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TURNER, RITRATTO DI UN UOMO DISGUSTOSO

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Turner
(UK, Francia, Germania 2014)
Regia: Mike Leigh
Sceneggiatura: Mike Leigh
Cast: Timothy Spall, Paul Jesson, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Lesley Manville, Ruth Sheen, Sandy Foster
Genere: artefatto
Se ti piace guarda anche: La ragazza con l'orecchino di perla, Pollock, Big Eyes

Non sono capace a dipingere. Non con pennelli, pastelli e matite. Posso provarci con le parole. Vi posso offrire un ritratto del pittore Turner: Turner era un uomo di merda. Fine del ritratto. E il film dedicato alla sua vita, com'è?
La nuova pellicola di Mike Leigh è la dimostrazione di due cose:

1) Un grande artista non sempre è anche un grande uomo.
2) Il film sulla vita di un grande artista non sempre è anche un grande film.

Certo che a dipingere così son capace anch'io...

Turner è una visione così piena di emozioni che al confronto lo spoglio dei voti per l'elezione del Presidente della Repubblica è stato uno spettacolo elettrizzante. Mi sono addormentato almeno 3 volte. E ogni volta che mi svegliavo, lo scrutinio non era ancora finito e la pellicola nemmeno. A tratti ho persino rimpianto All Is Lost. Giuro.
Presa da un punto di vista artistico, questa pellicola potrà essere considerata da alcuni un gioiello. Una rappresentazione impeccabile dei quadri di Turner su grande schermo. A me però di Storia dell'Arte non me n'è mai fregata una Cippa. Tutta colpa del liceo. Come ho già detto parlando di Turing e del mio rapporto con la fisica, la scuola è altamente nociva. Ti porta a odiare le cose. Per colpa di quella stronz... antipaticona di una prof di Arte che avevo, il mio rapporto con questa materia è sempre stato negativo. Il giudizio sui quadri di Turner preferisco allora lasciarlo agli esperti del settore, ai critici d'arte di professione come Vittorio Sgarbi e Andrea Diprè...
Ehm, sicuri che loro se ne intendano per davvero di Arte?

Io preferisco parlare di Cinema. Non perché mi ritenga un critico cinematografico, ma solo perché questa è la materia che qui su Pensieri Cannibali preferisco a volte celebrare, altre volte, e negli ultimi tempi capita piuttosto spesso, demolire. In questo caso non mi sento di dire che Turner sia un pessimo film. Non lo è. A me però ha provocato nell'ordine:

A) Noia mortale
B) Profonda irritazione
C) Disgusto totale nei confronti del protagonista
D) Pensieri omicidi
E) Pensieri suicidi
F) Morte, con tanto di esclamazione prima del trapasso: "La droga è Dio, altroché il sole!"

Ci sono film che hanno protagonisti parecchio negativi, che non presentano manco un lampo di umanità, ma con cui riesco comunque a empatizzare. Lo sciacallo - Nightcrawler ne è il più lampante caso. Con Turner non ci sono invece mai riuscito, manco per un istante. Stando almeno a quanto emerge da questo film, Joseph Mallord William Turner faceva schifo sotto tutti i punti di vista. Tranne quello artistico. Come pittore aveva un enorme talento e i suoi paesaggi possiedono ancora oggi una potenza impressionante. Lo dico senza essere Sgarbi o Diprè.


A livello puramente personale, non mi comunicano però alcuna emozione. Tecnicamente sono grandiosi, sono realizzati con una cura per i dettagli maniacale, eppure... niente, a me non dicono niente. Proprio come questo film. Turner è una pellicola che rende in maniera perfetta l'arte del pittore e la sua vita. Solo che a me sia il film che l'uomo hanno provocato giusto una enorme repulsione.

"Vieni qua, bella gnoccolona!"

In molti tra gli estimatori del film celebreranno anche l'interpretazione del protagonista Timothy Spall, premiata al Festival di Cannes con un regalatissimo premio di miglior attore. A me non è sembrata niente di eccezionale. Solo perché per due ore e mezza questo qua se ne sta con l'espressione corrucciata da hobbit incazzato, non significa che offra una performance recitativa memorabile.
Che poi, come si è chiesto anche Chicken Broccoli, qualcuno sa spiegarmi perché diavolo hanno preso quella discarica umana di Timothy Spall per interpretare un figaccione, almeno per gli standard di fine '700/primi '800, come Turner?
Una scelta discutibile che getta un'ombra sull'intera pellicola. Se l'hanno imbruttito tanto a livello fisico, chi può dire che non abbiano esagerato anche nel ritrarlo così omm'è merd'?

Autoritratto, il Selfie del XVIII Secolo.

Il problema principale del film, o meglio il mio problema nel relazionarmi con questo film, è la sua incapacità di offrire una vera connessione, un reale crescendo tra le varie scene singole. Turner è una successione di quadri, di scenette piuttosto indipendenti l'una dall'altra che ci presentano vari momenti nella vita del pittore inglese vissuto a cavallo tra 1700 e 1800. Sono sequenze per lo più prive di interesse, ricche di dialoghi che al solo ripensarci ho bisogno di una trasfusione di caffè in vena. Anche in quei rari casi in cui presenterebbero argomenti capaci di risvegliare la mia curiosità e di risvegliarmi in generale, come ad esempio il rapporto conflittuale tra la pittura e l'allora emergente fotografia, tutto resta in superficie e il film non riesce a offrire una vera profondità di campo.
Quello che Turner offre è allora soltanto una galleria di quadri formalmente impeccabili, di quelli per cui la gente fa la fila per ore fuori dai musei e una volta dentro fa finta di apprezzare, quando in realtà si sta annoiando a morte e preferirebbe di gran lunga guardarsi la partita o un po' di sana tv spazzatura. Una serie di quadri incapaci di regalare, almeno per quanto mi riguarda, anche solo una singola emozione. Che non sia odio.

Turner, dipingimi questo!
(voto 4/10)

TUTTI PAZZI PER BOVERY

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Gemma Bovery
(Francia 2014)
Regia: Anne Fontaine
Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Anne Fontaine
Ispirato alla graphic novel: Gemma Bovery di Posy Simmonds
Cast: Fabrice Luchini, Gemma Arterton, Jason Flemyng, Niels Schneider, Isabelle Candelier, Elsa Zylberstein, Pip Torrens, Mel Raido
Genere: anglo-francese
Se ti piace guarda anche: Tamara Drewe, Io ballo da sola, Tutti pazzi per Mary

La storia di Madame Bovary la conoscete tutti, vero?
Ebbravi i miei lettori secchioni. Io invece dall'alto della mia ignoranza non la conosco. Non sono un grande esperto di classici letterari e di period drama (solo di teen drama, sorry), non ho mai letto il celebre romanzo di Gustave Flaubert e non ho mai visto neanche una delle numerose trasposizioni cinematografiche e televisive, anche se attendo con una certa curiosità l'ultimissima versione con Mia Wasikowska in arrivo a breve.



Non conosco Madame Bovary, in compenso conosco bene la storia di Gemma Arterton, manza inglese da competizione che ha cominciato a segnalarsi in pellicole UK come St. Trinian's e RocknRolla e che poi è subito salita alla ribalta mondiale come Bond Girl in Quantum of Solace, mentre Monicona Bellucci nostra c'è riuscita solo superata la soglia dei 50 anni. Rosica, Monicona, rosica!
Dopo essersi fatta notare anche in I love Radio Rock e La scomparsa di Alice Creed, dopo aver fatto blockbusteroni fantasy come Scontro tra titani e Prince of Persia, dopo il commovente Una canzone per Marion, dopo aver fatto la ciucciatrice di sangue nel vampiresco Byzantium, il thriller Runner Runner e il ridicolo Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe, ecco che Gemma Arterton riporta la sua prorompente fisicità in campagna in una nuova piacevole commedia radical-chic che ricorda Tamara Drewe. Non a caso entrambe le pellicole sono tratte da graphic novel create da Posy Simmonds a partire da un'ispirazione letteraria (Tamara Drewe era una rilettura di Via dalla pazza folla di Thomas Hardy) e pubblicate a puntate sul quotidiano britannico The Guardian. Se vi era piaciuto quello, dovreste gradire pure questo. Se poi siete fan di Gemma Arterton, con Gemma Bovery potete andare sul sicuro. Vi posso garantire che qui non vi deluderà. È davvero in salute e propone una performance notevole sotto TUTTI i punti di vista.

"Hey, non è quello che può sembrare..."
"A me sembra che tu le stia succhiando del veleno di una vespa dalla schiena."
"Allora è esattamente quello che può sembrare."

Il motivo principale per guardare questo film è lei, Gemma Arterton, c'è poco da fare. A questo punto Gemma Bovery non ha nient'altro da offrire?
Se la Arterton è una ragione più che sufficiente per recuperarlo, la pellicola è parecchio gradevole pure nel suo complesso. La trama è semplice: una coppia di restauratori inglesi formata da Jason Flemyng, attore di recente visto nella serie inglese The Missing, e appunto da Gemma Arterton si trasferisce in un paesino della Normandia, sconvolgendo la tranquilla vita della piccola comunità. Più che altro è lei a sconvolgere i maschietti della comunità. Gemma Arterton diventa il centro delle attenzioni di grandi e piccini, dell'anzianotto protagonista Fabrice Luchini che veste i panni del panettiere locale appassionato di letteratura (un riferimento a Fabio Volo?), così come dell'affascinante giovinastro Niels Schneider, il biondo di Les amours imaginaires, quello che sembra il David di Donatello in carne e ossa. In più a un certo punto spunta fuori direttamente dall'Inghilterra pure un suo ex boyfriend. Insomma, sono tutti pazzi per Gemma Arterton... ehm, volevo dire per Gemma Bovery.

"Questa è la mia copia autografata di Madame Bovary."
"Com'è possibile? Flaubert è morto più di 130 anni fa..."
"Infatti non me la sono fatta autografare da lui, bensì da Fabio Volo."
"Ma tu sei scemo!"

I riferimenti e i paralleli con il romanzo Madame Bovary saranno gustati per bene dai patiti del libro di Flaubert, ma sono evidenziati in maniera chiara dal protagonista Fabrice Luchini e quindi li possono facilmente cogliere anche i meno acculturati come me. Il mescolarsi tra fiction e realtà è il valore aggiunto di questa commedia che scivola via leggera leggera, tra qualche intellettualismo vagamente alla Woody Allen e una bella atmosfera campagnola. Una visione scacciapensieri perfetta per scacciare il ricordo di pesanti mattonazzi recenti come Turner o Unbroken, ma allo stesso tempo tutt'altro che sciocca. Se la regia di Anne Fontaine (Coco Avant Chanel, Il mio migliore incubo!, Two Mothers) non si segnala in alcun modo, la sceneggiatura è ben orchestrata, ci offre qualche risata e scrive un ottimo finale capace di alternare amarezza e comicità, e non è una cosa facile. In più, è una pellicola che regala pure una canzone francese capace di incollarsi in testa in maniera contagiosa, “Bambou”, un pezzo di Serge Gainsbourg cantato da Alain Chamfort.



Partendo da aspettative bassissime, Gemma Bovery è allora un film che mi ha sorpreso in positivo e che mi sento di consigliare soprattutto a due tipi di pubblico: gli intellettuali appassionati di Madame Bovary e gli ignorantoni come me appassionati di Gemma Arterton.
(voto 6+/10)

BIRDMAN, L'UOMO CHE SUSSURRAVA AGLI UCCELLI

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Birdman
(USA, Canada 2014)
Titolo originale: Birdman or The Unexpected Virtue of Ignorance
Regia: Alejandro González Iñárritu
Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelari, Armando Bo
Cast: Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Naomi Watts, Zach Galifianakis, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Merritt Wever
Genere: super
Se ti piace guarda anche: Il cigno nero, The Tree of Life, Arca russa


Sei finito davvero male Cannibal Kid o forse non dovrei chiamarti più così visto che adesso ti fai chiamare Marco Goi come se quel nome fosse più rispettabile o serio manco ti credessi Lorenzo Cherubini che tanto è e resterà sempre per tutti Jovanotti e basta e per te è la stessa cosa visto che puoi cambiare nome finché vuoi ma tanto ciò non può cambiare chi sei cioè chi sei veramente e se non sai chi sei te lo dico io: sei solo uno sfigato che non ha più niente ma che aveva un passato glorioso e adesso è andato tutto via puff! eri finito a scrivere per le riviste più grandi del pianeta come Time e Variety e Ciak e il New Yorker e La Repubblica di sto cacchio e persino Playboy e ora non ti si fila più nessuno e così hai deciso di riaprire quel tuo blogghettino schifoso che ti aveva portato alla ribalta tanto tempo fa e a cui hai voltato le spalle in men che non si dica appena ti han proposto quattro soldi e un po' di fica fino a che hai avuto ciò che meritavi e sei rimasto senza niente e sei tornato al tuo primo vecchio amore ovvero quel dannato Pensieri Cannibali e lo sai che questo è un ritorno che piacerà agli americani perché gli americani adorano i grandi comeback ma qua siamo in Italia qua siamo nella piccola Italietta e qua i ritorni li guardiamo con diffidenza anche se mi potrai dire che qua abbiamo avuto decenni di Berlusconi e sì è vero solo che i suoi non contano come comeback veri e propri perché lui in tutto questo tempo andarsene non se n'è mai andato e per lui le cose non sono andate come per Michael Keaton in Birdman ovvero quel film che racconta di un attore celebre per aver fatto una fortunata saga su un supereroe chiamato appunto Birdman che sono vent'anni che non se lo fila più nessuno ma lui cerca di dimostrare di essere un attore vero o meglio ancora un artista completo e così si dedica al teatro dove dirige e interpreta l'adattamento di una storia di Raymond Carver “What We Talk About When We Talk About Love” per la precisione e sono sicuro che tu Cannibal o forse dovrei chiamarti Marco che se no ti offendi non sai manco chi è se non per sentito dire e di sicuro non hai mai letto niente di suo perché sei così ignorante ed è questo il motivo principale per cui sei finito dove sei finito per cui sei stato solo una stella cometa del mondo del blogging senza sostanza che si è bruciata in fretta appena si è avvicinata al Sole come Icaro e la prima delle ragioni è appunto che sei così ignorante che probabilmente non sai manco chi è Icaro e di certo la mitologia greca non fa per te perché i tuoi miti sono gente come Julian Assange o Kanye West e Jessica Chastain che sì sarà una bella figa ma non è che sia tutto questo grande riferimento culturale così come nemmeno Emma Stone che in Birdman è fenomenale ed è da Oscar perché ha degli spettacolari occhioni disumani che con un solo singolo sguardo ci mostrano tutto ma di culturale lei c'ha solo il bel cul come nota subito l'occhiolino attento del redivivo Edward Norton che pure per lui questo è un gran comeback come si deve e finalmente torna a regalarci una di quelle interpretazioni fantastiche che dopo la 25a ora del 2002 si era dimenticato di poter fare e la stessa cosa è capitata anche a Naomi Watts che negli ultimi anni sembrava essersi scordata di come si fa a recitare e intendo recitare per davvero come in Mulholland Drive e la stessa medesima cosa è successa pure a Michael Kiii?ton anzi a lui no perché lui non aveva mai fatto una performance davvero memorabile e di lui nessuno ha mai pensato che fosse un attore formidabile quando per tutti è sempre stato Batman e con Batman voglio dire il Batman di Tim Burton ed è la stessa cosa per il suo personaggio nel film che è costantemente identificato con Birdman e allora finzione e realtà si mescolano e non si riesce più a distinguere cosa è una e cosa è l'altra e non importa capirlo perché la nostra vita ormai è così è solo una grande recita in un mondo dominato dai social network in cui siamo tutti protagonisti e in cui siamo Tutti Famosi come nel partito immaginario della serie tv di Maccio Capatonda Mario che poi così immaginario non è visto che sembra Forza Italia e d'altra parte chi può dire cosa è vero e cosa no in un mondo in non ci sono limiti ma solo confini mentali e gabbie in cui si cerca di imprigionare ogni campo del sapere e piazzare delle etichette su tutto ed è ciò che è capitato anche a te Cannibal Kid pardon Goi Marco quando la gente da te si aspettava solo recensioni cazzare e divertenti e quando tu hai provato a fare qualcosa di differente e di più serio e di più “maturo” il pubblico ti ha subito voltato le spalle e sei diventato solo l'ombra di te stesso e ti sei trasformato in un giornalistucolo qualunque di quelli che si credono di avere qualcosa di importante da dire al mondo e invece il loro è solo un bla bla bla in mezzo ai miliardi di tweet e di post e di video pubblicati e di bla bla bla che si perdono nella rete e vengono postati e condivisi e likeati alla stessa velocità con cui scompaiono nel nulla e il tuo errore più grande è stato quando hai cercato di importi come Marco Goi quando a nessuno interessa di Marco "chi cazzo è?" Goi ma tutti vogliono solo Cannibal Kid il buffone di corte che prende in giro i film e non ha né lo spessore né la capacità di parlarne seriamente sebbene in alcuni casi ci sarebbe proprio da farlo perché in mezzo a tanta spazzatura e a tanti lavori fotocopia ogni tanto arriva qualcosa di fantastico come Birdman che è una pellicola di quelle enormi che lasciano il segno e cambiano il modo di girare e di concepire il Cinema come 2001: Odissea nello spazio o The Tree of Life o Boyhood e mentre sei lì a guardarlo ti rendi conto di essere di fronte a qualcosa di epocale e di nuovo e di differente e non trovi le parole per fare giustizia a qualcosa di così grande e realizzi che la critica o il blogging o come diavolo preferisci chiamare le tue stupide patetiche recensioni barra post barra pseudo articoli giornalistici barra cazzate per quanto ti sforzi non potranno mai rendere tutta la bellezza e la genialità di un film del genere che sembra uscito dritto dai tuoi sogni e che assomiglia in tutto e per tutto alla pellicola che vorresti girare tu se solo fossi un regista e non un misero scribacchino da due Lire che adesso non valgono niente ma il Movimento 5 Stelle le vuole reintrodurre quindi chi può dire cosa varranno in futuro e magari varranno quanto un'Opera d'Arte a cui inchinarsi che porta il cinema verso il futuro laddove Hollywood e il grande pubblico sono ancora attaccati a modelli culturali arcaici e ai blockbusteroni e alle pellicole su eroi e supereroi vari mentre Birdman vola alto su di noi e ci regala il miglior film sui supereroi mai visto senza essere per niente un film sui supereroi ma solo un film super in cui persino Zach Galifianakis è super e ci fa inoltre gettare uno sguardo anzi ci offre una panoramica sul cinema dei prossimi anni o forse decenni perché questo film è come una scoperta scientifica che fa progredire le conoscenze dell'uomo di anni per non dire decenni e il regista Ale-Alejandro Ale-Alejandro González Iñárritu ci scaraventa dentro un (finto) piano sequenza unico come fosse una versione divertente e godibile di Arca russa e ci regala un flusso continuo di immagini e di pensieri ed emozioni a ritmo di jazz e ci propone un modo nuovo tanto differente quanto geniale di raccontare una storia al cinema da cui non si potrà più tornare indietro e da cui io non voglio più tornare indietro e da cui noi non vogliamo più tornare indietro sia io grande mitico leggendario Cannibal Kid che tu povero stupido ridicolo Marco "ma chi cazzo è io proprio non lo so" Goi.
(voto 9,5/10)

"Ma guardate che mi tocca fare per soffiare l'Oscar a un paraplegico..."

THE ICEMAN - L'UOMO DI GHIACCIO, UN FILM NON CON SERGIO MATTARELLA

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The Iceman
(USA 2012)
Regia: Ariel Vromen
Sceneggiatura: Morgan Land, Ariel Vromen
Ispirato: al libro The Iceman: The True Story of a Cold-Blooded Killer di Anthony Bruno e al documentario The Iceman Tapes: Conversations with a Killer di Jim Thebaut
Cast: Michael Shannon, Winona Ryder, Ray Liotta, Chris Evans, David Schwimmer, Stephen Dorff, James Franco, Ryan O'Nan, McKaley Miller, Erin Cummings
Genere: criminale
Se ti piace guarda anche: Quei bravi ragazzi, Il fuoco della vendetta, Romanzo criminale, Scarface, Carlito's Way, Nemico pubblico, The Americans

Voi credete al colpo di fulmine?
Non intendo il programma televisivo con Alessia Marcuzzi che allietava (si fa per dire) i pomeriggi di noi teenager degli anni '90. Quello è esistito, purtroppo, ed è un dato di fatto oggettivo. Intendo il colpo di fulmine che può scattare per una ragazza, o per un ragazzo, o anche per un nuovo gingillo tecnologico, o per un'automobile o a volte pure per un film.
Io ci credo. A me è capitato di recente per una pellicola. Alla prima scena di The Iceman è scattato il colpo di fulmine. C'è questa splendida sequenza in cui Michael Shannon e Winona Ryder sono lì al loro primo appuntamento e pure tra loro scatta il colpo di fulmine. È una scena che mi ha ricordato molto vagamente l'appuntamento tra Vincent Vega e Mia Wallace in Pulp Fiction oppure quello, sempre per rimanere in tema John Travolta, in Blow Out di Brian De Palma. Uno di quegli appuntamenti non da romcom ma da film noir.


I colpi di fulmine spesso però si rivelano dei gran bastardi. Pensavi fosse amore... invece era un calesse. Proprio quanto capitato a me con questo The Iceman. Dopo la prima scena ho pensato: “Ooh, finalmente un film criminale diverso dal solito!”. Invece si è rivelato essere non un calesse, bensì proprio... il classico film criminale uguale al solito. The Iceman non è nemmeno una brutta pellicola. È solo che sa di già visto e stravisto e, dopo la prima splendida sequenza, non offre altri momenti degni di nota, né dialoghi sullo stesso livello, né niente di niente. Tutto già visto e stravisto come questa frase che ho appena scritto e tutto è realizzato con una regia di stampo televisivo firmata dall'israeliano Ariel Vromen e con una sceneggiatura troppo frammentata. Il film passa dagli anni '60 ai '70 per giungere agli '80 in maniera repentina e ciò che ci racconta, in maniera molto affrettata, è il solito percorso criminale. Tra l'altro si tratta di una pellicola tratta da una storia vera, quindi dell'ennesimo biopic uscito in questo periodo nelle sale italiane. Va detto che The Iceman è in realtà un lavoro del 2012, perciò non segue il trend dei film biografici, semmai lo anticipa, ma altri particolari meriti, se questo può essere considerato un merito, non ne ha.

Il cast di contorno ricco di nomi di prestigio è gettato via: Winona Ryder nella prima scena sembra “la versione più carina di Natalie Wood” [Michael Shannon cit.] e incanta come non capitava dagli anni '90, peccato che poi nel resto del film il suo personaggio appaia a dir tanto in secondo piano; Ray Liotta invece ha il ruolo del gangster cattivone che più stereotipato non si potrebbe; Chris Evans è più irriconoscibile del solito, solo che è pur sempre Chris Evans quindi può camuffarsi fin che vuole ma le sue capacità recitative restano limitate assai; David Schwimmer, l'ex Ross di Friends, qui sorprende però avrebbe meritato più spazio; Stephen Dorff e James Franco non parliamone, visto che sono relegati, anzi diciamo proprio bistrattati, in due ruoli minuscoli.
Troppo contenuta anche la colonna sonora, che offre un paio di momenti Disco niente male, con le ottime “Livin' Thing” della Electric Light Orchestra e “Heart of Glass” dei Blondie ma, considerato il ricchissimo periodo 60s/70s/80s a disposizione, avrebbe potuto offrire mooolto di più.

