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Sondaggi 2020: i risultati (più o meno) sorprendenti

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Le urne sono ormai chiuse e il popolo di Pensieri Cannibali si è espresso. Ecco i risultati dei sondaggi sul meglio e sul peggio del 2020 secondo i lettori, o i semplici passanti, di questo blog.

Grazie a tutti quelli che hanno votato e un grazie anche al sito online che ho utilizzato per realizzare i sondaggi, Free Online Surveys, anche se non mi ha soddisfatto del tutto come il suo predecessore, e ormai non più utilizzabile, AddPoll.


Il film preferito del 2020 dai lettori di Pensieri Cannibali
"Un brindisi ai lettori di Pensieri Cannibali!"

#1 Jojo Rabbit (25 voti)
#2 1917 (13 voti)
    Diamanti grezzi (13 voti)
#4 Sto pensando di finirla qui (10 voti)
#5 Piccole donne (9 voti)

A seguire Tenet (6 voti), Soul (5 voti), Favolacce (4 voti), L'incredibile storia dell'Isola delle Rose (4 voti), Richard Jewell (4 voti), Il processo ai Chicago 7 (3 voti), Swallow (3 voti), Babyteeth (2 voti), Ema (2 voti), Un altro giro (2 voti), Ventajas de Viajar en Tren (2 voti), e un voto per: Advantages of Traveling by Train, boh, Paolo Conte via con me, The Hater, Sorry We Missed You e I miserabili.

Jojo Rabbit ha messo d'accordo tutti. Dopo un'onorevole seconda posizione nella classifica dei film migliori del 2020 di Pensieri Cannibali, si è aggiudicato il primo posto tra i lettori. La mia pellicola preferita dell'anno, Sto pensando di finirla qui, è invece finita al quarto posto nel sondaggio, dietro a due film che, per quanto validi, ho trovato abbastanza sopravvalutati come il bellico 1917 e Diamanti grezzi con Adam Sandler. Evidentemente i lettori non la pensano come me. Bravi, pensate con le vostre teste, anziché stare a sentire quello che dice Pensieri Cannibali. Non osate farlo mai più, però! 😉


La serie TV preferita del 2019 dai lettori di Pensieri Cannibali

#1 The Mandalorian (13 voti)
#2 La regina degli scacchi (11 voti)
#3 BoJackHorseman (9 voti)
     L'amica geniale (9 voti)
#5 Sex Education (8 voti)
     The Boys (8 voti)

A seguire Better Call Saul (7 voti), Dark (7voti), Rebibbia Quarantine (6 voti), The Haunting of Bly Manor (6 voti), The Last Dance (4 voti), Unorthodox (4 voti), We Are Who We Are (4 voti), Little Fires Everywhere (3 voti), Devs (2 voti) e un voto per: Fargo 4, Locke & Key, Ted Lasso, Baby e Upload.

Tra le serie TV, ecco la sorpresa più grande di questi sondaggi, almeno secondo le mie previsioni. I lettori di Pensieri Cannibali sono dei fan di The Mandalorian, la serie ambientata nella galassia di Star Wars, che ha superato persino La regina degli scacchi, la serie regina dell'anno per il qui presente blog. Beth Harmon non sarà affatto contenta di essere stata sconfitta da Baby Yoda e ha già chiesto la rivincita. Davanti a una scacchiera, o anche a una bottiglia.

"Meglio berci su."


L'artista/gruppo musicale preferito del 2020 dai lettori di Pensieri Cannibali

#1 Taylor Swift (8 voti)
      Bruce Springsteen (8 voti)
#3 Achille Lauro (7 voti)
     Billie Eilish (7 voti)
#5 Dua Lipa (6 voti)
     Fiona Apple (6 voti)
     The Weeknd (6 voti)

A seguire Pinguini Tattici Nucleari (5 voti), Bob Dylan (4 voti), Fontaines D.C. (4 voti), Harry Styles (4 voti), Lady Gaga (4 voti), Pearl Jam (4 voti), Phoebe Bridgers (4 voti), Sufjan Stevens (4 voti) e un voto per: Coldplay, Shawn Mendes e Frank Zappa.

Nella sezione musicale, primo posto spalla a spalla per Taylor Swift e Bruce Springsteen. Due generazioni di cantautori molto differenti tra loro, apparentemente, ma in realtà nemmeno così tanto, che qua su Pensieri Cannibali convivono in maniera pacifica. Più o meno.

"Ho vinto io!"

"Sorry, Bruce. Ho vinto io."


Il personaggio più importante del 2020 secondo i lettori di Pensieri Cannibali

#1 Ricercatori che hanno trovato il vaccino al Covid (24 voti)
#2 Giuseppe Conte (11 voti)
#3 George Floyd (8 voti)
#4 Anya Taylor-Joy (7 voti)
    Chadwick Boseman (7 voti)
    Zerocalcare (7 voti)

A seguire Elliot Page (6 voti), Chiara Ferragni (5 voti), Joe Biden (5 voti), Kamala Harris (5 voti), Achille Lauro (4 voti), Morgan (4 voti), Vincenzo De Luca (4 voti), Bugo (3 voti), Vanessa Incontrada  (3 voti) e Pensieri Cannibali (3 voti).

Tra i personaggi più importanti del 2020, vittoria netta, e direi pure che se la sono decisamente meritata, per i ricercatori che hanno trovato il vaccino al Covid. Magari non conosciamo il nome di ognuno di loro (e alcuni come quelli di Uğur Şahin e Özlem Türeci non sono proprio facili da pronunciare), ma a ognuno di loro va il ringraziamento di tutti noi. No-Vax a parte.

Nelle risposte a libera scelta, sono arrivati anche tre voti per questo blog, che dopotutto, nel suo piccolo, ha fatto anch'esso il suo dovere durante il lockdown, e cerca di farlo tuttora, per consigliarvi film teen e serie trash con cui sprecare il vostro tempo.


Il peggio del 2020 secondo i lettori di Pensieri Cannibali

#1 Covid-19 (23 voti)
#2 Negazionisti (22 voti)
#3 Angela da Mondello (19 voti)
#4 Donald Trump (18 voti)
#5 Matteo Salvini (16 voti)

A seguire Lo slogan “Andrà tutto bene” (10 voti), Giorgia Meloni (9 voti), Karaoke di Boomdabash e Alessandra Amoroso (5 voti), Flavio Briatore (4 voti), Matteo Renzi (4 voti), Scarpe Lidl (4 voti), Tutorial per la spesa sexy di Detto Fatto (4 voti), Jair Bolsonaro (3 voti), Pensieri Cannibali (3 voti), Giuseppe Conte (2 voti) e Il 2020 così come gli anni precedenti e quelli che verranno (1 voto).

Dopo anni di dominio, il regno di Matteo Salvini nel magico campo del peggio è giunto al termine. Incredibile, ma nel 2020 è successo anche questo. Il leader della Lega è addirittura scivolato in quinta posizione. La vittoria è andata, e non poteva essere altrimenti, al Covid-19, che ha però superato giusto di un soffio i Negazionisti, Angela da Mondello e Donald Trump.

Tre voti pure in questa categoria per Pensieri Cannibali, che dimostra così di avere degli haters. Giusto per non farsi mancare niente. Anche loro comunque sono una parte importante di questo blog e quindi un grazie pure a loro!





SanPa, una serie che crea dipendenza

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SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano
(docuserie)

Sanpa è una serie che crea dipendenza. Quando sono arrivato alla fine dei cinque episodi sono sceso in strada a chiedere alla gente: “Tu ce l'hai un altro episodio? Solo uno, dai. Un episodio bonus. Ti do 50 euro? Non bastano? Ti regalo il mio abbonamento a Netflix... no, quello mi serve. Ti regalo il mio abbonamento a Disney+, che tanto di quello ne posso fare a meno”.

E la gente mi rispondeva: “Ma che vuoi? Stai lontano, che c'è il Covid e poi te magari sei pure serialpositivo. Voi tossici di serie siete quelli con la dipendenza peggiore. Finite una serie e poi ne volete un'altra e poi un'altra ancora e la cosa non finisce mai. Vi siete ridotti a guardare Bridgerton e pure quella vi manda in estasi, rendetevi conto di come siete messi”.

"Ma che cosa c'entriamo noi?"


Quindi adesso io cosa faccio? Vi consiglio di guardare questa serie? Poi però se non uscite più dal tunnel mi sento in colpa. Vi posso avvertire di non guardarla, solo che così scateno ancora di più la curiosità, il fascino del proibito. Qualunque cosa faccia, so già che finirete per iniziare questa serie, e poi vi sparerete un altro episodio, e arriverete al quinto e ultimo e sarete messi come me. E poi allora che cosa combiniamo? Andiamo tutti a SanPa, è l'unica cosa da fare. Un po' per disintossicarci, e un po' per visitare le location dov'è ambienta la serie. Magari riusciamo anche a carpire qualche informazione riguardo a un'eventuale seconda stagione. Dai, dateci la seconda stagione. Oppure uno spin-off. Magari su Andrea Delogu, la bambina cresciuta a San Patrignano.



Sono disposto a guardare persino lo spin-off su Red Ronnie: luci e tenebre del Roxy Bar.

"In questa serie secondo me vengono raccontate un sacco di menzogne. Soprattutto quando parla quel Red Ronnie."


Consigliata: a chi vuole conoscere in tutte le sue differenti sfumature la vicenda di uno dei personaggi più controversi nella storia recente d'Italia, Vincenzo Muccioli
Sconsigliata: a Letizia Moratti
(voto 7,5/10)




Pieces of a Woman: quei gran bei pezzi di film che compongono Vanessa Kirby

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Pieces of a Woman

Vanessa Kirby, che bello, stai per avere un figlio da un momento all'altro!
Un maschietto o una femminuccia?
Ancora non lo sai?
Spingi, Vanessa, spingi, così lo scopriamo!


Comincio a vedere la testa.
Non ha capelli.
Vedo anche il corpicino.
Ha un colore strano. Cos'è? Un Baby Trump?


Ah no, non è arancione. È giallo.
Sarà allora un Simpson?


Spingi, Vanessa, un ultimo sforzo, spingi!
Eccolo!
È nato. È dorato, ma non è un Simpson. È... una statuetta.


Vanessa, congratulazioni! Come vuoi chiamarlo?
Oscar?
Splendido nome, ottima scelta e ottima interpretazione in un film girato alla grande da Kornél Mundruczó, una specie di Lars von Trier dotato di un cuore. La mezz'ora iniziale è diretta in maniera potentissima, ma anche gli altri pezzi di questo puzzle, di questa donna, di questo film, per quanto discontinui, sono notevoli.

Un applauso pure a Ellen Burstyn, con cui tu e lei potreste fare doppietta ai prossimi Academy Awards.


Posso dire che se la cava bene anche Shia LaBeouf?
Ah, non posso?
Solo perché come persona probabilmente fa schifo non posso dire che come attore è sempre più bravo?
E fammelo dire, visto che ho l'impressione che per un po' di tempo non lo rivedremo più. A meno che non lo ingaggino in un film diretto da Roman Polanski, sceneggiato da Woody Allen e interpretato insieme a Kevin Spacey. Con la produzione di Harvey Weinstein, ovviamente.



Se ti piace guarda anche: Never Rarely Sometimes Always, Ema, Manchester by the Sea
Consigliato: a chi non sta per avere un figlio
Sconsigliato: a chi sta per avere un figlio
(voto 7,5/10)




Il rito delle streghe: Giovani streghe crescono

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Il rito delle streghe
(titolo originale: The Craft: Legacy)


Tremate, tremate, le Giovani Streghe sono tornate!
Il potere del trio coincide col mio? Non in questo universo stregonesco, witches!

"Ci stai pigliando per il culo?"

In tre in questo caso non si combina niente. Manco un ménage à trois. Qua servono quattro giovani streghette fighette per far scattare la magia, altrimenti niente. Non riescono a fare manco un numero da quattro soldi alla Silvan, sim sala bim.

"Stai pigliando per il culo pure me?"

Quando una teenager si trasferisce insieme alla mamma dal nuovo compagno di lei, un David Duchovny alle prese con una delle interpretazioni più cagnesche della sua carriera, finalmente le tre streghette del liceo locale trovano il loro quarto elemento. Quello decisivo. Il John Lennon delle streghe.

"Imagine all the witches, living life in peace."

Da qui parte un'avventura poco horror e molto teen che ricalca quanto raccontato nel primo leggendario Giovani streghe del 1996, uno dei cult e capisaldi della mia adolescenza. Il tutto riletto in chiave contemporanea, senza dimenticare un lieve tocco nostalgico. All'inizio, quando per omaggiare i 90s partono le note di Hand in My Pocket di Alanis Morissette, avevo già le lacrime agli occhi.


Il rito delle streghe è un reboot/sequel rispettoso del film originale e allo stesso tempo con una sua identità. E non è finita qui. Dopo aver visto la scena finale, voglio, anzi pretendo il sequel. Se non lo fate, vi faccio io un rito stregonesco contro.


Genere: maggico
Consigliato: a chi è cresciuto a pane e Giovani streghe
Sconsigliato: a chi è cresciuto con Le streghe di Roald Dahl
Se ti piace guarda anche: Giovani streghe, The Secret Circle (serie TV)
(voto 6,5/10)

"Ragazze, occhio alle tipe vestite in maniera strana."

"Veramente siamo noi le tipe vestite in maniera strana."





One Night in Miami... No, non è il sequel di 1 Night in Paris con Paris Hilton

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One Night in Miami...

Genere: (quasi) tutto in una notte
 
Ci vuole poco per realizzare un grande film. Prendi quattro personaggi storici, a loro modo diversi eppure tutti accomunati dalla voglia di lasciare un segno nel mondo. Di cambiarlo, il mondo, sebbene ognuno con un’idea differente sul come farlo.
 
C'è il pugile Cassius Clay.
 
 
C'è il cantante Sam Cooke.


C'è il giocatore di football americano e attore (visto ad esempio in Mars Attacks!) Jim Brown.


E c'è il politico e attivista Malcolm X, che con il suo idealismo senza mezze misure e il suo essere un guastafeste è quello in cui mi riconosco di più.
 
 
Li metti dentro a una stanza di hotel a Miami, in una notte che in qualche modo segnerà il futuro di tutti loro. Li fai parlare di politica, questione razziale, religione, del modo di vedere la vita in generale. Li fai interagire come se fosse una puntata estrema del Grande Fratello VIP, portando a galla le loro tensioni, e anche ciò che li accomuna.
 
 
Li fai interpretare da quattro attori emergenti pronti a conquistare e dominare Hollywood da qui ai prossimi 10 anni.
 
C'è Eli Goree, già visto in Riverdale e in The 100 (pronuncia De Cento).


C'è Leslie Odom Jr., già visto nella serie Smash e nel musical Hamilton.


