Arlo Parks
#3 Girl in Red
#4 Biig Piig
#5 Billy Nomates

Segnatevi questi nomi, che nel futuro prossimo sapranno farsi valere. Spero.
 


GEMELLO DI-VERSO AWARD (MIGLIOR VERSO)
#1 “Io conosco gli umani e preferisco le pietre” da “Pietre” di Paolo Benvegnù
#2 “Ringrazia il cielo sei su questo palco/Rispetta chi ti ci ha portato dentro” da “Sincero” di Bugo feat. Morgan nella versione di Morgan
#3 “Innamorata di un altro cabrón”, da “Musica (e il resto scompare)” di Elettra Lamborghini
#4 “In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr” da “Ringo Starr” dei Pinguini Nucleari Tattici
#5 “I don't cook, I don't clean, but let me tell you how I got this ring” da “WAP” di Cardi B feat. Megan Thee Stallion

 


MAI GIUDICARE UN LIBRO DA UNA COPERTINA,
MA UN DISCO SÌ AWARD (MIGLIOR COPERTINA)
Phoebe Bridgers “Punisher”


SIAMO LA COPPIA PIÙ BELLA DEL MONDO E CI DISPIACE PER GLI ALTRI
(COPPIA CHE SHIPPO DI PIÙ)
Miley Cyrus + Dua Lipa

 


CANZONE VERGOGNA (CANZONE CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTA)
#1 Baby K special guest Chiara Ferragni “Non mi basta più”
#2 Tommaso Paradiso “Ricordami”
#3 Rocco Hunt, Ana Mena “A un passo dalla Luna”
#4 Ernia “Superclassico”
#5 Ghali “Good Times”

Queste canzoni mi sono piaciute. Mi vergogno, ma così è, che ci posso fare?
Oh, comunque non è che sto a sentirmele tutto il giorno, però se passano in radio mi viene un sorrisetto scemo sulla faccia. 



DISCO VERGOGNA (ALBUM CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)
#1 Louis Tomlinson “Walls”
#2 Selena Gomez “Rare”
#3 FSK Satellite “PADRE FIGLIO E SPIRITO”
#4 BLACKPINK “The Album”
#5 Little Mix “Confetti”

Credo di essere l'unica persona al mondo ad aver apprezzato l'album d'esordio da solista di Louis Tomlinson, che manco le groupie più scalmanate degli One Direction si sono filate di striscio. E sì che a me gli One Direction non è che abbiano mai fatto impazzire. E' solo che io a queste sonorità Britpop molto Oasis, che a tratti sfiorano il plagio, non riesco a resistere.

 


TAPPI D'ORO PER LE ORECCHIE AWARD (PEGGIOR ARTISTA/BAND)
#1 Bad Bunny
#2 BTS
#3 Andrea Bocelli
#4 Alberto Urso
#5 Le Vibrazioni

L'artista più ascoltato del mondo su Spotify nel 2020 è stato Bad Bunny. Il cantante e rapper reggaeton ha sbaragliato tutta la concorrenza, anche nomi più blasonati e celebri, e io mi sono sforzato di ascoltarlo per cercare il motivo del suo successo. Ancora non sono riuscito a capirlo. Qualcuno ce la fa a spiegarmelo?



SCEMINEM AWARD (PEGGIOR RAPPER)
Sfera Ebbasta

Nel suo ultimo album "Famoso", Sfera Ebbasta ci tiene a far sapere quanto è famoso e troppo più avanti rispetto agli altri, anche se la musica che fa è uguale allo schifo di trap che fanno quasi tutti gli altri suoi colleghi oggi in circolazione, se non peggio. Un peccato, perché il talento non gli mancherebbe nemmeno. Gli manca solo il benché minimo livello di profondità. O qualcosa da dire, al di là di: "Guardate quanto so' fico!".



THE VOICE THA NON SENTIRE (VOCE PIÙ FASTIDIOSA)
Alessandra Amoroso

Se facessi un tutorial su come NON si deve cantare, mi basterebbe utilizzare questo video.

