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Channel: pensieri cannibali
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Petite maman: mamanmia, che film!

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Petite maman


Petite maman è un film piccolo, ma grande. Capito?
No?

Intendo dire che è un film piccolo solo come durata, appena 72 minuti, e per la storia che racconta, in apparenza molto semplice e minimale. La vicenda di una bambina di 8 anni che si trasferisce per qualche giorno nella casa della nonna, appena venuta a mancare, dove i suoi genitori devono sbrigare alcune commissioni e svuotare l'abitazione. Uno spunto che sembra perfetto come inizio di un horror. Invece no. La bambina nel bosco dietro casa incontra un'altra bimba della sua età e che le assomiglia pure. A questo punto potrebbero venire in mente le gemelline di Shining, ma ribadisco che no, questo non è un horror.

"Sicuro non sia un horror???"

Petite maman non è un film dell’orrore, ok, eppure è una ghost story. È una fiaba magica e contemporaneamente è una vicenda iperrealistica, in cui ognuno si può ritrovare, anche chi non è una bambina di 8 anni. È una pellicola che sembra fatta di nulla, e invece dentro ha tutto. Per questo dico che è un film piccolo, che scivola via veloce come un sogno e quando finisce ti domandi se te lo sei solo immaginato, ma grande, per l'universalità della sua storia e per le emozioni che regala. Capito, adesso, o devo farvi un disegnino come ai bimbi di 8 anni?
(voto 8/10)


Va beh, eccovi il disegnino
 


Anni da cane, e pure anni da canne

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Anni da cane

Anni da cane potrebbe sembrare un “malattia movie”. In realtà è un tarocco e, se lo vedrete, capirete perché. La pellicola racconta di una ragazzina che calcola i suoi anni come se fossero quelli dei cani, visto che è convinta che al compimento di 16 anni (un’età molto avanzata per un cane) morirà. Nei panni di questa tipa c’è Aurora Giovinazzo, attrice emergente che si sta facendo notare anche in Freaks Out di Gabriele Mainetti. È un po’ la nostra Millie Bobby Brown e in questo film è una maldestra forza della natura alle prese con la sua personale Bucket List di cose da fare prima di morire.


A darle man forte, oltre che a compensare qualche faciloneria nella trama, c’è Federico Cesari, e io quando vedo uno del cast di Skam Italia in un film o in un’altra serie punto il dito verso lo schermo e come un pazzo tra me e me dico: “Lo sapevo io che questo faceva strada, lo sapevo”.


C’è pure un cameo di Achille Lauro nei panni di se stesso e a me Achille Lauro piace e se a voi invece no, per dirla con le sue parole: “Me ne frego”.


In più c’è anche una breve apparizione di Valerio Mastandrea e, non so voi, ma io non credo di aver mai visto un film brutto con Valerio Mastandrea.

Lo so che non è una scena di questo film, ma è quello che passa il convento, o più che altro il Google

Anni da cane potrebbe sembrare un “malattia movie”, ma in realtà non lo è. Più che altro è un “feel-good movie”, o forse è solo un “good movie” ebbasta.
(voto 6,5/10)




Il collezionista di carte non è un film su un collezionista di carte

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Il collezionista di carte

Quando vedete uno che a carte vince sempre, i casi sono 3:

#1 Ha un culo pazzesco

#2 Bara

#3 Sa contare le carte. È un “card counter”, che non è un collezionista di carte come il pessimo, ed erroneo, titolo italiano di questo film lascia intendere. È una strategia usata nel gioco d'azzardo che consiste nel ricordarsi tutte le carte che sono uscite, e quindi chi ha una memoria da schifo come me è già escluso dalla categoria in partenza, dopodiché bisogna sapere anche calcolare le probabilità con cui determinate carte potrebbero uscire nelle mani successive. In pratica, bisogna essere come La ragina degli scacchi delle carte, senza necessariamente essere stilosi e fighi come lei.

"Non è vero che sono stilosa e figa...
Chi prendo in giro? Lo sono eccome!"

Il protagonista di questo film, William Tell, sa appunto contare le carte. Una passione, che io più che altro definirei una patologia, scoperta durante il periodo in cui era in carcere e poi usata non tanto per fare soldi, quando per passare il tempo. Il prossimo passo è osservare la gente che lavora nei cantieri, io lo avviso. William Tell rientra nella categoria di quei personaggi solitari e di poche parole, come Ghost Dog, il pilota di Drive, o Nicolas Cage nel recente Pig. Quegli uomini tormentati dal passato che per anni sono andati a letto presto, come Noodles di C'era una volta in America.

"Scusate, ma io devo andare a dormire.
Sono le 8 di sera, s'è fatta 'na certa.

Nei suoi panni c'è Oscar Isaac, attore che ho sempre apprezzato parecchio ma con cui negli ultimi tempi il feeling si era spezzato, a causa dei noiosi e irritanti ruoli ricoperti in Scene da un matrimonio e Dune.

"In effetti, in questa serie mi prenderei a schiaffi da solo."

Qui per fortuna Oscar Isaac tira fuori un'interpretazione che – nomen omen – definirei da Oscar, accompagnato da una manciata di ottimi comprimari: Tye Sheridan, Willem Dafoe e la sempre idolesca Tiffany Haddish.

"Dimmi la verità, Tiffany: in Scene da un matrimonio sono davvero così noioso?"
"Non sei noioso. Sei una rottura di coglioni del decimo livello."

Dirige e scrive il tutto con maestria Paul Schrader, il regista di American Gigolo. Pellicola con cui questo suo ultimo lavoro condivide il fatto di essere un thriller-ma-non-troppo-thriller, di quelli che si concentrano più sullo studio del personaggio che non sulla vicenda “crime” di per sé. Quei thriller, e quei film, che piacciono a me.
(voto 8+/10)

"Caro Pensieri Cannibali, hai ragione: il titolo italiano del film fa schifo.
Se lo chiamavano Il piccolo grande mago delle carte, avrebbe avuto più senso.




Due donne - Passing: perché du donn is megl che uan

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Due donne - Passing

Du donn is megl che uan. Come si può intuire dal titolo italiano, questo film parla di due donne. Una è di colore e fiera di esserlo, l'altra è di colore ma si spaccia per bianca. Come faceva Michael Jackson. A questo punto intuirete anche che la pellicola tratta la tematica razziale.


La regista esordiente Rebecca Hall, già affermata attrice vista in film come Vicky Cristina Barcelona e The Town, in maniera molto intelligente ha deciso di affrontare l'argomento optando per il bianco e nero, che così non è solo una scelta stilistica fine a se stessa. Se a ciò aggiungiamo che la vicenda è ambientata negli anni '20, dello scorso secolo e non di questo, il b/n ci sta alla grande. Oh, poi invece magari si scopre che Rebecca Hall ha deciso di girarlo così soltanto per fare la figa, un po' come Kevin Smith ai tempi di Clerks - Commessi.

"Ma non l'ho mica girato così solo per fare il figo...
Ehm, forse."

Per quanto debuttante, Rebecca Hall dimostra di possere già una notevole maturità dietro la macchina da presa. Il resto lo fanno le due grandiose protagoniste, Tessa Thompson e Ruth Negga, con i loro sguardi, con i loro dialoghi e i loro silenzi.


Oltre a ciò che viene mostrato, sembra ugualmente importante ciò che non si vede, ciò che rimane solo immaginato. Cosa che lascia con l'impressione di essersi persi qualcosa. D'altra parte così è la vita, dove non c'è un narratore onnisciente che sa spiegare tutto. Nonostante tutti i tuttologi presenti sui social, quelli che un giorno sono virologi quello dopo sismologi e quello dopo ancora CT della Nazionale, possano far credere il contrario.


Giusto per indossare i panni del critico severo, posso dire che il finale mi ha lasciato un po' perplesso. Due donne quindi è un buon film, ma io ho un'idea per un'eventuale sequel/remake/reboot/spin-off che può essere ancora meglio, fin dal titolo: Tre donne. Perché tri donn is megl che du.
(voto 7/10)

"Sì, ok. Bella idea girare Tre donne, ma se poi qualcuno realizza Quattro donne ci frega alla grande."




Pig: Maremma maiala, Nicolas Cage non ha fatto una porcata

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Pig

Nicolas Cage alla ricerca della maiala che dei cattivoni gli hanno fregato. Da un'idea di partenza del genere, ci si potrebbe aspettare un incrocio trash tra John Wick e Babe, maialino coraggioso, con Nic Cage che se ne va in giro a dire frasi tipo: “Hey tu porco, leva le mani di dosso dalla mia porca”. A pensarci bene, potrebbe anche essere un film interessante. O più che altro esilarante.

"Questa sì che è un'ottima idea!"

Così comunque non è, grazie a Dio. Pig è un film che parte lento e taciturno, poi minuto dopo minuto acquista ritmo, senza comunque trasformarsi in un action picchiaduro, e regala una manciata di monologhi folgoranti che mi hanno ricordato quelli della serie Midnight Mass.


Io odio i pregiudizi, però ammetto che nei confonti di Pig prima di mettermi alla visione ne avevo parecchi, e dei peggiori. Le probabilità che questa pellicola fosse decente, alla vigilia erano tante quante quelle che una Nazionale capace di vincere un Europeo appena pochi mesi dopo non riuscisse a qualificarsi per un Mondiale giocando in un girone che sulla carta faceva ridere i polli, e pure i maiali.

"Chissà di quale Nazionale sta parlando?
Io non ne ho proprio idea."

Eppure la vita non va sempre come ce la immaginiamo. A volte sa sorprendere, nel bene o nel male. In questo caso nel bene. Nic Cage offre un'interpretazione dolente e sentita, in una pellicola scritta e diretta in maniera raffinata - sul serio - dall'esordiente Michael Sarnoski, capace di far riflettere e persino commuovere.

Sì, Pig è a tutti gli effetti un film con Nicolas Cage alla ricerca della maiala che gli hanno fregato, ma è anche molto di più e, contro ogni pronostico, non è una porcata. E i bookmakers muti.
(voto 7+/10)

"Tranquilli, raga, sono sempre quello di una volta.
Al prossimo film vi regalerò una porcheria coi fiocchi, promesso."




La musica di Novembre 2021: c'è del buono, del molto buono e anche del maligno

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Prima di tirare le somme di questo complicato ma tutto sommato affascinante 2021, è tempo di tirare le somme di questo novembre musicale. Anch'esso complicato, ma tutto sommato affascinante.



Per me è no

#5 Ed Sheeran

Ed Sheeran mi fa venire il nervoso. Perché è uno che le canzoni le sa scrivere. “Castle on the Hill” per esempio è uno dei miei pezzi preferiti degli ultimi anni e ogni volta che sento “Galway Girl” mi viene il buonumore. Sarà che penso al video con Saoirse Ronan. Nel suo nuovo album “=” si limita a proporre una raccolta di canzoni sbiadite, perfette per passare in radio, o a fare da sottofondo mentre si fa la spesa al supermercato, o come colonna sonora dei matrimoni da qui ai prossimi 10 anni. Per carità, non c'è niente di troppo male in questo, ma il ragazzo, ormai ragazzo padre, potrebbe fare meglio di così, se solo si applicasse.

 


#4 Silk Sonic

"An Evening with Silk Sonic", l'album d'esordio dei Silk Sonic, il superduo formato da Bruno Mars e Anderson Paak, è un tributo impeccabile per tecnica e stile alla musica Soul degli anni '70. C'è solo un piccolo ingrediente che manca e che per questo genere di musica è leggermente importante: l'anima.

 


#3 U2

La nuova canzone degli U2, composta per il film animato Sing 2, è così zuccherosa che farebbe venire il diabete a Willy Wonka. Non sapete chi è Willy Wonka?
Dai, è quello de La fabbrica di cioccolato, il romanzo di Roald Dahl, portato anche al cinema da due film con Gene Wilder e con Johnny Depp. Adesso è in preparazione pure il prequel con Timothée Chalamet. Non vi suona nessun campanello?
Va beh, già la battuta faceva schifo, se poi devo spiegarla e voi non capite allora è una tragedia. Proprio come il nuovo singolo degli U2.

 


#2 Farruko

Pensavo di averne sentite di tamarrate nella mia vita, ma questa rischia di superarle tutte. Persino i giostrai degli autoscontri la prossima primavera si vergogneranno a suonarla.

 


#1 Il Volo

C'è da ammettere che i tre tenorini de Il Volo sono diabolicamente astuti. Hanno aspettato che Ennio Morricone morisse per fare i loro vocalismi estremi, e osceni, sopra le sue musiche. Altrimenti col piffero che il Maestro glielo avrebbe permesso.

 



Per me è boh

Adele

“30” di Adele è un disco da mamme. Da casalinghe disperate. O da papà casalinghi disperati, sia mai che qualcuno si sogni di accusare di maschilismo me che ho la scritta “Girl Power” tatuata sul bicipite. No, non è vero, anche perché non sono manco sicuro di avercelo, un bicipite. Diciamo che ce l’ho tatuata spiritualmente. Ascoltando questo album, m’è venuta voglia di fare le pulizie domestiche e andare a prendere a scuola i figli che non ho.

Questa comunque non suoni per forza come una critica. È solo che sono fuori target, per una questione anagrafica. Pur essendo lei più giovane di me come età di 6 anni, a livello mentale io sono rimasto troppo teenager per poter apprezzare in pieno un lavoro del genere. Fin quando parlava di cuori spezzati andava bene, ma ora che Adele è tutta concentrata su divorzio, maternità, crescere un figlio in mezzo a un divorzio, per me connettermi con lei non è più facile come una volta.

L'album comunque contiene vari pezzi interessanti, soprattutto quando la cantante inglese esce dalla sua “comfort zone” e i ritmi si alzano. Come nelle swingheggianti “Cry Your Heart Out” e “Oh My God”, o nella rockeggiante, pe quanto Adele possa essere rock, “Can I Get It”, con la sua chitarrina alla “Faith” di George Michael. In vari altri momenti del disco invece Adele Laurie Blue Adkins, questo il suo nome completo, si sforza troppo per confermarsi la regina del genere strappalacrime. Peccato che a questo giro i pianti, più che miei, siano i suoi. Si senta “My Little Love”, in cui “duetta” singhiozzando con il figlio di 9 anni Angelo. Un pezzo che lei stessa ha ammesso che lui probabilmente odierà, quando sarà un adolescente. Oltre a costargli parecchie ore di terapia che mammà potrà sì permettersi di pagare, ma che penso lui si risparmierebbe volentieri. Nella parte finale poi esagera con le ballatone.

Lo so che avere da ridire su un disco di questa voce straordinaria è come lamentarsi dopo essere finiti in Paradiso, solo la prossima volta anche meno pathos, grazie. Non siamo in Game of Thrones, cara Adele, tranquilla che non c'è nessuno in grado di rubarti il trono dello struggimento. Adesso però non metterti a piangere perché ho detto queste cose, che se no non ne usciamo più.

 



Per me è sì

#4 IDLES

Un cantante punk accompagnato dai Queens of the Stone Age che propongono la loro personale versione di "Ok Computer" dei Radiohead. Più o meno è questa l'impressione che ho avuto ascoltando "CRAWLER", il nuovo sorprendente album dell'idolesco gruppo britannico IDLES. Ed è una gran bella impressione.

 


#3 Marracash

Mentre mi preparavo all'arrivo di “30”, il nuovo album di Adele, facendo scorta preventiva di fazzoletti, ecco che Marracash annunciava a sorpresa l'uscita del suo nuovo disco, “Noi, loro, gli altri”, per lo stesso giorno. Ci va coraggio, e anche un pizzico d'incoscienza, a pubblicare in contemporanea con la cantante più venduta dell'universo conosciuto. Poteva apparire come uno scontro impari, per lui. Dopo aver ascoltato entrambi i lavori, almeno dopo i primi giorni di frequentazione, a uscirne vincitore per quanto mi riguarda è invece il Marra.

Se già nel precedente riuscito “Persona” appariva ispirato, in questo nuovo album Marracash suona altrettanto e pure più in palla. Dentro c'è di tutto. Ci sono i campionamenti di Vasco, Guru Josh e persino Pavarotti, ci sono guest star come Blanco, Calcutta, Gué Pequeno, Joan Thiele e Fabri Fibra, ci sono i riferimenti alla storia d'amore con la ex Elodie e le frecciatine manco troppo velate a Fedez su una base in stile Gorillaz. Ci sono “Noi, loro, gli altri”. Dentro però c'è soprattutto Marracash con i suoi testi, la sua personalità, le sue nemesi e i suoi demoni.

Nel gioco dell'hip hop nostrano, il top player si conferma lui, con buona pace di Salmo, Ghali, Sfera Ebbasta e compagnia che fa brutto. Non vorrei fare il Manuel Agnelli di turno, che ha definito i Måneskin “i Beatles italiani”, ma un po' sì e allora dico che, pur non raggiungendo gli stessi livelli d'ironia e poesia, oggi Marracash può essere considerato lo Zerocalcare del rap italiano. Mica è poco, porcoddue. Se ancora avete dubbi su di lui, ascoltatevi “Dubbi” e vi passeranno.

 


#2 Damon Albarn

Uno, nessuno e centomila. Non sto parlando del protagonista del romanzo di Luigi Pirandello. Anche perché quando mai io ho mai parlato di letteratura italiana, signora mia?
Mi riferisco invece a Damon Albarn. Uno, perché questa volta si presenta con un disco in versione solista, per la seconda volta in carriera dopo lo splendido “Everyday Robots”. Nessuno, perché nessuno al mondo, manco Thom Yorke, ha un talento compositivo versatile come il suo, capace di passare dal pop all'indie, dal rock all'hip-hop, dalla musica africana alla colonna sonora di un'opera teatrale cinese. E centomila, perché si butta a capofitto in un'infinità di progetti, tra Blur, Gorillaz, The Good, The Bad & The Queen e quant'altro.