C'è Aldis Hodge, già visto nella sottovalutata serie Underground, in un episodio di Black Mirror e futuro Hawkman nel cinecomic Black Adam con Dwayne Johnson.


E c'è Kingsley Ben-Adir, già visto nelle serie High Fidelity e The OA e che qui offre una performance (minimo) da nomination agli Oscar.
 
 
Fai raccontare questa storia di uomini a una donna. Regina King. Una regista debuttante che dirige in maniera classica, ma soprattutto con classe.
 

Non dimentichi di far parlare anche la musica, e che musica.
 

Visto? Ci vuole poco per realizzare un grande film. Sì, insomma. Si fa per dire.
(voto 8/10)
 
 
 
 

Promising Young Woman: se prometto poi mantengo m'appartieni e se ci tieni tu prometti e poi mantieni

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Promising Young Woman
 
Vi dico subito una cosa che potrebbe farvi vedere il film sotto una luce negativa. No, non si tratta di uno spoiler. Promising Young Woman è il debutto da regista di Emerald Fennell, che come attrice si è fatta notare in The Crown nei panni di... Camilla Parker Bowles. La odiate? Anche io.
 
"Pure io mi odio."
 
Dopo aver visto il suo film, invece, la adoro. Mi sembra una regista e sceneggiatrice promettente. Persino rivoluzionaria.
 
 
Il suo è un revenge movie, o meglio un rape and revenge movie, che prende anche altre strade, dalla commedia nera alla romcom al thriller, con riferimenti che vanno dal noir anni '50 La morte corre sul fiume a Paris Hilton.
 
 
Detta in questo modo, rischio di farla assomigliare a un certo Salvini, capace di passare dalle mascherine di Trump a quelle di Borsellino così, de botto, senza senso.
 

Solo che Emerald Fennell in questo modo riesce a costruire un'immaginario tutto suo. Forse anche Salvini, ma lasciamo perdere questo paragone che non c’entra niente.
 
 
 
Promising Young Woman a qualcuno potrà sembrare confuso e pasticciato. A me è sembrato fresco, brillante e devastante come pochi altri film recenti. Forse giusto Parasite e Spontaneous. Per di più è recitato alla grande. La sua strepitosa protagonista è un'attrice che, dopo Drive, Shame e Il grande Gatsby sembrava pronta a dominare Hollywood e il mondo intero e invece negli ultimi tempi si era ritrovata coinvolta in progetti che poco avevano lasciato il segno. Carey Mulligan qui è tornata a essere un'attrice promettente. Che dico? Fenomenale.
 
 
Non per fare il solito esagerato, ma concludo dicendo che ho visto il futuro del cinema e si chiama Promising Young Woman.
 
Se ti piace guarda anche: She-Devil - Lei, il diavolo, Oldboy, Killing Eve
 
Consigliato: a chi preferisce i piatti che vanno serviti freddi ;) 
 
(voto 8,5/10)
 
 
 

Serial Killer di Gennaio 2021: anno nuovo, rubrica sulle serie TV vecchia

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Il 2021 è iniziato subito alla grande. Parlo da un punto di vista delle serie TV. Facciamo il primo punto della situazione su un anno che c'ha già regalato qualche sorpresa. A partire dalla docuserie italiana SanPa: luci e tenebre di San Patrignano, di cui avevo già parlato in un post a parte e sicuramente da inserire tra le serie promosse del mese.


Serie promosse

WandaVision
(stagione 1, episodi 1-3)

Ho visto una serie Marvel geniale.

Cosa ridete? Dico sul serio. Anzi, sul serie.

Questa battuta era davvero buona, lo ammetto, persino per i miei standard. Comunque, WandaVision è uno show geniale, divertente, imprevedibile.
 
 
Che succede? Sono finito anche io dentro a una sitcom? Ma la mia vita non è una sitcom. La mia vita è un teen drama.


Losing Alice
(stagione 1, episodi 1-3)

Anche se siamo adulti e vaccinati – vaccinati magari! – lo scorso weekend siamo tutti corsi a vedere la serie Netflix sulle Winx (vedi sotto). Nel frattempo, decisamente più in sordina, su Apple TV+ è partita una serie thriller intrigante e misteriosa che meriterebbe una maggiore attenzione. Losing Alice è una produzione israeliana che nulla ha da invidiare a quelle statunitensi. Semmai il contrario. Protagonista è una regista che in passato ha girato dei film di culto ma che ora si dedica soprattutto alla sua famiglia ed è un po’ caduta nel dimenticatoio. Un giorno, per caso, incontra non Licia bensì una giovane sceneggiatrice sua grande fan e le cose nella sua vita cominceranno a cambiare...
 
 
Di più non vi dico. Anche perché io stesso ho visto solo i primi 3 degli 8 episodi di cui è composta e quindi non so come prosegue. Il bello è proprio questo. In mezzo a tante serie prevedibili, Losing Alice non sai proprio come andrà avanti. Dà l’impressione che qualsiasi cosa possa succedere, a parte la comparsa di qualche fatina.


Cobra Kai
(stagione 3)

Il sottotitolo italiano di The Karate Kid c'aveva visto lungo. Per vincere domani. E infatti, a distanza di ormai quasi 40 anni dal suo inizio, il franchise sulle arti marziali oggi va più forte che mai. Merito di Cobra Kai, che ha avuto l'intuizione fenomenale di trasformare il villain Johnny Lawrence nel vero protagonista per cui tifare nella serie. Stagione dopo stagione, la situazione comunque si fa sempre più complessa. La distinzione tra bene e male, buoni e cattivi è via via più sottile e confusa e nella season 03 la rivalità di Johnny Lawrence VS Daniel LaRusso si estende a un tutti contro il Cobra Kai, ora guidato di nuovo da John Kreese. E attenzione perché c'è anche il ritorno di un altro volto storico della pellicola originale. Fino a che prosegue su questi livelli, la saga di Karate Kid è destinata a vincere anche dopodomani.

"Mi dai l'indirizzo del tuo parrucchiere?"
"Perché Sensei, vuoi farti un taglio moderno?"
"No, voglio andare a menarlo."


The Wilds
(stagione 1)
 
Cos'è The Wilds?
Detto proprio in breve, The Wilds è Lost in versione adolescenziale e femminista. Si possono poi sprecare fiumi di parole per parlarne, ma di base è questo. Ogni episodio è dedicato a una delle ragazze che un bel giorno - ma diciamo anche un brutto giorno - si ritrovano naufraghe su un'isola deserta. Tra i misteri dell'isola e i flashback dedicate alle loro esistenze prima del naufragio, la struttura narrativa è scopiazzata presa pari pari da quella di Lost. Non il massimo della fantasia, in compenso i personaggi funzionano, la serie in generale funziona, è stata già confermata per una seconda stagione e quindi se vi manca Lost e volete naufragare insieme a uno dei suoi numerosi cloni - finora probabilmente quello più riuscito - ecco a voi The Wilds.

No, anche se può sembrare, non stanno lottando nel fango. Purtroppo.


Big Mouth
(stagione 4)

La prima stagione di Big Mouth era una delle cose più divertenti, assurde e sboccate mai viste. Dopo una partenza tanto folgorante, inevitabilmente con il tempo l'eccitazione nei suoi confronti si era andata ammosciando un pochino. Attenzione però perché con la quarta stagione Big Mouth torna a entusiasmare e a far ridere come una volta. Alcuni episodi, in particolare il secondo Un ciclo pazzesco e il quarto Cafeteria Girls, sono una galleria di trovate, battute e momenti esilaranti infilati uno in fila all'altro. Nella parte finale forse trattiene un po' troppo l'eiaculazione, ma questo nuovo ciclo pazzesco di episodi nell'ampless... ehm, nel complesso fa godere alla grande.




Serie bocciate

Le terrificanti avventure di Sabrina
(stagione 4)

Se dovessi raccontarlo con uno stato di Facebook, sarei in una relazione complicata con Sabrina. Le prime puntate non mi avevano convinto per nulla, poi a un certo punto da qualche parte nella prima stagione era scattato l'amore, confermato dal fidanzamento nella seconda. Con la terza i rapporti erano tornati a farsi freddi come un matrimonio in crisi e con la quarta è scattato il divorzio. Non solo perché è l'ultima, ma perché grazie a Iddio e soprattutto grazie a Satana è l'ultima. La quarta stagione è stata buttata via, con episodi che sulla carta avevano anche degli spunti brillanti e invece si sono rivelati piatti e incapaci di entusiasmare o convincere veramente. Come l'episodio in cui sono tornate le due interpreti delle zie nella sitcom Sabrina, vita da strega. Ne sarebbe potuto uscire qualcosa di divertente e geniale come WandaVision, e invece, a parte un paio di risate garantite dal gatto Salem, pure questa possibilità è stata sprecata in malo modo.


Io poi avrei voluto anche un'apparizione di Melissa Joan Hart, e che diavolo!


La quarta stagione di Sabrina si è poi segnalata, in negativo, pure per gli imbarazzanti siparietti musicali con 'Brina e i suoi compagnucci impegnati in una serie di cover da scuola media di pezzi di Guns N' Roses e del The Rocky Horror Picture Show. Ho sentito Mara Maionchi, e anche per lei è un no.
 
 
Nella Battle of the Bands comunque io facevo il tifo per loro, i Satanic Panic.


Terrificante infine il finale di serie, il peggiore visto dai tempi di Dexter. Il serial killer interpretato da Michael C. Hall presto avrà l'occasione di vendicare e fare a pezzettini quello scempio. Un giorno tornerà anche Sabrina?
Spero dì sì, perché comunque nel nostro rapporto di amoreodio le ho voluto bene, ma solo a patto di avere delle idee da realizzare davvero per bene.


Lupin
(stagione 1, episodi 1-2)

Sì è parlato tanto della nuova serie Lupin, più che altro per la questione del suo presunto "blackwashing". In realtà il protagonista, com'è chiaro fin da subito, non è Luppen Luppen l'incorreggibile Luppen, bensì Assane Diop, un giovane senegalese immigrato in Francia che prende ispirazione dal libro Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. Quindi, di cosa stiamo parlando esattamente?

"Ma l'avete letto l'articolo giornalistico del Corriere della Sera?"
"Articolo giornalistico???"
"BUAHAHAH"

Poco invece si è parlato della serie in sè. Forse perché non è che ci fosse poi così tanto da dire. Lupin è una serie molto commerciale, con tutti i colpi di scena al punto giusto, che sono così al punto giusto da risultare prevedibili. Gli appassionati di storie di ladri troveranno pane per i loro denti e si divertiranno parecchio, io personalmente mi sono annoiato e preferisco aspettare il prossimo colpo de La casa di carta. Sono comunque contento per Omar Sy, che dopo Quasi amici ha finalmente trovato un nuovo successo di pubblico e che, alla faccia delle critiche pretestuose, dimostra di essere la cosa più riuscita di questa serie.
 
 
History of Swear Words
(stagione 1, episodi 1-2)

L'idea è fottutamente geniale. Raccontare la storia delle parolacce in modo cazzuto, sboccato e con uno che fa sempre il cazzo che gli pare, pure troppo, come Nicolas Cage a condurre le danze. Il risultato, purtroppo, è una cazzata. Come docuserie fallisce nell'essere istruttiva. Nella prima puntata ad esempio si spiega di come la vera origine della parola "fuck" fondamentalmente sia sconosciuta e quindi che bella lezione fatta alla cazzo di cane.
 
Viene poi presentata la notizia che Jonah Hill è l'attore che ha il record di parolacce pronunciate nei film, davanti persino a Samuel L. Jackson, sperando in questa reazione.


In realtà la news era uscita mesi fa, quindi niente di nuovo. Così come la rivelazione che nella musica rap spesso si usano le parolacce. Che altro sciocc!

Sarà che sul tema sono già abbastanza informato, ma in questa History of Swear Words di info interessanti ne ho trovate poche, secondo merdoso episodio sulla parola "shit" compreso.
 
Se non è una serie istruttiva, almeno è divertente?
A parte Nicolas Cage che grida "FUUUCK!!!", cosa che per altro si sono bruciati già nel trailer, e a parte qualche sorriso che le parolacce sanno sempre regalare, pure la comicità presente è parecchio scontata. Ho l'impressione che, se l'avessero realizzata in Gran Bretagna, ne sarebbe venuta fuori una cosa parecchio più informativa e con una comicità più realmente scorretta. Così invece è solo un'americanata finto trasgressiva che finisce per essere innocua, inoffensiva e inutile come la parola cacchio. A proposito, quale cacchio è l'origine della parola cacchio?

"FANCULO QUESTO SITO DI MERDAAA!"



Guilty Pleasure del mese
Bridgerton
(stagione 1)

Bridgerton è Gossip Girl che incontra un romanzo di Jane Austen, con la produzione di Shonda Rhimes, il genio del male dietro a serie come Grey's Anatomy e Scandal. Le premesse perché si trasformasse nel guilty pleasure più clamoroso degli ultimi tempi c'erano tutte, e c'è da dire che Bridgerton non ha deluso le attese. Le ha persino superate.
 
C'è una storia d'amore e di sesso che sembra quelle di Cinquanta sfumature e After mentre si accoppiano insieme, trasportata nell'Ottocento. Con l'aggiunta bonus di una discussa scena di "stupro".
 
 
C'è il Duca di Hastings, interpretato da Regé-Jean Page già soprannominato "Boom Pregnant", che è il nuovo sex symbol mondiale e potrebbe pure diventare il prossimo James Bond.
 
"Bond Pregnant!"
 
C'è il mistero thriller sull'identità di chi sia Lady Whistledown, la voce narrante degli spettaguless di corte, che ricalca oltre alla citata Gossip Girl anche A delle Pretty Little Liars.

"Quel Cannibal Kid è quasi più pettegolo di Lady Whistledown."

Ci sono vari personaggi odiosi - qualcuno ha detto Daphne Bridgerton? - e qualcuno in cui riconoscersi, almeno un pochino. Personalmente la mia idola personale è Eloise Bridgerton, interpretata da Claudia Jessie, che possiamo definire la tipa indie dell'Ottocento.

"Che diamine c'entro io con la Compagnia delle Indie?"

Può piacere o non piacere, può appassionare o infastidire, però c'è poco da fare. Bridgerton è innegabilmente una serie che funziona, che si fa divorare un episodio dopo l'altro, e che dà l'impessione di avere ancora molto da offrire. Cosa si può chiedere di più a una serie guilty pleasure?


Guilty Pleasure del mese #2
Fate: The Winx Saga
 (stagione 1, episodi 1-3)

A' fate, non fate poi così schifo!
Un po' me ne vergogno. Un po' tanto, comunque lo dico lo stesso. La serie live-action sulle Winx non è terribile quanto era lecito immaginare. Non è una bambinata totale, è piuttosto una serie adolescenzial-soprannatural-magica che sa di già visto, da qualche parte tra The Vampire Diaries, Twilight, Harry Potter e compagnia varia, ma si lascia guardare senza troppi problemi. A convincere è più la parte teen che quella fantasy parecchio scarsina, ma tutto sommato poteva andare peggio. Molto peggio.