 


RIDAMMI INDIETRO I SOLDI DEL DISCO CHE HO ASCOLTATO SU SPOTIFY GRATIS AWARD (PEGGIOR ALBUM)
#1 AC/DC “Power Up”
#2 Sfera Ebbasta “Famoso”
#3 Eminem “Music to Be Murdered By”
#4 Smashing Pumpkins “Cyr”
#5 Shawn Mendes “Wonder”

A distanza di alcuni mesi dalla sua uscita, non sono ancora riuscito a capire se l'ultimo disco degli AC/DC sia stato effettivamente realizzato da loro, oppure se sia stato composto da un software generatore automatico di canzoni degli AC/DC. Qualcuno è riuscito a risolvere il mistero?

 


SONG OF A BITCH AWARD (PEGGIOR CANZONE)
#1 Noseal, Niklaus e Johnny F. feat Angela Chianello “Non c'è n’è”
#2 Boomdabash, Alessandra Amoroso “Karaoke”
#3 Boomdabash “Don't Worry”
#4 J-Ax “Una voglia assurda”
#5 BTS “Dynamite”

Pensavo che nessuno sarebbe riuscito a fare di peggio di "Karaoke e Guantanamerda" dei Boomdabash con Alessandra Amoroso. Poi è arrivato l'esordio da "cantante" di Angela da Mondello, quella del "Non c'è n'è Coviddi", e mi sono dovuto ricredere. Sia a livello di musica che di testo, una delle più grandi porcherie che l'umanità abbia mai concepito. Non c'è n'è, di limite al peggio.

 


FABIO FAZIO AWARD (CANZONE PIÙ BUONISTA)
Elisa, Tommaso Paradiso “Andrà tutto bene”

Sempre meglio del negazionismo di quell'intellettuale di Angela da Mondello, certo. Però anche del buonismo da favola dello slogan “Andrà tutto bene” se ne poteva tranquillamente fare a meno.

 


SPACCAMARONI AWARD (CANZONE TORMENTONE CHE PIÙ MI HA STUFATO)
Purple Disco Machine, Sophie and the Giants “Hypnotized”

Ascoltata una manciata di volte, "Hypnotized"è anche una canzone gradevole. Peccato che non solo sia diventata un tormentone estivo, ma che al termine dell'estate, quando cioé il suo ciclo vitale naturale sarebbe dovuto terminare, sia stata proposta come colonna sonora di un celebre spot con Jude Law. Cosa che l'ha trasformata anche in un tormentone autunnale e nel pezzo più trasmesso in assoluto nel 2020 dalle radio italiane. Adesso che l'hanno infilata pure dentro il cinepanettone In vacanza su Marte, spero che non conosca addirittura una terza vita, perché ormai questa canzone caruccia hanno finito per farmela odiare.

 


DILUDENDO AWARD (DELUSIONE MUSICALE DELL'ANNO)
#1 Smashing Pumpkins
#2 Katy Perry
#3 Lady Gaga
#4 Gorillaz
#5 Zen Circus

Ho amato gli Smashing Pumpkins come poche altre band nella mia vita. E' per questo che, anche dopo anni di delusioni, continuo a sperare che scatti di nuovo la scintilla nei confronti della loro musica nuova. Puntulamente non succede, ultimo estenuante album "Cyr" compreso. Una volta facevano "Mellon Collie and the Infinite Sadness", adesso fanno solo un'infinita tristezza.

Non del tutto da buttare, ma mi aspettavo di più, dagli ultimi dischi di Katy Perry, Lady Gaga, Gorillaz e Zen Circus.



VALIUM AWARD (DISCO PIÙ NOIOSO)
Fleet Foxes “Shore”

I Fleet Foxes potrebbero anche piacermi. Se solo non li trovassi così terribilmente noiosi.

 