Il suo nuovo album solista rappresenta un'altra sfida ancora. Questa volta è partito da musica originariamente composta nel 2019 come un pezzo orchestrale ispirato ai paesaggi islandesi. Durante la noia del lockdown, ha però deciso di trasformare quelle composizioni dandogli una forma più pop. Soprattutto, impreziosendo il tutto con lo strumento migliore che ha a sua disposizione: la sua voce. Ne è uscito un album con lampi di Blur e di Gorillaz, ma anche pieno di piano, di sonorità jazz e di atmosfere alla Sigur Rós. Il disco islandese di Damon Albarn è un lavoro contemplativo, perfetto per ricordarsi il periodo più buio della pandemia e poi lasciarselo alle spalle, con dolcezza.

 


#1 Snail Mail

Io non credo che al mondo esista niente di oggettivamente bello. A parte Natalie Portman, il cinema di Stanley Kubrick e, forse, adesso anche questo disco appena uscito. “Valentine” è il secondo album della 22enne Lindsey Jordan, in arte Snail Mail, che rischia di essere il caso indie del 2021. Un po’ come l’anno scorso lo era stato “Punisher” di Phoebe Bridgers, in questo caso con sonorità meno folk e più pop-rock.

Solo una cosa non torna. Lindsey Jordan come nome del suo progetto s’è scelta “Snail Mail”, che significa “posta ordinaria”, e non si capisce per quale motivo, visto che nella sua musica e nella sua voce non c’è niente di ordinario. Dentro “Valentine” ha inserito dieci perle, una più preziosa dell’altra. Dieci canzoni oggettivamente belle. O forse no. Se godete nel sentire i tre tenorini de Il Volo che deturpano le composizioni di Morricone, ad esempio, magari non vi sembreranno così belle.

 



Guilty Pleasure del mese
Ana Mena

Ana Mena, la cantante reggaeton famosa o più che altro famigerata per i suoi duetti estivi con Rocco Hunt, ha fatto una cover in spagnolo di "Musica leggerissima" di Colapesce a Dimartino. E non è niente male. Sorpresa!
Mi resta solo un dubbio: ma Ana Mena e Soleil Sorge del Grande Fratello VIP sono la stessa persona?

   


Cotta del mese
Rosalía

Se c'è un genere musicale che non mi piace, a parte quella roba che fanno quelli de Il Volo, è la bachata. Che poi può essere definito un genere musicale?
Comunque, al solo pensiero mi vengono in mente gli Aventura e una serie di brividi mi attraversano il corpo. La nuova canzone di Rosalía però è proprio una bachata e devo ammettere che mi gusta parecchio, quindi come la mettiamo?
Il potere di Rosalía è più forte di quello della bachata?




Video del mese
Taylor Swift "All Too Well"

Lo dico?
Lo dico: dopo questo nuovo splendido video/cortometraggio da lei scritto e diretto, Taylor Swift sembra pronta per realizzare il suo primo film da regista vero e proprio. E io sono già pronto ad adorarlo.

 

 


Serial Killer di Novembre 2021: le serie mensili de Roma e del resto del mondo

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Manca poco al periodo più bello dell'anno. Perché arriva il Natale?
Ma va, sono mica Mariah Carey. Perché stiamo per essere inondati da una marea di classifiche di fine anno, quelle di Pensieri Cannibali comprese. Mi spiace per chi odia le classifiche...
Anzi no, come si fa a odiarle? E' qualcosa di inconcepibile, come odiare dei teneri gattini indifesi che ti guardano con gli occhioni dolci, prima di ficcarti un'unghia nella carne.
In attesa che la super classifica show abbia inizio, ecco intanto l'ultimo appuntamento del 2021 con la rubrica Serial Killer, dedicata alle serie belle e brutte passate su questi schermi nelle ultime settimane.



Serie Top del mese

Strappare lungo i bordi

Diciamolo pure: Zerocalcare c'ha avuto la classica botta de culo. Quante probabilità c'erano che capitasse una pandemia? Mentre noi ce ne stavamo sul divano a meditare sul da farsi, cioè a non fare un cazzo, ecco che lui se ne stava sì sul divano, ma da lì sopra progettava i suoi video a cartoni Rebibbia Quarantine, con i quali si faceva conoscere e amare anche da quei due stronzi rimasti che ancora non avevano letto i suoi fumetti: io e il mio armadillo. La pandemia è stata la botta de culo di Zerocalcare per conquistare i non fumettari, e pure la mia che ho avuto l’occasione di scoprire la sua opera.

"Botta de culo?
Ma che scrive 'sto infame?"

Fiutando il business, ecco che prontamente Netflix l'ha messo al lavoro – con sua grande gioia, immagino – su un'intera serie TV. Lui l'ha sfangata con appena 6 episodi della durata di 20 minuti circa l'uno, sigla e titoli di coda compresi. Nun te sforzà troppo, Zero, me raccomando. Comincio a vedere il primo episodio di Strappare lungo i bordi e penso che forse a questo giro ha fatto il passo più lungo della gamba. C'è un flusso di coscienza fatto di gag divertenti e riflessioni niente male, solo che mi sembra tutto un po' sfilacciato e non riesco a vedere il quadro complessivo. 'Ndo 'sta il quadro complessivo?

"Questo non capisce proprio 'na mazza."

Passano gli episodi e il dannato quadro complessivo si compone, non risparmiando un bel pugno allo stomaco. Io mi ritrovo a piagne come un Dawson Leery qualsiasi. Non solo piagne. È più che altro un misto di risate e lacrime, accompagnato dal pensiero che anche questa volta Zerocalcare ce l'ha fatta. Ha portato a casa la pagnotta e pure qualcosa in più. M'ha strappato l'anima, senza manco seguire i bordi. 'Tacci sua.


Yellowjackets

Ci sono quelle serie che manco nei miei migliori sogni riuscirei a immaginarle. Sarà che i miei sogni si devono sforzare di più? Cosa devo mangiare prima di coricarmi per avere una qualità onirica di livello cinematografico/televisiva?
Tra le serie che sogno di sognare, negli ultimi mesi sono arrivate Cruel Summer, Brand New Cherry Flavor e ora Yellowjackets. Cos'hanno in comune?


Sono tutte e tre ambientate negli anni '90, quindi in pratica basta fare una serie ambientata in quel decenno e io sono contento così. Nel caso di Yellowjackets, c'è inoltre un alternarsi tra il presente e i 90s, con uno stile nel ricostruire una vicenda passata ricca di contorni oscuri che mi ha ricordato quello de Il giardino delle vergini suicide. A ciò aggiungiamo un naufragar m'è dolce in questo mare in stile Lost/The Wilds, più un cast di giovani fighett... ehm, promesse capitanate da Sophie Nélisse, Ella Purnell e Sophie Thatcher e accompagnate da un paio di glorie 90s come Juliette Lewis e Christina Ricci, una colonna sonora da favola che solo nei primi due episodi propone Smashing Pumpkins, Hole, PJ Harvey e Portishead, e la mia nuova serie TV preferita è bell'e che servita. Ci va tanto?

"Non sto mica piangendo, è che mi entrata una puntata di Strappare lungo i bordi negli occhi."


Succession

Se ancora non state seguendo Succession – mannaggia a voi! – vi do un buon motivo per farlo. Nel terzo episodio della terza stagione c’è il miglior uso di una canzone dei Nirvana possibile e immaginabile. Di quale canzone si tratta non ve lo dico, così siete costretti a guardare la serie per scoprirlo. Al riguardo Courtney Love, una che non concede spesso i diritti dei pezzi di Cobain in film o serie, sui social ha scritto: “Non mi sono mai sentita così bene ad approvare l'uso di una canzone di Kurt. Sono sicura che ne è orgoglioso”.


Che poi ci sono anche vari altri motivi per guardare Succession. Ad esempio Kieran Culkin, qui nei panni di uno dei personaggi più idoleschi nella storia dei personaggi idoleschi. Siamo ai livelli del Kevin McCallister interpretato da suo fratello Macaulay Culkin in Mamma, ho perso l’aereo. E non è nemmeno l’unico personaggio cult della serie.


Un’altra ragione è perché racconta in maniera spietata e divertente le complesse vicenda dei Roy, famiglia fittizia a capo di uno dei più grandi imperi televisivi e mediatici degli USA, ed è un po’ come sbirciare dentro la casa (di lusso) dei Berlusconi americani. O come assistere a un incrocio tra una tragedia e una commedia shakespeariana, davanti alla quale lo stesso Bardo s’inchinerebbe.

"Ti prego Pier Silvio, elimina Barbara D'Urso dai tuoi canali una volta per tutte."

Un altro motivo è che, se ancora non state seguendo Succession, vi state perdendo una delle serie migliori degli ultimi anni, che a ogni stagione non fa che migliorare. A parte queste cose, comunque, non vi perdete mica niente di che.



Serie così così del mese

Dexter: New Blood

C'è qualcosa di rassicurante, nella nuova stagione revival di Dexter. Cosa che per una serie su un assassino psicopatico non è che sia così positiva. Anche se adesso si fa chiamare Jim Lindsay, il serial killer precedentemente noto come Dexter Morgan resta sempre lo stesso. Si è messo a fare il boomer boscaiolo in una cittadina sperduta di montagna e le atmosfere assolate di Miami sono solo un ricordo, ma il suo "passeggero oscuro" continua a fargli compagnia e la serie, pur essendosi data una rispolverata, gioca come in passato con la paranoia e i pensieri malati del suo protagonista.

"Ucciderei per riavere il caldo di Miami."

Dopo i primi tre episodi, New Blood si dimostra più intrigante rispetto all'ottava deludente stagione, quella che nel 2013 aveva messo una (pessima) fine provvisoria alle avventure insanguinate di Dexter. C'è però da aggiungere che non ci andava molto a fare di meglio e per ora questo revival sembra ancora alle fasi introduttive. Nella speranza che il suo potenziale esploda del tutto nei prossimi episodi, per il momento bentornato caro vecchio rassicurante Dexter Morgan. Pardon, Jim Lindsay.



Serie Flop del mese

Vita da Carlo

Che vita di merda, la Vita da Carlo. E' Verdone il primo ad ammettere che vive proprio male. E che serie di merda, la Vita da Carlo. Magari questo farà più fatica ad ammetterlo. Bisogna però dire le cose come stanno, perché quanno ce vo, ce vo. Nei momenti migliori, la prima (e si spera ultima) serie autobiografica ideata, interpretata, scritta e diretta da Carlo Verdone strappa un sorriso di compassione. Nei momenti peggiori, è proprio imbarazzante. Come l'apparizione di Morgan, che vorrebbe essere un po' una sorrentinata e invece finisce per essere solo una trashata degna di un programma condotto da Barbara D'Urso.


Uno allora pensa che almeno quando Verdone si limita a fare il Verdone funzioni. No. Tutt'altro. Dentro Vita da Carlo c'è persino troppo Verdone e dal titolo si poteva mettere in conto, solo che è un Verdone che ormai non sembra avere più niente da dire. Quando tenta di far ridere, piazza delle gag sorpassatissime e ricche di stereotipi, tenute insieme da una risicatissima trama che vede il protagonista candidato come sindaco di Roma. Quando poi si sforza di fare il profondo, è 'na tragedia.

"Io pensavo che per passare per profondi bastasse fare una scena sul terrazzo mentre mi fumo una sigaretta e della musica pensierosa sotto.
Non è così?"

Lo so che la serie si chiama Vita da Carlo ma, se solo lui si spostasse un po' più in là e ci lasciasse vedere anche gli altri personaggi, qualcosa di buono magari verrebbe fuori. Io ad esempio guarderei volentieri uno spin-off dedicato al personaggio di sua figlia, interpretata non dalla vera figlia di Verdone, bensì dalla figlia di Margherita Buy, Caterina De Angelis, giovane attrice di cui credo sentiremo parlare ancora. Carlé, te invece mi sa che è meglio se ti butti in politica veramente, che tanto peggio de così...



Cowboy Bebop

Della serie anime Cowboy Bebop ricordo poco. Giusto che l'hanno data per qualche tempo su MTV Italia tra la fine dei 90s e i primi Anni Zero ed era una figata pazzesca. Adesso hanno provato a fare l'adattamento live action, dove si vede che si sforzano a tutti i costi di fare i fighi, ma senza successo. Perché chi è figo, lo è e basta. Persino Brad Pitt se si sforzasse di fare il figo, finirebbe per non esserlo...


Ok, probabilmente Brad sarebbe figo lo stesso. Cowboy Bebop con attori in carne e ossa invece no. Sarà che gli attori scelti non è che siano proprio l'ideale. A partire dal protagonista John Cho, che per me è e resterà sempre Harold del duo Harold & Kumar, i protagonisti della commedia demenziale American Trip - Il primo viaggio non si scorda mai, quindi nei panni del cacciatore di taglie Spike Spiegel per me è del tutto inverosimile.


Certe cose non andrebbero toccate, non così almeno. Preferisco tenermi il ricordo di Cowboy Bebop, serie anime fighissima che con il suo stile ha anticipato cosette tipo Matrix e Kill Bill, piuttosto che pensare a questo maldestro adattamento che avrebbe anche un senso, solo se non cercasse a tutti i costi di scimmiottare l'originale.



Guilty Pleasure del mese
Hawkeye

Odio il Marvel Cinematic Universe, a parte qualche rara eccezione come WandaVision e Avengers: Endgame, e odio i film natalizi Disney con gli animali, a parte qualche rara eccezion... no, li odio tutti. In compenso amo Hailee Steinfeld. Che cosa ne penso allora di Hawkeye, una serie Marvel-Disney ambientata a Natale con protagonisti Hailee Steinfeld e un cane?
Con cane non intendo Jeremy Renner, sebbene non sia proprio l'attore più da Oscar del mondo, ma un cane vero e proprio che fa bau bau. No, ribadisco: non sto parlando di Jeremy Renner, anche se la serie si chiama Hawkeye, cioè Occhio di Falco, quindi dovrebbe essere il protagonista principale, mentre in realtà ha così tanto carisma da risultare un personaggio secondario persino nella sua stessa serie. Comunque, com'è 'sta serie?


A sorpresa, la sto trovando decisamente gradevole, perlomeno i primi due episodi usciti. Tutto merito di Hailee Steinfeld?
Nooo, non del tutto. Diciamo soltanto al 99%. Resta fuori un dignitoso 1%, in cui la serie ha altre frecce nel suo arco da tirare. Tipo Hailee Steinfeld che tira con l'arco. Dite che pure questo rientra nel suo 99% di meriti?
Al momento non mi viene in mente nient'altro, sorry, però Hailee Steinfeld da sola vale il prezzo del biglietto. Ricordo che è riuscita a rendere simpatica persino Emily Dickinson che, insomma, grandissima poetessa e tutto, ma non è che fosse conosciuta come Miss Simpatia, e invece nella serie Dickinson Hailee riesce a ribaltare qualsiasi preconcetto sul suo conto. Così come qui mi sta rendendo piacevole la visione di una roba festiva Marvel+Disney uniti per distruggermi. Miracolo di Natale?
No, Miracolo della Steinfeld, che sarebbe una delizia pure in una serie su Giorgia Meloni... mmm, forse.

"Chi è Giorgia Meloni?
Una cattivona tipo Thanos?"



Cotta del mese
Simona Tabasco (Luna Park)

Luna Park è una serie TV italiana Netflix che tutto sommato non mi è dispiaciuta. Ha alcuni momenti da fiction Rai, però possiede anche qualche buona idea, un'intrigante colonna sonora post-moderna, una bella ambientazione nella Roma degli anni '60 e soprattutto c'è Lei. Simona Tabasco. Un mix tra Matilda Lutz ed Emilia Clarke. Ogni volta che è presente in scena, è impossibile non guardarla con gli occhi a forma di cuore. 😍
Insieme a lei, un giretto al Luna Park non è affatto male anche per chi come non è particolarmente fan dei Luna Park.




Ultima notte a Soho: la città l'è piena di tentazioni, l'è tentacolare, l'è una brutta bestia

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Ultima notte a Soho

Come Artemio prima di lei, Eloise è una ragazza di campagna che decide di trasferirsi nella grande città. Al momento della partenza, la nonna l’avverte che “la città l'è piena di tentazioni, l'è tentacolare, l'è una brutta bestia!”.

"Mi sa che la cara nonnina aveva ragione."

Infatti così è. A Londra, più in particolare nel quartiere di Soho, Ellie finisce invischiata in una misteriosa vicenda, a cavallo tra presente a passato. Un presente dove studia alla scuola di moda. Non perché “vuole fare la modella”, come diceva una pubblicità di cui qualche boomer si ricorderà, ma perché vuole diventare stilista, come Cruella. Potevo dire come Valentino o Versace, solo che lei ha più uno stile da Cruella, ecco. Il passato sono invece i favolosi anni ’60, che poi a guardare più da vicino, come già suggeriva Mad Men, così del tutto favolosi non erano.

"Gli anni '60 in generale non so, ma personalmente io sono favolosa al 100%."

Ultima notte a Soho è un thriller psicologico che procede come un trip psichedelico. A livello visivo è una delle cose più belle su cui possiate mettere gli occhi e la sua colonna sonora 60s è una delle cose più gradevoli su cui possiate mettere le orecchie.

"Sì, non male questa colonna sonora."

Quanto alle emozioni, mi tocca ammettere che non mi ha travolto/sconvolto come avrei sperato. Sarà che avevo delle aspettative un “tantino” esagerate, del tipo: “Questo deve assolutamente diventare il mio nuovo film preferito, quant’è vero Iddio”.