E poi almeno queste fatine sono quasi tutte meno odiose di Sookie Stackhouse.


La mia preferita in particolare è lei, Beatrix, interpretata dalla promettente Sadie Soverall. Tranquilli comunque, non ho intenzione di comprarmi le bambole delle Winx.
 

 

Cotta del mese
Peyton List VS Mary Mouser (Cobra Kai)

Cobra Kai è una serie che funziona sia grazie agli interpreti storici della saga, sia grazie ai teen che sanno pure loro farsi valere. In particolare le due ragazze rivali che se le danno di santa ragione manco fossimo in Kill Bill. Voi fate parte del #TeamMaryMouser, l'apparentemente dolce e innocente figlioletta di Daniel San?
 

O del #TeamPeytonList, l'apparentemente spietata rebel girl cattivona?
 
 
Io, onestamente, non riesco a decidere. So solo che starei a guardarle menarsi per ore.



Episodio del mese
Parte 2 - Jules (titolo originale: Fuck Anyone Who's Not a Sea Blob)
S00E02 (Euphoria)

Capolavoro - Parte 2. Se il primo episodio speciale di Euphoria era una seduta psichiatrica ambientata in una tavola calda, il secondo è una seduta psichiatrica vera e propria. Servirebbe per spiegare i retroscena e le motivazioni psicologiche dietro ai comportamenti di tanti personaggi delle serie TV, non solo di Euphoria. E a pensarci bene non solo dei personaggi delle serie TV. Per quanto l'idea di fondo sia la stessa, lo sviluppo è differente, è più giocato su flashback, scene immaginarie, momenti poetici quasi alla Terrence Malick. E più che un dialogo, qua ci troviamo di fronte a un monologo di un'emozionante pazzesca Hunter Schafer (che ha anche co-scritto la sceneggiatura insieme al creatore della serie Sam Levinson) nei panni di Jules. Euphoria continua a scavare a fondo nei suoi personaggi, tanto che verrebbe voglia di avere un'intera serie così. Le riprese della seconda stagione vera e propria comunque dovrebbero avere inizio a marzo e mi sa che ne vedremo ancora delle belle.




La rubrica musicale senza nome di Pensieri Cannibali: puntata di Gennaio 2021

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Finito - purtroppo - il periodo dei classificoni di fine anno e finito anche - per fortuna - il periodo delle fastidose canzoncine natalizie de mierda, è tempo di ricominciare con la rubrica musicale mensile di Pensieri Cannibali. Rubrica a oggi senza nome. Un po' perché non sono riuscito a trovarle un nome decente. Qualcosa che in poche parole faccia capire che si tratti di una rubrica musicale mensile. Tipo Music Monthly... hey, potrei usare Music Monthly?!?
E un po' perché fa figo avere una rubrica senza nome. Dite che non fa figo proprio per niente?
Comunque sia, andiamo a scoprire artisti, canzoni e album del mese, tra promossi e bocciati.


Per me è no
 
#7 Billie Eilish, Rosalía
 
I love Billie Eilish. Yo amo Rosalía. All'idea di una loro canzone insieme, per di più realizzata per la colonna sonora di Euphoria, una delle mie serie preferite degli ultimi anni, ero già pronto a urlare al capolavoro in todos los idiomas del mundo. Poi sento la canzone e, al di là dell'effetto curioso di Billie Eilish che canta in spagnolo e dell'apprezzabile coraggio nel proporre un brano così privo di ritmo, non mi piace particolarmente. First reaction: shock.
 
 


#6 Francesca Michielin, Vasco Brondi

Adoro Francesca Michielin e ho sempre apprezzato parecchio Vasco Brondi, l'artista precedentemente noto come Le luci della centrale elettrica. Anche 'sta volta ero già pronto a urlare al capolavoro, limitandomi al solo italiano, in questo caso. Poi sento la canzone che hanno realizzato insieme, "Cattive stelle", e mi sembra una sanremata clamorosa. Seconda collaborazione da sogno buttata al vento di fila. Questo 2021 è partito bene, no?
Resta comunque un testo di livello superiore e il fatto che al prossimo Festival, se si farà e sperando che con Fedez porti un pezzo meno tradizionalmente sanremese, per l'omina Michelin farà un tifo da stadio con un enorme entusiasmo. Ehm, si fa per dire.
 

 


#5 Ed Sheeran
 
La nuova ballatona strappamutande di Ed Sheeran non è una brutta canzone, è solo una lagna incredibile. Poi, per carità de gustibus. C'è ad esempio qualcuno che potrà trovare una Lagna Del Rey incredibile la tipa al secondo posto tra i miei top del mese...
 
 
 
 
#4 Justin Bieber
 
E a proposito di lagne, ecco il sempre più spirituale e lamentoso Justin Bieber, che sembra prossimo a voler diventare un... pastore. Un po' come Kanye West. Ma che sta succedendo agli artisti di oggi? Una volta era tutto sesso, droga e rock'n'roll e mo' adesso vogliono tutti farsi preti?
 
 
 
 
#3 Vasco Rossi
 
Ci sono le persone No-Vax, io invece sono No-Vasco. Da quando ho aperto i battenti di questo blog, se c'è qualcuno o qualcosa di cui ho sempre parlato male, a parte Avatar e Salvini, è Vasco Rossi. Nel corso degli ultimi anni, ogni volta che se n'è uscito con una nuova canzone, mi sembrava peggiore delle precedenti. E' quindi con mia somma sorpresa che la prima volta che ho sentito "Una canzone d'amore buttata via" non mi ha fatto nemmeno troppo schifo. Sarà che ormai aveva raggiunto un livello talmente basso oltre il quale non poteva scendere, che non mi ha manco fatto sanguinare le orecchie come previsto. Poi l'ho sentita una seconda volta e, nel suo sembrare quasi una ridicola parodia di un pezzo di Vasco, tra cori da stadio e solo di chitarra che farebbero arrossire persino Slash, ho cominciato a faticare. L'ho ascoltata ancora una terza volta e poi basta, non ce la faccio più. Adesso non pretendete troppo. Se non altro, comunque, è una canzone sincera, che tiene fede al suo titolo. Io l'avrei intitolata "Una canzone d'amore buttata nel cesso", ma va bene anche così.
 
 


#2 Emma Marrone, Alessandra Amoroso
 
Il pezzo si chiama "Pezzo di cuore", ma a me sembra un pezzo di qualcos'altro.
Ce l'avranno fatta le due Scream Queens della musica italiana a fare una canzone senza urla?
A voi il (dis)piacere di scoprirlOOOOOO!
 
 


#1 Ermal Meta
 
Alcune canzoni di Ermal Meta in passato non mi sono nemmeno dispiaciute. Non avrei quindi immaginato che sarebbe riuscito a produrre qualcosa di più fastidioso di Vasco o Alessandra Amoroso, e invece questo suo tentativo di scrivere una "(I Can't Get No) Satisfaction" per la new generation mi sembra un epic fail. Abbiamo già il ritornello più insopportabile dell'anno?
 
 



Per me è sì
 
#11 Samuel
 
Il nuovo album solista del subsonico Samuel, "BRIGATABIANCA", è caruccio. Niente in grado di far gridare al miracolo, ma è un disco pop, leggermente venato di electro, hip-hop e reggae qua e là, piacevole. Con dentro una manciata di chicche, come la nostalgica "Cocoricò" ambientata nel 2001, quando "le torri cadevano e crollavo anch'io" e "mentre Morgan saltava da un balcone all'altro". Cosa che credo faccia ancora oggi.
 
 
 
 
#10 Coldplay
 
Per la prima volta credo da anni, mi piace una nuova canzone dei Coldplay. Lo  so, succedono cose pazzesche anche in questo 2021, quasi come nel 2020. "Flags"è un brano scartato dal loro ultimo album "Everyday Life" e pubblicato soltanto ora come bonus track dell'edizione giapponese. A questo punto viene il sospetto che Chris Martin e compagni non avessero smesso del tutto di scrivere belle canzoni. Mi sa che se le tenevano per loro, dando in pasto al pubblico soltanto dei pezzoni alla U2 con i cori da stadio. "Flags" invece funziona proprio nella sua semplicità e nella sua mancanza di pretese e di eccessi, riportando alla mente "Shiver", uno dei primissimi singoli del gruppo.
 
 
 
 
#9 Viagra Boys
 
Con un nome così non passano certo inosservati. Per emergere del tutto però forse i Viagra Boys avrebbero bisogno di uno stile musicale più definito. Cosa che allo stesso tempo rappresenta anche un loro grande pregio. Il loro ultimo album si chiama "Welfare Jazz", solo che loro non fanno musica jazz, quanto un post-punk che però non è particolarmente vicino a quello di altri gruppi post-punk del momento come Fontaines D.C. o Shame, e qua e là affiorano persino accenni country, oltre a un certo senso del pop tipico dei gruppi svedesi, sebbene in questo caso molto deviato. Imprevedibili ed eccitanti, questi Viagra Boys. D'altra parte, con un nome così...
 
 
 
 
#8 Aaron Frazer
 
In un mese che ha visto la scomparsa di Phil Spector, mi sembra giusto celebrare la figura, spesso in secondo piano, del produttore musicale. Non tanto lui, che oltre a un genio in studio era pure un assassino fuori, quanto questa professione in generale. Un'importanza non da poco mi sembra che la giochi ad esempio Dan Auerbach che, oltre a essere uno dei due Black Keys, è anche un produttore che in studio sa essere decisivo. Si senta "Ultraviolence", l'album della svolta più o meno indie-rock di Lana Del Rey. O il disco d'esordio di Aaron Frazer, "Introducing...", un lavoro soul di classe che sembra uscito dritto dagli anni '60. Bravo Aaron, e bravo Dan.
 
 
 

#7 Sleaford Mods 
 
La working class britannica in musica. Gli Sleaford Mods sono un gruppo dall'attitudine punk che si esprime con un linguaggio vicino al rap e allo spoken word. Un incrocio tra Clash, Beastie Boys e Gorillaz, con un suono molto personale e definito. Qualcuno potrà dire che tutti i loro album e tutte le loro canzoni sono uguali e non mi sento di dare nemmeno troppo torto a questa teoria. Il fatto è che, se ti piace un loro pezzo, ti piacciono tutti. A me sono piaciuti fin dal primo ascolto e ancora non mi hanno stufato. Il loro nuovo album "Spare Ribs" non cambia di granché la loro formula, ma, almeno con me, questi due cazzoni inglesi che sembrano una versione più politicizzata di Liam Gallagher hanno fatto di nuovo centro.
 
 
  

#6 Gwen Stefani 
 
M'era mancata, la Stefani. Non che fosse sparita. Si era solo messa a fare la giudice di talent show come The Voice, dischi country insieme al suo attuale compagno Blake Shelton e persino album natalizi, ma che davvero?
Con "Let Me Reintroduce Myself" in appena 3 minuti condensa circa 30 anni di carriera, sia solista che con i No Doubt, e rimette le cose a posto, come se il periodo recente fosse stato soltanto un sogno incubo da dimenticare. Finalmente.
 
 


#5 Shame
 
Si chiamano Shame, ma non hanno niente di cui vergognarsi. Il loro secondo album "Drunk Tank Pink"è uno dei migliori album post-punk, e diciamo rock in generale, del periodo. Manca forse giusto la canzone bomba che li faccia esplodere, per il resto ci siamo.
 
 

 
#4 Still Corners
 
“Wicked Game” di Chris Isaak e “Fade Into You” dei Mazzy Star sono tra le vostre canzoni preferite? Adorate gruppi come Cigarettes After Sex e Beach House? Non disdegnate Lana Del Rey? Vi piacciono le colonne sonore dei lavori di David Lynch? In tal caso potete andare sul sicuro con “The Last Exit”, il nuovo album del duo anglo-americano Still Corners. Un disco da sogno.
 
 


#3 Pearl Charles
 
È finalmente finito il periodo più odiato dagli amanti della musica. Quello natalizio. Quello in cui escono solo i dischi pacco (in tutti i sensi) di Michael Bublé e Mariah Carey, e poco altro. Sono riprese le regolari uscite discografiche e il primo piccolo grande magico album dell'anno che ho scovato un po' per caso, attratto soprattutto dalla copertina, è “Magic Mirror” di Pearl Charles.
 
 
Un disco fuori dal tempo, che sembra uscito dagli anni '70 più che dal 2021, che inizia come gli ABBA, prosegue come Carole King e alla fine, in bilico tra suoni pop vintage e atmosfere country-folk, trova una dimensione sua. Pearl Charles, una perla di artista di nome e di fatto.
 
 
 
 
#2 Lana Del Rey
 
L'amore è scattato subito al primo ascolto, fin dalle prime note. "Chemtrails Over the Country Club"è un classico istantaneo. Uno di quei pezzi che sembrano esistere da sempre e invece è nuovo. Ancora una volta con lei va così. Lana Del Rey, la smetterai mai di incantarmi, Dio bono?
 
 


#1 Arlo Parks

La voce più bella del mondo attualmente in circolazione? Forse. Di sicuro una di quelle che più mi fanno sentire in pace con il mondo. Una delle rare volte in cui succede. La 20enne britannica Arlo Parks ha appena pubblicato il suo album d’esordio “Collapsed in Sunbeams” e ha il potenziale per farla diventare famosa ai livelli di una Adele, per dire. Non so se augurarmi che ciò succeda o se resti, almeno ancora per un po’, un fenomeno di nicchia, un fenomeno per me. Canzoni come “Caroline”, “Too Good”, “Black Dog” e l’inno “Hope” sono personali e universali al tempo stesso. La morbida voce di Arlo Parks è un dono all'umanità. Spero che l'umanità non mandi tutto a puttane come al solito e sappia farne buon uso.
 
 



Guilty Pleasure del mese
Olivia Rodrigo 
 
Il fenomeno delle chart mondiali di questo inizio 2021. Lanciata dalle serie Bizaardvark (cazzo è?) e High School Musical: The Musical: La serie, la cantautrice e attrice 17enne Olivia Rodrigo con il suo singolo d'esordio ha fatto registrare numeri che non si vedevano dai tempi di "...Baby One More Time" di Britney Spears. E c'è da dire che la sua "Drivers License" non è nemmeno un pezzo particolarmente immediato o dal ritornello catchy, quanto una ballatona intimista e allo stesso tempo epica, con sonorità bedroom pop tra Lorde e Billie Eilish, un crescendo radioheadiano e il plauso da parte di Taylor Swift che, anziché guardare con sospetto una ragazza pronta a superarla in quanto a vendite, è stata la prima a "sponsorizzare" la giovane collega sui social. Chapeau.
Certo, a noi vecchie merde senza cuore può far sorridere sentire una ragazzina che si strugge per amore per uno sbarbatello che le aveva promessa che tra loro sarebbe durata "forever", quando voleva soltanto sfilarle le mutandine, ma la disperazione che emerge da questa canzone suona vera, non come un prodotto di marketing. Olivia Rodrigo. Piaccia o meno, ne sentiremo ancora parlare e la vedremo praticamente ovunque. Quanto un meme di Bernie Sanders.
 