"Ma come diavolo mi sono conciato?"
"Perché io, invece?"

Il punto di forza del film, nonché il centro di tutto è allora lui, il protagonista assoluto, Michael Shannon. Bravissimo come sempre, offre un'altra ottima interpretazione, solo non una delle sue più fenomenali. Il problema è il personaggio. Lo spietato sicario polacco Richard Kuklinski, che nel corso della sua “carriera” ha ucciso oltre 100 persone e quindi è solo un pivellino in confronto a Chris Kyle, è ribattezzato The Iceman proprio per la freddezza del suo sguardo, che resta sempre impassibile a qualunque cosa, anche quando gli puntano una pistola in faccia.


Per una parte del genere, un attore come Michael Shannon è sprecato. È sprecatissimo. Sarebbe andato bene un attore inespressivo qualunque, uno come Liam Neeson o Arnold Schwarzenegger. Pure il neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe risultato una scelta eccellente.
"Hey, un momento, Cannibal Kid sta parlando male di Mattarella, ma è matto??? Nessuno può parlare male di Mattarella! In questi giorni è stato santificato più di Papa Francesco e la Leggenda vuole che il neo Presidente non faccia nemmeno la popò o, se la fa, la fa d'oro."
Fermi tutti! Io non ho intenzione di parlarne male. Non voglio essere fucilato. Dico solo che, a vederlo così, mi sembra un uomo che non si lascia andare troppo alle emozioni, per lo meno in pubblico, proprio come un vero Iceman. Vediamo alcune sue diapositive.

Sergio Mattarella mentre viene proclamato Presidente della Repubblica.
Sergio Mattarella mentre viene proclamato Presidente del Mondo.
Sergio Mattarella dopo una notte di bagordi con Silvio Berlusconi.
Sergio Mattarella alle prese con l'irresistibile umorismo renziano.

Michael Shannon offre qui una performance da grande professionista, però niente mi toglie dalla testa che per un personaggio glaciale come The Iceman, che l'esile sceneggiatura della pellicola non riesce ad approfondire del tutto, sia persino troppo. Così come la prima scena è troppo bella al confronto di una pellicola che per il resto fila liscia in maniera prevedibile e senza ulteriori scosse. Senza nuovi colpi di fulmine.
Pensavo fosse un grande film... invece è la solita pellicola che sa di già visto e stravisto e pure questa cosa mi sembra di averla già detta e stradetta, quindi basta, mi ghiaccio da bravo Iceman e faccio come Mattarella: non parlo più.
(voto 6/10)

IL FESTIVAL DI SANNERO

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Carlo Conti è il primo presentatore di colore nella Storia del Festival di Sanremo.
Okay, ho iniziato il mio commento al Festival da una riga e ho già tirato fuori una battuta per niente politically correct e che per giunta non fa per niente ridere, proprio come quelle di Alessandro Siani. Allora ritiro tutto e ricomincio.

Carlo Conti è il nuovo conduttore del Festival di Sanremo.
Il successo di Carlo Conti non l'ho mai capito. Non è particolarmente simpatico. Non è particolarmente bravo a condurre. Non è dotato di un gran carisma o di una forte personalità. È una versione ancora più anonima di un Fabrizio Frizzi. Non si segnala in alcun modo, se non per la sua costante tintarella che lo fa sembrare uscito da uno spot contro i tumori della pelle. E lo sa sembrare anche la versione opposta di Michael Jackson, laddove lui era passato dall'essere nero a bianco, Conti ha compiuto il percorso contrario.
Carlo Conti è quindi perfettamente in linea con il nuovo Presidente della Repubblica. È un presentatore democristiano: va bene a tutti perché non da' fastidio a nessuno.


Dopo questa non doverosa introduzione sul conduttore, ci tocca parlare del Festival.

Il Festival di Sanremo è iniziato?
Nooooooooooooooooooo!!!
Ha inizio pure il Festival Cannibale?
Evvaaaaaaaaaaai!!!

Vediamo la cronaca differita della serata, con tanto di interventi dal mondo di Twitter.
Si parte con una sobrissima presentazione in stile talent-show in cui i cantanti pompano le loro canzoni come se fossero capolavori immortali capaci di cambiare la Storia della Musica nazionale e mondiale. Peccato che poi la realtà li smentirà. Giusto un pochino.

Iniziano le canzoni.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Mi dicono dalla regia che purtroppo le canzoni in un Festival di Sanremo sono obbligatorie, quindi vediamole e (purtroppo) sentiamole.

Chiara

Chiara Galiazzo, anche (non)nota solamente come Chiara, mi ricorda qualcuno...
Florence + the Machine?
Ma va! Mi ricorda di più Sloth dei Goonies.
La sua canzone è la solita sanremata. Dopo un anno di astinenza, non sono ancora pronto per 'sta roba.
Il pezzo si chiama pure "Straordinario". Stanno già piovendo cause per diffamazione.
(voto 5/10)

Emma Marrone in versione Elsa di Frozen. E' lei la rivelazione gnocchesca della serata.
Fino ad ora l'avevo sempre considerata come un uomo con le tettone, quindi all'incirca come Platinette, però questa sera a sorpresa ha tirato fuori il suo lato femminile. E pure le zinne.
(voto 7)


Gianluca Grignani

Vorrei parlarne bene, perché uno che canta così palesemente male fa simpatia e pure tenerezza, però non si può davvero sentire. E poi mi sembrava troppo sobrio.
Dai cazzo, Gianluca, torna a drogarti!
(voto 4/10)

Arisa è la seconda valletta gnocca della serata... ehm, come non detto.
Almeno è simpatica...
Comunque è ben vestita...
Le sue tette non sono cascanti...
Se non altro ha una bella voce...
Ok, la smetto. Su di lei non dico più niente.
(voto 5)


Superospiti: gli Anania, la famiglia più numerosa d'Italia.
Nonché la famiglia più numerosa del mondo dopo i Camden di Settimo Cielo. E i Brangelina.
Considerare la castrazione chimica proprio no, eh?
(voto 0/10)

Nel frattempo i coniugi Anania, con la collaborazione dello Spirito Santo, hanno fatto altri due gemelli


Alex Britti

Non male il suono della chitarra di Alex Britti.
La voce...
beh, purtroppo ci dobbiamo beccare anche quella.
E' riuscito comunque in un'impresa da Guinness dei primati: apparire più lampadato di Carlo Conti, che non credo l'abbia presa benissimo.
(voto 5,5/10)

Malika Ayane

Una volta la troll Malika Ayane mi piaceva.
Ancora oggi mi domando il perché.
(voto 5,5/10)

Rocio Munoz Morales è la terza valletta della serata. Non bisogna chiamarle vallette? Se preferite posso chiamarle co-conduttrici, ma è un po' come definire operatore ecologico uno spazzino. Tanto la sostanza non cambia.
Mocio Vileda "sono famosa perché mi ciulo Raoul Bova" Murales sarebbe figa?
Trovo più sexy la BILF (Bisnonna I'd Like to Fuck) Romina Power. E' una cosa tanto grave?
Datemi pure del frocio, ma a me Rocio non piace.
(voto 5/10)


Tiziano Ferro

La musica nazional-popolare italiana ai suoi massimi livelli. Certo, il suo modo di cantare fa molto Massimo Ranieri (AAARGH!) e le sue canzoni hanno un che di sanremese, dopo tutto siamo pur sempre a Sanremo, però fa piacere sentire finalmente qualcuno che sa cantare.
Ovviamente è fuori gara, altrimenti avrebbe vinto a mani basse.
(voto 7/10)

Sere nere? Ce l'ha con Carlo Conti?

Dear Jack

Un suono di chitarra elettrica che sembra rubato ai Guns N'Roses dei poveri, un testo rubato a Kekko Silvestre dei Modà, un nome della band rubato addirittura a Nightmare Before Chistmas, più un cantante con un ciuffo abnorme che, se fosse bianco, sembrerebbe rubato a un Puffo. O a Malika Ayane.
Fanno quasi rimpiangere i sopramenzionati Modà, ma nelle peggiori radio d'Italia andranno un casino.
(voto 5/10)

Alessandro Siani
Dai raga, che adesso si ride!
Alessandro Siani inizia anche discretamente con qualche battuta su Salvini che ci sta sempre bene. Quindi prosegue con qualche battuta sul lampadato Carlo Conti che pure io ho fatto, quindi come criticarlo?
30 minuti, o almeno quelli che a me sono sembrati 30 minuti, sugli stereotipi degli italiani dopo con lui lì sul palco che si mette a sghignazzare da solo sono però davvero troppi per la sopportazione umana.
La sua battuta su un bambino sovrappeso scatena intanto un mare di polemiche sui social network. Da parte degli stessi che poco più tardi scateneranno l'inferno sui rotoli di ciccia di Platinette.
Per farsi perdonare, Siani poco più tardi ha comunque pubblicato su Twitter una foto insieme al bambino sbeffeggiato, mi pare accompagnata dall'hashtag #ScusaCicciobombo
(voto 4/10)


Almeno uno che ride alla battute di c'è. Lui.

Lara Fabian

Se 'sta qua canta (canta... emette dei versi che qualcuno potrebbe scambiare per canto) tra i Campioni, sono ufficialmente offeso per non essere stato invitato anch'io.
Non mi considero una persona acculturata però, che si tratti di musica indie o commerciale, di ieri come di oggi, i cantanti e i gruppi esistenti di questo mondo pensavo di conoscerli tutti. Conoscevo già persino i Dear Jack, pensate un po'. Lara Fabian invece non l'ho mai sentita nominare manco come ospite alle sagre di paese. Ma chi è?
(voto 1/10)

Ho messo Lara Fabian su Spotify e mi hanno cancellato l'account.

Al Bano e Romina

Al Bano e Romina hanno un'intesa che sul web ha scomodato paragoni con i protagonisti de L'amore bugiardo - Gone Girl. In realtà secondo me se Romina si trovasse di nuovo da sola con  Al Bano, altroché Ammazing Amy...
(voto 2/10 all'esibizione, voto 8/10 al trash, voto 0/10 alla loro intesa)


Lei americana, lui pugliese: stasera li rivedremo insieme. Seguite il Festival e il con !

Nek
"Laura non c'è, ma Lara invece chi è?"

Per ora il meno peggio. Porka troika se il livello musicale è basso, quest'anno!
Non che gli altri anni invece fossimo messi tanto meglio...
Comunque il pezzo di Nek è geniale: è un plagio di così tante canzoni fatte male messe insieme, che nessuno potrà essere in grado di fargli causa.
Manco Al Bano che sta ancora aspettando i sodi da Michael Jackson. E mi sa che ormai è troppo tardi.
(voto 6/10)

: quante canzoni ha plagiato con un pezzo solo?

Grazia di Michele e Platinette

Per far sentire Lara Fabian meno forever alone, ecco un'altra completa sconosciuta: Grazialcazzo di Michele. Lui invece lo conosco: è Jeffrey Tambor della serie tv Transparent.
Certo che da uno/una come  Platinette mi sarei aspettato qualcosa di più trasgressivo del più banale e stucchevole dei pezzi sanremesi. Che tristezza, in Italia persino i trans sono democristiani.
(voto 4/10)

Io sono una finestra? Mi sa che siete anche fuori come dei balconi.

Superospite: il medico sopravvissuto all'Ebola. A vedere Carlo Conti, per un attimo ha pensato di essere tornato in Africa.
Le ultime notizie, non ancora confermate, sulle sue condizioni di salute sono allarmanti. Avrà anche sconfitto l'Ebola, ma pare non sia sopravvissuto al Festival.
(voto inutile/10)

Dopo la donna sopravvissuta ad , ecco il medico sopravvissuto all'Ebola.


Annalisa

Io alle tipe con i capelli rossi non riesco a resistere. Unwatchable Chiara a parte.
La canzone di Annalisa è una roba che più sanremese non si potrebbe, però lei è figa e quindi le regalo una insperata sufficienza. #VaCosì
(voto 6/10)

Nesli

Il rapper (?) Nesli propone un pezzo pure lui molto sanremese e per niente rap, ma se non altro è uno dei pochi, forse l'unico, che suona come se fossimo effettivamente a Sanremo 2015 e non a Sanremo 1986 come ipotizzato da molti. #accontentiamoci
(voto  6/10)

Imagine Dragons
Onesto gruppo pop-rock americano.
Bravini, ma dopo i "Campioni" passati in gara fanno la figura dei Beatles.
(voto 7/10)

Il pubblico dell'Ariston shockato dagli : ma allora stonare non è obbligatorio!


Sosia di Michael Bublé

Giusto per assicurarci che andassimo tutti a nanna terrorizzati, ecco un siparietto comico (?) / musicale (???) da incubo.
(voto 1/10)

Considerando che delle 10 canzoni proposte questa sera le mie preferite sono quelle di Annalisa, Nesli e Nek, che all'infuori di Sanremo non ascolterei mai manco sotto tortura, è andata alquanto maluccio, a livello musicale.
Considerando che Emma e Annalisa mi sono sembrate le più gnocche della serata, seguite da Romina Power con il suo potere da BILF, direi che pure a livello di figa questo Sanremo 2015 non è stato proprio un granché...
In compenso ci siamo fatti un sacco di risate, grazie ai comici comicissimi invitati...
Okay, pure quelli hanno fatto cagare, però se non altro seguire l'evento su Twitter è stato divertente, quindi followatemi sul mio account @cannibal_kid così ce la spassiamo tutti insieme. E no, non è un invito di natura sessuale. A meno che non abbiate delle pere come Emma Marrone, e in tal caso lo è.


La prima serata del Festival di Carlo Conti è quindi passata, in maniera straziante ma devo dire più piacevole rispetto all'ultima edizione di Fabio Fazio. Non che pure questa volta siano mancati i momenti paraculi, però se non altro Carlo Conti (voto 5+/10) grazie alla sua carenza di personalità non è risultato troppo fastidioso e non ha passato l'intera serata a volerci mostrare la sua superiorità morale, come Fazio aveva invece fatto l'anno passato.
Per il resto, anche quest'anno Sanremo non ha deluso e si è dimostrato l'horror dell'anno. Più terrificante di tutti i Babadook del mondo. Con una domanda thriller degna del "Chi ha ucciso Laura Palmer?" di twinpeaksiana memoria che ci terrà compagnia fino a sabato: "Chi diavolo è Lara Fabian?"

"Dai che qualcuno che mi conosceva già prima del Festival l'ho trovato:
mia mamma."

CINQUANTA SFUMATURE DI CINEMA

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Ed eccolo. Nel weekend preferito da tutti i romanticoni del mondo, in primis quel duro dal cuore tenero che mi ritrovo per blogger nemico di Mr. James Ford, arriva il film già più discusso e criticato dell'annata, ancor prima della sua effettiva uscita. 50 sfumature di grigio sarà davvero una cagata pazzesca? Oppure si rivelerà meno peggio del previsto?
Lo scoppiettante fine settimana ci regala però anche un paio di altre potenziali ciofeche pazzesche e un paio di potenziali gioiellini pazzeschi in corsa per l'Oscar.
Romanticoni o meno che siate, ecco cosa vi attende questo weekend nei cinema italiani.

Cinquanta sfumature di grigio
"Sarai anche sopravvissuta a una maratona di sesso sadomaso,
ma io te l'avevo detto che una maratona di film fordiani non l'avresti retta."
Cannibal dice: Il film più atteso dell'anno da Mr. James Ford è finalmente tra noi. Fa tanto quello che si legge i thrilleroni nordici e i libri da vecchio cowboy, e in realtà nascosto nel suo comodino il mio blogger rivale tiene il romanzo scandalo (si fa per dire) di E. L. James. Dopo tante anticipazioni, ecco che arriva nei cinema l'adattamento cinematografico. Ma a qualcuno, Ford a parte, interessa per davvero?
Ford dice: una merdina letteraria per casalinghe disperate come Peppa diventa una merdina cinematografica per casalinghe disperate come Peppa.
Ne faccio a meno.

Whiplash
"Forza ragazzo, per chi credi di suonare?
Per il cantante preferito di quel Ford, Biagio Antonacci?"
Cannibal dice: 5 nomination agli Oscar, tra cui quella per il miglior film, la vittoria al Sundance 2014, l'esaltazione praticamente unanime di tutta la blogosfera. Whiplash è la pellicola rivelazione degli ultimi mesi e manca all'appello in pratica solo su Pensieri Cannibali e WhiteRussian. I due blogger più scemi della rete si troveranno d'accordo? O ne nascerà un incontro/scontro come quello tra i due protagonisti del film?
Ford dice: uno dei film più attesi di questo inizio anno giunge finalmente in sala. Finirà a dividere i due antagonisti per antonomasia della blogosfera come Birdman o li metterà d'accordo, in positivo o in negativo che sia?
La risposta a brevissimo, su White Russian e Pensieri Cannibali.

Selma - La strada per la libertà
"I have a dream: Ford dead."
Cannibal dice: Tra le pellicola nominate all'Oscar 2015 di miglior film, è l'unica che ancora manca alle mie visioni, ma presto arriverà il suo momento. È finalmente giunta l'ora di liberarsi dalle oppressioni del White Power e pure del WhiteRussian!
Ford dice: classica pellicola da Oscar che promette di essere l'ennesima bella confezione e poco più nello stile de La teoria del tutto e The imitation game. C'è giusto da sperare che riesca a far litigare adeguatamente il sottoscritto e il Cucciolo Eroico.

Taken 3 - L'ora della verità
"Ford è stato rapito?"
E che mi frega a me? Tenetevelo pure!"
Cannibal dice: L'ora della verità è davvero giunta per Liam Neeson. Con questa terza avventura della serie di Taken riuscirà a fare peggio persino del terzo pessimo capitolo di quella (mezza)saga degli Expendables? Lo scopriremo presto su Pensieri Cannibali perché, nel mio enorme masochismo, d'altra parte porto avanti una rubrica insieme a Ford, una visione del genere non me la faccio certo mancare.
Ford dice: terzo inutile capitolo della saga action che perfino io giudico la più inutile della storia non solo dell'action stessa, ma del Cinema. Strano, in questo senso, che non abbia incontrato i favori del mio ben poco action rivale.
A breve un massacro annunciato su White Russian, e credo anche su Pensieri Cannibali.

Romeo&Juliet
"Ma guardateci: siamo più tenerosi di Cannibal&Ford."
Cannibal dice: Ennesima versione del celebre capolavoro di Shakespeare, sarà una genialata come il Romeo + Juliet di Baz Luhrmann, oppure una ciofeca come le fiction Mediaset che Ford in gran segreto segue con gran passione?
Lo scopriremo con la mia recensione, rimasta nel freezer già da diverso tempo e che presto verrà scongelata solo per voi, magnifici lettori di Pensieri Cannibali, e se vorrete pure per voi, meno magnifici lettori di WhitePuzzon.
Ford dice: dell'ennesima versione cinematografica della tragedia più nota del Bardo faccio volentieri a meno, lasciandola nelle ben poco competenti mani del mio rivale. Nel caso di una sua bocciatura estrema, potrei anche considerare un clamoroso recupero.

Shaun, Vita da pecora - Il film
"Ford, vuoi andare al cinema?
Che peccato, questa sera sono troppo impegnato a giocare a FarmVille."
Cannibal dice: Cos'è questo, il film sulla vita di Ford?
Ah no, lui si crede di essere un cane da pastore, proprio come Chris Kyle.
Invece no, siete solo delle pecore beeheheh e presto il lupo cattivo cannibale vi sbranerà buahahah!
Ford dice: finalmente sugli schermi un film d'animazione interessante e divertente, dedicato ad uno dei personaggi più irriverenti del mondo cartoonesco, il Shaun the sheep figlio dei creatori di Wallace e Gromit.
Per una volta, sarà una cosa positiva essere una pecorella come Peppa, invece che un lupo fordiano.

Timbuktu
"NOOOOOOOOO!
Fatemi vedere qualunque film, ma American Sniper proprio NOOOOOOOOO!"
Cannibal dice: Pellicola africana in corsa per l'Oscar di miglior film straniero dell'anno, si preannuncia come una roba bella tosta, ma la tematica jihadista la rende parecchio attuale e una visione se la può meritare tutta. Anche perché qui su Pensieri Cannibali non si può mica parlare sempre di canzonette & figa, un po' di impegno sociale ci va per contrastare il serioso Ford, suvvia.
Dopodiché tornerò subito a parlare di canzonette & figa, promesso!
Ford dice: pellicola impegnata che potrebbe rivelarsi la sorpresa della settimana come un clamoroso buco nell'acqua. Sarà un nuovo Rebelle, o ci troveremo di fronte alla più criticabile delle produzioni buone per l'Academy mascherate da titoli di nicchia?
Al sottoscritto - ben più che al suo rivale - l'ardua sentenza.

I Wanna Be the Testimonial
"Ero il testimonial di WhiteRussian e adesso sono finito in mezzo a una strada...
Chissà perché?"
Cannibal dice: I Wanna Be the Testimonial? Ecco un altro italiano che si crede ammeregano, proprio come James Ford. Ma fuck you tutti e due uahahahahah!
Ford dice: io non voglio essere testimonial di nulla, a meno che non sia ben pagato. Ma so per certo che un tale Marco Goi è il testimonial assoluto del Cattivo Cinema. Ahahahahahah!

SANREMO 2015, LA SECONDA SERATA - CHE NOIA, CHE BARBA

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La seconda serata di Sanremo 2015 è stata all'insegna della barba. Quella dei "super" ospiti, la vincitrice dell'Eurovision Song Contest (l'unica competizione musicale più kitsch del Festival) Conchita Wurst e l'idolo delle casalinghe disperate italiane Biagio Antonacci, e quella che è cresciuta a noi poveri spettatori a un certo punto. Diciamo dall'apparizione del "comico" di Colorado Angelo Pintus in poi.
Non dico che la prima serata sia stata elettrizzante, però se non altro tra polemiche, trash e un ritmo discreto, almeno per gli standard sanremesi, gli occhi erano rimasti aperti fino alla fine. Ieri invece è stata davvero dura. Ieri è stato davvero un mortorio. Sarà che sono stati citati tutti i morti degli ultimi 12 mesi solari. Sarà che i cantanti sul palco sembravano ancora più morti dei morti. O sarà che quest'edizione di Carlo Conti alla seconda serata ha già rotto quanto quella di Fabio Fazio al secondo anno di fila.
E anche questo monologo ha rotto. Già i monologhi dopo un po' stufano se li fanno quelli bravi, figuriamoci se a farli sono Cannibal Kid o Angelo Pintus.

Ecco  allora il resoconto della seconda puntata del Festival 2015. Sperando di riuscire a renderla un pochino più divertente di quanto effettivamente è stata, ma non sarà un'impresa facile.

La seconda serata inizia all'insegna delle Nuove Proposte. In tutti i pensionati si stanno già organizzando scioperi e movimenti di protesta.
Non è finita qui. Come se fossimo in un talent-show, c'è lo spietato meccanismo delle sfide. Evvai, adesso si menano!
Come dite? La sfida è a colpi di note e non di botte?
Che peccato!
Vediamo comunque la prima battaglia: Kutso VS. Kaligola.