Tra omaggi a Repulsione di Roman Polański, echi di Dario Argento, Edgar Wright che dirige in maniera sempre più pazzesca, una magnifica Londra anni ‘60, una Tommasina McKenzie che veda la gente morta come in un’opera di Shyamalan (che non a caso l'ha voluta nel suo ultimo Old), un Matt Smith che si dimostra la scelta più stilosa come prossimo James Bond, e una deliziosa Anya Taylor-Joy che balla e canta in maniera deliziosa, c’è molto di che gioire e rimanere incantati.


Resta solo un pizzico di delusione dovuto al fatto di non poter dire che sia diventato il mio nuovo film preferito, maledette folli aspettative.
(voto 7,5/10)





Cotta adolescenziale 2021

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Cominciano le classifiche di fine anno di Pensieri Cannibali, yeah!
Vi anticipo che quest'anno ci sarà qualche piccolo cambiamento. Ad esempio non ci saranno i sondaggi, dato che portavano a un rallentamento nel caricamento del sito, e la chart "Person of the Year" salta, visto che presentava personaggi comunque presenti pure nelle altre classifiche ed era un po' inutile. Inoltre, mi sento generoso e voglio lasciare il compito al Time, una rivista emergente in cerca di visibilità.

Immancabile è invece la Top 10 delle cotte adolescenziali, le star di cui mi sono innamorato, o infatuato pesantamente, nel corso del 2021. Quest'anno è stata dura in particolare l'assegnazione dei primi due posti, in cui potremmo dire che fino all'ultimo c'è stato un testa a testa all'ultimo voto. Non fosse che a decidere ci sono solo io e quindi a scannarsi sono state le mie due personalità: Marco Goi e Cannibal Kid.

Ecco chi l'ha spuntata alla fine.



#10 Victoria De Angelis (Måneskin)
(Italia/Danimarca, 2000)

Lo so che c'è chi è stufo che nelle foto faccia sempre la stessa faccia con la bocca aperta. Qualcuno ha ipotizzato che abbia una paralisi facciale, o soffra di qualche sindrome particolare. Io comunque non discrimino nessuno e le voglio bene anche così. E poi è un suo tratto distintivo, come la Magnum di Zoolander o le pose di Posaman.

"Non è vero che nelle foto ho sempre la bocca aper..."


#9 Greta Scarano
(Italia, 1986)

Sia in versione coatta nei panni di Ilary Blasi - perché sì, Ilary Blasi è coatta - in Speravo de morì prima, che in versione più alternative col capello rosa in Chiamami ancora amore, Greta Scarano è stata una delle sorprese più belle dell'anno.

"Pure io so''n po' coatta!"


#8 Penélope Cruz
(Spagna, 1974)


Più passa il tempo, e più Penélope Cruz diventa brava a recitare e pure guapa. Che poi ha appena 47 anni, mica è una vecchia decrepita. Al limite può essere considerata una MILF paralela.



#7 Jung Ho-yeon
(Corea del Sud, 1994)

Squid Game ha fatto anche cose buone. Se sia una serie troppo violenta ed estrema per un pubblico di giovanissimi lo scopriremo tra qualche anno, quando vedremo se i bambini di oggi saranno diventati una generazione di sadici pazzi psicopatici assassini. Quello su cui anche le mamme pancine e i fan della censura probabilmente saranno d'accordo comunque è che la concorrente n. 067 interpretata da Jung Ho-yeon è adorabile e l'unica cosa che ha di assassino è lo sguardo.



#6 Miriam Leone
(Italia, 1985)

La rossa del cinema italiano quest'anno nei panni di Eva Kant si è presentata più che altro in versione bionda.
Era così giusto per dire, per fare conversazione, mica me ne lamento.



#5 Margaret Qualley
(USA, 1994)

Non so perché, ma dopo averla vista nella serie Maid m'è venuta voglia di assumerla come domestica. Non che me la possa permettere, però sognare non costa nulla e almeno questo me lo posso permettere.

"Ma come, Pensieri Cannibali mi ha assunta senza che abbia manco fatto un colloquio?"


#4 Hailee Steinfeld
(USA, 1996)

Con la serie Dickinson mi ha fatto amare Emily Dickinson, che insomma non è che fosse considerata la poetessa più sexy nella storia della letteratura americana. Con la serie Hawkeye mi ha fatto amare un personaggio del Marvel Cinematic Universe, e io nei confronti dei supereroi ho una posizione a metà strada tra Martin Scorsese e Thanos. In passato, con Il Grinta, era riuscita a farmi apprezzare relativamente pure un western dei Coen, e io non sono certo un fan né dei film western né dei film dei Coen, e con Bumblebee un titolo della saga dei Transformers che, insomma, stiamo parlando di pellicole su dei robottoni. In pratica, con Hailee Steinfeld tutto è possibile.



#3 Ana de Armas
(Cuba, 1988)

Altroché Bond Girl. Ana de Armas dovrebbe essere la nuova 007 in persona, senza se e senza ma. Credo che nemmeno Sean Connery avrebbe niente da ridire. Ho anche già pronto il titolo del film con lei protagonista: Da Cuba con amore.



#2 Elizabeth Olsen
(USA/Norvegia, 1989)

Elizabeth Olsen in versione Wanda è un'autentica Vision.



#1 Zendaya
(USA, 1996)

C'aveva ragione Ariana Grande: God is a woman. Qua sulla Terra si fa chiamare Zendaya.





Un anno in musica - Best Albums of 2021: i miei dischi preferiti del 2021

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Un anno in cui sono usciti due dischi di Lana Del Rey può essere un brutto anno a livello musicale?
Sì, se odi Lana Del Rey. Per me invece questo 2021 è stato pieno di ottima musica. Di Lana, ma anche di molti altri. Ecco i 20 album che personalmente mi sono piaciuti di più. Spero che all'interno di questa classifica possiate trovare almeno uno spunto di ascolto che vi svolterà, se non la vita, la giornata.



#20 Vasco Brondi “Paesaggio dopo la battaglia”

Genere: cantautorato indie
Suona come: le luci della centrale elettrica che si sono accese completamente

 


#19 Lana Del Rey “Chemtrails Over the Country Club”
e“Blue Banisters”


Genere: classico moderno ammeregano
Suona come: Lana che fa quel ca**o che vuole e pubblica quanti ca**o di dischi vuole quando ca**o vuole



#18 Celeste “Not Your Muse”

Genere: pop soul
Suona come: Amy Winehouse e Adele che si sfidano al karaoke

 


#17 Marracash “Noi, loro, gli altri”

Genere: rap italiano
Suona come: un rapper che si mette a nudo, e non per mettere in mostra i tatuaggi

 


#16 Japanese Breakfast “Jubilee”

Genere: indie pop
Suona come: una colazione bella vitaminica

 


#15 Lorde “Solar Power”

Genere: folk pop hippie
Suona come: un'estate senza fine, come in Point Break

 


#14 Pale Waves “Who Am I?”

Genere: pop punk
Suona come: Avril Lavigne nei primi anni zero

 


#13 Iosonouncane “IRA”

Genere: boh? Diciamo sperimentale, che quando non si sa, va sempre bene
Suona come: un (lungo) viaggio per andare a scoprire dove finisce l'arcobaleno

 


#12 Halsey “It I Can't Have Love, I Want Power”

Genere: industrial pop
Suona come: i Nine Inch Nails con una popstar come cantante

 


#11 Wolf Alice “Blue Weekend”

Genere: dream rock
Suona come: un sogno che si trasforma in un incubo che poi diventa di nuovo un sogno

 


#10 Damon Albarn “The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows”

Genere: jazz pop
Suona come: un soggiorno in Islanda ai tempi del Covid. Detto così magari può non sembrare proprio il massimo, ma grazie a Damon ha il suo fascino.

 


#9 Snail Mail “Valentine”

Genere: pop rock
Suona come: la musica un po' anni '90 che vorrei fare io, se solo sapessi suonare la chitarra o cantare o avessi un qualche tipo di capacità musicale qualsiasi

      


#8 Julia Bardo “Bauhaus, L'Appartamento”

Genere: cantautorato pop
Suona come: una ragazza in un appartamento che suona solo per te

 


#7 Jungle “Loving in Stereo”

Genere: disco dance che fa stare bene
Suona come: i Bee Gees remixati da Fatboy Slim

 


#6 BLANCO “Blu Celeste”

Genere: punk rap
Suona come: un pazzo appena scappato di casa, o da un manicomio criminale

 


#5 Little Simz “Sometimes I Might Be Introvert”

Genere: alternative hip hop
Suona come: The Miseducation of Lauryn Hill Little Simz

 


#4 Sam Fender “Seventeen Going Under”

Genere: indie rock
Suona come: un ragazzo che diventa uomo davanti ai tuoi occhi, e alle tue orecchie

 


#3 Arlo Parks “Collapsed in Sunbeams”

Genere: indie trip hop
Suona come: una carezza

 


#2 Billie Eilish “Happier Than Ever”

Genere: bedroom pop all'ennesima potenza
Suona come: Billie Eilish più felice che mai, per quanto Billie Eilish possa suonare felice

 


#1 Olivia Rodrigo “SOUR”

Genere: teen pop rock
Suona come: una festa di liceali finita male, tra litigi, pianti e cuori spezzati

 




Oh mama mama mama, sai perché mi batte il corazon? Ho visto È stata la mano di Dio

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È stata la mano di Dio

Oh mama mama mama,
oh mama mama mama,
sai perché mi batte il corazon?
Ho visto È stata la mano di Dio,
ho visto È stata la mano di Dio,
oh mama, inamorato sono!
[coro da stadio]


Sorrentino è cresciuto con il culto della mano di Dio di Maradona, io con quello del divin codino di Baggio. Lui con la musica dei Talking Heads, io con quella dei Radiohead. Lui con le VHS del regista di C'era una volta in America, io con quelle del regista di C’era una volta a… Hollywood. Lui con le tette di zia Patrizia, io con quelle di zia Pamela Anderson.


Pur con le piccole differenze del caso, anche per una questione anagrafica, mi sono quindi immedesimato parecchio nella ricostruzione, in bilico tra realtà e finzione, della gioventù di Sorrentino fatta attraverso il suo alter ego Fabietto nella sua nuova pellicola.



Sarà per questo che È stata la mano di Dio è stato il primo film di Sorrentino che ho amato veramente. Tutti i suoi lavori precedenti li ho stimati moltissimo. Questo l'ho proprio sentito mio.

La meno piccola differenza tra me e Sorrentino è che poi io sono diventato un blogger cinematografico sull'orlo del fallimento, mentre lui poi è diventato il cineasta italiano più acclamato nel mondo dai tempi di Federico Fellini. Accostamento non casuale. Se La grande bellezza era la sua rilettura de La dolce vita nella decadente Roma contemporanea, È stata la mano di Dio è un po' il suo Amarcord personale. A questo punto gli manca solo di girare il suo 8½, e chissà che non abbia già iniziato ad immaginarselo.

"Cosa stiamo guardando?"

"Beh, non avete mai visto una persona mangiare?"

La realtà è scadente, menomale che c'è il cinema. Soprattutto quello di Fabietto... pardon, di Paoletto Sorrentino.
(voto 8½/10)




Le meglio serie TV 2021

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Le 20 serie TV che mi sono piaciute di più nel corso del 2021.
Così. De botto. Senza senso.



#20 SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano
(docu-serie)

Vincenzo Muccioli ha trovato la cura contro la droga: incatenare i drogati. Incredibilmente, questi non prendono più la droga. Non possono più fare nemmeno nient'altro, ma questo è solo un piccolo effetto collaterale.
Peccato sia morto, perché altrimenti avrebbe trovato anche la cura contro la povertà: incatenare i poveri, così non possono più spendere soldi.


#19 Reservation Dogs
(stagione 1)

Un gruppo di ragazzini nativi americani di una riserva indiana finisce conteso tra John Wayne e Kevin Costner.
Poi arriva Django che sfida entrambi a un duello alla Sergio Leone accompagnato dalle musiche di Ennio Morricone.
Poi arrivano anche Bud Spencer e Terence Hill che prendono a cazzotti tutti, pure i ragazzini.
Detto ciò, questa serie non è per niente western.


#18 Losing Alice
(miniserie)

Una regista che in passato ha firmato un film cult attraversa un periodo di crisi creativa. Finché non si imbatte in una giovane sceneggiatrice che le propone un copione favoloso. Si intitolata Guerre spaziali, racconta di guerrieri Jeti e di Imperi Megagalattici. Le suona tutto stranamente famigliare, ma decide di girarlo comunque, e poi - chissà perché - le arriva una bella denuncia per violazione di copyright.


#17 Brand New Cherry Flavor
(miniserie)

Una giovane regista arriva a Los Angeles per girare il suo primo film. Il progetto parte alla grande, fino a che decide di ingaggiare nel cast Kevin Spacey, Armie Hammer, Chris Noth e Shia LaBeouf, dare in mano una pistola ad Alec Baldwin, chiedere consigli di regia a Woody Allen e Roman Polański, e farsi produrre da Harvey Weinstein. Inspiegabilmente, le cose cominciano a complicarsi.


#16 Only Murders in the Building
(stagione 1)

Ci sono Selena Gomez, due vecchietti e Sting. Quindi in totale tre vecchietti.
Non è l'inizio di una barzeletta sconcia, ma delle serie comedy più divertente e piacevole dell'anno. E pazienza se la parte thriller non è altrettanto eccezionale.


#15 Calls
(stagione 1)

Possono delle semplici conversazioni telefoniche dare vita a una delle serie più avvincenti e sorprendenti dell'anno?
Sì, se non provengono da qualche fastidoso call center, sì.
Con questo non voglio dire che io abbia qualcosa contro chi lavora nei call center, però smettetela di chiamarmi, per favore.


#14 Yellowjackets
(stagione 1)

Un aereo con a bordo una squadra di calcio femminile precipita in un posto in mezzo al nulla. Dopo un iniziale scoraggiamento, realizzano che non è una cosa troppo negativa, visto che possono dare il via al sogno della Superlega calcistica senza che la UEFA e la FIFA abbiano niente da ridire. Alcuni celebri club europei assetati di soldi si uniscono al loro campionato. Al termine, la Juve perde in finale.


#13 It's a Sin
(miniserie)

Anni '80. Un gruppo di ragazzi gay condivide un appartamento a Londra, dove si danno ai party e alla pazza gioia.
Oh, finalmente una serie allegra e spensierata!
Com'è allora che si finisce col piangere come vitelli che ascoltano un disco di Adele?


#12 Cruel Summer
(stagione 1)

Siamo negli anni '90, in una cittadina americana una ragazza bionda popolare e amata da tutti scompare misteriosamente, ma non è Twin Peaks.
Ehm, ne siamo sicuri?


#11 Midnight Mass
(miniserie)

Un giovane prete arriva per prendere il posto dell'anziano collega malato su un'isoletta isolata, dove comincia una serie di eventi inspiegabili. Del tipo che Alessandra Amoroso si mette a cantare con una voce melodiosa, Barbara Palombelli si prende una pausa di ben 10 minuti dalla programmazione televisiva quotidiana e Nicolas Cage gira un film con un maiale che non si rivela una porcata. E c'è subito chi parla di miracoli.


#10 Anna
(miniserie)

Un'epidemia colpisce la popolazione adulta, mentre i bambini sembrano esserne immuni.
Niccolò Ammaniti nel suo libro del 2015 Anna, da cui quest'anno ha tratto l'omonima miniserie, aveva predetto il Covid. E i Simpson muti.


#9 WandaVision
(miniserie)

Elizabeth Olsen lascia il Marvel Cinematic Universe per iniziare una carriera nel mondo delle sitcom. Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, la denuncia per violazione di contratto. Poi arriva Scarlett Johansson, denuncia tutti e vince lei. Perché come dare torto a Scarlett Johansson?


#8 Squid Game
(stagione 1)

456 persone partecipano a un gioco mortale che sembra l'imitazione di Hunger Games, che a sua volta sembrava l'imitazione di Battle Royale, che a sua volta sembrava l'imitazione dell'adolescenza di Pietro Castellitto a Roma Nord.


#7 The White Lotus
(stagione 1)

Un gruppo di persone ricche e pseudo-famose fa una vacanza in un resort hawaiano. Finisce in tragedia.
In pratica, la versione HBO de L'isola dei famosi.


#6 Ginny & Georgia
(stagione 1)

Avete presente Rory & Lorelai Gilmore di Una mamma per amica?
Ecco, Ginny & Georgia sono la loro versione più alternativa, incattivita e con due nomi ancora più demmerda.


#5 Omicidio a Easttown
(miniserie)

Dopo aver costretto a morte certa, per colpa del suo egoismo, il povero Leonardo DiCaprio, ed essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic, Kate Winslet in preda ai rimorsi e in cerca di riscatto inizia una carriera da detective in una piccola cittadina chiamata Easttown. Qui indaga su un misterioso omicidio. A commetterlo sarà stato Leo tornato in vita e in cerca di vendetta?


#4 Succession
(stagione 3)

Un magnate dei media ultraottantenne che ha una relazione con una donna molto più giovane di lui e che non ci sta più molto con la testa si divide tra problemi giudiziari, la successione del suo impero economico tra gli ambiziosi figli e la decisione su chi sarà il prossimo presidente del suo Paese.
No, non è la trama del sequel de Il caimano o di Loro, ma della terza fenomenale stagione di Succession.


#3 Strappare lungo i bordi
(stagione 1)

La splendida serie del fumettista Zerocalcare riassunta in breve.




#2 Maid
(miniserie)

Questa è la maxi storia di come la vita di una giovane donna cambia quando lascia il compagno che la abusa psicologicamente, se ne va a vivere a Los Angeles dallo zio Phil e comincia a farsi chiamare La principessa di Bel-Air.
Ho forse fatto confusione tra serie diverse?