 


Cotta del mese
Avril Lavigne
 
Con l'ultimo disco aveva provato a dare una svolta più matura al suo suono, ma non è questa la Avril che vogliamo. Noi vogliamo la Avril finto punk degli esordi. L'eterna Peter Pan che ci fa sentire ragazzini anche se né noi né lei lo siamo più. In attesa del nuovo album a cui sta lavorando, nel frattempo a riportarci quella Avril di un tempo ci ha pensato il pezzo realizzato con MOD SUN, un altro finto punk finto adolescente (è del 1987). L'eterna cotta adolescenziale nei suoi confronti è bell'e che tornata!

 

Video del mese
Travis "Nina's Song"

Negli ultimi anni i Travis hanno continuato a pubblicare dischi, magari non troppo memorabili ma comunque dignitosi. Per quanto i tempi in cui il video di "Sing" con la battaglia di cibo passava venti volte al giorno su MTV sembrino appartenere a un'altra vita, gli scozzesi non hanno perso l'abitudine di fare video che lasciano il segno. Come quello di "Nina's Song", che gli amanti dei gatti non potranno che adorare. Miao.
 



 
 

Shock because La nave sepolta NON è il film più noioso del mondo

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La nave sepolta
(titolo originale The Dig)
 
Genere: scava che ti passa
 
Come suggerisce il titolo italiano leggermente spoileroso, questo film parla di una nave sepolta. Un prezioso reperto ritrovato nel 1939 all’interno della proprietà di una vedova inglese da un esperto archeologo che non sembra certo avventuroso come Indiana Jones. È la trama più noiosa che abbiate mai sentito? Probabile.
 
Partendo da aspettative sepolte sottoterra, questo film a sorpresa non è niente male. Basta solo avere la pazienza di scavare al di sotto della sua vicenda a dir poco poco intrigante. Merito del fascino di una regia dai toni alla Terrence Malick, ma più narrativo. Merito di un cast notevole, a partire da una Carey Mulligan dopo Promising Young Woman ormai tornata a livelli eccelsi. E che qui torna a sfoggiare la sua arma segreta: lo sguardo da cucciolo bastonato.
 

Con in più una Lily James cui spesso danno la parte della nerd sfigata e in qualche incredibile modo riesce ogni volta a risultare credibile.
 

E con un Ralph Fiennes meno odioso del solito. E credo sia la cosa più carina abbia mai detto su di lui in vita mia. Maledetto Voldemort!

"Non so chi sia Voldemort, ma dal nome mi sembra proprio un gran simpaticone."

Merito inoltre dei sentimenti nascosti che affiorano e che alla fine fanno quasi scendere una lacrimuccia. Ho detto quasi.
 
Consigliato: a chi non ha paura di sporcarsi un po’ le mani per scavare.
 
Sconsigliato: a chi vuole un film con effetti speciali e robottoni. Certo però che per rendere tutto più interessante un robottone sepolto potevano anche metterlo.
 
(voto 6,5/10)
 
 

Palmer: il film in cui Justin Timberlake dice Bye Bye Bye al carcere

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Palmer

Genere: seconde possibilità
 
“Chi ha ucciso Laura Palmer?” era la domanda tormentone di Twin Peaks. In questo caso invece la domanda è: “Perché è finito in galera Eddie Palmer?”.
 
Risposta spoiler: non perché ha fatto parte degli *NSYNC. Anche se stare in carcere e stare in una boy band dev'essere un'eperienza simile. Poi non lo so con certezza, non ho mai fatto parte di una boy band e non sono mai stato in carcere. Per ora.
 
I punti di contatto con la serie capolavoro di David Lynch finiscono qui, è bene dirlo subito. Eddie Palmer è un circa trentenne ex stella del football del suo liceo che dopo 12 anni dice "Bye Bye Bye" alla prigione.
 
 
L'ex detenuto cerca di rifarsi una vita tornando a vivere con la nonna bigotta stile nonna di Jen di Dawson’s Creek e con un ragazzino con la madre tossicodipendente perennemente assente che sogna di diventare una Winx.
 
"Quella peccatrice di Jen questa domenica non è venuta a messa con noi."
"Eh, comincio a capire perché."
 
Il film procede a metà strada tra dramma neorealista duro e puro ambientato in mezzo alla white trash della Louisiana, in una cittadina tutta casa chiesa e football alla Friday Night Lights, e i buoni sentimenti che inevitabilmente affiorano. Per quanto sia tutto già visto, Palmer convince nel suo essere sincero e appassionato abbastanza. Proprio come il suo protagonista, interpretato da un Justin Timberlake parecchio in parte.
 
"Ciao piccolo fan, aspetta che ti faccio un autografo."
"Ma io sono il co-protagonista del film, non un tuo fan. Non ero manco ancora nato quando è uscito il tuo ultimo successo."

Dopo aver iniziato la sua carriera solista con due album pop pressoché perfetti e aver preso parte a uno dei film simbolo di questo secolo, The Social Network, nell’ultimo decennio il neo quarantenne-eterno-teen-idol ci ha regalato una delusione dietro l’altra, sia in musica che al cinema. Lo scorso weekend, oltre a essere l’ottimo protagonista di Palmer in streaming, ha anche annunciato che sta lavorando al suo nuovo album. Sia lui che il suo personaggio nel film ce la faranno a riscattarsi?
 
Consigliato: a chi ama le storie sull’amicizia tra un adulto e un ragazzino in stile Gran Torino, About a Boy, St. Vincent e Jerry Maguire.
 
Sconsigliato: a chi non pensa che l’ex del Mickey Mouse Club, di Britney Spears e degli *NSYNC possa risultare credibile nei panni di un ex carcerato. Anche se potrebbe ricredersi.
 
 (voto 6+/10)
 
 
 
 

Datemi la mia dose di Dawson quotidiana e nessuno si farà male

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Da qualche giorno su Netflix Italia è arrivato Dawson's Creek. Quando una cosa arriva su Netflix, diventa disponibile per un pubblico che altrimenti non l'avrebbe mai vista. Che probabilmente non ne avrebbe mai nemmeno conosciuto l'esistenza. Sono curioso di scoprire come verrà recepita dalle nuove generazioni quella che più di ogni altro ha rappresentato la serie della mia adolescenza. Se Beverly Hills 90210 è stato il primo telefilm che ho seguito da malato seriale, ai tempi ero però ancora un bambinetto. I miei anni da teen hanno più che altro coinciso con quelli di Dawson e compagni. Non di James Van Der Beek nella vita reale, che è mooolto più vecchio di me, oltre che del personaggio di Dawson Leery.
 
"Sarò anche diventato vecchio, ma resto sempre un gran tenerone."
 
C'è una cosa che sta facendo discutere e per una volta giustamente, perché è davvero scandalosa. Dawson's Creek su Netflix è proposto senza la sua storica sigla, “I Don't Want to Wait” di Paula Cole, meglio conosciuta come ANOUONAUEI.
 
 
Per una questione di diritti, tale canzone non può essere usata. Per sbloccare la situazione, date a Paula Cole qualsiasi cosa voglia. Riempitela di soldi. O proponetele un'uscita con Joshua Jackson. Anche se potrebbe essere immune al fascino di Pacey, visto che, a quanto pare, Paula Cole in tutti questi anni non ha mai visto manco un episodio di Dawson's Creek. Una cosa shockante. Come se l'inventore della pizza non avesse mai mangiato una pizza in vita sua.
 
 
 
Qua sopra non ho usato la celebre GIF “First reaction: shock” di Matteo Renzi per una questione di diritti d'autore. Per lo stesso motivo, questo sarà anche il primo post su Dawson's Creek nella storia dell'umanità a non contenere la famosa GIF di Dawson che piange. Al suo posto vi dovete accontentare di questa versione tarocca.
 
 
La sigla utilizzata da Netflix è così Run Like Mad di Jann Arden, brano composto apposta per la serie, che in realtà era la sigla originaria della prima stagione.
 
 
 
Lo so, è una merda. Infatti poi è stata soppiantata da ANOUONAUEI, che è diventata il tratto distintivo della serie. Vederla senza è come mangiare i Fonzies senza leccarsi le dita: godi solo a metà. Le nuove generazioni quindi già solo per questo non potranno mai comprendere davvero cos'è stato Dawson's Creek. Anche a livello di contenuti rischia di essere parecchio ridimensionato. Già all'epoca appariva come una serie piuttosto innocente e naive, eppure proponeva alcune scelte narrative tutt'altro che scontate per i tempi. Come il coming out di un personaggio. No, non Dawson. Solo perché è tanto sensibile e piange come una femminuccia, non significa mica che sia gay. Mi riferisco invece a Jack McPhee. Nelle serie di oggi, persino in molte fiction italiane, è presente almeno un personaggio gay. Allora, nei lontani 90s, non era così.
 
"Sono invecchiato giusto leggermente."
 
Con sua sorella, Andie McPhee, veniva invece affrontato il tema delle malattie mentali. Pure questo un argomento negli ultimi tempi sdoganato, ma oltre due decenni fa c'era ancora un notevole stigma sociale nell'affrontarlo.
 
"Da Dawson's Creek a 13 Reasons Why. Come dire: dalla padella alla brace."
 
Potrebbe non sembrare e invece Dawson's Creek per certi versi era molto avanti. Dawson's Creek ha rappresentato una tappa fondamentale della mia crescita, come spettatore TV e in generale come persona. Credo di avere un pizzico di ognuno dei suoi personaggi in me. Diciamo che credo di aver preso il peggio da ognuno di loro.
 
La mania ossessiva di Dawson per il cinema (ma io se non altro non sono un fan di Steven Spielberg).
 


L'atteggiamento da scontrosa misantropa, oltre che da persona “sotuttoio”, tipica di Joey.
 
"Tunonsaiuncazzo, Cannibal. Sotuttoio."

 
La sindrome da pecora nera e da perseguito da un destino avverso di Pacey. 
 


L'atteggiamento da ribelle senza motivo di Jen.
 
"Io una ragione per ribellarmi ce l'avevo: una vecchia bigotta come nonna".
"Oh, andiamo Jen. Lo sanno tutti che prima della fine della serie ho visto più peni io di te."

 
L'insicurezza e la fragilità di Jack.
 

 
La follia di Andie.
 
"Io non sono PAZZA!"
 
 
Il peggio da tutti loro. È questo che mi ha lasciato in eredità questa serie. Una vera e propria lezione di vita. Forse più negativa che positiva, ma non stiamo a guardare il pelo nel Dawson. 
 
 
 

Malcolm & Marie: pandemia di coppia

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Malcolm & Marie

 Malcolm & Marie è uno dei pochi film a essere stati girati durante il primo lockdown. Tutto secondo le norme vigenti, meglio specificarlo prima che partano le denunce ai poliziotti veri o ai poliziotti dell’Internet. Quelli che passano da esperti di politica a luminari della medicina a critici cinematografici nel giro di un tweet.
 
 
E proprio alla critica cinematografica sono dedicati alcuni dei molti dialoghi più brillanti presenti all’interno della pellicola. Temevo sarebbe stato un film romantico e buonista sul Covid stile “andrà tutto bene” e invece non affronta il tema della pandemia ed è pure cattivissimo. È una terapia di coppia senza terapista e senza sconti che, oltre che di una relazione, parla anche di cinema. I protagonisti sono un’aspirante attrice ex tossica interpretata da una fenomenale Zendaya e dai suoi bei capezzoli...
 
 
...e un regista dall’ego smisurato, titanico, di più, oserei quasi dire renziano, nei cui panni troviamo un John David Washington tarantolato.
 
"Se guardi Tenet al contrario... non ci capisci un cazzo comunque."
 
I dialoghi invece sono molto tarantiniani. Sam Levinson, regista e sceneggiatore del lavoro oltre che creatore della serie Euphoria, dev’essere cresciuto a pane e Tarantino. E io vorrei averlo come autore dei dialoghi della mia vita. Vorrei che tutti ce l’avessero come autore dei propri dialoghi. Ne uscirebbero delle conversazioni sempre profonde e allo stesso tempo ricche d’ironia. Anche se sospetto che rotture e divorzi aumenterebbero a dismisura.
 
"Incredibile, ho trovato qualcuno che scrive recensioni peggiori del Los Angeles Times: Pensieri Cannibali."
"Su questo non mi sento di discutere."
 
Si può poi dire che il film a tratti esagera persino in intensità, che i litigi prendono spesso una piega urlata mucciniana, che sia tutto solo un esercizio di stile. Sarà anche così, ma che stile! Che classe! Che regia! Che interpretazioni! Che colonna sonora! Che dialoghi, cazzo, che dialoghi! In pochi possono vantarsi di aver fatto qualcosa di altrettanto degno di nota durante il lockdown. Mi vengono in mente giusto Taylor Swift e chi ha lavorato a un vaccino per il Coronavirus.
 
Consigliato: a chi ha amato i due episodi speciali di Euphoria.
 
Sconsigliato: a chi non sopporta i film tanto parlati, ma proprio TANTO, in cui si parla pure attraverso i testi delle canzoni della colonna sonora.
 
 (voto 8/10)
 
 
 
 

La mappa dei piccoli film perfetti

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La mappa delle piccole cose perfette
Titolo originale: The Map of Tiny Perfect Things

Una volta essere bloccati all'interno della stessa giornata che si ripeteva poteva essere considerata una singolarità. Un'anomalia. Adesso è la norma. Un po' per il Covid e un po' perché i film, e anche le serie TV si veda Russian Doll, sui loop temporali che sono cominciati con il copiatissimo Ricomincio da capo sono sempre più numerosi. Tutte le volte mi chiedo: “Ancora un film così?”, “Ancora un film così?”, “Ancora un film così?” e finisco pure io in loop.
 
"Benvenuti nel mio mondo!
Io sono ancora bloccato qua."

Ogni volta, o quasi, rimango però stupito di come questa formula abusata riesca a essere reinventata in maniera un minimo originale e personale. Era capitato con Auguri per la tua morte, negli scorsi mesi con Palm Springs e ora pure con La mappa delle piccole cose perfette.
 

Una rilettura del loop temporale in chiave romcom adolescenziale con due protagonisti da amare: Kathryn Newton, che dopo Freaky azzecca un altro cult teen...
 