BASTA PREMIARLO! AWARD (ARTISTA PIÙ SOPRAVVALUTATO)
Diodato

Diodato quest'anno a Sanremo non solo ha vinto il concorso principale, ma si è aggiudicato pure il Premio della Critica "Mia Martini", il Premio Sala Stampa "Lucio Dalla" e il Premio Lunezia per il valore musical-letterario. Dopodiché ha vinto il David di Donatello per la migliore canzone originale (battendo anche un certo Thom Yorke), il Nastro d'argento alla migliore canzone originale, il Soundtrack Stars Award, l'MTV Europe Music Award al miglior artista italiano e negli scorsi giorni pure il Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni come Musicista dell'anno. Gli mancano solo l'Oscar e il Nobel.
Potete prendere qualsiasi artista italiano della Storia, da Fabrizio De André a Franco Battiato, passando per Lucio Battisti, Luigi Tenco, Rino Gaetano e chi altri volete. Mai nessuno ha ottenuto così tanti riconoscimenti in un solo anno, e alcuni nemmeno in tutta la loro vita. Diodato per carità è anche un cantante bravino, ma quello che voglio sapere è: merita davvero tutti questi premi?
Ironia della sorte, l'artista più premiato dell'anno ha finito per ricevere un award pure qua su Pensieri Cannibali. E' pazzesco, non ce la fa proprio a non vincere!

 


CRITICI, SMETTETELA DI DROGARVI (DISCO PIÙ SOPRAVVALUTATO)
Bob Dylan “Rough and Rowdy Ways”

Bello l'ultimo disco di Bob Dylan, ma non ci vivrei.
E comunque manco Bob Dylan credo sia mai stato premiato in un solo anno quanto Diodato nel 2020.

 


CORAZZATA POTEMKIN AWARD (CAGATA PAZZESCA D'AUTORE DELL'ANNO)
Francesco Bianconi “Forever”

In quanto fan dei Baustelle, posso dire che l'esordio solista di Francesco Bianconi che gioca a fare il De André è una cagata pazzesca?
Ah, non posso?

 


WE CAN BE HEROES, JUST FOR ONE DAY AWARD (PREMIO AL CORAGGIO)
Ligabue "77+7"

Come "regalo" di Natale, Ligabue ha pubblicato la raccolta "77+7". Come riporta Spotify, è formata da un totale di 86 brani (quindi i conti non tornano con il titolo), per 5 ore e 59 minuti di musica. Chi riesce ad ascoltarlo per intero, senza sentirsi male, diventa di diritto un nuovo membro degli Avengers. Per il momento non mi risulta ce l'abbia fatta ancora nessuno, manco lo stesso Liga.

 


ANVEDI CHE ROBA AWARD (MIGLIOR VIDEO MUSICALE)
Lady Gaga “911”

"911" canzone così così, ma che spettacolo il video diretto da Tarsem Singh!

 


LIVE FROM HOME AWARD (MIGLIOR ESIBIZIONE IN LOCKDOWN)
Post Malone, tributo ai Nirvana

La musica di Post Malone può anche non piacervi, però andate a sentire questo suo tributo ai Nirvana realizzato durante il primo lockdown. Credo lo rivaluterete alla grande. Io intanto a questo punto sogno che metta da parte la trap e incida un disco grunge.

 


I'LL BE MISSING YOU AWARD (ARTISTA CHE PIÙ MI MANCHERÀ)
Ennio Morricone


In chiusura, vi segnalo la playlist di Pensieri Cannibali con la musica del 2020 da recuperare. Un centinaio di pezzi tra cui magari potreste trovare alcune delle vostre nuove canzoni cult di domani. Check it out!





Cannibal Movie Awards 2020 - I premi ai film e agli attori dell'anno

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Ultima classifica del 2020. La notte degli Oscar di Pensieri Cannibali, anche se tecnicamente nel momento in cui scrivo è giorno e tecnicamente i premi di Pensieri Cannibali sono leggermente meno prestigiosi di quelli assegnati dall'Academy Awards.

Che la cerimonia virtuale di premiazione abbia inizio, a partire dal riassunto dei film preferiti da questo blog nel corso degli ultimi 12 mesi, e poi via via con tutte le altre varie categorie.
 