#1 Foodie Love
(stagione 1)

Una tipa spagnola e un tipo argentino si conoscono su una app per appassionati di cibo e gastronomia chiamata Foodie Love.
Stanno già preparando il remake italiano con protagonisti Benedetta Parodi e Carlo Cracco... no, non è vero, però potrebbe essere un'idea.





Un anno in musica, Parte II - Best Songs of 2021: le mie canzoni preferite del 2021

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Quest'anno ho sentito così tanta musica che a un certo punto il mio Spotify mi ha fatto "Ciao ciao" con la manina e se n'è andato in vacanza. Condensare 365 giorni di ascolti quasi 24 ore su 24 in appena una ventina di canzoni quindi non è stato facile, ma c'ho provato lo stesso.



#20 Justin Bieber ft. Daniel Caesar, Giveon "Peaches"

Genere: R&B (Rhythm & Bieber)
Suona come: Justin Bieber che contro ogni previsione e contro ogni logica fa una canzone decente.
Scherzo eh, ne aveva già fatte in passato. Tipo una o massimo due.



#19 Lizzo ft. Cardi B “Rumors”

Genere: tranqi funky
Suona come: la canzone più simpatica, e spettegola, dell'anno

 


#18 Purple Disco Machine ft. Eyelar "Dopamine"

Genere: dance
Suona come: la musica per cui vale la pena che le discoteche abbiano riaperto

 


#17 Adele “Can I Get It”

Genere: indie rock?!?
Suona come: la musica che Adele può fare quando non vuole costringerci a piangere sotto al piumone

 


#16 La Rappresentante di Lista “Amare”

Genere: elettropop
Suona come: il pezzo che vorresti scendere a ballare nudo in mezzo alla strada, e se sei ubriaco come una me**a prima o poi potresti anche farlo



#15 Camila Cabello “Don't Go Yet”

Genere: salsa (non pensavo che un pezzo di musica salsa sarebbe mai stato presente in una mia classifica, eppure è successo)
Suona come: una festa a Cuba. Non che ci sia mai stato, ma è così che me la immagino.

 


#14 CHVRCHES ft. Robert Smith “How Not to Drown”

Genere: darkone
Suona come: un tuffo nel lato oscuro della Forza

 


#13 Pearl Charles “Only for Tonight”

Genere: disco anni '70
Suona come: la canzone migliore pubblicata quest'anno degli ABBA, solo che non l'hanno pubblicata gli ABBA



#12 Fulminacci “Santa Marinella”

Genere: indie pop italiano
Suona come: un Fulminacci a ciel sereno

 


#11 Doja Cat, SZA “Kiss Me More”

Genere: disco pop
Suona come: due tipe che limonano davanti ai tuoi occhi

 


#10 GAYLE "abcdefu"

Genere: revenge pop
Suona come: un grosso e liberatorio Vaffa! a tutto e a tutti

 


#9 Madame “Voce”

Genere: urban pop
Suona come: una trapper che riesce a liberare la sua Voce intrappolata

 


#8 Caroline Polachek “Bunny Is a Rider”

Genere: superpop
Suona come: la musica che ascolterai domani in radio, oggi. E questa frase suona come uno stereotipato jingle radiofonico, ah yeah!

 


#7 Måneskin “Zitti e buoni”

Genere: RUOCK!
Suona come: 'na botta de vita

 


#6 Faye Webster “A Dream with a Baseball Player”

Genere: relax indie
Suona come: un sogno stupendo che quando ti svegli non ricordi più cos'è successo, ma ricordi che ti ha fatto sentire bene



#5 Colapesce, Dimartino “Musica leggerissima”

Genere: musica leggera, anzi leggerissima
Suona come: il pop italiano come dovrebbe sempre essere

 


#4 Olivia Rodrigo “drivers license”

Genere: teen drama
Suona come: la prima volta che ti hanno spezzato il cuore

 


#3 Joy Crookes “When You Were Mine”

Genere: pop soul vintage
Suona come: se Amy Winehouse ancora tra noi

 


#2 Sharon Van Etten & Angel Olsen “Like I Used To”

Genere: ballatona epica
Suona come: le Beyoncé e Rihanna della musica indie che uniscono le forze e fanno una canzone per la colonna sonora di Twin Peaks

 


#1 MACE con BLANCO & Salmo “La canzone nostra”

Genere: elettrorap schizzato
Suona come: Nel blu dipinto di blu per le nuove generazioni

 



Qui sotto trovate anche la playlist Spotify con la mia musica preferita del 2021. Sono sicuro che almeno una canzone al suo interno che vi possa piacere, se non siete proprio incontentabili e/o in malafede, la riuscirete a trovare. Buon ascolto, e buona caccia.
 




Le peggio serie TV 2021

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Cosa c'è di meglio del parlare bene di una cosa che hai amato?
Parlare male di una cosa che hai odiato!
Ecco le serie TV che più mi hanno fatto schifo quest'anno. Ho cercato di non essere offensivo nei confronti di nessuno... non troppo, diciamo. E poi Natale è finito da ben 1 giorno, quindi non dobbiamo più essere tutti più buoni.



#10 Clarice

La serie sequel de Il silenzio degli innocenti non è neanche lontanamente all'altezza del film di Jonathan Demme. Vorrei ricordare agli autori che Hannibal Lecter ha ucciso per molto meno.


#9 Vita da Carlo
"Ma che è 'sto Pensieri Cannibali?"
"Non so, sarà una nuova variante."

La prima serie TV ideata, scritta, diretta e interpretata da Carlo Verdone. Speriamo anche l'ultima.


#8 And Just Like That...
"Sapete perché c'hanno fatte tornare in TV?"
"Certo, perché se no quella sciacquetta di Lucy Hale credeva di essere la regina incontrastata dei look assurdi."

Non sono mai stato un fan di Sex and the City, ma questa serie sequel/revival a tratti è davvero imbarazzante, sia nei suoi momenti più comici che in quelli più drammatici, con forzati colpi di scena alla Grey's Anatomy. Un autentico shock, e non per quello che succede a un suo celebre personaggio.


#7 Ted Lasso

Serie da me soprannominata Ted Lassativo, vi lascio immaginare il motivo. Talmente buonista, che sono quasi certo che l'autore segreto delle sceneggiature sia Fabio Fazio. Inoltre, per quanto mi riguarda Jason Sudeikis si gioca con Enrico Brignano il titolo di comico meno divertente del mondo. No, non è una battuta.


#6 Leonardo

La fiction serie sulla vera (?) vita di Leonardo da Vinci non è salvata manco dalla presenza di Matilda De Angelis. Potete quindi capire quanto la situazione sia grave.


#5 The Falcon and the Winter Soldier
"Tu sei Falcon o Winter Soldier?"
"Boh. Fa differenza?"

La Marvel ha fatto anche cose buone. Non è questo il caso.


#4 Loki

Ripeto: la Marvel ha fatto anche cose buone, e non è nemmeno questo il caso.


#3 La storia di Lisey

Stephen King + TV = un disastro annunciato.
La storia di Lisey, nonostante la regia del talentuoso Pablo Larraín e la presenza di attoroni come Julianne Moore, Clive Owen e Jennifer Jason Leigh, ne è l'ennesima conferma. Sembra una di quelle maledizioni che potrebbero trovare posto in un suo libro. Basta solo che poi non ispiri una serie televisiva.


#2 Scene da un matrimonio
"Sono shockata: è la prima volta che Pensieri Cannibali parla male di qualcosa in cui sono presente io.
Questa miniserie quindi deve fare davvero pena."

Se volevate fare una pubblicità progresso contro il matrimonio, complimenti, ci siete riusciti alla grande!


#1 Nine Perfect Strangers

Nove aspiranti sceneggiatori perfetti sconosciuti partecipano a un costoso corso di scrittura, dove come modello cui ispirarsi gli viene mostrata la serie Nine Perfect Strangers. Resteranno per sempre dei perfetti sconosciuti.



GARKO AWARD (PEGGIOR ATTORE)

#1 Aidan Turner (Leonardo)
#2 Francesco Gabbani (La compagnia del cigno)
#3 Morgan (Vita da Carlo)
#4 Ezra Miller (The Stand)
#5 Clive Owen (Lisey's Story)


Dopo aver visto Aidan Turner nei suoi panni, Leonardo dall'Aldilà sta preparando una macchina per tornare in vita e vendicarsi.
Pessime inoltre le apparizioni televisive di Francesco Gabbani e Morgan nelle vesti di attori. Per loro fortuna almeno sanno cantar... ok, come non detto.
Ezra Miller in Afterschool, ...e ora parliamo di Kevin e Noi siamo infinito sembrava un attore molto promettente, ma dopo averlo visto nella serie The Stand non ne sono più così convinto.
In Lisey's Story, Clive Owen nella parte dell'imbambolato è perfetto. Pure troppo.


CORINNA AWARD (PEGGIOR ATTRICE)

#1 Kristin Davis (And Just Like That...)
#2 Nicole Kidman (Nove perfetti sconosciuti)
#3 Valeria Golino (The Morning Show)
#4 Genevieve Cortese (Walker)
#5 Rebecca Breeds (Clarice)


And Just Like That... E proprio così... la leggermente irriconoscibile Kristin Davis si becca il Corinna Award 2021. Congrats!
Da dimenticare pure Nicole Kidman in versione leggermente santona, l'italiana leggermente stereotipata interpretata da Valeria Golino nella seconda stagione di The Morning Show, la moglie leggermente raccomandata di Jared Padalecki nel reboot di Walker Texas Ranger da lui prodotto e interpretato, e Rebecca Breeds che nei panni di Clarice Sterling fa leggermente rimpiangere Jodie Foster.


C'ERAVAMO TANTO AMATI AWARD (SERIE PEGGIO PEGGIORATA)

#1 La casa di carta
#2 The Morning Show
#3 Le terrificanti avventure di Sabrina
#4 Rivervale
#5 Master of None


Ho amato parecchio la prima stagione de La casa di carta, che per me resta una delle migliori cose action degli ultimi anni. La serie poi è progressivamente peggiorata, è diventata sempre più trash e l'ultima stagione è stata una mezza schifezza. Mezza, perché comunque il finale non è nemmeno stato troppo malvagio.
Male poi la stagione 2 di The Morning Show, terrificante la conclusione di Sabrina, Riverdale Rivervale è sempre più allo sbando, e un po' di delusione ha accompagnato Master of None, con una terza stagione coraggiosa e un episodio splendido (il quarto), ma meno riuscita rispetto alle prime due.


DIO, CHE FASTIDIO AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)

#1 Vincenzo Muccioli (SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano)
#2 Bev Keane/Samantha Sloyan (Midnight Mass)
#3 Lorenzo/Giacomo del Papa (La compagnia del cigno)
#4 Arturito/Enrique Arce (La casa di carta)
#5 Christopher Duntsch/Joshua Jackson (Dr. Death)


La realtà supera la finzione. Vincenzo Muccioli non si batte. Decisamente odiabile pure il Dottor Morte, medico realmente esistente, interpretato dal solitamente adorabile Joshua Jackson in Dr. Death.
Tra i personaggi di pura fiction che si sono fatti notare, in negativo, menzione d'onore per la regina delle bigotte Bev Keane in Midnight Mass, per l'ex fidanzato stalker psicopatico di Barbara (Fotinì Peluso) ne La compagnia del cigno e per il solito irritante Arturito de La casa di carta.


NON VI SHIPPO, AL MASSIMO VI SCIPPO IL PORTAFOGLI (COPPIA CHE SHIPPO DI MENO)

Mira e Jonathan/Jessica Chastain e Oscar Isaac (Scene da un matrimonio)

"Voglio il divorzio. Da te e pure da questa serie."

Jessica Chastain e Oscar Isaac formano una coppia da sogno. Sulla carta. Sul piccolo schermo, nella miniserie Scene da un matrimonio, formano invece una delle coppie più logorroiche e fastidiose mai viste. A rendere bene l'idea del fastidio che provocano ci ha pensato Zerocalcare nella sua recensione a fumetti: "Li volevo schiaffeggià in ogni singolo fotogramma".


PADRE DEMMERDA DELL'ANNO AWARD (PEGGIOR PADRE TELEVISIVO)

Bruce/Bill Heck (I Know What You Did Last Summer)
ex aequo
Lucas Wheeler/Devon Sawa (Chucky)

"Posso tagliarti una man... volevo dire: posso darti una mano, figliola cara?"

"Figlio mio, puoi sempre contare su di me. Per un bello schiaffone."

Quest'anno in TV si sono visti dei modelli genitoriali non proprio positivi. Anziché il titolo di Padre dell'anno, si meritano quello di Padre demmerda del 2021 sia il papà delle gemelle nella versione televisiva di I Know What You Did Last Summer, che il papà del protagonista di Chucky, la serie basata sul franchise de La bambola assassina. Due genitori proprio da horror.


SACCHETTO IN TESTA AWARD (PEGGIOR LOOK)

Omar Shanaa/Omar Ayuso (Elite)


Lungi da me voler fare del bodyshaming, però le sopracciglia di Omar in Élite anno dopo anno diventano sempre più folte. E inguardabili. La Protezione Civile intervenga, meglio se con delle cesoie.


SCENA SCEMA AWARD (SCENA SCULT)

Spia il rivale in amore sotto la doccia e scopre che è un superdotato (Sex/Life)
ex aequo
Battaglia tra band (Le terrificanti avventure di Sabrina)



Tra le scene scult dell'anno ricordo, anche se vorrei dimenticarle, il nudo frontale ridicolo più che sexy in Sex/Life, e la bimbominkiosa battaglia tra band in Le terrificanti avventura di Sabrina.


DEXTER AWARD (PEGGIOR FINALE DI STAGIONE/DI SERIE)

Le terrificanti avventure di Sabrina
ex aequo
Loki



In attesa di scoprire se Dexter: New Blood riuscirà a vendicare l'orrido finale dell'ottava stagione di Dexter, entrato suo malgrado nella Storia della TV, quest'anno i peggiori finali si sono rivelati la conclusione di serie di Sabrina, che almeno è finita per sempre, e il pallosissimo finale della prima stagione di Loki, che purtroppo proseguirà con una seconda stagione.


VALIUM AWARD (SERIE PIÙ NOIOSA)

#1 American Crime Story: Impeachment
#2 Domina
#3 Sweet Tooth
#4 The Underground Railroad
#5 The Beatles: Get Back


Avrei voluto scoprire di più sul caso Monica Lewinsky/Bill Clinton, ma i primi due episodi di American Crime Story: Impeachment si sono rivelati così soporiferi che non ce l'ho fatta a proeguire oltre. Mea culpa.
Difficile tenere gli occhi aperti pure con lo storico Domina, con la fanta-cazzata Sweeth Tooth, e mi spiace dirlo, pure con il bello ma troppo lento The Underground Railroad e con il tanto osannato però eccessivamente monumentale Grande Fratello dei Beatles documentario sui Beatles.


BASTA GRIDARE AL CAPOLAVORO, MALEDETTI URLATORI DI CAPOLAVORI AWARD (SERIE PIÙ SOPRAVVALUTATA)

#1 Ted Lasso
#2 Invincible
#3 Arcane
#4 Lupin
#5 Them


Ci sono cose che non capisco. Tipo Ted Lasso. Dovrebbe far ridere? Dovrebbe far riflettere? Dovrebbe far star bene?
Tra i titoli che non mi sono arrivati, cito anche le osannate serie animate Invincible e Arcane, il successo internazionale Lupin e la promettente ma a mio avviso non troppo riuscita serie horror Them.


CORAZZATA POTEMKIN AWARD (CAGATA PAZZESCA D'AUTORE DELL'ANNO)

Scene da un matrimonio


Si è capito che questa miniserie non mi è proprio piaciuta?


GUILTY PLEASURE AWARD (MIGLIOR SERIE TRASH)

#1 You
#2 Sex/Life e Sexify
#3 Un professore
#4 Fate: The Winx Saga
#5 Guida astrologica per cuori infranti


Ecco alcune serie che non saranno dei capolavori, ma che mi sono proprio goduto alla grande: la terza stagione di You, con il serial killer Joe Goldberg in versione casalingo disperato, il sesso che vende sempre e in effetti è davvero così di Sex/Life e della serie polacca Sexify, la riuscita Rai Fiction Un professore, il teen fantasy meno tremendo e meno bambinesco di quanto si potrebbe immaginare Fate: The Winx Saga e la romcom zodiacale sotto la Mole Antonelliana Guida astrologica per cuori infranti.




Cannibal Music Awards 2021 - Il meglio e il peggio della musica di quest'anno

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Quest'anno i Cannibal Music Awards si sarebbero dovuti tenere in presenza. A causa della variante Omicron e dell'aumento dei casi di Covid nell'ultimo periodo, però, purtroppo si dovranno di nuovo svolgere da remoto. Un peccato soprattutto per i poveri Måneskin, che durante il 2021 non hanno vinto niente e quindi ci tenevo a dar loro un premio di persona, ma sarà per il prossimo anno. Anche se è meglio non dirlo troppo forte.

Rigorosamente a distanza, andiamo comunque a scoprire i vari riconoscimenti musicali di Pensieri Cannibali, partendo dal riassunto delle classifiche degli album e delle canzoni preferite da questo sito nel corso del 2021, e andando poi a scoprire i premi vari al meglio e al peggio dell'anno.