"Non è per niente vero che sono stata pagata dalla Levi's per sponsorizzare i loro prodotti. Però le avete già provate le loro nuove felpe?
Sono super comode e le potete ordinare sul loro sito a un prezzo super scontato. Quality never goes out of style."

...e il sorprendente Kyle Allen, già visto nella serie The Path e prossimamente nel remake di West Side Story diretto da Steven Spielberg, che secondo me potrebbe diventare il nuovo Heath Ledger. Non sono sicuro se ciò sia un augurio o una maledizione.
 
"Abbiamo firmato un contratto in esclusiva con la Levi's, e te ti metti a indossare le t-shirt di Jack & Jones?"
"Non è mica colpa mia se mi stanno una favola."
 
In ogni caso sono due attori che credo vedremo ancora parecchio e, in attesa che diventino grandi star, godeteveli in questo piccolo film pieno di momenti perfetti.
 
"Guarda, questa è la mappa dei film perfetti secondo Pensieri Cannibali."
"Hey, ci sono solo pellicole teen!"
"Beh, che altro ti aspettavi?"
 
Consigliato: a chi cerca una nuova coppia da shippare come se – letteralmente – non ci fosse un domani.
Sconsigliato: a chi si era stufato delle storie sui loop temporali già ai tempi di Ricomincio da capo.
 
(voto 7/10)
 
 
 

Psycho Goreman, l'amichevole mostro di quartiere

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Psycho Goreman

Genere: comedy horror fantasy
 
Il mostro più mostruoso di tutto l'universo arriva sulla Terra dopo aver sterminato con la sua malvagità pianeti interi.
 

Roba da farsela addosso per chiunque. Tranne che per una bimbetta che, grazie a un amuleto magico e alla sua spavalderia, lo controllerà come se fosse il suo giocattolo personale.
 

Uno spunto assurdo per un film bello bello in modo assurdo. Psycho Goreman è un B-movie parecchio trash, certo, ma grazie alla sua folle ironia e alla sua inventiva vince a mani basse il confronto anche con produzioni di serie A. Con il suo mix tra trama horror-fantasy e dosi massicce di umorismo, sembra di assistere a uno spin-off infantile di un episodio di Buffy l'ammazzavampiri. E per rimanere in tema di mostri, un saluto a Joss Whedon. Probabilmente un giorno anche lui tornerà a lavorare. In un film con Gina Carano, Armie Hammer, Shia LaBeouf e Kevin Spacey, ma tornerà a lavorare.

Di solito i bimbi nei film sono insopportabili, quasi quanto Joss Whedon su un set, qui invece c'è come protagonista la bambina più idolesca nella storia del cinema. Sorry, Macaulay Culkin. Oscar subito alla 12enne Nita-Josee Hanna!
 
 
Consigliato: a chi cerca un horror che faccia ridere
Sconsigliato: a chi cerca un horror che faccia paura
 
(voto 7/10)
 
 
 
 

I Care a Lot: tutti abbiamo bisogno di un tutore

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I Care a Lot

Non perdete una puntata del Grande Fratello VIP, ma neanche una?
 
 
Nel portafogli tenete un santino di Barbara D'Urso?
 
 
Avete chiamato il vostro cane “Can Yaman”?
 
 
Chiaramente siete incapaci di intendere e di volere e avete bisogno di un tutore. Se non legale, almeno televisivo. È qui che arrivo in vostro soccorso io. Ho subito un primo consiglio da darvi. Guardate I Care a Lot, un film cattivissimo che in un colpo solo vi depurerà da tutto il buonismo delle Fiction Rai. Un thriller orchestrato in maniera perfetta e diabolica, come la serata di Sanremo in cui Bugo è sparito, per farvi capire.
 
 
Una masterclass in recitazione dove tutti si scannano gli uni con gli altri per dimostrare di essere i migliori, come attori e non solo. Rosamund Pike è tornata ai livelli di L'amore bugiardo - Gone Girl, per restare in tema di thriller impeccabili.
 
 
Peter Dinklage merita di sedere sul trono di Hollywood, più che sul trono di spade.
 
 
Dianne Wiest dopo oltre 40 anni di carriera sa ancora stupire.
 
 
Eiza González è tanto brava quanto sexy, e diamine se è sexy.
 
 
Una menzione particolare la merita anche Chris Messina, che veste i panni dell'avvocato più elegante del mondo. Mi spiace Giuseppi, ti hanno portato via pure questo titolo.
 
 
C'è solo un problema. Se siete delle brave persone, farete fatica a provare empatia per qualcuno di questi perfidi personaggi, anche se l'algida protagonista è così determinata che farà vacillare la vostra bontà. Per una volta quindi mollate Maria De Filippi e passate una serata in compagnia di Rosamund Pike. Lo dico perché a voi ci tengo e perché voi valete.
 
(voto 7+/10)
 
 
 
 

Un mese di musica: il meglio e il peggio di febbraio 2021

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Sanremo is coming. Suona come una minaccia, probabilmente lo è, però - ammettiamolo - tanti di noi non vedono l'ora che cominci. Il Festival 2020 è stato l'ultimo ricordo felice e spensierato dell'epoca pre-Covid. La speranza è che anche quest'anno ci renda tutti più leggeri, almeno per una settimana.


In attesa di scoprire se quest'anno Sanremo ci regalerà qualche gioia, come a sorpresa è successo lo scorso anno, ecco un po' di musica sentita da queste parti nelle ultime settimane, divisa tra ciò che mi ha convinto e ciò che mi ha lasciato perplesso.



Per me è no

6. Foo Fighters
 
La prima impressione è che con il loro nuovo album "Medicine at Midnight" i Foo Fighters abbiano voluto fare un disco divertente. C'è dentro un po' di funky alla Beck, un po' di glam rock, un tocco vagamente pop qua e là. La seconda impressione è che il risultato non è che sia così divertente o frizzante come sperato, e che nemmeno loro stessi si siano divertiti più di tanto a realizzarlo. Suona tutto troppo stanco. Che poi a un gruppo nato dalle ceneri dei Nirvana non si chiede il divertimento. Vogliamo la tristezza. Vogliamo il male di vivere.
Mi spiace parlare male di Dave Grohl, per me è quasi come uno di famiglia, quindi non lo farò. Dico solo che da lui mi aspettavo di più e questo invece è l'ennesimo disco deludente di un gruppo che agli inizi ci aveva regalato dei pezzi notevoli e poi si è spento sempre di più. Se non altro, rispetto ai lavori precedenti, qua dentro almeno ci sono un paio di canzoni che si salvano, come la ballatona alla Soundgarden "Waiting on a War" e l'omaggio a Lemmy dei Motörhead con "No Son of Mine".
 
 
 
 
5. Achille Lauro
 
"Che succede?" si chiederebbe Morgan. Sono sorpreso io per primo, ma questa volta Achille Lauro ha tirato fuori una canzone che non mi piace. Sperando che presto ritorni a convincermi come nelle puntate precedenti, la sua nuova "Solo noi", che pare quasi un ibrido mal riuscito tra i Blink-182 e Vasco Rossi, non fa per me.
 
 
 
 
4. Mahmood
 
"Non sarò mai uno di quei rich kid... io sarò sempre un Cannibal Kid".
Mahmood, il testo della tua nuova canzone "Inuyasha" non è male. Quell'autotune però te lo buco!
 
 
 
 
3. Gazzelle
 
Una volta Gazzelle non mi dispiaceva nemmeno, ma da quando mi hanno fatto notare che ha la stessa voce di Pupo, non riesco più ad ascoltarlo. Mi fa l'effetto di un film di Shyamalan spoilerato. E dopo aver rivelato questa similitudine anche a voi, buon ascolto del suo nuovo album “OK”!
Se ce la fate.
 
 


2. Unghetto Mathieu
 
"Barbie Girl" degli Aqua è un capolavoro degli anni '90. Sto esagerando?
Non sto esagerando. Quando si tocca un pezzo del genere, quindi, prima bisognerebbe sciacquarsi la bocca con l'Aqua.
 

Unghetto Mathieu ha preso quel caposaldo della musica pop, ci ha messo sopra dei versi trap a caso, e l'ha devastato totalmente. Imperdonabile.
 
 
 
 
1. Ligabue
 
“Mi ci pulisco il cuore”: che canzone di me...diocre livello.
Luga, permetti una domanda? Ma il bellissimo testo di questa canzone l'hai scritto su un pezzo di carta igienica mentre stavi ca...ntando?
 
 



Per me è boh

Nick Cave & Warren Ellis
 
I dischi di Nick Cave in genere non sono proprio allegri e solari. Potete immaginarvi quindi cos'abbia potuto registrare durante un lockdown, per di più passato in compagnia del suo storico collaboratore Warren Ellis, che non è proprio come trascorrerlo insieme a Dakota Johnson nella "stanza dei giochi". Che credo sia quello che sta facendo Chris Martin in questo momento, o almeno così immagino.
 
"Warren, non dargli retta. Per me sei molto più carino tu di Dakota Johnson."

Nick Cave e Warren Ellis hanno tirato fuori a sorpresa un album intitolato "Carnage", che è un po' la versione in musica dell'omonimo film di Roman Polański: un'apocalisse casalinga. Come di solito capita con i lavori firmati dal Nicola Caverna, un po' mi affascina, un po' mi annoia e un po' mi spaventa.
 
 
 
 
 
Per me è sì
 
9. Phoebe Bridgers
 
Negli scorsi giorni Phoebe Bridgers ha partecipato per la prima (e forse ultima) volta al Saturday Night Live, come ospite musicale. Alla fine della performance della sua "I Know the End" ha spaccato, o più che altro ha tentato di spaccare, una chitarra elettrica. Apriti cielo! L'hanno accusata di essere una ragazzina privilegiata che ha buttato all'aria un sacco di soldi. Lei ha risposto che aveva avuto la preventiva approvazione da parte della Danelectro, la casa produttrice dello strumento, e che costava circa 85 dollari. Ok, sossoldi, però ci sono sicuramente un sacco di esibizioni con esplosioni e giochi di luce che costano molto di più e nessuno batte ciglio. Per quanto mi riguarda, il suo è uno dei pochi gesti rock visti di recente, quindi non rompete le scatole. Semmai rompete le chitarre!
 
 

Da applausi il post, retwittato dalla stessa Phoebe Bridgers, in cui il comico Drew Gooden dice: "Sono così deluso da Phoebe. Ci sono milioni di ragazzi affamati là fuori che avrebbero voluto mangiare quella chitarra. E ora nessuno può farlo. Non riesco a smettere di piangere".
 
8. Videoclub
 
Ma che ne sanno i 2000 degli anni ’80? Beh, i Videoclub ne sanno. I membri di questo duo francese sono due tra i più grandi nostalgiconi degli anni ’80. Quasi ai livelli di Amadeus. C’è giusto un piccolo particolare: sono entrambi nati nel 2001 e quindi gli 80s sono stati vissuti in diretta a malapena dai loro genitori. Poco importa. Il loro revival alla Stranger Things è così genuino e sentito da risultare tanto naïf quanto irresistibile. Con i Videoclub è sempre Il tempo delle mele.
 
 
 
 
7. slowthai
 
Cercate un bel disco di musica rap, intendo musica rap e non trap, a tratti divertente, a tratti riflessiva, a tratti proprio cattiva?
Ecco a voi l'album giusto. Il britannico slowthai ha sfornato "TYRON", ed è super malato.
 
 


6. Balthazar
 
Ci sono cose perfette per la mattina. Per un dolce risveglio. No, non è l’inizio di uno spot del Mulino Bianco. È l’inizio del mio spot, non retribuito, a "Sand", il nuovo disco dei Balthazar. Un gruppo belga che fa una musica indie funk molto rilassata e rilassante. Chillout, si sarebbe detto qualche anno fa quando questo termine era cool. Qualcuno potrebbe definirla musica stilosa perfetta per i pubblicitari e forse è davvero così. Io comunque ci tengo a sottolineare che i pubblicitari, e gli scienziati della comunicazione in generale, in genere hanno un ottimo gusto musicale. Balthazar, e sarà subito un buongiorno. Ok, mi sa che mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano da ‘sta cosa della pubblicità.
 
 


5. Hayley Williams
 
La cantante dei Paramore nel corso del lockdown, anzi dei lockdown, ha realizzato quello che lei stessa ha definito il suo personale "Folklore". Pur non possedendo la stessa forza comunicativa e la stessa immediatezza pop di Taylor Swift, il suo "Flowers for Vases / descansos" mantiene fede alle promesse e alle premesse ed è un gioiellino di lockdown folk da ascoltare tra una zona arancione e una rossa, e pure in zona gialla fa il suo porco dovere.
 
 


4. Black Country, New Road
 
Difficile definire la musica dei Black Country, New Road. E questo credo sia il più bel complimento si possa far loro. Finalmente un gruppo che sfugge alle definizioni. Se proprio vogliamo dare delle vaghe coordinate, viaggiano tra rock sperimentale e post-rock, con accenni jazz. La cosa migliore comunque - come dicono quelli bravi - è lasciare che sia la musica a parlare.
 
Curiosità: la bassista del gruppo è Tyler Hyde, figlia di Karl Hyde, il cantante degli Underworld, quelli di "Born Slippy". Buon sangue non mente.
 
 
 
 
3. Celeste
 
Quando hai una voce simile a quella di Adele e uno stile musicale tra R&B, soul e jazz rétro che riporta alla mente Amy Winehouse, è difficile scrollarti di dosso tali simili paragoni. Sono solo le due cantanti britanniche probabilmente più popolari di questo secolo. Confronti impegnativi, certo, però sempre meglio un paragone con loro che con Benji & Fede, per dire. Con il suo album d'esordio, Celeste prova a uscire dall'ombra delle due illustri colleghe sopracitate. Missione riuscita in parte e, quando proprio fa pensare ad Amy o ad Adele, non è che ci si sta a lamentare troppo, ecchecchezzo. “Not Your Muse” è una galleria di canzoni raffinate e cinematografiche, alcune pronte per la colonna sonora di un film di James Bond, altre per una romcom. Per adesso bene così e l'impressione è che in futuro possa volare ancora più in alto. Il suo nome è Celeste, ma il suo futuro è roseo.
 
 
 
2. Pale Waves
 
Più che un gruppo realmente esistente, i Pale Waves sembrano usciti da una mia fantasia erot... ehm adolescenziale. Sono un gruppo alternativo e allo stesso tempo fanno canzoni molto immediate. Molto 90s/primi anni zero. Hanno un look a metà strada tra My Chemical Romance e Placebo che li rende perfetti per un film di Tim Burton. Hanno una cantante lesbica stilosissima. Suonano una musica pop rock dalle tinte emo alla Avril Lavigne dei primi tempi, non a caso la copertina del loro nuovo album pare un omaggio a quella di “Let Go”.
 