Kutso
Un gruppo frizzante (per davvero, non sto scherzando) con un cantante che sembra Maccio Capatonda con una parrucca in testa.
Sono fuori di testa. Mi piacciono!
(voto 6,5/10)


Kaligola
Il 17enne Caligola è il più giovane in gara. Detto in altre parole: è un bimbominkia. Su questo non ci sono dubbi. La domanda invece è: questo qui sarebbe davvero un rapper?
Snoop Dogg e Jay-Z se la stanno facendo sotto dalla paura.
(voto 5/10)

"Yo what's up, bitches?"

Dirige il nonno di Kaligola. Poi lo riaccompagnerà a scuola

Dopo il televoto passano il turno... i Kutso.
Il pubblico da casa ha davvero scelto bene?
Non ci credo!

Seconda sfida: Enrico Nigiotti VS. Chanty

Enrico Nigiotti
Sembra l'Alex Britti degli anni '90 lampadato come l'Alex Britti del 2015. Un mix agghiacciande.
(voto 4,5/10)

Chanty
Fisicamente sembra Macy Gray quando non si droga e a livello musicale fa un neo-soul davvero niente male. In teoria farla gareggiare contro Enrico Nigiotti è come far correre una Ferrari contro una Fiat. Ma mai sottovalutare il potere del cattivo gusto dei televotanti...
(voto 7/10)

Chanty, la migliore cantante in gara di questo Festival, viene ovviamente eliminata dal burino.
Ebbene sì: passa Enrico Nigiotti. Il pubblico del televoto qui ha davvero dato il suo peggio.

Dopo l'eliminazione di Chanty, mi sento come quando Maionchi si alzò da XF urlando: "MAI una novità in questo paese, CAZZO!"


Una eliminazione che non puzza di razzismo, visto che Nigiotti è più scuro di Chanty, bensì di incompetenza musicale lontana un miglio. Dopo questa televotata scandalosa, ecco che prende il via la gara dei Big o presunti tali.

Nina Zilli
Nina Zilli con il suo sound retrò-chic-soul mi piace sempre.
Certo, non è Alicia Keys e il pezzo è un mezzo plagio di "Feeling Good"dei Musedi Nina Simone di tali Anthony Newley e Leslie Bricusse, ma ci si accontenta.
(voto 6,5/10)

"Ti sei vestita al buio, vero Nina?"
"Beccata!"

Marco Masini
Il verso "Smettila di smettere"è il "In tutti i luoghi tutti i laghi" del 2015. E la voce di Marco Masini è ancora una delle cose più insopportabili di tutti i luoghi tutti i laghi.
Comunque basta con questa storia che Marco Masini porta sfiga. Se ha assordato milioni di italiani non è perché porta male, ma perché canta male.
(voto 2/10)



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Io non vorrei di', ma dopo la performance di Masini non me funziona più lo streaming di Rai1.

Anna Tatangelo
Magari Masini non porta sfiga, io però per sicurezza quando lo vedo mi tocco. Stessa cosa per Anna Tatangelo: avrà anche 128 anni, però quando la vedo mi tocco.
La sua canzone "Libera" in ogni caso fa mediamente terribilmente schifo, d'altra parte l'ha scritta Kakka Sylvester dei Madò.
(voto 5/10)


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"Sono liiiberaaa". Fino a quando Gigi non ti viene a riprendere con la macchina per andare a stirare le camicie.

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Joe Bastianich a Sanremo è utile quanto Emma Marrone senza un abito scollato.
(voto 4/10)

Emma Marrone senza scollatura,
per te Sanremo finisce qui.

Raf
Che gli è successo?
E' messo peggio di Uma Thurman dopo la plastica.
Qualcuno gli doni un rene, che questo fino a sabato vivo non c'arriva.
(voto 4/10)

"Vi prego, non chiamate il televoto.
Chiamate un'ambulanza!"

  ha ritwittato
Raf, il malato di ebola c'è già stato jeri!


  ha ritwittato


Futuri cantanti guardate Raf e rendetevi conto che scrivere canzoni melense non giova alla salute

  ha ritwittato

Biagio Antonacci
Biagio Antonacci, il cantante preferito dalle donne in menopausa.
L'equivalente in musica della serie Downton Abbey.
E questa sera tutte a vedere Cinquanta sfumature di grigio che è troppo trasgressivo!
(voto 4/10)

Biagio, io ti penso raramente.
Figuriamoci ascoltarti.

"Un cantautore che riempie gli stadi". Pur di non sentirlo vanno a vedere pure la serie D in trasferta

  ha ritwittato
Basta Antonacci, passiamo al momento clou con l'ospitata della seconda famiglia dopo gli .


Il Volo
Il mondo aveva davvero bisogno della versione bimbominkia di Pavarotti, Domingo e Carreras?
Io so solo che sono un trio da brividi che infesterà i miei incubi più a lungo di Bob di Twin Peaks.
(voto 0/10)


Ecco Il Volo



Non dovevano chiamarsi Il Volo.
Dovevano chiamarsi Il Male.

Charlize Theron
Charlize Theron è la prima persona che non sembra uscita da un ospedale di tutta la serata.
Sprizza salute da tutti i pori. Brava!
Unica pecca, tra i suoi pezzi preferiti ce n'è uno di Eros Ramazzotti.
Charlize, WTF?
(voto 8-/10)

P.S. Mi mancano le interviste di Elisabetta Canalis.

"Ma dove sono finita?"

ride alle battute di . E' davvero una grande attrice!

Irene Grandi
Una lagna.
La sua canzone non è nemmeno troppo brutta, che per gli standard sanremesi è già una cosa da gridare al: "Miracolo!", però è troppo una lagna.
(voto 5,5/10)


Lorenzo Fragola
Il vincitore dell'ultimo X-Factor propone un pezzo che tra gli autori vede anche Fedez. Sentiamo un po'...
Insomma. Meglio di altri e in radio questo pezzo passerà un casino, però se questo è il meglio che possa offrire la nuova musica italiana, siamo proprio a posto!
(voto 6+/10)


Angelo Pintus
Angelo Pintus l'ho - ahimé - visto in Tutto molto bello, il nuovo film di e con Paolo Ruffini di cui prossimamente - ahivoi - vi parlerò. Dico solo che è il peggiore attore nella Storia dell'Umanità. Al confronto, Paolo Ruffini sembra De Niro.
Il suo monologo "comico" fa apparire Siani per un genio della comicità. La chiusura riflessiva in mezzo francese poi è qualcosa di tragico.
(voto 1 di incoraggiamento, incoraggiamento a ritirarsi dalla professione di comico/10)


  ha ritwittato
Sto fa così tanto cagare che lo prende in giro perfino il bambino grasso di ieri...

Biggio e Mandelli
Da buon idiota quale sono, I soliti idioti li ho sempre difesi, o quasi. Il secondo film era davvero agghiacciante. Ma questa marcetta terrificante è ancora peggio.
Nongio, perché mi fai queste cose?
(voto 3/10)


Bianca Atzei
Canta come Giusy Ferreri.
E no, non è un complimento.
(voto 5/10)


Vincenzo Nibali è il superospite sportivo della serata.
Grande campione, ciclista fenomenale, però come personaggio non esiste proprio.
Prendi la bici e pedala!
(s.v.)


Moreno
"Dritto per dritto", una citazione di Maccio Capatonda? Ma grande!
Per quanto Moreno stia al rap quanto Nilla Pizzi sta all'heavy-metal, questo pezzo non mi dispiace affatto. Promosso. Chi l'avrebbe mai detto?
(voto 6,5/10)


Pino Donaggio
Non male l'omaggio a Pino Donaggio.
Di certo meglio della mia pessima rima.
(voto 7/10)


Ospiti anche Claudio Amendola e Luca Argentero, presenti per fare una (in)sana marketta del loro nuovo film Noi e la Giulia.
Se qualcuno, non si sa perché, poteva considerare l'idea di andarlo a vedere, dopo questa ospitata ci ripenserà.

"Un altro film con Claudio Amendola?
Piuttosto mi butto!"

  ha ritwittato

Conchita Wurst
Un personaggio singolare, ma il pezzo è una lagna degna della competizione del Festival.
Non ci sono più nemmeno i personaggi controversi di una volta...
(voto 5,5/10)


A un certo punto, quando ormai è notte fonda, arriva pure Javier Zanetti. Come se non fossero già state invitate abbastanza persone che non hanno nulla a che fare con la musica, o con la televisione, o con l'intrattenimento, o con qualsiasi altra cosa.
C'è da dire però che Zanetti canta in maniera molto meno fastidiosa di Masini e de Il Volo, quindi diamogli una sufficienza che se no gli amici interisti mi si incazzano.
(voto 6/10)

"Javier, l'Inter quest'anno sta andando davvero bene, ahahah!"
"Proprio come il tuo Festival, caro Carlo, uahahahah!"

Marlon Roudette
L'ex cantante dei Mattafix, quelli di "Big City Life", propone il pezzo più piacevole della serata, "When the Beat Drops Out". Ed è solo una canzoncina radiofonica carina. Non è che ci andava molto.
(voto 7/10)


Un giudizio finale su questa seconda puntata del Festival di Sanremo 2015?
Vi risparmio un altro monologo, che non se ne può davvero più, e dico in breve che è stata davvero una puntata demmerda. Nemmeno troppo trash. Solo noiosa, piatta e priva di spunti di interesse.
Volete un pronostico?
Secondo me la canzone del trio Il volo fa talmente schifo che ha altissime probabilità di vincere il Festival. Spero di sbagliarmi, ma vedremo...
Per quanto mi riguarda invece il vincitore morale di questa edizione di Sanremo è Rocco Tanica. E a casa tutti gli altri!

Voglio presentatore, valletta, superospite, dirigeilmaestro, big, nuovaproposta e soprattutto ospite comico.

SANREMO 2015, IL MEGLIO... COME NON DETTO, IL PEGGIO DELLA 3A SERATA

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Ieri dicevo che Rocco Tanica era il vero vincitore morale del Sanremo 2015. Mi spiace per lui, ma dopo la serata di ieri il Festival ha trovato un nuovo vincitore. Anzi, una nuova vincitrice. Anzi, una nuova doppia vincitrice: Emma Marrone in versione gemelle di Shining.


Ecco cos'altro ha offerto la terza puntata di questo entusiasmant... hey, ma che sto scrivendo?
Ecco cos'altro ha offerto la terza puntata di questo solito modesto Sanremino.
Per prima cosa, come ieri si è partiti con le sfide tra i giovani, sebbene a livello musicale sembrino degli ultraottantenni, delle Nuove Proposte.

Giovanni Caccamo
Sanremata delle più classiche.
C'è davvero qualcuno che si sentirà 'sta roba finita 'sta settimana?

Un mese più tardi...
Giovanni Caccamo vende 20 milioni di copie nel mondo.
Ok, mi sono sbagliato, scusate.
(voto 4,5/10)

Serena Brancale
Un incrocio tra Norah Jones e Giorgia, tra raffinate atmosfere jazzate e ballatona sanremese.
Un po' stracciapalle, se vogliamo parlare come dei signori, però mi è piaciuta.
(voto 6+/10)

Tra i due passa ovviamente il sanremese Caccamo.
L'Italia non è pronta per il jazz e lo dice uno a cui il jazz ha sempre fatto cagare.
Però questo è l'anno di Birdman e Whiplash e quindi il jazz mi è diventato improvvisamente troppo cool.

"Che fai, mi guardi le tette?"
"Tesoro, guarda che ne hai meno di Conchita Wurst. E il mio ideale di donna è proprio Conchita Wurst..."

Amara
Noemi con un turbante in testa.
Ce n'era davvero bisogno?
(voto 5/10)

AMARA è la nostra amica lesbica attrice artista fricchettona di sinistra dei centri sociali che tutti noi abbiamo conosciuto.

Rakele
Canzoncina bruttarella e parecchio bimbominkiosa, però lei è molto caruccia e sembra Martina Stella prima che si facesse Lapo. Motivo più che sufficiente per farle vincere il Festival. Tanto a livello musicale sono tutti messi maluccio, almeno premiamo la gnocca.
(voto 5/10)

Nella seconda sfida delle Nuove Proposte la tipa da centro sociale batte la fighetta. A Sanremo le cose vanno proprio al contrario rispetto al mondo reale.


Finiti quarti di finale dei Giovani o pseudo tali, parte un angosciante intermezzo a metà strada tra lirica a metal con il vocione di tale Federico Paciotti, ovvero l'ex chitarrista dei Gazosa. Ripeto: i Ga-zo-sa. Mi ha fatto rimpiangere i tempi di www.mipiacitu.
E perché il pubblico dell'Ariston quando sente un cantante lirico applaude come se non ci fosse un domani, mentre io vorrei solo che non ci fosse un domani?

Sul palco un chitarrista rock che canta lirica. È il nuovo patto del Nazareno. []


Iniziano le cover cantate dai Big (perché mi viene da ridere ogni volta che lo dico?).
Questa sera - ebbene sì - i Campioni (perché mi viene da ridere ogni volta che dico anche questo?) si esibiranno non con le loro "splendide" canzoni originali, bensì con dei brani storici della musica italiana.

Raf
Canta "Rose rosse" in versione minimalista. Non si capisce se volontariamente, o se è solo perché non ha voce e quindi non può fare altrimenti.
Manco al karaoke del bar sotto casa si sentono cose del genere, però io a questo dead man walking non ce la faccio a volergli troppo male.
(voto 5/10)

D'amore non si muore, ma di fame sì. Tienilo a mente, .

"Qualcuno mi aiuti, per favore!"

Irene Grandi
Sentita distrattamente. Diciamo pure che lei ce l'ha messa tutta per non attirare la mia attenzione.
(voto 5/10)


Moreno
L'amico di Maria mi è sempre stato sulle palle, però quest'anno lo sto rivalutando.
Merito suo o demerito degli altri?
Sospetto sia più la seconda, ma la sua versione Giuliano Palma style di "Una carezza in un pugno" di Adriano Celentano è gradevole. Per quanto possa essere gradevole Moreno e per quanto possa essere gradevole una cosa proposta a Sanremo. Perché Sanremo è un po' come la scuola. Le cose te le fa odiare, più che apprezzare.
(voto 6+/10)


Anna Tatangelo
Anna Tatangelo fa Anna Oxa.
Non canta un pezzo di Gigi D'Alessio e/o Kekko Silvestre dei Modà?
Ma che fa, è impazzita?
Il risultato comunque non cambia.
(voto 5-/10)

Acconciatura scelta apposta per sembrare
ancora più giovane del solito.

Ospite spaziale: Samantha "capezzolona" Cristoforetti.


Samantha che rispolvera il look Tokyo Hotel

Non capisco questi favoritismi, perché Zanetti ospite due volte?

Biggio e Mandelli
Anche questa sera fanno una cover di Cochi e Renato.
Ah, perché? Quella di ieri non lo era?
(voto 4/10)


Chiara
Canta una canzone di Caterina Caselli che nella versione originale non è niente male.
Fatta con 'sta voce però non ce la faccio a sentirla. Che fastidio!
(voto 4/10)


Nesli
Nesli canta "Mare mare" di Luca Carboni. Ma non importa. Potrebbe anche interpretare un brano dei Metallica oppure "O Sole mio" e non farebbe alcuna differenza. Fatti da lui, tutti i pezzi sembrano uguali. Devo dire però che la cosa non mi dispiace troppo, al momento.
Tranquilli, prima di sabato probabilmente arriverò a odiare pure lui.
(voto 6+/10)


Nek
"Se telefonando"è uno di quei pezzi talmente belli che non importa neppure che il testo l'abbia scritto Maurizio Costanzo Show. Potrebbe farla chiunque, quindi, e ne uscirebbe qualcosa di buono. La versione di Nek però è proprio figa!
Ho davvero detto una roba del genere?
(voto 7/10)


Luca e Paolo
Lo stile di Luca e Paolo è un po' sempre il solito. Non è certo una novità dell'ultima ora, però la loro canzoncina che prende di mira Sanremo, la Rai e la celebrazione a tutti i costi dei morti non è niente male.
E in confronto ai due comici (ahahaha, questa sì che è buona) delle serate precedenti paiono dei geni.
(voto 6+/10)


Dear Jack
Bella la canzone originale di Sergio Endrigo che hanno proposto, "Io che amo solo te".
Meno bella la loro riproposizione.
Comunque meno peggio del previsto, suvvia.
(voto 5,5/10)

I Dear Jack ci riportano al 1962. Abbiamo la possibilità di non far incontrare i loro genitori. []


Grazia Di Michele e Platinette
Il tripudio del kitsch e l'intonazione come optional, ma è questa la Platinette che vogliamo, non quel tripudio di depressione portato all'Ariston l'altra sera.
E comunque, ma Grazia Di Michele chi è?
(voto 6/10)


Bianca Atzei
Bianca Atzei rifà "Ciao amore ciao" di Luigi Tenco. Una scelta non proprio originale, visto che era stata già riportata sul palco dell'Ariston da Marco Mengoni appena un paio d'anni fa.
E questa nuova versione Giusy Ferreri style ce la poteva anche risparmiare.
(voto 5-/10)

Questa cover di Giusy Ferreri le sta riuscendo proprio bene.


Alex Britti
Alex, lo sappiamo che sai suonare la chitarra.
Alex, sappiamo anche che non sai cantare.
Non è che ce lo devi ricordare tutte le volte.
(voto 5/10)


Nuovo superospite della serata: il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che è simpatico, o più che altro è un tipo, o più che altro è fuori di testa, o più che altro probabilmente pippa dal mattino alla sera, però se anche non lo ospitavano non era una perdita enorme per il mondo della televisione.
(voto s.v.)


Spandau Ballet
Tre canzoni stupende: "True", "Through the Barricades" e la mia preferita "Gold".
Però diamine se sono invecchiati male!
(voto 7,5/10)


"Alessandro Siani, prova a fare una battuta su di me, se ne hai il coraggio."


Lorenzo Fragola
Con tutti gli artisti storici che hanno fatto la storia della musica italiana...
Oddio, non è che se ne siano così tanti. Però Fragola è andato a scegliere proprio Ron?
Aspetta almeno che sia morto così viene riabilitato. Adesso fa solo pena e basta.
(voto 5,5/10)


Il Volo
Cantano Ancora?
Ma no dai, basta!
(voto 0/10)


Momento superospite, super sia sempre detto in maniera ironica: Vittoria Puccini. Sì, Elisa di Rivombrosa in persona. E' qui per presentare la fiction L'Oriana.
In anteprima per tutti i lettori di Pensieri Cannibali posso dire che ho intenzione di vederla e quindi aspettatevi una recensione di questa fiction Rai nei prossimi giorni.
(voto 6/10)

Ma come? La Fallaci non l'hanno fatta fare a Beppe Fiorello?


Annalisa
Annalisa canta "Ti sento", ma per quanto mi riguarda potrebbe anche non cantare e avrebbe vinto lo stesso.
Anzi, forse se non cantasse sarebbe meglio, soprattutto considerando che canta un pezzo dei Matia Bazar di Antonella Ruggiero, che io in genero non sopporto.
Quando vedo rosso però non ci capisco più niente e questa canzone in versione Annalisa mi sembra quasi un capolavoro.
(voto 6,5/10)


Lara Fabian
La scelta della canzone non poteva essere migliore: "Io sto maleee, completamente maleeee."
E' come se mi avesse letto nel pensiero.
(voto 1/10)


Luca e Paolo tornano sul palco e fanno un duetto sui matrimoni gay. Sempre meglio di un duetto tra Alessandro Siani e quell'altro di Colorado di cui non ricordo più il nome, o di un duetto tra Il Volo e Lara Fabian, però non è che abbiano fatto molto ridere. Anzi, davvero pochino. Il ricordo di Siani e dell'altro "comico" però fa guadagnare loro una sufficienza piena.
(voto 6/10)


Gianluca Grignani
Luigi Tenco again.
Pensano di omaggiarlo. In realtà lo stanno ammazzando di nuovo.
(voto 5/10)


Nina Zilli
Il suo sound retrò mi piace sempre però, ironicamente, proprio adesso che è alle prese con un pezzo davvero retrò mi è piaciuta meno rispetto ad altre occasioni. Colpa di Massimo Ranieri?
(voto 6/10)


Malika Ayane
Malika canta meglio di Vasco.
Ma anche io da ubriaco canto meglio di Vasco.
A parte questo, davvero affascinante la sua versione di "Vivere". Per una volta un pezzo di Vasco Rossi non m'ha fatto venire voglia di morire. Questo è un miracolo!
(voto 6,5/10)


Marco Masini
La voce di Marco Masini mi irrita nel profondo. E' la mia kryptonite.
(voto 1/10)


Saint Motel
La loro "My Type"è una canzoncina radiofonica caruccia, ma spacciarli per superospitoni internazionali mi sembra esagerato, considerando che tra un anno, o forse anche tra un mese, non se li ricorderà più nessuno. Un pezzo così frizzante suonato verso l'una di notte poi è alquanto inappropriato. Anzi, in generale proporre un pezzo frizzante a Sanremo è una cosa inappropriata.
Quando suonano il loro secondo brano, il microfono del cantante non funziona e tutto il mondo si chiede: ma non poteva capitare durante l'esibizione de Il Volo?
(voto 6/10)


Alla fine la sfida delle cover è vinta da Nek.
Per una volta i televotanti hanno televotato bene. Non ci credo!

E anche per la terza puntata è tutto.
Se vi state chiedendo quali siano le mie condizioni fisiche attuali, vi dico che sono messo all'incirca come Raf. Pregate per noi, che se no vivi fino a sabato sera non ci arriviamo.

SANREMO 2015, LA SERATA DEI GIOVANI #CREDETECI

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Yo raga, ci siete. Siete carichi?
Sanremooo, fatti sentireee!
Say: "OOOH OOOH!"

Ho detto Say: "OOH OOH!"


C'è nessuno?
Ok, come non detto. Volevo animare un attimo la situazione, ma qui mi sa che è necessario un centro rianimazione.
Fatto sta che questa è la serata dei giovani, visto che conosceremo il vincitore nella categoria Nuove Proposte. Non siete eccitati?
E allora Sanremo voglio sentirti gridare!
Say: "OOOOOH OOOOOOH!"

"Cannibal, se continui a urlare come un Kekko Silvestre,
questo sai già dove potertelo infilare..."

Ok, ci rinuncio.
Iniziamo con il commento alla quarta e per fortuna penultima puntata del Festival di Sanremo 2015.
Si parte con le semifinali tra i semicantanti, o meglio tra i semigiovani.

Amara
L'amara verità è che questa non si può proprio né vedere, né sentire.
(voto 4/10)


Kutso
Il chitarrista dei Kutso si presenta dietro la tendina di una doccia con la maschera di Carlo Conti. Idolo!
La canzoncina dei Kutso inoltre è allegra, vivace, 'na botta de vita. Ci voleva.
(voto 7/10)


La prima semifinale è vinta...
dai Kutso!
Miii, non ci posso credere!

Enrico Nigiotti
Una delle canzoni più paracule del Festival 2015.
Fa schifo, ma se non altro è un pezzo orecchiabile di quelli che se li ascolti in radio non cambi subito stazione, ma aspetti 5 secondi.
(voto 4,5/10)

Giovanni Caccamo
Questo è giovane quanto la Tatangelo.
Il suo timbro vocale mi ricorda vagamente Francesco Renga. E no, non è per niente un complimento.
(voto 4,5/10)

La seconda semifinale è vinta da...
Giovanni Caccamo.
Who cares? L'importante è che in finale ci siano i Kutso.