 
I film del 2020 preferiti da Pensieri Cannibali

#20 Tenet
#19 Piccole donne
#18 Sound of Metal
#17 Palm Springs
#16 The King of Staten Island
#15 Favolacce
#14 Wolfwalkers - Il popolo dei lupi
#13 Queen & Slim
#12 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
#11 Mank

#10 Never Rarely Sometimes Always
#9 Ema
#8 On the Rocks
#7 Ma Rainey's Black Bottom
#6 Freaky
#5 Babyteeth
#4 Spontaneous
#3 Un altro giro
#2 Jojo Rabbit
#1 Sto pensando di finirla qui

Menzioni d'onore
First Cow
Waves - Le onde della vita
The 40-Year-Old Version
Swallow
Da 5 Bloods - Come fratelli
Zio Frank
Valley Girl
Chemical Hearts
The Assistant
Little Monsters
I predatori
Chiwawa
Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga


ACTORS STUDIO AWARD (MIGLIOR ATTORE)
#1 Chadwick Boseman (Ma Rainey's Black Bottom, Da 5 Bloods - Come fratelli)
#2 Riz Ahmed (Sound of Metal)
#3 Delroy Lindo (Da 5 Bloods - Come fratelli)
#4 Mads Mikkelsen (Un altro giro)
#5 Elio Germano (L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, Favolacce, Volevo nascondermi)

No, non lo dico perché è morto e bisogna per forza celebrare chi non c'è più. Chadwick Boseman in Ma Rainey's Black Bottom è davvero fenomenale, e pure in Da 5 Bloods non se la cava niente male. Per tutti gli altri attori agli Oscar sarà quindi durissima batterlo, nonostante anche Riz Ahmed in Sound of Metal sia in stato di grazia. Avrà fatto un patto con il Dio del Metal, ovvero Satana?


BENEF-ATTRICE DELL'UMANITÀ AWARD (MIGLIOR ATTRICE)
#1 Eliza Scanlen (Babyteeth, Piccole donne, Le strade del male)
#2 Scarlett Johansson (Jojo Rabbit)
#3 Julia Garner (The Assistant)
#4 Haley Bennett (Swallow, Le strade del male, Elegia americana)
#5 Viola Davis (Ma Rainey's Black Bottom)

Dopo essere stata folgorante nella miniserie TV Sharp Objects, la 21enne Eliza Scanlen è passata al grande schermo con una grande prova da protagonista in Babyteeth, più un paio di buone performance con personaggi di contorno in Piccole donne e Le strade del male. E non è che all'inizio della sua carriera... 


NEW KID ON THE BLOCK AWARD (ATTORE RIVELAZIONE)
#1 Toby Wallace (Babyteeth)
#2 Kelvin Harrison Jr. (Waves - Le onde della vita, L'assistente della star)
#3 Roman Griffin Davis e Archie Yates (Jojo Rabbit)
#4 Harry Melling (Le strade del male)
#5 Sope Dirisu (His House)

Occhio a Toby Wallace, attore 24enne visto prima nella sottovalutata serie TV The Society e ora nel film Babyteeth, che questo spacca tutto!


GIRL, YOU'LL BE A WOMAN SOON AWARD (ATTRICE RIVELAZIONE)
#1 Maria Bakalova (Borat - Seguito di film cinema)
#2 Sidney Flanigan e Talia Ryder (Never Rarely Sometimes Always)
#3 Mariana di Girolamo (Ema)
#4 Jessie Buckley (Sto pensando di finirla qui)
#5 Jodie Turner-Smith (Queen & Slim)

Non sarebbe facile per nessuno andare in giro per gli USA in piena pandemia insieme a un pazzo come Sacha Baron Cohen a girare delle gag assurde, figuriamoci per una giovane attrice appena uscita dalla scuola di recitazione. E invece la bulgara Maria Bakalova c'è riuscita alla grande ed è la vera rivelazione di Borat 2. Che fenomena!


VORREI ESSERE LUI AWARD (SEX SYMBOL UOMO)
#1 Riz Ahmed (Sound of Metal)
#2 Henry Cavill (Enola Holmes)
#3 Michele Morrone (365 giorni)
#3 Jannik Schümann (Vicino all'orizzonte)
#5 Luke Bracey (Holidate)

Il fascino da metallaro di Riz Ahmed ha la meglio su Superman, questa volta in versione Sherlock Holmes, e su quel dildo vivente che risponde al nome di Michele Morrone.


VORREI FARMI LEI (SEX SYMBOL DONNA)
#1 Taylour Paige (Ma Rainey's Black Bottom)
#2 Lili Reinhart (Chemical Hearts)
#3 Alexa Demie (Waves - Le onde della vita)
#4 Gemma Chan (Let Them All Talk)
#5 Gina Rodriguez (Kajillionaire)

La sexy rivelazione Taylour Paige in Ma Rainey's Black Bottom fa andare fuori di testa sia Chadwick Boseman che Viola Davis. E pure me.