 
 
Ecco, diciamo che il loro “Who Am I?” è quasi un sequel/reboot dello storico esordio della cantante canadese, realizzato comunque con gusto e personalità tutti loro. Non cambieranno la storia della musica ma, se fossi un teenager oggi, i Pale Waves sarebbero il mio gruppo preferito. E, anche se ormai non sono più un teenager da un bel po', li amo 3000 lo stesso!
 
 
 
 
1. Wolf Alice

I Wolf Alice, che per chi non lo sapesse sono uno dei migliori gruppi rock oggi in circolazione in Gran Bretagna, sono tornati. E l'hanno fatto con un pezzo spiazzante, per niente rock, una ballata inimista da brividi che si accende improvvisamente e che ricorda Birdy, i Keane e i Radiohead, intitolata "The Last Man on Earth". Il loro terzo album "Blue Weekend", in arrivo a 4 anni di distanza dal precedente "Visions of a Life" vincitore del Mercury Prize, esce a giugno. E mi sa che ci regalerà altre sorprese.
 
 
 
 
Guilty Pleasure del mese
MACE, BLANCO, Salmo

Il pezzo che nel periodo pre-sanremese sta dominando la classifica delle canzoni più vendute e ascoltate in Italia è "La canzone nostra" del brillante produttore Mace insieme al giovanissimo cantante Blanco, un classe 2003, e al rapper tricolore numero 1, Salmo. Un brano che nel testo cita "Nel blu dipinto di blu" e che a livello musicale mi ricorda un mix tra Burial, Kanye West ed Ennio Morricone. La prima volta che l'ho sentita la mia first reaction è stata un po' shock bæcouss, poi ascolto dopo ascolto sono arrivati i brividi e anche un dubbio: che sia forse una delle canzoni italiane più belle degli ultimi anni?
 
 


Cotta del mese
Dua Lipa

Il suo nuovo videoclip omaggia un celebre film. Vediamo quanto tempo ci mettete a capire quale.
Nel frattempo potete gustarvi Dua Lipa, che è sempre un bel vedere, oppure, se Dua non è il vostro genere, come protagonista del video c'è anche un'affascinante aragosta.
 
 


Video del mese
Fontaines D.C. "A Hero's Death"

Life ain't always empty. La vita, e i pub, non sono sempre vuoti. Gli irlandesi Fontaines D.C. ce lo ricordano con la loro malinconica esibizione live per The Tonight Show con Jimmy Fallon. Non un videoclip vero e proprio, ma è meglio di molti videoclip veri e propri.
 
 




Serial Killer: le serie TV promosse e bocciate di febbraio 2021

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Stanno per essere consegnati i Golden Globe 2021, ma qui su Pensieri Cannibali si guarda già oltre. Verso quei titoli che potrebbero competere per i Golden Globe 2022. Anche se forse diversi titoli di cui vi parlo oggi sono troppo trash per entrare in corsa. Certo però che, se quest'anno hanno nominato Emily in Paris, c'è davvero speranza per tutti.
 
Ecco le serie promosse e bocciate del mese.
 

 
Serie promosse
 
Ginny & Georgia
(stagione 1, episodi 1-3)

“Una mamma per amica con le tette più grandi”. La descrizione perfetta della nuova serie Ginny & Georgia la regala Georgia, una delle due protagoniste, nei primi minuti del pilot. Che fa questa, vuole rubare il mestiere a noi che parliamo di serie TV gratis sui blog? Ginny & Georgia sono delle Gilmore Girls più dure e pure, una mamma e una figlia con pochi anni di differenza. Georgia, come non venerarla? Ad appena 30 anni è già una vedova, oltre che una MILF coi fiocchi, e si comporta più da teen della figlia teen, Ginny, che al suo confronto è più responsabile. Tranquilli, è meno secchiona e perfettina rispetto a Rory Gilmore. La mia idola della serie comunque è un’altra, la migliore amica lesbica di Ginny, interpretata dalla rivelazione Sara Waisglass. Segnatevi il suo nome, che questa è pronta ad aprire Hollywood in due come una mela.
 

Anche in questo caso l’ambientazione è la tipica cittadina di provincia, ma qua siamo più dalle parti delle famiglie in apparenza perfette e in realtà non così tanto di Desperate Housewives. Pure qui la figlia adolescente frequenta una scuola piena di ricchi viziati figli di e anche qua gioca un ruolo centrale la caffetteria locale. La cosa che più accomuna le due serie è però un’altra: la freschezza dei dialoghi, irresistibili, velocissimi e ricchi di citazioni pop. Solo che in Ginny & Georgia c’è meno innocenza, più drama e più sesso. Insomma, è davvero “Una mamma per amica con le tette più grandi”.

"Questo stronzo m'ha fregato la frase!"

P.S. Al momento ho visto soltanto i primi tre episodi, ma spero già che venga rinnovata PER SEMPRE.
 
 
It's a Sin
(miniserie)

In Gran Bretagna è lo show del momento, mentre in Italia non se lo sta filando nessuno. Il motivo? E' una miniserie di Channel 4 (l'Italia 1 del Regno Unito) e non di Netflix e quindi chissà se e quando arriverà mai dalle nostre parti. In ogni caso, It's a Sin racconta di un gruppetto di giovani omosessuali nella Londra degli anni '80. L'inizio della serie è molto gaio, in tutti i sensi, e sembra di trovarsi fronte a una serie parecchio leggera e spensierata. Poi all'improvviso scatta il drama. Il terzo episodio comincia a tirare un pugno allo stomaco, con il quarto si fa largo la poesia e per il quinto e ultimo non se vi basteranno tutti i fazzoletti che avete in casa. Una serie non troppo innovativa, sembra una versione britannica di una produzione di Ryan Murphy, una di quelle belle, ma emotivamente DEVASTANTE.
 
 
Fran Lebowitz: una vita a New York
(docuserie)

Trovate qualcuno che rida alle vostre battute come Martin Scorsese fa con quelle di Fran Lebowitz. Che poi le cose che dice più che ridere fanno riflettere. Comunque, chi è Fran Lebowitz? È una scrittrice 70enne ebrea, lesbica, con un umorismo cinico a metà strada tra Woody Allen e Daria Morgendorffer, che rivela sempre ciò che pensa e lo fa in maniera acuta e imprevedibile su qualsiasi argomento. Si può essere d’accordo o meno con lei, però è sempre un piacere sentire il suo pensiero, che sia sul valore dei soldi o su quello dei libri, sul politically correct oppure sui mezzi di trasporto. È una di quelle persone che se te le trovi di fronte probabilmente finisci per litigarci, ma allo stesso tempo non puoi fare a meno di voler sapere la loro opinione su qualsiasi cosa.
 
La docuserie che la vede protagonista non è una biografia in senso classico. È uno sguardo dentro al suo modo di pensare, che finisce per dirci molto più di lei di un lavoro biografico tradizionale. Allo stesso tempo ci parla anche di New York City, di com’era e di com’è. E un po’ anche di Martin Scorsese, qui in versione regista ma anche interlocutore e attore non protagonista, con le sue smorfie e le sue risate incontenibili. Fran Lebowitz: una vita a New York, che per altro arriva dopo un film documentario a lei dedicato già nel 2010, è una dichiarazione d’amore (solo platonico?) di Scorsese alla sua amica. Grazie Martin per avermi fatto conoscere questo personaggio di cui non sapevo nulla, e che avevo intravisto giusto nelle vesti di giudice in The Wolf of Wall Street, e grazie Fran per le numerose perle di saggezza.

 
Mental
(stagione 1)

Sono pazzo di questa serie. Pazzo è un po' esagerato. Diciamo che ho un leggero disturbo ossessivo-compulsivo che mi ha portato a binge-watcharmi un episodio di Mental dietro l'altro su RaiPlay. Si trova solo in streaming. Sia mai che facciano la follia di trasmetterla anche in TV. Una volta finita, per superare la crisi d'astinenza mi sono dovuto vedere qualcosa di altrettanto pazzesco. Tipo Qualcuno volò sul nido del cuculo. Tipo la formazione del governo Draghi. Ma di cosa parla Mental? Di un gruppo di adolescenti ricoverati in un manico... nel reparto neuropsichiatrico di un ospedale. C'è chi ha le allucinazioni, chi è anoressica, chi è bipolare e soprattutto logorroico, e chi è tossicodipendente ma i casting per Sanpa si erano già chiusi e quindi l'hanno ingaggiato per Mental. Una serie imperfetta, con una recitazione spesso persino troppo sopra le righe, che però vanta un gruppetto di protagonisti picchiatelli cui si finisce per voler bene. Io personalmente preferisco la gente insana di mente.
 
 
Firefly Lane
(stagione 1)
 
In Italia è stata rinominata L'estate in cui imparammo a volare, che è anche il titolo con cui da noi è arrivato il romanzo di Kristin Hannah cui la serie è ispirata. Io però preferisco chiamarla Firefly Lane, e spero anche voi, perché L'estate in cui imparammo a volare farebbe venire istinti omicidi persino a Fabio Fazio.
 
"Ma no! Lo trovo un titolo così carino."
 
L'estate in cui imparammo a volare Firefly Lane è la storia di una bella amicizia e non cominciate a sbuffare, soprattutto se il vostro cuore si è sciolto alla visione del trailer del nuovo film Pixar Luca, dove per altro ci sono più stereotipi sull'Italia di una pubblicità girata da Gabriele Muccino, ma lasciamo perdere.
 
In Firefly Lane la narrazione procede attraverso varie linee temporali, a cavallo tra gli anni '70, gli anni '80 e i primi Duemila, seguendo vagamente l'esempio di This Is Us. Le due protagoniste - of course - sono una l'opposto dell'altra. Katherine Heigl è quella estroversa ed esuberante. Sarah Chalke è quella più timida e nerd.

Prima

Dopo

Dopo ancora

Insieme sono inarrestabili. Nel loro rapporto sta la forza di questa serie che, pur senza entusiasmare, si fa divorare senza problemi un episodio via l'altro. E occhio ma soprattutto orecchio alla colonna sonora, un nostalgico tuffo nel passato pop tra Hollies, Duran Duran e Chumbawamba.


Superman & Lois
(stagione 1, episodio 1)

Io ooodio Superman. Non sono un fan dei supereroi in generale, ho quasi sempre preferito i villain di turno, ma in particolare Clark Kent m'è sempre stato sulle palle. Nei primi Anni Zero comunque seguivo con un certo affetto Smallville, anche se sospetto più per Kristin Kreuk che per altro. Dopo aver visto il primo episodio con aspettative super basse, posso dire che Superman & Lois sembra un po' il sequel di Smallville e quindi, almeno per ora, posso ritenermi soddisfatto. Un family drama dalle tinte adolescenziali e solo occasionalmente supereroistiche, che ci propone un Clark Kent inedito e più umano del solito: è un uomo sposato ed è il padre disoccupato di due adolescenti, di cui uno problematico.
 
"Ma noi volevamo essere i figli di Wanda, non del maledetto Superman!"
 
Con i prossimi episodi la mia opinione magari cambierà. Per adesso, dannato Superman, beccati questa promozione e volatene via.
 

 
 
Serie bocciate

The Stand
(stagione 1)

Quando un romanzo di Stephen King raggiunge il piccolo schermo, sono sempre parecchio diffidente. Sarà che ho ancora impresso nella memoria il traumatico ricordo di Under the Dome, anche nota come Sotto Er Cupolone, una serie partita in maniera anche decente e poi rapidamente degenerata nel modo peggiore. Lo stesso accade con The Stand, miniserie ispirata al libro cult L'ombra dello scorpione. L'inizio sarebbe da vicenda distopica/post-apocalittica, solo che di questi tempi appare come una delle rappresentazioni più realistiche del mondo attuale: una strana e letale forma di influenza causa una pandemia globale. Difficile non rimanerne coinvolti. Peccato che, episodio dopo episodio, si viaggia sempre più nei territori del peggior The Walking Dead, con l'introduzione di personaggi a caso che sembrano vestiti da Aria di Pretty Little Liars.


The Stand finisce per scadere nel delirio totale e nel ridicolo involontario. A un certo punto ho quasi rimpianto Under the Dome.

"La nostra serie non sarà un granché, ma la galera non è una punizione un tantino eccessiva?"


Riverdale
(stagione 5, episodi 1-6)
 
La prima parte della quinta stagione di Riverdale è dedicata a chiudere la storia della quarta, tagliata a causa della pandemia. Una tragicomica copia di David Lynch di cui potevamo fare anche a meno. Una volta chiuso questo inutile capitolo, dal quarto episodio la stagione 5 vera e propria può finalmente prendere il via. Finalmente si fa per dire. Le nuove puntate sono ambientate 7 anni dopo il diploma. Riverdale è pronta per diventare una serie adulta, o se non altro più matura?
 
 
Nient'affatto. Per chi avesse dei dubbi in proposito, è sempre la solita trashata. A parte Jughead che si è tolto la cuffia, che ormai cominciava a puzzare, non si sono manco sforzati di fare qualche modifica fisica ai personaggi.
 
"M'erano venuti i pidocchi, a forza d'indossare quella maledetta cuffia sempre. Anche d'estate."
 
Sono passati 7 anni e questi non sono invecchiati di un giorno. Lo so che il realismo non è mai stato di casa a Riverdale, però almeno un piccolo sforzo lo si poteva fare.
 
Invece di sfondarsi di alcol, questi si fanno un milkshake. Cosa mooolto realistica.
 
Le sceneggiature poi non hanno avuta alcune evoluzione. C'è il solito collage di citazioni e idee rubate prese in prestito da altre parti, in questo giro si va da Il silenzio degli innocenti ad A Star Is Born, e messe insieme alla cazzo di cane. La serie è già stata rinnovata per una sesta stagione, ma qualcuno faccia qualcosa per liberare i poveri protagonisti, soprattutto Lili Reinhart, che potrebbero impiegare il loro tempo recitando in cose più valide.

Alzi la mano chi vota a favore della cancellazione di Riverdale



Tribes of Europa
(stagione 1, episodio 1)

1970
Un giovane Mario Draghi si laurea in economia all'Università Sapienza di Roma con una tesi in cui sosteneva che, all'epoca, non sussistessero le condizioni per un progetto di una moneta unica europea. Complimenti per la profezia.
 
2021
Mario Draghi, appena diventato il nuovo presidente del Consiglio italiano, dichiara che "l'Euro è irreversibile".

2074
Un misterioso blackout mondiale ha provocato la frammentazione del continente in migliaia di micro-stati in lotta per il dominio del continente europeo. La serie tedesca Tribes of Europa, dai produttori di Dark, immagina un futuro in cui l'Euro non esiste più. Ma non era irreversibile? Chissà cosa direbbe Nostradamus Draghi?
Quello che posso dire io, senza troppi rischi di essere smentito dal futuro, è che questa serie è inguardabile.