Al via la gara dei Campioni, che a fine serata vedrà l'eliminazione (forse fisica) di 4 tra loro.

Annalisa
Bella e brava.
Peccato solo che la canzone sia scritta da Kekko Silvestre dei Modà, e si sente.
Ma per amore si passa sopra a tutto. Persino a Kekko.
(voto 6,5/10)


Nesli
Tra i meno peggio. D'altra parte, se non ci si accontenta, a fine serata non si arriva.
(voto 6/10)

"Oh, che gentile. Grazie, Nesli!"
"Grazie cosa? Prima sgancia 10 euro, Arisa."
"Sono Emma in versione Leila.
La versione fiction Rai di Guerre Stellari me la fate girare?"

Irene Grandi
Canzone anonima come poche.
Se vieni a Sanremo, almeno impegnati a far schifo sul serio, se no stai a casa!
(voto 4/10)


Nek
Nek è il Matthew McConaughey della musica italiana.
Una volta piaceva solo al pubblico delle romcom, adesso piace a tutti. O quasi.
(voto 6,5/10)


Bianca Atzei
Anche lei, come Annalisa, porta una canzone scritto da Kekko Silvestre.
Ma visto che lei non la amo manco per sbaglio, riesco a riconoscere con obiettività che fa davvero pena.
(voto 3/10)


Ricordiamo che i tatuaggi di Bianca Atzei sono stati scritti da Kekko dei Modà. []

Vi ricordo che se volete votare Bianca Atzei perché vi è piaciuta, il numero da chiamare è il 118.


Antonio Conte
Dalla splendida intervista con Carlo Conti, che ovviamente non ha manco fatto un cenno allo scandalo calcio-scommesse, ho capito una cosa: Antonio Conte ha dei gusti musicali agghiacciandi.
Strano però che tra le sue canzoni sanremesi preferite non abbia scelto anche "Capelli" di Niccolò Fabi.
(voto 4/10)


Biggio e Mandelli
Indifendibili.
Nongio, t'ho voluto bene, ma adesso nuntereggae più.
(voto 3/10)


Moreno
Non è capace a rappare.
Non è capace a cantare.
Però cita Maccio Capatonda e Hiro Nakamura. Considerato il livello musicale di questo Sanremo, devo appigliarmi a queste cose per riuscire a trovare qualcosa di quasi salvabile.
(voto 6/10)


Lara Fabian
Il Belgio negli ultimi mesi ci ha regalato un sacco di belle cose: i film Alabama Monroe, Due giorni, una notte e  L'étrange couleur des larmes de ton corps, più la nazionale di calcio e Stromae.
Adesso per compensare c'ha regalato anche una Lara Fabian, arrivata in Italia accompagnata da un biglietto con scritto: "Tenetevela!".
(voto 0/10)



Ornella Vanoni Virginia Raffaele
C'ho messo un 10/20 minuti buoni per capire che non era la vera Ornella Vanoni. Era la comica Virginia Raffaele.
Oh, che vi devo dire? Sapevo che imitava Belen e Nicole Minetti, ma non la Vanoni. Inoltre, la visione prolungata di Sanremo mi sta rendendo ancora più lento di comprendonio del solito.
Complimenti a me, ma soprattutto complimenti a Virginia Raffaele. Questa sì che è un'imitazione coi fiocchi.
(voto 7+/10)


Grazia Di Michele e Platinette
Buone le intenzioni, il pezzo interpretato da delle vere cantanti forse non sarebbe nemmeno troppo male, modesto il risultato.
(voto 5/10)


Lorenzo Fragola
Se fossi una bambina di 8 anni con poco gusto musicale, probabilmente lui sarebbe il mio cantante preferito nel mondo intero.
La canzoncina è carina. La voce non si sente un granché, ma in mezzo a tanti cantanti che urlano forse è meglio così.
(voto 6/10)

P.S. Ma in realtà Lorenzo Fragola è un personaggio interpretato da Michael Sheen di Masters of Sex?


Sammy Basso
Ospitata un pochino buonista/fabiofaziesca, ma comunque il momento più alto di Sanremo 2015.
(voto 8/10)


Anna Tatangelo
La sua canzone "Libera"è già un nuovo cult del trash.
Sotto questo aspetto, e pure a livello fisico, la Tatangelo non delude mai.
(voto 5+/10)


Il Volo
Quanto li odio?
(voto sottolozero/10)


"Il voto di Pensieri Cannibali è zero?"
"No, sotto lo zero!"

Mia nonna durante l'esibizione de .

Gabriele Cirilli
Il "comico" Gabriele Cirilli ha fatto peggio di Siani e con Pintus se la gioca al televoto.
(voto 3/10)


Gianluca Grignani
Gianluca Grignani una volta ci stava dentro.
Adesso dovrebbero metterlo dentro.
(voto 4/10)


Malika Ayane
In ripresa. La sua canzone comincia a piaciucchiarmi vagamente.
Mooolto vagamente.
(voto 6/10)


Dear Jack
I Dear Jack mi hanno deluso.
Da loro mi aspettavo una cagata pazzesca, invece è solo una cagatina stitica.
(voto 5,5/10)


Attenzione gente, perché c'è la finale delle Nuove Proposte: Kutso VS. Caccamo. Ovvero: allegria VS. depressione infinita.
Vince...
Giovanni Caccamo con la sua sanremata "Ritornerò da te". Che tristezza!
Visto che è alla disperata ricerca di un nome d'arte, ché Caccamo non si può sentire e poi il ricordo vola subito a Teo Teocoli, Francesco Mandelli dovrebbe cedere il titolo di Nongiovane a lui.


Marco Masini
Smettila di smettere.
E pure di cantare.
(voto 2/10)


Elena Sofia Ricci
Scatta il momento fiction Rai. E io sono sempre più sconcertato dal fatto che Beppe Fiorello quest'anno non ne abbia ancora interpretata manco una.
(s.v.)


Nina Zilli
Benino. Anche se poteva fare di più.
(voto 6/10)


Alex Britti
Quasi quasi rimpiango i tempi in cui cantava "La vasca"...
(voto 5-/10)


Virginia Raffaele - Parte seconda
E' un mix tra la Paola Cortellesi dei tempi migliori e Tina Fey in versione nostrana.
E' simpatica ed è anche bona. Se è brava pure a fare i pompini, è da sposare subito.
(voto 7/10)


Raf
Raf ieri è stato ricoverato in ospedale.
E no, non è una battuta.
Il motivo ufficiale pare fosse una bronchite, ma secondo me non ce la racconta giusta.
(voto 4/10)


Chiara
Mi sembra meno peggio rispetto alle altre sere.
O sarà che ormai è quasi l'una di notte e alla ventesima canzone sanremese io sto entrando in delirio mistico.
(voto 5,5/10)


Giovanni Allevi
C'è qualcuno che lo considera un genio della musica.
Spero di non incontrarlo mai. Né Allevi, né quel qualcuno.
(voto 3/10)

è per la musica classica quello che sono per la lirica. La morte del genere.

Allevi ha quello sguardo estatico da pazzo di chi pensa di aver superato l'ultimo livello di Candy Crush.


Rocco Tanica sempre grande. Con il giornalino dei Dear Jack poi è da standing ovation.
(voto 7/10)

Quindi arriva come superospite il dj francese The Avener, quello che spopola in radio con il pezzo "Fade Out Lines" che sì, non è male e serve per destarsi un attimo dopo la veglia funebre tenuta da Allevi, però spacciarlo per superospite mi sembra un tantino esagerato.
Chiamare al suo posto Sasha Grey in versione deejay, e magari non solo, sarebbe stata una così cattiva idea?
(voto 6/10)

Quando sono oramai quasi le due di notte, ecco che Carlo Conti insieme a una sempre più allucinata Arisa e a una sempre caruccia, almeno per essere uno scaricatore di porto, Emma Marrone comunica i 4 "Big" eliminati che non accederanno alla finale di sabato sera:
Biggio e Mandelli
Lara Fabian
Raf
Anna Tatangelo

Biggio e Mandelli si sapeva che sarebbero arrivati ultimi fin da quando sono stati annunciati in gara. E con la loro canzone non hanno fatto nulla per poter cambiare la situazione, anzi.
Lara Fabian va beh, preferisco non infierire.
Le eliminazioni di Raf e Anna Tatangelo non me le aspettavo. Non perché le loro canzoni fossero decenti, ma solo per la loro relativa popolarità. Niente comunque che faccia gridare al gomblotto.

sei libera. Soprattutto domani sera.


Per chiudere, vi lascio con un mio pronostico della finale: vinceranno ahimé i tre nongiovani de Il Volo, seguiti forse da Nek e Lorenzo Fragola, con la possibilità di un'outsider femminile tra Chiara, Annalisa e Malika Ayane.

Pure per stasera è tutto.
Stasera? O dovrei dire quest'oggi?
Non lo so, ho perso la cognizione del tempo.
Dovrei smetterla di guardare il Festival, ma devo essere forte e compiere un ultimo sforzo.
Tanto 8 ore di finale di Sanremo passeranno in un attimo, giusto?

SANREMO 2015, IL GRANDE ERRORE DI FAR VINCERE GRANDE AMORE

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Ormai lo saprete già tutti. In caso contrario, ho lo spiacevole compito di comunicarvi che ATTENZIONE SPOILER il Festival di Sanremo 2015 è stato vinto da il trio Il Volo con la canzone “Grande Amore”. Più che un grande amore, è stato un grande errore. E questo Festival si è rivelato un grande orrore.
Il livello musicale di Sanremo, almeno negli ultimi anni/decenni, oscilla quasi sempre tra il medio-basso e il basso-bassissimo, ma quest'anno siamo davvero sprofondati verso un abisso senza fine. Nell'edizione dell'anno scorso ricordo ad esempio che c'era una bella canzone, quella dei Perturbazione. Quest'anno il massimo dell'ascoltabile che sono riuscito a trovare sono i pezzi di Nek e Annalisa, e tra le Nuove Proposte quello dei Kutso. Si tratta di tre brani carucci, però niente di particolarmente memorabile. Vedere trionfare Il Volo poi è una vera pugnalata al cuore. Oltre che alle orecchie.




Il Volo non sono una rappresentazione del bel canto, solo del ben vanto.
I tre teneroni tenorini non danno prova di talento, bensì di esibizionismo.
Non sono tre fenomeni. Sono solo tre fenomeni da baraccone.
Chi dobbiamo ringraziare per questo? Chi li ha lanciati, purtroppo non dalla finestra?
Il (de)merito è suo, di Antonella Clerici, che non li ha purtroppo proposti a La prova del cuoco, dove i tre Teneroni sarebbero potuti risultare pietanze gustose, bensì al talent show Ti lascio una canzone.


Dopo il programma della Clerici, i tre sono sbarcati negli Stati Uniti e hanno firmato per la... Geffen Records.
La Geffen Records una volta pubblicava i dischi dei Nirvana e poi è passata a mettere sotto contrato I tre tenorini?!?
È ufficiale: la Geffen ha fatto una fine peggiore di Raf.

Mentre il popolo di Twitter sta massacrando I tre tenorini come non si era mai visto dai tempi dell'invenzione di Twitter, tra i trend topic c'è ad esempio #IlVoloDalleScale, una parte del mondo sta invece impazzendo di gioia per la loro vittoria. Stanno facendo festa in particolare in pensionati, case di cura, manicomi e centri Amplifon.

Se vostra nonna in casa ha questa foto anziché la vostra significa una cosa:
è arrivata l'ora di farla ricoverare.

Io comunque sono sicuro che ci siano cose peggiori della vittoria de Il Volo a Sanremo. Al momento non me ne vengono in mente, ma sono sicuro che ci sono...

Ah sì, ne ho trovata una: trovarsi i tre de Il Volo come vicini di casa. Immaginatevi questi qua mentre pranzano:
“Mi passi il SAAALE MIOOOOO, CHE STA IN FROOOOONTE A TEEEEEEEEEEEEEE? IL SALE MIOOOO, CHE STA IN FRONTE A TEEEEE, IL SALEEEEE, IL SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALE MIO, STA IN FROOOONTE A TEEEEEEE, STA IN FROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOONTE A TEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.”

Ringraziate quindi Il Cielo che Il Volo non si siano trasferiti di fianco a casa vostra. Adesso probabilmente verranno invece spediti all'Eurovision Song Contest. Attenzione però perché, dopo Arisa ed Emma Marrone quest'anno, al prossimo Festival ci potremmo trovare I tre tenorini come tre vallettini. Non so voi, ma io ho già i brividi.

Io all'Eurovision tiferò per la Repubblica di San Marino.

Ieri vi siete persi la serata del trionfo de Il Volo?
Beati voi. Se però proprio volete vedere cos'è successo e come si è arrivati a toccare un punto così basso nella Storia d'Italia, ecco qua il post riepilogone della nottata finale del Festival di Sanremo 2015. Prima, se volete, potete beccarvi pure il resoconto di Pensieri Cannibali delle precedenti puntate:
Prima serata
Seconda serata
Terza serata
Quarta serata

Un inizio all'insegna del Carnevale.
Ah no, ho sbagliato. E' solo una marketta per il musical di Romeo e Giulietta.

Ci siamo. La serata che stavate tutti aspettando è arrivata: la serata della finale del Festival di Sanremo.
Non la stavate aspettando?
Beh, io sì, così finalmente posso chiudere questa triste settimana sanremese, smetterla di parlare malamente di musica e intrattenimento nazional-popolare, per tornare a occuparmi malamente di cinema, con una nuova entusiasmante settimana che ci porterà dritti per dritti verso la notte degli Oscar. Quella sì una notte che stavate tutti aspettando.

L'inizio è all'insegna del musical, con i tizi del cast di Romeo e Giulietta.
No, purtroppo non Romeo + Juliet di Baz Luhrmann.
Quindi è la volta del cast di Braccialetti rossi, di cui non ho intenzione di parlare male. Per adesso.
La prima stagione della fiction Rai l'ho adorata, okay?
Sfottetemi pure, però state tranquilli, perché con la seconda stagione so già che rovineranno tutto e quindi presto pure io probabilmente li distruggerò. Su Pensieri Cannibali non si fa infatti sconti a nessuno, manco ai malati terminali. Raf ne sa qualcosa.


Il premio per il miglior testo viene consegnato al giovanissimo rapper (?) Kaligola. Niente male per uno che avrà imparato a scrivere da massimo un paio d'anni.


Quando la mezzanotte si sta già pericolosamente avvicinando e tutti i programmi del palinsesto Rai della stagione 2015/2016 sono stati presentati e c'è stato spazio pure per una evitabile esibizione della PFM insieme all'intero esercito italiano, ecco che in maniera inaspettata inizia la gara.

Marco Masini
Smettila di smettere di smetterla di smettere di smetterla... aiuto non riesco più a smettere!
(voto 3/10)
Nina Zilli
Un incrocio tra "Fallin'" di Alicia Keys, "Feeling Good", un vecchio pezzo anni '60 a caso e un vecchio pezzo di Nina Zilli a caso.
Non il massimo dell'originalità, certo, però ha il suo perché. Non chiedetemi perché.
(voto 6,5/10)

Chiara
A riprova che Sanremo nuoce gravemente alla salute, questa canzone più la sento e più piaciucchia.
Da domani solo Sonic Youth, Aphex Twin e Sigur Rós‎, promesso.
(voto 6/10)

Dear Jack
Dear Jack, una delle grandi promesse non mantenute di questo Festival. Erano dati per favoriti come schifezze assolute dell'edizione, invece non sono stati manco tra i peggiori. Rivoglio indietro i soldi del canone!
(voto 5,5/10)

I sono l'unica band in gara. Noto con piacere che non sono considerati una band, ma un'associazione a delinquere.

Malika Ayane
Il mio gradimento nei confronti di Malika oscilla continuamente.
Oggi è più un no che un sì e domani?
Domani basta. Non sentirò più una canzone sanremese per altri 360 giorni.
Intanto il verso "Silenzi per cena" del pezzo della Ayane è già (s)cult.
(voto 6/10)

La ricorderemo così.


Da oggi, in vendita, i famosi SILENZI PER CENA!

Ma Malika Ayane è una Targaryen?

Gianna Nannini
La Nannini offre una performance terrificante. Si finisce per rimpiangere persino i "Campioni" in gara. Prima massacra "L'immensità" di Don Backy. Non contenta, distrugge pure la sua "Sei nell'anima". Le va dato atto di avere se non altro applicato la par condicio.
(voto 3/10)

"Magari avrò evaso il fisco, ma giuro che il canone lo pago tutti gli anni."

Con le stecche della Nannini si potrebbe sistemare la gamba di Arisa. []

Nek
Alla vigilia non l'avrei mai detto, ma Nek è il mio preferito tra i Big in gara.
Potrei quasi rivalutare "Laura non c'è"...
No, va beh, non sono ancora arrivato a questi livelli.
(voto 7/10)

Giorgio Panariello
Imita (malissimo) Renato Zero. Che voto volete gli metta?
Considerando che poi si mette a fare del populismo al grido: "Corona libero!" potrebbe anche finire sotto lo zero.
Però, visto che ha menzionato la mia città Casale Monferrato, gli regalo un generoso 1.
(voto 1/10)


Il Volo
Panariello e subito dopo Il Volo.
Non so, volete anche spararmi?
Ad ascoltare la loro "Grande amore", mi manca da morire "Questo piccolo grande amore".
(voto 0-/10)

Quelli de "Il Volo" cantano presto perché domattina alle 6 si alzano a guardare i cantieri.



I TENORINI SI RIPRODUCONO COME I GREMLINS NON LI FATE CANTARE DOPO MEZZANOTTE VI PREGO

Annalisa
Non tutti gli Amici di Maria vengono per nuocere.
(voto 7/10)


Ed Sheeran
In epoche passate spesso sbeffeggiati e persino temuti, i rossi in realtà sono una razza superiore. Senza scomodare la divina Jessica Chastain, già solo prendendo stasera Annalisa + Ed Sheeran mi hanno fatto riprendere le pulsazioni dopo che la doppietta Panariello +  Il Volo mi aveva spedito all'Aldilà.
Quasi quasi mi faccio rosso pure io così potrei cominciare a sembrare un blogger bravo.
Non sono un enorme fan  di Ed Sheeran, avevo preferito il suo primo album all'ultimo, però in confronto al resto di quanto sentito in questo Festival è a un livello superiore. Suonato dopo Il Volo poi sembra il nuovo Bob Dylan.
(voto 8/10)


Alex Britti
L'ho già detto che dovrebbe limitarsi a suonare la ghitarra?
(voto 5/10)

"Il tempo va, passano le ore,
ma Sanremo durerà ancora 12 ore."

Irene Grandi
Mamma mia, che depressione questa canzone.
Irene, rifacci "Bum Bum"!
(voto 5/10)

Lorenzo Fragola
Avrà anche l'X-Factor, ma mi sa che a Sanremo si è dimenticato di portarlo.
(voto 6/10)

Bianca Atzei
Una cantante che non verrà ricordata per la sua voce, un plagio di Giusy Ferreri che a sua volta era una brutta copia di Amy Winehouse, ma solo per le sue mutande.
(voto 4/10)


Moreno
Ci sono canzoni che crescono con gli ascolti.
Quella di Moreno non è una di queste.
(voto 5,5/10)

Gianluca Grignani
Grande delusione del Festival. Manco un mezzo scandalo è riuscito a creare. Ha fatto discutere di più Alessandro Siani, fate voi...
(voto 4/10)

Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi
Canzone piuttosto banalotta e cantata maluccio.
L'unico momento degno di nota di Platinette in questo Sanremo resta allora la sua interpretazione kitsch di "Alghero".
(voto 4,5/10)

Nesli
Come detto per Moreno, ci sono canzoni che crescono con gli ascolti.
E nemmeno quella di Nesli rientra nella categoria.
(voto 5,5/10)

Will Smith
Se il principe di Bel-Air sbarca a Sanremo, vuol dire che le cose per lui a Hollywood non stanno andando benissimo. Dopo il flop di After Earth, si vede che Willy non è più l'entertainer di un tempo. Appare attapirato. E la compagnia di Carlo Conti certo non lo aiuta.
(voto 6-/10)

Will Smith a Sanremo : "Ho 46 anni, ora mi voglio divertire". Allora hai sbagliato posto. [ ]


Ci avete pensato tutti, dite la verità.

Margot Robbie
Il momento più atteso (almeno da me) della serata e forse dell'intero Festival e...
si rivela un mezzo diludendo. La rivelazione di The Wolf of Wall Street Margot Robbie, presente a Sanremo per promuovere il film Focus - Niente è come sembra interpretato con Will Smith, viene trattata come l'ultima ruota del carro, quando nelle serate precedenti persino Elena Sofia Ricci e Vittoria Puccini sono state fatte passare per superstar. Margot Robbie appare giusto un paio di minuti. Splendida è sempre splendida, però indossa il classico abito sanremese che non è proprio il massimo del sexy e la si rimpiange in ben altre vesti, quelle (non) indossate in The Wolf.
(voto 7/10)


A questo punto, quando la mezzanotte è ormai passata, arriva la classifica finale.
Fila tutto liscio?
Ma quando mai?
Siamo in Rai e così ci scappa l'errore: Nek viene annunciato al nono posto, all'Ariston esplode una protesta e così la classifica per magia cambia...
Al nono posto viene spedita la povera Nina Zilli e i primi tre posti se li contendono Il Volo, Nek e Malika Ayane.


Hanno riavviato Windows 95.

Arriva la classifica su un foglio di carta. Igienica. []

Mentre il pubblico da casa vota per le prime tre posizioni, c'è ancora tempo per un'esibizione di Enrico Ruggeri di cui non frega niente a nessuno, credo manco ai suoi fan più accaniti.

Malika Ayane mostra il davanzale per ottenere qualche voto in più, ma non le basterà.

A un orario improponibile arriva il verdetto. Come prevedibile vincono Il Volo, che con “Grande Amore” hanno preso il 39% dei voti, seguiti da Nek con il 35% e da Malika Ayane con il 26%.



Stendiamo un Volo pietoso.

Vi lascio con una notizia cattiva e una buona.
Quella cattiva è che Il Volo hanno vinto Sanremo.
Quella buona è che lunedì non ce ne fregherà già più niente e i tre tenorini saranno solo un brutto, bruttissimo ricordo.
Adesso smettiamola tutti di smettere. E soprattutto di seguire il Festival di Sanremo.

WHIPLASH - FULL METAL JAZZ

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Whiplash
(USA 2014)
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Cast: Miles Teller, J.K. Simmons, Paul Reiser, Melissa Benoist, Austin Stowell, Chris Mulkey, Jayson Blair
Genere: jazz
Se ti piace guarda anche: Mozart in the Jungle, Full Metal Jacket, Karate Kid

Avete presente quell'episodio dei Simpson in cui Bart si mette a suonare la batteria?
Come no? Ma dove siete cresciuti? Nella giungla? I vostri genitori con cosa vi hanno svezzato? Con quegli eunuchi dei Teletubbies? O con i Barbapapà, che fanno tanto la famigliola perfetta, ma quando si spengono le telecamere scommetto che il papà tira fuori la cinghia? Oppure con quella scrofa che si rotola nel fango manco fosse una spogliarellista di quart'ordine di Peppa Pig?
Non so voi branco di scimuniti, ma io sono cresciuto all'antica, con i sani valori di una volta, quelli dei Simpson appunto. Nella puntata di cui vi parlavo qui sopra, Bart diventa in poco tempo un batterista fenomenale, si unisce a una band jazz e diventa popolare in tutta Springfield. Il film Whiplash parte da uno spunto simile. Solo che la vita vera è più dura di un cartone animato, che sarà un cartone animato figo e tutto, ma è pur sempre una stronzata di cartone animato. Il protagonista della pellicola si trova così ad affrontare, nel prestigioso conservatorio di NYC in cui studia, un direttore d'orchestra alquanto particolare. Con alquanto particolare intendo che è uno dei più grandi idoli che avrete la fortuna di vedere nella vostra miserabile patetica e spero breve vita. Parlo di Fletcher. No, non mi riferisco a quella vecchiarda vedova di una Jessica Fletcher. Sto parlando del vero grande protagonista del film, il signor Fletcher, interpretato da un monumentale J.K. Simmons che per questo ruolo si è già portato a casa un Golden Globe e se non gli danno pure l'Oscar vado direttamente a Hollywood e brucio la scritta come sulla locandina di Maps to the Stars.