IL GRANDE CAPO AWARD (MIGLIOR REGISTA)
#1 Pablo Larraín (Ema)
#2 David Fincher (Mank)
#3 Damiano e Fabio D'Innocenzo (Favolacce)
#4 Thomas Vinterberg (Un altro giro)
#5 Trey Edward Shults (Waves - Le onde della vita)

Il cileno Pablo Larraín ha tirato fuori dal suo cilindro Ema, un film girato alla grande che è una vera gioia per gli occhi. Parte del merito va anche alla fotografia curata da Sergio Armstrong, giusto per essere equi e riconoscere pure il suo lavoro.




COPIONE D'UN COPIONE AWARD (MIGLIOR SCENEGGIATURA)
#1 Mank
#2 Sto pensando di finirla qui
#3 Jojo Rabbit
#4 Spontaneous
#5 Never Rarely Sometimes Always

Altro premio postumo. Così come per Chadwick Boseman, non è assegnato così tanto per. Jack Fincher, il papà scomparso nel 2003 del regista David Fincher, ha firmato davvero un grande copione e il figlio con Mank è riuscito a fargli giustizia.



BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)
#1 Felix/Bill Murray (On The Rocks)
#2 Yorki/Archie Yates (Jojo Rabbit)
#3 Jo March/Saoirse Ronan (Piccole donne)
#4 Josh Detmer/Misha Osherovich (Freaky)
#5 Abbie Hoffman/Sacha Baron Cohen (Il processo ai Chicago 7)

Cinque miei nuovi idoli. A partire dall'incontenibile Bill Murray di On The Rocks.


MA CHE MUSICA MAESTRO AWARD (BEST SOUNDTRACK)
#1 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
#2 Waves - Le onde della vita
#3 Valley Girl
#4 Queen & Slim
#5 On the Rocks

Tra le colonne sonore ha la meglio quella anni '60 yé-yé de L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, tra Rita Pavone, Caterina Caselli e gli Shocking Blue, sentiti quest'anno anche nella soundtrack della serie TV La regina degli scacchi. Intendo gli Shocking Blue, non Rita Pavone e Caterina Caselli.

   


MA CHE CANZONE MAESTRO AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UN FILM)
#1 “Jaja Ding Dong” e “Husavik” (Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga)
#2 “Helden/Heroes” di David Bowie (Jojo Rabbit)
#3 “Miss Caroline” - cover di “Sweet Caroline” di Neil Diamond - e “Shake It Off” di Taylor Swift (Little Monsters)
#4 “(You Make Me Feel Like) A Natural Woman” di Aretha Franklin cantata da Rachel Brosnahan (I'm Your Woman)
#5 “Take Care” dei Beach House (Chemical Hearts)

L'Eurovision Song Contest vero e proprio quest'anno non si è tenuto. A compensare ci ha pensato il film per qualcuno cult e per qualcuno scult - per me cult - Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga. Con dentro almeno un paio di canzoni memorabili.

 



BRENDAN FRASER AWARD (MIGLIOR FRASE)
#1 “Mio papà è la persona più in gamba di tutta la Terra piatta.” (Borat - Seguito di film cinema)
#2 Il monologo di Gael García Bernal sul reggaeton (Ema)
#3 “Non ucciderò dei bambini. Di nuovo.” (Little Monsters)
#4 “Stato d'emergenza: se voglio, ti metto un dito nel culo.” (I miserabili)
#5 “Mi sento come Jodie Foster in quel film con Jodie Foster.” (Fantasy Island)



CHE SCENA CHE SEI AWARD (MIGLIOR SCENA)
#1 Finale (Jojo Rabbit)
#2 Finale (Un altro giro)
#3 Scena del questionario “Mai, raramente, qualche volta, sempre” (Never Rarely Sometimes Always)
#4 Ragazza rappa per il compleanno della nonna (I predatori)
#5 Sequenza al ristorante (The Invisible Man)

"Tu sai cosa succede nel finale di Jojo Rabbit?"
"No, sono arrivati quei rompipalle dei nazisti a interrompermi proprio quando ci stavo arrivando."