"A me invece questa serie piace. Però serve un cambio di marcia."



Guilty Pleasure del mese
Behind Her Eyes
(stagione 1)

Il triangolo, no? Il triangolo, sì! Dai tempi di Beverly Hills 90210 e Dawson's Creek, passando per The Vampire Diaries, i triangoli sono le figure geometriche che più ci tengono incollati al piccolo schermo. Adesso ce n'è uno nuovo nella nuova serie britannica Netflix Behind Her Eyes, un thriller psicologico. In tutti i sensi. Il protagonista maschile è uno psichiatra, sua moglie è una giovane donna con dei problemi psichiatrici e la sua segretaria con cui flirta soffre di terrori notturni che, vabbè, una volta si chiamavano più semplicemente incubi. Lui, Tom Bateman, è un bellone un po' debole a livello recitativo, tipo un Jamie Dornan con lo sguardo eternamente perso nel vuoto. La Natura con lui è stata generosa, ha pure un favoloso accento scozzese, poteva mica dargli anche il dono dell'espressività.
 
"In un biopic su Tommaso Paradiso però sarei perfetto."

Sua moglie è interpretata dalla figlia di Bono degli U2 che, contrariamente a quanto qualcuno potrebbe immaginare, non si chiama Bona, bensì Eve Hewson.
 
"Alla prossima battuta su mio padre, faccio una strage."
 
La vera star della serie è però la segretaria, una giovane mamma divorziata maldestra che sembra vagamente una Bridget Jones più sexy e black. A vestire i suoi panni c'è Simona Brown, attrice che non avevo mai visto prima ma che da ora in poi spero di vedere ovunque.
 
 
Qui eclissa tutti, persino Bona Vox Jr... pardon, Eve Hewson.
 
"Adesso basta fo##uto Pensieri Cannibali!"
 
Non tutto funziona benissimo, le scenone di sesso ad esempio sono così esagerate da sfiorare il ridicolo e pure i momenti onirici e paranormali sono assai controversi. Nel complesso comunque è una serie che, pur con i suoi difetti e forse anche per merito loro, sa come attirare l'attenzione e sa come mantenerla. E attenzione al finale, che sta facendo parecchio discutere, uno dei più grandi "first reaction: shock" nella storia dell'umanità.

"Ha shockato pure me."



Cotta del mese
Elizabeth Olsen (WandaVision)

In attesa del gran finale, WandaVision si conferma come una delle serie più sorprendenti degli ultimi anni. Forse è destinata a cambiare volto al piccolo schermo, non dico come Twin Peaks o Lost, ma quasi. Questo solo il tempo ce lo dirà. Due cose certamente certe sono la bravura e la bellezza di Elizabeth Olsen. Un'attrice che mi aveva folgorato fin dalla sua doppietta d'esordio, con l'indie La fuga di Martha + l'horror Silent House, e che in WandaVision sembra fondere la sua intera carriera e la sua vita. Da una vera infanzia passata con le gemelle Olsen, diventate celebri con una sitcom, all'esperienza per fiction da giovane vedova nella sottovalutata splendida serie Sorry for Your Loss, oltre naturalmente al suo ruolo nel Marvel Cinematic Universe, che fino ad ora era rimasto in disparte e che in WandaVision dimostra di essere quello più potente, in tutti i sensi.
 
E poi nel sesto episodio, come ha scritto Cassidy del blog La bara volante su Facebook, "la Olsen con costume da Wanda/Indovina Sokoviana é da E.N.E. (Epistassi Nasale Esplosiva)".






Toto-Golden Globe 2021: per chi faccio il tifo e chi (forse) vincerà

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Esiste ancora il Totocalcio?
Sì, dai. Figurati se in Italia non esiste più il Totocalcio. Questo post in pratica è la sua versione cinematografico-televisiva. Provo a fare le previsioni sui Golden Globe 2021. Metto subito le mani avanti, dicendo che sono abbastanza imprevedibili. D’altra parte chi avrebbe previsto le nomination a Emily in Paris? Nemmeno io che sono stato tra i pochi in tutto il mondo a difenderla.
 
L’utilità del qui presente post è quindi prossima allo zero. Lo si fa per divertimento. Ormai di divertimenti ce ne sono rimasti ben pochi. Sanremo, gli Oscar, i Golden Globe, gli improvvisi cambi di governo e non molto altro. In più trovate una cosa fondamentale proprio: i titoli e i nomi per cui io farò il tifo e che spero questa notte si portino a casa i prestigiosi, o più o meno prestigosi, premi.




Premi per il cinema

Miglior film drammatico
The Father
Mank
Nomadland
Una donna promettente (Promising Young Woman)
Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Promising Young Woman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Nomadland
Basta che non vinca: Il processo ai Chicago 7


Miglior film commedia o musicale
Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
Hamilton
Music
Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs)
The Prom

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Palm Springs
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Hamilton
Basta che non vinca: The Prom


Miglior regista
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
David Fincher – Mank
Regina King – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Chloé Zhao – Nomadland

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Emerald Fennell
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Chloé Zhao
Basta che non vinca: Aaron Sorkin


Migliore attore in un film drammatico
Riz Ahmed – Sound of Metal
Chadwick Boseman – Ma Rainey's Black Bottom
Anthony Hopkins – The Father
Gary Oldman – Mank
Tahar Rahim – The Mauritanian

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Chadwick Boseman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Chadwick Boseman


Migliore attrice in un film drammatico
Viola Davis – Ma Rainey's Black Bottom
Andra Day – The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby – Pieces of a Woman
Frances McDormand – Nomadland
Carey Mulligan – Una donna promettente (Promising Young Woman)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Vanessa Kirby e Carey Mulligan
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Carey Mulligan


Migliore attore in un film commedia o musicale
Sacha Baron Cohen – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
James Corden – The Prom
Lin-Manuel Miranda – Hamilton Dev Patel – La vita straordinaria di David Copperfield (The Personal History of David Copperfield)
Andy Samberg – Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Andy Samberg
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Sacha Baron Cohen
Basta che non vinca: James Corden


Migliore attrice in un film commedia o musicale
Marija Bakalova – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
Kate Hudson – Music
Michelle Pfeiffer – French Exit
Rosamund Pike – I Care a Lot
Anya Taylor-Joy – Emma

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Rosamund Pike
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Marija Bakalova


Migliore attore non protagonista
Sacha Baron Cohen – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Jared Leto – Fino all'ultimo indizio (The Little Things)
Bill Murray – On the Rocks
Leslie Odom Jr. – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Bill Murray
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Daniel Kaluuya


Migliore attrice non protagonista
Glenn Close – Elegia americana (Hillbilly Elegy)
Olivia Colman – The Father
Jodie Foster – The Mauritanian
Amanda Seyfried – Mank
Helena Zengel – Notizie dal mondo (News of the World)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Amanda Seyfried
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Glenn Close
Basta che non vinca: Glenn Close


Miglior film in lingua straniera
Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
La llorona, regia di Jayro Bustamante (Guatemala)
La vita davanti a sé (The Life Ahead), regia di Edoardo Ponti (Italia)
Minari, regia di Lee Isaac Chung (Stati Uniti d'America)
Due (Deux), regia di Filippo Meneghetti (Francia)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Un altro giro
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Un altro giro


Miglior film d'animazione
I Croods 2 - Una nuova era (The Croods: A New Age)
Onward - Oltre la magia (Onward)
Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon)
Soul
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (Wolfwalkers)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Wolfwalkers
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Soul


Migliore sceneggiatura
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
Jack Fincher – Mank
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Florian Zeller e Christopher Hampton – The Father
Chloé Zhao – Nomadland

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Promising Young Woman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Promising Young Woman


Migliore colonna sonora originale
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – Soul
Trent Reznor e Atticus Ross – Mank
James Newton Howard – Notizie dal mondo (News of the World)
Alexandre Desplat – The Midnight Sky
Ludwig Göransson – Tenet

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Mank
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Soul


Migliore canzone originale
Fight for You (H.E.R., D'Mile e Tiara Thomas) – Judas and the Black Messiah
Hear My Voice (Daniel Pemberton e Celeste) – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Io sì (Seen) (Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi) – La vita davanti a sé (The Life Ahead)
Speak Now (Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Tigress & Tweed (Andra Day e Raphael Saadiq) – The United States vs. Billie Holiday

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Tigress & Tweed cantata da Andra Day
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Speak Now cantata da Leslie Odom Jr.
Basta che non vinca: Io sì (Seen) cantata da Laura Pausini. Non fatela vincere, vi prego!



Premi per la televisione

Miglior serie drammatica
The Crown
Lovecraft Country - La terra dei demoni (Lovecraft Country)
The Mandalorian
Ozark
Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Lovecraft Country
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Crown
Basta che non vincano: The Mandalorian o Ratched


Migliore attore in una serie drammatica
Jason Bateman – Ozark
Josh O'Connor – The Crown
Bob Odenkirk – Better Call Saul
Al Pacino – Hunters
Matthew Rhys – Perry Mason

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Josh O’Connor
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Al Pacino


Miglior attrice in una serie drammatica
Olivia Colman – The Crown
Jodie Comer – Killing Eve
Emma Corrin – The Crown
Laura Linney – Ozark
Sarah Paulson – Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Emma Corrin
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Olivia Colman
Basta che non vinca: Sarah Paulson


Miglior serie commedia o musicale
Emily in Paris
The Flight Attendant
The Great
Schitt's Creek
Ted Lasso

Pensieri Cannibali fa il tifo per: The Flight Attendant
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ted Lasso
Basta che non vinca: Ted Lasso


Migliore attore in una serie commedia o musicale
Don Cheadle – Black Monday
Nicholas Hoult – The Great
Eugene Levy – Schitt's Creek
Jason Sudeikis – Ted Lasso
Ramy Youssef – Ramy

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Nicholas Hoult
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jason Sudeikis
Basta che non vinca: Jason Sudeikis


Migliore attrice in una serie commedia o musicale
Lily Collins – Emily in Paris
Kaley Cuoco – The Flight Attendant
Elle Fanning – The Great
Jane Levy – Lo straordinario mondo di Zoey (Zoey's Extraordinary Playlist)
Catherine O'Hara – Schitt's Creek

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Elle Fanning
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Catherine O’Hara


Miglior miniserie o film televisivo
Normal People
La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)
Small Axe
The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Unorthodox

Pensieri Cannibali fa il tifo per: La regina degli scacchi
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La regina degli scacchi
Basta che non vinca: Normal People


Migliore attore in una miniserie o film televisivo
Bryan Cranston – Your Honor
Jeff Daniels – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Hugh Grant – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Ethan Hawke – The Good Lord Bird - La storia di John Brown (The Good Lord Bird)
Mark Ruffalo – Un volto, due destini - I Know This Much Is True (I Know This Much Is True)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Hugh Grant
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Hugh Grant


Migliore attrice in una miniserie o film televisivo
Nicole Kidman – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Cate Blanchett – Mrs. America
Daisy Edgar-Jones – Normal People
Shira Haas – Unorthodox
Anya Taylor-Joy – La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Anya Taylor-Joy
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Anya Taylor-Joy


Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
John Boyega – Small Axe
Brendan Gleeson – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Dan Levy – Schitt's Creek
Jim Parsons – Hollywood
Donald Sutherland – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: John Boyega
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: John Boyega
Basta che non vinca: Donald Sutherland


Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
Gillian Anderson – The Crown
Helena Bonham Carter – The Crown
Julia Garner – Ozark
Annie Murphy – Schitt's Creek
Cynthia Nixon – Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Julia Garner
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gillian Anderson




Golden Globe 2021: i vincitori e il red porchet all'incirca casalingo

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L'avevo previsto. I Golden Globe 2021 si sono rivelati imprevedibili.
Se tra le nomination avevano sorpreso soprattutto le categorie televisive, nella cerimonia di premiazione, tenuta tra New York, Los Angeles e le case dei premiati in collegamento via webcam, hanno stupito più che altro alcuni premi cinematografici. In particolare quelli alle attrici.

Quanto ai miei pronostici su questi imprevedibili premi, ne ho azzeccati 7 su 14 per quanto riguarda i premi cinematografici, e 7 su 11 in quelli televisivi. Totale 14 su 25. Forse non sono stati nemmeno così tanto imprevedibili.

Ecco i premi che più condivido, e quelli che più mi hanno lasciato con l'amaro in bocca. E non è un amaro buono come quello del Capo (scusate per il piccolo spazio pubblicitario).

Sono contento per queste cose😊

😊 Viva La regina degli scacchi e viva la fi... ehm, Anya Taylor-Joy.

😊 Sono triste per la morte di Chadwick Boseman, ma sono felice che gli sia stato assegnato il Golden Globe postumo, meritato e non per compassione, per la sua interpretazione davvero straordinaria in Ma Rainey's Black Bottom.

😊 Il premio di miglior attrice in un film commedia o musicale alla perfida Rosamund Pike di I Care a Lot. Che sarebbe più un thriller che un film commedia o musicale, ma non ditelo a nessuno che se no le portano via il premio.

😊 Jodie Foster che ha battuto Glenn Close tra le non protagoniste. The Mauritanian non l'ho ancora visto, ma fare meglio di Elegia americana non credo sia difficile.
 
😊 The Crown si sapeva che sarebbe stato incoronato come serie drama dell'anno, ed è anche giusto così, ma la principessa Emma Corrin che ha battuto la regina Olivia Colman è una gradita sorpresa.


Sono triste per queste altre cose😭

😭 Quattro nomination alla favolosa Una donna molto promettente (Promising Young Woman) e nessun premio. Ma allora siete più perfidi di questa perfida pellicola!

😭 Va bene che da quando esiste l'autoproclamato "Governo dei Migliori" il concetto di migliore ha perso ogni valore, però premiare quella lagna cantata da Laura Pausini come miglior canzone originale in un film dell'anno è un insulto sia alla musica che al cinema in un colpo solo.
Comunque Laura ti faccio i miei complimenti per la vittoria, ma ti voglio ricordare che, se non avessero spostato l'uscita di No Time to Die, Billie Eilish ti avrebbe dato un'asfaltata epica. Giusto per mettere i puntini sulle i.