Dite che J.K. Simmons non è il protagonista del film e infatti il Golden Globe l'ha ricevuto come miglior attore non protagonista?
All'improvviso mi diventate i più grandi esperti di cinema del mondo? Chi vi credete di essere, Vincenzo Mollica?
Vi do' comunque atto che avete ragione. Godetevela, visto che sarà la prima e probabilmente ultima volta che potrete dire di averla. In effetti il protagonista di Whiplash in teoria è Andrew, uno sbarbatello interpretato da Miles Teller, uno che pure lui è uno stronzetto da competizione mica da ridere. A vederlo in cagatine finto indie come The Spectacular Now, che manco quel frocetto che scrive di solito qui su Pensieri Cannibali ha avuto il coraggio di promuovere, non l'avrei mai detto. Eppure il ragazzo ha le palle, o almeno in questo film dimostra di averle. Certo, resta pur sempre una nullità al confronto dell'enorme Fletcher, il vero protagonista morale della pellicola o, se non altro, il personaggio che più è rimasto impresso nel mio cuore.


Cuore?
Sì, avete capito bene. Pure io ho un cuore che batte al ritmo di jazz. Delle persone non me ne frega niente, Fletcher a parte. Il mio cuore batte solo per il jazz.
Non ascoltate il jazz?
Non capite un cazz.
Chissà cosa ascoltate... Magari pop, la musica per le masse. Quella che vi sparano in radio per rimbecillirvi in mezzo a uno spot e l'altro.
Oppure lo so che tipi siete. Voi ascoltate il rock. Dicono che il jazz sia morto ma, lasciatevelo dire, al confronto del rock è un ragazzino che sprizza energia da tutti i pori.
O per caso siete quelli che ascoltano l'hip-hop?
Notizia dell'ultim'ora: la vostra pelle è bianca come il latte, a fare “Yo yo” con i vostri pantaloni larghi e le mutande di fuori siete solo ridicoli.
Se poi ascoltate Il Volo, non potete nemmeno essere presi in considerazione.
L'unica musica che vale la pena sentire è il jazz, ve lo dico io. All'inizio potrà non piacervi, ma sono pronto a lanciarvi contro delle sedie fino a che non mi direte che sì, il jazz è una figata e sì, volete ascoltarlo 24 ore su 24.
Un primo passo che, o voi stupidi babbani, dovete compiere per avvicinarvi al genere è quello di guardare Whiplash. È un film jazz, ma è un film che può piacere anche a tutti voi rottinculo che ancora non siete devoti alla sola e vera Musica che conta. Il jazz nel film è presente non solo perché suonato dal protagonista, o quello che voi chiamerete protagonista. La pellicola ha anche un ritmo, una tensione profondamente jazz. Sto parlando del jazz vero. Non di quelle cagatine da sottofondo per il vostro aperitivo fighetto, o quelle robette da palle mosce che suonano nei film di Woody Allen. Lo spirito del jazz sta tutto dentro Whiplash. Non è musica di impatto immediato. Non è musica easy-listening. Non è musica per tutti. Non è il cazzo di Sanremo. Se non vi piace, tornate a mangiare da McDonald's, che il jazz è una prelibatezza per soli palati fini. Se pensate poi che questo sia il solito film sul rapporto tra allievo e maestro, una specie di Karate Kid jazz remix, potete girare al largo. Questa non è la visione per voi. Questo semmai è il Full Metal Jacket del jazz, con Fletcher che è un po' l'equivalente musicale del Sergente Maggiore Hartman. Ancora sicuri di vederlo, per la vostra seratina senza pensieri divano + popcorn, soldatini palle di lardo?
Bravi, mollate pure. Cambiate film e, già che ci siete, cambiate blog. Trovatene uno che vi tratti bene e vi faccia sentire sicuri delle vostre convinzioni. Whiplash non è roba alla vostra portata e nemmeno Pensieri Cannibali.






Hey, fermi. Dove state andando tutti?
Eddai, lo dicevo solo per spronarvi un po', non dovete prendermi alla lettera.
Se siete alla ricerca di una visione che vi faccia sentire bene, che vi rassicuri, che vi parli del potere curativo della musica, con personaggi positivi e il trionfo dell'amore e dell'amicizia su tutto, Whiplash non fa davvero per voi. Se invece cercate una visione che vi stimoli, che vi innervosisca, che vi faccia anche venire voglia di gridare, allora non perdetevelo.
E in entrambi i casi non smettete di leggere Pensieri Cannibali. Dove lo trovate un altro sito che vi tratta così bene, maledetti ingrati?
(voto 8/10)

"Non male questa recensione,
io però l'avrei fatta un pizzico più cattiva."

ROMEO&JULIET, LA NUOVA (SI FA PER DIRE) VERSIONE

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Romeo&Juliet
(UK, Italia, Svizzera 2013)
Titolo originale: Romeo & Juliet
Regia: Carlo Carlei
Sceneggiatura: Julian Fellowes
Ispirato a: Romeo e Giulietta di William Shakespeare
Cast: Douglas Booth, Hailee Steinfield, Damian Lewis, Natasha McElhone, Stellan Skarsgård, Paul Giamatti, Kodi Smit-McPhee, Ed Westwick, Lesley Manville, Tom Wisdom, Nathalie Rapti Gomez, Christian Cooke, Laura Morante
Genere: tragico
Se ti piace guarda anche: Reign, Un amore senza fine, Romeo + Giulietta

I drammi shakespeariani ispirano sempre delle domande. Non mi riferisco in questo caso a quesiti esistenziali come “Essere o non essere?”. L'ultimo adattamento di Romeo & Giulietta mi ha portato alla mente un'altra domanda. No, nemmeno “Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?” e a dirla tutta le domande sono due.

La prima è: “Serve ancora una nuova versione della storia di Romeo e Giulietta nell'anno 2015, anche se questa in teoria è una produzione del 2013?”
La risposta a questa domanda è sì. Il testo di Shakespeare e talmente potente e la vicenda così incredibilmente piena di disperato romanticismo, che ogni epoca ha bisogno di una sua versione. Ogni epoca poi ha la versione che si merita.

E qui giungiamo alla seconda domanda: “Serve un adattamento come il Romeo&Juliet firmato dall'italiano Carlo Carlei?”
La risposta a questo secondo quesito è no. Un sonoro NO!
Il nuovo (si fa per dire) Romeo&Juliet non è un insulto nei confronti di Will Shakespeare. Tutt'altro. È se mai troppo fedele verso il Bardo. Il suo eccessivo timore reverenziale ha portato alla realizzazione di un adattamento privo di idee, originalità e palle. Non c'è coraggio, in questo timido Romeo&Juliet. Non c'è passione. Non quella che contraddistingue i due protagonisti della tragica storia. E di certo non c'è la fantasia che aveva animato la versione di Baz Luhrmann.


Ogni epoca ha l'adattamento di Romeo e Giulietta che si merita, dicevamo poc'anzi, e noi cresciuti negli anni Novanta abbiamo avuto la fortuna – o forse appunto il merito? – di poterci gustare un goduriosissimo adattamento post-moderno. Baz Luhrmann ha preso il testo di Shakespeare e ha tenuto i dialoghi originali, proprio come fa anche questa ultima riciclatura cinematografica. Però ha cambiato tutto il contorno: ambientazione contemporanea in una luccicante e glamorous Verona Beach, una colonna sonora bomba con alcuni dei gruppi più cool del periodo (Radiohead, Garbage, Cardigans e molti altri), ha aggiunto colore, umorismo, soluzioni inaspettate, come il Mercutio trans interpretato da Harold Perrineau. Inoltre ha compiuto una scelta di cast fenomenale accaparrandosi come protagonisti quelli che poi si sarebbero rivelati due dei migliori attori della loro (o meglio della mia) generazione: Leonardo DiCaprio e Claire Danes. Baz Luhrmann ha preso Shakespeare e l'ha trasformato a sua immagine e somiglianza.

Romeo&Juliet versione Anni Zero non fa niente di tutto questo. È una trasposizione per carità impeccabile, con una sua certa raffinatezza formale, ma allo stesso tempo del tutto anonima, dell'opera shakespeariana. Che utilità può avere quindi un adattamento del genere?
Nessuno. O forse giusto uno. Far riflettere sui tempi in cui viviamo. Tempi in cui non si ha più il coraggio di sperimentare come negli anni '90. Il coraggio di rischiare, perché la versione di Baz Luhrmann è una rilettura assai coraggiosa che all'epoca dell'uscita aveva ricevuto critiche anche feroci.

Il Romeo&Juliet di oggi è invece una versione precisina e pulitina come i suoi due protagonistini. Persino troppo bello per essere vero lui, Romeo, al secolo Douglas Booth, nuovo idolo delle teenagers di recente visto anche in Posh e in Noah. In quest'ultimo aveva la parte di Shem, il tipo che si faceva Emma Watson. Chiametelo Shem...
Una battuta come questa dove altro la trovate, se non su Pensieri Cannibali?
Manco al Festival di Sanremo, ve lo dico io.

Tornando al film, Giulietta è invece Hailee Steinfield, la bimbetta de Il Grinta, 3 Days to Kill e Tutto può cambiare, bravina ma anche un pochino freddina. Due protagonisti che insieme non hanno alcuna alchimia e non riescono a coinvolgere emotivamente. Considerando che la storia di Romeo e Giulietta è già stra nota, i due protagonisti e la loro intesa possono fare la differenza. Questa volta in negativo.

"Giulietta, sposami!"
"Oh Romeo, sai che c'è? Si è fatto improvvisamente molto tardi."

Non molto convincenti nemmeno i comprimari: Damian Lewis, strepitoso in Homeland, come padre di Giulietta appare del tutto fuori luogo; Paul Giamatti è sprecato, Ed Westwick fa troppo Gossip Girl e poco Shakespeare Boy, Laura Morante compare a mala pena e direi per fortuna, meglio allora Natasha McElhone e soprattutto Kodi Smit-McPhee, giovane attore dal volto inquietante sempre più promettente già visto in The Road, Blood Story e The Congress.


Del tutto incapace di lasciare il segno è poi la regia del “nostro” Carlo Carlei, uno che d'altra parte in curriculum vanta cose memorabili come Fluke e le fiction Padre Pio e Ferrari. Nonostante la firma italiana, la pellicola è girata nella lingua di Shakespeare, e non è un modo di dire, visto che il suo testo è ripreso pari pari.
Con un film come Romeo&Juliet non ci si può allora nemmeno incazzare più di tanto. Non si può dire la solita frase: “Il Bardo si rivolterebbe nella tomba”, perché è una versione rispettosissima. Terribilmente rispettosa verso Shakespeare, per nulla rispettosa verso il pubblico, almeno quello che da una nuova versione di Romeo e Giulietta si aspettava qualcosa di anche solo vagamente nuovo.
(voto 5-/10)

TAKEN 3 - L'ORA DELLA VENDETTA DI LIAM NEESON NEI MIEI CONFRONTI

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Taken 3 - L'ora della verità
(Francia 2014)
Titolo originale: Taken 3
Regia: Olivier Megaton
Sceneggiatura: Luc Besson, Robert Mark Kamen
Cast: Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Forest Whitaker, Dougray Scott, Leland Orser
Genere: Liam Neeson movie
Se ti piace guarda anche: Io vi troverò, Taken 2 - La vendetta, John Wick


Taken 3 è giunto in un momento oserei dire unico nella mia vita. È arrivato infatti subito dopo che ho provato per la prima e sola volta simpatia nei confronti di Liam Neeson, ovvero quando ho guardato questo fantastico spot pubblicitario del giochino Clash of Clans: Revenge trasmesso nel corso dell'ultimo Super Bowl.



Per quei due o tre che non lo sapessero, il Super Bowl è la finale del campionato NFL di football americano in cui gli interi Stati Uniti si fermano davanti ai televisori con la scusa di guardarla, quando in realtà sono interessati soprattutto alle pubblicità e allo spettacolo musicale di metà gara, quest'anno fornito da una Katy Perry che ha dimostrato di essere un'artista e un'entertainer della Madonna, altroché la Madonna degli ultimi tempi, capace di una performance-maratona di quasi un quarto d'ora in cui ha cantato persino volando, e voglio vedere quanti al mondo possano dire di essere in grado di fare una roba del genere. Il Volo, giusto per fare un esempio a caso, nonostante il nome che si sono scelti ci riuscirebbero?
Vi ho sparato un paio di video e un paio di cazzate sul Super Bowl, tanto di Taken 3 non è che ci sia poi molto da dire, visto che già avevo massacrato il primo episodio della saga Io vi troverò e detestato ancor di più il sequel Taken 2 - La vendetta. Oppure qualcosa di nuovo da dire c'è?
Taken 3, lo annuncio subito, non mi ha fatto schifo. Incredibile, ma è così. Contro ogni logica umana e contro ogni previsione, non mi ha fatto schifo. A tratti mi ha persino divertito e nel complesso me lo sono proprio goduto, per quanto io mi possa godere un action movie con Liam Neeson.

La premessa di questo post poteva sembrare che non c'entrasse nulla, invece è fondamentale per comprendere il mio punto di vista. La simpatia che mi è venuta per Liam Neeson grazie alla sopracitata e sopraguardata pubblicità è la chiave di volta, perché questa volta anziché odiare l'attore nordirlandese fin dall'inizio, sono riuscito a empatizzare un po' di più con il suo burbero personaggio, una specie di scopiazzatura del mitico Jack Bauer di 24. In Taken 3, più che nei due pessimi episodi precedenti della saga, c'è un discreto uso dell'ironia o se non altro grazie allo spot questa volta sono riuscito a coglierla, o magari a inventarmela.

Taken 3 parte come una comedy. Troviamo Liam Neeson che regala un panda pupazzo gigante alla figlia universitaria, una Maggie Grace qui meno cagna del solito. Nel frattempo assistiamo anche a risvolti da romcom, con il riavvicinamento del protagonista con la ex moglie Famke Janssen fino a che...
Purtroppo comincia la parte action del film. Se fosse rimasta una commedia avrei gradito di più, però tutto sommato l'intreccio action pseudo thriller funziona abbastanza, per quanto parecchio prevedibile.

"Questo è per te, Cucciolo Eroico.
Il panda, non lo champagne!"

ATTENZIONE SPOILER
Cosa succede a questo punto?
Succede che Famke Janssen viene uccisa nell'appartamento di Liam Neeson, che ovviamente diventa così il sospettato numero 1 dell'omicidio. La vicenda si sviluppa in maniera classica, ma il film tiene un ritmo elevato, piazza qualche momento di alleggerimento qua e là, una manciata di sentimenti famigliari, e una scena scult: Liam Neeson una volta trovata l'ex moglie morta nel proprio letto non fa una piega, quando invece scopre che la figlia che credeva vergine è incinta, essendo il padre più protettivo e rompipalle del mondo ha un calo di zuccheri e a momenti sviene. È grazie a momenti come questo se sono riuscito a trovare il film guardabile e a tratti parecchio divertente. Sebbene in maniera più o meno involontaria.
FINE SPOILER

"Sei incinta? Questo significa che non sei più vergine?"
"Ma no, papino, è stato lo Spirito Santo."
"Aaah, fiu. Per un attimo mi ero preoccupato."

L'ondata di simpatia nei confronti di Liam Neeson che mi ha travolto, e che credo sia destinata a svanire mooolto presto, non mi ha impedito comunque di notare gli evidenti difetti del film, come una serie di scene action girate in maniera concitata per non dire orripilante, o come una sceneggiatura ancora una volta co-scritta da Luc Besson che è scontatissima, sebbene paragonata a quella di un filmaccio come John Wick sembri lo scipt più elaborato del mondo.
Taken 3 fa comunque abbastanza schifo, ma in confronto ai primi due mi è sembrato un capolavoro. Sarà che questa volta i livelli di recitazione sono un po' più decorosi rispetto alla concorrenza action, soprattutto grazie all'arrivo di un Forest Whitaker parecchio in parte come sbirro duro ma non troppo. O sarà che questa volta è presente una dose minore di razzismo strisciante: ATTENZIONE SPOILER il russo cattivone stereotipato di turno fa pur sempre una brutta fine, ma se non altro gli viene concessa una fine un minimo dignitosa. Sono progressi! FINE SPOILER

"Voglio che tutti gli agenti a disposizione si mettano alla ricerca di questa ragazza...
Alla ricerca di foto di questa ragazza nuda, intendo naturalmente!"

Il motivo principale e forse unico per cui ho (relativamente) apprezzato la visione di Taken 3 non va però ricercato all'interno della modesta pellicoletta, bensì nell'esilarante pubblicità di Clash of Clans: Revenge con un Liam Neeson che anziché fare il super uomo come al solito, mi è diventato super auto ironico. Tranquillo Liam, presto tornerò a odiarti con tutto me stesso, stanne certo.
(voto 6/10)


"La sufficienza di Pensieri Cannibali a un mio film action?
Non pensavo che nella mia vita avrei mai visto una cosa del genere."

MORTDELCINEMA

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Che cosa esce questa settimana nei cinema, eh? Che cosa?
Pensate di coglierci impreparati?
Vi sbagliate di grosso. Io e il mio favoloso (ma dove?) collega Mr. James Ford del sempre entusiasmante (ma quando mai?) blog WhiteRussian in questa rubrica vi teniamo aggiornati su tutti i nuovi film in arrivo nelle sale. E vi facciamo pagare per questo?
Certo che no. Ci mancherebbe ancora che bisogna pagare per leggere i commenti di Ford. O i miei.
Ecco allora aggratis tutte le anticipazioni e i pre-giudizi sulle pellicole in arrivo nei cinema questo weekend.

Mortdecai
"Sto facendo la fine di De Niro?
Certo che no, io sono messo molto peggio! Diciamo che sono sui livelli di... Ford."
Cannibal dice: Johnny Depp è passato dall'essere garanzia di qualità a essere garanzia di schifezza. Un po' come passare dal leggere Pensieri Cannibali a frequentare solo WhiteRussian, così, di punto in bianco. Se nel passato recente il bollitissimo Depp c'ha regalato delle notevoli porcherie, questa volta promette di fare ancora peggio. Già floppissimo negli USA, Mortdecai è una di quelle commedie che già solo dal trailer paiono più vecchie di Ford e de Il Volo messi insieme. Un autorevole candidato al peggio dell'anno.
Ford dice: purtroppo per tutti noi che lo abbiamo amato nella parte iniziale della sua carriera, Johnny Depp ormai pare una versione di De Niro con una ventina d'anni di meno ma la stessa scarsa voglia di impegnarsi compensata dal desiderio decisamente più consistente di ingrossarsi il portafogli. Perfino la sua groupie Peppa Kid, che pensa ancora di essere la Winona Ryder di Edward, l'ha abbandonato: e di sicuro lo abbandoneranno anche gli ultimi brandelli di decenza dopo questo filmaccio.

Il settimo figlio
"Academy, dammi subito quell'Oscar.
Prima che tu mi veda in questo film e ci ripensi..."
Cannibal dice: Da flop a flop, si resta in territori fordiani con una pellicola fantasy che si preannuncia agghiacciante. Roba da mettere paura persino a me che ho retto con un enorme coraggio, che Ford si può giusto sognare, una intera settimana di Festival di Sanremo.
Ford dice: neanche il tempo di archiviare una schifezza come Mortdecai, ed ecco un altro titolo che rischia di entrare prepotentemente nella decina dedicata al peggio dell'anno.
Una roba pseudo fantasy che neppure un bimbominkia come Cannibal oserebbe affrontare. E ho detto tutto.

Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
Ford mentre va a prendere sobriamente un caffè al bar.
Cannibal dice: Nonostante il titolo logorroico, non si tratta della nuova fatica di Lina Wertmuller o del libro d'esordio di Mr. James Ford, bensì della pellicola che ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Venezia 2014. Una pellicola svedese che pare possedere una certa leggerezza, alla faccia del titolo, e che potrebbe rivelarsi un bel film d'autore e non un mattonazzo pseudo autoriale di quelli che piacciono al mio blogger rivale.
Ford dice: il vincitore dell'ultimo Festival di Venezia, giunto con la consueta puntualità nelle sale italiane, è il vero dilemma della settimana. Sarà un piccolo cult d'autore o la solita merdina radical chic pronta a mandare in visibilio il mio rivale, che con l'inizio del duemilaquindici pare avere ripreso tutte le sue più malsane abitudini in fatto di opinioni bislacche!?

Noi e la Giulia
"Chissà perché, ma ho come l'impressione che il nostro film sarà una palla..."
Cannibal dice: Difficile trovare una settimana in cui non esca un nuovo film con Raoul Bova. Quando capita, al suo posto esce un film con Luca Argentero. In Italia al momento lavorano solo loro due. E io per protesta continuo a boicottare tutte le loro pellicole.
Per protesta?
Va beh, ok, diciamo che è anche e soprattutto perché non c'ho voglia di vederle.
Ford dice: ed eccoci qui. Giusto per toglierci l'ultimo dubbio a proposito dello stato di salute del Cinema italiano: clinicamente morto.

Il segreto del suo volto
"Confessa: qual è il segreto di Ford?"
"Di cinema non ne capisce una mazza."
"Ma nooo! Quella è una cosa che sanno già tutti."
Cannibal dice: Già solo dal titolo mi sono cascate le palle.
Attenzione però perché si tratta di un film tedesco intitolato in realtà Phoenix, quindi meglio andare oltre al solito banalotto titolo italiota. È una pellicola ambientata nella Germania del secondo dopoguerra, ma dal trailer sembra più un thriller noir che un film storico. Dopo una settimana di trashate sanremesi, sento il bisogno di qualcosa di più impegnato. Potrebbe essere la pellicola giusta?
Ford dice: secondo dilemma della settimana, questo film tedesco che dal trailer non sono riuscito bene ad inquadrare. Si rivelerà una schifezza mascherata da proposta radical raccogliendo dunque assurdi voti altissimi su Pensieri Cannibali o una chicca sotterranea pronta a gustarsi almeno un paio di bicchieri e mezzo su White Russian?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Life Itself
"AHAHAH, troppo divertenti i film consigliati da Pensieri Cannibali."
Cannibal dice: Life Itself è un documentario dedicato a un celebre critico cinematografico. Chi?
Cannibal Kid no, perché non è un critico cinematografico.
James Ford nemmeno, perché non è celebre.
Quindi di chi si tratta?
Di Roger Ebert, critico americano premio Pulitzer scomparso di recente. Un'occhiata questo Life Itself potrebbe quindi meritarsela. E, nel caso, potrebbe beccarsi pure le nostre critiche.
Ford dice: interessante titolo, questo dedicato a Ebert, che potrebbe rivelarsi addirittura il migliore della settimana se non altro perchè tocca un argomento - quello della critica cinematografica - con il quale ci troviamo a fare i conti praticamente ogni giorno.
Poi, certo, non è detto che il risultato non siano comunque bottigliate: ma anche questo fa parte del gioco.