I migliori album del 2021
secondo Pensieri Cannibali

#1 Olivia Rodrigo “SOUR”
#2 Billie Eilish “Happier Than Ever”
#3 Arlo Parks “Collapsed in Sunbeams”
#4 Sam Fender “Seventeen Going Under”
#5 Little Simz “Sometimes I Might Be Introvert”
#6 BLANCO “Blu Celeste”
#7 Jungle “Loving in Stereo”
#8 Julia Bardo “Bauhaus, L'Appartamento”
#9 Snail Mail “Valentine”
#10 Damon Albarn “The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows”

#11 Wolf Alice “Blue Weekend”
#12 Halsey “It I Can't Have Love, I Want Power”
#13 Iosonouncane “IRA”
#14 Pale Waves “Who Am I?”
#15 Lorde “Solar Power”
#16 Japanese Breakfast “Jubilee”
#17 Marracash “Noi, loro, gli altri”
#18 Celeste “Not Your Muse”
#19 Lana Del Rey “Chemtrails Over the Country Club” e “Blue Banisters”
#20 Vasco Brondi “Paesaggio dopo la battaglia”


Le migliori canzoni del 2021
secondo Pensieri Cannibali

#1 MACE con BLANCO & Salmo “La canzone nostra”
#2 Sharon Van Etten & Angel Olsen “Like I Used To”
#3 Joy Crookes “When You Were Mine”
#4 Olivia Rodrigo “Drivers License”
#5 Colapesce, Dimartino “Musica leggerissima”
#6 Faye Webster “A Dream with a Baseball Player”
#7 Måneskin “Zitti e buoni”
#8 Caroline Polachek “Bunny Is a Rider”
#9 Madame “Voce”
#10 GAYLE “abcdefu”

#11 Doja Cat, SZA “Kiss Me More”
#12 Fulminacci “Santa Marinella”
#13 Pearl Charles “Only for Tonight”
#14 CHVRCHES ft. Robert Smith “How Not to Drawn”
#15 Camila Cabello “Don't Go Yet”
#16 La Rappresentante di Lista “Amare”
#17 Adele “Can I Get It”
#18 Purple Disco Machine feat. Eyelar “Dopamine”
#19 Lizzo feat. Cardi B “Rumors”
#20 Justin Bieber ft. Daniel Caesar, Giveon “Peaches”



BALLI DI GRUPPO AWARD (MIGLIOR GRUPPO)

#1 Wolf Alice
#2 Pale Waves
#3 Måneskin
#4 Dry Cleaning
#5 IDLES

E il miglior gruppo del pianeta oggi in circolazione sono i... Wolf Alice.



THE VOICE AWARD (MIGLIOR VOCE)

#1 Arlo Parks
#2 Joy Crookes
#3 Sam Fender
#4 Celeste
#5 Adele

La vellutata voce di Arlo Parks è già stata proclamata patrimonio dell'UNESCO?



THE VOICE THEMMERDA AWARD (VOCE PIÙ FASTIDIOSA)

#1 Alessandra Amoroso
#2 Katia Ricciarelli
#3 Aiello
#4 George Cosby
#5 Tom Grennan

Non c'è niente da fare. Passano gli anni, ma la Regina incontrastata del fastidio resta sempre lei, Alessandra Amoroso. Quindi, quando passa mi raccomando tutti in ginocchio. E con i tappi per le orecchie a portata di mano.

 


SEXY BOY AWARD (ARTISTA MASCHILE PIÙ FIGO) 

#1 Damiano David (Måneskin)
#2 Achille Lauro
#3 Marracash
#4 BLANCO
#5 Lil Nas X


Il premio a Damiano dei Måneskin sta già venendo contestato da Pillon, dai Cugini di Campagna e dall'intera nazione della Francia.


LA BELLA DEL PAESE AWARD (ARTISTA FEMMINILE PIÙ FIGA)

#1 Olivia Rodrigo
#2 Elodie
#3 Billie Eilish
#4 H.E.R.
#5 Avril Lavigne  


💗livia R💗drig💗!
Ma non sto fangirlando, n😍 n😍.


FRATELLI PORCELLI D'ITALIA AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ITALIANO) 

#1 BLANCO
#2 Marracash
#3 Madame
#4 Måneskin
#5 Iosonouncane
#6 New Candys
#7 La Rappresentante di Lista
#8 Vasco Brondi
#9 Mahmood
#10 Gaia

Blanchito beibe!



I LOVE ROCK'N'ROLL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ROCK)

#1 Turnstile
#2 Måneskin
#3 Inhaler
#4 Amyl and the Sniffers
#5 Royal Blood

I Måneskin a sorpresa battuti nella categoria RUOCK dai folgoranti Turnstile. Una bomba di gruppo. Damiano e compagni tanto si possono consolare in compagnia del Tapiro d'oro.



VIVA LE POPPE (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO POP)

#1 Angèle
#2 Magdalena Bay
#3 Maisie Peters
#4 Doja Cat
#5 Natalie Imbruglia

Ho un debole per il pop in francese e quindi il premio quest'anno va a finire in Francia?
No, in Belgio, da dove proviente Angèle, deliziosa popstar che canta in francese.

 


PARAPPA THE RAPPER AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO HIP HOP/RAP)

#1 Little Simz
#2 BROCKHAMPTON
#3 slowthai
#4 Tyler, the Creator
#5 Kanye West

La rapper britannica Little Simz quest'anno dà una pista a tutti i colleghi. Sì, anche a Kanye, tornato però a livelli, se non eccelsi, decisamente buoni.



BETTER CALL SOUL AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO R&B/FUNK/SOUL)

#1 Aaron Frazer
#2 Terrace Martin
#3 Jazmine Sullivan
#4 Curtis Harding
#5 Tinashe

Spazio per un consiglio disinteressato (ma non gratuito: fanno 5 euro, grazie!): recuperatevi "Introducing...", squisito album d'esordio a tutto soul di Aaron Frazer, prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys.



TRUZZO AWARD (MIGLIOR ARTISTA/GRUPPO ELECTRO/DANCE)

#1 Jungle
#2 Erika de Casier
#3 Bicep
#4 Fred Again..
#5 Sega Bodega

La cosa migliore a livello dance quest'anno per quanto mi riguarda sono i troppo sottavalutati Jungle. Tranquilli, per amarli non bisogna manco essere per forza dei discotecomani. Anche se le movenze di Tony Manero potrebbero tornarvi utili per ballare la loro musica.



CBCR - CRESCI BENE CHE RIPASSO AWARD (MIGLIOR ARTISTA EMERGENTE DA TENERE D'OCCHIO)

#1 Ariete
#2 PinkPantheress
#3 carolesdaughter
#4 Griff
#5 Alewya

Canzone dopo canzone, cresce sempre di più la curiosità per l'album d'esordio vero e proprio di Ariete. Dita incrociate.
Attenzione anche alla nuova fenomena della musica britannica, PinkPantheress. Non per gufargliela, ma il futuro è tutto suo.

 


GEMELLO DI-VERSO AWARD (MIGLIOR VERSO)

Vorrei farti tutto, tranne che pena” da “Martedì” di Bluem
And I'm fading away like thе photos in Back to the Future” da “Back to the Future”di Charlotte Rose Benjamin
Parla, la gente purtroppo parla, non sa di che cazzo parla” da “Zitti e buoni” dei Måneskin
Tengo valore, nun tengo nu prezzo, tengo disprezzo” da “Fantasmi” di TY1, Geolier, Marracash
I'll be taking flowers, to the cemetery of my heart” da “Strangers by Nature” di Adele

 


MAI GIUDICARE UN LIBRO DA UNA COPERTINA, MA UN DISCO SÌ AWARD (MIGLIOR COPERTINA)

#1 Chloe Moriondo “Blood Bunny”
#2 Terrace Martin “DRONES”
#3 St. Vincent “Daddy's Home”
#4 Juliette Armanet “Brûler le feu”
#5 Carmen Consoli “Volevo fare la rockstar”




CANZONE VERGOGNA (CANZONE CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTA)

#1 Irama “La genesi del tuo colore”
#2 Fedez, Achille Lauro, Orietta Berti “Mille”
#3 Tommaso Paradiso “Magari no” e "La stagione del Cancro e del Leone"
#4 Michela Giraud “Mignottone pazzo”
#5 Checco Zalone “La Vacinada” 

Il 2021 non sarà stato strano quanto il 2020, ma comunque è stato bello strano. Una delle cose più inspiegabili successe quest'anno è che mi è piaciuta parecchio una canzone di Irama. Irama, quello degli Amici della Maria. Quello al cui confronto un tempo Benji & Fede sembravano i Simon & Garfunkel della musica italiana. Sì, proprio quello lì.

 


DISCO VERGOGNA (ALBUM CHE MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)

#1 ABBA “Voyage”
#2 Baby K “Donna sulla Luna”
#3 Rkomi “Taxi Driver”
#4 Massimo Pericolo “Solo tutto”
#5 Margherita Vicario “Bingo”

A distanza di decenni, gli ABBA sono tornati con il nuovo e in teoria ultimo album della loro carriera e non sono cambiati. La loro musica è sempre imbarazzante e sempre bella bella in modo imbarazzante.
E sì, ho ascoltato PER INTERO l'album di Baby K e sono ancora vivo per raccontarlo.

 


YOU'RE SIMPLY THE WORST AWARD (PEGGIOR ARTISTA/BAND)

#1 Ultimo
#2 Il Volo
#3 Sangiovanni
#4 Greta Van Fleet
#5 BTS

Beato Ultimo perché sarà sempre primo, tra il peggio del peggio.

 


BIMBOMINKIA AWARD (ARTISTA PIÙ BIMBOMINKIOSO)

Sangiovanni

Quest'anno Sangiovanni ha vissuto un anno davvero magico. Ha vinto Amici di Maria de Filippi... ah no, è arrivato secondo nella classifica generale, ma primo nella classifica "cantanti". Vi lascio immaginare che altri cantantoni potessero esserci in gara. Per celebrare questa sua grande quasi vittoria, un premio speciale se lo merita tutto: l'appena inventato Bimbominkia Award. In questa categoria non è secondo a nessuno.

 


RIDAMMI INDIETRO I SOLDI DEL DISCO CHE HO ASCOLTATO SU SPOTIFY GRATIS AWARD (PEGGIOR ALBUM)

#1 Coldplay “Music of the Spheres”
#2 Fedez “Disumano”
#3 Greta Van Fleet “The Battle at Garden's Gate”
#4 Ed Sheeran “=”
#5 Drake “Certified Lover Boy”

Chris Martin ha annunciato che i Coldplay nel 2025 smetteranno di fare musica. Una fortuna, dopo aver ascoltato il loro ultimo album "Music of the Spheres", pessimo sia nei suoi momenti più commerciali, come il fastidioso singolo "My Universe" realizzato con la preziosa (?) collaborazione dei BTS, sia in quelli più pseudo artistici e sperimentali, come i 10 infiniti soporiferi minuti di "Coloratura". Una sfortuna, se si pensa che questi hanno ancora 3 anni buoni a disposizione per demolire ulteriormente quanto di buono fatto agli inizi della loro carriera.

 


SONG OF A BI**H AWARD (PEGGIOR CANZONE)

#1 Negramaro “Ora ti canto il mare”
#2 Francesco Gabbani “La rete”
#3 Takagi & Ketra, Giusy Ferreri “Shimmy Shimmy”
#4 Vasco Rossi “Siamo qui”
#5 Pinguini Tattici Nucleari “Scrivile scemo”

Era da un po' di tempo che i Negramaro non facevano una canzone così irritante, diciamo da "Parlami d'amoooore". Cominciavo a preoccuparmi.

 


GIGI D'AG AWARD (MIGLIOR TAMARRATA DELL'ANNO)

Joel Corry, Jax Jones feat. Charli XCX, Saweetie “Out Out”

Prendere "Alors on danse" di Stromae e renderla ancora più piacevolmente tamarra ed esaltante non era facile, ma ci sono riusciti!

 


EIFFEL 65 AWARD (PEGGIOR TAMARRATA DELL'ANNO)

Farruko “Pepas”

Va bene essere tamarri, caro Farruko, però così è da denuncia.

 


ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI AWARD (CANZONE PIÙ SCOPIAZZATA ISPIRATA AD ALTRI)

Martin Garrix, Bono, The Edge “We Are the People”

L'inno ufficiale di Euro 2020 vi suona famigliare?
Per forza, la melodia della parte strumentale è praticamente uguale a quella di "Ringo Starr" dei Pinguini Tattici Nucleari.

 


VALIUM AWARD (DISCO PIÙ NOIOSO)

Floating Points, Orchestra Sinfonica di Londra & Pharoah Sanders “Promises”

L'idea di realizzare un intero album intorno a un unico tema musicale di 7 note è interessante e il risultato non nego che ha il suo fascino. Però considerarlo il miglior disco dell'anno, come hanno fatto diversi siti e varie prestigiose riviste specializzate, mi sembra un tantino esagerato e, soprattutto, dopo un po' che lo ascolti, che due palle che fa venire!

 


SARÀ ANCHE BRAVO, MA NON È DIO AWARD (ARTISTA/GRUPPO PIÙ SOPRAVVALUTATO)

#1 Nick Cave
#2 Silk Sonic
#3 Black Midi
#4 Low
#5 Venerus


Un avvertimento a critici e presunti espertoni di musica. Attenti a gridare al capolavoro per ogni scoreggia che Nick Cave pianta, perché se poi un autentico capolavoro dovesse realizzarlo per davvero, non vi crederà più nessuno.


ANVEDI CHE ROBA AWARD (MIGLIOR VIDEO MUSICALE)

#1 Taylor Swift “All Too Well”
#2 Megan Thee Stallion “Thot Shit”
#3 Fontaines D.C. “A Hero's Death” (live from the pub, Jimmy Kimmel Show)
#4 Maisie Peters “John Hughes Movie”
#5 Colapesce, Dimartino “Musica leggerissima”

Più che un semplice video, "All Too Well" di Taylor Swift è un film. Un piccolo grande bel film.

 


I'LL BE MISSING YOU AWARD (ARTISTA CHE PIÙ MI MANCHERÀ)

Daft Punk


Quest'anno sono venute a mancare delle icone come Franco Battiato e Raffaella Carrà e sicuramente mancheranno parecchio. Per quanto riguarda i miei ascolti, a livello personale però la perdita musicale più devastante è stata la separazione dei Daft Punk. Ognuno degli appena 4 album ufficiali che hanno pubblicato nella loro quasi trentennale carriera ha accompagnato in maniera importante una diversa fase della mia vita e pensare che non ce ne sarà un quinto mi crea un enorme senso di vuoto. Non per essere melodrammatico, ma per me è davvero la fine di un'epoca.



In chiusura, vi segnalo la playlist di Spotify con il meglio della musica del 2021 selezionato da Pensieri Cannibali. Enjoy!
 





I film migliori del 2021, e se lo dice Pensieri Cannibali...

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Le classifiche di fine anno sono un po' come i funerali. Servono per dare un senso di chiusura e poter andare oltre.
È con questo spirito di gioia che andiamo a scoprire quali sono i film preferiti da questo sito nel corso degli ultimi 12 mesi, per fare un punto su quanto visto nel 2021 e poter già iniziare a pensare al 2022 e soprattutto alle classifiche del 2022.



#20 Pig
"Sia chiara una cosa: il maiale del titolo non sono io."

Nicolas Cage sommerso dai debiti per i suoi problemi con il fisco e per il suo stile di vita folle decide di accettare qualunque film gli venga proposto. Quando legge la sceneggiatura di Pig, in cui un uomo va alla ricerca della sua maiala rapita da un gruppo di criminali, pensa che quello è troppo persino per lui. Viene così sostituito da un suo ologramma, che recita meglio di lui.


#19 Luca

Luca è un mostro marino preadolescente che vive sul fondo del Mar Ligure. Quando viene in superficie e le persone capiscono cos'è, teme che vogliano ucciderlo. I liguri però non fanno una piega e per lui hanno un solo avvertimento: "Belin, mostro marino, fai quello che vuoi, basta che non ti presenti in spiaggia dopo le 18 che noi dobbiamo chiudere".


#18 Crudelia

La storia di un'amante dei cani. Bisogna infatti sfatare questa falsa credenza che Crudelia odia i cani. Li ama così tanto che vuole averli sempre con sé, sotto forma di pelliccia. Anche a tavola arrosto li gradisce parecchio. Diciamole le cose come stanno davvero, prima di diffondere fake news e diffamare le persone ingiustamente.


#17 Psycho Goreman

Due ragazzini scoprono l'esistenza di un pericoloso mostro che cerca di distruggere tutto quello con cui ha a che fare. Qualcuno lo chiama Psycho Goreman, altri Matteo Renzi.


#16 I Mitchell contro le macchine

Una giovane aspirante regista viene accettata nella scuola di cinema dei suoi sogni. Poi scopre che tra i docenti del college c'è anche Zack Snyder e annulla immediatamente la sua iscrizione. Peccato, perché la sua famiglia era già pronta per accompagnarla fino all'università e vivere insieme a lei un'avventura incredibile e divertentissima.


#15 Bo Burnham: Inside

Un uomo si ritrova chiuso in casa a causa della pandemia e decide di fare l'unica cosa che una persona sana di mente può fare in una situazione del genere. Disperarsi? Cercare una cura per il Covid? Recuperare finalmente quella vecchia serie di cui tutti parlano bene ma che non si è mai trovato il tempo di vedere?
No, ideare un suo personale show comico.


#14 Pieces of a Woman

Una donna decide di partorire in casa. Al momento del parto, la sua ostetrica di fiducia non è però disponibile, perché è troppo impegnata a guardare la finale di Sanremo. Le viene così mandata un'altra ostetrica, le cose non vanno a finire bene e la donna denuncia Amadeus per aver reso negli ultimi anni il Festival troppo interessante. Follia. Sanremo non deve essere interessante.


#13 The Father - Nulla è come sembra
"Sono confuso. A che posizione siamo arrivati?"