 Premi per il cinema


Miglior film drammatico
The Father
Mank
Nomadland
Una donna promettente (Promising Young Woman)
Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Promising Young Woman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Nomadland
Basta che non vinca: Il processo ai Chicago 7
Alla fine ha vinto: Nomadland


Miglior film commedia o musicale
Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
Hamilton
Music
Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs)
The Prom

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Palm Springs
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Hamilton
Basta che non vinca: The Prom
Alla fine ha vinto: Borat 2

Miglior regista
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
David Fincher – Mank
Regina King – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Chloé Zhao – Nomadland

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Emerald Fennell
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Chloé Zhao
Basta che non vinca: Aaron Sorkin
Alla fine ha vinto: Chloé Zhao


Migliore attore in un film drammatico
Riz Ahmed – Sound of Metal
Chadwick Boseman – Ma Rainey's Black Bottom
Anthony Hopkins – The Father
Gary Oldman – Mank
Tahar Rahim – The Mauritanian

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Chadwick Boseman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Chadwick Boseman
Alla fine ha vinto: Chadwick Boseman


Migliore attrice in un film drammatico
Viola Davis – Ma Rainey's Black Bottom
Andra Day – The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby – Pieces of a Woman
Frances McDormand – Nomadland
Carey Mulligan – Una donna promettente (Promising Young Woman)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Vanessa Kirby e Carey Mulligan
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Carey Mulligan
Alla fine ha vinto: Andra Day


Migliore attore in un film commedia o musicale
Sacha Baron Cohen – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
James Corden – The Prom
Lin-Manuel Miranda – Hamilton Dev Patel – La vita straordinaria di David Copperfield (The Personal History of David Copperfield)
Andy Samberg – Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani (Palm Springs)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Andy Samberg
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Sacha Baron Cohen
Basta che non vinca: James Corden
Alla fine ha vinto: Sacha Baron Cohen


Migliore attrice in un film commedia o musicale
Marija Bakalova – Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
Kate Hudson – Music
Michelle Pfeiffer – French Exit
Rosamund Pike – I Care a Lot
Anya Taylor-Joy – Emma

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Rosamund Pike
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Marija Bakalova
Alla fine ha vinto: Rosamund Pike


Migliore attore non protagonista
Sacha Baron Cohen – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Jared Leto – Fino all'ultimo indizio (The Little Things)
Bill Murray – On the Rocks
Leslie Odom Jr. – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Bill Murray
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Daniel Kaluuya
Alla fine ha vinto: Daniel Kaluuya


Migliore attrice non protagonista
Glenn Close – Elegia americana (Hillbilly Elegy)
Olivia Colman – The Father
Jodie Foster – The Mauritanian
Amanda Seyfried – Mank
Helena Zengel – Notizie dal mondo (News of the World)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Amanda Seyfried
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Glenn Close
Basta che non vinca: Glenn Close
Alla fine ha vinto: Jodie Foster


Miglior film in lingua straniera
Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
La llorona, regia di Jayro Bustamante (Guatemala)
La vita davanti a sé (The Life Ahead), regia di Edoardo Ponti (Italia)
Minari, regia di Lee Isaac Chung (Stati Uniti d'America)
Due (Deux), regia di Filippo Meneghetti (Francia)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Un altro giro
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Un altro giro
Alla fine ha vinto: Minari


Miglior film d'animazione
I Croods 2 - Una nuova era (The Croods: A New Age)
Onward - Oltre la magia (Onward)
Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon)
Soul
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (Wolfwalkers)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Wolfwalkers
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Soul
Alla fine ha vinto: Soul


Migliore sceneggiatura
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
Jack Fincher – Mank
Aaron Sorkin – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Florian Zeller e Christopher Hampton – The Father
Chloé Zhao – Nomadland

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Promising Young Woman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Promising Young Woman
Alla fine ha vinto: Il processo ai Chicago 7


Migliore colonna sonora originale
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – Soul
Trent Reznor e Atticus Ross – Mank
James Newton Howard – Notizie dal mondo (News of the World)
Alexandre Desplat – The Midnight Sky
Ludwig Göransson – Tenet

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Mank
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Soul
Alla fine ha vinto: Soul


Migliore canzone originale
Fight for You (H.E.R., D'Mile e Tiara Thomas) – Judas and the Black Messiah
Hear My Voice (Daniel Pemberton e Celeste) – Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Io sì (Seen) (Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi) – La vita davanti a sé (The Life Ahead)
Speak Now (Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) – Quella notte a Miami... (One night in Miami...)
Tigress & Tweed (Andra Day e Raphael Saadiq) – The United States vs. Billie Holiday

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Tigress & Tweed cantata da Andra Day
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Speak Now cantata da Leslie Odom Jr.
Basta che non vinca: Io sì (Seen) cantata da Laura Pausini. Non fatela vincere, vi prego!
Alla fine ha vinto: Io sì (Seen)



Premi per la televisione

Miglior serie drammatica
The Crown
Lovecraft Country - La terra dei demoni (Lovecraft Country)
The Mandalorian
Ozark
Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Lovecraft Country
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Crown
Basta che non vincano: The Mandalorian o Ratched
Alla fine ha vinto: The Crown


Migliore attore in una serie drammatica
Jason Bateman – Ozark
Josh O'Connor – The Crown
Bob Odenkirk – Better Call Saul
Al Pacino – Hunters
Matthew Rhys – Perry Mason

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Josh O’Connor
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Al Pacino
Alla fine ha vinto: Josh O'Connor


Miglior attrice in una serie drammatica
Olivia Colman – The Crown
Jodie Comer – Killing Eve
Emma Corrin – The Crown
Laura Linney – Ozark
Sarah Paulson – Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Emma Corrin
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Olivia Colman
Basta che non vinca: Sarah Paulson
Alla fine ha vinto: Emma Corrin


Miglior serie commedia o musicale
Emily in Paris
The Flight Attendant
The Great
Schitt's Creek
Ted Lasso

Pensieri Cannibali fa il tifo per: The Flight Attendant
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ted Lasso
Basta che non vinca: Ted Lasso
Alla fine ha vinto: Schitt's Creek


Migliore attore in una serie commedia o musicale
Don Cheadle – Black Monday
Nicholas Hoult – The Great
Eugene Levy – Schitt's Creek
Jason Sudeikis – Ted Lasso
Ramy Youssef – Ramy

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Nicholas Hoult
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jason Sudeikis
Basta che non vinca: Jason Sudeikis
Alla fine ha vinto: Jason Sudeikis


Migliore attrice in una serie commedia o musicale
Lily Collins – Emily in Paris
Kaley Cuoco – The Flight Attendant
Elle Fanning – The Great
Jane Levy – Lo straordinario mondo di Zoey (Zoey's Extraordinary Playlist)
Catherine O'Hara – Schitt's Creek

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Elle Fanning
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Catherine O’Hara
Alla fine ha vinto: Catherine O'Hara


Miglior miniserie o film televisivo
Normal People
La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)
Small Axe
The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Unorthodox

Pensieri Cannibali fa il tifo per: La regina degli scacchi
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La regina degli scacchi
Basta che non vinca: Normal People
Alla fine ha vinto: La regina degli scacchi


Migliore attore in una miniserie o film televisivo
Bryan Cranston – Your Honor
Jeff Daniels – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Hugh Grant – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Ethan Hawke – The Good Lord Bird - La storia di John Brown (The Good Lord Bird)
Mark Ruffalo – Un volto, due destini - I Know This Much Is True (I Know This Much Is True)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Hugh Grant
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Hugh Grant
Alla fine ha vinto: Mark Ruffalo


Migliore attrice in una miniserie o film televisivo
Nicole Kidman – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)
Cate Blanchett – Mrs. America
Daisy Edgar-Jones – Normal People
Shira Haas – Unorthodox
Anya Taylor-Joy – La regina degli scacchi (The Queen's Gambit)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Anya Taylor-Joy
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Anya Taylor-Joy
Alla fine ha vinto: Anya Taylor-Joy


Migliore attore non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
John Boyega – Small Axe
Brendan Gleeson – Sfida al presidente - The Comey Rule (The Comey Rule)
Dan Levy – Schitt's Creek
Jim Parsons – Hollywood
Donald Sutherland – The Undoing - Le verità non dette (The Undoing)

Pensieri Cannibali fa il tifo per: John Boyega
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: John Boyega
Basta che non vinca: Donald Sutherland
Alla fine ha vinto: John Boyega


Migliore attrice non protagonista in una serie, miniserie o film televisivo
Gillian Anderson – The Crown
Helena Bonham Carter – The Crown
Julia Garner – Ozark
Annie Murphy – Schitt's Creek
Cynthia Nixon – Ratched

Pensieri Cannibali fa il tifo per: Julia Garner
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gillian Anderson
Alla fine ha vinto: Gillian Anderson




Il Red Porchet

Dopo mesi senza, ecco il primo red carpet mondiale, almeno per quanto riguarda le cerimonie di una certa importanza. In più ci sono anche i look delle star che hanno seguito la cerimonia nella comodità delle loro umili dimore.
 
Il più figo
 
Bill Murray

Senza nemmeno competizione.
 
 
Le più fighe
 
 #10 Andra Day

 
#9 Kate Hudson

 
#8 Kaley Cuoco
 
 
#7 Gal Gadot
 
 
#6 Vanessa Kirby
 
 
 #5 Lily Collins
 
 
#4 Margot Robbie
 

#3 Elle Fanning


#2 Carey Mulligan


#1 Anya Taylor-Joy
 
La regina degli scacchi?
No. La regina ebbasta.
 
 
 
 

Sanremo 2021: sesso, ibuprofene e rock'n'roll

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Avevo scritto un post lunghissimo sul Festival di Sanremo 2021, ma per errore tutto il contenuto è andato cancellato TUTTO. Mi viene da piangere. E' l'ultima volta che preparo un post direttamente su Blogger, senza averlo salvato su Word. Ho fatto un autentico epic fail, come la partecipazione di Renga a questo Festival.

Non riuscendo a ripubblicare tutto, anche perché chi si ricorda cos'avevo scritto?, mi limito a riassumere i miei voti e le mie classifiche. Peccato, era un articolo stupendo in cui scrivevo perché è stato un Festival all'insegna di sesso, ibuprofene e rock'n'roll, ma non lo saprete mai. Potete soltanto immaginarlo...
A pensarci bene, forse è andata meglio così.

Comunque, per chi ancora non lo sapesse, hanno vinto i Måneskin. Da ragazzino non pensavo che avrei mai visto una rock band vincere Sanremo e invece è successo. Cazzo, sì!



I miei voti

Conduttori e ospiti


Amadeus
voto 6/10 come conduttore, voto 8/10 come cubista

Fiorello
4

Zlatan Ibrahimović
5

Matilda De Angelis
8

Elodie
9

Achille Lauro
7,5

Vittoria Ceretti
5

L'infermiera Alessia Bonari
7+

Barbara Palombelli
0

Loredana Bertè
7+

Laura Pausini
2

Il Volo
0

Mahmood
7


Campioni


Aiello
Canzone inascoltabile, ma lui è diventato il re dei meme
voto 6/10

Annalisa
Splendida perdente, è la nostra Amy Adams
7

Arisa
Bene lei, male la canzone scritta da Gigi D'Alessio
4,5

Bugo
Maltrattato
6

Colapesce e Dimartino
Musica leggerissima, ma a sentir bene nemmeno così tanto
8

Coma_Cose
Che teneroni
7-

Ermal Meta
Sanremese da far schifo
4

Extraliscio feat. Davide Toffolo
Nostalgici e allegri allo stesso tempo
6+

Fasma
Sotto le catene e l'autotune niente
4

Francesca Michielin e Fedez
Una delle canzoni peggiori nella carriera di lei, una delle migliori in quella di lui
6,5

Francesco Renga
Ha una voce armoniosa quanto una gara di urla tra Aiello e Mario Giordano
2

Fulminacci
Con la sua canzone è scattato il classico Colpo di Fulminacci
8+

Gaia
Ci son cascato di nuovo: mi sono innamorato
7+

Ghemon
Look indecente, canzone decente, ma gli manca quel non so che per esplodere
5,5

Gio Evan
A questo Sanremo non ho ancora sentito una canzone davvero terribi...
1

Irama
Primo (e speriamo ultimo) concorrente sanremese in DAD. C'è a chi la sua canzone è piaciuta, e chi mente.
7+

La Rappresentante di Lista
Originali, freschi, carismatici, che rivelazione!
8

Lo Stato Sociale
Con l'omaggio ai Nirvana nella quarta serata, si aggiudicano il mio personale premio per il miglior look
6+

Madame
A Star Is Born
8

Malika Ayane
Eterna incompiuta
6

Måneskin
Voce, suono, potenza, presenza scenica, e che gli vuoi dire? Potevano venire a Sanremo con una ballatona dal testo che diceva "Marlena se n'è andata e non ritorna più" e vincere facile, invece hanno proposto una bomba rock e hanno vinto lo stesso. E gli hater muti. Anzi, zitti e buoni.
8,5

Max Gazzè e la Trifluoperazina Monstery Band
Crede di essere simpatico, non lo è
4

Noemi
Nuovo look, nuova sicurezza, canzone un po' vecchia, ma emozionante
6+

Orietta Berti
La più gangsta di tutti
7

Random
Si chiama Random perché suona come un trapper a caso, ma il nome più appropriato per lui sarebbe Skip
3

Willie Peyote
Il mio testo preferito di Sanremo 2021, manca solo qualche emozione in più. Il mio cervello dice sì, il mio cuore dice boh.
6,5


Nuove proposte


Avincola
Il calciatore indie che non riesce a fare Goal
5,5

Davide Shorty
Fa male un po' di tutto: pop, R&B, reggae, rap, disco. Bene non fa niente.
4

Dellai
I gemelli Bugo con la canzone più scema del Festival
3

Elena Faggi
Tipetta adorabile e innocente che metterei alla guida del mondo, o se non altro del PD, ingiustamente subito segata dal televoto crudele
7

Folcast
La sua "Scopriti"è un lentone trip-hop raffinato, lui invece è un artista da scoprire
7,5

Gaudiano
Nome da tronista, che in realtà è il suo cognome, canzone dedicata al padre scomparso con testo che omaggia "Sometimes You Can't Make It On Your Own" degli U2, ma parecchio carente a livello musicale. Ingiusto vincitore tra le Nuove Proposte.
5

Greta Zuccoli
La Lana Del Rey de' noantri. Ne risentiremo parlare.
7,5

Wrongonyou
Look da teppista, canzone bellina, nome da tenere d'occhio
6+


I più fighi

#2 Achille Lauro


#1 Damiano David (Måneskin)


Le più fighe

#5 Victoria De Angelis (Måneskin)
Jennifer Lawrence premiata a Sanremo


#4 Annalisa


#3 Matilda De Angelis


#2 Elodie


#1 Gaia



Le mie canzoni preferite di Sanremo 2021

#5 Madame "Voce"

 


#4 Colapesce e Dimartino "Musica leggerissima"

 


#3 La Rappresentante di Lista "Amare"

 


#2 Måneskin "Zitti e buoni"

 


#1 Fulminacci "Santa Marinella"

Non se l'è filato quasi nessuno. Forse perché, come ha detto Linus su Radio Deejay, non si è dato fuoco sul palco e all'Ariston ha "soltanto" portato una bella canzone. La mia preferita di Sanremo 2021.

 




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