SELMA, LA STRADA PER GLI OSCAR

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Selma - La strada per la libertà
(USA, UK 2014)
Titolo originale: Selma
Regia: Ava DuVernay
Sceneggiatura: Paul Webb
Cast: David Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Tim Roth, Giovanni Ribisi, Oprah Winfrey, André Holland, Tessa Thompson, Common, Trai Byers, Dylan Baker, Lorraine Toussaint, Ledisi Anibade Young, Wendell Pierce, Nigel Thatch, Cuba Gooding Jr., Alessandro Nivola
Genere: storico
Se ti piace guarda anche: The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, Malcolm X, The Help, Il colore viola


I have a dream.
Io ho un sogno, oltre a quello di avere un sogno [Scary Movie 3 cit.]. Sogno una notte degli Oscar in cui vengano consegnati dei premi sensati. Dei primi giusti. L'anno scorso era ancora andata piuttosto bene, con la vittoria dell'award come miglior film di 12 anni schiavo anziché Gravity, cui sono comunque andate ben 7 statuette, diverse delle quali parecchio rubate. Considerando però come in gara ci fossero filmoni stellari come The Wolf of Wall Street e Lei, le cose sarebbero potute andare meglio.

All'indomani delle nomination dell'edizione 2015, in molti hanno criticato le scelte fatte dall'Academy, accusandola manco troppo velatamente di razzismo e misoginia nelle decisioni che hanno penalizzato gli interpreti di colore, così come trascurato in molte categorie (quelle per le migliori attrici ovviamente a parte) le donne. Tra i maggiori snobbati c'è questo Selma che ha ottenuto appena 2 candidature, quella per la migliore canzone e quella per la miglior pellicola. Nelle altre sezioni è invece stato del tutto ignorato, quando alla vigilia veniva considerato come uno dei grandi favoriti. Ero quindi molto curioso di vederlo per poter gridare anch'io: “Razzisti! Razzisti!” a quelli dell'Academy. Com'è andata?


Difficile dirlo. Direi che il razzismo non c'entra. Semplicemente quelli dell'Academy come al solito hanno cannato le loro scelte. Hanno inserito il film tra i migliori dell'anno e, a parte il pessimo American Sniper di Clint Eastwood, devo dire che risulta un gradino o anche due sotto rispetto agli altri film nominati. Non che sia un brutto lavoro questo Selma, tutt'altro, però mi aspettavo qualcosa in più.
Innanzitutto va premesso che non si tratta tanto di un biopic vero e proprio su Martin Luther King. Il grande protagonista è lui, ma la pellicola non ci racconta la sua intera esistenza, quando un periodo molto limitato, concentrandosi sulle marce organizzate nel 1965 nella cittadina di Selma in favore del riconoscimento dei diritti degli afroamericani. Più che un film biografico, un film storico. Una ricostruzione di stampo quasi cronachistico. Le varie scene sono accompagnate da didascalie che precisano cosa sta avvenendo, dove e con chi. Io le didascalie in genere già non le sopporto e in questo caso mi sono sembrate piuttosto superflue, oltre al fatto che mi pare rendano il lavoro un po' sfilacciato, anziché unirlo.

Selma procede nella sua marcia in maniera molto precisa e rispettosa nei confronti degli eventi realmente successi. Giusto così. Il problema dei film tratti da storie vere è però che si rischia di finire nel documentaristico. A tratti con questa pellicola capita. In altri momenti, la promettente regista Ava DuVernay invece si apre a momenti puramente cinematografici notevoli ed è qui che Selma regala il suo meglio e allo stesso tempo fa venire il rammarico. Perché se invece di spiegare tutto con le didascalie la DuVernay avesse lasciato parlare solo la potenza delle immagini per tutte e due le ore di durata, a quest'ora ci troveremmo di fronte a un piccolo capolavoro, piuttosto che a un'occasione sprecata. Le sequenze più impressionanti del film sono quella dell'esplosione all'inizio, che ricorda vagamente quella di The Hurt Locker ed è una vera bomba, e poi le scene delle marce, in cui i personaggi camminano stilosissimi manco fossero in un film di Tarantino come Le Iene o Kill Bill. Con sequenze grandiose del genere, una nomination alla DuVernay nella cinquina dei migliori registi sarebbe apparsa meritata, di certo più di quelle donate agli anonimi Bennett Miller di Foxcatcher e Morten Tyldum di The Imitation Game.


L'Academy ha fatto la sua cazzata più grande però nell'ignorare David Oyelowo. Rendere su grande schermo un personaggio storico come Martin Luther King senza scadere in una sterile imitazione non è impresa facile, ma il giovane strapromettente interprete supera la prova alla grande. Durante il film non si ha l'impressione di stare a vedere un attore che recita. Sembra di vedere il vero Martin Luther King in azione. D'altra parte agli Oscar quest'anno nella categoria per il miglior attore protagonista è stato escluso pure lo sciacallo Jake Gyllenhaal, autore di una delle prove recitative più impressionanti degli ultimi dieci anni, quindi non c'è da stupirsi se a questi due formidabili attori siano stati preferiti il cicciobello Bradley Cooper di American Sniper e l'insipido Steve Carell di Foxcatcher. In quest'ultimo film, se proprio dovevano nominare qualcuno, sarebbe stato meglio a quel punto il sorprendente Channing Tatum.

"Sì, bravo Cannibal, belle parole...
Tanto lo sappiamo che pure tu ti dimenticherai di nominarci agli Oscarrafoni 2015."

Agli Oscar dovevano quindi essere nominati il protagonista David Oyelowo e la regista Ava DuVernay, più che la pellicola. Selma mi ha ricordato un po'The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca, sebbene la sua storia si sviluppi in un arco di tempo molto ma mooolto più breve. Una pellicola che propone troppi personaggi minori lasciati sullo sfondo e troppa carne al fuoco, tra politica, diritti civili e il lato più personale. Un aspetto che sarebbe stato bello vedere più sviluppato è quello di Martin Luther King uomo. Non il politico, non l'attivista, non l'icona. Nei momenti più intimi, come quello della telefonata a notte fonda con la cantante Mahalia Jackson, il film riesce a svelarci l'anima, la vera anima di Luther King, i suoi dubbi, la sua fragilità. Peccato che per la maggior parte del tempo Selma marci in maniera troppo classica e didascalica, quando al suo interno possiede dei momenti notevoli che lasciano solo intravedere quello che sarebbe potuto essere il suo vero enorme potenziale.
Se il film non è stato sommerso di nomination non c'è allora da gridare: “Razzisti! Razzisti!”, ma piuttosto: “Incompetenti! Incompetenti!” visto che le candidature le hanno cannate in pieno. O quasi. Quella per la miglior canzone alla notevole “Glory” di John Legend e Common è infatti meritatissima. Diamo all'Academy ciò che è dell'Academy.
(voto 6,5/10)


THE BEST OF ME TIRA FUORI IL PEGGIO DI ME

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The Best of Me - Il meglio di me
(USA 2014)
Titolo originale: The Best of Me
Regia: Michael Hoffman
Sceneggiatura: J. Mills Goodloe, Will Fetters
Tratto dal romanzo: Il meglio di me di Nicholas Sparks
Cast: James Marsden, Michelle Monaghan, Luke Bracey, Liana Liberato, Gerald McRaney, Sean Bridgers, Caroline Goodall, Sebastian Arcelus
Genere: sparkstico
Se ti piace guarda anche: tutti gli altri film tratti dai romanzi di Nicholas Sparks

Paese che vai, usanze che trovi. Un antico detto popolare che oggi vale applicato anche ai luoghi virtuali di Internet, come questo blog. Ogni posto ha le sue tradizioni e pure qui a Pensieri Cannibali abbiamo le nostre. Ogni paese ha la sua sagra, Pensieri Cannibali ha la sagra del Nicholas Sparks, in cui il celebre scrittore americano viene cotto a puntino.
Non passa anno in cui non esca, puntuale come il Natale, un nuovo film di Woody Allen, un nuovo di Clint Eastwood e una nuova pellicola tratta da un romanzo di Nicholas Sparks, per chi non lo sapesse una specie di incrocio tra Alessandro Manzoni e Federico Moccia in salsa americana. Quindi sentimenti cristiani misti a un romanticismo disgustoso, svariati melodrammi, intrecci da soap-opera di quelli però più noiosi che goduriosamente trash, sviluppi da libretto Harmony, una serie di banalità assortite e frasi a effetto da baci Perugina. Il tutto accompagnato da un inquietante tocco di misticismo new-age, tanto per non farsi mancare niente.
Io di film tratti dai suoi romanzi ne ho visti parecchi, visto che mi voglio male, però non li ho visti tutti tutti, visto che non mi voglio così male. Nonostante me ne manchi qualcuno e nonostante non abbia mai letto i romanzi, ma solo visto gli adattamenti cinematografici, so esattamente come funzionano e quali ingredienti sono presenti ogni volta, al punto che potrei scriverne io un libro copia e vendere milioni e milioni di copie. Perché non lo faccio?
Invece di perdere tempo a scrivere una recensione di 'sto film di merda, potrei mettermi al lavoro sul "Nicholas Sparks fac-simile project". Ho già pronte alcune idee, tipo The Bababook, il sequel horror di The Notebook; Ho cercato il tuo nonno, la versione per la terza età di Ho cercato il tuo nome, e Vicino a te ho una fottuta paura, il prequel thriller di Vicino a te non ho paura.
Le idee non mancano, devo solo pensarci ancora un po' su. Nel frattempo vi parlo dell'ultimo film di merda tratto da un suo libro di merda. Che poi non è nemmeno così terribile, se paragonato ad altre recenti opere sparkstiche. Rispetto ai recenti Ho cercato il tuo nome e Safe Haven ad esempio è un pochino meglio, sebbene per quanto mi riguarda il (relativamente) migliore resti sempre I passi dell'amore.
In ogni caso, aspettandomi già il peggio, questo The Best of Me non mi è sembrato manco troppo agghiacciande. Oddio, se ripenso al finale sto ancora male perché una porcata di chiusura del genere è un colpo basso persino per Nicholas Sparks. Eppure anche il finale me lo immaginavo già. Ho sempre considerato Sparks come il Nemico e ormai mi sono ritrovato a pensare nel suo stesso modo. Mi sento come un detective sulle tracce di un serial killer, uno di quei profiler in stile Criminal Minds o Will Graham della serie Hannibal, che dopo un po' entra in connessione totale con l'assassino cui dà la caccia.

The Best of Me è come un Best of di Nicholas Sparks. Best of? Chiamiamolo pure Worst of. C'è il racconto che si dipana su due linee temporali, presente e passato. Il passato che è ambientato negli anni '90, sebbene gli anni '90 raccontati da Sparks nell'America dei bifolchi bigotti di provincia assomiglino a quella degli anni '30 de Le pagine della nostra vita più che ai 90s grunge per come sono stati nel resto del mondo. Anche qui poi c'è un amore contrastato tra una bella, ricca, intelligente e simpatica ragazza di famiglia che si innamora senza ragioni apparenti di un povero Cristo disadattato. Uno che dicono sia tanto intelligente, però quando 'sta fanciulla gli si para davanti con le gambe praticamente spalancate e lui non si rende conto che lei ci sta provando, non diresti che è proprio così sveglio.





Una cosa non l'ho capita di questo film, oltre al fatto che non ho capito perché continui a guardarmi film tratti dai romanzi di Nicholas Sparks. Essendo una storia che si svolge su due linee temporali, i protagonisti sono interpretati da attori diversi. Lei da giovane è Liana Liberato, fanciulla con un gran bel futuro davanti, mentre da “vecchia” è Michelle Monaghan, quella di True Detective. Fino a qui tutto ok. Sembrano davvero madre e figlia e beato chi se le piglia.


La scelta dei due attori che hanno la parte del protagonista maschile Dawson (ebbene sì, si chiama proprio così) da ragazzo e da adulto non c'entrano invece una mazza l'uno con l'altro. Dawson prima è il giovane attore Luke Bracey e poi da grande diventa James Marsden. Mai visti due attori tanto diversi in uno stesso ruolo. Tra l'altro Bracey sembra la versione vecchia di Marsden, non il contrario.


La storia è quindi la tipica classica banale vicenda d'amore sparkstico. Passato e presente che si intrecciano, tante lettere, come se ci fosse ancora qualcuno che le scrive, baci sotto la pioggia che se no non sarebbe un vero film tratto da un suo romanzo e tanto, proprio tanto dolore. Nicholas Sparks ai suoi personaggi porta una sfiga che manco Shailene Woodley se si impegna. Oppure, più ancora che sfiga, il suo è proprio odio, come nemmeno Shonda Rhimes nei confronti dei poveri characters dei suoi telefilm.
Tra galera, incidenti, figli morti o moribondi, un marito alcolizzato, un padre violento (il vero idolo del film, alla facciazza dei buoni sentimenti sparkstici), un altro padre che offre al boyfriend della figlia $ 80.000 per sparire dalla sua vita e il boyfriend – bravo pirla! – li rifiuta, e chi più ne ha più ne metta, in The Best of Me ai due protagonisti succede proprio the worst. E credo di avervi detto solo una piccola parte delle sfighe che capitano loro.

"Piove! Presto, dobbiamo baciarci!"
"Se no cosa succede?"
"Succede che Nicholas Sparks ci fa fuori nel sonno."

Il film, come tutti i titoli sparkstici che si rispettino, ha allora tutte le carte in regola per farsi odiare, e a tratti l'ho odiato parecchio. Se il risultato finale non è così devastante in senso negativo come mi aspettavo è per merito di un cast che se la cava bene e con cast intendo soprattutto che Michelle Monaghan + Liana Liberato riescono a rendere le due ore di visione un'agonia sopportabile. Certo però che se ripenso al finale...
Nicholas Sparks, i tuoi romanzi saranno anche la quintessenza della spiritualità e della cristianità, ma secondo me tu in realtà sei il figlio di Satana!
(voto 4,5/10)


"Ti ho aspettata per tutti questi anni senza farmi nessun'altra. Quanto sono romantico?"
"Ma quanto sei sfigato! Io in tutti questi anni l'ho data a chiunque mi passasse davanti: uomini, donne e bambini.
L'ho data persino a Nicholas Sparks!"

NOTTE DEGLI OSCAR 2015: PREVISIONI E PREFERITI

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In esclusiva per Pensieri Cannibali, vi posso svelare chi questa notte vincerà alla notte degli Oscar: Il Volo.
Oddio no. Spero che almeno a Los Angeles non vada a finire come a Sanremo, anche se ho un cattivo presagio: contro tutti i pronostici della vigilia, il pessimo American Sniper potrebbe spuntarla e aggiudicarsi la statuetta di miglior film. Per quanto mi riguarda sarebbe un vero incubo, ma ho l'impressione che le cose possano andare proprio così.
Al di là di questa sinistra sensazione, ecco tutte le previsioni e i preferiti di Pensieri Cannibali, che arriva alla serata di premiazione condotta da Neil Patrick Harris piuttosto preparato, dopo aver visto tutte e 8 le pellicole nominate nella categoria di miglior film dell'anno. Per quanto riguarda le altre sezioni invece mi mancano alcune visioni, come Wild, e sul film straniero sono messo maluccio, ma va beh ou! Non si può mica vedere tutto.
Disse uno che si è visto tutte e 5 le serate del Festival di Sanremo e infatti è quasi finito all'ospedale ricoverato insieme a Raf.



MIGLIOR FILM
"American Sniper" (Clint Eastwood)
"Boyhood" (Richard Linklater)
"Birdman" (Alejandro González Iñárritu)
"The Grand Budapest Hotel" (Wes Anderson)
"The Imitation Game" (Morten Tyldum)
"Selma" (Ava DuVernay)
"The Theory of Everything" (James Marsh)
"Whiplash" (Damien Chazelle)

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper

Per quanto mi riguarda, qui non ci sarebbe davvero storia. Birman vola molto più in alto di tutti. Alla fine potrebbe vincere Boyhood che, per carità, è un ottimo film che parte da uno spunto di realizzazione geniale, però ormai con il suo essere favorito a tutti i costi ha un po' stufato.
Io comunque starei attento soprattutto ad American Sniper. Tira una gelida aria di repubblicanesimo e di conservatorismo su questa edizione degli Oscar e quindi l'ultimo film di Clint Eastwood potrebbe avere qualche possibilità di fregare lavori a loro modo innovativi, geniali e profondamente anti hollywoodiani come Birdman, Boyhood, Whiplash e Grand Budapest Hotel.

"L'arma segreta per trionfare agli Oscar?
Puntare un'arma contro i membri dell'Academy, ovvio!"

MIGLIOR REGISTA
Alejandro González Iñárritu, "Birdman"
Richard Linklater, "Boyhood"
Bennett Miller, "Foxcatcher"
Wes Anderson, "The Grand Budapest Hotel"
Morten Tydlum, "The Imitation Game"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Alejandro González Iñárritu
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Richard Linklater

La vittoria di Linklater in questa categoria è quasi certa e, per carità, soltanto per i suoi 12 anni di stoico impegno per girare Boyhood una statuetta se la meriterebbe tutta. Non fosse per un piccolo dettaglio: Alejandro González Iñárritu con Birdman ha tirato fuori uno di quei saggi di grandezza registica che non si vedevano dai tempi in cui Stanley Kubrick era in vita.

"Votatemi!
Altrimenti passerò i prossimi 12 anni a inseguirvi ovunque con una videocamera."

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Steve Carell, "Foxcatcher"
Bradley Cooper, "American Sniper"
Benedict Cumberbatch, "The Imitation Game"
Michael Keaton, "Birdman"
Eddie Redmayne, "The Theory of Everything"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Eddie Redmayne
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Michael Keaton

Per quanto abbia adorato Birdman e per quanto Michael Keaton in quel film sia grandioso, qui farò il tifo per Eddie Redmayne, semplicemente strepitoso nei panni di Stephen Hawking in La teoria del tutto. Una di quelle prove che capitano una volta nella vita e che non credo che il giovane attore britannico ripeterà mai, ma chissà.
Ridicole le nomination di Steve Carell e Bradley Cooper preferiti ai grandiosi Jake Gyllenhaal di Lo sciacallo e David Oyelowo di Selma, ma pazienza, tanto non vinceranno mai. Almeno spero.

"Ma tornatene a girare Batman, Michael!"
"E tu tornatene sulla sedia a rotelle, giovanotto!"

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Marion Cotillard, "Two Days, One Night"
Felicity Jones, "The Theory of Everything"
Julianne Moore, "Still Alice"
Rosamund Pike, "Gone Girl"
Reese Witherspoon, "Wild"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Rosamund Pike
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Julianne Moore

L'Oscar più scontato della serata. La vittoria di Julianne Moore viene data praticamente per certa, o se non altro al 99,9%. Io comunque tiferò per tutte le altre, Reese Witherspoon a parte perché Wild non l'ho ancora visto. Nonostante Still Alice mi abbia smosso nel profondo e la Moore in questo film sia davvero brava, per me le prove di Marion Cotillard, di Felicity Jones e soprattutto di una impressionante Rosamund Pike in L'amore bugiardo (tra l'altro l'unica nomination ottenuta dal grandioso thriller di David Fincher) sono di un livello superiore. Julianne in ogni caso credo proprio se ne fregherà delle mie parole, soprattutto quando questa notte stringerà tra le sue mani la statuetta dorata.

"Spero solo di ricordarmi di andare a ritirare il premio, stasera."

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Robert Duvall, "The Judge"
Ethan Hawke, "Boyhood"
Edward Norton, "Birdman"
Mark Ruffalo, "Foxcatcher"
J.K. Simmons, "Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: J.K. Simmons
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: J.K. Simmons

Qui la vittoria deve andare al cattivissimo J.K. Simmons di Whiplash, non ci sono cazzi che tengano.

"Hai davvero votato per Ethan Hawke?
Ma cosa ti è saltato in mente???"

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Patricia Arquette, "Boyhood"
Laura Dern, "Wild"
Keira Knightley, "The Imitation Game"
Emma Stone, "Birdman"
Meryl Streep, "Into the Woods"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Emma Stone
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Patricia Arquette

Patricia Arquette è un'attrice che mi è sempre piaciuta, fin dagli anni '90 quando nessun premio l'ha mai presa manco lontanamente in considerazione. In Boyhood offre una buona prova, ma non così fenomenale come si dice in giro. Ben più impressionante mi è sembrata Emma Stone, che soltanto per l'ultimo sguardo in Birdman merita tutti gli Oscar e tutti i premi del mondo. Anche il Nobel.
Non si può proprio vedere invece la nomination regalata alla solita Meryl Streep in un musical agghiacciande come Into the Woods.

Emma Stone e Patricia Arquette si vogliono bene.
Quasi quanto Al Bano e Romina.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
"Birdman," Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo
"Boyhood," Richard Linklater
"Foxcatcher," E. Max Frye and Dan Futterman
"The Grand Budapest Hotel," Wes Anderson; Story by Wes Anderson & Hugo Guinness
"Nightcrawler," Dan Gilroy

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lo sciacallo - Nightcrawler
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel

Qui il mio tifo va tutto a Lo sciacallo - Nightcrawler, film enorme che si è ingiustamente beccato una sola nomination. Nella categoria della miglior sceneggiatura originale il premio però di solito va all'autore alternativo dell'anno e quindi, dopo Quentin Tarantino, Sofia Coppola e Spike Jonze in passato, questo sarà l'anno di Wes Anderson per Grand Budapest Hotel che comunque, per quanto mi riguarda, non è uno dei suoi film migliori.

"Che si vinca o che si perda, noi intanto cominciamo a bere!"

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
"American Sniper," Jason Hall
"The Imitation Game," Graham Moore
"Inherent Vice," Paul Thomas Anderson
"The Theory of Everything," Anthony McCarten
"Whiplash," Damien Chazelle

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Inherent Vice
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Imitation Game

Ancora ho gli occhi sbarrati dallo stupore per la nomination ottenuta da American Sniper, una delle sceneggiature più superficiali e ridicole degli ultimi anni. Un colpo basso persino per l'Academy.
Secondo me in questa categoria merita di vincere sulla fiducia Inherent Vice, anche se il nuovo film del grande Paul Thomas Anderson ancora manca alle mie visioni, altrimenti uno degli altri tre va bene comunque, basta che non vinca il cecchino americano.

"Che mi frega degli Oscar?
Io stanotte me la ronfo."

MIGLIOR PELLICOLA D'ANIMAZIONE
"Big Hero 6"
"The Boxtrolls"
"How to Train Your Dragon 2"
"Song of the Sea"
"The Tale of the Princess Kaguya"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: The Tale of the Princess Kaguya
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Dragon Trainer 2

In questa sezione giungo piuttosto impreparato. Ho visto solo Big Hero 6 e Dragon Trainer 2 ed entrambi non mi hanno convinto molto. Farò allora il mio tifo alla cieca e in maniera un po' fredda e distaccata per il giapponese La storia della principessa splendente, visto che lo Studio Ghibli raramente delude.