A un uomo che continua a dimenticare le cose viene diagnosticata la demenza senile...
Di cosa stavo parlando?


#12 I Care a Lot

Una truffatrice si fa nominare tutrice legale di alcuni poveri anziani indifesi. Poveri non letteralmente, dato che dispongono di patrimoni ingenti. Un giorno cerca di farsi nominare tutrice legale di un certo Silvio B., e le cose per lei si faranno parecchio complicate.


#11 Annette

Un comico diventa padre di Annette, una marionetta. Mentre partecipa all'edizione francese di LOL - Chi ride è fuori, un altro comico fa una perfida battuta su sua figlia che ha a che fare con Pinocchio, il sesso e le cose che si allungano, e lui lo uccide. Finisce in galera, ma viene comunque decretato vincitore di LOL, visto che era l'ultimo rimasto in vita senza ridere. Come premio in precedenza si era stabilito di dare un biglietto "Uscite gratis di prigione" per fare una goliardata. Solo che si scopre che ha un vero valore legale e il comico viene così scarcerato.


#10 Nessuno di speciale (Mainstream)

Un tizio diventa famoso pubblicando video su YouTube con il nome d'arte Nessuno di speciale. La gente comincia a considerarlo qualcuno di davvero speciale. Non c'è niente da fare: non c'è niente di più potente della psicologia inversa. Ve l'ho già detto che secondo me Pensieri Cannibali non è niente di speciale?


#9 Petite maman

Una bambina va a giocare nel bosco e incontra un lupo che le dice: "Voglio mangiare te e tua nonna".
Lei gli dice: "A parte che la mia adorata nonnina è appena morta, quindi porta rispetto, ma non dovresti prima cercare di ingannarmi?".
Il lupo umilmente le risponde: "Hai ragione, scusami tanto. Sai, prima del Covid facevo il DJ, mentre adesso mi devo arrangiare a fare quello che mi capita, tipo recitare la parte del lupo cattivo, solo che non sono molto pratico. Possiamo rifare la scena, ti va?".
E lei: "Certo, massimo supporto per tutti i lavoratori del settore dello spettacolo e dell'intrattenimento in questo periodo difficile. Respect."


#8 Drive My Car

Un attore e regista teatrale viene ingaggiato per dirigere uno spettacolo e gli viene fornita un'autista personale donna. L'uomo rifiuta, dicendole: "Non faccio guidare la mia auto a una donna".
Lei replica: "Veramente io sto facendo il percorso di transizione verso il genere maschile".
L'uomo a questo punto le dice: "Ah, scusa. Tieni subito le chiavi".


#7 Titane

Una tipa fa sesso con un'automobile e resta incinta.
Non è una versione alternativa o ironica della trama, succede davvero. Non ci credete?
Va beh, non credeteci.


#6 Il collezionista di carte

Un uomo di mezza età fa collezione di carte di Yu-Gi-Oh!. Un giorno incontra una donna che gli dice: "Ma non sei un po' troppo grande per una roba del genere? Cresci!".
Lui risponde: "Non è per niente vero, sono carte per adulti e tu sei solo una cattivona invidiosa. Ueeeh, voglio la mamma!"


#5 Don't Look Up

Due astronomi sostengono che una cometa si sta per schiantare contro la Terra, ma non gli crede nessuno.
Per forza, figuriamoci se può succedere una cosa del genere. Sarebbe più assurdo di un virus che provoca una pandemia. Siamo seri, per favore.


#4 La scelta di Anne - L'Événement

Anne è una ragazza francese che resta incinta, ma vuole abortire. Mario Adinolfi dall'Italia le dice che non può, lei replica: "Tu sei quello che noi francesi chiamiamo les incompétents".
Il Leone d'oro viene immediatamente consegnato ad Anne, senza manco che la pellicola finisca e che vengano presentati gli altri film in Concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.


#3 Malcolm & Marie

Un uomo passa tutta la notte con Zendaya. Il resto ve lo potete immaginare.
O forse no?


#2 È stata la mano di Dio

La storia di un umile ragazzo di Napoli che dal nulla diventa il più grande regista del mondo intero. Ma non è un film autocelebrativo.


#1 Una donna promettente

Un uomo cerca di fare un complimento a una donna, definendola "una donna promettente".
Lei non apprezza e dice che avrebbe dovuta chiamarla "una donna promettenta" e per vendicarsi lo ammazza brutalmente.
Fine.
Titoli di coda.




I peggio film 2021

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Al peggio non c'è mai fine e nemmeno alle classifiche di Pensieri Cannibali, quindi ecco i premi al peggio cinematografico del 2021 secondo me.
Probabilmente sono usciti anche dei film peggiori di questi, però adesso non è che mi devo vedere tutta la merda in circolazione e qualche porcheria me la sono risparmiata pure io.



I peggio film 2021


#10 Malignant

Per alcuni uno dei migliori horror dell'anno, se non di sempre. Per me una ridicola schifezzuola, con degli inserti action senza senso e un finale che sarebbe un colpo di scena clamoroso, se solo M. Night Shyamalan queste cose non le facesse da vent'anni e passa. Non per essere malignant, ma i film belli per me sono un'altra cosa.


#9 Tick, Tick... BOOM!

Salutato come il futuro del genere musical, a me è sembrato solo il motivo per cui in genere non amo i soliti musical in stile Broadway.
Ridatemi La La Land!


#8 Dune

Un film diretto da uno dei miei registi preferiti degli ultimi anni, con un cast che comprende alcuni dei miei attori preferiti degli ultimi anni come Timothée Chalamet, Zendaya e Oscar Isaac. Cosa poteva andare storto?
Che della storia di Dune non me ne può fregare una mazza, manco se dietro la macchina da presa ci stanno Denis Villeneuve oppure David Lynch.


#7 E noi come stronzi rimanemmo a guardare

E io come uno stronzo rimasi a guardare il nuovo film di Pif, una commedia fantascientifica che in pratica è la brutta copia piena zeppa di facile moralismo e di stereotipi di Lei (Her) di Spike Jonze. Con protagonista un Fabio De Luigi che non è esattamente un Joaquin Phoenix.


#6 Music

Ero pronto a voler bene e a prendere le difese di Music, film d'esordio della talentuosa cantautrice australiana Sia che affronta il delicato tema dell'autismo, massacrato dalla critica americana. Solo che gna posso fa, è proprio indifendibile.


#5 The Nest - L'inganno

The Nest è la seconda pellicola diretta da Sean Durkin, regista del notevole La fuga di Martha, il lavoro che ha lanciato la carriera di Elizabeth Olsen, e dell'ottima miniserie Southcliffe. Il cast è guidato da Jude Law e Carrie Coon, due attori che solitamente apprezzo molto. Le storie ambientate negli anni '80 le amo a prescindere.
Le aspettative erano insomma parecchio alte, ma questo film è davvero inutile, vuoto, inconcludente e soprattutto una lagna pazzesca. #evitatelo


#4 Non mi uccidere
"Sai che sei proprio uguale a Robert Pattinson in Twilight?"
"Oh, grazie del complimento."
"Non era un complimento."

Pensate che la saga di Twilight sia un'emerita schifezza?
Dopo aver visto il film vampiresco italiano Non mi uccidere la rivaluterete, credetemi.


#3 The French Dispatch

E diciamolo: Wes Anderson ha rotto il cazzo!


#2 Zack Snyder's Justice League

Si poteva fare di peggio della versione uscita nei cinema nel 2017 di Justice League, orribile cinecomic che se non altro durava "appena" 120 minuti?
Ebbene sì. Zack Snyder con la sua versione Director's Cut di Justice League ha realizzato un orribile cinecomic dalle tragicomiche pretese autoriali e per di più dell'infinita durata di 242 minuti. Adesso basta, pietà.


#1 Sir Gawain e il Cavaliere Verde

Era da un bel po' di tempo che non vedevo una cagata pazzesca pseudo autoriale così noiosa e pretenziosa. Diciamo da Valhalla Rising.

Scusate, volevo dire che era da un bel po' di tempo che non vedevo un simile Capolavoro d'autore la cui grandezza e bellezza non è comprensibile a un povero scemo come me.



RECITI COME UN CAN (YAMAN) AWARD (PEGGIOR ATTORE)

#1 Pedro Pascal (Wonder Woman 1984)
#2 Dave Bautista (Army of the Dead, Dune)
#3 Daniel Craig (No Time to Die)
#4 Fabio Volo (Genitori vs influencer)
#5 Antonio Zavatteri (Il Divin Codino)


In genere io nei cinecomic faccio il tifo per i cattivi di turno. Con il risibile Maxwell Lord malamente interpretato da Pedro Pascal in Wonder Woman 1984 mi è però stato davvero impossibile. E manco per merito di Gal Gadot.
Vogliamo poi parlare di Dave Bautista, ex wrestler a suo agio con la recitazione come un elefante in una cristalleria, o come me in una cucina?
Gioia invece perché No Time to Die è finalmente l'ultima volta nei panni di James Bond per Daniel Craig, uno che ha la stessa espressione sia quando lo minacciano di morte che quando fa all'amore con Léa Seydoux.
E gli italiani? Uno spazio se lo ritagliano Fabio Volo, che non sarà un grande attore ma almeno è un grande scrittor... ok, come non detto. E infine Antonio Zavatteri, macchiettistico e caricaturale nei panni dell'allenatore Arrigo Sacchi nel biopic su Roby Baggio.


BAU BAU AWARD (PEGGIOR ATTRICE)

#1 Alessandra Amoroso (Morrison)
#2 Maddie Ziegler (Music)
#3 Mariana Falace (Si vive una volta sola)
#4 Lena Headey (Gunpowder Milkshake)
#5 Chiara Caselli (Il mostro della cripta)


Non accontentandosi di cantare, malissimo, quest'anno Alessandra Amoroso ha dimostrato che recita pure, malissimo, con un'apparizione speciale (?) nel mediocre Morrison di Federico Zampaglione, che ci ha proprio tirato un tiromancino.
In questa flop 5 ci sono pure la ballerina Maddie Ziegler, che a questo punto dimostra che le polemiche per aver ingaggiato una persona non realmente autistica per la parte di una ragazza autistica nel film Music forse non erano così campate per aria, la persino troppo svampita Mariana Falace, ex concorrente del Grande Fratello, che "recita" nel verdoniano Si vive una volta sola, l'inespressiva Lena Headey nel deludente Gunpowder Milkshake e l'allucinata Chiara Caselli ne Il mostro della cripta.


VANZINA AWARD (PEGGIOR REGISTA)

Zack Snyder (Zack Snyder's Justice League, Army of the Dead)


Non ci sono dubbi. Quest'anno Zack Snyder se n'è uscito non con una sola, bensì con ben due monnezze cinematografiche mica da ridere, quindi il Vanzina Award è tutto suo.


MERDONAGGIO AWARD (PERSONAGGIO PIÙ INSOPPORTABILE)

#1 Amedeo Lasalandra/Rocco Papaleo (Si vive una volta sola)
#2 Baronessa von Hellman/Emma Thompson e i suoi dalmata (Crudelia)
#3 Maud/Morfydd Clark (Saint Maud)
#4 Phil Burbank/Benedict Cumberbatch (Il potere del cane)
#5 Gli uomini, tutti (Una donna promettente)


Non ho capito se in Si vive una volta sola è più insopportabile Rocco Papaleo o il suo personaggio, comunque poco importa: il premio per il Merdonaggio dell'anno va a lui.
Fastidiosi pure la cattivona Emma Thompson e ancor di più i suoi dalmata in Crudelia, l'infermiera mistica protagonista dell'horror Saint Maud, il burbero cowboy de Il potere del cane e il genere maschile in generale rappresentato in Una donna promettente. Prima che qualcuno gridi al complotto femminista, c'è comunque da sottolineare che anche la maggior parte dei personaggi femminili del film non è che ne esca troppo bene.


SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAGHE AWARD (PEGGIOR LOOK)

Chris Pine (Wonder Woman 1984)

Tra i peggiori look visti quest'anno sul grande schermo, menzione di disonore per Chris Pine con il suo marsupio da boomer in Wonder Woman 1984. Che la Fashion Police proceda con l'arresto.



VALIUM AWARD (FILM PIÙ NOIOSO)

#1 Dune
#2 Zack Snyder's Justice League
#3 The Last Duel
#4 Awake
#5 Il potere del cane


Tanti sbadigli per la vicenda e i personaggi privi del benché minimo interesse messi in scena, per carità in maniera visivamente notevole, in Dune, così come per l'interminabile Zack Snyder's Justice League, per lo storico The Last Duel di Ridley Scott, che mi ha coinvolto così tanto che l'ho abbandonato dopo pochi minuti poi chissà magari diventa un capolavoro ma non lo scoprirò mai, per l'apocalittico Awake che racconta di un mondo in cui le persone non riescono più a dormire e invece, ironia della sorte, fa addormentare all'istante, e per l'altrove osannato Il potere del cane.
Wake me up when these movies end.


THAT DON'T IMPRESS ME MUCH AWARD (FILM PIÙ SOPRAVVALUTATO)

#1 Nomadland
#2 Il potere del cane
#3 Volevo nascondermi
#4 No Time to Die
#5 A Quiet Place II


Non brutto Nomadland, per carità, ma non mi è nemmeno sembrato tutto questo capolavoro da Oscar. Eppure agli Academy Awards 2021 ne ha vinti 3, tra cui quello di miglior film. Così come quest'anno rischia di portarsene a casa diversi, per me in maniera altrettanto inspiegabile, Il potere del cane.
Parecchio sopravvalutato pure Volevo nascondermi, il biopic su Ligabue non il cantante che a questo punto sarebbe stato meglio, uscito nel 2020, ma che nel 2021 ha fatto incomprensibile razzia di David di Donatello.
Per me decisamente sovrastimato inoltre il valore di No Time to Die, solito banalissimo film bondiano con un protagonista troppo vecchio per queste stronzate, e di A Quiet Place II, sequel di rara inutilità persino considerato all'interno di un mondo pieno di troppi sequel inutili.


SCENA SCEMA AWARD (SCENA SCULT)

Cagata di coppia (Benedetta)
ex aequo
Eiaculazione sulla mano (Sir Gawain e il Cavaliere Verde)



Tra le scene più trash che mi è capitato di vedere quest'anno ci sono la cagata in coppia delle due protagoniste di Benedetta, e Dev Patel che eiacula sulla sua mano in Sir Gawain e il Cavaliere Verde. Chi ha bisogno delle commedie con Lino Banfi, quando esiste un simile cinema d'autore che riesce a far ben di peggio... volevo dire, ben di meglio?


MA CHE MUSICA, CHE MUSICA DI MERDA MAESTRO AWARD (PEGGIOR COLONNA SONORA)

Tick, Tick... BOOM!

Quando un musical ha una parte musicale inascoltabile, forse c'è qualcosa che non va.

 


SONG OF A BITCH AWARD (PEGGIOR CANZONE IN UN FILM)

Al Bano & Romina Power “Felicità” (Est - Dittatura Last Minute)


Se c'è una cosa al mondo che mi mette tristezza, è la canzone “Felicità” di Al Bano & Romina. Molto azzeccato quindi il suo uso deprimente nel film Lourdes alcuni anni fa, meno quello fatto adesso in Est - Dittatura Last Minute.


CORAZZATA POTEMKIN AWARD (CAGATA PAZZESCA D'AUTORE DELL'ANNO)

#1 The French Dispatch
#2 Sir Gawain e il Cavaliere Verde
#3 La donna alla finestra
#4 Cherry - Innocenza perduta
#5 Bliss


Non che me l'abbia richiesto, ma ho un consiglio da dare a Wes Anderson. I suoi film si stanno trasformando sempre più in esercizi di stile senza cuore e senza anima. Sarebbe quindi ora che si mettesse un po' a nudo e ci mettesse se stesso dentro ai suoi lavori, come ha fatto Paolo Sorrentino con il suo ultimo È stata la mano di Dio. A meno che non abbia proprio un bel niente da dire, e il sospetto guardando gli articoletti vuoti di The French Dispatch viene.
Meritano una bella spernacchiata - in amicizia, eh - pure l'allucinata porcata avventura fantasy Sir Gawain e il Cavaliere Verde di David Lowery, il pasticciaccio Cherry - Innocenza perduta dei fratelli Russo, che sognano di essere i nuovi Kubrick mentre al massimo sono i nuovi Michael Bay, il vorrei essere Hitchcock ma non posso La donna alla finestra di un Joe Wright mai così attapirato, e la copia sbiadita di Matrix, Bliss, diretto dall'un tempo promettente Mike Cahill.


PREMIO ALLA CARRIERA, DEMMERDA

Enrico Montesano

"Ma quale premio?
Io nego l'esistenza dei premi!"

Il premio alla carriera demmerda verrà consegnato a Enrico Montesano dalle manine del leader dei portuali no green pass di Trieste Stefano Puzzer. Rigorosamente senza mascherina. Auguri.


FILM VERGOGNA AWARD (FILM CHE PIÙ MI VERGOGNO MI SIA PIACIUTO)

#1 Yes Day
#2 Cenerentola
#3 He's All That
#4 Il Divin Codino
#5 Il mostro della cripta


Yes, mi è piaciuta, e pure un sacco, la commediola per famiglie Yes Day. Ho vergognosamente amato anche Camila Cabello in versione Cenerentola canterina, il remake del classico teen degli anni '90 Kiss Me, He's All That con la star di TikTok Addison Rae, il biopic su Roberto Baggio non proprio fenomenale, però tanto tanto emozionante per chi è cresciuto con il mito del Divin Codino, e il B-Movie super kitsch e nostalgico Il mostro della cripta con Posaman Lillo.