SOMETIMES, ITALIANS DO IT BETTER AWARD (MIGLIOR FILM ITALIANO)
#1 Favolacce
#2 L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
#3 I predatori
#4 Odio l'estate
#5 Figli

Elio Germano si contende da solo il premio per il miglior film italiano dell'anno, con Favolacce e L'incredibile storia dell'Isola delle Rose. Attenzione anche all'esordio dietro la macchina da presa di Pietro Castellitto, I predatori, al ritorno finalmente in buona forma di Aldo, Giovanni e Giacomo con Odio l'estate e a Figli, l'ultima sceneggiatura firmata dal compianto Mattia Torre, scomparso prima dell'inizio delle riprese della pellicola, che sono poi passate in mano a Giuseppe Bonito.


L'ORRORE, L'ORRORE AWARD (MIGLIOR HORROR)
#1 Freaky
#2 Little Monsters
#3 The Hunt
#4 The Invisible Man
#5 Vivarium

In un anno che ha fatto paura già di suo, gli horror che ho preferito sono quelli più ironici che mi hanno strappato una risata, anziché il cuore fuori dal petto. Su tutti l'esilarante Freaky.


SCREAM QUEEN AWARD (MIGLIOR ATTRICE PREFERIBILMENTE GNOCCA IN UN HORROR)
#1 Alexandra Daddario (We Summon the Darkness)
#2 Kathryn Newton (Freaky)
#3 Lupita Nyong'o (Little Monsters)
#4 Janelle Monáe (Antebellum)
#5 Betty Gilpin (The Hunt)

We Summon the Darkness non è il cult assoluto che speravo che fosse, ma Alexandra Daddario vale da sola la visione del film. Ve lo dico, se proprio avevate dubbi in proposito. No, eh?


JULIA ROBERTS FATTI PIÙ IN LÀ AWARD (MIGLIOR ROMCOM)
#1 Palm Springs
#2 Valley Girl
#3 Holidate
#4 Non ti presento i miei (Happiest Season)
#5 Jexi

Cinque film da amare. In tutti i sensi.
Beh, oddio... forse in quasi tutti i sensi.


SHIPPERIA AWARD (MIGLIOR COPPIA)
#1 Mara Carlyle/Katherine Langford + Dylan Hovemeyer/Charlie Plummer (Spontaneous)
#2 Milla/Eliza Scanlen + Moses/Toby Wallace (Babyteeth)
#3 Queen/Jodie Turner-Smith + Slim/Daniel Kaluuya (Queen & Slim)
#4 Frida/Elli Rhiannon Müller Osbourne + Marius/Jonas Tidemann (Psychobitch)
#5 Old Dolio/Evan Rachel Wood + Melanie/Gina Rodriguez (Kajillionaire)

Le mie coppie del cuore dell'ultimo anno.


AI POSTER L'ARDUA SENTENZA (MIGLIOR LOCANDINA)
I predatori


ZOOLANDER AWARD (MIGLIORI LOOK)
#1 Queen & Slim
#2 The Gentlemen
#3 Emma
#4 Mank
#5 Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga

Non sono un gran patito di moda, ma in questo caso faccio l'Enzo Miccio della situazione. Chiunque sia Enzo Miccio, e non mi è ancora molto chiaro.


MEGLIO TARDI CHE MAI AWARD
(MIGLIOR FILM USCITO NEL 2019 CHE HO RECUPERATO NEL 2020)
#1 Ritratto della giovane in fiamme
#2 Diego Maradona
#3 Non succede, ma se succede...
#4 La dea fortuna
#5 Last Christmas

Se l'avessi visto prima, Ritratto della giovane in fiamme lo scorso anno avrebbe potuto contendere il titolo di miglior film del 2019 a Parasite. Però l'ho guardato solo nel 2020 e quindi non lo sapremo mai.


LACRIMA FACILE AWARD (FILM PIÙ COMMOVENTE)
#1 Jojo Rabbit
#2 Babyteeth
#3 Piccole donne
#4 Odio l'estate
#5 Chemical Hearts

Non ho pianto guardando questi film. Mi è solo entrata una bruschetta nell'occhio. Sì, anche vedendo l'ultima pellicola con Aldo, Giovanni e Giacomo.





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