"Stasera agli after party vedi non farti qualche zoccoletta tipo Emma Stone, ok?"
"Non ti posso promettere niente, donna."

MIGLIOR FILM STRANIERO
"Ida"
"Leviathan"
"Tangerines"
"Timbuktu"
"Wild Tales"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ida

Pure qua giungo parecchio impreparato. Tra i cinque nominati ho visto solo il polacco Ida, l'ho apprezzato parecchio e quindi una sua vittoria mi farebbe contento, sebbene dopo aver guardato gli altri potrei benissimo cambiare id(e)a. Tra l'altro credo che Ida abbia discrete possibilità di portarsi a casa il premio, anche se pure Leviathan e Storie pazzesche sono dati come papabili per la vittoria.

"Se vinco l'Oscar addio convento e benvenuta Hollywood!"

MIGLIOR DOCUMENTARIO
"Citizenfour"
"Finding Vivian Maier"
"Last Days in Vietnam"
"Virunga"
"The Salt of the Earth"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Citizenfour
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Citizenfour

Qui non ne ho visto manco mezzo, ma quello che mi intriga di più è Citizenfour incentrato su Edward Snowden.

MIGLIOR COLONNA SONORA
"The Grand Budapest Hotel," Alexandre Desplat
"The Imitation Game," Alexandre Desplat
"Interstellar," Hans Zimmer
"Mr. Turner," Gary Yershon
"The Theory of Everything," Jóhann Jóhannsson

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: La teoria del tutto
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel

Categoria in cui è difficile fare pronostici. Per quanto mi riguarda, la colonna sonora più poetica ed emozionante è quella dell'islandese Jóhann Jóhannsson composta per La teoria del tutto, ma alla fine potrebbe vincere il francese Alexandre Desplat, anche se avendo 2 nomination rischia che i voti in suo favore si dividano. Inspiegabile invece la nomination per le fastidiose musiche del fastidioso Mr. Turner.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
"Everything Is Awesome" from "The Lego Movie"; Music and Lyric by Shawn Patterson
"Glory" from "Selma"; Music and Lyric by John Stephens and Lonnie Lynn
"Grateful" from "Beyond the Lights"; Music and Lyric by Diane Warren
"I’m Not Gonna Miss You" from "Glen Campbell…I’ll Be Me"; Music and Lyric by Glen Campbell and Julian Raymond
"Lost Stars" from "Begin Again"; Music and Lyric by Gregg Alexander and Danielle Brisebois

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lost Stars
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Glory

Quest'anno a sorpresa le scelte musicali compiute dall'Academy, di solito pessime, si sono rivelate parecchio buone. A parte la trascurabile “Everything Is Awesome” cantata dalle pur sempre idole Tegan & Sara in The Lego Movie, che ha fregato il posto alla ben più affascinante “Big Eyes” di Lana Del Rey, le altre 4 canzoni sono ottime. C'è l'emozionante ballatona country di Glen Campbell ispirata all'Alzheimer che l'ha colpito, l'intenso pezzo pop “Grateful” cantato da Rita Ora, la fighissima “Glory” di John Legend e Common e poi la mia preferita in assoluto, la splendida “Lost Stars” interpretata da Adam Levine e Keira Knightley nel film Tutto può cambiare.

MIGLIOR FOTOGRAFIA
"Birdman," Emmanuel Lubezki
"The Grand Budapest Hotel," Robert Yeoman
"Ida," Lukasz Zal and Ryszard Lenczewski
"Mr. Turner," Dick Pope
"Unbroken," Roger Deakins

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Mr. Turner

Per la miglior fotografia tifo per Ida e Birdman. Al limite pure per Grand Budapest Hotel. Basta che non vincano Unbroken o Mr. Turner.

MIGLIOR MONTAGGIO
"American Sniper"
"Boyhood"
"The Grand Budapest Hotel"
"The Imitation Game"
"Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Whiplash
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Whiplash

Davvero non hanno nominato il geniale montaggio invisibile di Birdman?
Va beh...
Tra i 5 candidati non dovrebbe nemmeno esserci gara con gli altri per Whiplash, con il suo ritmatissimo, velocissimo, fighissimo montaggio. Ma chissà che quei vecchi babbioni dell'Academy non preferiscano premiare il classico, soporifero, antiquatissimo montaggio di American Sniper.

MIGLIOR SCENOGRAFIA
"The Grand Budapest Hotel"
"The Imitation Game"
"Interstellar"
"Into the Woods"
"Mr. Turner"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel

A livello di scenografie non ci sono dubbi: Grand Budapest Hotel sotto questo aspetto è uno splendore insuperabile.

MIGLIORI COSTUMI
"The Grand Budapest Hotel"
"Inherent Vice"
"Into the Woods"
"Maleficent"
"Mr. Turner"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel

Qui si tifa Italia. Non per mero campanilismo, ma perché gli abiti ideati da Milena Canonero per Grand Budapest Hotel sono delle vere opere d'arte.

OSCAR AL MIGLIOR TRUCCO E HAIRSTYLING
"Foxcatcher"
"The Grand Budapest Hotel"
"Guardians of the Galaxy"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Foxcatcher

Qua tifo ancora per Grand Budapest Hotel, anche se questa è l'unica nomination sensata per Foxcatcher, visto che il trucco fa quasi sembrare Steve Carell un grande attore. Ma è solo un inganno.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
"Captain America: The Winter Soldier"
"Dawn of the Planet of the Apes"
"Guardians of the Galaxy"
"Interstellar"
"X-Men: Days of Future Past"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Interstellar
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Intersteller

In questa categoria potrebbe arrivare il premio contentino a Interstellar, uno dei film più snobbati dell'edizione di quest'anno. Per carità, non sarà un lavoro perfetto e a me non ha convinto in pieno, ma in confronto all'esaltatissimo Gravity dell'anno scorso è un vero capolavoro del cinema di fantascienza.

MIGLIOR SONORO
"American Sniper"
"Birdman"
"Interstellar"
"Unbroken"
"Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Whiplash
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
"American Sniper"
"Birdman"
"The Hobbit: The Battle of the Five Armies"
"Interstellar"
"Unbroken"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper

Quelle nel campo del sonoro sono le uniche nomination ad American Sniper non dico giuste, ma se non altro vagamente comprensibili. Detto ciò, spero che i premi vadano a Whiplash e/o a Birdman.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE-ACTION
"Aya"
"Boogaloo and Graham"
"Butter Lamp"
"Parvaneh"
"The Phone Call"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: non ne ho idea
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non ne ho idea

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO
"The Bigger Picture"
"The Dam Keeper"
"Feast"
"Me and My Moulton"
"A Single Life"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: che ne so?
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: che ne so?

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
"Crisis Hotline: Veterans Press"
"Joanna"
"Our Curse"
"The Reaper"
"White Earth"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: non ne ho idea all'ennesima potenza
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non ne ho idea all'ennesima potenza

Per adesso è tutto. Ora vado a dormire e punto la sveglia alle 2:30, quando inizierà la notte degli Oscar.
Anzi no, facciamo per le 00:30 così mi becco pure il red porchet e domani ve lo commento per bene.
O, meglio ancora, punto la sveglia alle 22:50 di questa sera, quando inizierà il collegamento su Cielo Tv, che grazie al cielo quest'anno trasmetterà la notte degli Oscar in diretta in chiaro, a beneficio di noi poveri morti di fame che non siamo abbonati a Sky.

OSCAR 2015: IL VOLO DI BIRDMAN

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Per la prima volta nella storia di questo blog, posso dire che l'Academy ha fatto delle scelte giuste!
Quest'anno agli Oscar ha davvero vinto il film dell'anno. O se non altro il mio preferito, cosa che non capitava dal lontano 2000 con American Beauty, solo che allora Pensieri Cannibali non esisteva ancora.
Birdman ha vinto 4 Oscar: miglior pellicola dell'anno, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior fotografia. Quattro premi sacrosanti che non mi sarei mai aspettato. Per una volta non ha vinto il film evento o il caso mediatico o il lavoro di impegno politico, sociale o storico. Ha vinto una pellicola girata da Dio che non è solo un mero sfoggio di tecnica cinematografica sopraffina, ma anche un film pieno di cuore e con dentro tutta la magia del cinema. Basta vedere l'ultima scena.
Sono allora contento di aver sbagliato le mie predizioni riguardanti Birdman, mentre le altre bene o male le ho azzeccate abbastanza. Alla fine ho preso 13 pronostici su 21, un po' meno rispetto al mio solito. Io comunque ieri l'avevo detto che avrebbe vinto Il Volo e chi è che vola se non un uomo uccello?
Se il trionfo di Birdman è stato per me inaspettato quanto gradito, devo dire che anche gli altri premi sono stati piuttosto azzeccati, o comunque non ci sono state scelte troppo scandalose.
Quella robetta di American Sniper se n'è tornato a casuccia sua con le pive nel sacco e un solo Oscar vinto, quello per il montaggio sonoro, ovvero un premio minore persino all'interno dei premi minori, mentre Grand Budapest Hotel ha giustamente vinto nelle categorie tecniche, tra cui l'Oscar per i migliori costumi andato alla nostra fenomena Milena Canonero. Molto bene anche i tre premi finiti al film rivelazione dell'anno Whiplash, che conferma il dominio del cinema indie su quello mainstream, e quello per il miglior attore al sorprendente Eddie Redmayne di La teoria del tutto.
Qualcosina qua e là ovviamente l'avrei cambiata, ma va bene, va benissimo così.
Quest'anno non mi posso davvero lamentare. E nemmeno questo signore genio qui sotto, che ieri notte ha davvero uccellato tutti.


I vincitori degli Oscar 2015

MIGLIOR FILM
"American Sniper" (Clint Eastwood)
"Boyhood" (Richard Linklater)
"Birdman" (Alejandro González Iñárritu)
"The Grand Budapest Hotel" (Wes Anderson)
"The Imitation Game" (Morten Tyldum)
"Selma" (Ava DuVernay)
"The Theory of Everything" (James Marsh)
"Whiplash" (Damien Chazelle)

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper
L'Oscar è andato a: Birdman

Ancora non ci posso credere. Ha vinto il film migliore. Troppo bello per essere vero.
Beccati questo, cecchino folle americano!

"Questa sera sono rimasto in mutande.
Proprio come Clint Eastwood."

vola più in alto di tutti. L'Academy quest'anno c'ha preso alla grande. IN-CRE-DI-BI-LE!

MIGLIOR REGISTA
Alejandro González Iñárritu, "Birdman"
Richard Linklater, "Boyhood"
Bennett Miller, "Foxcatcher"
Wes Anderson, "The Grand Budapest Hotel"
Morten Tydlum, "The Imitation Game"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Alejandro González Iñárritu
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Richard Linklater
L'Oscar è andato a: Alejandro González Iñárritu

Premiata la regia più pazzesca non solo del 2015, ma pure degli ultimi anni. Alejandro González Iñárritu vola 3 metri sopra il cielo e sopra su tutti gli altri registi. Credevo che il premio a Richard Linklater per il suo impegno di 12 anni sarebbe stato scontato, felice di essermi sbagliato.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Steve Carell, "Foxcatcher"
Bradley Cooper, "American Sniper"
Benedict Cumberbatch, "The Imitation Game"
Michael Keaton, "Birdman"
Eddie Redmayne, "The Theory of Everything"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Eddie Redmayne
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Michael Keaton
L'Oscar è andato a: Eddie Redmayne

Eddie è un ragazzino inglese che è apparso molto emozionato e sinceramente toccato mentre riceveva l'Oscar. Oltre ad aver fornito una prova di recitazione grandiosa nel portare Stephen Hawking sul grande schermo, ha anche fornito una prova di genuinità che a Hollywood non si vede certo tutti i giorni.
Well done, boy.

"Miii, ora l'unico premio importante che mi manca è il Cannibal Award!"

Credo che in questo momento anche Stephen Hawking sia in piedi ad applaudire.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Marion Cotillard, "Two Days, One Night"
Felicity Jones, "The Theory of Everything"
Julianne Moore, "Still Alice"
Rosamund Pike, "Gone Girl"
Reese Witherspoon, "Wild"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Rosamund Pike
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Julianne Moore
L'Oscar è andato a: Julianne Moore

L'Oscar più telefonato della serata. Julianne Moore è un'ottima attrice e con Still Alice mi ha fatto versare cascate di lacrime però, per quanto sia apparsa emozionata, mi aspettavo un discorso di ringraziamento più toccante. E comunque io l'Oscar l'avrei dato a Rosamund, o a Felicity, o anche a Marion.

"Sono ancora così calata nella parte che mi sono dimenticata il discorso di ringraziamento che avevo preparato."

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Robert Duvall, "The Judge"
Ethan Hawke, "Boyhood"
Edward Norton, "Birdman"
Mark Ruffalo, "Foxcatcher"
J.K. Simmons, "Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: J.K. Simmons
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: J.K. Simmons
L'Oscar è andato a: J.K. Simmons

Non c'erano dubbi. Se J.K. Simmons non vinceva, sarebbero iniziate le marce come in Selma, quindi Hollywood non ha potuto fare altro che inchinarsi al cospetto di questo ottimo caratterista. Questa volta l'Academy ha tenuto il mio tempo.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Patricia Arquette, "Boyhood"
Laura Dern, "Wild"
Keira Knightley, "The Imitation Game"
Emma Stone, "Birdman"
Meryl Streep, "Into the Woods"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Emma Stone
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Patricia Arquette
L'Oscar è andato a: Patricia Arquette

Per quanto mi riguarda, l'Oscar più ingiusto della serata perché Emma Stone in Birdman è qualcosa di clamoroso. Però il premio è andato a Patricia Arquette, attrice cui ho sempre voluto bene, quindi va bene anche così.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
"Birdman," Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo
"Boyhood," Richard Linklater
"Foxcatcher," E. Max Frye and Dan Futterman
"The Grand Budapest Hotel," Wes Anderson; Story by Wes Anderson & Hugo Guinness
"Nightcrawler," Dan Gilroy

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lo sciacallo - Nightcrawler
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
L'Oscar è andato a: Birdman

Altro premio a Birdman, altro premio che non mi sarei aspettato, altro premio per cui sono assolutamente contento.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
"American Sniper," Jason Hall
"The Imitation Game," Graham Moore
"Inherent Vice," Paul Thomas Anderson
"The Theory of Everything," Anthony McCarten
"Whiplash," Damien Chazelle

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Inherent Vice
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Imitation Game
L'Oscar è andato a: The Imitation Game

The Imitation Game non è tra i miei film preferiti tra quelli nominati quest'anno, però se c'è un premio che meritava era quello per la sua impeccabile sceneggiatura. Il giovane vincitore Graham Moore ha poi regalato il discorso di ringraziamento migliore della serata: “Siate strani, siate diversi”,
Il suo “Stay weird, stay different” è il nuovo “Stay hungry, stay foolish.”


MIGLIOR PELLICOLA D'ANIMAZIONE
"Big Hero 6"
"The Boxtrolls"
"How to Train Your Dragon 2"
"Song of the Sea"
"The Tale of the Princess Kaguya"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: The Tale of the Princess Kaguya
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Dragon Trainer 2
L'Oscar è andato a: Big Hero 6

Un'altra sorpresa in una serata che non ha rispettato del tutto i pronostici, o almeno i miei pronostici. La Disney si è confermata una corazzata sempre potente, ma l'Oscar andato al modesto Big Hero 6 conferma che questa è stata un'annata parecchio debole per il cinema d'animazione.

MIGLIOR FILM STRANIERO
"Ida"
"Leviathan"
"Tangerines"
"Timbuktu"
"Wild Tales"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Ida
L'Oscar è andato a: Ida

Sarà che mi è piaciuto un sacco, sarà anche che è l'unico della cinquina che ho visto, ma sono parecchio contento della vittoria di Ida, piccolo grande film polacco.

MIGLIOR DOCUMENTARIO
"Citizenfour"
"Finding Vivian Maier"
"Last Days in Vietnam"
"Virunga"
"The Salt of the Earth"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Citizenfour
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Citizenfour
L'Oscar è andato a: Citizenfour

Il film docu su Edward Snowden ha battutto Il sale della terra di Wim Wenders e sale sempre più la curiosità di vederlo.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
"Everything Is Awesome" from "The Lego Movie"; Music and Lyric by Shawn Patterson
"Glory" from "Selma"; Music and Lyric by John Stephens and Lonnie Lynn
"Grateful" from "Beyond the Lights"; Music and Lyric by Diane Warren
"I’m Not Gonna Miss You" from "Glen Campbell…I’ll Be Me"; Music and Lyric by Glen Campbell and Julian Raymond
"Lost Stars" from "Begin Again"; Music and Lyric by Gregg Alexander and Danielle Brisebois

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Lost Stars
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Glory
L'Oscar è andato a: Glory

Per quanto un premio a Lost Stars dal film Tutto può cambiare non mi sarebbe certo spiaciuta, sono felicissimo per la vittoria di “Glory” dalla pellicola Selma, portata sul palco da John Legend e Common in una versione live che ha fatto andare giù il Dolby Theatre di Los Angeles per gli applausi e per le lacrime.
Visto?
Non solo io piango. Lo fanno pure David Oyelowo e Chris Pine.

MIGLIOR COLONNA SONORA
"The Grand Budapest Hotel," Alexandre Desplat
"The Imitation Game," Alexandre Desplat
"Interstellar," Hans Zimmer
"Mr. Turner," Gary Yershon
"The Theory of Everything," Jóhann Jóhannsson

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: La teoria del tutto
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
L'Oscar è andato a: Grand Budapest Hotel

Peccato per la colonna sonora davvero splendida de La teoria del tutto, ma la vittoria del francese Alexandre Desplat ci sta per la sua straordinaria carriera, sebbene quello di Grand Budapest Hotel non sia uno dei suoi lavori che preferisco.

MIGLIOR FOTOGRAFIA
"Birdman," Emmanuel Lubezki
"The Grand Budapest Hotel," Robert Yeoman
"Ida," Lukasz Zal and Ryszard Lenczewski
"Mr. Turner," Dick Pope
"Unbroken," Roger Deakins

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Ida
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Turner
L'Oscar è andato a: Birdman

Jessica Chastain sul palco chiama “Chivo” e tutti pensano che sia ubriaca e che quindi ai post-party ci sarà da divertirsi e invece...
Invece non era ubriaca, o almeno non ancora, e si riferiva al grande direttore della fotografia messicano Emmanuel Lubezki Morgenstern, per gli amici “Chivo”. Un premio che ci sta tutto.

MIGLIOR MONTAGGIO
"American Sniper"
"Boyhood"
"The Grand Budapest Hotel"
"The Imitation Game"
"Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Whiplash
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Whiplash
L'Oscar è andato a: Whiplash

Il montaggio clamoroso di Whiplash non aveva rivali. Oscar giustissimo.

MIGLIOR SCENOGRAFIA
"The Grand Budapest Hotel"
"The Imitation Game"
"Interstellar"
"Into the Woods"
"Mr. Turner"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
L'Oscar è andato a: Grand Budapest Hotel

Oscar ovvio.

MIGLIORI COSTUMI
"The Grand Budapest Hotel"
"Inherent Vice"
"Into the Woods"
"Maleficent"
"Mr. Turner"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Grand Budapest Hotel
L'Oscar è andato a: Grand Budapest Hotel

Milena Canonero tiene alto il nome dell'Italia. L'autrice degli abiti di Arancia Meccanica, Barry Lyndon, Shining e Marie Antoinette con Grand Budapest Hotel ha confermato ancora una volta di essere una fuoriclasse assoluta. Oscar strameritato.

OSCAR AL MIGLIOR TRUCCO E HAIRSTYLING
"Foxcatcher"
"The Grand Budapest Hotel"
"Guardians of the Galaxy"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Grand Budapest Hotel
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Foxcatcher
L'Oscar è andato a: Grand Budapest Hotel

Bella lì.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
"Captain America: The Winter Soldier"
"Dawn of the Planet of the Apes"
"Guardians of the Galaxy"
"Interstellar"
"X-Men: Days of Future Past"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Interstellar
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Intersteller
L'Oscar è andato a: Interstellar

Ecco il premio contentino a Interstellar, che se non altro lascia il Dolby Theatre con qualcosa in mano.

MIGLIOR SONORO
"American Sniper"
"Birdman"
"Interstellar"
"Unbroken"
"Whiplash"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Whiplash
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper
L'Oscar è andato a: Whiplash

Grande Whiplash!

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
"American Sniper"
"Birdman"
"The Hobbit: The Battle of the Five Armies"
"Interstellar"
"Unbroken"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: Birdman
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Sniper
L'Oscar è andato a: American Sniper

Fosse stato per me, American Sniper non avrebbe avuto un Oscar e manco una nomination. Soltanto una valanga di Razzie Awards. Visto però che questo è stato l'unico premio che si è portato a casa, mentre temevo avrebbe vinto una statuetta ben più importante, e questo pare un award-pernacchia più che un contentino, posso farmene una ragione senza troppi problemi.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE-ACTION
"Aya"
"Boogaloo and Graham"
"Butter Lamp"
"Parvaneh"
"The Phone Call"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: non ne ho idea
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non ne ho idea
L'Oscar è andato a: The Phone Call

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO
"The Bigger Picture"
"The Dam Keeper"
"Feast"
"Me and My Moulton"
"A Single Life"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: non ne ho idea
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non ne ho idea
L'Oscar è andato a: Feast

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
"Crisis Hotline: Veterans Press"
"Joanna"
"Our Curse"
"The Reaper"
"White Earth"

Secondo Pensieri Cannibali merita di vincere: non ne ho idea
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: non ne ho idea
L'Oscar è andato a: Crisis Hotline: Veterans Press

Visti tutti gli stranamente ottimi premi consegnati dall'Academy, passiamo ora a vedere gli awards assegnati da Pensieri Cannibali agli attori e soprattutto alle attrici presenti sul red carpet.


Red porchet degli Oscar 2015

Premio gattara
Patricia Arquette

La cosa bella di Patricia Arquette è che è unica delle poche lì in mezzo a non comportarsi da diva, o ad aver cominciato una dieta settimane prima dell'inizio della cerimonia. Lei se n'è fregata e ha magnato alla grande pure mentre arrivava sul red carpet probabilmente non in limousine ma in Panda.
(voto 6-/10)

Premio facciamoci del male
Marion Cotillard

Tanto è bella lei, quanto è brutto il suo abito.
Va però riconosciuto che come porta la carta da regali avanzata da Natale lei, nessuna mai.
(voto 5/10)

Bellissima vestita da Lines Seta Ultra tecnologia strati attivi con molecola N3 antiodore.

Premio prima comunione
Eddie Redmayne

Emozionato e impacciato come un bimbetto alla prima comunione.
Quanta tenerezza fa?
(voto 7+/10)

Premio Cresima
Ansel Elgort

Colpa delle stelle di Hollywood se sembra vestito più da Prom o da Cresima che da notte degli Oscar?
(voto 6/10)

Premio coppia più tenerosa
Neil Patrick Harris + David Burtka

Non per fare quello che appena vede una coppia gay esclama: "Che teeeeeeneri", però che teeeeeeneri!
(voto 8/10)

Premio coppia più tenerosa - Parte II
David Oyelowo + Michael Keaton

Che teeeeeeneri!
Hey, un momento, loro non sono una coppia. Oppure sì?
Michael Keaton tra l'altro si porta a casa anche il Coke Award per essersi presentato sul red carpet strafatto.
Di Coca-Cola, intendo naturalmente.
(voto 7/10)

Premio Runaway Bride
Felicity Jones

Sposa bagnata, sposa fortunata?
Non proprio. L'Oscar se l'è portato a casa comunque Julianne Moore, ma lei è apparsa una delle più eleganti della serata.
(voto 7,5/10)

Premio che classe, gente!
Emma Stone

Bella, brava & pure elegante.
Grande Big Eyes!
(voto 8/10)

A piacciono davvero tanto i gatti. S'è persino messa con Garfield.