Cannibal TV Awards 2021: i premi alle serie e agli attori del piccolo schermo

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Direttamente da Los Angeles, California, o forse da Casale Monferrato, Piemonte, chi può dirlo? Ecco a voi i Cannibal TV Awards 2021, i premi televisivi più attesi e prestigiosi, dopo gli Emmy, i Golden Globe, i Telegatti e forse pure una vagonata di altri awards che ora non mi vengono in mente.

Partiamo con il riepilogo delle 20 serie dell'anno preferite da Pensieri Cannibali e poi via a tutta una serie di variegati premi. Buona visione!



Le meglio serie TV 2021
secondo Pensieri Cannibali

#1 Foodie Love
#2 Maid
#3 Strappare lungo i bordi
#4 Succession
#5 Omicidio a Easttown
#6 Ginny & Georgia
#7 The White Lotus
#8 Squid Game
#9 WandaVision
#10 Anna

#11 Midnight Mass
#12 Cruel Summer
#13 It's a Sin
#14 Yellowjackets
#15 Calls
#16 Only Murders in the Building
#17 Brand New Cherry Flavor
#18 Losing Alice
#19 Reservation Dogs
#20 SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano


Menzione d'onore
PEN15
I Hate Suzie
Pose
Kevin Can F**k Himself
Generation
Dopesick
Speravo de morì prima
Clickbait
The Mosquito Coast
Chucky
Mr. Corman
Mental
Heels
Dietro i suoi occhi (Behind Her Eyes)
Sex Education



IL METODO KOMINSKY AWARD (MIGLIOR ATTORE)

#1 Murray Bartlett (The White Lotus)
#2 Jeremy Strong (Succession)
#3 Ewan McGregor (Halston)
#4 Justice Smith (Generation)
#5 Michael Keaton (Dopesick)


Sbem! Si parte subito con una sorpresa. Murray Bartlett è folgorante nei panni del gestore del resort hawaiiano in cui è ambientata la tragicomedy The White Lotus e supera il resto della concorrenza. Compresi il sempre più convincente Jeremy Strong di Succession, le star Ewan McGregor e Michael Keaton, e un appariscente Justice Smith nella serie generazionale Generation, ingiustamente passata troppo inosservata.


WONDER WOMAN AWARD (MIGLIOR ATTRICE)

#1 Margaret Qualley (Maid)
#2 Elizabeth Olsen (WandaVision)
#3 Kate Winslet (Omicidio a Easttown)
#4 MJ Rodriguez (Pose)
#5 Billie Piper (I Hate Suzie)


La concorrenza in questa categoria era così agguerrita, che ho passato le intere vacanze natalizie per decidere chi mettere in cinquina. Alla fine su tutte l'ha spuntata la fenomena Margaret Qualley di Maid, ma che abbondanza di scelta. In un'altra annata, Elizabeth Olsen e Kate Winslet avrebbero vinto in scioltezza. MJ Rodriguez ha chiuso alla grande Pose e Billie Piper è stupefacente nella semi autobiografica I Hate Suzie. Menzione speciale pure per Annie Murphy di Kevin Can F**k Himself, rimasta fuori per un soffio dalla Top 5.


CBCR - CRESCI BENE CHE RIPASSO AWARD (ATTORE/ATTRICE RIVELAZIONE)

#1 Thuso Mbedu (The Underground Railroad)
#2 Sophie Thatcher (Yellowjackets)
#3 Ray Nicholson (Panic)
#4 Simona Brown (Dietro i suoi occhi)
#5 Antonia Gentry e Sara Waisglass (Ginny & Georgia)


Tanti volti nuovi tra cui scegliere. Tra quelli che mi sono rimasti più impressi ci sono Thuso Mbedu, la protagonista della solo in parte riuscita The Underground Railroad, ma di lei credo sentiremo parlare ancora. Così come della mia nuova protetta Sophie Thatcher di Yellowjackets, che vedete svettare nel nuovo header di Pensieri Cannibali, di Ray Nicholson, il talentuoso figlio di Jack Nicholson, della brillante Simona Brown della miniserie guilty pleasure Dietro i suoi occhi, e delle giovani star di Ginny & Georgia Antonia Gentry e Sara Waisglass.


L'OSPITE È COME IL PESCE AWARD (MIGLIOR GUEST STAR)

#1 Florence Pugh (Hawkeye)
#2 Jane Lynch (Only Murders in the Building)
#3 Alexander Skarsgård (Succession)
#4 Emma Caulfield (WandaVision)
#5 Jamie Chung (Mr. Corman, Dexter: New Blood)


Florence Pugh si conferma eccezzziunale veramente nei panni di Yelena Belova, la sorellina di Black Widow, R.I.P.. In coppia con Hailee Steinfeld fa faville. Spero che il futuro del Marvel Cinematic Universe sia in mano loro.
Geniale poi l'apparizione di Jane Lynch nei panni della controfigura di Steve Martin in Only Murders in the Building. Guest stars di lusso anche Alexander Skarsgård in Succession, Emma Caulfield (mai dimenticata Anya di Buffy l'ammazzavampiri) in WandaVision e la doppia Jamie Chung vista sia nell'episodio conclusivo di Mr. Corman che in alcuni episodi del revival Dexter: New Blood.


PEZZO DI FIGO AWARD (SEX SYMBOL UOMO)

#1 Thomas Doherty (Gossip Girl)
#2 Nicolas Maupas (Un professore, Nudes, Mare fuori)
#3 Ludovico Tersigni (Summertime)
#4 Dylan Arnold (You)
#5 Simone Liberati (Chiamami ancora amore, A casa tutti bene - La serie)


Non sono gay, ma per colpa loro potrei anche ripensarci.


PEZZO DI FIGA AWARD (SEX SYMBOL DONNA)

#1 Mimi Keene (Sex Education)
#2 Kelli Berglund (Heels)
#3 Alexandra Daddario e Sydney Sweeney (The White Lotus)
#4 Lihi Kornowski (Losing Alice)
#5 Sarah Shahi (Sex/Life)


Non sono gay, e per colpa loro mi sa che continuerò a non esserlo.


PEZZO DI MERDA AWARD (MIGLIOR CATTIVONE)

#1 Christopher Duntsch/Joshua Jackson (Dr. Death)
#2 Agatha Harkness/Kathryn Hahn (WandaVision)
#3 Chucky (Chucky)
#4 Luciano “Er Pelato” Spalletti/Gianmarco Tognazzi (Speravo de morì prima)
#5 Frontman/Lee Byung-hun (Squid Game)


Tutti amano Joshua Jackson! Pure Dawson preferiva lui a se stesso. Proprio per questo nei panni del cattivone in Dr. Death funziona alla grande. Nessuno se lo aspettava, e invece sa stupire.
Idoleschi poi i villain Agatha in WandaVision e Chucky in... Chucky, serie basata sul franchise horror de La bambola assassina.
Convince Gianmarco Tognazzi nei panni di Spalletti, che in Speravo de morì prima è il vero e proprio cattivo della serie opposto all'eroe Francesco Totti, e fa tanto misterioso il misterioso Frontman mascherato di Squid Game.


SHIP SHIP URRÀ AWARD (COPPIA CHE SHIPPO DI PIÙ)

#1 Max + Sophie/Sara Waisglass + Humberly González (Ginny & Georgia)
#2 Otis + Ruby/Asa Butterfield + Mimi Keene (Sex Education)
#3 Heather + Ray/Olivia Welch + Ray Nicholason (Panic)
#4 Simone + Manuel/Nicolas Maupas + Damiano Gavino (Un professore)
#5 Rebeka + Mencia/Claudia Salas + Martina Cariddi (Élite)


Che palle le coppie di trottolini amorosi, dudu dadadà, mentre con queste coppie qua non ci si annoia di certo.


BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)

#1 Roman Roy/Kieran Culkin (Succession)
#2 Kate Bishop/Hailee Steinfeld (Hawkeye)
#3 Oliver Putnam/Martin Short (Only Murders in the Building)
#4 Fran Lebowitz (Fran Lebowitz: una vita a New York)
#5 Mose e Mekko/Lil Mike e Funny Bone (Reservation Dogs)


Sono uno che si stufa in fretta di tutto e di tutti, però passerei non dico la vita intera, ma ore e ore sì, a vedere cosa combinano questi qui.


MA SEI PROPRIO UNA SCENA AWARD (MIGLIOR SCENA)

#1 Finale (Foodie Love)
#2 Papi si mette a cantare durante le promesse nuziali a Angel (Pose)
#3 Scena sulla masturbazione femminile (I Hate Suzie)
#4 Apparizione misteriosa nel primo episodio (The Nevers)
#5 Il padre del protagonista canta “Moon River” (Mr. Corman)


Il finale di Foodie Love, che non vi spoilero, mi ha fatto ridere e piangere nello stesso maledetto istante. Come ci sono riusciti?


MOMENTO WTF (SCENA PIÙ ASSURDA E INASPETTATA)

La protagonista vomita dei gattini (Brand New Cherry Flavor)
ex aequo
Il capo del resort caga nella stanza di uno degli ospiti (The White Lotus)



Queste cose non me le aspettavo. Proprio no.


BRENDAN FRASER AWARD (MIGLIOR FRASE)

#1 “A parte che sono cazzi miei” Elio (LOL - Chi ride è fuori)
#2 I monologhi sulla morte di Riley Flynn/Zach Gilford ed Erin Greene/Kate Siegel (Midnight Mass)
#3 “È cambiato. Pare er gemello stronzo de prima.” Francesco Totti/Pietro Castellitto su Luciano Spalletti/Gianmarco Tognazzi (Speravo de morì prima)
#4 “Le scimmie cha lanciano merda hanno più talento” Andrea del Verrocchio/Giancarlo Giannini (Leonardo)
#5 “Ho visto una bambola di porcellana posseduta dal mio defunto fratello correre più veloce di voi” Cheryl Blossom/Madelaine Petsch (Riverdale)



IL DIAVOLO VESTE LIDL AWARD (MIGLIORI LOOK/COSTUMI/ABITI/STILE/FASHION ETC.)

#1 Squid Game
#2 Halston
#3 Ginny & Georgia
#4 WandaVision
#5 Emily in Paris


Squid Game quest'anno leader incontrastato dei costumi del piccolo schermo, e pure di Halloween.
Degni di nota inoltre gli abiti di Halston, e non poteva essere altrimenti per una serie su un celebre stilista (anche se a dirla tutta io prima della serie non lo conoscevo), il favoloso omaggio ai vari look di Britney Spears fatto in Ginny & Georgia, i cambi di stile a seconda delle epoche televisive di Elizabeth Olsen e degli altri personaggi in WandaVision, e le mise a cavallo tra il fashion e il kitsch di Emily/Lily Collins in quel di Paris.


AMAZON AWARD (OGGETTO CULT DA CORRERE SUBITO A COMPRARE)

T-shirt dei Backstreet Boys (The Mosquito Coast)



SOUNTVACK AWARD (MIGLIOR COLONNA SONORA TV)

#1 Yellowjackets
#2 Cruel Summer
#3 Maid
#4 Generation
#5 Physical

Nella categoria delle colonne sonore, il mio amore è tutto per i suoni anni '90 di Yellowjackets e Cruel Summer. Spettacolosa pure la soundtrack di Maid, dominata dalle canzoni indie di Sharon Van Etten, ma che spazia anche dai Radiohead alle Salt-N-Pepa sparate in auto. Generation offre poi un perfetto spaccato della meglio musica della GenZ, mentre Physical ci fa fare un tuffo nostalgico negli anni '80.
   


TV & CANZONI MA NIENTE SORRISI AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UNA SERIE TV)

#1 Nirvana “Rape Me” (Succession)
#2 Japanese Breakfast “Boyish” (Foodie Love)
#3 Morrissey “First of the Gang to Die” (The Mosquito Coast)
#4 Band of Horses “The Funeral” (Strappare lungo i bordi)
#5 Kathryn Hahn “Agatha All Along” (WandaVision)

Spettacolare l'uso dei Nirvana all'interno di Succession, che ha avuto l'ok personale da Courtney Love: “Non mi sono mai sentita così bene ad approvare l'uso di una canzone di Kurt. Sono sicura che ne è orgoglioso”.
Pura poesia inoltre le scene di Foodie Love sulle note di Japanese Breakfast e di The Mosquito Coast su quelle di Morrissey. I Band of Horses illuminano invece il finale di Strappare lungo i bordi con l'appropriata "The Funeral", e infine da WandaVision c'è l'irresistibile "Agatha All Along".

 


CHI AMA LA SIGLA TIRI UNA RIGLA (MIGLIOR NUOVA SIGLA)

#1 WandaVision
#2 Yellowjackets
#3 Only Murders in the Building
#4 The White Lotus
#5 Strappare lungo i bordi

Al primo posto c'è una sigla che non è una sigla sola, visto che a ogni episodio quella di WandaVision cambia a seconda dell'occasione.
Gioiellini, questa volta singoli, pure gli opening credits di Yellowjackets, Only Murders in the Building, The White Lotus e Strappare lungo i bordi.

 


HAPPYSODIO AWARD (MIGLIOR EPISODIO)

#1 Squid Game, S01E06, "Gganbu" (titolo originale: "깐부?, Kkanbu"), l'episodio delle biglie
#2 Assolo (Solos), S01E01, Leah, l'episodio con Anne Hathaway
#3 Atypical, S04E08, "L'uccello magico #2" (titolo originale: Magical Bird #2), l'episodio su Casey
#4 Only Murders in the Building, S01E07, "Il ragazzo della 6B" (titolo originale: The Boy from 6B), l'episodio “sordomuto” 
#5 Friends: The Reunion


Il mio episodio preferito dell'anno è il sesto di Squid Game, per intenderci quello delle biglie, che per quanto mi riguarda basta da solo a giustificare il clamoroso successo mondiale della serie. Raramente ho visto qualcosa di una simile intensità, sia sul piccolo che sul grande schermo.
Ho amato anche il primo episodio di Solos, serie antologica discontinua anche nota in Italia come Assolo, che nell'apertura con Anne Hathaway offre un'autentica chicca, l'episodio su Casey nell'ultima stagione di Atypical, quindi l'episodio "sordomuto" di Only Murders in the Building, e la reunion di Friends mi ha fatto piangere quasi quanto Jennifer Aniston, alla faccia della sitcom.


LACRIMA FACILE AWARD (SERIE PIÙ COMMOVENTE)

It's a Sin


Boys don't cry?
Certo, come no. Oltre alla reunion di Friends, a farmi versare tante tante lacrime ci ha pensato anche la miniserie britannica It's a Sin. Sono un piagnone, lo so, ma non prendetemi in giro, altrimenti mi metto a piangere ancora più forte.


TU MI FAI GIRAR AWARD (MIGLIORI REGIE)

#1 Anna
#2 Losing Alice
#3 The Underground Railroad
#4 Brand New Cherry Flavor
#5 Mr. Corman


Niccolò Ammaniti non ci sa fare solo con la penna in mano, ma pure dietro la macchina da presa. La sua Anna è una delle cose più sbalorditive a livello visivo ammirate quest'anno. Ottime pure le regie della americano-israeliana Sigal Avain per Losing Alice, di Barry Jenkins per The Underground Railroad, di AA.VV. registi vari per Brand New Cherry Flavor e di Joseph Gordon-Levitt, con il supporto di Aurora Guerrero, per Mr. Corman.


SCENEGGIATA NAPOLETANA AWARD (MIGLIORI SCENEGGIATURE)

#1 Calls
#2 Maid
#3 Succession
#4 Midnight Mass
#5 This Is Us


Calls è una serie basata in pratica esclusivamente sulle parole, come se fosse un podcast composto da telefonate, quindi è una bella fortuna che le sceneggiature siano di alto livello, altrimenti sarebbe stata una tragedia. Da applausi anche gli script di Maid e Succession, fenomenali in particolare i monologhi di Midnight Mass, e sempre delle perle le sceneggiature di This Is Us.


I'LL BE MISSING YOU AWARD (SERIE TERMINATA O CANCELLATA CHE MI MANCHERÀ DI PIÙ)

#1 Pose
#2 Atypical
#3 Dickinson
#4 Generation
#5 The Republic of Sarah


Chiusura all'insegna delle serie che purtroppo non rivedremo mai più. Lo stiloso cammino di Pose è giunto al termine dopo 3 stagioni, Atypical si è concluso alla quarta, Dickinson alla terza, mentre le troppo sottovalutate Generation e The Republic of Sarah sono state ahimè prematuramente cancellate dopo appena 1 promettente stagione. Altra tristezza, quindi, per un post che ha finito per farmi versare un fiume di lacrime. E pensare che io volevo realizzare una cerimonia di premiazione all'insegna del divertimento.




Cannibal Movie Awards 2021: tutti i favolosi premi ai film e alle star dell'anno

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Ecco a voi i Cannibal Movie Awards 2021. Premi che in genere sono considerati dalla stampa internazionale come l'anticamera degli Oscar...
No?
Devo aver letto male. Hanno scritto che sono l'anticamera della morte, non l'anticamera degli Oscar. Comunque sia, partiamo con un riassunto dei 20 film preferiti dal qui presente sito Pensieri Cannibali nel corso del 2021, e poi andiamo a scoprire tutti i vari e variegati premi alle pellicole e alle star cinematografiche dell'ultimo anno.



I film migliori del 2021
secondo Pensieri Cannibali, e sticazzi

#1 Una donna promettente
#2 È stata la mano di Dio
#3 Malcolm & Marie
#4 La scelta di Anne - L'Événement
#5 Don't Look Up
#6 Il collezionista di carte
#7 Titane
#8 Drive My Car
#9 Petite maman
#10 Nessuno di speciale (Mainstream)

#11 Annette
#12 I Care a Lot
#13 The Father - Nulla è come sembra
#14 Pieces of a Woman
#15 Bo Burnham: Inside
#16 I Mitchell contro le macchine
#17 Psycho Goreman
#18 Crudelia
#19 Luca
#20 Pig


Menzione d'onore
Shiva Baby
Ultima notte a Soho
Fear Street Parte 1: 1994
Quello che tu non vedi
La mappa delle piccole cose perfette
Estate '85
Mandibules
Locked Down
Quella notte a Miami...
Billie Eilish: The World's a Little Blurry
Being the Ricardos


BUONASERA SIGNORE E SIGNORI, FUORI GLI ATTORI AWARD (MIGLIOR ATTORE)

#1 Oscar Isaac (Il collezionista di carte)
#2 Anthony Hopkins (The Father - Nulla è come sembra)
#3 Leonardo DiCaprio (Don't Look Up)
#4 Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
#5 Nicolas Cage (Pig)


Oscar Isaac da esperto giocatore di carte cala un full d'assi e si aggiudica la partita: è lui il miglior attore dell'anno per Pensieri Cannibali. L'attore che l'Oscar ce l'ha nel nome ha superato persino l'impressionante premio Oscar Anthony Hopkins di The Father, un Leonardo DiCaprio più nerd che mai in Don't Look Up, un Daniel Kaluuya pure lui premiato con l'Oscar per Judas and the Black Messiah e un sorprendente Nicolas Cage in Pig (no, non nella parte del maiale).


BENEF-ATTRICE DELL'UMANITÀ AWARD (MIGLIOR ATTRICE)

#1 Vanessa Kirby (Pieces of a Woman)
#2 Carey Mulligan (Una donna promettente, La nave sepolta)
#3 Zendaya (Malcolm & Marie)
#4 Emma Stone (Crudelia)
#5 Tessa Thompson e Ruth Negga (Due donne - Passing)


La categoria delle attrici è sempre una delle più agguerrite. La performance più impressionante per quanto mi riguarda l'ha letteralmente partorita Vanessa Kirby in Pieces of a Woman. Doppiamente fenomenale la mia adorata Carey Mulligan, soprattutto in Una donna promettente ma anche in La nave sepolta, Zendaya offre un notevole tour de force emotivo in Malcolm & Marie, Emmina Stone è una Crudelina perfetta, mentre Tessa Thompson e Ruth Negga in Due donne - Passing fanno a gara di bravura e vincono entrambe.


CBCR – CRESCI BENE CHE RIPASSO AWARD (ATTORE/ATTRICE RIVELAZIONE)

#1 Anamaria Vartolomei (La scelta di Anne - L'Événement)
#2 Bo Burnham (Una donna promettente, Bo Burnham: Inside)
#3 Kyle Allen (La mappa delle piccole cose perfette)
#4 Rachel Sennott (Shiva Baby)
#5 Filippo Scotti (È stata la mano di Dio)


Tra gli interpreti rivelazione dell'anno, con interessanti prospettive per il futuro, ci sono la rumena naturalizzata francese Anamaria Vartolomei, che insomma è la nuova Marion Cotillard, ecco l'ho detto, il versatile Bo Burnham, talento comico esplosivo e non solo, il teen Kyle Allen, che per me è il nuovo Heath Ledger, ecco ho detto anche questo, la magnetica Rachel Sennott, protagonista di uno dei migliori esordi dell'anno, Shiva Baby, e Filippo Scotti, che non è il figlio di Gerry Scotti, bensì l'alter ego del giovane Paolo Sorrentino in È stata la mano di Dio.


VORREI ESSERE LUI AWARD (SEX SYMBOL UOMO)

#1 Leonardo DiCaprio (Don't Look Up)
#2 Timothée Chalamet (Dune, The French Dispatch, Don't Look Up)
#3 Matt Smith (Ultima notte a Soho)
#4 Justin Timberlake (Palmer)
#5 John David Washington (Malcolm & Marie)


La vittoria va a Leonardo DiCaprio in versione A.I.L.F. (Astronomer I'd Like to Fuck).


Alle sue spalle ci sono il prezzemolino Timoteo Chalamet, lo stiloso Matt Smith di Ultima notte a Soho, il Justin Timberlake nudo e crudo di Palmer e John David Washington, perché in Malcolm & Marie si fa Zendaya per fiction. Nella realtà vorrei essere Tom Holland, perché si fa Zendaya per davvero.


VORREI FARMI LEI (SEX SYMBOL DONNA)

#1 Zendaya (Malcolm & Marie, Dune, Spider-Man: No Way Home)
#2 Ana de Armas (No Time to Die)
#3 Riley Keough e Taylour Paige (Zola)
#4 Luisa Ranieri (È stata la mano di Dio)
#5 Virginie Efira (Benedetta)


A questo punto non credo sia una grossa sorpresa, ma quest'anno non ce n'è: la più bella del reame secondo me è Zendaya. Ana de Armas si va poi a prendere tutto quel che è suo in No Time to Die, Riley Keough e Taylour Paige sono due bombe sexy in Zola, e non solo in Zola, la zia Luisa Ranieri in È stata la mano di Dio fa impazzire il nipotino Fabietto, e non solo lui, e sempre sia Benedetta Virginie Efira.


IL GRANDE CAPO AWARD (MIGLIOR REGISTA)

#1 Julia Ducournau (Titane)
#2 Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio)
#3 Edgar Wright (Ultima notte a Soho)
#4 Emerald Fennell (Una donna promettente)
#5 Michel Franco (Nuevo orden)


Era destino. Dopo aver esordito con una cannibalata suprema, in tutti i sensi, come Raw - Una cruda verità, Julia Ducournau mette a frutto tutto il suo talento registico nell'esplosivo Titane e si conquista il titolo di miglior regista dell'anno per Pensieri Cannibali. Vanno poi di gran classe Paolo Sorrentino ed Edgar Wright con i loro ultimi lavori, e stupisce lo stile fresco di Camilla Parker Bowles Emerald Fennell in Una donna promettente e di Michel Franco in Nuevo orden.


COPIONE D'UN COPIONE AWARD (MIGLIOR SCENEGGIATURA)

#1 Una donna promettente
#2 Being the Ricardos
#3 Il collezionista di carte
#4 I Mitchell contro le macchine
#5 The Father - Nulla è come sembra


Tra gli script dell'anno, primo posto per la sceneggiatura promettente, e pure sorprendente, scritta da Emerald Fennell per la sua opera d'esordio Una donna promettente. Aaron Sorkin si conferma una penna sopraffina con Being the Ricardos, così come Paul Schrader con Il collezionista di carte. M'ha fatto poi impazzire la sceneggiatura ricca di trovate esilaranti e in alcuni casi geniali de I Mitchell contro le macchine, e sa il fatto suo lo script perfettamente orchestrato di The Father.


BILLY IDOL AWARD (PERSONAGGIO PIÙ IDOLESCO)

#1 Mimi/Nita-Josee Hanna (Psycho Goreman)
#2 Crudelia/Emma Stone (Crudelia)
#3 Jean-Gab/David Marsais e Manu/Grégoire Ludig (Mandibules)
#4 Cane Monchi (I Mitchell contro le macchine)
#5 Donnola Weasel (The Suicide Squad - Missione suicida)


Tra i personaggi più idoleschi dell'anno trionfa una ragazzina: la scatenata Mimi di Psycho Goreman. Crudelia De Mon si conferma uno dei miei personaggi preferiti di sempre anche nella versione giovane interpretata da Emma Stone, e non avevo grossi dubbi in proposito, i due protagonisti di Mandibules sono così scemi & più scemi che è difficile non volergli bene & più bene, mentre il cane Monchi de I Mitchell contro le macchine e la donnola Weasel di The Suicide Squad sono i classici personaggi che nel giro di pochi istanti rubano la scena a tutti.


SHIP SHIP URRÀ AWARD (COPPIA CHE SHIPPO DI PIÙ)

#1 Margaret + Mark/Kathryn Newton + Kyle Allen (La mappa delle piccole cose perfette)
#2 Sarah + Samantha/Kiana Madeira + Olivia Welch (Fear Street)
#3 Adam + Maya/Charlie Plummer + Taylor Russell (Quello che tu non vedi)
#4 Emma + Jude/Olivia Cooke + Jack O'Connell (Little Fish)
#5 Linda + Paxton/Anne Hathaway + Chiwetel Ejiofor (Locked Down)


Le classifiche di Pensieri Cannibali quest'anno sono meno teen del solito?
Per fortuna che a rimediare ci pensa la categoria delle coppie più shippabili!


MA CHE MUSICA MAESTRO AWARD (BEST SOUNDTRACK)

#1 Fear Street
#2 Ultima notte a Soho
#3 Crudelia
#4 Minari
#5 Annette

Così come per le serie TV, tra le colonne sonore trionfano gli anni '90, in questo caso con la trilogia horror Fear Street, in particolare nella Parte 1: 1994, ma non solo. Essendo un 90s kid sarò per caso di parte?
Non credo.
Visto che se no poi gli altri decenni si lamentano, c'è spazio pure per gli anni '60 di Ultima notte a Soho, e per le sonorità 60s/70s di Crudelia.
Piaciute parecchio anche le musiche composte dal promettente Emile Mosseri per Minari e i brani non proprio da musical tradizionale composti dagli Sparks per un musical non proprio tradizionale come Annette.
   


MA CHE CANZONE MAESTRO AWARD (MIGLIOR CANZONE IN UN FILM)

#1 Paris Hilton “Stars Are Blind” (Una donna promettente)
#2 The Kills “Doing It to Death” (Titane)
#3 “A Change Is Gonna Come” di Sam Cooke cantata da Leslie Odom Jr. (Quella notte a Miami...)
#4 Bikini Kill “Rebel Girl” (Girl Power - La rivoluzione comincia a scuola)
#5 Coez “Domenica” (Anni da cane)

Paris Hilton vince! La sua "Stars Are Blind" accompagna una delle scene più belle di Una donna promettente, e oserei dire dell'intera Storia del Cinema, e quindi il premio per la miglior canzone usata in un film è tutto suo.
Occhio, o meglio orecchio anche al rock dei Kills nella sequenza d'apertura di Titane, al pezzo soul dell'emozionante finale di Quella notte a Miami..., all'alternative rock delle Bikini Kill che gioca un ruolo centrale nell'ispirato e ispirante Girl Power - La rivoluzione comincia a scuola, e alla celebre hit di Coez "Domenica", che accompagna una splendida scena del teen movie italiano Anni da cane.

 


BRENDAN FRASER AWARD (MIGLIOR FRASE)

#1 “Silenzio, Bruno!” Alberto Scorfano e Luca Paguro (Luca)
#2 “Non ti disunire” Antonio Capuano/Ciro Capano a Fabietto Schisa/Filippo Scotti (È stata la mano di Dio)
#3 “Per chi ha dovuto mettersi in viaggio, ci vediamo per strada” (Nomadland)
#4 “Scusa, ma quanti culi hai?” Paxton/Chiwetel Ejiofor a un passante che fa scorta di carta igienica allo scoppiare della pandemia (Locked Down)
#5 “Adoro la pioggia. Sono gli angeli che si fanno una sega su di noi.” Harley Quinn/Margot Robbie (The Suicide Squad - Missione suicida)



CHE SCENA CHE SEI AWARD (MIGLIOR SCENA)

#1 Scena alla città tutta illuminata (Il collezionista di carte)
#2 Sigaretta fumata insieme in automobile (Drive My Car)
#3 Scena del parto (Pieces of a Woman)
#4 Mohamedou Ould Slahi/Tahar Rahim a Guantanamo Bay che sente il rumore dell onde (The Mauritanian)
#5 Massacro sulle note di “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli (Titane)


Tra le scene cinematografiche più memorabili dell'anno, oltre a quella già sopra menzionata di Una donna promettente accompagnata dalla canzone di Paris Hilton, ci sono la poesia pura di alcuni momenti meravigliosi ne Il collezionista di carte, in Drive My Car e in The Mauritanian. Impressionanti, e girate alla grande, la scena del parto in Pieces of a Woman e quella del massacro da far invidia a Quentin Tarantino in Titane.


WTF AWARD (MOMENTO PIÙ ASSURDO E INASPETTATO)

La scena di sesso di Alexia/Agathe Rousselle con l'automobile, ma direi un po' tutto il film (Titane)



FASHION AWARD (MIGLIORI COSTUMI/ABITI/LOOK)

#1 Sandy/Anya Taylor-Joy (Ultima notte a Soho)
#2 Crudelia/Emma Stone (Crudelia)
#3 Cassandra “Cassie” Thomas/Carey Mulligan (Una donna promettente)
#4 Marie/Zendaya (Malcolm & Marie)
#5 Dean Ericson/Chris Messina (I Care a Lot)


Il personaggio più fashion dell'anno per me è la regina degli anni '60 Anya Taylor-Joy nei panni di Sandy in Ultima notte a Soho.
Tra le più stilose anche Emma Stone in versione Crudelia De Mon, con o senza dalmata addosso, Carey Mulligan con tanto di costume da sexy infermiera in Una donna promettente e una Zendaya mozzafiato con o senza il suo abito mozzafiato addosso in Malcolm & Marie.
Tra gli uomini, il più cool è Chris Messina, elegantissimo avvocato in I Care a Lot.


AMAZON AWARD (OGGETTO CULT DA CORRERE A COMPRARE SUBITO)

Il bomber della protagonista Sam/Karen Gillan (Gunpowder Milkshake)
ex aequo
La maschera indossata dal protagonista Saul/Cosmo Jarvis (Funny Face)




SOMETIMES, ITALIANS DO IT BETTER AWARD (MIGLIOR FILM ITALIANO)

#1 È stata la mano di Dio
#2 Sulla stessa onda
#3 Anni da cane
#4 A Classic Horror Story
#5 Lovely Boy


Diversi film italiani degni di nota mancano ancora all'appello delle mie visioni, tra cui i tanto discussi Freaks Out e Diabolik, ma tra quelli che ho visto È stata la mano di Dio trionfa senza alcuna fatica.
La mia immancabile dose di film adolescenziali è ben rappresentata da Sulla stessa onda e Anni da cane. Che poi, diciamolo, pure quello di Paolo Sorrentino è a tutti gli effetti un teen movie.
Mi sono inoltre piaciuti anche l'horror calabrese A Classic Horror Story e la pellicola (non solo) sulla musica trap Lovely Boy.


L'ORRORE, L'ORRORE AWARD (MIGLIOR HORROR)

#1 Titane
#2 Fear Street Parte 1: 1994
#3 Ultima notte a Soho
#4 Old
#5 Il rito delle streghe


L'horror più devastante è imprevedibile dell'anno?
Titane.
Un posto nel mio cuoricino se l'è conquistato inoltre la trilogia di Fear Street, in modo particolare il primo capitolo. Apprezzati pure il già più volte menzionato Ultima notte a Soho, Old di M. Night Shyamalan che non è del tutto convincente ma ha alcune trovate geniali, e Il rito delle streghe, riuscito sequel/reboot del cult anni '90 Giovani streghe.


SCREAM QUEEN AWARD (MIGLIOR ATTRICE PREFERIBILMENTE GNOCCA IN UN HORROR)

#1 Tutte le attrici (Fear Street)
#2 Anya Taylor-Joy (Ultima notte a Soho)
#3 Cailee Spaeny (Il rito delle streghe)
#4 Matilda Lutz (A Classic Horror Story)
#5 Amanda Campana (Il mostro della cripta)


Le Scream Queens dell'anno sono TUTTE le star della trilogia di Fear Street: da Kiana Madeira a Florence Welch, da Sadie Sink a Emily Rudd, senza dimenticare Maya Hawke. Da urlo anche Anya Taylor-Joy in Ultima notte a Soho, Cailee Spaeny ne Il rito delle streghe e le italiane Matilda Lutz e Amanda Campana in A Classic Horror Story e Il mostro della cripta.


AI POSTER L'ARDUA SENTENZA (MIGLIOR LOCANDINA)

#1 Ultima notte a Soho
#2 Una donna promettente
#3 Madres paralelas
#4 Shiva Baby
#5 Come True



LACRIMA FACILE AWARD (FILM PIÙ COMMOVENTE)

#1 Petite maman
#2 Luca
#3 Quello che tu non vedi
#4 La mappa delle piccole cose perfette
#5 CODA


5 film, 5 pianti. Forse anche qualcuno in più.


I'LL BE MISSING YOU AWARD (ATTORE/ATTRICE/CINEASTA CHE PIÙ MI MANCHERÀ)

Libero De Rienzo

Il 2021 è stato segnato da diverse perdite illustri. Ad avermi toccato maggiormente è stata quella di Libero De Rienzo, uno dei miei attori italiani preferiti in assoluto, fin dalla prima volta che l'ho visto in Santa Maradona. Ciao Picchio.





Don't Look Up: Non guardare su, guarda Don't Look Up

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Don't Look Up

Se non vi è piaciuto Don't Look Up, ve la meritate, la cometa.
Si fa per scherzare. Lo specifico perché, se non avete l'ironia per apprezzare questo film, mi sa che il giorno in cui Gesù bambino distribuiva il senso dell'umorismo voi eravate assenti.

"Noi eravamo sicuramente presenti, quel giorno."
"Ahahah."
"Non era una battuta."

Sto ancora scherzando. O no?
Se non vi è piaciuto Don't Look Up, non credo lo capirete mai.
E comunque 'sta benedetta cometa mi sa che ce la meritiamo un po' tutti. A parte Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Greta Thunberg e poche altre persone al mondo.
Questa volta dico sul serio.

"Oh, finalmente parla sul serio."

Forse.

"Ok, ora sono ufficialmente confuso da questo post."

(voto 7,5/10)




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