Premio ciuff ciuff
will.i.am
"Prossima fermata: Hollywood.
Si scende, signori."

Non sapevo che il look da capostazione fosse tornato di moda.
Anzi, non sapevo fosse mai diventato di moda.
Bella anche la maglia rubata ai commessi di Foot Locker.
(voto 5/10)

Premio scazzo, raga
Josh Hutcherson

Josh Hutcherson sembrava più felice agli Hunger Games.
Ma d'altra parte lì, oltre a una serie di torture assortite, si faceva Jennifer Lawrence, quindi come dargli torto?
(voto 5/10)

Premio Gesù Cristo è risorto di nuovo
Jared Leto

Sei Gesù, fai smettere di piovere!
(voto 7+/10)

Ogni volta che vedo mi viene da farmi il segno della croce.

Premio ex CBCR
Chloe Grace Moretz

Chlor Grace Moretz lo scorso 10 febbraio ha compiuto 18 anni e quindi posso finalmente dire cosa ne penso di lei senza rischiare di essere arrestato: è proprio una bella porcellina maialina cresciuta a pane & Peppa Pig!
Hey, perché sento le sirene fuori da casa mia?
(voto 7+/10)

Premio Girlhood
Lorelei Linklater

Caro Richard Linklater, se invece di Boyhood con protagonista Ellar Coltrane giravi Girlhood con protagonista assoluta tua figlia Lorelei, a quest'ora l'Oscar te lo saresti portato a casa tu. Dai ascolto a un cretino.
(voto 7/10)

Premio #TeamJenniferForeva
Jennifer Aniston

Sempre fighissima. Alla faccia di Angelina Jolie.
(voto 7,5/10)

Premio burina foreva
Jennifer Lopez

Sono sempre felice di cambiare idea sulle persone. Su J.Lo attack the block però non ce la faccio. Per me burina cafona era, burina cafona rimane. A mandara, tornatene a casa!
(voto 4/10)

hai sbagliato serata. I erano ieri.

Premio Anna Tatangelo
Reese Witherspoon

38 anni e dimostrarne quasi il doppio.
Comunque come GILF ha il suo fascino.
(voto 5,5/10)

Premio della maniglia
Melanie Griffith + Dakota Johnson

50 sfumature di botox una, 50 sfumature di imbarazzo l'altra, perché manco sua mamma ha avuto il coraggio di ammettere di aver visto il suo film.
(voto 6,5/10)

Non ho ancora trovato una persona che ha ammesso di essere andata a vedere . Manco la madre della protagonista.

Premio maggiordomo of the year
Bradley Cooper

American Sniper, apparivi più a tuo agio se ti vestivi da American Apparel.
Agghindato così vorresti sembrare James Bond, ma sembri più che altro un maggiordomo.
Bocciato, come il tuo film.
(voto 5/10)

Premio tua moglie è una leggenda
John Legend + Chrissy Teigen

Glory a te, John Legend, e ancor di più alla tua mogliettina.
(voto 7+/10)

Trash award
Lady Gaga

Lady Gaga è passata dall'essere una popstar trasgressiva a cantantucola da musical buonista alla Tutti insieme appassionatamente. Che tristezza.
Il suo (pessimo) gusto nel vestire vedo però che è rimasto invariato.
Si sarebbe potuta risollevare soltanto cantando Ale-Alejandro in onore di Inarritu.
(voto 3/10)

Premio Breaking Bad
J.K. Simmons

Il cappello fa subito stile.
E poi, non so voi, ma io dopo aver visto Whiplash non oso dire niente di male contro quest'uomo.
(voto 7/10)

Premio red porca
Rosamund Pike
"Hey Ben, perché non mi saluti?
Ancora paura di me?"

Trovate da criticarla pure questa volta, se ci riuscite.
(voto 8/10)

Un rosso da infarto quello di , ci vuole ammazzare così stanotte.

Premio bonazza femme fatale
Margot Robbie

Questo sì che è un abito da bonazza femme fatale.
Non quella robina castigata con cui si è presentata al Festival di Sanremo.
(voto 8/10)

Premio Olivia Poppe
Kerry Washington

Sempre scandalosamente stilosa. Sempre scandalosamente figa. La lovvo troppo.
(voto 7,5/10)

Premio meringa secca
Gwyneth Paltrow

Cara Gwyneth, se vuoi far uscire Jennifer Lawrence dalla testa e dal letto di Chris Martin, mi sa che è meglio se cambi stylist.
(voto 4,5/10)

Premio murales
Keira Knightley

Keira, non so se te ne sei accorta, ma qualcuno ti ha scritto sul vestito sulle tende.
(voto 5,5/10)

Diludendo Award
Scarlett Johansson

Con un look ispirato un po' a Miley Cyrus, un po' a Irene Pivetti e un po' a Skrillex, Scarlett Johansson per me è il diludendo in negativo di una serata per il resto piena di sorprese positive.
(voto 6-/10)

Jessica Chastain Award
Jessica Chastain

Jessica Chastain è sempre splendida e fa categoria a parte. Però se proprio vogliamo fare i pignoli ai Golden Globe sì che aveva dato il suo meglio.
(voto 8/10)

Oscar del red porchet 2015 di Pensieri Cannibali
Anna Kendrick

Con Jennifer Lawrence a casa, con Jessica Chastain leggermente al di sotto delle sue possibilità e con una Scarlett Johansson diludente assai, a sorpresa l'Oscar di gnocca del red porchet degli Oscar 2015 se lo aggiudica una Anna Kendrick mai così sexy.
(voto 8+/10)

Vi lascio ricordandovi una cosa: "Stay weird, stay different" e vi consiglio, se ancora non l'avete fatto, di guardare Birdman.
E' un film che mette le aaali!

LA RABBIA E L'ORIANA

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L'Oriana
(film tv, Italia 2015)
Rete: Rai 1
Regia: Marco Turco
Sceneggiatura: Stefano Rulli, Sandro Petraglia
Cast: Vittoria Puccini, Francesca Agostini, Vinicio Marchioni, Stéphane Freiss, Adriano Chiaramida, Benedetta Buccellato, Maurizio Lombardi, Gabriele Marconi
Genere: biopic
Se ti piace guarda anche: Walter Chiari - Fino all’ultima risata, Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu, Volare

Sono molto molto, molto arrabbiato. Arrabbiato d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Sono molto arrabbiato con me stesso. Per aver giudicato una donna, una intera esistenza, in base a una cosa. Una sola tra le mille, probabilmente più di mille, che ha scritto nel corso della sua carriera. Avevo giudicato Oriana Fallaci soltanto per il suo celebre articolo La rabbia e l'orgoglio, pubblicato sul Corriere della Sera il 29 settembre 2001, a una manciata di giorni di distanza dagli attentati alle Torri Gemelle. Un pezzo fin dal titolo rabbioso che aveva suscitato anche in me una profonda rabbia. Contro di lei, contro le sue parole, contro il suo modo di usarle. Una reazione che mai nessun altro articolo di giornale mi aveva suscitato. Segno che il suo pezzo colpiva nel segno. Nel bene o nel male.
Giudicare Oriana Fallaci soltanto in base a quello scritto si è rivelato del tutto sbagliato. Un grave errore. Un giudizio fallace. C'è voluta una fiction Rai per farmelo notare. È come giudicare la carriera di Lou Reed soltanto in base all'inascoltabile “Lulu”, il disco che ha inciso insieme ai Metallica, ignorando le cose splendide che ha realizzato con i Velvet Underground e da solista. Per me e per la mia generazione Oriana Fallaci è identificata soprattutto con quello scritto, con quello sfogo di rabbia e di orgoglio. Più di rabbia che di orgoglio, se vogliamo dirla tutta. Oriana Fallaci è però stata molto altro e molto di più e il film tv in due puntate L'Oriana lo mette bene in mostra.

Si tratta di una fiction Rai, quindi prima di vederla ci si può già preparare a ciò cui si andrà incontro, come un inviato di guerra sa cosa deve attendersi quando sceglie di andare in una zona a rischio. Fiction Rai vuol dire che non può mancare una robusta dose di retorica, di moralismo, di buoni sentimenti. Tutte cose che però cozzano con il personaggio di Oriana Fallaci. Una donna che non si è mai sposata, se non per un'eccezione in terra straniera come scoprirete se avrete la voglia e il coraggio di avventurarvi all'interno di un film tv prodotto dalla Rai. Una donna inoltre che non ha mai avuto figli, che ha sempre anteposto la sua carriera al resto, una donna molto uomo. Non il tipico materiale da fiction buonista Rai adatta al pubblico di tutta la famiglia, insomma, infatti gli ascolti non l'hanno premiata. Da questo contrasto ne è nata una pellicola tv che dentro ha del buono, così come del meno buono, proprio come Oriana Fallaci. La regia di Marco Turco è di stampo molto televisivo, d'altra parte questa è pur sempre una pellicola tv della Rai. Cosa che significa che non è la HBO. Cosa che significa che è tutto molto edulcorato, puritano e ogni scena di sesso è subito oscurata. Se volete vedere dei bigoli o dei capezzoli, sapete che dovete rivolgervi altrove. Questo è un classico biopic Rai, un filo meno riuscito di Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu, ma più convincente di Walter Chiari - Fino all’ultima risata o di Volare sul Domenico Modugno imitato da Beppe Fiorello.
La realizzazione su un piano tecnico non è malvagia. Le musiche composte da Teho Teardo sono di ottimo livello e le ricostruzioni di periodi storici differenti e di numerose location, per quanto ovviamente non a un livello hollywoodiano, non sono nemmeno così terribili. Le sequenze ambientate in Vietnam sono troppo pulite e non fanno respire per niente un'aria da guerra, ma la scena con il gruppo femminile vietnamita che suona ad esempio è invece dotata di un suo fascino. Parecchio valida poi la trasformazione fisica e anche vocale di Vittoria Puccini. Emerge qua e là in alcuni momenti un tono da soap-opera e la sua formazione da Elisa di Rivombrosa, ché il passato si può dimenticare ma non si può cancellare del tutto, eppure la sua identificazione con la giornalista/scrittrice è totale e, per quanto mi riguarda, degna di lode.

"Cannibal, ma dici sul serio?"

L'aspetto che più mi ha convinto comunque è un altro: il modo di raccontare la vita della Fallaci. Per quanto il tutto venga esposto in maniera persino troppo lineare, trovano spazio vari momenti della sua esistenza in epoche e luoghi differenti. Nelle tre ore di durata del film tv diviso in due parti non si è scelto di raccontare troppi episodi frammentari, ma ci si è concentrati soltanto su una serie di filoni narrativi principali: una breve occhiata all'infanzia e al primo capitolo della sua carriera, quindi una efficace parte ambientata in Iran che ci mostra le posizioni femministe della Fallaci, seguite dal lungo capitolo del Vietnam che, per quanto riuscito solo a metà è comunque riuscito a metà, perciò non lamentiamoci troppo, e inoltre vi è un grande spazio per l'altro capitolo fondamentale della narrazione, quello dedicato al suo rapporto con l'attivista greco Alexandros Panagulis (interpretato da Vinicio Marchioni, Il Freddo della serie Romanzo criminale). Il tutto è rivissuto da un'Oriana ormai invecchiata e alle prese con una giovane aspirante giornalista. Una scelta narrativa questa certo non nuova e se vogliamo piuttosto scontata, eppure funziona.
All'indomani della messa in onda della fiction ho sentito molte polemiche riguardo al fatto che siano stati dedicati solo pochi minuti alla parte finale della sua vita, quella più controversa, quella del celebre articolo La rabbia e l'orgoglio. Le solite polemiche da Italietta in cui si cerca ancora di classificare tutto in base alla medioevale divisione Sinistra/Destra. Oriana Fallaci era cresciuta in un ambiente culturale di Sinistra e poi era passata a idee di Destra? Questa fiction L'Oriana è troppo orientata a Sinistra oppure no?
Domande inutili che nel 2015 non dovrebbe più nemmeno avere senso porsi.


Io trovo invece che la sceneggiatura, per quanto imperfetta e per quanto avrebbe potuto concentrarsi di più su altri aspetti della vita della scrittrice, abbia compiuto delle buone scelte. Ha deciso di concentrarsi solo su alcuni eventi principali, senza voler raccontare tutto tutto come molti biopic fanno, finendo per strafare e per non riuscire a raccontare nulla. Non mancano dei momenti eccessivamente enfatici e ruffiani, come la parte dedicata al lancio dell'Apollo 11, e altri che possono apparire superflui, ma in realtà compongono un discorso narrativo ben strutturato. La parte finale, quella più controversa, della Fallaci “rabbiosa e orgogliosa”, non mi è sembrata affrettata, quanto invece la degna chiusura di un discorso iniziato con la parte ambientata in Pakistan e proseguita poi in Iran, che ci mostra in maniera lineare come l'Oriana sia giunta a scrivere un articolo del genere. Un articolo che io continuo a non amare e a non condividere, ma se non altro questo film tv mi ha mostrato il punto di vista dell'autrice. Cosa che ad esempio una produzione hollywoodiana candidata all'Oscar come American Sniper non è riuscita a fare con la figura di Chris Kyle. Per quanto si possa dire che l'abbia fatto in maniera didascalica, L'Oriana spiega la posizione anti-Islam della Fallaci. Le motivazioni che spingono Chris Kyle a diventare uno dei più spietati cecchini nella storia dell'esercito degli Stati Uniti al termine della visione del film di American Sniper restano invece un mistero.
Per me un buon biopic deve far vedere il mondo attraverso gli occhi del personaggio che racconta, e questo L'Oriana in qualche modo ci riesce. Trovo tra l'altro curioso il fatto che, tra tutte le pellicole biografiche uscite nell'ultimo periodo, grazie al cinema abbia sentito vicino figure che fino ad ora avevo sempre allontanato/odiato come Oriana Fallaci, Stephen Hawking o Alan Turing.


Al di là dell'articolo La rabbia e l'orgoglio, per quanto riguarda il resto ho trovato una Oriana Fallaci in cui identificarmi quasi del tutto. Un personaggio piuttosto antipatico, che dice sempre ciò che gli passa per la testa e che non si tira indietro di fronte a nessuno, chiunque esso sia. Un personaggio che ama la scrittura più di ogni altra cosa, che crede nella verità come valore supremo, così come nella libertà e nell'indipendenza. Un personaggio a tratti sgradevole, con cui non è semplice avere a che fare, capace di infastidire come pochi ma che ha anche i suoi momenti positivi. Tutti aspetti in cui mi sono ritrovato parecchio, con la differenza che io col cavolo che farei l'inviato di guerra.

Ho passato allora anni a odiare Oriana Fallaci a causa dell'articolo La rabbia e l'orgoglio e adesso invece ho scoperto una delle persone più simili a me che abbia mai visto, sia su piccolo che su grande schermo che nella vita reale. Je suis Oriana, potrei dire con uno slogan che lei probabilmente odierebbe. O magari no. Proprio non lo so. Oriana Fallaci era tante cose, tante persone diverse, era una contraddizione vivente. Era imprevedibile ed era questo il suo bello. Non conoscendola di persona non posso dire se L'Oriana sia un film tv capace di cogliere davvero ciò che è stata. Non so se la Rai abbia addolcito la sua figura, che pure viene mostrata anche nei suoi lati negativi. So solo che, una volta messi da parte il mio orgoglio e soprattutto la mia rabbia, io questa Oriana l'ho amata.
(voto 7/10)

HUNGER GAMES: IL CANTO DE IL VOLO

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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
(USA 2014)
Titolo originale: The Hunger Games: Mockingjay - Part 1
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Peter Craig, Danny Strong
Tratto dal romanzo: Il canto della rivolta di Suzanne Collins
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Woody Harrelson, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Sam Claflin, Natalie Dormer, Willow Shields, Paula Malcomson, Elizabeth Banks, Jena Malone, Stanley Tucci, Jeffrey Wright, Elden Henson, Sarita Choudhury, Stef Dawson
Genere: rivoluzionario
Se ti piace guarda anche: gli altri Hunger Games, le foto di Jennifer Lawrence nuda

Dunque, dove eravamo rimasti?
Proprio non me lo ricordo. Hunger Games fa così tanto... 2012. Prima di passare del tutto di moda, la saga tratta dai romanzi di Suzanne Collins ha però ancora da sparare il suo gran finale, sdoppiato per l'occasione in due parti. Il classico espediente per raddoppiare gli incassi?
Nooo, ma perché pensate subito male?
A guardare questo capitolo 1 de Il canto della rivolta in effetti a tratti il dubbio viene. La prima parte della pellicola in particolare inizia con ritmi molto bassi, qua e là ci sono poi alcune scene che fanno tanto riempitivo e in più qualche sequenza sembra del tutto superflua. Eppure...
Eppure il film funziona, come d'altra parte già i due precedenti episodi Hunger Games e Hunger Games: La ragazza di fuoco. La sensazione di trovarsi di fronte a un antipasto anziché a una portata principale vera e propria non svanisce quasi mai nel corso della visione, però il tutto risulta piacevole come un aperitivo ben fatto. E neppure troppo bimbominkioso, ci crediate o meno.

"Un bell'applauso per il premio Oscar andato a Julianne Moore.
Anche se, a dirla tutta, il mio di un paio di anni fa era ben più meritato..."

Hunger Games sarà anche additata come una saghetta young adult, ma nonostante ciò di ammiccamenti al pubblico di teenagers non è che ce ne siano molti. Ci sono pochi effetti speciali, poche scene action, poche esplosioni, e tra l'altro quelle poche che ci sono risultano molto più efficaci di parecchi action in circolazione. Il triangolo sentimentale sì, quello è presente, è innegabile, però in questo terzo episodio della serie i risvolti sentimentali sono tenuti ancora di più sullo sfondo rispetto ai due precedenti. C'è a mala pena un bacetto uno, ma di parole sdolcinate o momenti romanticosi non ce ne sono.

"Non ti bacerò mai più, Katniss. Hai l'alito che puzza di carogna morta."
"Strano! Mi sono lavata i denti giusto il mese scorso."

Quello che c'è è invece un terzo capitolo molto parlato, molto politico, molto serioso, ma per fortuna illuminato anche da qualche momento ironico, regalato soprattutto dal mitico Woody Harrelson, il cui personaggio però meriterebbe molto ma molto più spazio. Alla faccia della pellicoletta young adult, Il canto della rivolta si occupa, in maniera nemmeno troppo superficiale, di parlare di rivoluzione. Di rivoluzione e di come si possa utilizzare una figura come quella di Katniss Everdeen come icona per un intero movimento (non 5 Stelle). Chiamatela Che Guevara dei bimbiminkia, se proprio volete, eppure l'(anti)eroina interpretata da una sempre immensa Jennifer Lawrence a me sembra un personaggio profondamente innovativo. Una rivoluzionaria sì, all'interno delle figure dei personaggi cinematografici femminili che infatti negli ultimi anni, a partire dal suo arrivo, stanno cambiando parecchio.

Anche questa volta è quindi lei, Katniss, la protagonista assoluta della storia. L'ex vincitrice degli Hunger Games nella seconda edizione a cui ha partecipato non è riuscita a bissare il successo precedente, d'altra parte le repliche non sono mai al livello degli originali. Ritroviamo così una Katniss Everdeen depressa, che passa le sue giornate a guardare il daytime dell'Isola dei Famosi e a ingozzarsi di cibo spazzatura, finendo per diventare così.


Per farla riprendere, i rivoluzionari  ribelli del fantomatico Distretto 13 (ma come? non erano solo 12?) capitanati dai premi Oscar Julianne Moore e Philip Seymour Hoffman decidono di sottoporla a uno shock: le fanno vedere come i cattivoni di Capitol City hanno ridotto il suo amato Distretto 12 e così Katniss smette di mangiare e torna in ottima forma fisica.
Dopo la tristezza iniziale, Katniss a sorpresa reagisce alla cosa con gioia. Il Distretto è del tutto deserto e lei può finalmente andarsene in giro nuda con solo un pitone addosso, senza che nessuno le rompa le scatole!


Una volta tornata in forma, Katniss Everdeen viene ingaggiata come testimonial da un sacco di brand di moda, tra cui Dolce & Gabbana e ¡Viva la Revolución!. La Katniss nostra diventa così il volto e soprattutto il corpo della rivoluzione contro il sistema oppressivo di Capitol City. Per documentare le sue imprese viene affiancata da una troupe di Mtv capitanata da quella sgnacchera di Game of Thrones, ovvero Natalie Dormer in versione cyberpunkabbestia. Le telecamere seguono così Katniss ovunque, anche mentre si fa la doccia, ma purtroppo queste scene sono state tagliate dalla versione cinematografica adatta a un pubblico di tutte le età e si spera verranno recuperate tra gli extra della versione Blu-Ray.

"Scarlett Johansson si è ispirata a me per il suo ultimo taglio di capelli...
Adesso sapete con chi prendervela."

Katniss però non è solo un'icona della rivoluzione. A sorpresa diventa anche cantante. Quando i membri della troupe televisiva le chiedono di cantar loro qualcosa, lei comincia a intonare un pezzo diventato molto celebre negli ultimi tempi:

Amore, solo amore è quello che sento
Dimmi perché quando penso, penso solo a teee
Dimmi perché quando vedo, vedo solo teeeeee
Dimmi perché quando credo, credo solo in teeeeee
grande amooooooooooreeeeeeeee

Dimmi che mai
Che non mi lascerai mai
Dimmi chi sei
Respiro dei giorni miei d'amooooreeeee
Dimmi che sai
Che solo me sceglierai
Ora lo saaai
Tu sei il mio unico grande amoooooooooooooooreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee



La sua prova vocale da aspirante tenorina viene spedita dritta a Capitol City sotto forma di videoclip musicale ed è talmente terrificante da mandare in tilt per qualche ora tutti i sistemi di sicurezza del cattivone Donald Sutherland e dei suoi amichetti. I rivouzionari ne approfittano così per prelevare Peeta, l'uomo più inutile del mondo che però è anche l'unico grande amoooreeeeeeee di Katniss.


La nostra eroina si disfa così del pitone che le ha tenuto compagnia in quei “giorni freddi e stupidi da ricordare” ed è pronta a passare insieme al suo Peeta “maledette notti perse a non dormire altre a far l'amore”. Ma ecco che arriva un colpo di scena clamoroso: Peeta è diventato...

GAY!

Capitol City ha sottoposto Peeta a un lavaggio del cervello attraverso iniezioni di veleno di aghi inseguitori... Ma che sono? Utilizzare la cara vecchia cura Ludovico sarebbe stato troppo semplice?
In ogni caso il lavaggio del cervello ha funzionato e così Capitol City ha convinto Peeta che Katniss Everdeen è un cesso intrombabile e che deve puntare a farsi Gale.
Ce la farà?
Lo scopriremo solo con l'arrivo di Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II.
(voto 7/10)


"Dai ragazzi, smettetela di litigare per me!"
"Veramente Katniss non è che potresti levarti, così posso farmi Gale in santa pace?"
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